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Messaggi - Eutidemo

#2206
Ciao Phil :)
Hai perfettamente ragione, anche io ne ho visti un sacco così su INTERNET; il che dimostra la crassa ignoranza di chi li ha disegnati in quel modo, come avevo denunciato anch' io nel mio topic iniziale.
Anzi, io avevo scritto tale topic proprio per denunciare tale assurda (benchè diffusa) confusione dei "simboli", anche presso coloro che dovrebbero conoscerli bene!
***
Ed infatti, non di rado:
- gli ordini dei medici si appropriano erroneamente del simbolo dei farmacisti, con due serpenti:
- gli ordini dei  farmacisti si appropriano erroneamente del simbolo dei medici, con un serpente solo:
***
La cosa più indecorosa, è che la stessa Federazione dei Farmacisti ha preso tale cantonata!
***
Ed invece, il "simbolo dei farmacisti" è inequivocabilmente rappresentato dal "caduceo di Hermes" con <<due>> serpenti, e non con <<uno>> solo, come invece il "bastone di esculapio", essendo ben diverso il "significato" dell'uno e dell'altro simbolo (come da me illustrato nel mio topic iniziale).
***
Tra l'altro, l'ignoranza e la confusione mentale di alcuni farmacisti (e dei loro ordini professionali), si manifesta anche nel fatto che, pur riproducendo <<un>> solo serpente, lo intrecciano, però, sul "caduceo di Hermes", che, invece, ne ha necessariamente <<due>>; ed infatti vengono mantenute le <<due ali>> sulla sommità del caduceo, simbolo della aerea velocità del messaggero degli dei.
Come si vede in tutte le raffigurazioni di tale divinità.
***
Ed invece, sulla sommità del "bastone di Asclepio", con "un solo serpente", non ci sono "ali" di sorta, trattandosi di una simbologia completamente diversa.
Come si vede in tutte le raffigurazioni di tale semi-divinità.
***
L'errore commesso da alcuni farmacisti, quindi, costituisce non solo un "errore", ma una palese "contraddizione simbolica"; ed infatti, anche ammesso che si voglia scambiare un simbolo per un altro, fare un "fritto misto" tra i due è da veri "peracottari"!
***
Un saluto! :)
***
#2207
Attualità / Re: Il caso Alfredo Cospito
31 Dicembre 2022, 12:21:49 PM
Ciao Daniele22 :)
L'art. 285 C.P., stabilisce che, chiunque, allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato, commette un fatto diretto a portare una strage nel territorio dello Stato o in una parte di esso è punito con l'ergastolo; e, questo, a prescindere che la strage si sia verificata o meno.
Però, anche secondo me, la pena irrogata, nel caso di specie, è assolutamente esagerata!
***
Ed infatti:
.
1)
L'IDONEITA' DELLA CONDOTTA CRIMINOSA
La condotta criminosa diretta a provocare  una strage, deve risultare "idonea" allo scopo; mentre, nel caso di specie non sembra affatto che lo fosse, in quanto trattavasi di due bombe a ridottissimo potenziale, piazzate di notte in un luogo non frequentato in tale periodo.
O, almeno, così ho letto!
Al riguardo, io stesso, a 17 anni, nel 1968, feci esplodere di notte della "polvere nera" davanti al cancello del mio liceo, provocando un bel botto, ma nessun danno; era una miscela di carbonella (15 per cento), salnitro (75 per cento) e zolfo (10 per cento), che avevo assemblato da solo procurandomi i materiali in un negozio di giardinaggio.
Però, tecnicamente, era una "bomba" a tutti gli effetti (anche se un po' antiquata); e non a caso ero un po' "anarchico" anch'io!
***
Ma tornando ad Alfredo Cospito, l'idoneità degli atti a provocare il danno (in questo caso una "strage") connota il tentativo in termini di pericolo reale per il bene giuridico protetto; il  che pone tre ordini di problemi: a) il momento cui essa si riferisce; b) l'oggetto al quale si riferisce; c) il parametro con cui si esprime.
a)
Momento cui si riferisce l'idoneità.
Si deve valutare con riguardo al momento in cui il soggetto ha compiuto l'ultimo atto della sua condotta; cioè, in parole povere, al momento in cui l'agente  ha messo la bomba in un luogo e in un tempo di esplosione tale, da non risultare idonea a provocare effettivamente una strage.
E infatti, se, invece, la bomba fosse stata ad alto potenziale, e piazzata in un luogo e in un tempo di esplosione tale, che avrebbe davvero potuto provocare una strage, anche se essa non si fosse verificata per un caso fortuito, il reato si sarebbe configurato comunque.
b)
Oggetto dell'idoneità.
L'idoneità assume a proprio oggetto di valutazione gli atti "in concreto", considerati cioè nel contesto della situazione cui ineriscono; ed infatti è  questo il senso della modifica normativa introdotta nell'art. 56.1 rispetto alla formula "mezzi idonei" utilizzata precedentemente nell'art. 61.1. 
