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Messaggi - Eutidemo

#2266
Citazione di: anthonyi il 15 Dicembre 2022, 08:12:11 AMGuarda eutidemo che anche il siluro Poseidon ha un senso strategico in linea con il mio ragionamento, la gran parte delle infrastrutture strategiche navi, porti, industrie, sono infatti solitamente piazzate in aree prossime al mare, scommettiamo che se c'é la guerra nucleare I russi la bomba la fanno scoppiare alla foce dell'hudson e non a Miami Beach!
Se poi dovessero farla scoppiare a Miami Beach riconoscero di aver perso la scommessa e ti farò un bonifico di Mille euro. 🙄
Scommessa accettata!
Peccato che, se vinco io, probabilmente saremo morti entrambi! >:(
#2267
Citazione di: Alberto Knox il 15 Dicembre 2022, 11:43:46 AML unica convenzione (sbagliata) che noi diamo riferito al tempo è la sua direzione. Passato . presente e poi futuro ma come ci insegna la fisica quantistica il tempo non ha direzione.
Allora spiegami come mai io non ho fatto altro che andare in direzione della vecchiaia! :'(
#2268
Tematiche Filosofiche / Re: SOLIPSISMO 2
15 Dicembre 2022, 11:44:49 AM
Ciao Atomista. :)
Dipende dall'albero.
Ed infatti:
a)
Se il tronco è sottile, ed ha rami anche in basso, l'uomo (che è una scimmia) ci si arrampica sopra facilmente, mentre la tigre no; ed infatti il tronco non gli offre una superficie sufficiente per arrampicarcisi sopra con i suoi artigli, mentre dei rami non sa cosa farsene perchè non ha zampe prensili.
b)
Se, invece, il tronco è largo, e non ha rami anche in basso, l'uomo (che è una scimmia) non è in grado di arrampicarcisi, perchè non trova appigli; la tigre invece sì, perchè il tronco gli offre una superficie sufficiente per arrampicarcisi sopra con i suoi artigli, e i rami non gli servono, perchè non ha zampe prensili.
***
Un saluto! :)
***
#2269
Ciao Iano :)
Nonostante la mia asineria "geometrico-matematica", non vorrei che la mia "elusione" al tuo precedente intervento, che è molto interessante, possa essere presa come un segno di scortesia.
Per cui, nei miei limiti, cercherò di risponderti, alla buona, come meglio posso; ma spero che tu vorrai scusare il miei eventuali sfondoni "geometrico-matematici".
***
In effetti, da quel poco che ho letto al riguardo, in matematica, fisica e filosofia i termini "discreto" e "continuo" assumono diversi significati a seconda:
- sia del periodo storico;
- sia del contesto.
Però, volendo dirlo in modo un po' grossolano, mi pare di aver capito che un qualcosa è considerato "discreto" se è costituito da elementi isolati, cioè non contigui tra loro, mentre è considerato "continuo" se contiene infiniti elementi e se tra questi elementi non vi sono spazi vuoti.
***
Il che mi sembra corrispondere, più o meno, alle tue seguenti definizioni:
a)
Se la rappresentazione è di tipo continuo  il presente si può ben rappresentare con un "punto".
b)
Se è di tipo discreto il presente si può ben rappresentare con un "segmento", al pari di passato e futuro (tu hai scritto "presente", ma credo sia solo un refuso).
***
Ora, ammesso o non concesso che io abbia effettivamente compreso quello che intendevi dire sotto il profilo "geometrico-matematico", non vedo cosa cambi del mio discorso.
***
Ed infatti:
a)
Nel periodo di minuti A-B/8-9, diciamo dopo che è iniziato da qualche secondo tale periodo, l'"istante-punto" B/9  ed il susseguente periodo B-C/9-10 per me "esisteranno" soltanto in futuro, e, quindi, "non esistono" (ancora); per cui "non sono" nella categoria dell'"essere".
b)
Negli ultimi secondi del periodo di minuti C-D/9,15-10, invece, sia il periodo A-B/8-8,45 sia il periodo B-C/8,45-9,15, per me "esistevano" solo nel passato, e, quindi, "non esistono" (più); per cui anche loro "non sono" nella categoria dell'"essere".
