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Messaggi - Alberto Knox

#226
Citazione di: iano il 07 Settembre 2024, 10:13:13 AMBasta cambiare un ipotesi e cambia tutto.
penso sia giusto quello dici . Il fatto è che quando le osservazioni non coicidono con le teorie è un problema. Sempre da wiki riporto l esempio citato ; Ad esempio la scoperta di Nettuno, a metà Ottocento, avvenne grazie all'osservazione che l'orbita di Urano risultava non rispettare perfettamente le leggi di Newton. Un approccio rigorosamente falsificazionista avrebbe dovuto condurre all'abbandono della meccanica classica; ma le leggi di Newton non erano le sole ipotesi con cui si osservava il fenomeno, un'altra implicita ipotesi era che Urano fosse il pianeta più esterno del sistema solare. Ed era quest'ultima ipotesi che risultava falsificata dall'osservazione: le anomalie nelle orbite di Urano erano dovute agli effetti gravitazionali del più esterno Nettuno, successivamente osservato.



#227
Citazione di: iano il 07 Settembre 2024, 01:50:11 AMSicuramente ciò è vero quando viene approntato un esperimento in laboratorio, perchè lo si costruisce sulla base di teorie note.
esatto, di tutta una serie di teorie collegate fra di loro che ne fanno un gruppo . Qual'è dunque il problema?
Duhem scrive ; «Un esperimento di fisica non può mai condannare un'ipotesi isolata, ma soltanto un insieme teorico.
 il fisico non può mai sottoporre al controllo dell'esperienza un'ipotesi isolata, ma soltanto tutto un insieme di ipotesi. Quando l'esperienza è in disaccordo con le sue previsioni, essa gli insegna che almeno una delle ipotesi costituenti l'insieme è inaccettabile e deve essere modificata, ma non gli indica quale dovrà essere cambiata»

poiché ogni modello teorico (ad esempio, la meccanica newtoniana, o l'elettromagnetismo) costruito per spiegare una serie di fenomeni è costituito da una moltitudine di ipotesi tra loro interconnesse, un'eventuale falsificazione del modello alla luce dei dati sperimentali non chiarisce di per sé stessa l'ambiguità riguardo a quale (o quali) delle tante ipotesi è falsa. In questo modo la tesi di Quine-Duhem è spesso interpretata come una critica alla teoria falsificazionista di Karl Popper

