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Messaggi - Ipazia

#226
Un ripassino di marxismo a chi si ritiene tale, marciando ormai soltanto per i "diritti civili".

https://contropiano.org/interventi/2021/11/02/liberta-di-chi-0143575

La citazione iniziale esprime al meglio lo stato dell'arte del mercato procreativo.
#227
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
02 Luglio 2024, 23:47:14 PM
Citazione di: Donalduck il 02 Luglio 2024, 20:26:45 PMAnche se trovo come al solito il linguaggio che usi piuttosto criptico (più che altro perché passibile di diverse interpretazioni), mi pare di poter condividere in linea di massima questa posizione, o almeno quello che mi sembra di capire, ossia in soldoni: la conoscenza deriva dall'esperienza e non si può esperire l'"Essere" inteso come noumeno, quindi le elucubrazioni attorno ad esso non hanno molto senso.

Tuttavia risulta evidente che le nostre visioni del mondo sono molto diverse. Se parli della coscienza come del risultato dell'evoluzione (in senso darwininiano), quindi in sostanza come un risultato "automatico" delle leggi fisiche (o una "proprietà emergente" di sistemi puramente fisici) è chiaro che su questo aspetto siamo agli antipodi, dato che per me la coscienza è un elemento fondante della realtà, come tale ci si presenta e come tale è (o almeno non vedo motivi per pensare diversamente).

L'epifenomenico e l'emergente non hanno nulla di meccanicistico, "fisicalista", se non altro perchè ciò che emerge, ovvero l'autocoscienza, acquista un grado di libertà che non permette di predeterminarne il comportamento. Siamo comunque agli antipodi se tu pensi che il mondo sia un epifenomeno della coscienza e non il contrario. Mi rendo conto però che le varie visioni del mondo generano confusione nel giudizio, invertendo cause ed effetti. Ma appena si dirada la cortina fumogena, physis fa valere le sue ragioni anche sui più abili arrampicatori di specchi.

CitazioneMa se questo punto mi sembra chiaro, molto meno chiaro mi appare il significato e il valore che attribuisci a quelli che chiami "piani ontologici" e i motivi per cui aderisci a una concezione che sembra essere sostanzialmente quella fisicalista

I piani ontologici da me intesi e distinti sono: reale, astratto, fantastico, ipotetico e immaginario. Solo il primo denomina enti materiali (cose, Sachen), ma anche gli altri "semantizzano" enti interni al proprio piano: concetti, personaggi, teorie, miti; e non agli altri, volendo mantenere un atteggiamento cognitivo "chiaro e distinto", non confuso.
#228
Attualità / Re: Panico americano
02 Luglio 2024, 23:16:27 PM
Riguardo alle badanti vedo già la caciottara assunta in casa Biden. C'è feeling tra i due e magari lei eredita pure qualcosa. Sempre meglio che vedersi sbattere la porta in faccia pure dalla destra europea, come sta accadendo ai vertici. Poi arriverà pure la base.
#229
Il posapiano di sinistra non è diverso da quello di destra. Per entrambi conta e vale solo la legge del Mercato. Più insuperabile della coscienza più scientisticamente epifenomenica.
#230
Liberamente tratto da J.J.Rousseau:

"La Democrazia esiste laddove non c'è nessuno così ricco da comprare un bambino e nessuna così povera da generarlo per venderlo"

#231
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
02 Luglio 2024, 15:00:53 PM
Non la farei così complicata. Mi limito ad osservare di essere un prodotto evolutivo autocosciente che condivide storia, ambiente, risorse e socialità con altri suoi simili. Un essente particolare ben determina(to/bile) che ha tutto l'interesse a far funzionar le cose e a pretenderle per il meglio. E possiede pure strumenti per difendersi e non farsi sopraffare, finchè  il suo essere a tempo determinato non "pagherà il fio dell'ingiustizia" entropica che gli ha permesso di esistere.
#232
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
01 Luglio 2024, 23:50:34 PM
Che non esista una "essenza prima e ultima" delle cose non significa che esse non abbiano alcun valore nelle aggregazioni che l'evoluzione ha realizzato. Soprattuto quelle dotate di autocoscienza, sensibilità, emozioni e pulsioni. Ovvero: vita.
#233
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
01 Luglio 2024, 21:39:53 PM
Il problema dell'essere è la sua sostantivazione in cerca di esistenza. Al contrario dell'ente reale "gatto" e di quello fantastico "Paperino", nessuno ha mai visto un "essere", e le speculazioni intorno ad esso vanno dagli universali del mondo delle idee platoniche agli enti supremi dell'immaginario teologico, fino a surrogati di universo e costrutti metafisici sempre più evanescenti.

