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Messaggi - Jacopus

#2191
Veramente no. Fai la somma di tutti i libri e le farneticazioni che si sono accumulate specialmente negli ultimi 100 anni, seleziona fra 8 miliardi di homo sapiens lo 0,1 per cento di loro  (cioè 8 milioni di individui ma sarebbe sufficiente anche lo 0,01 per cento) specializzato nella ricerca anche part-time di queste ipotetiche profezie e potrai abbinare ad ogni anno, tutti i terremoti, epidemie,  nubifragi e guerre realmente avvenute, per la gioia dei catastrofisti e dei testimoni di Geova.
#2192
Ipazia. Una precisazione attinente ma non esaustiva della complessità della materia. Esiste (ma probabilmente ne sei già a conoscenza) anche la neurofilosofia, termine adottato per la prima volta da P. Churchland in una visione molto riduzionista (esiste solo il corpo e non la mente), ma che in seguito è stata ripresa anche da altri filosofi proprio per la ricerca del nesso fra ciò che è filosofia e ciò che è neuroscienza (Kandel). Ma il primo a cercare di connettere neurofisiologia e filosofia è Sigmund Freud, con il quale si può essere in disaccordo, ma che ormai è considerato uno dei più importanti filosofi del novecento, se non si vuole dare importanza alla psicoanalisi.
#2193
Tematiche Filosofiche / Re:Il pensiero
31 Marzo 2020, 19:05:20 PM
In realtà è ancora più complesso. Quando penso ad una mela penso a tutti i modelli di mela e a tutti i ricordi, esperienze che ho avuto con la mela. Ogni pensiero coinvolge la dimensione della memoria esperenziale ed anche quello del pensiero degli altri. Non esiste mai un pensiero singolo e autonomo.
#2194
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia è metafisica
29 Marzo 2020, 23:39:08 PM
CitazioneQuesto impedimento compromette di fatto il riconoscimento delle certezze metafisiche, ma non le invalida di principio, restano più o meno latenti, implicite nella nostra coscienza, al di là delle capacità riflessiva di esplicitarle in un discorso consapevole


Insomma un dogma arricchito dal sentimento. Oppure verità intesa nel suo significato latente dalla radice "vir" di molte lingue indoeuropee, ovvero fede, dal quale discende nel linguaggio comune un indizio significativo, la "vera" intesa come l'anello che sancisce l'obbligo di fedeltà della moglie al marito e viceversa (cfr Emile Benveniste, il vocabolario delle istituzioni indoeuropee).
La filosofia non può ridursi a questo. Possiamo anche discutere di metafisica ma dire che la metafisica è la filosofia, se interpretata in questo senso, è veramente riduttivo, per non dire di peggio.
#2195
Cinema, Serie TV e Teatro / Il Cielo sopra Berlino
29 Marzo 2020, 21:35:34 PM

IL CIELO SOPRA BERLINO

"quando il bambino era un bambino, se ne andava a braccia appese, voleva che il ruscello fosse un fiume e il fiume un torrente, e questa pozza il mare...per lui tutto aveva un anima e tutte le anime erano un tutt'uno...aveva un vortice fra i capelli e non faceva facce da fotografo".

E' il film più famoso di Wim Wenders, e almeno in questo caso la popolarità si accorda alla qualità del film. La trama è di una semplicità classica: ruota attorno ad appena cinque personaggi attorniati da tutti gli altri, dalla gente, che assume collettivamente il ruolo di "sesto personaggio". Ci sono Damiel e Cassiel, i due angeli che osservano e ascoltano i pensieri e la vita dei cittadini di Berlino, senza poter mai intervenire. C'è Homer, lo scrittore anziano, quasi cieco, la ballerina del circo, Marion e Peter Falk, che è interpretato da "Peter Falk".

Come già accennato, la storia inizia con gli angeli Damiel e Cassiel che seguono, ascoltano perfino nei pensieri, i mortali che incontrano. Due mortali vengono seguiti con maggior frequenza, lo scrittore Homer e la ballerina del Circo Marion. La storia prosegue così, con i pensieri di Homer e Marion, ascoltati dagli angeli, inframezzati dai pensieri di tutti gli altri passanti. E contemporaneamente Damiel e Cassiel parlano anche fra di loro, visto che non è loro permesso di parlare con gli umani. L'originalità del film sta fin qui proprio nel non avere una trama vera e propria: si dipana come un continuum di discorsi e pensieri interiori, mentre lo scenario in bianco e nero raffigura una austera Berlino, rappresentata soprattutto dalla biblioteca e dal muro, che nel 1986, anno di uscita del film, era ancora in vigore e divideva Berlino est da Berlino ovest.