ho riportato questo perchè spiega bene il motivo del mio intervento. Cioè se faccio un esperimento e l'osservazioni non collimano con le teorie , non posso sapere quale delle tante teorie interconnesse al nucleo centrale della teoria deve essere modificata o se è la teoria centrale sbagliata o lo strumento usato o il procedimento dell esperimento, o è da rivedere la lettura dei dati empirici e così via.
#228
Citazione di: Ipazia il 04 Settembre 2024, 16:10:33 PMLa soluzione filosofica è evitare di rendere ideologico ciò che non lo è: la scienza-epistéme. Epistemologia aiuta.
premesso che si sta parlando di scienza onesta e non la scienza pagata per fabbricare armi di distruzione di massa bisogna dire che la filosofia della scienza o epistemologia della scienza non pensa alla scienza come ideologia. Ad esempio ci si chiede cosa può effettivamente dimostrare un esperimento scientifico. il primo contributo di approfondimento , a partire da kuhn e Popper,  è che  non c'è mai un ossevazione pura , non c'è mai un osservazione dei fatti separati dalle teorie. La mela che cade dall albero non ti dice l'equazione della gravità universale. i fatti osservati non sono direttamente intelleggibili in leggi di natura così come ci appaiono o si presentantano alla raccolta dei dati empirici.
Collegare i dati empirici per immetterli in una struttura di comprensione richiede un passo intermedio che sia chiama teoria. Ogni osservazione dei fatti è quindi in realtà l'interpretazione di un evento a partire da ipotesi teoriche . Il metodo scientifico è ipotetico deduttivo. Se l ipotesi viene confermata dagli esperimenti allora si assume l ipotesi come legge di natura se viene negata dai fatti e dalle osservazioni empiriche viene abbandonata. Qual'è il problema di questa impostazione?  la risposta risiede in Pierre Duhem e nel suo concetto di olismo epistemologico. la cosiddetta tesi di Quine-Duhem.
#229
Citazione di: iano il 03 Settembre 2024, 03:58:14 AMSe questa fede ogni volta rinnoviamo, pur prevedendo in base alla storia passata, che sarà smentita, un motivo ci deve essere
Si, il mio metodo di indagine e calarmi nella storia lungo i secoli , bisogna notare che a volte le teorie durano millenni prima di essere abbandonate definitivamente come nel caso della teoria Tolemaica, se mi calo in quel tempo come una persona che vive in quel contesto storico avrei pensato che finalmente sappiamo come sono le cose, poi arriva Copernico e Galileo  e siamo nel 1600 e quello che sembrava assunto per 2000 anni non lo è più , quanto tempo è passato fino all arrivo di Newton? un secolo e la sua teoria dura per tre secoli prima dell arrivo della relatività speciale di Einstein che ha un secolo assieme alla teoria quantistica. Oggi possiamo dire che abbiamo trovato dei sassolini piu belli di altri sulla spiaggia consapevoli che di fronte a noi c'è tutto  un oceano da scoprire, indagare, implementare ecc.
Non pensiamo più di essere "arrivati" anzi, siamo consapevoli di non sapere.
#230
Citazione di: Ipazia il 03 Settembre 2024, 07:08:51 AML'episteme "sa di non sapere" fin dai tempi di Socrate.
Già Emanuele Severino da una parte e Popper dall altra fanno notare che L'episteme (che tu giustamente fai risalire ai filosofi dell antica Grecia) non è la stessa che si usa in ambito della scienza moderna , per sua stessa ammissione. Più esattamente  la scienza moderna non pretende più di essere episteme nel senso dei filosofi dell antica Grecia.  Qual'è dunque il significato o il concetto di episteme? se lo traduciamo con scienza può essere fuorviante. Non è un sapere certo poichè passibile di falsificazione in ogni momento. è un sapere teorico. Un sapere che si impone sulla sua negazione come dice Severino. Si impone  dimostrando l'innegabilità delle sue proposizioni dove il tentativo di negazione diventa esperienza dell innegabilità a favore del contenuto epistemico della teoria stessa.
#231
Citazione di: iano il 03 Settembre 2024, 03:16:21 AMSono d'accordo con Kuhn, se non ho frainteso, che la terra che gira intorno al sole non ha un valore diverso dal sole che sorge, pur conscio del fatto che sia una affermazione forte.
sono due fatti diversi , per i tolemaici è un fatto che il sole si muova quando sorge, per i Copernicani è la terra che gira attorno il sole il fatto. (sole si muove = fatto // la terra si muove=fatto)  Kuhn cerca di dire che un paradigma  non è solo una dottrina scientifica, ma un modo di vedere il mondo. è facile per noi dire che tolomeo aveva torto e Galileo aveva ragione e la chiesa aveva torto nel volerlo condannare. Se i paradigmi sono modi di vedere il mondo e stiamo a quelle regole allora era la chiesa ad aver ragione e non Galileo, perchè aveva pochissime prove a sostegno, formulava esperimenti mentali, come prova portava un telescopio rudimentale mentre il sistema tolemaico era sorretto da una serie di teorie che durava da circa due millenni.
#232
Citazione di: Ipazia il 03 Settembre 2024, 02:38:55 AMÈ solo la migliore interpretazione di cui disponiamo in un dato momento storico di un fatto naturale o antropologico.
se è così la scienza non dice verità , ne conoscenza certa , quindi nulla a che fare con  l'attributo dell episteme, ma solo un interprestazione al momento funzionante ed esatta. ovvero in accordo con le osservazioni fatte fin ora.
#233
piu che un vocabolario è un glossario , va bene, ne terremo conto. Per conto mio sono accettabilissimi ,mi soffermerò sull unico che si può discutere, (gli altri non c'è molto da aggiungere) ovvero ;
Citazione di: Ipazia il 02 Settembre 2024, 13:55:18 PMscienza:

E' la fattispecie ideale, cui solo spetta l'attributo di episteme,....
eccola qua. Problema ; con quale criterio si passa da una teoria ad un altra?

