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Messaggi - Eutidemo

#2281
Citazione di: Phil il 13 Dicembre 2022, 19:34:17 PMTendo a concordare che il tempo non esista ontologicamente (per questo mi domandavo quanto fosse costitutivo e affidabile il ruolo dello strumento, lui sì "ontologico", che misura il tempo, nel dire che il tempo si contrae, accelera, etc.), tuttavia, proprio essendo il tempo una categoria, un concetto convenzionale, ne consegue che esistono sia il passato, sia il futuro, sia il presente, pur con una esistenza che non è materiale, bensì, appunto, concettuale. Il presente ovviamente ognuno può estenderlo come vuole usandolo come aggettivo: il «giorno presente», l'«ora presente», etc. anche se sarebbe più corretto usare «corrente», per ricordare la transitorietà del divenire. Il passato e il futuro, sempre concettualmente, esistono già nella "griglia" convenzionale che si decide di usare: le ore 13 del 27 Novembre 2041 "sono" fra le ore 12 e le ore 14 del medesimo giorno (se ragioniamo per ore), lo stesso dicasi per date passate. Tali elementi della griglia del tempo hanno un "contenuto ontologico"? La domanda non ha in realtà senso, poiché una data non contiene niente, è solo un insieme di coordinate convenzionali che noi proiettiamo sulla nostra durata (proprio come meridiani e paralleli o altre convenzioni), che possono fra l'altro anche essere cambiate cambiando calendario: per gli ebrei l'anno 2041 è passato da un bel pezzo; quindi il loro passato è il nostro futuro? Chiaramente no; tutta questione di relatività, concettuale prima che quantistica.
Nondimeno, né la data né l'orario sono il tempo, che può anche essere misurato in rapporto allo spazio o alla frequenza di un atomo, e sono proprio queste misurazioni che, da profano, mi fanno sospettare di una immanentizzazione del concetto di tempo che ha dei limiti (concettuali) quando sottomette il misurato alle "debolezze" della misurazione, ossia rovesciando la questione pensando il tempo dipendente dallo strumento (v. frequenza atomo) anziché relativo (v. "geocentrismo" di cui sopra).

Le tue argomentazioni sono tutte molto acute, argute ed intelligenti; per cui mi sento di condividerne la maggior parte.
Su alcune, però, vorrei rifletterci meglio.
Un saluto :)
#2282
Ciao Iano. :)
In realtà noi possiamo parlare solo di "periodi di tempo", più brevi o più lunghi che essi siano, in quanto soltanto loro sono:
- concepibili;
- percepibili;
- misurabili.
Gli "istanti di tempo", invece, sono soltanto una "convenzione", per indicare gli estremi orientativi dei "periodi di tempo", in quanto, di per sè, non sono autonomamente:
- nè concepibili;
- nè percepibili;
- nè misurabili.
***
Per cui l'istante 9 non sta da nessuna parte!
Invece, secondo il mio esempio:
- durante il periodo 8-9 , il periodo 9-10 esisterà in futuro, e, quindi, "non esiste" (ancora); 
- durante il periodo 9-10, il periodo 8-9 è esistito in passato, e, quindi, "non esiste" (più).
***
Per cui nessuno dei due veramente "è'"; e, quindi, il tempo, "ontologicamente", è al di fuori del concetto reale di "ESSERE"!
Semmai rientra nel concetto di "DIVENIRE", il quale, essendo per definizione diverso dal concetto reale di "ESSERE", nè consegue che "non è"; e, se "non è", vuol dire che è solo un'illusione.
O meglio, è solo una "rappresentazione" di ciò che ci sembra "esistere"; come giustamente vengono anche chiamati "rappresentazioni" i film!
***
E, come dici giustamente tu, se la rappresentazione non funziona, perchè comporta paradossi , è la rappresentazione che va cestinata; ed infatti il mondo ed il tempo sono esclusivamente rappresentazioni mentali, che, almeno "ontologicamente", vanno cestinate.