In questo non-tempo, dove gli angeli sono muti testimoni e depositari della vita sulla terra, irrompe la ballerina del circo, Marion, della quale si innamora l'angelo Damiel (Bruno Ganz) e subito dopo Peter Falk, che interpreta sé stesso, chiamato in Germania per interpretare un ruolo in un film ambientato durante la seconda guerra mondiale.
Nel non-tempo degli angeli subentra il tempo e l'angelo Damiel decide, per amore, di diventare mortale, perde le ali e inizia a vedere il mondo a colori, per raffigurare la trovata capacità di utilizzare i sensi, di apprezzare la vita che scorre, e che proprio in questo scorrere acquista il suo significato.
Si può paragonare Damiel a due altre figure. A Calipso e a Lucifero. Nel primo caso, è la dea a proporre ad Ulisse di diventare immortale pur di restare con lei, ed Ulisse rifiuta. Si trattava di una elevazione. A parti rovesciate, qui è l'essere immortale a decidere di abbassarsi al livello del suo amore. Anche Lucifero è un angelo decaduto, ma anche in questo caso è qualcun altro (Dio) che decide della sua caduta. Damiel non è altro che l'alter ego di Ulisse, è innamorato della vita, degli umani, della loro mortalità, che rende così importante la loro vita. Che importanza può avere una vita che dura all'infinito? Ed inoltre come Ulisse è lui a decidere la sua caduta o la sua non-elevazione. Nella sua autonomia vediamo il filo che lo lega all'eroe omerico.
Questo in breve. In realtà il film si presta ad una serie impressionante di interpretazioni.
La prima è legata alla biografia di Wim Wenders, che proveniva da una esperienza di vita in America, dove aveva girato i suoi primi film di successo (Lo stato delle cose, Paris Texas). E attraverso quella esperienza era stato messo di fronte ad una cultura dell'immagine invasiva, che proprio a causa di ciò diventava sproporzionata e senza senso. Replica a quella cultura con la cultura del libro. Il cielo sopra Berlino si potrebbe definire un libro. Non a caso la sceneggiatura è stata in parte realizzata in collaborazione con lo scrittore Peter Handke. Scrittura versus Immagini.
Una seconda opposizione riguarda il mondo della città, omologato e normato, con accanto il mondo del circo di Marion, imprevedibile, nomade, irregolare, dove vige la necessità di sognare, di creare, di divertire. Creazione versus Regole.
Ma le opposizioni si replicano numerose. C'è Berlino ovest versus Berlino est, gli Angeli versus i Mortali, il Presente versus il Passato, l'Infanzia versus l'Adultità, la Realtà versus la Finzione.

C'è anche un altro accostamento possibile. Ad un certo punto, mentre gli angeli girano fra le sale della biblioteca, sentono un lettore che legge di Walter Benjamin e del suo interesse per un quadro di Paul Klee, Angelus Novus. E' anche il titolo di un passo del testo "Tesi di filosofia della storia", appunto di Benjamin, dove un angelo, che trae ispirazione dal quadro di Klee, guarda atterrito le catastrofi e le violenze del mondo e vorrebbe aiutare, mitigare quella violenza ma non può, perché una "tempesta spira dal paradiso" che lo trascina via, verso il futuro, facendo accumulare quella violenza davanti a lui. Benjamin conclude: "ciò che chiamiamo progresso è questa tempesta".