I "mezzi" possono infatti essere idonei in astratto, e non in concreto, o viceversa.
Ad esempio:
- una bomba può in astratto provocare una strage, però, in concreto, può non non essere atta a provocarla, se è a basso potenziale, e/o se è piazzata in un luogo ed in un orario adatti ad evitarla;
- la somministrazione di bevande zuccherine è un mezzo astrattamente inidoneo a provocare la morte, ma può risultare idonea se somministrata dolosamente o colposamente ad un diabetico alle soglie del coma.
L'"atto" può invece essere idoneo solo in concreto, proprio perché esso è costituito da uno specifico comportamento, storicamente ed empiricamente definito, del soggetto agente; ad esempio, appunto, la sistemazione di una bomba è un atto intrinsecamente caratterizzato dal tempo, dal luogo, dalla posizione, dalla distanza, dalla carica esplosiva ecc.
E questo tipo di valutazione corrisponde peraltro all'esigenza di fondare il tentativo su un "pericolo reale", e non meramente "ipotetico", o "virtuale".
c)
Il parametro con cui si esprime
Il parametro con cui il giudizio di idoneità si svolge è, in generale, inteso come "rilevante possibilità del danno"; ovvero, l'alta probabilità che esso si verifichi in conseguenza della condotta dell'agente.
.
***
Io non conosco gli atti del processo, per cui la mia opinione vale ben poco; ma, almeno stando a quello che leggo, non mi pare che esistanto tutti tali requisiti in modo inequivocabilmente certo.
***
.
2)
ATTENUANTI
In ogni caso, anche amessa la concreta idoneità della condotta di Cospito a provocare davvero una strage, sebbene debba essere per questo severamente punito, secondo me, il fatto che la strage non si sia verificata avrebbe comunque dovuto contribuire ad attenuare la pena.
E, questo:
- o ai sensi del n.6 dell'art.62 C.P., per essersi egli adoperato spontaneamente ed efficacemente per elidere o attenuare le eventuali conseguenze dannose o pericolose del reato (cosa da verificare);
- ovvero ai sensi dell'art.62  BIS C.P., qualora il giudice ritenga che la mancata strage o altre circostanze generiche, siano tali da giustificare una diminuzione della pena.
***
Un saluto! :)
***
#2208
Ciao Daniele 22
Hai proprio ragione tu!
Ed infatti, guardando meglio la "doppia spirale superiore" che  si vede nell'immagine (e che mi aveva tratto in inganno facendomi pensare a due serpenti), si può notare che,  in effetti, si tratta invece di  un singolo serpente che si attorciglia su se stesso, rivolgendo la sua unica testina verso il basso!

***
Per cui non è solo la foto che fa decisamente schifo, ma è anche la spilletta originale ad essere stata confezionata in modo erroneo; ed infatti rappresenta "un simbolo che non esiste", nè per i farmacisti nè per i medici.
E, cioè, un singolo serpente che si riavvolge su se stesso puntando verso il basso!
Ed infatti, sia nel simbolo dei farmacisti (con due serpenti intrecciati), sia in quello dei medici (con un solo serpente), gli ofidi tengono la testa in alto, e non si riavvolgono su se stessi verso il basso.
#2209
Attualità / Re: Covid in Cina adicembre 2022
31 Dicembre 2022, 05:52:18 AM
Il crollo delle patologie COVID in concomitanza dell'inizio della campagna vaccinale, è risultato così statisticamente evidente che chi nega l'efficacia del vaccino, nega i "fatti".
***
Senza considerare le statistiche '21/'22, le quali dimostrano inequivocabilmente che i non vaccinati si prendono il covid con maggior frequenza dei vaccinati; anche se, progressivamente, per fortuna, cominciano anche loro a fruire dell'"immunità di gregge" (soprattutto grazie a chi si è vaccinato).
***
Per cui non intendo controbattere ad eventuali repliche in materia, essendomi stufato di discutere con gente (a volte anche con nomi illustri), la quale non è mai a corto di argomenti sofistici per negare l'evidenza dei fatti.
Perdonatemi, quindi, se non vi rispondo!
P.S.
Lo confesso, sono "estremista" quando si tratta di sostenere che la terra è rotonda e non è piatta; per cui non mi va di perdere tempo a discutere di cose ovvie.
#2210
Citazione di: baylham il 30 Dicembre 2022, 11:47:11 AML'uomo è un animale. La differenza principale è qualitativa: gli altri animali immaginano, prevedono l'immediato futuro, l'uomo il lontano futuro. Daniel Gilbert ha evidenziato questa differenza in modo per me convincente in Stumbling on Happiness.

A me pare  che riuscire a prevedere solo l'immediato futuro,  o riuscire a prevedere il lontano futuro, sia una differenza di carattere meramente "quantitativo", e non certo "qualitativo".