***
Ne consegue che il "passato" il "presente" ed il "futuro", sia a voler considerare il tempo "continuo" o "discreto", in "realtà" non esistono; riducendosi, secondo me, soltanto ad una illusoria convenzione soggettiva.
***
Un saluto! :)
***
P.S.
Detto in sintesi, il cosiddetto "tempo presente" ("continuo" o "discreto" che lo si voglia considerare) o ancora non è arrivato, oppure, nel momento stesso in cui ci illudiamo che sia arrivato, in realtà è già passato.
Il che, purtroppo, non vale solo per gli "istanti", ma anche per intere "età"; come, ad esempio per la "giovinezza"! :'(
#2270
Citazione di: iano il 14 Dicembre 2022, 13:53:20 PMSei libero di fare la rappresentazione matematica del tempo che credi, ma non mi è chiaro quale sia la tua, se di tipo continuo o discreto.
Se è di tipo discreto, dove ogni elemento viene ad esempio rappresentato come un segmento, questi segmenti non possono avere alcun punto in comune, perchè in una rappresentazione discreta i punti non ci sono.
Possiamo parlare di punti solo in una rappresentazione continua.

Se la rappresentazione è di tipo continuo  il presente si può ben rappresentare con un punto.
Se è di tipo discreto si può ben rappresentare con un segmento, al pari di passato e presente. Se queste tre cose fanno parte tutte della tua percezione perchè vuoi rappresentarne solo due, deducendo da ciò che la terza non esiste, perchè non c'è più spazio disponibile nella rappresentazione?
Non c'è perchè tu non ce lo hai lasciato.
La tua rappresentazione è quindi volutamente quanto legittimamente lacunosa.
Ma non puoi concludere che il presente non esiste a partire dal fatto che tu ha mancato di rappresentarlo.
L'unico motivo per cui sei legittimato a non rappresentano è perchè credi a priori che non esista, senza bisogno di doverlo dimostrare quindi.
Tu in sostanza dici, guardate, nella mia rappresentazione il tempo non appare, quindi è dimostrato che non esiste.

Secondo me hai fatto una rappresentazione matematica che è miscuglio di rappresentazioni continua e discreta, da cui non puoi che giungere a paradossi.
Non so se quest'ultimo passaggio ti appare chiaro.
Devi in sostanza decidere a priori, e in modo esclusivo, se gli intervalli cui ti riferisci sono elementi continui o discreti, perchè non possono essere entrambe le cose insieme.
Non mi è chiaro, perchè, come più volte ho confessato, in matematica e geometria sono sempre stato una frana; non so come ho fatto ad essere promosso :(
#2271
Tematiche Filosofiche / Re: SOLIPSISMO 2
15 Dicembre 2022, 06:41:15 AM
Ciao Daniele22 :)
Anche io ho letto più volte la Bhagavad Gita, con diversi commenti; il migliore dei quali è quello di Raphael, che ti suggerisco di leggere.
***
Se, però, vuoi avere un'idea più precisa dell'Advaita Vedanta, e del significato di "sè universale", dovresti leggerti qualche apposito testo introduttivo; ma adesso non me ne viene in mente nessuno.
***
Per rendere l'idea del "sè universale", l'unico esempio che mi viene in mente, è quello (che mi è personalmente capitato) del risveglio da un sogno, nel quale discutevo con tre amici i quali volevano convincermi che loro esistevano, e che avevano una mente autonoma rispetto alla mia.
"Altrimenti come faremmo a stare qui, tutti e quattro, a discutere, seduti intorno ad un tavolo a bere birra!" dicevano sghignazzando.
Poi mi sono svegliato, e mi sono reso conto che nessuno dei quattro esisteva realmente (compreso il mio "io" onirico, che era molto più giovane di me), e che tutti e quattro eravamo soltanto un "uno" che si era illuso di essere in "quattro".
