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Messaggi - Jacopus

#2281
Per Anthony.
L'equilibrio del dopoguerra di cui parlo è  quello molto conosciuto anche nell'ambito  economico, riassumibile con il termine "new deal". Vi furono tra il 1945 e il 1985 delle condizioni storiche e sociali che favorirono il controllo delle disuguaglianze e dei processi di concentrazione.
Sul fatto che oggi nel mondo occidentale ci sia una concentrazione della ricchezza in un numero sempre più  stretto di persone, non ci sono dubbi e non credo bisogna essere esperti per constatarlo. Il differenziale fra lo stipendio di un operaio e quello del suo dirigente ha assunto proporzioni vergognose.
Ovvio che a livello globale le proporzioni cambino. Il Marocco sta vivendo uno splendido boom economico, così  come la nota Cina.
Ma quello che va sottolineato è  che solo nel mondo occidentale si è  affermata una salda tradizione democratica. In Marocco la polizia può  picchiarti in pubblico se lo crede, solo perché  stai baciandoti in pubblico con la tua ragazza.
Per alcuni decenni, se non per alcuni secoli, liberalismo, democrazia e sviluppo economico sono andati di pari passo, con alti e bassi anche di un certo spessore.
Il binomio liberalismo-democrazia è  stato più sano quando ha avuto dei concorrenti, che si chiamassero nobiltà, fascismo o comunismo, poco importa.
In fasi di monopolio ideologico, invece questo binomio tende a sfaldarsi.
A questo punto esistono due strade che possono essere imboccate, anche contemporaneamente: l'ideologia populista, un cui anello è  la creazione ad hoc di minacce evanescenti  ma emozionalmente vive, è  la prima.
La seconda è scaricare le contraddizioni di questo modello nella natura, ma assistiamo tutti alla impossibilità  di proseguire su questa strada, pena la fine "reale" della agiatezza occidentale (presumibilmente senza la fine delle disparità).
Sottolineo che tutto questo lo denuncio in difesa del liberalismo, perché sono consapevole che si tratta di un modello che comunque potenzialmente ci offre la libertà, ma se questo modello non è  più  in grado di autocorreggersi, allora le conseguenze potrebbero essere molto gravi.
Le politiche economiche di cui tu parli, Anthony, fanno parte della capacità  del sistema di compensare, ma visti i risultati, direi che si è trattato di dare l'aspirina ad un malato grave.
Un possibile rimedio molto potente potrebbe essere vera "unione" europea, in termini non solo economici, ma anche fiscali, militari, politici.
#2282
Il problema non è il migrante ma il capitalismo clandestino elitario. Sono le nuove forme del capitalismo finanziario, che spezzando l'equilibrio che si era creato nel dopoguerra, ha creato rancori, diseguaglianze, nuove povertà. E tutto ciò  non viene combattuto con nuove politiche di redistribuzione della ricchezza, poiché  quasi tutto l'arco parlamentare condivide lo stesso orientamento neoliberista. Molto più  semplice e conveniente "inventarsi" dei mostri, degli specchietti per le allodole. Invenzioni che nascono dalla "pancia" dell'elettorato e che non sono certamente conformi agli interessi del capitalismo attuale. Ma ancora una volta il capitalismo non sembra in grado di autocorreggersi, nel suo stesso interesse. Pertanto, qualora quei demoni che stanno iniziando ad essere evocati, dovessero affermarsi, il capitalismo, pur di difendere il suo potere, preferirà prosperare sotto una cappa politica autoritaria e demagogica.
È un copione già  visto e mi auguro  di non vederlo fino al suo ultimo imprevedibile e violento esito. In realtà è ancora presto per dire se siamo in attesa di una tragedia oppure di una farsa.
#2283
Ipazia. Cosa  vuoi che ti dica? Credo ormai che serva più lo psicoanalista del sociologo. Per lavoro conosco tanti figli di migranti, che si sentono più italiani di tanti italiani doc. Pensare alle migrazioni esclusivamente come problema e farneticare di oboli ad emergency è un grande obolo solo ai manovratori megacapitalistici molto più affini alle megaorganizzazioni criminali che alle Ong.
#2284
Tematiche Culturali e Sociali / Una questione curiosa
23 Dicembre 2019, 18:54:58 PM
Questo forum è un piccolo specchio della società italiana. Tante discussioni e spesso si finisce con il parlare di migranti, razze, multiculturalismo, relativismo, anche in discussioni intitolate "l'atomo, come si scinde e come si fonde?".
Come se fossimo tutti concentrati verso un problema sicuramente rilevante ma, che in una gerarchia di gravità risulterebbe molto dietro a due problemi grossi come macigni, risolti i quali il nostro mezzogiorno vivrebbe con lo stesso tenore di vita della Svezia. Eppure questi problemi grossi come macigni non richiamano audience, non c'è appeal, non fanno indignare. Anzi, sotto, sotto, per uno almeno di questi macigni c'è molta giustificazione e legittimazione a lasciarlo così com'è.