Altrimenti molti nostri politici non apparterrebbero alla specie umana! ;D
Un saluto! :)
#2211
Citazione di: daniele22 il 29 Dicembre 2022, 10:58:32 AMCiao Eutidemo, immagino dunque che tu volessi dire che c'è qualche dubbio che un diamante sia un minerale e non un animale, così come c'è qualche dubbio che un uomo sia un animale e non un minerale. Se così fosse, concordo, anche se qui si entra veramente in campi di ricerca scientifica a noi senz'altro ignoti, o almeno ignoti a me. Un saluto
La mia era solo un'iperbole di carattere paradossale ("ex absurdo"). Un saluto :)
#2212
Citazione di: daniele22 il 30 Dicembre 2022, 10:20:22 AM
Ciao Eutidemo, da noi si dice "vicentini magnagatti" e quindi non so se gli effetti del mangiare gatti produca cose strane.
Volevo chiederti come mai nella foto dell'ordine dei farmacisti che tu hai postato sembra che vi sia un solo serpente, al contrario di quello che vedo in rete dove le rappresentazioni recano invece due serpenti. Forse si tratta di un errore, ma mi sembrerebbe strano

Veramente, nella foto dell'ordine dei farmacisti che io ho postato si vedono distintamente due serpenti, e non uno solo; solo che hanno le loro teste molto piccole e indistinte, il che può dare l'impressione di un solo serpente, intrecciato da ambo i lati!
Ma ingrandendo l'immagine, sebbene molto sgranate, le due teste si riescono comunque a distinguere; è la foto che fa schifo!

Inoltre, se confronti la spilletta del farmacista con quella dell'odontoiatra subito sotto, puoi vedere chiaramente che nella prima ci sono due spirali (cioè due serpenti), mentre nella seconda c'è una sola spirale (cioè un solo serpente) 
#2213
Vi sarà senz'altro capitato di assistere, spero soltanto guardando un film, alla classica situazione dell''"ostaggio con la pistola alla tempia"; la quale, purtroppo, non di rado si verifica anche nella realtà, e che è una delle più difficili da risolvere per le forze di polizia "normali" e/o anche per quelle "speciali".
***
Ovviamente, tale situazione può presentarsi nei modi più diversi:
- all'interno di un locale da soli;
- all'esterno di un locale da soli;
- all'interno di un locale,  con più agenti alle spalle o ai fianchi;
- all'esterno di un locale,  con più agenti alle spalle o ai fianchi;
- all'interno di un locale, con cecchini sui tetti che tengono di mira il sequestratore attraverso le finestre.
- all'esterno di un locale, con cecchini sui tetti che tengono di mira il sequestratore in strada.
***
Ovviamente non possiamo trattare qui tutti i casi, ma accenneremo soltanto al più difficile, che è ovviamente il primo (o anche il secondo); ed infatti si tratta di una situazione che non può essere risolta senza correre "gravissimi" rischi personali, ovvero farli correre alla persona sequestrata.
***
Innanzittutto, occorre cercare di capire :
a)
Se il sequestratore è nel pieno possesso delle sue facoltà razionali, oppure è se è completamente fuori di testa, a causa della droga o per altri motivi.
b)
Qualora, invece sia, almeno apparentemente, nel pieno possesso delle sue facoltà razionali:
- se è un dilettante;
- se è un professionista.
***
Ammesso che si riesca a distinguere il caso a) da quello b), il che comporta differenti tecniche di "negoziazione", il caso b), in genere, si capisce facilmente dalla "postura" del sequestratore.
***
Ed infatti, se è un "dilettante", lascerà sporgere troppo la sua testa a lato dell'ostaggio:
Se, invece, è un "professionista", starà ben attento a nascondere quasi tutta la sua testa dietro quella dell'ostaggio:
***
Questo serve più che altro a "capire" chi si ha davanti, ma non certo ad "agire"; ed infatti, in qualsiasi caso, fino a che l'ostaggio ha la pistola puntata alla tempia, sparare al sequestratore è comunque estremamente pericoloso.
Ed infatti, anche se colpito alla testa, il sequestratore potrebbe lo stesso premere il grilletto per un riflesso automatico del dito; come, purtroppo, è spesso accaduto, con la conseguente  morte dell'ostaggio.
***
La cosa migliore, quindi, sempre che ci si riesca, è cercare di fare appello alla sua ragionevolezza; cioè, fargli capire che, se dovesse sparare in testa al sequestrato, immediatamente dopo anche la sua testa salterebbe subito in aria.
