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Messaggi - daniele22

#226
Tematiche Filosofiche / Re: L'inferno!
17 Settembre 2024, 14:29:48 PM
Citazione di: Eutidemo il 17 Settembre 2024, 10:59:21 AM
Ciao Daniele 22 :)
Io non sono affatto ateo, anche se credo in un Dio "apofatico"; in ogni caso non credo nella "vendetta privata" (o "faida" che dir si voglia).
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Un cordiale saluto! :)
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Hai frainteso o Eutidemo il mio intervento ... che era solo un esempio. Nello specifico, il tema che hai aperto mi sembra solamente un invito a essere ligi alla legge in subordine all'avere fatto opportuni calcoli su un ipotetico vantaggio da ottenere compiendo una trasgressione. Beh, ognuno può fare i calcoli che vuole e su questo non ci piove. I calcoli li faccio pure io, ma noto che di solito tendo a fregarmene dei peccati, mortali o veniali che siano; ovviamente non faccio di questo atteggiamento una sciocca regola, ma se per me è giusto trasgredire lo faccio e se mi si condannerà alle pene eterne amen. Chiaro che questo dire è prodotto da uno che di sicuro non crede alla parola di Dio; di conseguenza i calcoli li faccio solamente con le leggi umane. Un saluto 
#227
Tematiche Filosofiche / Re: L'inferno!
17 Settembre 2024, 07:52:20 AM
Citazione di: Eutidemo il 17 Settembre 2024, 06:49:46 AM
Ciao Daniele 22. :)
Io misuro il valore della candela in base al rapporto teorico che può sussistere tra il "vantaggio" attuale, ma "finito", che può procurarci un peccato mortale, e lo "svantaggio", molto ipotetico e remoto, però "infinito", che può procurarci l'inferno.
E' un "rischio infinitesimo", ma a fronte di un "pericolo infinitamente grande"!
***
Un cordiale saluto! :)
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Ferma restando la disambiguazione circa l'interpretazione delle direttive Celesti, se ho ben capito, qualora la persona a te più cara fosse uccisa per futili motivi, volontariamente, e la giustizia non fosse in grado di mettere le mani sul colpevole della cui identità però tu sei certo, da ateo quale ti dichiari, nulla faresti perché il gioco non vale la candela?
#228
Tematiche Filosofiche / Re: L'inferno!
16 Settembre 2024, 22:09:57 PM
Ciao Eutidemo. Dio o Minosse che sia, seguendo il tuo discorso, al punto tre, un agnostico come mme.. che beve esta-te, si chiede dell'esistenza della pena di morte, dell'ergastolo, torture eventuali a parte. Restando comunque in tema, mi sembra che tu la faccia troppo semplice circa "il gioco non vale la candela". Con quale metro misuri il valore della candela? Infatti per conto mio partiresti da una premessa quantomeno discutibile, ovvero che possa esservi una persona priva di scrupoli morali. Circa infine la salvezza, come comunicato da Duc in Altum, sedicente fervente cristiano e praticante, saremmo tutti innocenti salvo chi bestemmia lo Spirito Santo. Un cordiale saluto
#229
Attualità / Re: Profezia elettorale USA
15 Settembre 2024, 10:34:52 AM
Eh no InVerno ...  visto che dovresti trovarti in Portogallo ... essendo più vicino secondo me non vale; tra l'altro hai pure il fuso che gioca a tuo favore 
#230
Attualità / Re: Profezia elettorale USA
14 Settembre 2024, 18:48:48 PM
Caspita Eutidemo! Hai lasciato il forum col fiato sospeso a fronte di questa arcana profezia che si svelerà a fatti compiuti ... confesso di essere curioso di come te la caverai, voglia sempre la buona sorte che ci faccia assistere allo spettacolo. Buona serata 
#231