Ovviamente, tale aneddoto non ha niente a che vedere con il "sè universale", ma è solo un esempio che, forse, ti può aiutare a capire di che cosa si tratta.
Sempre che esista sul serio qualcosa del genere, ovviamente; perchè io lo suppongo per superare il solipsismo, ma non ne sono affatto sicuro!
***
Un saluto :)
***
#2272
Tematiche Filosofiche / Re: SOLIPSISMO 2
15 Dicembre 2022, 06:15:08 AM
Citazione di: Ipazia il 14 Dicembre 2022, 15:33:54 PMLa storiella  di Eutidemo assomiglia a quella del guru inseguito dall'elefante che risponde all'incirca allo stesso modo: è la mia fallace rappresentazione del guru che fugge dall'elefante, non io.

Ma io, ridotto alla mia mente, chi sono  ? Se la tigre illusoria sbrana il guru, cosa resta della mente solipsistica del guru ? Cosa resta del suo io reale ?
Del suo "io" "individuale", che non è affatto "reale" (solipsistico o meno che esso sia) non resta assolutamente niente; il che, però, consente al suo "sè" "universale" di risvegliarsi nell'unica autentica "realtà", che è quella dell'"UNO" e dell'"ESSERE"!
#2273
Ciao Anthony.
Il tuo ragionamento è assolutamente corretto per quanto concerne le "armi nucleari tattiche", ma è radicalmente errato per quanto concerne le "armi nucleari strategiche", che hanno per obiettivo proprio lo "sterminio" della popolazione nemica.
***
Pensa soltanto al titanico sottomarino russo k-329 Belgorod,  operativo da luglio,  il quale può lanciare il siluro drone Poseidon, una testata nucleare da 100 megatoni, che ha un raggio di diecimila chilometri, e  poi può esplodere nella vicinanza di una costa nemica provocando un terrificante tsunami radioattivo, in grado di generare ondate alte anche fino a 500 metri.
E' stato calcolato che, se fosse fatto esplodere al largo di New York, potrebbe:
- sopprimere subito per annegamento circa 10 milioni di persone;
- far morire più tardi, per le radiazioni, circa 100 milioni di persone.
***
Non so se tali stime siano esagerate, ma si tratterebbe comunque di una catastrofe di proporzioni bibliche...provocate da una sola "bomba strategica".
Pensa alle altre ed alla reazione americana!
***
Ovviamente, come scrivi tu, verrebbero colpite in particolar modo le strutture in grado di organizzare una risposta dello stesso livello, aeronautiche, navali, missilistici, e, soprattutto, le "piattaforme di lancio" nemiche; ma quasi la metà di queste ultime, al giorno d'oggi, (almeno quelle NATO), non possono essere colpite molto facilmente, poichè sono nascoste, ed in continuo spostamento, sotto il mare, nel cielo e nello spazio.
***
Senza considerare che, anche se le città nemiche non fossero il "primo obiettivo" dei missili, i loro abitanti morirebbero comunque a milioni a seguito :
- del "fall out" nucleare;
- dell' "inverno" nucleare
- del freddo e della fame.
***
Per cui, ragionare sulle vittime umane di una guerra nucleare é strategicamente corretto, mentre è gravemente errato sottovalutare tali effetti.
***
Un saluto. :)
***
#2274
Ciao Niko. :)
Ed invece, questa volta, sono perfettamente d'accordo con te.
***
Ed infatti, per quanto concerne le "armi nucleari tattiche", avere i punti di lancio vicino al bersaglio è senz'altro un vantaggio enorme; così come avere le contromisure e gli "scudi" vicini a dove si suppone che inizierà un attacco nemico.
***
Per quanto, invece concerne le "armi nucleari strategiche", la distanza continentale ha perso valore da quando i sottomarini possono lanciarle in prossimità delle coste nemiche:
- gli USA dal Baltico;
- la Russia da qualsiasi punto delle coste USA.
