ancora per 0xdeadbeef
Per tornare alla tua domanda nello specifico.
Credo che il tuo interesse sia di tipo formale.
Ecco tu ti chiedi come fece Platone con Parmenide, come si possa scambiare il contraddittorio come TUTTO, o come NULLA.
Per Platone se a non è b, non è che b allora è niente....semplicemente b sarà ALTRO, ossia un C etc.... (il famoso parricidio di platone)
Il punto però è proprio nel fatto che mentre per Platone e in generale per la scienza la realtà è una descrizione della realtà.
Per Parmenide e per Severino, la realtà è l'unica verità.
Ossia è la verità dell'esistere.
l'analisi del canone occidentale è l'analisi del destino di PRESUNZIONE dell'umanitò
Scambiare il dito che la indica, con la LUNA è quello l'errore. (banale, ormai passato alla saggezza popolare).
La doxa, è la presunzione di poter indicare.
Non è che non parli della doxa Severino, anzi....sulla scorta di heidegger, anch'egli fa notare come la scienza si impronti ad essere una sostituzione teologica, in NOME del suo potere distruttivo, di far divenire una cosa, un'altra cosa.
Severino non si sofferma tanto sulla tecnica, pur essendo un appassionato di matematica e fisica.
Quanto sulle motivazioni che la tecnica porta con sè.
Il discorso degli esistenti infiniti, viene sostituito dall'ossessione annichilente, che vede a non essere b, come una sfida, per la tecnica A deve essere B. Il vivo può essere il morto.
E il morto può essere il vivo. E' questo che lo informa.
Dunque vi è un discorso che va ben oltre il formalismo.
Per tornare alla tua domanda nello specifico.
Credo che il tuo interesse sia di tipo formale.
Ecco tu ti chiedi come fece Platone con Parmenide, come si possa scambiare il contraddittorio come TUTTO, o come NULLA.
Per Platone se a non è b, non è che b allora è niente....semplicemente b sarà ALTRO, ossia un C etc.... (il famoso parricidio di platone)
Il punto però è proprio nel fatto che mentre per Platone e in generale per la scienza la realtà è una descrizione della realtà.
Per Parmenide e per Severino, la realtà è l'unica verità.
Ossia è la verità dell'esistere.
l'analisi del canone occidentale è l'analisi del destino di PRESUNZIONE dell'umanitò
Scambiare il dito che la indica, con la LUNA è quello l'errore. (banale, ormai passato alla saggezza popolare).
La doxa, è la presunzione di poter indicare.
Non è che non parli della doxa Severino, anzi....sulla scorta di heidegger, anch'egli fa notare come la scienza si impronti ad essere una sostituzione teologica, in NOME del suo potere distruttivo, di far divenire una cosa, un'altra cosa.
Severino non si sofferma tanto sulla tecnica, pur essendo un appassionato di matematica e fisica.
Quanto sulle motivazioni che la tecnica porta con sè.
Il discorso degli esistenti infiniti, viene sostituito dall'ossessione annichilente, che vede a non essere b, come una sfida, per la tecnica A deve essere B. Il vivo può essere il morto.
E il morto può essere il vivo. E' questo che lo informa.
Dunque vi è un discorso che va ben oltre il formalismo.