Sarebbe vero che quando i tempi sono maturi avvengono delle cose, ma per un mio conto tutto personale sarebbe già dal tempo di una vita intera, la nostra attuale, che i tempi sarebbero maturi e solo oggi sembra, e rimarco sembra, che si muova finalmente qualcosa. Fermo restando quanto già detto (post nr.1), per quel che riguarda invece la storia così come la raccontiamo, il termine "caso" potrebbe essere assimilato alla volontà. In ogni modo sarebbe per me istintivo e sensato pensare che la nostra volontà di azione sia mossa da una necessità qualunque essa sia. Vale a dire, la volontà, o meglio il momento in cui si esprime, sia essa quella di Tizio, Caio, Napoleone, o addirittura quella del singolo atomo radioattivo che decadrà (giusto per fare un bel mucchio), non sarebbe cosa nota a colui che osserva. Restando ora tra noi forumisti, chiaro sarebbe che se mentre navigo in una nave e faccio un certo gesto conforme al navigare il nesso causale tra il fatto di navigare e il gesto particolare potrebbe essere più che evidente, ma non sarebbe nota la necessità che mi fa navigare, ovvero non sarebbe nota la mia volontà di navigare.
Volontà e necessità producono sempre cause, si tratterebbe in fondo della stessa cosa, proprio così come anche gli effetti sono a loro volta delle cause; ma noi distinguiamo. E così distinguendole non teniamo conto che nelle sequenze del divenire le due opzioni coesistono; una sottende alla volontà di navigare e l'altra alla necessità di operare all'interno della nave. Infatti, il soggetto, il navigante, a chi gli chieda conto di un atto dirà che ha pensato di agire assecondando una necessità o una volontà, ma non si perderà certo a mettere in discussione la sua volontà di navigare. Nel caso di cui sopra ¿a prescindere dal gesto dentro la navigazione, era necessario o era volontario il voler/dover navigare? (Il navigare è l'insieme, il resto sottoinsieme).
- Eheeeeee! Ma allora, come hai detto inizialmente, bisognerebbe proprio chiederlo alla necessità qualunque essa sia, quella cioè che fa muovere l'azione ... e c'è poco da stare allegri ... il tempo di una vita hai detto! -
Eh già, il tempo. Detto questo, secondo me, la storia l'hanno fatta le pietre miliari poste lungo il suo fluire, poste tanto da eroi buoni o cattivi quanto da eventi naturali. Si potrebbe anche sostenere che la prima fu Dio; e per costui non mi è noto se sia trascorso del tempo prima che gli mettessero in bocca delle parole (eventuale pietra miliare successiva). Dopo, ci sono tutte le altre fino all'ultima, forse la bomba atomica ... robe queste, la seconda e l'ultima, che hanno molta attinenza con una morte pressoché certa. Ora c'è il clima, ma permane comunque il nostro navigare, o meglio, dato che la navigazione è ineluttabile, permangono la volontà circa il modo con cui si naviga e la necessità di cui abbisogna la navigazione. Ma il modo in cui si vuole navigare, da quale necessità qualunque essa sia è mosso?, chiedo ... giacché è l'insieme che determina il sottoinsieme
Comunque, essendo che per me la conoscenza, anche individuale, sarebbe eterodiretta, nel senso che noi saremmo in pratica costretti da "altro da me" a conoscere, la varietà delle culture mondiali prodotte sarebbe la testimonianza di come eventi naturali ed eroi buoni o cattivi possano aver impresso una direzione precisa a quella che si narra essere una cultura propria di un determinato gruppo; pura fantasia umana supportata come sempre da buoni indizi che nulla dimostrano; di fatto il fatto è che il gruppo sarebbe uno, quello umano.
Circa le masse infine, che di sicuro non sono sceme, queste, a differenza degli eroi buoni o cattivi seguono pedissequamente tali eroi, alcune benvoglienti, ma altre nolenti!!, e sarà probabilmente da queste ultime che potrà eventualmente nascere il nuovo eroe buono o cattivo ... ma dico io, ce n'è ancora bisogno di questi eroi? Non sarebbe invece che ciascuno di noi è quello che è senza infamia e senza lode, ma comunque responsabile di ciò che fa?
#232
Cinema, Serie TV e Teatro / Re: Teatro e dintorni
12 Settembre 2024, 09:53:43 AM
Citazione di: doxa il 10 Settembre 2024, 18:17:56 PMGrazie Daniele per il tuo contributo.

