Le principali critiche al "Cogito ergo sum" cartesiano, e le repliche di quest'ultimo a tali critiche (effettive o solo ipotizzate), secondo me sono sono molto ben sintetizzate nello schema di cui al seguente LINK; ovviamente, come tutte le sintesi estreme, anche quelle dello schema da me riportato non possono che risultare molto "semplicistiche" e " sommarie " (difetto inevitabile).
***
Non intendo certo diffondermi qui ad esaminare in dettaglio tutte tali obiezioni, più o meno opinabili, e le relative repliche di Cartesio; ed infatti mi limiterò, qui, alla "critica più opinabile di tutte", che, forse, è quella che prospettai io al mio professore di filosofia del Liceo.
***
.
LA MIA "GIOVANILE" CRITICA AL "COGITO ERGO SUM"
Il mio ragionamento era "tel quel" il seguente: <<Se la proposizione di Cartesia si basa sul cosiddetto "principio di evidenza" e/o sulla cosiddetta "intuizione" (sulle quali due cose ci sarebbe comunque molto da discutere), secondo me i termini della sua proposizione avrebbero dovuto essere invertiti nel seguente modo: "Ego sum, ergo cogito!" Ed infatti, per poter "pensare" qualsiasi cosa, per prima cosa devo previamente e necessariamente "presumere" e/o "intuire" come "cosa evidente" di esistere "io" come "ente individuale" in grado di pensare (premessa); soltanto dopo aver preso atto che "io" esisto come "ente individuale" in grado di pensare , e, cioè, che "io sono", ne consegue che, poi, posso anche "pensare" ed attribuire i "pensieri" che mi passano per la testa al mio "io", quale "ente individuale" con una "precisa identità". Ovvero, in altre parole se io non fossi, non potrei pensare un bel niente (conseguenza logica)." >>
***
Quindi, secondo me, il cosiddetto "principio di evidenza" e/o la cosiddetta "intuizione", avrebbe dovuto riguardare principalmente la "percezione dell'esistenza del mio io"; condizione "necessaria" (ma, purtroppo, non per tutti anche "sufficiente") per poter "pensare".
***
A tale mia argomentazione, il mio professore replicò, più o meno: <<Però il fatto che tu pensi, è la prova che tu esisti; ed è questo che voleva dire Cartesio>>
***
Il resto della nostra discussione, non lo rammento più!
***
.
I MIEI "SENILI" DUBBI SUL "COGITO ERGO SUM".
Partendo dalla tesi "pro-Cartesio" del mio professore, o, almeno, dalla sola che vagamente ricordo, e, cioè <<Il fatto che tu pensi, è la prova che tu esisti; ed è questo che voleva dire Cartesio>>, non rammento se all'epoca e/o successivamente, mi è venuta in mente la seguente replica: <<Quindi, quando sono sotto anestesia, poichè "non penso", allora "non esisto"; ma allora chi è che è sotto anestesia?>>
Se sono sempre "io", allora vuol dire che io continuo ad esistere anche quando "non penso"; con tanti saluti al "Cogito ergo sum".
Oppure, sotto anestesia, non sono più "nessuno" perchè non sono in grado di pensare (e neanche di sognare); il che, in effetti, non è affatto un assunto da poter escludere in modo categorico.
***
A parte questo particolare aspetto, a dire il vero, quello che io realmente sperimento, quando non sono sotto anestesia, è solo un "flusso di pensieri"; ma la circostanza che sia "io" a pensarli, in effetti e solo una mia "illazione" (sebbene, a dire il vero, molto persuasiva).
***
In realtà, paradossalmente, potrebbe essere proprio il famigerato "demonietto cartesiano" a farmi credere che "io" stia davvero pensando, di mia iniziativa, quello che "credo" di pensare autonomamente; mentre invece, magari, sono soltanto i pensieri suoi, che, ingannevolmente, mi persuade a credere che siano i miei.
***
Tuttavia, in tal caso, se il famigerato "demonietto cartesiano" mi inganna in tal modo, sarebbe lui stesso a fornirmi la prova che esisto; ed infatti, se io non esistessi, come diavolo farebbe a ingannarmi?
***
In conclusione, ormai, non nutro più certezze, in un senso o nell'altro, circa la correttezza o meno del "Cogito ergo sum" cartesiano; sebbene, ripensandoci, tutte le "masturbazioni mentali" che mi sono fatto sin qui, sebbene frutto anche del mio rimbambimento senile, potrebbero costituire un argomento a favore del suo famoso e storico assunto!
***