il criterio del principio di verificazione dei neopositivisti è stato soppiantato dal criterio di falsificabilità ( popper) . Per Thomas Kuhn ne una ne l altra , non c' entrano niente, secondo lui non esistono i fatti oggettivi , esistono i fatti filtrati attraverso l 'ottica del paradigma ,della teoria scientifica,  sono interpretazioni. Già Popper lo aveva anticipato quando disse che qualsiasi scienziato non si pone in maniera neutrale davanti all osservazione ma la sua mente agisce come un faro che trasmette sui fenomeni la propia teoria. Che è simile a ciò che dice Kuhn ma in un ottica piu ampia. Secondo kuhn il criterio non c'è , le sostituzioni avvengono senza seguire un unico criterio,  di certo ci sono le motivazioni valide ma possono dipendere dal contesto storico, a volte bastano dei dati empirici, a volte bastano le anomalie, non c'è un criterio ben definito. Ora c'è da dire una cosa molto importante, il nuovo paradigma che va a sostituire quello  vecchio ( paradigma si intende un insieme di teorie collegate fra di loro) sono incommensurabili fra di loro , questo vuol dire che i paradigmi fra di loro non possono essere confrontanti perchè non rappresentano due diversi modi di intendere uno stesso fenomeno. (Usiamo l'esempio stesso che fa Khun ; per un aristotelico/tolemaico l'alba è il sole che sale all orizzonte, per un Copernicano l'alba è la terra che gira) . I due paradigmi rappresentano nettamente due diverse visioni del mondo. Questo porta ad una conclusione piuttosto controversa , non sono i fatti a esistere, sono i paradigmi ad esistere , ovvero il modo in cui una certa mentalità scientifica interpreta i fatti. Usando l esempio di Khun in effetti l alba non è un fatto perchè per un Aristotelico è il sole che si muove, per un Tolemaico è la terra che si muove. Non ci può essere un confronto reale fra le due teorie perchè non c'è un fatto comune. Questo è molto interessante e riflette un pò quello che avevo detto ,cioè  che le verità scientifiche funzionano qualora si accettano determinati presupposti all interno del perimetro del paradigma dominante al momento. Non sono solo verità ma verità condizionate.
Tuttavia questi sono solo un inizio dei problemi che dovremo affrontare leggendo la tua frase . Dobbiamo ancora affrontare un grande filosofo, mi riferisco a Paul Feyerabend.
#234
Citazione di: Ipazia il 31 Agosto 2024, 19:11:51 PMQualcuno penserà che la comunità scientifica ha i mezzi per curare dall'interno i suoi mali. Mi permetto di dubitarne dopo l'ultimo Nobel per la medicina, e non vedo altro strumento che la filosofia per venirne fuori, scommettendo sulla qualità del suo prodotto veritativo ed etico.
Non si può davvero validare un sistema ricorrendo agli stessi mezzi, metodi e strumenti che il sistema stesso (o chi per lui)  propone.
#235
Citazione di: Koba II il 31 Agosto 2024, 11:31:40 AM"Conoscenza oggettiva" significa conoscenza che viene dall'oggetto, che si oppone a quella soggettiva, la quale appunto dipende dalla soggettività dell'osservatore.
Vorrei fare un ulteriore considerazione su questo assunto; sarà anche vero che "conoscenza oggettiva" significa "conoscenza che viene dall oggetto" ma vi è pur sempre un soggetto che conosce nel processo conoscitivo. Riflettendo su quest ultimo ne deriva che "conoscenza" è un termine ambiguo perchè indica allo stesso tempo un processo e un risultato. Conoscenza è il momento in cui mi avvicino all oggetto, lo indago , ne faccio esperienza , mi metto in relazione con esso; ma conoscenza è anche ciò che deriva da questo processo , l'impronta che questo oggetto lascia nel mio intelletto , cioè un concetto, una comprensione, un ricordo, una legge fisica ecc.
è quindi il risultato che viene dal processo conoscitivo ad essere oggettivo . La luna è oggettivamente un corpo roccioso che ruota assiema alla terra ma soggettivamente è anche una donna che ascolta la mia malinconia. Cosa è più vero? la conoscenza scientifica della luna o il rapporto esistenziale che ho io con essa? la risposta è semplice, sono vere entrambe perchè tutte le esperienze di vita esistenziale sono vere quando sono autentiche.
#236
Citazione di: Ipazia il 31 Agosto 2024, 07:57:53 AMFin da Eraclito si è colta l'aporia dell' "essere", confermata dall'evoluzione delle scienze naturali e di quelle umane, che possono, da Nietzsche in poi, ritorcere l'accusa di nichilismo a chi continua a perseguire i fantasmi del "mondo dietro (e sopra) il mondo", anche nelle forme dei feticci della modernità. Tra cui: la Scienza.