Ti offro in regalo l'ultimo post in questo topic.  ;D


Nessuna maschera antica indossata dagli attori è giunta fino a noi, causa la deperibilità dei materiali usati per realizzarle, ma abbiamo numerose riproduzioni in terracotta o gesso, possiamo vederle  anche negli antichi affreschi,  nei mosaici, nei vasi dipinti.


 
Nel teatro latino le maschere erano simili a quelle usate nel teatro greco.


Affresco con attori, Casa di Casca Longus o dei Quadretti teatrali,  Pompei.
L'attore sulla sinistra indossa una tunica corta: la indossavano gli schiavi, legata alla vita da una cintura.

Il complesso edilizio  dove sono questi affreschi parietali è formato dall'unione di due case adiacenti del II sec. a.C.. Di ottimo livello sono le pitture nell'atrio: sostituirono in età augustea le precedenti decorazioni con scene teatrali ispirate dalle commedie di Menandro.

Su un lato dell'impluvio c'è il tavolo sorretto da tre sostegni marmorei a zampa leonina che recano inciso il nome dell'originario proprietario, Publius Servilius Casca Long(us), uno dei congiurati che a Roma uccisero Giulio Cesare nel 44 a.C..





I costumi di scena. Gli attori romani indossavano, con minime variazioni, sempre gli stessi abiti, con colori distintivi della categoria (sociale, anagrafica) cui appartenevano i loro personaggi. Gli eventuali cambi d'abito nei camerini dietro la "scenae frons" avvenivano in modo rapido.



