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Messaggi - bobmax

#2206
A prescindere da ogni considerazione, certamente legittima e pure doverosa, sulle ambiguità della politica italiana riguardo ai sequestri di persona da parte di terroristi, fa comunque impressione la mancanza di compassione per questa povera ragazza.

Un conto sono infatti i "denari", le opportunità politiche, e un altro la pietà verso il dolore altrui.

Perché che non vi sia stata sofferenza mi sembra davvero alquanto improbabile!

"Amor ch'a nullo amato amar perdona"
#2207
Tematiche Filosofiche / Re:La potenza del caso.
11 Maggio 2020, 17:29:15 PM
@Giopap

La sequenza che hai scritto ha un'origine terrena o è una rivelazione divina?

Se ha un'origine terrena, vuol dire che è l'effetto di una causa.
Quindi è frutto della necessità.

Se viceversa è casuale, allora non ha una causa, cioè... non ha un'origine!
Almeno non terrena...

Affermare che un certo evento è davvero casuale può derivare solo da:

* Una illuminazione.

* Non aver idea di cosa si debba intendere con "caso".
#2208
Ritengo che gran parte delle bufale in circolazione abbiano un'origine spontanea.

Perché vi saranno senz'altro dei complottisti di professione... ma il più delle volte di questi "professionisti" non v'è neppure bisogno.

È sufficiente la libertà di pensare quel che ci pare.
#2209
Tematiche Filosofiche / Re:La potenza del caso.
11 Maggio 2020, 16:31:33 PM
@Iano

Ritengo che la meccanica quantistica non contempli in realtà il caso, ma solo l'impossibilità di determinare.

Non potendo determinare univocamente degli eventi, questi sono detti "casuali", ma è una semplificazione fuorviante. Sono soltanto non determinabili.

Il caso, l'autentico caso, non può entrare in nessuna teoria.
La sua effettiva presenza la svuoterebbe di ogni significato.
#2210
Tematiche Filosofiche / Re:La potenza del caso.
11 Maggio 2020, 14:57:30 PM
Citazione di: Federico Mey2 il 11 Maggio 2020, 13:58:29 PM
Citazione di: iano il 14 Aprile 2020, 13:28:38 PM
Ogni distribuzione finita ,attuale, non è mai potenzialmente casuale , anche se può apparire tale finché non si trova un ordine, e un ordine si trova sempre .
L'ordine può essere più o meno complesso , ma nella sostanza è sempre un ordine.
Fin qui siamo alla banalità.

Non mi pare proprio sia banale l'affermazione che "un ordine si trova sempre". Ma oltre a non essere banale a me sembra decisamente falsa.
Chi te lo dice che un ordine si trova SEMPRE?
Non hai evidentemente la certezza matematica del "sempre", quindi è un'affermazione falsa.

È la stessa distribuzione finita ad essere necessariamente ordinata.
In caso contrario non sarebbe una distribuzione.

Ogni distribuzione è distribuzione di qualcosa. La stessa distribuzione è un qualcosa.
E i qualcosa sono tali soltanto perché frutto della necessità.
Quindi sono espressione di un ordine.

La matematica, qualsiasi matematica, si fonda sulla necessità.
Il caso non è infatti per nulla considerato dalla matematica.
Per essa è nulla.

Infatti la probabilità non ha niente a che vedere con il caso.
La probabilità tratta anch'essa la necessità, laddove non si riesce a determinarne gli effetti univocamente.
#2211
Citazione di: Federico Mey2 il 08 Maggio 2020, 01:58:23 AM
Incredibile quanto sia scarso il livello della discussione! Tanto che non so neanche da dove cominciare un commento...
Allora, data l'area tematica, e come risulta dal mio argomento, l'interesse dovrebbe essere la Spiritualità.
Con essa mi sembra logico che dovrebbe consistere in uno slancio verso l'alto, un tentativo di raggiungere un livello superiore, sulla strada di una maggiore vicinanza all'Assoluto, a Dio, al Nirvana, alla Verità, o concetti simili.
Questo obiettivo da attuare con uno sforzo, sia di comprensione che morale (cioè comportamentale).
Ciò implicherebbe la direzione opposta di ciò che la nostra società materialista ci propone, cioè il dio Consumismo, la dea Comodità, la dea Retorica (cioè usare il linguaggio finalizzato a sè stesso, per "vincere" una discussione e non per cercare la Verità - come si fa in politica), la dea Superficialità.
Che questo sforzo comprenda le attività umane essenziali, come mangiare, mi sembra abbastanza ovvio: per questo, volendo incamminarmi su questa strada, ho citato questo argomento alimentare e morale.
Ma mi pare evidente di capire che, nonostante questo sia un forum dedicato, i partecipanti sono invece come tutti gli altri membri di questa società, seguaci degli dèi citati.