Senza voler entrare in una discussione su Benjamin, che meriterebbe ben altro spazio, l'angelo Damiel si contrappone all'Angelus Novus trascinato via dal vento teologico/materialista, perché decide di non farsi trascinare via, impotente, ma scende dall'alto e si mescola con gli uomini, finalmente uomo fra gli uomini, pronto a fare la sua piccola parte. In qualche modo decide e in questa decisione c'è una affermazione filosofica profonda. Ovvero che la storia può decidere della nostra vita e lo fa realmente, ma noi possiamo, attraverso le nostre decisioni, contribuire a modificare quella storia, che altrimenti sarebbe già scritta come una self-fulfilling prophecy.
Tra una storia divina già scritta e una storia materialista già data per giusta, esiste la possibilità di una piccola storia quotidiana, fondata sull'amore e sulla condivisione, senza bisogno di apparati di potere e pensiero omologante. In Wenders in fondo traspare, in chiave cinematografica, tutto l'insegnamento della Scuola di Francoforte.
Queste che ho elencato sono solo alcune possibili chiavi di lettura del film, che è molto denso e anche un po' lento. Di certo non adatto a spettatori che vogliono l'azione. Ma di questi tempi, dove abbiamo più tempo del solito, potrebbe essere davvero interessante perdersi nell'atmosfera di questo, che, a mio parere, è uno dei più importanti film del novecento.

"Quando il bambino era il bambino, queste erano le domande. Chi sono io? E perché non sei tu? Dove finisce il tempo e dove lo spazio? C'è veramente il male e c'è gente veramente cattiva? Come può essere che io, che sono io, non c'ero prima di diventare e non ci sarò più, quando morirò?"

AMORI DIFFICILI: Angelus Novus. Paul Klee e Walter Benjamin

https://www.youtube.com/watch?v=tcz3g5kKUqc
#2196
Tematiche Spirituali / Re:Un pò di metafisica.
29 Marzo 2020, 20:02:28 PM
Dopo il tuo secondo invito, Freedom, ho letto il link. Ho subito pensato, ancora una volta, a "La sottile linea rossa", all'unicità della vita e, contemporaneamente, alla sua esplosione molteplice e differenziata. Il tenere insieme questi due opposti è effettivamente un compito "metafisico". Si potrebbe riassumere definendo l'impulso alla vita come un inesplicabile quanto inevitabile motore della storia della terra, che si traduce in una molteplicità inesauribile di forme di vita.
La cosa interessante sarebbe anche capire perchè, per qualche miliardo di anni sulla terra sono vissuti solo forme di vita unicellulari e pluricellulari semplici, sostanzialmente nella forma di batteri, e 500 milioni di anni fa queste forme di vita esplosero in una gigantesca varietà, simile ed anche più numerosa di quella attuale. Ma qui si sfocia inevitabilmente nella scienza, che è pura phisys.
#2197
Citazione
Punizioni forse no ma sono in molti che ritengono questa pandemia una indubbia correzione divina.
Questi interventi random del divino mi restano piuttosto incomprensibili. In primo luogo non capisco appunto perché certe volte interverrebbe ed altre no ( una bella epidemia verso i gerarchi nazisti sarebbe stata esemplare). In secondo luogo la punizione colpirà maggiormente chi ha più subito le distorsioni della modernità (terzo mondo e poveri) piuttosto che i fruitori della ricchezza, rendendosi così sommamente ingiusta. In terzo luogo, togliendo di mezzo gli anziani, questo virus divino ha stabilito che gli anziani sono più colpevoli dei giovani. Il che è abbastanza condivisibile ma non credo che il virus faccia molte distinzioni in più.  Ovviamente si può anche concludere come fece Arnaldo di Citeux, incitando i soldati ad uccidere tutti: "tanto Dio riconoscerà i suoi".
#2198
Tematiche Filosofiche / Re:Il pensiero
29 Marzo 2020, 10:57:30 AM
Una volta tanto sarò epigrammatico: il pensiero nasce nelle grotte di Lascaux.
#2199


Citazione

Non riesco veramente a capire questo ossesione per la individualità. Ma cosa c'entra la dimensione religiosa e spirituale con essa?



Non c'entra sempre e in automatico. Anzi sono di più i nessi religione-collettivita' che religione-individualismo, ma proprio per questo le eccezioni sono interessanti e fra le eccezioni quella più nota è quella del protestantesimo nella sua variante calvinista, studiata in un classico della sociologia, "l'etica protestante e lo spirito del capitalismo", appunto di Max Weber ( ucciso dal virus della "spagnola" nel 1920, così restiamo in tema).



