Le speranze di Cartesio di affidare la soluzione di ogni disputa a un calcolo sono un palese ''errore di calcolo'' oggi per noi, se affidare la soluzione ad un calcolo per noi oggi equivale ad affidarla ad un'intelligenza artificiale.
Tuttavia esse erano giustificate perchè non si fondavano sul nulla, potendosi configurare come il punto di arrivo di una rivoluzione iniziata da Euclide, e della quale credo non si siano ancora tratte tutte le implicazioni.
La sistematizzazzione dei diversi problemi matematici di allora dentro un unica griglia risolutiva, la geometria di Euclide, non è una cosa scontata, ma forse non è facile oggi immedesimarsi in quella rivoluzione, una delle cui implicazioni è stata il mettere in secondo piano l'intuito matematico, che è cosa personale.
E' questa spersonalizzazione che credo abbia fatto intravedere a Cartesio nel calcolo un giudice ideale , in quanto il miglior giudice è appunto quello che riesce ad essere imparziale nella misura in cui riesce a spersonalizzarsi.
Il merito certo di Cartesio è invece quello di aver rinnovato la matematica seguendo l'esempio di Euclide.
Se infatti Euclide ha dimostrato che i diversi problemi matematici presenti e passati potevano essere ridotti ad una sola geometria, Cartesio riduce ad una le diverse matematiche, unificando aritmetica e geometria nella geometria analitica mettendoli in corrispondenza coi suoi assi cartesiani fatti tanto di rette quanto di numeri, e anche qui che ciò fosse possibile farlo non era cosa scontata.
Non era infatti per nulla intuitivo che rette e numeri potessero esser ''la stessa cosa''.
Pur non conosco l'intera storia della matematica, e non adducendo quindi la mancanza di spazio per potervela raccontare, dopo aver illustrato, seppur brevemente, i fattori spersonalizzanti messi in campo da Cartesio ed Euclide, potete adesso riappropriarvi del vostro intuito personale per immaginare come la storia è proseguita.
Se invece l'intuito non siete mai riusciti a metterlo da parte, o non avete voluto farlo considerandolo come cosa fondante della matematica, ecco perchè non siete mai riusciti a capire la nuova matematica, perchè per capirla occorreva appunto mettere da parte l'intuito, che per alcuni però , quelli che sull'intuito fondano la matematica, equivale a una inaccettabile spersonalizzazione.
Tuttavia esse erano giustificate perchè non si fondavano sul nulla, potendosi configurare come il punto di arrivo di una rivoluzione iniziata da Euclide, e della quale credo non si siano ancora tratte tutte le implicazioni.
La sistematizzazzione dei diversi problemi matematici di allora dentro un unica griglia risolutiva, la geometria di Euclide, non è una cosa scontata, ma forse non è facile oggi immedesimarsi in quella rivoluzione, una delle cui implicazioni è stata il mettere in secondo piano l'intuito matematico, che è cosa personale.
E' questa spersonalizzazione che credo abbia fatto intravedere a Cartesio nel calcolo un giudice ideale , in quanto il miglior giudice è appunto quello che riesce ad essere imparziale nella misura in cui riesce a spersonalizzarsi.
Il merito certo di Cartesio è invece quello di aver rinnovato la matematica seguendo l'esempio di Euclide.
Se infatti Euclide ha dimostrato che i diversi problemi matematici presenti e passati potevano essere ridotti ad una sola geometria, Cartesio riduce ad una le diverse matematiche, unificando aritmetica e geometria nella geometria analitica mettendoli in corrispondenza coi suoi assi cartesiani fatti tanto di rette quanto di numeri, e anche qui che ciò fosse possibile farlo non era cosa scontata.
Non era infatti per nulla intuitivo che rette e numeri potessero esser ''la stessa cosa''.
Pur non conosco l'intera storia della matematica, e non adducendo quindi la mancanza di spazio per potervela raccontare, dopo aver illustrato, seppur brevemente, i fattori spersonalizzanti messi in campo da Cartesio ed Euclide, potete adesso riappropriarvi del vostro intuito personale per immaginare come la storia è proseguita.
Se invece l'intuito non siete mai riusciti a metterlo da parte, o non avete voluto farlo considerandolo come cosa fondante della matematica, ecco perchè non siete mai riusciti a capire la nuova matematica, perchè per capirla occorreva appunto mettere da parte l'intuito, che per alcuni però , quelli che sull'intuito fondano la matematica, equivale a una inaccettabile spersonalizzazione.