I problemi che si chiamano, e qualcuno lo avrà intuito, criminalità organizzata (non quella che compie i furti da strada, ma quella che costruisce gli ospedali con calcestruzzo impoverito) ed evasione fiscale. Ma ci sono anche altri problemi che sono connessi ad essi, quasi che verrebbe da pensare che risolto uno, si potrebbero risolvere anche gli altri, come con un effetto domino. Parlo di corruzione, pubblica amministrazione gestita secondo regole feudali, organizzazione dei processi secondo modalità lente e caotiche.
Materie che ovviamente per essere affrontate richiedono competenza, capacità di ragionare e magari anche di sentirsi responsabili.
Molto piu semplice allora trovare un capro espiatorio emotivamente caldo come il "migrante all'assalto della diligenza". Evidentemente l'italiano medio è molto più simile allo ndranghetista che al senegalese.
#2285
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Razze
22 Dicembre 2019, 23:29:02 PM
Tematica interessante. Io l'avrei messa addirittura in scienza. Non sono ironico. Fatto sta che le razze nel mondo animale sono state anch'esse create dall'uomo, attraverso incroci continui, così come sono state creati, nel corso dei secoli e attraverso selezioni "guidate", semi più adatti (ad esempio nei cereali questo processo dura da millenni). Qualcuno, in un recente passato, ha provato anche ad applicare questo modello all'uomo. Se davvero si riuscisse ad obbligare tutti gli uomini più alti di due metri a riprodursi fra di loro, inevitabilmente la statura di questo sottogruppo aumenterebbe. Allo stesso modo se si creasse una comunità di matematici. Sicuramente il loro interesse per la matematica sarebbe mediamente superiore. Potrebbe accadere esattamente la stessa cosa accaduta con la selezione della gallina padovana, scelta per la carne tenera e la prolificità di uova (sto inventando).
 Pertanto, l'affermazione che non esistono razze è relativa alla situazione odierna, in un mondo dove siamo liberi di copulare e riprodurci con chi più ci aggrada. Nel caso in cui fossimo costretti a riprodurci entro determinati standard biologici, sarebbe possibile generare delle razze con tratti genotipici del tutto analoghi. Si potrebbe giungere ad una somiglianza sorprendente, come accade con i cani labrador. Basterebbe pazientare per qualche secolo ed accettare qualche eventuale magagna, derivante dalla riproduzione entro un gruppo ristretto (un pò come si accetta il rischio che i cani pastore tedesco ad una certa età non riescano più a reggersi sulle gambe posteriori).
Però, la differenza sta nel fatto che non esiste nessuna libera repubblica dei cavalli, o la federazione unita degli asini (questa forse c'è, ma solo in senso figurato). Se vi fossero, anche al loro interno si domanderebbero perchè solo i cavalli frisoni devono essere attaccati al carretto, mentre i cavalli arabi sono liberi di gareggiare nelle corse.
E' sempre molto seducente l'idea che l'umanità sia differenziata al suo interno, perchè così si può affermare che sia la stessa natura a sancire una differenza di compiti. Di solito si tende a considerare la propria fazione come quella "più in gamba", per destinare i lavori di "fatica" ed altre eventuali disgrazie alle altre "psedo-razze".
Detto questo, da un punto di vista strettamente biologico, l'inesistenza di una razza umana deriva dalla libertà con la quale ci siamo riprodotti. Allo stesso modo non esistono razze di scimpanzè o razze di delfini o razze di leoni. Nella libertà della natura esiste solo il caso e la necessità. Le razze sono un prodotto culturale, applicato a certe specie animali, particolarmente importanti per l'uomo.
#2286
Scienza e Tecnologia / Re:La "velocità" del tempo
22 Dicembre 2019, 11:18:36 AM
CitazioneSi potrebbe dire allora , con pari imprecisione semplificativa , che nel caso di un gemello in orbita geostazionaria , il tempo passa meno veloce se stai più in alto.?
Ovviamente sì. Il tempo è piegato, oltre che dalla velocità anche dalla massa. I nostri precisi navigatori satellitari sono dotati di meccanismi di correzione di calcolo proprio perché vi è una differenza infinitesima di velocità del tempo fra il tempo sulla terra a livello dell'autostrada e il tempo a 42.000 km di altezza, dove devono essere collocati i satelliti geostazionari . Una differenza che esiste ( e credo che sia stata misurata) anche fra tempo al livello del mare e tempo a 3000 metri di altezza.
#2287
Attualità / Re:Migranti: lavandini e vasi comunicanti!
20 Dicembre 2019, 19:02:08 PM
Ipazia. In altri settori del forum sei il top, ma sui migranti ti perdi.