***
I Russi, al riguardo, sembra che però siano in netto vantaggio, in quanto il loro titanico sottomarino k-329 Belgorod,  operativo da luglio,  può lanciare il siluro drone Poseidon, una testata nucleare da 100 megatoni, il quale ha un raggio di diecimila chilometri, e  poi può esplodere nella vicinanza di una costa nemica provocando un terrificante tsunami radioattivo, come le famose "bombe zar" di Krushov ( testate nel lontano 1961).
Per ora, contro un diabolico ordigno del genere, non sembra che ci sia possibilità di difesa!
***
Hai anche pienamente ragione nell'essere contrario a tutte le guerre nucleari, anche perchè il conseguente disastro colpirebbe anche i paesi non coinvolti mettendo a rischio la sopravvivenza di tutti gli esseri umani; per cui è davvero una cosa da evitare a tutti i costi!
***
Un saluto. :)
***
#2275
Premesso che una eventuale guerra atomica risulterebbe catastrofica per l'intero pianeta, ivi compresi i Paesi che non vi partecipassero, volendosi limitare ad un confronto meramente "sommario" e "teorico" tra le contrapposte forze nucleari della NATO e della RUSSIA, secondo me occorre tenere presenti due fattori; il secondo dei quali, in genere, non viene mai considerato.
.
1) DIMENSIONI DEL POTENZIALE NUCLEARE
Quanto al numero di armi atomiche rispettivamente possedute, circola su INTERNET il seguente prospetto:
Tale prospetto, però, secondo me è ingannevole, in quanto:
a)
Occorre considerare anche il numero di MEGATONI a disposizione dei due eventuali contendenti, e non solo il numero di armi su cui esso sono "caricati"; ed in questo sembra che siano sicuramente in vantaggio i Russi, sebbene sia praticamente impossibile sapere di quanto.
b)
Bisogna poi tener conto delle varie tipologie di armi atomiche a disposizione dell'uno e dell'altro, e, cioè:
- la loro vetustà;
- la loro velocità;
- la loro portata;
- la loro efficacia;
- la loro maggiore o minore intercettabilità;
- le loro piattaforme di lancio;
ecc.ecc.
Ed anche in questo sembra che siano leggermente in vantaggio i Russi; sebbene sia praticamente impossibile sapere di quanto.
.
2) DIMENSIONI DEI "BERSAGLI"
Quanto alle dimensioni dei "bersagli", basta guardare l'illuminazione notturna del pianeta per rendersi conto che sono di gran lunga più estesi quelli occidentali di quelli orientali; che si riducono principalmente a Mosca, San Pietroburgo e non molte altre città importanti.
Senza considerare che la Russia ha 143,4 milioni di abitanti, contro molto più di mezzo miliardo di abitanti della NATO.
***
Per cui, in una guerra atomica:
a)
Le vittime occidentali e le strutture occidentali distrutte, sarebbero di gran lunga più numerose di quelle russe; però almeno qualcuna la scamperebbe.
b)
Diversamente, le vittime russe e le strutture russe distrutte, sarebbero molto meno numerose di quelle occidentali; però, considerato che tutto il potenziale nucleare occidentale sarebbe concentrato su bersagli molto più limitati e concentrati, non ne scamperebbe praticamente "nessuno".
E, così, la Russia (abitata) diventerebbe una "tabula rasa"; cioè una enorme steppa deserta.
***
Però, considerate le conseguenze per l'intero pianeta, la catastrofe sarebbe comunque globale; per cui, secondo me, soltanto un pazzo potrebbe scatenare una guerra atomica "a livello strategico".
Per quanto, invece, riguarda una guerra atomica "a livello tattico", purtroppo qualche deficiente potrebbe anche pensarci; senza riflettere che, dal "livello tattico" al "livello strategico" il passo è davvero breve.
***
Che Dio ce ne scampi!
***
#2276
Citazione di: Ipazia il 14 Dicembre 2022, 08:26:04 AMÈ vero, ma l'essere (l'orologio, le convenzioni, le cure) si può adeguare, il divenire no.
L'Essere non ha niente a che vedere con l'orologio, le convenzioni e  le cure, che sono tutti fenomeni del Divenire; il primo non cambia mai, il secondo cambia sempre adeguandosi alle mutate situazioni.
