Citazione di: Ipazia il 18 Aprile 2019, 22:07:12 PMComprendo quanto affermi ( e concordo ) eppure in un certo senso stiamo invertendo i termini della questione, senza underground metafisico che resta del ground fisico ? Cerco di spiegarmi meglio, uscire dalla metafisica significa uscire da quella che ?è? la conditio sine qua non per la vita fisica. Senza metafisica, banalmente, potremmo concepire qualcosa come "vita fisica"?Citazione di: Lou il 18 Aprile 2019, 21:28:34 PMCitazione di: Ipazia il 18 Aprile 2019, 20:43:07 PMRicondurlo ( sono assai in accordo su questo punto ) senza però, integrerei in questo modo, esaurirlo nella fisicità. Come ben dici, dopo, ci sono beni non consumabili, non mercificabili e non troppo fisicizzabili, uno di questi è la conoscenza, il teorema di Pitagora lo si può impiegare più e più volte senza consumarsi né usurarsi. Forse esiste una vitalità che "trascende" in qualche modo la fisicità, pur trovando in quest'ultima la sua origine, l'humus originario.
Non ho nerettato ad capocchiam "all'interno"7
Demetafisicizzare il valore "bene" riconducendolo alla sua vitale fisicità non può che fare bene alla filosofia morale. Che siano gli anglosassoni o i marziani ad affermarlo non cambia nulla. Purtroppo gli anglosassoni hanno rimetafisicizzato il bene come merce. E questo non va "bene" perché la vita non è mercificabile, trascendendo incontrovertibilmente il nume Mercato.
Certamente. La vita fisica è la conditio sine qua non. Ma una volta data si apre tutto lo spazio "trascendentale" umano: metafisico e tecnico. Rammento che anche eti-ca e politi-ca sono techne. E che arte è la quintessenza della techne. La quale demonizzata techne merita (pure lei) una sua metafisica a prova di apocalittico postmoderno.
Facendo un passo di lato, l'impossibilità di una filosofia senza metafisica, sancisce in un certo senso, la stessa impossibilità di una vita detta "fisica".