CitazioneFalso. I fatti confermano che i criminali
Quali fatti. Sei pregata di inserire dati, altrimenti i cosiddetti fatti non sono fatti ma illazioni e congetture.

CitazioneRiguardo allo sfruttamento, umanitario o inumanitario, dei clandestini, esso spiega pure perchè la lobby immigrazionista europea sia così forte su una materia che vede l'Europa totalmente in perdita.

Ovvero? Si può interpretare come: lo sfruttamento rende così tanto che la supposta lobby ne trae un vantaggio così vasto da essere "così forte". Bisogna spiegare seriamente, non in modo paranoico, qual'è questa lobby (possibilmente senza citare Soros) e come essa è connessa con lo sfruttamento del fenomeno migratorio (che purtroppo esiste).

CitazioneNessuno ce li porta nei "lager libici".
Accidenti per una marxista è una affermazione forte. Ti consiglio di rileggere il capitale e capire chi è lo sfruttato e chi lo sfruttatore. Questo mi sembra marxismo in salsa individualista o alla "marchese del Grillo".

CitazioneTunisia   vuoi vincere facile. 
La Tunisia era una vittoria facile anche per Salvini, se è per questo, ma pare che l'attuale ministro senza fanfare da sciacallo, sia più efficiente.

CitazioneAlmeno si mantengono da soli. E la fase due sarà costringerli a rimpatriare o migrare nell'Europa "umanitaria". Se poi qualcuno trova un lavoro regolare il problema si risolve. Mica siamo xenofobi. Solo parassitofobi.
Sempre marxismo alla "marchese del Grillo". Bene,. Non te la spiego. Spero che ci arrivi da sola.

CitazioneNon serve un genio, ma basta un minimo di informazione per scoprire che non c'è nessuna differenza tra le due situazioni visto che essendo senza documenti ci raccontano tutte le bufale che vogliono. Controlliamo nomi e cittadinanze false o comunque inutili perchè tanto non se li ripiglia nessuno sotto il Sahara
Ti manca l'empatia Ipazia, a te come a ormai la maggioranza degli autoctoni della "Festung Europa". Inoltre anche se in parte è vero quello che dici, non è del tutto così, perchè ci sono controlli oggettivi come le impronte digitali, che una volta prese sono quelle e le bufale si scoprono. Se una persona presenta un passaporto, sarà sempre collegato a quel passaporto e a quella nazionalità. Esistono i mediatori culturali che sono in grado di smascherare molte bufale.

CitazionePer quel poco che riusciamo a ricollocare, al netto delle bufale governative sul ricollocamento, sono proprio gli "ignobili ricatti" dell'Infâme che hanno spalancato le orecchie, fino allora ermeticamente chiuse, dell'Europa. Ora se ne raccolgono i precari, e sub judice, risultati.
Su questo hai perfettamente ragione, e mi permette di dire che le istituzioni europee hanno una moralità simile a quella dei delinquenti, che si fermano solo se sono costretti.

