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Messaggi - Kobayashi

#226
Tematiche Filosofiche / Filosofi nel 2021
15 Giugno 2021, 15:45:07 PM
La filosofia cerca di esorcizzare il nulla (così come la letteratura la parte tossica dell'emotività umana), e in questo si vede costretta a costruire continui percorsi di verità che però sembrano durare sempre meno.
Il fatto che i testi filosofici mantengano almeno in parte la struttura retorica di una rivelazione, il fatto che si abbia una propensione per l'oscurità dello stile, la teatralità che in Heidegger per esempio raggiunge livelli demenziali, il gusto di ribaltare continuamente la visione consueta delle cose, ebbene tutto questo fa parte dei mezzi di cui a volte il filosofo abusa, mezzi però indispensabili a ricreare la magia del possesso della verità.
L'illusione riuscita è che non ci sia più il nulla, il vuoto di senso, la violenza, la crudeltà pura e semplice, il disfacimento della morte, ma una storia profonda abbastanza da incatenarci ad essa.
Poi però come il protagonista di un racconto di Dazai Osamu ("Il suono del martello") veniamo raggiunti dal suono banale del mondo che cancella l'incanto e ci riporta alla realtà, ogni volta più stanchi della volta precedente...
#227
Tematiche Spirituali / L'uomo Gesù di Nazaret
15 Giugno 2021, 10:40:52 AM
Gesù è l'anti-Adamo: mentre Adamo, alla prima apparizione della suggestione del male (l'unico vero mistero del mondo) si sente perduto, nudo, e cerca la propria salvezza impossessandosi della potenza di Dio, Gesù mostra invece che la salvezza è abbandono fiducioso in Dio e liberazione dallo sforzo estenuante di conservare la propria vita, le proprie risorse, il proprio nome.
Solo perdendo se stessi si produrranno frutti.
Sotto i riti, le morali, le parole edificanti, si rischia di ritrovarsi con... un fico secco.

Gesù mostra una nuova immagine di Dio. Incarnandola fino alle estreme conseguenze si può dire che sia tutt'uno con Dio, che lui e il Padre siano lo stesso.
La disputa sulla sua natura è questione teologica e quindi politica e riguarda la storia del dominio della Chiesa, la comprensione della nuova immagine di Dio è invece una questione spirituale e quindi riguarda la vita concreta dei suoi discepoli.
#228
Tematiche Filosofiche / Filosofi nel 2021
13 Giugno 2021, 17:36:32 PM
Oltre a quelli già citati a me viene in mente Gianni Vattimo.
#229
Sapa, intendevo una "delusione epistemologica", non dal punto di vista del consumatore.
So bene che i loro prodotti sono ottimi, come quelli del mio orto (perché in fondo, proprio come me, si limitano a lavorare il terreno con letame e con le rotazioni). E coloro che li acquistano lo fanno molto semplicemente perché c'è un abisso rispetto alla verdura che si acquista al supermercato.
(Mi fanno un po' ridere le frasi che ho letto in alcuni interventi sui consumatori manipolati per via del fascino di questi trattamenti esoterici... Sveglia ragazzi! Si è disposti a comprare dell'insalata al doppio del suo prezzo solo perché il prodotto è di gran lunga migliore, più buono. Qui stiamo parlando di cibo, non di cianfrusaglie in cui identificare la propria identità culturale, la propria fede).

La mia delusione riguarda il fatto che queste pratiche biodinamiche sembrano essere dei rottami ormai incomprensibili appartenenti a tradizioni lontane (astrologia, ermetismo, filosofia della natura, magia) rimessi in moto da bisogni di vaga spiritualità, più che dal recupero di saperi perduti ma efficaci (nel mio post facevo l'esempio dell'uso di erbe medicinali).
Il bisogno psicologico riguarda il produttore, non il consumatore.
Riguarda l'esigenza di ridefinire la vita e i ritmi dell'unità economica primitiva della piccola azienda agricola come tentativo di rimediare alla devastazione dell'agricoltura industriale.
#230
Ho recentemente partecipato a delle lezioni sulla biodinamica tenute dal responsabile tecnico di un'azienda di piccole dimensioni (con 5-6 dipendenti).

L'agricoltura biodinamica segue le norme di quella biologica con l'aggiunta di metodi che derivano da un'interpretazione della natura differente rispetto a quella della scienza moderna.

L'aspetto controverso non è tanto la loro particolare visione della natura e delle influenze dei pianeti sullo sviluppo delle piante, ma è la presunzione, senza controlli sperimentali, di poter manipolare queste forze per ottenere dei benefici per le colture.

Voglio dire, si può anche ritenere che la natura sia troppo complessa per poter essere compresa tramite la scomposizione e la manipolazione della scienza moderna e che quindi sia opportuno procedere con uno sguardo, diciamo, olistico etc., ma che poi si asserisca, per esempio, che la maturazione degli ortaggi tragga beneficio da un paio di cucchiaini di quarzo sbriciolato e diluito in 50 litri di acqua da spruzzare su un ettaro di coltivazioni... beh, questo va dimostrato, non può essere solo tratto da immagini simboliche di tradizioni esoteriche, altrimenti rimaniamo nell'ambito dei rituali magici.