Grazie del dono doxa, pure se mi sfugge il senso dell'emoticon, ma non ha importanza. Grazie a te comunque che fai riaffiorare la commedia dell'arte. Godiamoci allora l'atto conclusivo della vicenda della signora Rosaria Boccia e l'ex ministro Sangiuliano. Ricordo comunque che l'anno scorso lo spettacolo condotto da Giletti finí in modo deludente e banale. Un saluto 
#233
Cinema, Serie TV e Teatro / Re: Teatro e dintorni
10 Settembre 2024, 09:30:25 AM
"Tutti nella vita recitano, tranne (forse) qualche attore" . Questa asserzione attribuibile a Ionesco fu a suo tempo enfatizzata da Vittorio Gassman in quanto attore. Come riporta infatti doxa, "per i greci il sostantivo persona indicava sia il volto, sia la maschera, sia il personaggio". Vien quasi da dire, facendo una piroetta, che non sarebbe tanto che "la verità vi renderà liberi ", bensì che "la libertà vi renderà veri"
#234
Citazione di: Visechi il 05 Settembre 2024, 21:59:00 PMNon credo nel fatalismo, tantomeno nel determinismo. Credo, invece, che sussistano entrambi, e che ciascuno dei due si compenetri nell'altro, in un rapporto dialettico che si mantiene in un equilibrio instabile, che genera incertezze e sovente non poco caos.
La Storia è materia umana, e dell'uomo è terreno d'azione preminente. I fatti della Storia non si generano per partenogenesi, per motu proprio, quasi si trattasse di elementi estranei ed indipendenti dalla relazione che si instaura fra l'uomo e il mondo.
Condivido salvo quello che dici sulla partenogenesi, sempre che con partenogenesi si intenda un processo autogenerativo. A mio vedere tale fenomeno sarebbe pregnante e ben visibile nella realtà umana, preceduto come sempre da uno stadio incubativo più o meno durevole. Non mi è noto se un cancro o una malattia infettiva possano ricondursi a un fenomeno di partenogenesi, ma sinteticamente ed esemplarmente tale partenogenesi appunto si produrrebbe attraverso la fase incubativa nell'organizzare un'azione collettiva sorta in modo spontaneo per esigenze individuali quale potrebbe essere la costruzione di un edificio, oppure un'azione di assistenza generica. Si passerebbe quindi dalla fase incubativa a quella manifesta nel momento in cui tale azione concertata nell'incubazione produce uno scorporamento dalla spontaneità individuale-collettiva (organizzata, ma non normata) normando il nuovo nato che diverrebbe da quel momento autoreferenziale. Sarebbe quindi il nuovo nato, autoreferenziale, oggetto di eventuale copiatura e, conseguentemente, destinato a riproduzione
#235
Nulla cambia se tu avessi ragione
#236
Tematiche Filosofiche / Re: I "veri e i "falsi" profeti
05 Settembre 2024, 18:15:17 PM
Comunque, riferendomi al tema, per me Gesù era un profeta e Maometto ne continua la tradizione annunciando il Madhi. Nel capitolo 24 di Matteo, partendo dall'inizio e giungendo alla fine si intuisce che tutto comincia dalla sua morte (quella di Gesù) e Maometto, con l'annuncio del Madhi (il mondo in tasca, ovvero la rete) annuncia pure che dopo questi tornerà Gesù che ucciderà l'Anticristo etc etc. Mi sembra tutto in linea quindi e fino a oggi non vedo traccia di falsi profeti, ma nemmeno di veri; la premessa è incerta e la conseguenza è in corso. Aspettiamo godot
#237
Anthonyi ha messo in evidenza un aspetto importante, il movente, ma la giustizia di fatto ne fa a meno. 
Tutto verte sempre sul fondamento della giustizia, in cui la formula "incapacità di intendere e volere" poggia su ben poco, ovvero poggia sulla convinzione dell'esistenza del libero arbitrio. 
Tutto il resto è letteratura; legittima, anche se a mio giudizio insostenibile, quella del credente cristiano, mentre certamente illegittima da parte del non credente che sia  ancora convinto di tale esistenza, fatto che però gli consentirebbe di avvicinarsi di più, secondo lui,  a una corretta interpretazione dei  dati della realtà. Ma avvicinarsi non significa affatto risolvere.  Quel giovane, ferma restando la sua pericolosità sociale, andrebbe assolto per incapacità di intendere e volere che si rivela nell'errata convinzione che liberandosi della famiglia avrebbe risolto i suoi problemi. L'eventuale premeditazione nulla aggiunge a tale incapacità, anzi, ne sarebbe solo la conferma; ma il colpevole sostiene un più credibile raptus. Allo stesso modo andrebbero assolti tutti i condannati per tutte le pene a loro inflitte, proprio per incapacità di intendere e volere. Il diritto a disobbedire è sacrosanto e rappresenta perfettamente il contrario complemento alla formula espressa da Anna Arendt "Nessuno ha il diritto di obbedire".  Il complemento però si coglie solo se la formula verrà ritenuta corretta in modo relativo e non assoluto:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Nessuno_ha_il_diritto_di_obbedire
Kant, col suo imperativo categorico  pretendeva troppo dall'essere umano che già fatica assai a reggere il peso dell'imperativo ipotetico. Ha semplicemente ecceduto con questa pretesa tenuta in piedi dalla libertà del giudizio. Ma lui era un credente
#238
Cinema, Serie TV e Teatro / Re: Teatro e dintorni
04 Settembre 2024, 23:07:15 PM
Ricordo il teatro dilettantesco come una tra le più belle esperienze durante una decina d'anni della mia vita; un trofeo, almeno per me, fu che una volta recitammo al teatro Rossini di Pesaro. Ci impegnavamo e ricordo pure un flirt con un'attrice. La cosa che più mi ha colpito comunque era la difficoltà con cui noi, dilettanti, cambiavamo tono vocale e/o portamento della battuta a richiesta del Capo grosso, il quale, interrompendo spiegava che non si poteva fare in quel modo etc etc. Istruzioni che tutti realizzavamo come giuste, ivi compreso l'imputato di turno. Eppure tutti, anche i più virtuosi tra noi redarguiti, cascavamo e ricascavamo nel solito "errore". I più talentuosi impiegavano ovviamente meno tempo per adattarsi. Ma il lato comico era il nostro prodigarsi in varie spiegazioni atte a dire che si era cambiato ... E tutti assistevamo a questo teatro involontario dicendo no, ha ragione il Capo grosso, l'hai rifatta uguale