Condivido la tua valutazione sul livello delle discussioni nel forum.
D'altronde questi sono i tempi.

Tuttavia non mi entusiasma neppure questa tua idea di Perfezione fondata sul non Male...
Ha un che di "logico". Una logica dell'astinenza, sì, ma per evitare l'errore. Non come slancio verso l'Assoluto.

Secondo me, l'Essere, che poi è lo stesso Nulla, non sottostà ad alcuna logica.
L'Essere, è un essere in tempesta!
È Amore.
#2212
Presentazione nuovi iscritti / Re:Un arrivederci
04 Maggio 2020, 14:24:58 PM
Non solo è inutile discutere di spiritualità, sembra ormai inutile discutere di qualsiasi cosa.
È il tempo del cazzeggio.

Sono contento di averti incontrato Sariputra!
Ad maiora!
Potremo incontrarci di nuovo, in un'altra occasione, chissà...
#2213
Gli affari, i rapporti economici, sono le situazioni dove maggiormente l'uomo, con i suoi valori e le sue credenze, è in gioco.

Le scelte etiche che ognuno fa in ambito economico determinano chi lui vuol essere, più che in altri ambiti.

Di modo che tende a prosperare quella società dove le "persone" (anche giuridiche) sono un valore da preservare.

Non è perciò tanto una questione di generica religiosità.
Ma di quanto gli "affari" non siano intesi superficialmente come una lotta dove si avvantaggia il più forte a scapito del più debole, ma occasione per migliorare se stessi. Seppur soprattutto economicamente, ma non solo...

Se la religione favorisce questo tipo di approccio, la società tende a prosperare.
Ma il medesimo indirizzo etico può anche prescindere da una religione ed essere comunque presente in una società.
#2214
Pur nella disgrazia, tra i tanti risvolti positivi questo virus ha avuto l'effetto di evidenziare chi noi davvero siamo.

E ciò è positivo, ma solo perché mostra l'effettiva realtà della situazione, e la verità è sempre da preferire, costi quello che costi.

Perché lo spettacolo è a mio avviso sconcertante!

La Medusa non smette di mostrarmi la mia ingenuità. Il mondo non è quello che mi illudo sia, bensì questo!

E questo forum non fa che confermare quanto il vuoto sia pervasivo.

Solo scorrendo i molti argomenti aperti sull'argomento, viene da domandarsi se non ci meritiamo di peggio, di molto peggio.

Perché tanti sono i segni che invitano a riflettere.
Segni premonitori, che se non ascoltati preludono all'autentico dolore.
#2215
Scienza e Tecnologia / Re:Inflazione cosmica
01 Maggio 2020, 20:01:14 PM
@Giopap
Direi che ci siamo chiariti.
Non siamo d'accordo neppure in cosa consista il "dimostrare".

Ritengo che proseguire  sarebbe solo tempo perso.
Inoltre, il banalizzare antichi pensatori tuttora insuperati, così come il trascurare la profondità della poesia, è per me un ostacolo pressoché insormontabile per un'autentica comunicazione.

Per inciso, Il Parmenide è un'opera di Platone.

Buona continuazione.
#2216
Scienza e Tecnologia / Re:Inflazione cosmica
01 Maggio 2020, 14:35:26 PM
Sì, Giopap, in effetti ho esagerato parlando di "contraddizione" in Parmenide e in Eraclito...

Perché seguendo il loro pensiero non si tratta proprio di andare "contro" il principio di non contraddizione, ma di andarvi "oltre".

Leggendo Il Parmenide di Platone, possiamo secondo me seguire il pensiero logico che giunge al proprio limite. Dove il pensiero stesso cessa, e non vi è più contraddizione possibile, nessuna negazione possibile, e quindi alcuna determinazione.

Il poeta Platone, e gli autentici poeti sono senz'altro dei massimi logici, ci conduce al cospetto dell'Uno.
Almeno sino a limite del logicamente possibile. E lo fa con una lucidità ammirevole.

Occorre riuscire a vedere l'impossibilità del molteplice. E cioè la sua intrinseca contraddittorietà. Proprio attraverso lo stesso principio di identità!, facendolo giungere al dissolvimento.

Il molteplice riguarda sia l'essere sia il divenire.
Fisicamente la determinazione, quindi la scissione, è sia spaziale sia temporale. Ma è un atto arbitrario, anche se indispensabile, per la nostra comprensione del mondo.