Ma non credo valga la pena dibattere ancora su una così antica questione, che risale al contrasto tra la concezione di Parmenide (e Zenone), e quella di Eraclito; non ne verremo mai fuori! ;)
#2277
Tematiche Filosofiche / Re: SOLIPSISMO 2
14 Dicembre 2022, 11:28:38 AM
Ciao Daniele22.
Temo di aver fatto un po' di confusione tra il tuo topic e quello mio; il quale, partendo dalla percezione del tempo rispetto alla sua realtà, è finito per scantonare anche quello nel contiguo tema del "solipsismo".
Per cui le mie scuse vanno rivolte principalmente a te, più che a tutti gli altri.
***
Ed infatti devo proprio aver perso il "filo" del tuo ragionamento!
***
Pertanto mi limito alla tua ultima osservazione: "Il nesso causale tra il noumeno ed il fenomeno può essere certamente una fede mentale, ma sarebbe in prima battuta una fede sul fatto che se lasci la mano sul fuoco te la bruci."
***
Il che mi ricorda l'aneddoto di quel saggio indù, il quale cercava di convincere un re che il mondo era illusorio; allora il monarca gli scatenò contro una tigre, ed il saggio indù non perse tempo ad arrampicarsi in fretta e furia su un albero per sfuggirgli.
Allora il re gli chiese: "Se è vero che è tutto un sogno, perchè, non appena ho scatenato la tigre, ti sei arrampicato in tutta fretta su quell'albero?"
E il saggio indù gli rispose: "Perchè anche in sogno, se mi vedo aggredito da una tigre, mi arrampico in tutta fretta su un albero. Tu no?"
***
Pertanto se metto una mano sul fuoco me la brucio senz'altro:
- o a livello "onirico psicologico", se mi sto sognando la cosa come un "io individuale" che dorme, e che ancora non si è risvegliato, nel suo letto, alla sua coscienza "individuale";
- ovvero a livello "onirico fenomenologico", se mi sto sognando la cosa come "Sè universale", che che ancora non si è risvegliato alla sua vera natura cosmica, non avendo ancora perso la sua illusione "individuale".
***
 
In entrambi i casi, evito sempre di mettere la mano sul fuoco!
***
D'altronde, sogni a parte, nel mondo fenomenico esistono alcune malattie mentali a causa delle quali il soggetto crede di stare fisicamente bruciando; ed invece è soltanto un evento "mentale" (come, d'altronde, tutto il resto).
***
Un saluto!
***
#2278
Storia / Re: I cardinali con il colore sbagliato!
14 Dicembre 2022, 06:56:20 AM
Ciao Doxa. :)
Ti ringrazio vivamente per avermi fornito la spiegazione che cercavo, e che avevo vanamente cercato per conto mio; cioè l'Istruzione della Segreteria di Stato "Ut sive sollicite", di cui ignoravo completamente l'esistenza.
E' davvero bizzarro rilevare come, pur esistendo da secoli il "rosso cardinale", così come ancora classificato nella "tabella dei colori" da me riportata nel mio topic iniziale, dal 1969 sia stato invece prescritto ai cardinali il colore "rosso ponsò": che è tra il carminio e l'arancio.
Sarebbe interessante sapere il motivo di tale modifica di colore; ma questo sarebbe davvero chiedere troppo!
Mi basta l'informazione che mi hai dato.
***
Ancora grazie ed un saluto! :)
***
P.S.
Grazie anche per le interessanti immagini.
