Citazione di: albert il 06 Dicembre 2016, 08:15:20 AMIl marketing si paga con lo pseudo-valore, cioè la differenza tra il valore commerciale di un prodotto (quanto lo si paga) ed il suo valore reale (quanto lo si pagherebbe in assenza di sollecitazioni). Se i consumatori non fossero disponibili a pagare più del valore reale la pubblicità cesserebbe di tormentarciLa difficoltà (capitalizzata dalla pubblicità) è che il valore è tanto più difficile da quantificare quanto più il bene che si decide di acquistare è complesso: se due cellulari hanno le stesse caratteristiche generali (dimensioni, processore, fotocamera, memoria, etc.), ma quello più costoso viene reclamizzato anche come più resistente agli urti e ai graffi, più comodo da usare e più elegante, come quantificare rigorosamente questi elementi in rapporto al prezzo (così da decidere se è adeguato)? Quanto valgono in euro resistenza, comodità ed eleganza? Possono essere elementi che spingono il consumatore fiducioso a comprarlo, pagandolo più dell'altro, anche se tali pregi sono tutti da verificare (il che non significa che siano fittizi), e tale verifica è davvero opinabile e soggettiva, quindi non monetizzabile...
Citazione di: maral il 07 Dicembre 2016, 00:13:21 AMMa soprattutto, dal punto di vista pubblicitario, è assolutamente indispensabile che quel prodotto che si è riusciti a far comprare, non soddisfi mai il desiderio che va quindi continuamente risollecitato e nei modi più assurdiForse quel prodotto invece deve soddisfare appieno quel desiderio (che magari esso stesso ha suscitato nel potenziale consumatore), ma tale realizzazione deve, come un cavallo di Troia, contenere in sè un ulteriore desiderio: "vorresti un cellulare (ormai li ho presi di mira!
) che sappia fare x, y e z? il nostro cellulare lo fà!" ed ecco che il desiderio del cellulare che fa x, y e z viene indotto e poi soddisfatto al momento dell'acquisto; il compratore inizia quindi a fidarsi di quella specifica marca che ha soddisfatto il suo desiderio. Il passaggio successivo è implicitamente automatico: "vorresti un cellulare che fa x, y e z, dura il doppio ed è più ergonomico? il nostro nuovo cellulare è così!" ed ecco che, dando per scontati (in tutti i sensi
) x, y e z si può far leva sulla possibilità di migliorare (per durata e praticità) x, y e z, diventati ormai una pseudo-necessità per l'acquirente, che probabilmente si riaffiderà alla marca che lo ha soddisfatto ("fidelizzato")... poi a x, y e z aggiungeremo "k", poi un "k migliorato" e così via, realizzando "desideri matrioska", che ne contengono sempre altri...

Non credo proprio...se non in mero senso metaforico. O, almeno, così spero!