Tutta fenomenologia fuori dall'ambito ontologico delle scienze naturali. Ontologia in divenire, di cui si cercò la soluzione fin dai tempi di Platone e Aristotele, e nella filosofia orientale.
sono andato a spulciare un pò in giro in altre discussioni e ho trovato questo tuo intervento, la discussione si intitolava "riflessioni sulle implicazioni della frase "l'esistenza precede l'essenza" ;

24 Settembre 2020, 21:31:41 PM 

Sartre era un esistenzialista e aveva ben compreso la lezione di Heidegger che superava la metafisica dell'essere nell'esserci; nel Dasein immanente sempre verificabile e libero dai lacci veterometafisici dell'essere.
L'esistenzialismo é metafisica del Dasein, antitetica alla metafisica del Sein. (fine della citazione)

penso che rispecchi bene quello che vuoi dire qui oggi , a distanza di  4 anni. O mi sbaglio.
#237
Citazione di: Ipazia il 29 Agosto 2024, 18:58:55 PMIl mestiere gnoseologico dell'epistemologia è il metodo scientifico e le sue adulterazioni.
La definizione sarebbe anche corretta se tu metti in campo solo l'epistemologia come filosofia della scienza. ma il metodo scientifico è solo uno dei modi con cui può lavorare un sistema gnoseologico. Non è la definizione di "mestiere gnoseologico"  questa .   Ovviamente la corrente filosofica che ne è convinta  (di questa definizione ) è il positivismo , questa corrente filosofica aveva o ha una fiducia estrema nel metodo scientifico dove il sapere prima o poi sarebbe diventato una fisica e ogni campo della conoscenza umana sarebbe diventata una scienza quantitativa e avrebbe potuto spiegare ogni fenomeno con metodi matematici. Ma la fiducia nella scienza è solo una delle tante correnti epistemologiche. La stessa scienza, da un punto di vista gnoseologico ( questa volta) non è semplicemente una "verità" ma è una verità condizionata che funziona solo se accettiamo determinati presupposti e se ci atteniamo ad un determinato perimetro (quello degli oggetti fisici) indagando questi presupposti la gnoseologia ci rende subito consapevoli di un fatto , il fatto che noi ci approcciamo sempre al mondo attraverso un particolare angolo prospettico. innanzitutto quella di essere umani . La nostra conoscenza dovrà sempre , in un certo senso, tradurre il mondo nel linguaggio delle nostre facoltà , dei nostri sensi , del nostro ragionamento. Dove in questo kant  è stato un pilastro nella teoria della conoscenza. Perchè è di questo che si parla se diciamo "gnoseologia" . Quante toerie della conoscenza ci sono state? fin da subito , i primi filosofi ne erano portavoce partendo da Eraclito quale era la teoria gnoseologica di questi filosofi , possiamo indicarle ? siii possiamo, per Eraclito ad esempio alla base della conoscenza vi è il rapporto fra gli opposti , gli opposti scontrandosi generano conoscenza , la conoscenza è per diversità, per quanto concerne pitagora era la matematica , per Platone la conoscenza si fonda sulla dicotomia fra mondo delle idee e mondo delle cose e così via . 
Quindi dire che le teorie gnoseogiche/epistemologiche si basano sulla scienza e in particolare sul metodo scientifico è un asserzione filosofica precisa , non è la definizone. Questo per cominciare a far quadrare i conti
#238
Citazione di: Phil il 29 Agosto 2024, 12:00:55 PMnon ne abbiamo mai (fino a prova contraria) trovato oggettivamente il senso, ma glielo abbiamo sempre inoculato soggettivamente.
aggiungerei; o piuttosto , viene semplicemente continuamente ridefinita.
#239
Citazione di: iano il 28 Agosto 2024, 22:36:01 PMLa coscienza come ogni strumento ha delle controindicazioni.
la coscienza è un tema che merita un topic a se stante. Perchè la prima cosa che mi viene da dire che se il corpo umano, come tutti i corpi inanimati è soggetto alle leggi fisiche di spazio e tempo, la coscienza, almeno in una certa misura non sembra esserlo. E qui si apre tutto un discorso che non è bene occupare in questa sede. vado a dormire va :D
#240
dico senso o significato perchè la parola senso  ha una triplice accezione linguistica, senso come direzione; dove stiamo andando, che direzione sto seguendo?
senso come significato ; che cosa significa quello che dici?
e senso come sensibilità. Sentire gioia, innamoramento, estasi e poi le percezioni sensibili del corpo.
bene per quanto riguarda il senso della vita o dell esistenza , sono coinvolte tutte e tre le diverse accezioni.
la vita non è qualcosa che solo si percepisce empiricamente , ma è qualcosa che si sente. E se c'è una cosa più importante che capire  la vita è quella di sentire la vita.  Gesù diceva che il peccato è la paura della vita e di conseguenza morire ad essa. Si può essere morti anche da vivi. Nei confronti con il senso dell esistenza la ragione non è sufficente perchè non è l'unica coinvolta , c'è infatti la dimensione del sentimento e la dimensione della volontà. E se queste due dimensioni non vengono chiamate in causa ogni spiegazione del senso della vita , dell essere e dell esistenza stessa rimane monca.