Parmenide con il suo "l'essere è il non essere non è" negava che ciò che è, potesse non essere. Ossia negava il divenire: nessuna cosa diviene.
Mentre Eraclito con il suo "Non  ci si può bagnare due volte nello stesso fiume" negava che vi fosse qualcosa che permanesse.

Ma la sostanza del messaggio è la stessa: Non vi è nessuna cosa!

Emanuele Severino, buon'anima, ha molto approfondito Parmenide.
Ma è rimasto ancorato a quel "essere è, il non essere non è".
Secondo lui, e pure secondo me, la fede nel divenire è all'origine del nichilismo.
Una fede erronea, a suo e mio parere, perché niente in realtà diviene.
Negava perciò il divenire, e così si è inventato gli "eterni"...
Evitando però così affrontare il secondo corno della questione: l'essere molteplice.

Ho avuto modo di confrontarmi più volte con lui. Perché non vi è solo la fede nel divenire, ma pure quella nel molteplice a dar linfa al nichilismo.
Comunque non si è schiodato, restando fermo, nonostante i tanti saggi che ha scritto, a quanto detto in Essenza del nichilismo 50 anni fa.

Zenone non è banale come si potrebbe pensare ad un primo acchito.
Neppure la fisica degli infinitesimi riesce a risolvere il paradosso.
Paradosso che è tutto racchiuso nella inconciliabilità di finito con infinto.
Tutti e due sono necessari, ma insieme si contraddicono a vicenda.

Zenone non negava l'evento "freccia che raggiunge il bersaglio", ci mancherebbe altro.
Negava che la freccia, considerata distinta dal tutto il resto, cioè "finita" potesse davvero muoversi.
E' il qualcosa, distinto da tutto il resto, che Zenone negava.

Il problema, cara Giopap, è proprio il qualcosa...
#2217
La casa di Nietzsche è la mistica.
Anche se da lui stesso magari neppure riconosciuta come tale.

Ma la demolizione di ogni "verità" è il percorso obbligato del mistico.
Un percorso che difficilmente si conclude con la pace.
Così è stato pure per N.

L'onestà intellettuale, la fede nella Verità, non permettono alcun riposo.
Si ha sempre il timore di auto ingannarsi.

Grande anima, Nietzsche.
#2218
Scienza e Tecnologia / Re:Inflazione cosmica
30 Aprile 2020, 19:34:17 PM
Citazione di: giopap il 30 Aprile 2020, 10:16:35 AM
Secondo me di per sé, come meri concetti o "contenuti di pensiero a prescindere dalla realtà" sia l' essere che il non essere integrali, assoluti hanno senso, conferito loro dalla loro reciproca negazione (Parmenide errava, secondo me, perché l' empiria ne falsificava le tesi, ma non diceva assurdità insensate, autocontraddittorie).
Così come non é un' assurdità autocontraddittoria, insensata l' ipotesi di un mutamento assoluto integrale, caotico; il cui non accadere realmente é conditio sine qua non della conoscibilità scientifica del mondo materiale naturale, ma non solo non é impensabile in modo sensato, logicamente corretto come ipotesi, ma nemmeno é dimostrabile non accadere (né accadere, per fortuna!) realmente.

Sono viceversa dell'idea che il pensiero di Parmenide sia auto contraddittorio, così come contraddittoria è pure l'idea di un divenire assoluto.

Questo però non significa che Parmenide ed Eraclito avessero torto... anzi, tutt'altro.

Perché è proprio il Principio di non contraddizione ad essere messo in discussione!
Nello specifico la sua formulazione più semplice: il Principio d'identità.

Il principio d'identità è a fondamento del nostro pensare determinato.
Tuttavia, questo principio non soddisfa la realtà empirica.
Ed è proprio la sua incompatibilità con la realtà che viene denunciata da Parmenide e da Eraclito.

L'A = A è indispensabile per il pensare.
Difatti il pensiero necessita di negare continuamente che A possa essere diverso da A.
Se cedesse, se ammettesse la possibilità che A è pure non A, il caos si impadronirebbe della mente, e nessun pensiero intellegibile sarebbe più possibile.

Tuttavia la realtà non sottostà all'A = A.

Zenone, discepolo di Parmenide, con i suoi paradossi metteva in discussione proprio quel A = A.
Attenzione! Diceva, la freccia raggiunge il bersaglio perché la freccia, che siamo abituati ad intendere come un oggetto in sé, determinato, non esiste.
Se davvero Freccia = Freccia, nessun movimento sarebbe possibile.