Se fino a Kant si poteva sperare di toccare il fondo di una essenzialità degli essenti, togliendo l'ultimo velo di Maia, oggi anche questa quiddità ontologica è venuta meno, per cui si può razionalmente ragionare solo di aspetti fenomenici esistenti nei vari piani del reale che ho già elencato.

Io penso che Parmenide intendesse l'essere come l'esistente e tale declinazione ontologicamente resiste. Mentre non resiste più alcun essere "in sé e per sé", degno di attenzione fisica e metafisica.
#234
Guardando troppo verso l'alto si rischia pure di non riconoscere più nemmeno le cattive intenzioni, mascherate da buone solo perché travestite di sinistra, laddove i demoni hanno lavorato al meglio, trascurando la destra che, risentita, non ha altra strada che occupare le aree ideologiche della sinistra.

Producendo il bene ? No, espandendo l'area del male, il cui perno vincente è la sinistra complice e connivente. 

Scienza (e corruzione) del Capitale.
#235
Il male ha nome e cognome e non vola per nulla, per cui lo si trova, e lo si eradica, in basso, non in alto.
#236
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
01 Luglio 2024, 07:09:08 AM
@Donalduck porta tutte le antinomie sul piano logico dell'esistere, unico piano in cui si può parlare di tutte gli enti, "essere metafisico" incluso. Che ontologicamente ritorna al ruolo grammaticale di verbo identificativo: iddità entificante da cui non si schioda.

Da cui si transita nel piano dell'epistemologia, che per quanto "relativa", "rappresentativa", "limitata", esige dei punti di fondamento "razionali", che non può trovare nient'altro che in una epistéme empiricamente verificabile e intersoggettivamente ("oggettivamente") condivisibile.

Coi suoi piani onto-logici in bella evidenza tra concreto, astratto, ipotetico e immaginario. Da non confondersi tra loro, pena l'estinzione prematura. Riduzionismo fisicalista ?
#237
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
30 Giugno 2024, 22:16:05 PM
@Donalduck

Penserai mica che non conosca la differenza ontologica tra Paperino e un'anatra verace ? Ma per quanto Paperino si sforzi non sarà mai un'anatra vera. Su questa differenza ontologica bisogna avere le idee chiare: non tutti gli enti afferiscono al medesimo piano ontologico. L'esserci dell'anatra appartiene al mio stesso piano ontologico di umano. Quello di Paperino allo stesso dei numi. I misteri li lascio al piano ontologico dei numi; anatre e umani sono sufficientemente noti, fuori dalla notte in cui tutte le vacche sembrano nere e le loro flebile ombra sembra una vacca.


#238
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
30 Giugno 2024, 19:36:42 PM
Citazione di: iano il 30 Giugno 2024, 18:15:37 PMQuantomeno ha provato a dare conto dei diversi gradi con cui l'essere ci appare, perchè del fatto che in diversi gradi appare bisogna darne giustificazione se si vuole che la definizione  dell'essere, come  ''ciò che è'' valga per ogni essente, mentre di fatto questa definizione vale solo per ciò che è evidente che sia al grado massimo, e non tutti gli essenti hanno pari grado di evidenza. E quindi per il resto che definizione diamo?
Se vogliamo mantenere la stessa definizione, dovremo spostarlo in un altro modo, laddove ogni mondo possiede essenti di pari grado di evidenza.
In alternativa non vedo altro modo di risolvere la questione se non rinunciando al presunto rapporto diretto con la realtà, rapporto diretto che proprio la natura di ciò che è evidente ci suggerisce.
Ma siccome ciò che evidente è solo una parte della presunta realtà, sarebbe allora un rapporto diretto incompleto.
Questa seconda soluzione ha il pregio di scongiurare il fatto che per spiegare le cose si moltiplichino a dismisura i mondi, perchè se due sono possibili, allora perchè non mille?

Il materialismo ha fallito per aver nascosto sotto il tappeto filosofico i diversi gradi dell'essere, ammettendo solo ciò che appariva in massimo grado evidente, la materia, salvando in tal modo il nostro rapporto diretto con la realtà senza bisogno di intermediari né divini ne di altro tipo che non fossero puramente materiali.
L'idealismo che questi inetrmediari ha ammesso non ha avuto però miglior fortuna.
Potremmo chiamare l'alternativa a questi tentativi falliti ''virtualismo''?
In effetti il termine è improprio, ma non ne trovo di migliori.
Come ho già detto nel mio primo post, l'essere è un verbo, non un ente. Non ci sono vari gradi dell'essere, ma vari predicati, relativa alle differenti prospettive gnoseologiche, che il verbo attribuisce agli essenti rispettando i postulati onto-logici razionalmente condivisi. Il fatto che tutto ciò sia mediato dal linguaggio non pregiudica la verità delle definizioni, la loro ontologia, certificata dai dizionari, secondo lo stato dell'arte delle conoscenze in essere.