***
Ed infatti:
- se il sequestratore comincia a sparare per primo, si trasforma automaticamente in un "bersaglio" vivente, in quanto, in tal caso, diviene perfettamente "legittimo" ucciderlo;
- peraltro,  sarebbe in "svantaggio di tempo di tiro" rispetto all'agente, perchè quest'ultimo ha già la pistola puntata verso di lui, mentre invece il sequestratore omicida dovrebbe ruotare di 90 gradi la canna dell'arma dalla testa della vittima uccisa a quella dell'agente, il quale, invece, è ancora vivo e vegeto (ed anche molto "incazzato").
***
Per cui occorre fargli capire che, se sparasse alla vittima, sarebbe come suicidarsi!
***
A questo punto, però, i casi sono due:
- o il sequestratore si arrende;
- oppure allontana la pistola dalla tempia della vittima, e cerca di colpire l'agente.
***
In tal caso, però, il sequestratore deve per forza esporsi maggiormente; e, poichè ormai il sequestrato non ha più la pistola alla tempia, l'agente può sparare senza più remore di fargli rischiare la vita, lanciandosi velocemente in avanti ed in basso verso sinistra.
***
Perchè in uno scontro a fuoco diretto:
- chi spara restando fermo sul posto è un uomo morto;
- il sequestratore, invece, poichè è ancora abbrancato col braccio sinistro al collo della vittima, costituisce un bersaglio (più o meno) fermo sul posto.
***
Per cui, almeno "in teoria", sempre che l'agente sia un "abilissimo" tiratore e che non sia eccessivamente lontano, può fargli saltare via la testa con (relativa) facilità.
***
Però, per riuscirci, è bene che si alleni ogni giorno a fare il tiro a segno con le monetine da dieci lire! :D
:D
***
#2214
Storia / L'"orientamento orientale" delle chiese
30 Dicembre 2022, 06:58:44 AM
Per tradizione la croce di Cristo fu eretta sul monte Calvario in modo da essere rivolta verso ovest; dunque i fedeli in preghiera dovevano rivolgersi a est, cioè in direzione del volto di Cristo Crocefisso
Inoltre, sempre secondo la tradizione, anche il Paradiso Terrestre veniva ritenuto, dai primi cristiani, collocato genericamente ad oriente.
L'est veniva quindi considerata la zona della luce e del bene: la "pars familiaris"; in contrapposizione con l'occidentale "pars hostilis".
***
Di conseguenza, i padri conciliari di Nicea, nonostante che fino ad allora le umili e nascoste chiese fossero state orientate verso occidente (come le arcaiche San Pietro e San Giovanni in Laterano), nel 325 d.C., affermarono: "Ecclesiarum situs plerimque talis erat, ut fideles facie altare versa orantes orientem solem, symbolum Christi qui est sol iustitia et lux mundi interentur" (è talmente chiaro, che non necessita di traduzioni).
Nelle Costituzioni Apostoliche (II,7) del IV e V secolo, pertanto, veniva prescritto ai fedeli di pregare dirigendosi sempre verso l'est, e lo stesso celebrante durante l'"Actio Liturgica" doveva parimenti essere rivolto nella stessa direzione; per questo, fino al Concilio Vaticano II, il sacerdote dava necessariamente le spalle ai fedeli, dovendo, come loro, essere rivolto ad est mentre pregava.
***
Conseguentemente a tali prescrizioni, si rese necessario costruire le chiese orientate con l'abside verso oriente e la facciata con la porta d'ingresso in direzione occidentale rispetto al baricentro della costruzione; così come sancito anche in una bolla di Papa Silvestro II (Gerberto d'Aurillac) il quale, in una delle sue bolle papali raccomanda esplicitamente il criterio "Versus Solem Orientem".
***
Come precisato in tale bolla, tale criterio consisteva nell'orientare i luoghi di culto verso la direzione del punto dell'orizzonte in cui il Sole sorge; e, in particolare, secondo il criterio del "Sol Aequinoctialis", che utilizza il punto di levata dell'astro diurno quando la sua declinazione è pari a zero, cosa che avviene solamente agli equinozi.
***
Alcune basiliche rispettano tale prescrizione, come la Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze:
Ed anche il Duomo di Milano:
Però, almeno stando a GOOGLE MAPS, esse sono orientate secondo "l'est magnetico", che differisce in maniera variabile nel tempo dall'"est equinoziale".
La Cattedrale di San Paolo a Londra, invece, "scarta" un poco a nord, sebbene di pochi gradi; forse proprio per rispettare l'"est equinoziale" dell'epoca.
(P.S. Le mie frecce indicano l'"est magnetico")
***
Di fatto, però, molte chiese sono orientate un po' come capita:
- per ignoranza delle prescrizioni;
- per ignoranza dell'effettivo oriente equinoziale;
- per ragioni di carattere costruttivo;
-  per ragioni di carattere urbanistico (spazi disponibili);
ecc.ecc.