CitazioneMa no, che ci vuole a stabilizzare la Libia e umanizzare i campi per il tempo necessario a rimpatriare i clandestini spiegando loro che "non si emigra così" ? Molto meno che portare morte e distruzione in Siria e Libia. Forza NATO, che ce la puoi fare.
Anche qui hai perfettamente ragione, ma chi ci rimette non sono i colpevoli, comodamente seduti su poltrone in pelle (umana?), ma i reietti, quelli che non hanno nulla da perdere, quelli che anche se fanno i criminali, lo fanno perchè non hanno alternative, a differenza di banchieri, politici e ndranghetisti nostrani.

CitazioneFinchè tesori e debiti sono sovrani, sovrana viene ad essere pure la generosità. La quale ha compatibilità economiche e civili più limitate della provvidenza divina.
E no. La sovranità italiana è limitata già da un pezzo. E la compatibilità in Italia sarebbe elevatissima. Basterebbe che gli evasori, che sono criminali alla stessa stregua di un rapinatore che eventualmente mi potrebbe rapinare per strada, pagassero le tasse. In Italia si evadono 110 miliardi di euro all'anno. Il famoso reddito di cittadinanza, così oneroso ne costa 2-3. Pensa quante belle cose, ogni anno si potrebbero fare, oltre a ripagare il debito pubblico, con quei 110 miliardi. Ma si sà, il marchese del Grillo è il vero Super-Io dell'italiano medio.
#2288
Attualità / Re:Migranti: lavandini e vasi comunicanti!
19 Dicembre 2019, 16:38:08 PM
Ipazia. Eutidemo sottolineava un'altra cosa. Ovvero che chiudere i porti fa aumentare gli ingressi illegali, che proprio per la loro natura sono più problematici. Le cifre date da te: 1000, 10000 intanto sono inventate, ma anche se fossero vere, non fotograferebbero la reale situazione. In  ogni caso ognuno vuol vedere ciò che crede pregiudizialmente e questo vale anche per me, ovviamente.
#2289
Bobomax. È una questione che abbiamo affrontato molte volte quella sulla libera volontà. È vero, ognuno di noi ha la sua storia che lo condiziona, il suo patrimonio genetico, altra precondizione, ma pensare che siamo conpletamente predeterminati è errato.
Se davvero così fosse, ogni atto dell'uomo nel mondo sarebbe stato, è e sarà il più giusto e morale possibile, date quelle precondizioni.
Hitler e Riina, Stalin e il banchiere che ti ha truffato sono moralmente giusti e da accettare, come, eventualmente, anche il tuo assassino, persona degnissima e a cui non si può far alcun biasimo.
Penso che l'origine moderna di questa impostazione derivi dalla tecnologia e dalla scienza, secondo le quali ogni evento del mondo fisico può essere spiegato nella sua causalità. L'essere umano viene piegato alla stessa dimensione degli eventi fisici, imponendo una posizione monistica ad una situazione che non può essere ridotta e semplificata così.
Al di là delle ovvie conseguenze nefaste di una impostazione del genere, essa ci renderebbe completamente irresponsabili ed incapaci di correggere i nostri errori.
A pensarci bene, una impostazione che spiana la strada al futuro dominio dell'intelligenza artificiale.
#2290
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Se naufraghi ,
14 Dicembre 2019, 12:28:02 PM
Myfriend. Hai perfettamente ragione. L'integrazione può essere fatta in tanti modi e l'Europa spesso ha commesso degli errori. Ma la strada (è il mio parere) resta quella. Parlare di sovranismo in difesa del popolo è pura demagogia.
P.s.: il detto seicentesco "de Franza o de Spagna..." lo intendo in un senso critico, non certo perché mi piace. Il fatto che tu non riesca a coglierlo mi sorprende, visto che ti ritengo una persona intelligente.
#2291
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Se naufraghi ,
14 Dicembre 2019, 09:38:05 AM
La logica per combattere i malfunzionamenti del sistema economico attuale sarebbe quello di allargare e integrare le istituzioni sovranazionali, non tornare ai minuscoli staterelli ottocenteschi.
Capisco che si tratta di una ipotesi seducente per un paese che è stato governato da signorie regionali per secoli, mentre altrove si sviluppavano gli stati nazionali ma sarebbe un errore economico madornale per l'Italia. Basti pensare ai grandi flussi di esportazione che verrebbero compromessi. Magari compriamo il riso coltivato dai bambini dello Sri Lanka, ma vendiamo allegramente anche le bombe per uccidere quei bambini e mi piacerebbe che fosse usata la stessa moralità. Siamo il primo paese in europa per esportazione macchine utensili e produttive, giusto per fare un esempio meno lugubre.