Ma, ovviamente, sotto il "profilo pratico", possiamo e dobbiamo necessariamente accettarle; perchè anche noi facciamo parte dell'illusione e della rappresentazione  :)
***
Quanto all'"errore metodologico", noi possiamo benissimo ricercare una "rappresentazione matematica del tempo", allo stesso modo in cui possiamo ricercare una "rappresentazione matematica del numero degli dei greci" (mi pare circa una ventina); ma, in entrambi i casi, ciò non vuol dire che entrambi gli oggetti rappresentati esistano realmente! 
Così come, più o meno, sostiene Schopenauer ne "Il mondo come volontà e rappresentazione", nonchè l'Advaita Vedanta.
***
Un saluto :)
***
#2283
Citazione di: Ipazia il 13 Dicembre 2022, 16:07:28 PMIl divenire ha le sue ragioni che l'essere non conosce.
L'"essere" ha le sue ragioni, che il "divenire" non conosce!
#2284
Citazione di: Alberto Knox il 13 Dicembre 2022, 12:40:25 PMSì ma è il presente stesso ad essere nato dal passato e a sua volta è gravido di avvenire.
Davvero possiamo dire che solo il presente è (come affermava Hegel) se il presente deve tutto la sua esistenza al passato?
Mi sono permesso di insere una piccola pausa per la mente.
Bellissimo video e commento, peccato che l'immagine sia  fissa.
Ascoltato su questa battigia, il commento è ancora meglio; basta aprire contemporaneamente i due collegamenti, come ho fatto io.
https://www.youtube.com/watch?v=PpRhiAQU41U
#2285
Citazione di: iano il 10 Dicembre 2022, 10:31:42 AMDiciamo che di un punto di partenza da accettare per fede non si può fare a meno, ma esso ha senso solo se condiviso e quando questa condivisione si potrae nel ''tempo'' diventa percezione comune. La percezione, e qualunque verità/evidenza a cui ci pare giungere, sono quindi figli di questa fede condivisa.
Ma non è importante ciò cui si crede e ciò che si percepisce, ma le loro conseguenze.
Di fatto grazie alla scienza, il cui intento è quello di cercare di dichiarare sempre le sue fedi, viviamo in più mondi contemporaneamente.
Possiamo vivere nel mondo in cui il tempo esiste e allo ''stesso tempo'' in quello in cui non esiste.
In questo caso pero ciò in cui crediamo, ciò che assumiamo come vero, non diventa mai più percezione, perchè non può esistere percezione basata su credi che siamo chiamati in continuazione a verificare,  confermare o confutare e che possono quindi non essere del tutto condivisi.

Succede inevitabilmente però che percezione e scienza interferiscano, come in uno scontro fra mondi e di solito è la percezione che per diritto di nascita va a interferire .
Questo crea confusione perchè si mettono insieme mondi parimenti legittimi, ma basati su credi diversi, e non sempre si ha la consapevolezza di ciò, e anche quando la consapevolezza la si ha non è facile districare i due mondi fra loro.
Così non volendo rinunciare al tempo della nostra percezione, dovremo stiracchiarlo, accelerarlo e rallentarlo, allungarlo e accorciarlo, per farcelo stare.

Ma in sostanza quello che volevo dire col mio post precedente era che se il tempo si misura col movimento ( orologio) allora il tempo è misurato movimento.
Sempre che il movimento non sia soltanto un'illusione; come quello della proiezione di un film su uno schermo fisso ;)
#2286
Ciao a tutti. :)
Torniamo in argomento e consideriamo i 10 minuti di un qualsiasi orologio:

***
Orbene:
.
a)
Dopo un certo tempo, tutti i "minuti" e tutti i "secondi" dalle 8 alle 9 saranno completamente trascorsi; o meglio, tutti gli infiniti "istanti" compresi tra le 8 e le 9 saranno completamente trascorsi.