#2279
Citazione di: Phil il 13 Dicembre 2022, 19:34:17 PMTendo a concordare che il tempo non esista ontologicamente (per questo mi domandavo quanto fosse costitutivo e affidabile il ruolo dello strumento, lui sì "ontologico", che misura il tempo, nel dire che il tempo si contrae, accelera, etc.), tuttavia, proprio essendo il tempo una categoria, un concetto convenzionale, ne consegue che esistono sia il passato, sia il futuro, sia il presente, pur con una esistenza che non è materiale, bensì, appunto, concettuale. Il presente ovviamente ognuno può estenderlo come vuole usandolo come aggettivo: il «giorno presente», l'«ora presente», etc. anche se sarebbe più corretto usare «corrente», per ricordare la transitorietà del divenire. Il passato e il futuro, sempre concettualmente, esistono già nella "griglia" convenzionale che si decide di usare: le ore 13 del 27 Novembre 2041 "sono" fra le ore 12 e le ore 14 del medesimo giorno (se ragioniamo per ore), lo stesso dicasi per date passate. Tali elementi della griglia del tempo hanno un "contenuto ontologico"? La domanda non ha in realtà senso, poiché una data non contiene niente, è solo un insieme di coordinate convenzionali che noi proiettiamo sulla nostra durata (proprio come meridiani e paralleli o altre convenzioni), che possono fra l'altro anche essere cambiate cambiando calendario: per gli ebrei l'anno 2041 è passato da un bel pezzo; quindi il loro passato è il nostro futuro? Chiaramente no; tutta questione di relatività, concettuale prima che quantistica.
Nondimeno, né la data né l'orario sono il tempo, che può anche essere misurato in rapporto allo spazio o alla frequenza di un atomo, e sono proprio queste misurazioni che, da profano, mi fanno sospettare di una immanentizzazione del concetto di tempo che ha dei limiti (concettuali) quando sottomette il misurato alle "debolezze" della misurazione, ossia rovesciando la questione pensando il tempo dipendente dallo strumento (v. frequenza atomo) anziché relativo (v. "geocentrismo" di cui sopra).

Le tue argomentazioni sono tutte molto acute, argute ed intelligenti; per cui mi sento di condividerne la maggior parte.
Su alcune, però, vorrei rifletterci meglio.
Un saluto :)
#2280
Ciao Iano. :)
In realtà noi possiamo parlare solo di "periodi di tempo", più brevi o più lunghi che essi siano, in quanto soltanto loro sono:
- concepibili;
- percepibili;
- misurabili.
Gli "istanti di tempo", invece, sono soltanto una "convenzione", per indicare gli estremi orientativi dei "periodi di tempo", in quanto, di per sè, non sono autonomamente:
- nè concepibili;
- nè percepibili;
- nè misurabili.
***
Per cui l'istante 9 non sta da nessuna parte!
Invece, secondo il mio esempio:
- durante il periodo 8-9 , il periodo 9-10 esisterà in futuro, e, quindi, "non esiste" (ancora); 
- durante il periodo 9-10, il periodo 8-9 è esistito in passato, e, quindi, "non esiste" (più).
***
Per cui nessuno dei due veramente "è'"; e, quindi, il tempo, "ontologicamente", è al di fuori del concetto reale di "ESSERE"!
Semmai rientra nel concetto di "DIVENIRE", il quale, essendo per definizione diverso dal concetto reale di "ESSERE", nè consegue che "non è"; e, se "non è", vuol dire che è solo un'illusione.
O meglio, è solo una "rappresentazione" di ciò che ci sembra "esistere"; come giustamente vengono anche chiamati "rappresentazioni" i film!
***
E, come dici giustamente tu, se la rappresentazione non funziona, perchè comporta paradossi , è la rappresentazione che va cestinata; ed infatti il mondo ed il tempo sono esclusivamente rappresentazioni mentali, che, almeno "ontologicamente", vanno cestinate.
Ma, ovviamente, sotto il "profilo pratico", possiamo e dobbiamo necessariamente accettarle; perchè anche noi facciamo parte dell'illusione e della rappresentazione  :)
***
Quanto all'"errore metodologico", noi possiamo benissimo ricercare una "rappresentazione matematica del tempo", allo stesso modo in cui possiamo ricercare una "rappresentazione matematica del numero degli dei greci" (mi pare circa una ventina); ma, in entrambi i casi, ciò non vuol dire che entrambi gli oggetti rappresentati esistano realmente! 
Così come, più o meno, sostiene Schopenauer ne "Il mondo come volontà e rappresentazione", nonchè l'Advaita Vedanta.
***
Un saluto :)
***