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Messaggi - Socrate78

#226
@atomista: La verità è che il cambiamento totale e assoluto ci sarà con la seconda venuta del Cristo glorioso (o anche definita "PARUSIA"), la resurrezione di Cristo è stata soltanto un semplice antipasto della vera opera che ancora resta, per tre quarti almeno, incompiuta. Il vero capitolo deve ancora aprirsi, è questo il punto.
#227
Cristo disse: Io sono la Via, la Verità e la VITA", che cosa significa? Significa che tutto ciò che esiste, dalle amebe sino all'uomo, è permeata di energia cosmica cosciente, e quest'energia è appunto il Cristo. Tutto è interconnesso da quest'energia cristica e la consapevolezza di questa connessione tra le cose costituisce la condizione di verità dell'anima. Infatti Cristo disse: Padre, fa che tutto siano una cosa sola, come lo siamo io e te nei Cieli". Questo perché realmente l'energia che governa il mondo fa di tutte le cose un solo corpo. La risurrezione di Cristo è avvenuta secondo me per intervento divino attraverso la trasformazione del corpo morto di Gesù in energia luminosa, da cui si è poi originata di nuovo la materia: quando c'è stato il Big Bang non a caso la prima particella ad essere stata creata fu il fotone (Luce pura, in coincidenza con il fatto biblico che il primo giorno Dio creò la Luce) e da quest'energia ebbe origine poi la materia tutta intera, lo stesso a mio parere è avvenuto con la resurrezione di Cristo. Nel Vangelo, a proposito della Resurrezione, c'è scritto che l'apostolo Giovanni "vide e credette", ma che cosa vide in realtà? Egli secondo me vide che il lenzuolo che avvolgeva il corpo di Cristo era intatto, non era stato spostato, non conteneva più il corpo ma era per il resto assolutamente nella stessa posizione in cui era prima, quindi il corpo non poteva essere stato trafugato.
#228
Vi siete mai chiesti che cosa sia veramente la depressione e che cosa la causi davvero, al di là delle definizioni psichiatriche legate a questa patologia mentale? A mio avviso, anche se può sembrare assurdo e paradossale, la depressione ha come causa vera proprio quello che sembra il suo contrario, cioè l'AMORE. Infatti perché ci si deprime e si cade nel male oscuro? Si cade in tale patologia proprio perché prima si era molto affezionati e legati a qualcosa che si era perso, e quindi si era talmente dipendenti (per la propria felicità) da quella cosa (un amore, un lavoro importante, anche uno sport, ecc.) che quando si perde si diventa incapaci di amare se stessi e quindi compaiono tutti i sintomi e i sentimenti negativi (tristezza, apatia, disperazione, ecc.) della depressione nei suoi vari livelli. Ma alla base vi è proprio il fatto che ci si affeziona alla realtà a determinare la depressione.
Di conseguenza l'antidoto per la depressione sarebbe a mio avviso una forma di stoico distacco dal reale, bisognerebbe essere distaccati dagli altri, non dare importanza all'affetto, alla stima e alle considerazioni degli altri, e anche sminuire l'importanza che si dà alle cose materiali, in pratica meno si dà importanza al reale meno si è soggetti alla depressione anche se può sembrare un paradosso. La filosofica stoica antica infatti elogiava l'APATHEIA", il distacco dalle passioni e dagli affetti che avrebbe dovuto dare una serena imperturbabilità.
Secondo voi la mia analisi è esatta?

#229
I neuroni specchio però solo anche alla base del condizionamento, del conformismo che porta ad agire allo stesso modo anche nel fare stupidate e anche nel male, sono alla base della possibilità dell'essere umano di essere manipolato da tutto e da tutti, quindi non ci fanno essere liberi e secondo me non sono la parte migliore di noi. I neuroni specchio fanno sì che quando una persona compie una determinata azione essa viene riprodotta nella mente di chi osserva, ma l'azione può anche essere pessima, stupida, inutile, quindi come vedete non si tratta certo di un meccanismo che può fondare l'etica, anzi, è una dimostrazione dell'assenza di libertà nell'uomo, della sua vulnerabilità all'ambiente. Inoltre l'uomo è un FALSO animale sociale, perché si è unito ai suoi simili solo per puro egoismo, per usare il prossimo a proprio vantaggio contro i pericoli comuni (animali feroci, ambiente ostile, tribù nemiche), quindi secondo me vale la formula che aveva coniato il filosofo Hobbes secondo cui "Homo homini lupus est", l'uomo è un lupo per l'uomo. La socialità è apparente, è solo un mezzo per servirsi del prossimo per se stessi, perché ci si rende conto di non farcela da soli, ma la mia utopia consisterebbe in un mondo in cui ogni persona è talmente autonoma da non dover aver bisogno quasi di nessuno.