#2200
Tutta questa discussione sul termine "metafisica" mi ricorda quel poco che so di Heidegger, che sosteneva l'identità fra il termine metafisica e la tecnica, nel senso che la metafisica come impostata dai filosofi greci fino ad oggi è già il presupposto della scienza moderna e della tecnologia, senza soluzione di continuità.
Heidegger infatti, se ricordo bene, distingueva l'essere come presenza, che è a fondamento della metafisica, di Dio e della tecnica, e l'essere come "man" il "si" riflessivo del tedesco, ovvero l'esserci, inteso come storicizzazione dell'essere.
#2201
CitazioneSarebbe interessante (per me) approfondire la questione (in debita sede), anche perché secondo me il pensiero é già coscienza e dunque non capisco in che senso dalla sua evoluzione potrebbe nascere la coscienza (intesa in quanto "fenomenologia" o esperienza cosciente; a meno che non la intenda come "rettitudine, onestà o imperativi morali da seguire").


Prendo spunto da questo passo in una diversa discussione. Si può pensare alla coscienza in termini evolutivi? Intendo con coscienza non l'essere coscienziosi e moralmente ineccepibili e neppure nel senso di essere vigili e in possesso delle proprie capacità fisiche.
La coscienza qui è intesa nel senso di consapevolezza del proprio essere nel mondo, distinto e differenziato rispetto alla natura e agli altri umani. La coscienza come individuazione e come capacità di azione progettuale.
Questa coscienza è legata al cervello ab origine e quindi ha seguito una curva di tipo organico oppure c'è qualcos'altro?
#2202
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia è metafisica
27 Marzo 2020, 18:28:04 PM
Bobomax. Personalmente intendo la filosofia una disciplina lontanissima dalla verità e soprattutto dalla fede. Ad ogni modo non volevo cassare, ma semplicemente evitare di considerare alcuni post come dei "cenacoli" dove possono partecipare solo alcuni adepti, che già condividono le stesse idee. Certo, la cacofonia è spesso indisponente, irragionevole, stolta, ma è molto meglio di chi decide cosa è bene o cosa è verità o cosa è filosofia. Comunque buon proseguimento.
#2203
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia è metafisica
27 Marzo 2020, 14:41:58 PM
CitazioneApro questo argomento per chi ritiene di aver fede nella Verità, pregando di astenersi dal commentare chi magari manco ha idea di cosa ciò significhi. In questa sezione sono già aperti e frequentati molti argomenti dove il diffuso tenore degli interventi mostra come questo requisito non sia per nulla considerato
Per Bobomax: su cosa sia verità si discute dall'inizio della storia della filosofia. Il tuo credere di aver trovato la ricetta finale è piuttosto esagerato, oppure spiega meglio cosa intendi. Prego tutto i partecipanti di non tenere conto di questa preghiera. Ognuno è libero di dire quello che ritiene sulla verità, ovviamente supportato dalla logica, o meglio dal "logos".
#2204
Non sappiamo ancora se siamo ai bordi di un nuovo evo della storia. Se questa epidemia fisserà una cesura come la fine dell'impero romano o la scoperta dell'America. Ciò che vedremo lo dirà solo il tempo. Frattanto la natura si riprende il suo spazio. Un bellissimo vento gelido ha spazzato oggi la Liguria. Dalla finestra vedo il mare, indifferente alle nostre disgrazie, tornato alla sua antica maestà.
#2205
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
23 Marzo 2020, 11:57:31 AM
CitazioneLa dialettica tra merito ed equità si risolve più equamente in una società classista o una egualitaria ? Inoltre: il compenso sociale del merito non è riducibile al modello antropologico capitalistico. /


Condivisibile in via teorica. I miei fondati dubbi derivano dalla presenza di disuguaglianze e clientelismi anche in quei regimi del passato e del presente che fanno o facevano mostra di essere più egalitari o totalmente egalitari, facendo emergere un altra tematica collegata a questo binomio, l'autoritarismo. La scommessa è tutta nello sperare che il capitalismo tecnologico di oggi possa davvero invertire la rotta oppure se siamo destinati a sopravvivere in questa nicchia di benessere che viene progressivamente erosa, emergenze sanitarie a parte (anzi forse proprio le emergenze sanitarie possono farci capire la necessità di ridiscutere gli attuali modelli di sviluppo fondati sull'aumento asimmetrico e geometrico di potenza).