Secondo la mitologia ebraica il Creatore ha dato agli umani il potere di nominare le cose. Strumento potente, ma non esente da rischi, come la leggenda della torre di Babele esemplifica. Risolta con dizionari e traduttori automatici in modo che sia chiaro, confermato dal dna, che quando dico cane in qualsiasi lingua, intendo proprio quell'(ess)ente là. Non esiste un "grado di cane", e nemmeno un'opinione arbitraria di che cosa sia un cane. Se un giorno risulterà che il cane è l'anima reincarnata di mio nonno ne terrò conto. Ma non esiste un grado di verità di tale ipotesi.

Ontologicamente è o non-è. Inteso, a scanso di equivoci metafisici: esiste o non-esiste. Sia lode a Parmenide, sempre sia lodato.
#239
I giocattolo classista non è smantellabile sic et simpliciter. Mi accontento di sostenere le cause che ritengo giuste e aspetto sulla riva del fiume. Forse più la morte, che il cadavere del padrone. Se passerà prima, stapperò.
#240
Tematiche Filosofiche / Re: Essere ed esistere
30 Giugno 2024, 16:26:26 PM
L'essere nasce metafisicamente, insieme all'anatema del non-essere (evolutosi poi in tormentone nichilista), con Parmenide, che evidentemente ne aveva le scatole piene di non-essenti imperversanti non solo nella superstizione, ma pure nell'aurea location dei filosofi.

Come spesso accade, il suo erede ed estimatore più celebre anche presso i contemporanei, invece che proseguire la missione del maestro, aggravò ulteriormente la sindrome ontologica, standardizzando forme ideali nel mondo delle idee, che sciaguratamente prenderanno il sopravvento sugli essenti che ci sono.

A questo punto il danno era compiuto; l'essere si dissociò virulentemente dall'esistere, e nacquero le religioni del Libro che sull'essere metafisico inventarono tutto e il contrario di tutto.

L'inizio della redenzione lo dobbiamo ad un ebreo, scomunicato da tutte le religioni, che, pur proseguendo l'epopea dell'essere, divenuto Supremo paradigma di tutti i paradigmi, introdusse una mina letale a scoppio ritardato: Deus sive Natura.

Con la Natura inizia il ritorno a casa (i bigotti scomunicatori avevano visto giusto) e nel giro di un paio di secoli si arrivò al Natura sine Deus. Portando nella tomba con sè pure il dualismo millenario, contrapponente essere ed esistere, con sottomissione del secondo al primo.

La diatriba ha pure un fondamento antico nella contraddizione tra essere e divenire, Parmenide ed Eraclito, che nella visione manichea degli antichi ideologi della ontologia dura e pura erano contrapposti in maniera inconciliabile. In realtà Eraclito lanciò un elemento di mediazione, il logos, che da ciambella divenne nodo scorsoio, riportando acqua all'ontologia metafisica antropocentrica per i secoli a venire.

La soluzione, già intravista da Anassimandro e dal polemos eracliteo, è nella dialettica tra gli essenti che si svolge nella cosmica dimensione del tempo, somigliante molto al relativismo spazio-temporale della fisica moderna, capace di rinnovare l'ontologia includendovi la temporalità. L'Oscuro l'aveva probabilmente già intuito per conto suo, ma i frammenti di seconda mano rimasti non sono così chiari da liberarli dalle fazioni esegetiche.

La questione autocoscienziale mi pare l'ennesima lana caprina, come ho già commentato in più discussioni. L'evoluzione attraverso il snc è arrivata per necessità (sopravvivenza), intrinseca al bailamme evolutivo, a costringere gli essenti vivi ad essere autocoscienti. Che poi usino l'autocoscienza bene o male sono cavoli loro, non inficianti minimamente il decorso cosmico. O assai poco, in una specie animale (che ignora quasi tutto di altre autocoscienze) di uno sparuto frammento di cosmo, che avrebbe tutto l'interesse ad usare questo esito evolutivo - il suo esserci autocosciente - meglio di come solitamente fa.