Di conseguenza, "non esistendo più", di fatto "non esistono", essendo ormai trascorsi, e, quindi, "al di fuori della realtà": cioè, di ciò che "è"!
Per cui IL PASSATO NON ESISTE!
.
b)
Per un certo tempo, viceversa, tutti i "minuti" e tutti i "secondi" dalle 9 alle 10 dovranno ancora arrivare, essendo collocati  nel futuro; o meglio, tutti gli infiniti "istanti" compresi tra le 9 e le 10 dovranno ancora arrivare essendo quindi collocati  nel futuro
Di conseguenza, "non esistendo ancora", di fatto "non esistono" e sono ancora "al di fuori della realtà"": cioè, di ciò che "è"! 
Per cui anche IL FUTURO NON ESISTE!
.
c)
Ora, sotto il profilo logico, tutti i "minuti", tutti i "secondi" e tutti gli "istanti" compresi tra le 8 e le 10, devono di necessità essere ricompresi:
- o nel periodo di tempo che va dalle 8 alle 9
- o nel periodo di tempo che va dalle 9 alle 10
Non ci sono altri lassi di tempo disponibili: nè sul nostro orologio nè nella realtà!
Ne consegue che, almeno sotto il profilo logico, il cosiddetto "istante presente", non potendo esistere al di fuori di tali due contigui periodi di tempo (passato e futuro), non può esistere neanche lui: o fa parte del passato o fa parte del futuro.
Per cui anche IL PRESENTE NON ESISTE!
.
***
Sostenere che esista un "istante", chiamato "presente", che separa il "passato" dal "futuro", è solo una "illusione mentale", perchè, di fatto, non esiste alcuno "iato" che separi il periodo periodo di tempo dalle 8 alle 9  dal periodo di tempo dalle 9 alle 10; cioè, sia cronologicamente sia logicamente, non vi è tra di essi la benchè minima  "soluzione di continuità" che possa chiamarsi "istante presente".
Ed infatti:
- o appartiene al passato, e quindi non esiste (più);
- o appartiene al futuro, e quindi non esiste (ancora).
***
.
***
Secondo me, pertanto, quando noi parliamo di "presente", in realtà, ci riferiamo convenzionalmente ad un periodo che comprende insieme un passato molto recente e un futuro molto prossimo (entrambi, però, privi di "realtà attuale"); ma non ci riferiamo mai, se non metaforicamente, all'"istante presente".
Ed infatti, anche se  tale entità fosse logicamente "concepibile", non sarebbe però in nessun caso:
- nè "percepibile" dai nostri sensi o dalla nostra mente;
- nè "misurabile", anche con gli orologi atomici più precisi e accurati.
***
Per cui, se non esistono nè il passato nè il presente nè il futuro, l'intero concetto di tempo è illusorio; come, d'altronde, tutto il resto.
Ma, in fondo, a noi cosa importa, se, "ontologicamente", IL TEMPO NON ESISTE?
Ed infatti, "in pratica", noi viviamo ed agiamo egualmente come se ci fosse; e le cose del mondo (illusorie o meno che siano anche loro) funzionano lo stesso!
Salvo che negli appuntamenti :D 
***
Un saluto a tutti!
***
#2287
Percorsi ed Esperienze / Re: Le croci "magiche"!
13 Dicembre 2022, 05:34:32 AM
Citazione di: baylham il 09 Dicembre 2022, 11:07:06 AMFatto.
Ciao Eutidemo.
Ok, e due.
Grazie!
Speriamo che anche qualcun altro voglia partecipare, altrimenti il campione statistico non sarebbe minimamente significativo :)
#2288
Tematiche Filosofiche / Re: SOLIPSISMO 2
13 Dicembre 2022, 05:19:56 AM
Ciao a tutti! :)
Le vostre sono considerazioni molto acute, argute e interessanti, alcune da me condivisibili altre meno; ma sono talmente tante, che, ribadendo quanto ho scritto, mi manca però il tempo per rispondere a tutte, e non voglio far torto a nessuno!