A non è mai uguale a A. 
E lì è la liberazione...
#2219
Scienza e Tecnologia / Re:Inflazione cosmica
29 Aprile 2020, 23:16:27 PM
Sì, Viator, vi sono solo eventi.

La freccia di Zenone raggiunge il bersaglio. Ma solo perché la freccia in sé non esiste.
Se esistesse davvero, come oggetto determinato, non potrebbe muoversi.

E così è la vita, un susseguirsi di storie di vita, senza che vi sia nessuno che viva...
#2220
Scienza e Tecnologia / Re:Inflazione cosmica
29 Aprile 2020, 20:46:36 PM
Cara Giopap,
ritengo di essere stato anch'io un tempo un razionalista. Ero davvero entusiasta del pensiero logico/razionale, perché ero convinto che in definitiva tutto fosse razionale e ciò che non era ancora stato compreso, lo sarebbe stato senz'altro in futuro.
Bastava impegnarsi, sfruttare al meglio la propria intelligenza e i progetti anche più visionari potevano infine realizzarsi!

Poi la vita ha bussato alla mia porta mostrandomi ciò che ancora ignoravo, o meglio, che cercavo di ignorare.

E adesso sono ancora qui, incoerente con la via che so dovrei seguire.
Senza decidermi a accettare ciò che devo: l'umiltà.
Come posso parlare del Nulla, se nelle mie parole non ne vivo per davvero l'annichilimento?

Provo allora, con umiltà, a chiarire alcuni punti.

Citazione di: giopap
poiché "omnis determinatio est negatio" (Spinoza), il senso di "qualcosa di reale" si stabilisce (per lo meno anche) in rapporto di negazione - opposizione (contrario) a quello di "nulla di reale".

La determinazione di qualcosa non è negazione del nulla, ma di ciò che quel qualcosa non è.
La determinazione di A, consiste nel negare tutto quello che A non è. Cioè B, C, D,...
Il "nulla" non ha alcun bisogno di essere negato.
La negazione è sempre rivolta a qualcosa. A si fonda sulla negazione di tutto ciò che non è A.
Ed è in quel "ciò" che la negazione ha tutta la sua ragion d'essere, negandolo.
Non importa se ciò che è negato sia qualcosa di reale o immaginato o addirittura neppure pensato. Ma che sia qualcosa!

Citazione di: giopap
A qualcosa di reale (e qualcos' altro di non reale) che diviene nel tempo può logicamente (ed eventualmente anche realmente) darsi (anzi: per definizione di "divenire" necessariamente deve) che succeda nel tempo qualcos' altro di reale rispetto a ciò che reale era prima e qualcosa di non reale altro rispetto a ciò che non era reale prima.
Mentre al nulla di reale, che non può implicare per definizione alcun divenire (oltre che alcun permanere), alcun tempo, alcun successivo futuro, non può succedere alcunché.

Infatti!
Occorre però considerare che il permanere (essere) e il divenire non sono verità assolute.
Perché a ben guardarli, di per se stessi non esistono.
L'essere ha infatti senso solo in quanto diveniente. Un essere che non divenga in continuazione, anche nel periodo di tempo più breve, è un non senso.
E lo stesso dicasi del divenire. Che ha senso solo rispetto a un pur minimo qualcosa che permanga. Mentre nulla permane...

L'essere e il divenire sono fondamentali per la nostra visione del mondo, sono le fondamenta su cui si svolge il gioco della nostra vita, ma di per se stessi non esistono!

Questo Parmenide e Eraclito lo avevano ben compreso.
Entrambi infatti dicevano la medesima cosa. Uno focalizzandola sull'essere, l'altro sul divenire.
Ma il messaggio è lo stesso.

Viviamo nel mondo deli opposti, il mondo stesso nasce dalla loro contrapposizione!

La stessa verità (minuscolo) vive solo in contrapposizione con la falsità.
Infatti il vero è tale solo perché nega il falso.
La negazione della falsità è condizione necessaria per la verità.

Il nostro mondo è fondato sugli opposti.
essere – divenire, finito- infinito, materia-vuoto, vero – falso...

Ma se ci rivolgiamo alla Verità (maiuscolo) allora non vi è più opposizione che tenga. Siamo alla coincidenza degli opposti!
E non essendoci più opposizione, non è possibile alcuna definizione.
La Verità, l'Assoluto, il Bene, l'Essere... sono sempre il medesimo Nulla.

Per averne una idea, comunque sempre insufficiente, direi che il Nulla è:

Negazione della negazione.

L'Assoluto è la negazione di ogni possibile negazione.