#239
Racconti Inediti / Re: QUEL MONDO DI NEBBIE
04 Settembre 2024, 14:39:00 PM
Bello. "Lei", molto sensibile, seguendo il racconto rappresenta per me tutto il valore del gioco nella vita. Così come gioca il lombrico asessuato, ma probabilmente affettato alla sua propria sensualità, "lei", non si sa, non si dice, gioca a prescindere dalla sua sessualità, ma in un suo mondo dove questa si manifesta più sensualmente che sessualmente, attratta fatalmente da giochi simili a quelli del lombrico, giochi di cui la gente non si interessa così come "lei" si disinteressa dei loro, ma un'esperienza di una vita così vissuta a un certo punto le permette di gettare fuori tutto il vero della vita ... il gioco ... atavico, fondante
#240
Tematiche Filosofiche / Re: I "veri e i "falsi" profeti
04 Settembre 2024, 06:53:18 AM
Citazione di: anthonyi il 03 Settembre 2024, 16:57:33 PMDi che vai cianciando, Daniele22, é la seconda volta che mi chiami in causa con frasi prive di senso. A me non piace che il mio nome venga proferito invano, soprattutto quando di certi argomenti mi interessa poco. Addirittura adesso sarei stato io a lanciare il sasso, quando in realtà non sto partecipando alla discussione, ero solo intervenuto a puntualizzare qualcosa a cui tenevo, e sulla quale non posso essere in combutta con Eutidemo viste le profonde differenze di posizioni che abbiamo.
Mi complimento comunque per l'"intelligence", ma non lo dire troppo in giro, sai, noi agenti segreti ci teniamo all'anonimato. 😎
Oh anthonyi, mio caro con-utente di forum che vivi in stato sovrapposto al moderatore. Le mie ciance vivono senz'altro delle tue che, per dirla con Phil, sarebbero entrambe "preda delle aporie proprie dei meccanismi di attribuzione di senso, la cui assolutizzazione è costitutivamente e strutturalmente u-topica". Dovrò impararla a memoria questa formula per quando si presenti un'occasione giusta ... che so ... forse all'agenzia dei supervisori dello spazio planetario, ma dovrò pure ricordarmi di aggiungerci  un inebriante soporifero e tintinnante "guardi che è scientificamente provato" anche se non è vero. Troppo bella, complimenti Phil.
Allora anthonyi, partiamo dalla premessa del post nr.55.
Che mmona!! E questa possiamo ritenerla vera ... ah ah ah ah aaaaaaah! ... disambiguata infatti dall'incipit della conseguenza "Bastava controllare etc etc." Nota a margine: un mio amico in epoca adolescenziale mi disse: se te nassi mona te resti mona par tuta la vita. Non per nulla solo qualche giorno fa mi chiedevo dell' "essenza". Fine nota.
Resta il "vi siete messi d'accordo" per definire se la conseguenza sia vera o falsa. Per me è vera, cioè vera nella percentuale del 99 per cento o giù di lì .. insomma, vera ...  sarei disposto a scommettere tutti i miei beni, ma chi sarebbe poi il giudice? In ogni caso sembra che nessuno si sia accorto di nulla anthonyi, o fanno finta ... anzi, ti chiedo umilmente scusa e "¡Guardate che anthonyi non ha buttato alcun sasso, avete Capito?! Sciò, sciò, circolate