Pensavo che i composti biodinamici fossero come dei farmaci omeopatici, ovvero sostanze naturali mischiate al terreno in modo da renderlo migliore senza l'uso di fertilizzanti chimici, e immaginavo che tali "ricette" fossero il risultato di tradizioni antiche ma robuste come l'uso di erbe medicinali, e della ripetizione di sperimentazioni della singola azienda sui propri campi... invece si tratta di qualcosa di più ingenuo, legato più che altro a bisogni psicologici.

L'ennesima delusione...
#231
Tematiche Spirituali / Re:Riflessioni sul suicidio.
05 Giugno 2021, 17:10:16 PM
Daniele22, "Kobayashi" è un cognome abbastanza comune in Giappone. L'ho adottato molto prima che iniziassi a frequentare questo forum. Non vuole essere in alcun modo il segno di una mia "specializzazione" sull'Oriente.


C'è un brano nell'ultima opera di Sarah Kane, scritta poco prima di uccidersi, in cui racconta come una mattina, bevendo caffè nero amaro e fumando una sigaretta, riconosce all'improvviso, in una nuvola di vecchio tabacco quell'odore di medicinale dell'ospedale psichiatrico in cui era stata ricoverata, e così, dice, una ferita si riapre e da essa sgorga un dolore oscuro, ripugnante, un dolore pieno di vergogna.

È questo tipo di fragilità che mi sembra avere attinenza con il suicidio.
#232
Viator, è grave costruire un ragionamento che ha conseguenze politico-sociali su una falsa premessa, ovvero sull'idea secondo cui gli irregolari (l'1-2 per cento della popolazione), non vaccinandosi, rappresenterebbero una specie di bomba pandemica.
Questa è la mia obiezione. Se non dimostri il contrario tutta la tua argomentazione si riduce a chiacchiere.
#233
In realtà le cose sono molto semplici: gli irregolari si uniranno agli italiani regolarissimi che non intendono farsi vaccinare, formando un bacino di persone che, più che rappresentare un serbatoio di untori, saranno quelli con le maggiori probabilità di ammalarsi.

Da un anno e tre mesi si sta parlando fino alla nausea di epidemiologia e di concetti quali "immunità di gregge" e anche i miei nipoti di 10 anni sanno che per tornare alla normalità è sufficiente raggiungere con la vaccinazione un'elevata percentuale di popolazione... non tutti gli abitanti, ma l'80, il 90 per cento...

Viator, non sei riuscito a resistere alla tentazione di abbandonarti all'immagine naturale, archetipo di ogni razzismo, dello straniero portatore di malattie, infezioni, degenerazione, e questo è grave.

Jacopus, non immagini quanto mi entusiasmi l'idea dell'estinzione di homo sapiens! Che io amo fantasticare più come il risultato naturale di un rifiuto della riproduzione che come l'effetto di una pandemia definitiva.
Tuttavia bisogna fare i conti con questo fatto scientifico: adattamento e selezione, ovvero, per gli esseri umani, riproduzione di solo coloro che si sentono adatti a questo mondo, quindi di coloro che hanno un temperamento che gli permetta di essere soldatini, servi, lavoratori attenti a pochi dati, a pezzetti sempre più piccoli della realtà, razionali sì ma affini alla semplificazione, e immuni alla vergogna di appartenere a società fondate sulla meschinità e la spudoratezza. I quali educheranno i propri figli alla laboriosità, al benessere, all'inutilità della critica.
Risultato genetico e ambientale: un'umanità che a distanza di una cinquantina di generazioni non riuscirà nemmeno più a comprendere il senso dell'interrogarsi sul proprio destino, e che guarderà i testi filosofici come a documenti incomprensibili di un'epoca afflitta da confusione e smarrimento.
#234
Tematiche Spirituali / Riflessioni sul suicidio.
04 Giugno 2021, 10:54:22 AM

In questo Topic più che di suicidio finora si è parlato di eutanasia e martirio...
Per questo tema, come non mai, vale la regola che si può conoscere solo ciò che si ama.
Dunque è richiesta una certa affinità per le tenebre.
Come preparazione ad essa il consiglio è dimenticare gli antichi e lasciarsi sprofondare nei labirinti di Van Gogh, A. Artaud, Sylvia Plath, Sarah Kane, Edgar Allan Poe, Lovencraft, Strindberg...
#235
La filosofia è una battaglia di idee alimentata dall'illusione che la ragione sia un'attività autonoma, indipendente, e non piuttosto uno strumento umano utile alla sopravvivenza.
Con il crescere della raffinatezza della razionalità il gioco si è fatto sempre più serio, i partecipanti più ingegnosi, la posta in gioco il dominio intellettuale e quindi prestigio e potere.
Le dispute si succedono nel tempo. Alcune si estinguono perché nate da idee che la scienza ha dimostrato essere false. Altre vengono continuamente riprese ma con l'aggiunta di qualche nuova argomentazione tratta da discipline alla moda (es.: il libero arbitrio e le neuroscienze).