***
Aggiungerò soltanto, in generale, che, il fatto che "la nostra percezione sia il risultato di una nostra interazione con la realtà esterna", è senz'altro possibile; però si tratta soltanto di una mera "congettura", in quanto ciò che "esperiamo" è solo mentale.
***
Ed infatti tutto dipende dalla nostra fede nel "nesso di causalità" tra il presunto "noumeno" (cioè il "fuoco in se stesso"), ed il "fenomeno" (cioè il "fuoco per come si presenta alla nostra mente" la luce, il calore ecc.); cioè noi diamo per scontato che l'oggetto esterno "fuoco", per via sensoriale e poi percettiva,  provochi l'effetto mentale interno "fuoco".
***
Ovviamente, lo do per scontato anch'io, però mi rendo conto che è solo una "congettura"; come è una "congettura" l'esistenza del resto del mondo, il mio stesso corpo, amici, parenti, scienziati, medici, psicologi  e membri di LOGOS compresi, perchè di nessuna di queste cose io ho mai avuto una "esperienza" veramente "diretta".
E' tutta roba che mi si manifesta solo al livello mentale!
***
In effetti, a voler essere pignoli, il "nesso di causalità" noi lo riscontriamo solo tra "fenomeni" (cioè l'"immagine mentale" del fuoco causa l'"immagine mentale" del calore), ma non abbiamo modo di riscontrarlo tra il presunto inconoscibile "noumeno" e il constatato conoscibile "fenomeno" (cioè che esista fuori della mente un "fuoco in se stesso", che causa attraverso i presunti sensi l'"immagine mentale" del fuoco, la quale, a sua volta, causa '"immagine mentale" calore).
Si tratta di due livelli diversi, uno "presunto" ed uno "constatato", tra i quali è quindi un po' azzardato dedurre un nesso di causalità; tutto quello che è stato scientificamente dimostrato al riguardo, infatti, potrebbe essere soltanto un sogno della (mia?) mente.
Per cui quello che è stato scientificamente dimostrato, dimostra tutto, meno se stesso!
***
Il che sarebbe però un po' paradossale (ed anche contraddittorio), perchè l'universo non può certo essere il "sogno individuale di Pinco Pallino", impiegato del catasto residente a Pisciocavallo;  è molto meglio pensare che si tratti di un "sogno della mente di Dio", di cui la "mia mente" è soltanto un transitorio epifenomeno transeunte; così come le onde sono solo sporadiche e temporanee manifestazioni del mare, e i raggi di luce sono solo singole manifestazioni del sole.
***
Un saluto a tutti! :)
***
#2289
Ed infatti è anche da rilevare che, nella stessa pag.111 della relazione della Commissione di Inchiesta Parlamentare istituita con legge 30 maggio 2014, n. 82, Doc.23 n°10, viene anche precisato che quando arrivò il convoglio di Moro i due della "stradale" se n'erano già andati via.
Evidentement, quindi,  l'accesso a via Fani è stato bloccato;
- per aspettare che la maggior parte dei residenti la sgombrasse dalle loro vetture parcheggiate sotto casa per andare al lavoro;
- per evitare che le aree di parcheggio così liberate venissero occupate da altre auto provenienti da via Trionfale.
Ed infatti tali aree vennero poi occupate dalle tre auto partecipanti all'attentato.
Ed infatti, secondo le testimonianze di Intrevado e Pistolesi, successivamente, i due della stoppatori "stradale" se ne andarono via, e: "le auto transitavano normalmente in via Fani nei minuti precedenti l'agguato e anche durante lo stesso, quando alcune di esse furono fermate da una
persona armata di mitra."
#2290
                                 TESTIMONIANZE DIRETTE
E' anche da rilevare che, a pag.111 della relazione della Commissione di Inchiesta Parlamentare istituita con legge 30 maggio 2014, n. 82, Doc.23 n°10, si riporta testualmente che: "Sono stati ascoltati anche i coniugi Francesco Damato e Daniela Sabbadini, i quali hanno riferito che all'incrocio tra via Trionfale e via Fani verso le 8,20-8,30 (cioè, circa mezz'ora prima dell'attentato), un uomo o due uomini in divisa, probabilmente della Polizia stradale, deviavano il traffico impedendo alle auto di imboccare via Fani."