***
Inoltre:
a)
In origine, per un certo periodo, fino alle Costituzioni Apostoliche (II,7) del IV e del V secolo, come accennato in premessa, i luoghi di culto furono in genere costruiti con l'abside diretta verso occidente invece che verso oriente; così come la stessa Basilica di S. Pietro, che ha mantenuto ancor oggi, più o meno, l'orientamento occidentale del preesistente circo di Nerone
b)
Successivamente, come detto, dalla seconda metà del 400, dopo le Costituzioni Apostoliche (II,7) del IV e del V secolo, le orientazioni vennero invertite e le chiese furono costruite con l'abside rivolta ad oriente; in modo che sia l'officiante che i fedeli pregassero rivolti nella direzione del sorgere del Sole.
c)
Durante l'VIII secolo, non si sa perchè, questa abitudine si interruppe di nuovo per alcuni anni, per venir poi ripristinata durante i secoli successivi.
d)
Infine, più o meno dal 1500 in poi, ognuno fece un po' come gli pareva.
***
Il perchè delle variazioni di tendenza successive alla bolla di Silvestro II non sono ben chiare!
***
Una cosa, però, sembra abbastanza evidente, per quanto riguarda gli scarti più o meno accentuati delle chiese che hanno continuato a scegliere l'"orientamento orientale"; se mi consentite il "calembour".
***
Cioè che:
- prima del 1500,  non essendo diffuso in architettura l'uso della bussola, era necessario utilizzare le osservazioni astronomiche per determinare le linee equinoziale e meridiana, le quali, quindi, rispettavano rigorosamente "l'est equinoziale";
- dopo il 1500,  essendosi diffuso in architettura l'uso della bussola, per fare prima e risparmiarsi i calcoli astronomici, le chiese vennero in genere orientate secondo "l'est magnetico", che differisce in maniera variabile nel tempo dall'est astronomico a causa della declinazione magnetica locale e della sua variazione.
Tali discrepanze possono essere attualmente misurate dai moderni computer, consentendo così di ricostruire le direzioni astronomiche fondamentali per un certo luogo, nei tempi passati; e, quindi anche, più o meno, la data di costruzione delle chiese che rispettavano  rigorosamente il canone dell'est equinoziale.
***
#2215
Il simbolo dei farmacisti e quello dei medici è abbastanza simile ma è allegoricamente molto diverso; ed infatti il primo rappresenta il "Caduceo di Mercurio" (con due serpenti intrecciati), mentre il secondo rappresenta il "Bastone di Esculapio" (con un solo serpente).
***
Tali simboli vengono riconosciuti ufficialmente dalle organizzazioni dei farmacisti e dei medici.
***
Con il tempo, però, il "Bastone di Asclepio" è stato spesso confuso con il "Caduceo di Mercurio";  il quale, quindi, oggi è a volte erroneamente utilizzato come simbolo della professione medica da alcuni ordini professionali medici provinciali particolarmente ignoranti.
Come, ad esempio, quello di Vicenza.
***
Ma si tratta di un grossolano errore, perchè il significato dei due simboli è completamente diverso; ed infatti quello dei farmacisti non ha niente a che vedere col significato di quello dei medici.
.
IL CADUCEO DI MERCURIO, SIMBOLO DEI FARMACISTI
Il caduceo, uno degli attributi del dio Hermes nella mitologia greca, è rappresentato come un bastone di alloro o di ulivo sormontato da "due ali" e circondato da "due serpenti intrecciati".
Al riguardo:
- le "due ali" sono attributi della velocità alata di Hermes, messaggero degli dei;
- i "due serpenti intrecciati" simboleggiano il bene e il male, sempre "intrecciati" tra loro, però "equilibrati" dal bastone del dio.
In ambito farmaceutico, i due serpenti rappresentano uno la dose terapeutica (bene) e l'altro la dose tossica (il male) di un determinato "preparato galenico"; ed il farmacista è l'unico in grado di discriminare tra il farmaco e il veleno, dato che conosce il giusto dosaggio dei suoi "prodotti galenici".
.
IL BASTONE DI ESCULAPIO, SIMBOLO DEI MEDICI
Gli studiosi moderni dubitano che il simbolo abbia avuto origine in Grecia, ed invece ritengono che derivi dalla cattività degli Ebrei in Egitto.
Le popolazioni israelitiche che vivevano laggiù soffrivano di un parassita noto come "Dracunculus Medinensis";  si trattava di vermi che si sviluppavano al di sotto della cute, e,  quando si affacciavano alla superficie cutanea davano luogo a vesciche e piaghe infette.
Tuttavia, i medici ebrei dell'epoca trovarono un sistema per liberare i loro pazienti  dai vermi (che potevano svilupparsi sino a mezzo metro di lunghezza, come se fossero dei serpenti): il metodo consisteva nel farli arrotolare lungo un bastoncino, da cui, col tempo, derivò poi il bastone del dio greco Asclepio.
Allegoricamente, il simbolo, rappresentava l'asportazione del male dal corpo del malato!