#230
Secondo alcuni studi legati alla fisica quantistica (e anche alla filosofia New Age) tutto nel mondo sarebbe interconnesso da un'energia cosmica di fondo, di conseguenza l'Io separato costituirebbe una grande illusione. L'io non sarebbe separato dal Tu, ma ogni persona come anche ogni animale sarebbe connesso agli altri da una rete di energia elettromagnetica associata a vibrazioni e ad informazioni. Di conseguenza ogni azione avrebbe ripercussioni (effetto farfalla) su tutto il sistema, ripercussioni spesso imprevedibili.
Il problema filosofico che mi pongo però è il seguente: ammettendo l'ipotesi che tutto sia interconnesso, la Coscienza universale che connette ogni cosa sarebbe di natura benevola o malvagia? Se noi osserviamo il mondo intero, si può notare come esso sia una specie di campo di battaglia in cui ogni essere vivente lotta per il possesso del territorio, per affermarsi nel branco o nel gruppo, gli animali si mangiano e uccidono tra di loro per diversi motivi (territorialità, fame, volontà di potere come nel caso dei leoni che spodestano i capibranco per poi uccidere anche i loro cuccioli, lo stesso accade anche in altre specie di scimmie....), si potrebbe dire con il vecchio filosofo  Eraclito (ripreso da Nietzsche) che "La guerra (polemos) è la madre di tutte le cose". Ora., se la Coscienza universale che tutto lega (la si può chiamare anche Dio), fosse di natura buona e positiva, essa non avrebbe creato due cose: A) L'illusione dell'Io separato (è l'inganno da cui deriva l'egoismo che governa la vita); B) Il mondo come sistema in cui il più forte (predatore) schiaccia il più debole e il più debole soccombe spesso senza aiuto alcuno. C'è quindi per logica da dedurre che, se esiste una Coscienza intelligente, essa è orientata al male e non al bene, perché altrimenti avrebbe organizzato il sistema mondo senza violenza e dolore. Secondo voi il mio ragionamento è valido oppure è troppo pessimistico?

#231
Tra gli aspetti della religione che mi hanno da sempre affascinato ci sono i miracoli o presunti tali, cioè quegli eventi che dal punto di vista puramente scientifico risultano inspiegabili o difficilmente spiegabili e che sembrano un'infrazione alle leggi di natura. Nella religione cattolica i miracoli vengono attribuiti ai Santi oppure ad altre entità come la Madonna, tuttavia anche nei miracoli che più sembrano inspiegabili rimane comunque (almeno per me) una domanda a cui è praticamente impossibile rispondere: "Perché Dio opererebbe (attraverso entità come Santi o simili) i miracoli soltanto ad alcune persone, mentre ciò non accade alla massa?". Il criterio di giustizia e di amore incondizionato (che viene attribuito alla divinità) infatti prevede che se bisogna fare qualcosa di positivo essa va fatta a tutti, altrimenti si agirebbe in maniera ingiusta, perché si userebbero due pesi e due misure e si susciterebbe anzi un senso di delusione verso chi non ha ricevuto il prodigio . Dio sarebbe quindi come un medico che decidesse di guarire soltanto alcuni pazienti, lasciando morire la maggior parte di loro! Eppure leggendo alcune storie di miracoli esse sembrerebbero anche vere, reali, ma rimarrebbe un mistero la disparità di trattamento che l'entità superiore opererebbe tra le persone.
Per chi crede o è in ricerca nella fede, vi siete mai posti il problema di come tentare di risolvere il fatto che solo alcuni ricevono i miracoli ed altri invece (pur pregando con grandissima fede) no?
#232
Io al tuo posto sinceramente avrei insultato il professore di matematica davanti a tutti, perché sono sicurissimo che abbia proposto questo indovinello per mettere in difficoltà i commensali. Ed avrei goduto nel rovinare la serata a tutti per vendicarmi della figuraccia :D
#233
Nella religione cristiana vi è il precetto che recita di amare il prossimo, tuttavia a me sembra che questo amore venga IMPOSTO dalla religione cristiana stessa, tuttavia a ben guardare si tratta di qualcosa di assurdo, come di una violenza al cuore umano. Essendo l'amore un sentimento, dire "devi amare" non ha senso, perché io posso anche non provare assolutamente questi sentimenti verso l'umanità e quindi non mi pare giusto che venga imposto a tutti, senza tener conto delle disposizioni della persona. Una persona che ad esempio ha visto nel prossimo cattiveria, egoismo, manipolazione, ovviamente non è disposta ad amare l'umanità e non è giusto forzarla in tal senso, oppure sbaglio? Trovate anche voi molto "fastidiosa" questa tendenza del Cristianesimo ad imporre sentimenti e stati d'animo, anche se sono socialmente utili?
