Per Viator. Mi soffermo solo sulla tua ricostruzione storica della seconda guerra mondiale.
L'entrata in guerra dell'Italia al fianco della Germania non fu una scelta dell'Italia e neppure delle alte gerarchie militari. Badoglio e Ciano, i primi due che mi vengono in mente cercarono di dissuadere Mussolini.
Ma il duce era convinto che la guerra, alla vigilia dell'occupazione tedesca di Parigi, fosse terminata e "bisognava buttare sul tavolo della pace, qualche migliaio di morti". La possibilità di fare scelte così disastrose nasce proprio dalle meccaniche politiche del dispotismo. Il Duce non doveva rendere conto a nessuno di una decisione così terribile.
Ovvio che vi fossero anche degli idealisti entusiasti, dei carrieristi, degli affaristi. La guerra, come ogni fenomeno umano, mette in moto molteplici dinamiche.
Sul fatto che l'Italia dichiarò guerra alla Germania nel 43, concordo. Fu una decisione stupida, priva di ogni effetto, poiché la nostra integrità territoriale fu mantenuta per ragioni geopolitiche neanche minimamente condizionate da quell'atto ridicolo (dovuto anch'esso a molteplici motivazioni).
Ma ciò non toglie che il movimento partigiano non ha attinenza con questa scelta politica del re e del suo entourage brindisino.
Gettare fango sulla resistenza in questo modo è un argomento privo di ogni validità.
L'entrata in guerra dell'Italia al fianco della Germania non fu una scelta dell'Italia e neppure delle alte gerarchie militari. Badoglio e Ciano, i primi due che mi vengono in mente cercarono di dissuadere Mussolini.
Ma il duce era convinto che la guerra, alla vigilia dell'occupazione tedesca di Parigi, fosse terminata e "bisognava buttare sul tavolo della pace, qualche migliaio di morti". La possibilità di fare scelte così disastrose nasce proprio dalle meccaniche politiche del dispotismo. Il Duce non doveva rendere conto a nessuno di una decisione così terribile.
Ovvio che vi fossero anche degli idealisti entusiasti, dei carrieristi, degli affaristi. La guerra, come ogni fenomeno umano, mette in moto molteplici dinamiche.
Sul fatto che l'Italia dichiarò guerra alla Germania nel 43, concordo. Fu una decisione stupida, priva di ogni effetto, poiché la nostra integrità territoriale fu mantenuta per ragioni geopolitiche neanche minimamente condizionate da quell'atto ridicolo (dovuto anch'esso a molteplici motivazioni).
Ma ciò non toglie che il movimento partigiano non ha attinenza con questa scelta politica del re e del suo entourage brindisino.
Gettare fango sulla resistenza in questo modo è un argomento privo di ogni validità.

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