Ed è un metodo che si usa tutt'ora, laddove imperversa quell'orribile parassita.
***
#2216
Così come non c'è nessun dubbio che un diamante sia un minerale e non un animale, allo stesso modo non c'è nessun dubbio che un uomo sia un animale e non un minerale.
Non sussiste alcuna materia di controversia, al riguardo!
***
Dal punto di vista tassonomico, infatti, questa è la sua classificazione:
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
(clado) Amniota
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Eutheria
(clado) Boreoeutheria
Superordine Euarchontoglires
(clado) Euarchonta
Ordine Primates
Sottordine Haplorrhini
Infraordine Simiiformes
Parvordine Catarrhini
Superfamiglia Hominoidea
Famiglia Hominidae
Sottofamiglia Homininae
Tribù Hominini
Sottotribù Hominina
Genere Homo
Specie H. sapiens
#2217
Storia / Dante aveva un cognome?
28 Dicembre 2022, 12:18:46 PM
Per prima cosa occorre premettere che si tratta di una questione molto controversa, perchè i "genitivi singolari" latineggianti della "prima declinazione", che si usavano nel medioevo, equivalevano ai corrispondenti "plurali nominativi"; ad esempio, il genitivo singolare di "lupus" era "lupi", che risulta identico al suo plurale nominativo "lupi".
Per cui, "Alighieri" poteva essere tanto un "patronimico" singolare genitivo (figlio di Alighiero), quanto un "cognome" (cioè, appartenente alla famiglia Alighieri).
***
Però, a parte il fatto che Dante era effettivamente figlio di un tizio di nome Alighiero, rifacendoci agli atti notarili che li hanno cointeressati, sembra che anche tutti i suoi ascendenti prossimi usassero un "patronimico", invece di un "cognome".
***
Ed infatti:
a)
Nel 1254, il padre di Dante, di nome, appunto, Alighiero, in qualità di procuratore dei monaci di Fucecchio, viene identificato in atti non con un "cognome", bensì col suo personale "patronimico" (della seconda declinazione"); cioè, non Alighiero Alighieri, bensì Alighiero Bellincionis, perchè suo padre si chiamava, appunto, Bellincione (in latino, Bellincio, Bellincionis).
E, quindi, Alighiero viene identificato in atti  come "figlio di Bellincione".
b)
Nel 1240, in qualità di testimone del podestà di Firenze, lo stesso Bellincione viene a sua volta identificato in atti non con un "cognome", bensì anche lui, a sua volta, col suo "patronimico" (della prima declinazione); Bellincione Alachieri, perchè suo padre si chiamava appunto Alachiero.
E suo figlio Alighiero, con una leggera deformazione del nome, rinnovò quello del nonno.
***
Per cui, almeno secondo me, quello di Dante ("Alighieri") era solo un "patronimico", e non un "cognome"; solo più tardi divenne un cognome.
***
Premesso quanto sopra, però, ritengo doveroso ricordare che nel suo bellissimo libro su Dante (che sto leggendo proprio in questi giorni), il bravissimo storico Alessandro Barbero sostiene una tesi completamente opposta alla mia; e, cioè, che , quello di Dante ("Alighieri") era un vero "cognome" e non un mero "patronimico".
Il fatto che il padre si chiamasse, per caso, proprio Alighiero, per Barbero è stata solo una coincidenza!
***
Poichè Alessandro Barbero è uno degli storici che stimo, ammiro e rispetto di più, molto probabilmente ha ragione lui; il quale, al riguardo, fa un ragionamento molto complesso ed articolato (anche se a me non convince per niente).
***
Ad esempio, riguardo al mio ragionamento, lui eccepisce quanto segue:
***
Ma, secondo me, è un'eccezione che non regge, perchè, sia nell'"italiano medievale", sia nelle "lingue moderne" le quali continuano ad usare il "patronimico", questo permane invariato anche quando il padre è defunto (vedi Rada Krusciova, figlia di Krusciov).
Peraltro, negli atti notarili medievali solo raramente il "patronimico" genitivo variava, con l'aggiunta del "fu" alla morte dell'ascendente; semmai questo è un uso invalso molto più tardi, quando ormai tutti gli italiani avevano già il loro cognome (circa dal 600'/ '700 in poi).
Ed infatti, soprattutto nel caso di nomi e cognomi molto comuni, i notai più scrupolosi precisavano: "Mario Rossi di Giovanni" (se Giovanni era ancora vivo), ovvero "Mario Rossi del fu Giovanni" (se Giovanni era morto).
***
Per concludere, però, prima di decidere a chi dar retta, vi suggerisco di leggere per esteso le argomentazioni di Alessandro Barbero, acquistando il suo libro; il quale, a prescindere dalla questione in esame, è scritto con incomparabile maestria, e con uno stile letterario estremamente accattivante!