La politica è sempre più un comitato d'affari del capitalismo, anzi forse non è più neppure quello. Il progresso dell'individualismo fa progettare una società dove tutto possa essere regolato da flussi finanziari.
Intanto, in Italia, i partiti sovranisti sono finanziati dal grande capitale, un po' come dare un premio al boia perché si accinge alla loro decapitazione. Abbastanza irrealistico.
#2292
Attualità / Re:Un momento di transizione...
11 Dicembre 2019, 09:56:24 AM
Su questo argomento sono completamente d'accordo con Anthony. La nostra italica resistenza all'Europa è la resistenza nei confronti delle regole, sic e simpliciter. Non possiamo usare tutti i trucchetti che vorremmo, perché c'è un controllo esterno.
Vorrei, per l'ennesima volta, dire che fuori dall'Europa saremmo una barchetta in preda ai venti della speculazione finanziaria a livelli che forse non sono chiari a molti.
Il fastidio dipende anche da un altro motivo, che possiamo definire culturale. L'unione europea rappresenta a livello statuale l'unico esempio di collaborazione fra enti molto diversi fra loro, posti in una posizione di reciprocità, con i limiti e i difetti che tutti conosciamo. Un modello che richiama a valori universalistici e globali, considerati una minaccia al benessere dei singoli.
In questo senso è evidente una aporia. L'economia si muove ormai, sempre più, in un contesto universalistico e nessuno potrebbe riuscire a modificare questo stato di cose, poiché oltre ai vantaggi intrinseci, questa situazione è collegata alla presenza di strumenti tecnologici e logistici.
Questa economia globale è il vero artefice di molti danni, al pianeta e alle società. E solo allargando, globalizzando le sovranità territoriali possiamo sperare di correggere quei mali, non attraverso un ritorno anacronistico a piccole realtà, ancora più incapaci di governare l'economia globalizzata.
Queste problematiche aprono ulteriori scenari che non sono marginali, primo fra tutti, il senso di appartenenza ad una comunità.
Il lavoro allora è quello di sentirci cittadini europei, portatori di valori unici e oggettivamente importanti.
#2293
Tematiche Filosofiche / Re:Insoddisfatti
10 Dicembre 2019, 14:41:56 PM
La teoria del trium brain risale all'inizio degli anni '60. Non 80 anni ma neppure 30.
Le più recenti rappresentazioni del cervello non sono più gerarchiche come in Mac Lean, dal più arcaico al più complesso, ma reticolari, nel senso che parti più arcaiche e più recenti interagiscono nell'adempiere una funzione, al punto che si tende a parlare di circuiti. Circuito della rabbia, circuito della socialità, circuito dell'odio, dell'aggressività, della sessualità. Pensare ad un cervello superiore che controlla un cervello inferiore non è più considerata una modellistica corretta. I riferimenti sono innumerevoli. Basta fare una ricerca su internet.
#2294
Tematiche Filosofiche / Re:Insoddisfatti
10 Dicembre 2019, 12:16:31 PM
Guarda myfriend che la tua teoria è una teoria di circa ottanta anni fa. Nessuno parla più di cervello rettiliano. È un reperto di archeologia della storia neuroscientifica. Può al massimo essere usato come valore euristico, alla stregua delle categorie freudiane di Io, Super-Io ed Es, che hanno però l'umiltà di non considerarsi organicamente localizzabili.
#2295
Tematiche Filosofiche / Re:Insoddisfatti
09 Dicembre 2019, 20:40:38 PM
Per myfriend. Se vuoi urge anche studiare con dedizione e impegno il testo di Ehrenberg: la meccanica delle passioni, Einaudi, 2019. Per comprendere il nesso fra l'ideologia moderna individualista, che è uno dei cardini del capitalismo, e le teorie neuroscientifiche allorquando si assolutizzano.
Tra l'altro pragmaticamente, proprio le teorie neuroscientifiche, proclamando la plasticità dei nostri collegamenti sinaptici affermano la loro condizionabilità da ogni fattore culturale, compreso il capitalismo.