#234
In molte religioni (con l'eccezione del buddhismo) ma in particolare nel Cristianesimo si afferma che la divinità ama l'essere umano di un amore incondizionato e gratuito, Dio amerebbe quindi anche gli uomini peggiori dal punto di vista morale. Detto questo, però, che cosa significa esattamente "amare"? Amare significa a mio avviso volere il bene dell'altro in maniera disinteressata, tuttavia per definizione Dio è, oltre che misericordioso, anche ONNISCIENTE, nel senso che conosce in maniera totale qual è il bene di ogni singola persona. Ora, il problema è questo: il bene di una persona si identifica con il piacere e con le esperienze piacevoli? Secondo me no, il bene non si identifica per forza con il piacere, quindi Dio (ammesso che esista, presupposto essenziale!) può, per il bene imperscrutabile di quella persona, farla passare anche attraverso esperienze dolorose che servirebbero per la crescita spirituale propria e anche di quella degli altri.
IL progetto di Dio quindi potrebbe benissimo prevedere anche il male per la crescita spirituale dell'uomo, ad esempio la divinità potrebbe far subire ad una persona molte ingiustizie e torti dagli altri affinché quella persona impari a PERDONARE (cosa che in moltissimi non sanno fare o lo fanno fino a un certo punto), oppure anche a farsi rispettare dagli altri: la cattiveria di alcune persone sarebbe quindi in quest'ottica voluta e permessa da Dio per un progetto superiore che serve a far sviluppare determinate doti spirituali ed etiche, soprattutto la capacità di perdonare, la forza di carattere per reagire al male, la forza di sviluppare la compassione verso chi è passato verso esperienze simili, l'altruismo esercitato da chi consola e sostiene chi è rifiutato, oggetto di scherno e di cattiveria. Il malvagio in questo caso rientrerebbe anch'esso nel progetto divino, poiché con le sue azioni causerebbe una catena di conseguenze che porterebbero alla fine all'evoluzione spirituale di altri soggetti. Chi ha compiuto il male poi verrebbe comunque corretto da Dio in un'altra vita (o anche in questa) e sarà costretto a riflettere sulle conseguenze delle sue azioni.  Sono plausibili secondo voi le mie considerazioni?
#235
Quando questa guerra è scoppiata la prima vittima del conflitto è stata la VERITA'! E' impossibile stabilire ogni cosa, non si sa se gli attacchi siano effettivamente dei russi o siano invece gli ucraini a farli per dare la colpa alla controparte, non si sa se gli obiettivi civili siano effettivamente stati colpiti in modo criminale oppure se all'interno c'erano munizioni, armi, e quindi i civili sarebbero stati usati come scudi umani e per accusare la Russia. Certo, se ci si fida della parte ucraina allora si dividono le parti in buoni e cattivi, ma io sono convinto che tutti e due dicano un mare di menzogne da cui è impossibile o molto difficile stabilire la verità delle cose. Per questo io rimango sostanzialmente equidistante dalle due parti in conflitto, non solidarizzo con quelli che stanno incondizionatamente e ciecamente dalla parte ucraina, Zelensky è un grande oratore con buone capacità manipolatorie a mio avviso e riesce ad attirare molto consenso dalla sua parte, ma non è un agnellino.
#236
Attualità / Re: Perchè Mosca non viene bombardata?
29 Giugno 2022, 17:10:12 PM
Sia gli ucraini sia i russi condividono a mio avviso la stessa barbarie e malvagità, se si forniscono le armi a lungo raggio agli ucraini essi scateneranno offensive criminali e terroristiche contro i civili per ritorsione, tanto più che il loro odio verso i russi è cresciuto e sta crescendo a dismisura. Sono popoli barbari, arretrati mentalmente e nazionalisti al massimo, è il carattere tipico delle popolazioni slave, anche i serbi sono così.
#237
Spesso si sente dire che l'amore è la fonte di molte sofferenze per l'uomo, delusioni, abbandoni, tradimenti, quindi molte persone hanno paura di sperimentare l'amore perché pensano che ciò possa portarle appunto a grandi sofferenze.