Vale la pena leggerselo, credetemi!
***
#2218
Storia / Re: Storia della "chiocciola"@
28 Dicembre 2022, 06:59:18 AM
Ciao Iano
Il tuo intervento è interessantissimo e del tutto veritiero; o, almeno, corrisponde a quello che sapevo anch'io.
Ed infatti, in origine, la lettera A (maiuscola) era figurativamente rappresentata da una testa di un bue in posizione eretta.
***
Poi, pian piano, è ruotata diventando una A.
***
Il percorso, probabilmente, è stato il seguente, dettato dalla necessità di velocizzare la scrittura; ed infatti l'A arcaica, a differenza delle precedenti, poteva essere scritta con un unico tratto.
Per cui, in effetti, le originarie corna del bue sarebbero costituite dalla "zampetta" destra della A, e non dai sue due "piedini"; come invece verrebbe spontaneo immaginare, pensando a un diretto capovolgimento di una testa di bue stilizzata.
Ma sono soltanto ipotesi!
***
E' invece indubbio che i Latini non distinguevano nè graficamente, nè come pronuncia, la "U" e la "V".
Ed infatti, quando i romani, nei film, stendono il braccio dicendo "AVE", probabilmente, in realtà,  lo pronunciavano "AUE'"; che poi è diventato il nosto "UE'", che anche noi, di solito, pronunciamo alzando il braccio.
Ma anche questa è soltanto un'ipotesi!
***
E ce ne sarebbero tante altre, di curiosità, da raccontare!
***
Un saluto, UE'!
***
#2219
Ormai, purtroppo, le intercettazioni abusive della posta elettronica si sono fatte sempre più frequenti; ma, per cercare di evitare tali intrusioni, esistono vari metodi, il più semplice dei quali è quello che mi accingo a spiegare qui sotto.
Io mi riferisco a GMAIL, ma anche gli altri servizi di posta elettronica offrono possibilità di controllo molto simili.
***
Per prima cosa bisogna far scorrere la pagina della posta verso il basso, fino a che, in fondo a destra, non appaia la scritta:
"ULTIMA ATTIVITA' DELL'ACOUNT
DETTAGLI."
Cliccandoci sopra si apre una finestra a sinistra, nella quale si vedono gli accessi avvenuti, in un determinato tempo, nel nostro ACCOUNT di posta.
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Per ogni accesso, nella colonna centrale  puoi visualizzare gli indirizzi IP utilizzati per accedere al tuo account; se non corrispondono a quello tuo, vuol dire che qualcun altro, non autorizzato, si è introdotto nella tua casella di posta.
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Nella prima colonna a sinistra si possono vedere i "dettagli" di ciascuno di essi, e, nella parte superiore alle tre colonne, si possono visitare i "controlli di sicurezza".
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A parte le protezioni "standard", vi suggerisco un espediente che è stato utilizzato anche da Michael Richard Pompeo, che ha servito sotto il presidente Donald Trump come direttore della CIA dal 2017 al 2018; però lui ha personalmente usato tale espediente in modo eccessivamente ingenuo, per cui è stato intercettato lo stesso.
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In parole povere, il sistema consiste, più o meno, in questo:
a)
Tra le varie caselle di posta di cui si dispone, rivelare l'account di una di esse (magari creata appositamente) alla persona con cui si vuole comunicare in segreto.
b)
Scrivere una e-mail alla persona con cui si vuole comunicare in segreto, senza però spedirgliela; per cui, una volta cancellata prima che parta, l'e-mail finirà tra le BOZZE.
In tal modo non risulterà alcun "traffico di posta elettronica" tra il mittente e il destinatario segreto, perchè l'e-mail  non è mai partita; però, il destinatario segreto, conoscendo l'account del mittente, entra nella sua casella e trova la lettera a lui diretta tra le BOZZE.
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Come sistema per evitare le intercettazioni non è affatto male;  però bisogna evitare di indirizzare la lettera da "bozzare" con il nome del destinatario (come invece sembra che abbia fatto Pompeo).
Per cui, l'FBI, dopo aver vanamente monitorato il "traffico di posta elettronica" tra Pompeo e il suo destinatario/a segreto/a, entrando nel suo ACCOUNT, ha trovato subito l'email cancellata destinata a lui(lei), cercando nell'archivio delle BOZZE non spedite!
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Tale sistema, secondo me, può funzionare, almeno fino ad un certo punto, soltanto in quest'altro modo:
a)
Tra le varie caselle di posta di cui si dispone, rivelare l'account di una di esse (magari creata appositamente) alla persona con cui si vuole comunicare in segreto.
b)
Scrivere una e-mail indirizzandola "non" alla persona con cui si vuole comunicare in segreto, bensì ad un altro nostro abituale destinatario; il cui testo, per due o tre pagine, deve essere conforme alla innocente corrispondenza che si ha di solito con lui, ma, soltanto in fondo, magari criptato, deve esserci il messaggio segreto per il vero destinatario.
