Citazione di: bobmax il 04 Gennaio 2023, 17:17:47 PMVi è una sostanziale differenza tra "credere", "sapere" e "essere".Il tuo ragionamento può essere sintetizzato nella famosa frase ""Est fides sperandarum substantia rerum, argumentum non apparentium!" (Paolo Lettera agli Ebrei (XI, 1).
Tutti e tre si riferiscono alla verità.
Ma con gradi e modalità diversi.
Il credere implica necessariamente il dubbio. Credo in quanto dubito.
Se non dubitassi non crederei.
Mentre il sapere ritiene di poter fare a meno del dubbio. Io so, quindi non dubito.
La conoscenza non necessita di alcuna credenza.
Viceversa l'essere prescinde da un eventuale sapere e non ha alcuna necessità di credere.
Io sono, non ho bisogno di sapere né tanto meno di credere.
L'essere basta a se stesso.
Probabilmente il sapere è il più ambiguo dei tre. Fino a che punto posso davvero fare a meno del dubbio?
Invece l'essere sembrerebbe impossibile.
Tuttavia ho conosciuto, e continuo a incontrare, persone che mostrano di essere, per davvero.
Magari solo in alcuni momenti, ma in quei brevi istanti loro sono.
Sì, anche questo è un mio sapere... ma non un sapere di qualcosa... è percezione di Dio.
Che Dante traduce: "Fede è sustanza di cose sperate, e argomento de le non parventi" (Paradiso XXIV, 64)
Un saluto




