Ma è veramente l'AMORE, quello puro e vero a causare il dolore? Secondo me, potrà sembrare bizzarro, ma la risposta è no. Infatti, se amiamo veramente, noi vogliamo sempre il bene dell'altro senza aspettarci e chiedere NULLA in cambio, quindi dovremmo essere felici se l'altra persona è più felice stando con un altro invece che con noi! Se soffriamo quindi non è per amore, ma per l'aspettativa che quella persona sia sempre prodiga di attenzioni nei nostri confronti, ci faccia stare bene, ci appaghi materialmente e psicologicamente, in una parola soffriamo per.......EGOISMO. Perché appunto la pretesa che l'altro ci stia sempre accanto, che risponda ai nostri ideali (fisici e mentali), è una pretesa egoistica che nulla ha a che vedere con l'amore, la cui essenza vera consiste nel dare senza aspettarsi nulla in cambio.
Ne consegue quindi che non è l'amore a far soffrire, ma è il desiderio di veder gratificato il nostro Io dall'altro (appunto egoismo, l'egoismo è la spinta a voler ottenere gratificazioni per l'Io).
Se invece si ama senza aspettarsi niente, nemmeno di essere rispettati a nostra volta o che l'altro stia sempre con noi, allora noi saremo felici anche se il partner dovesse innamorarsi di un'altra persona e lasciarci, proprio perché vorremmo la sua felicità senza chiedere niente in cambio.
Ma esiste questo tipo di amore? A voi la risposta........ O:-)
#238
Ecco, come da titolo, non so se a voi capita, ma a me succede spesso di sperimentare un forte caos interiore, negli atteggiamenti ma soprattutto nei pensieri. Sono troppo versatile, e quindi posso essere molto estroverso oppure al contrario freddo ed evitante, anche la mia empatia e i miei giudizi morali cambiano molto: ad esempio in alcuni momenti non ho proprio compassione per gli altri e penso che chi è vittima di truffe, raggiri, bullismo/mobbing meriti tali atteggiamenti per la sua stupidità, ingenuità, mancanza di prudenza e avvedutezza, il ragionamento è :"Se soffri è giusto così perché devi imparare la lezione e sbattere contro il dolore" (è un pensiero cinico), poi però dentro di me mi pento di questa cosa e cerco di cambiare il modo di pensare, ma noto che tali pensieri comunque ritornano costanti, prima o poi, fanno parte di me . Oppure a volte penso che l'amore renda schiavo l'uomo perché lo fa dipendere dalle esigenze altrui (divento antisentimentale), mentre in altre circostanze penso l'opposto, cioè che l'amore renda liberi perché apre agli altri, e penso queste due cose con la stessa forza e intensità. Visto che siamo nella sezione spiritualità (e la psiche è spirito, o "anima" per i credenti), secondo voi è possibile eliminare le contraddizioni dalla personalità (il caos interiore appunto) e camminare verso la coerenza, la chiarezza e quindi la serenità? Oppure il caos interiore è qualcosa con cui tutti noi, in misura maggiore o minore, dobbiamo convivere?
#239
@Bobmax: Puoi dimostrare in qualche maniera che realmente l'Io dell'uomo è CONNESSO a quello degli altri? Per dimostrare questo bisognerebbe prima dimostrare che cos'è l'io, dove ha sede nell'uomo, se è unito in qualche modo a quello degli altri oppure separato. La percezione che proviamo è che l'Io di ognuno di noi sia distinto/separato da quello degli altri, secondo te questa percezione è illusoria?
#240
Come da titolo, mi chiedo se l'empatia renda davvero le persone migliori e più altruiste. L'empatia è appunto la disposizione della psiche a provare (in maniera più o meno forte) le stesse emozioni che provano gli altri, sia positive che negative. Di conseguenza l'empatico sentendo dentro di sé il disagio degli altri farà in modo di consolarli, di aiutarli, ma lo farà in fondo per stare bene lui! Quindi nell'empatia l'altro non è il FINE dell'azione altruistica, ma è un MEZZO e quindi, anche se normalmente non viene mai detto, anche l'empatica usa gli altri per un tornaconto, solo che il tornaconto non è materiale, ma psichico. Ma si tratta sempre di rapporto strumentale con l'altro, quindi rimaniamo sempre all'interno di un egoismo che produce sì effetti positivi, ma pur sempre egoismo è ed è tra l'altro accompagnato da autoinganno, poiché l'empatico crede davvero di fare del bene all'altro, ma in realtà il vero fine è l'IO. Di conseguenza deduco che sono molto rare le azioni davvero altruistiche in cui si ha di mira il puro bene dell'altro prescindendo dal proprio tornaconto, e di conseguenza l'uomo è egoista per natura, cambiano solo i modi con cui quest'egoismo si manifesta. Solo se un altruista si sacrifica per l'altro ricevendo un danno obiettivo per se stesso e per il proprio benessere, allora solo in quel caso è davvero altruista.
Sono corrette secondo voi le mie riflessioni oppure l'empatico può davvero definirsi altruista?