Poi si cancella il tutto, in modo che l'e-mail finisca tra le BOZZE, e non giunga mai al nostro "abituale" destinatario; al quale, magari, se ne spedirà poi una simile, riveduta e corretta. .
c)
Il destinatario effettivo e "segreto",  invece, la troverà facilmente, anche se non è a nome suo, grazie ad una innocente "parola chiave" contenuta nell'"oggetto"; ma, un eventuale "intercettatore", avrà davvero molta difficoltà a trovarla in mezzo alle centinaia o migliaia di altre bozze, perchè non disporrà di un efficace filtro selettivo.
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Ovviamente, neanche questo sistema è sicuro al 100%, perchè se la polizia o i nostri "servizi di intelligence" conoscono l'indirizzo IP del destinatario "segreto" sospettato (ed anche se non lo conoscono preventivamente), basterà che effettuino il controllo da me descritto in premessa per trovare l'e-mail nascosta: ci metteranno solo un po' più di tempo per trovarla.
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Ed infatti io non rivelerei mai, nè in pubblico nè in privato, un metodo per eludere le intercettazioni che la nostra "polizia postale" o i nostri "servizi di intelligence" non siano in grado di "bypassare".
I miei sono solo (opinabili) suggerimenti per "cercare" di evitare intercettazioni abusive, da parte di eventuali criminali e "hacker"; però non offro nessuna garanzia!
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#2220
Storia / Storia della "chiocciola"@
27 Dicembre 2022, 11:31:57 AM
L'icona, in origine, derivava dalla prima lettera della parola "αμφορέας" (in greco) e poi  "amphora" (in latino), che era il simbolo usato come unità di misura utilizzata in epoca prima greca e poi romana, per indicare il numero delle anfore commerciate; però, allora, si indicava come una "A" maiuscola cerchiata a forma di anfora (con la punta in basso, perchè le anfore venivano tenute dritte conficcandole nella sabbia).
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Successivamente:
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a)
Nel testo di una missiva, l'"A" maiuscola cerchiata, divenne il "corsivo" "a" minuscolo cerchiato all'inizio di una parola (e non necessariamente di un'intera frase); ma sempre mantenendo l'originaria  "circonvoluzione" a forma di chiocciola intorno alla "a" diventata minuscola.
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b)
In alcuni testi, mantenne il significato abbreviato di "anfora", come in questa lettera spedita da Siviglia il 04 maggio 1536 da parte del mercante toscano Francesco Lapi e destinata al toscano Filippo Strozzi.
Ecco la trascrizione del testo nella parte che ci interessa:
"...perché là (cioè in America Latina) una @ di vino (cioè un'anfora di vino), che è 1/30 di una botte, vale 70 o 80 ducati."
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c)
Però tale significato era divenuto sempre più residuale, in quanto la @ era ormai utilizzata persino come iniziale della parola "amen"; come in questo testo tratto dalla Cronaca di Manasse del 1345.
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d)
Infine, assunse il significato di lettera "a" singola, per distinguerla dalle altre "a" del testo; e, questo, in particolare in Inghilterra, col il significato di "at", ben diverso dall'articolo indeterminativo "a".
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e)
Con la stesura dei primi testi commerciali e l'industrializzazione, infatti,  il simbolo assunse il significato di "at price of" (al prezzo di), abbreviato in "at".
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f)
Ma con l'introduzione di questo carattere nelle macchine da scrivere nel 1884, sempre in area anglosassone,  il valore del simbolo assunse anche il significato di "destinazione postale"; nel senso che si scriveva una lettera a Mr.Smith, domiciliato presso (at @) la stazione postale di York, dove lui si sarebbe poi preso la briga di andarsela a ritirare.
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g)
Il carattere venne conservato nel passaggio dalla macchina da scrivere alla tastiera; fino alla storica svolta nel 1972, quando il programmatore americano Ray Tomlinson scelse proprio la @ negli indirizzi di posta elettronica ARPANET, la rete informatica militare antenata di Internet.
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h)
Tomlinson, infatti, cercava un simbolo che separasse il nome e cognome, cioè la prima parte personale dell'"indirizzo mail" del "destinatario", dal "server" di destinazione; il quale è un computer diverso da quello appartenente al destinatario della missiva.
La scelta cadde sulla @ perché:
- era un carattere allora in disuso che non poteva essere confuso facilmente;
- aveva tuttavia conservato nel linguaggio commerciale il significato di "at", cioè "presso", in questo caso riferito al "server" (considerato come se fosse una stazione postale).
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Il che consente facili intercettazioni, ma anche metodi più o meno complicati per evitarle; come mi riservo di spiegare in un apposito "topic" denominato "Come evitare le intercettazioni di e-mail", in "TEMATICHE CULTURALI E SOCIALI.
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