Ci sono tante buone ragioni per partecipare a questa impresa, e una solo pessima illusione da cui è bene difendersi fin dall'inizio: che l'esito di questa lunga battaglia sia la Verità.
#236
@viator
Ogni tradizione religiosa colleziona "messaggi" catturati da mediatori ispirati che contengono programmi di umanizzazione, cammini attraverso cui si da una forma specifica all'essere umano: dalla crudeltà alla giustizia, dalla bramosia violenta alla benevolenza, e via dicendo.
#237

Se la meta di un cammino spirituale è umanamente impossibile, tanto da dover ricorrere ad un intervento divino, dobbiamo rivedere i dati di partenza, nel caso avessimo commesso qualche errore.
L'indiziato maggiore potrebbe essere l'antropologia dell'immagine divina (o dell'anima eterna): senza di essa l'uomo tornerebbe a essere una creatura naturale, prediletta da Dio solo in quanto la sua evoluzione l'ha condotta a sentirne la presenza e a interpretarne la parola (a decifrare il suo richiamo).
In questo modo non avrebbe più senso provare a diventare come Dio. Questo senso di colpa per essere sempre troppo in basso, per non essere all'altezza del Dio di cui abbiamo erroneamente pensato di essere strutturalmente affini, finalmente sparisce.
Senza anima immortale, senza peccato originale, tranquilli nella coscienza dei nostri limiti e liberi di amare il nostro Dio, impegnati a costruire un'umanità più giusta, più armoniosa...
#238
L'idea della ricerca di una completezza non mi ha mai convinto. Mi sembra più realistica l'immagine di un avvicendarsi di tensioni interiori, di cui poi noi a posteriori ci sentiamo costretti a tradurre in un racconto di formazione...
#239
[Qualche considerazione intorno alla premessa della discussione, ovvero che la vetta della spiritualità sia amare il prossimo come se stessi].

Amare il prossimo, chiunque egli sia, l'egoista arrogante così come la persona docile, credo sia cosa riuscita realmente al massimo a un centinaio di soggetti nella storia degli uomini.
Per alcuni di essi il "miracolo" è stato reso possibile dalla propria natura straordinariamente dolce e piena di benevolenza.
Per altri si è forse trattato dell'effetto dell'ascesi (digiuno, astinenza prolungata dal sonno, etc.) che conduce ad una trasfigurazione dei moti normali di simpatia/antipatia.

Rimane l'ambiguità del termine "amore".
Escludendo i legami di sangue e le relazioni di coppia (per i quali ci sono aspetti specifici attinenti all'attaccamento e all'erotismo), penso che l'unico significato realizzabile di amore per ciò che concerne il prossimo sia una forma di ospitalità: si fa in modo che l'altro si senta libero di manifestarsi per quello che è. Creare questa situazione di accettazione positiva, di benevolenza, implica evidentemente un allenamento spirituale. Un lavoro spietato sui propri pregiudizi, quindi un cammino dentro se stessi, un conoscersi.

Ma fatto questo, una volta che l'altro si è mostrato per quello che è, dobbiamo accettare la forza del giudizio. L'espressione della nostra predilezione. Fortunato chi è magnanimo e capace, nella propria predilezione, di grandi estensioni.
#240
Attualità / Sindrome della capanna
08 Aprile 2021, 10:28:45 AM
Forse il problema è quello della difficoltà o impossibilità di fare esperienze reali. È qualcosa che la pandemia ha solo estremizzato. Negli ultimi vent'anni ci deve essere stata un'accelerazione straordinaria con i dispositivi digitali che le persone si portano in giro.
C'è questa rappresentazione del mondo che ci segue ovunque. Il mondo, in questo racconto (che è un racconto di fantasmi), che ci raggiunge e ci illude che così noi si sappia che cosa accade in esso.
Per cui non ci si avventura nel mondo, ma è questo apparente mondo a scovarci nelle nostre abitazioni o ovunque siamo.
E quando tentiamo l'avventura, ecco che ci ritroviamo nei percorsi già tracciati, incanalati nei flussi conosciuti.
Per cui si ritorna alla propria capanna, disillusi, prigionieri di una vita a cui è stato sottratto il mondo, e ci si sfoga negli universi artificiali di videogame o serie tv.

Ma forse il mondo è sempre stato arido, muto, seppure bello in modo irritante. E siamo noi a doverlo animare con misteri che non ha. La strategia di Don Chisciotte alla fin fine ha funzionato. Anziché abbruttirsi nella pidocchiosa amministrazione del suo podere, si è procurato delle vere avventure...