Ritengo che anche tale testimonianza sia significativa.
#2291
                            TESTIMONIANZE DIRETTE
Riguardo al passaggio di Aldo Moro in via Fani, se fosse "abituale" o meno, il fioraio Spiriticchio, che era tutti i giorni con il suo furgone all'incrocio tra via Fani e via Stresa (ora deceduto), ha testimoniato testualmente che Moro era passato di lì "qualche volta con il solo Leonardi" (Oreste Leonardi, uomo della scorta di Moro); il che dimostra che via Fani non faceva parte di un "tragitto costante" di Moro, anche se talvolta era ovviamente passato per quella strada, forse anche a piedi, non essendo molto lontana da casa sua!
#2292
Tematiche Filosofiche / Re: SOLIPSISMO 2
12 Dicembre 2022, 11:57:25 AM
Ciao Daniele22. :)
Sotto un profilo strettamente logico, il "manifesto solipsista" di DonaldDuck non fa una piega; ed infatti non c'è dubbio alcuno che "Tutto quello di cui possiamo parlare è racchiuso nella mente; nè si dà, per quanto possiamo sapere o concepire, nessuna realtà senza mente, dato che la realtà è definita dalla mente stessa."
***
Il punto debole del "solipsismo individualistico" in senso stretto di DonaldDuck, è che, se è vero quello che dice, allora lui, tu, e tutto il resto del mondo non esistono in modo oggettivo, ma sono soltanto un parto della mia fantasia individuale; così come lo sono anche il mio stesso corpo, e la mano che sta scrivendo queste parole.
Dovrei quindi usare unicamente la "prima persona singolare" dei verbi, in quanto la "prima persona plurale" sarebbe soltanto un'illusione; ed infatti, così come nella discussione con tre miei amici in un sogno, il "noi", in realtà, è soltanto il mio "io" sognante.
***
Personalmente, invece, io propendo per la concezione dell'Advaita Vedanta, che nega l'apparente pluralismo del mondo, sostenendo che in realtà, siamo tutto e tutti "UNO"; ma quell'uno non è il mio "io individuale", il quale ha la stessa sostanza e consistenza di un'onda nel mare o di un singolo raggio di sole, bensì è il mio "Sè universale", cioè, l'"UNO" che è metaforicamente paragonabile al mare o al sole.
***
Il che, peraltro, non differisce molto dalla preghiera di Gesù nel Vangelo di Giovanni, il quale pregava: "...perché tutti siano una sola cosa, come tu, Padre, sei in me e io in te, ed essi pure siano anch'essi in noi una cosa sola, e, perché siano tutti perfetti nell'Unità!" (Gv 17,20-26)
Ovvero, come scrisse Paolo: "Chi si unisce al Signore forma con lui UN solo spirito" (1Corinzi 6,15-20); perchè Dio è "Omnia in omnibus" (Colossesi 3, 11).
***
In altre parole, per semplificare la mia (opinabile) concezione:
- così come nella discussione con tre miei amici onirici in sogno, quando mi sveglio mi accorgo che eravamo tutti e "quattro" soltanto "uno solo" (cioè il mio "io" individuale);
- così quando mi risveglierò nella morte, penso che mi accorgerò che in realtà tutti e tutto erano/eravamo soltanto "UNO SOLO" (cioè il mio "SE'" universale, o Dio, se preferite).
***
Però, proprio per questo, non credo che il mondo sia una parto della mia "mente individuale" (con nome e cognome), la quale, con la morte, secondo me è destinata ad estinguersi e fondersi nella mia "mente universale"; così come tutte le onde, riassorbite nel mare, perdono la loro provvisoria e precaria individualità!
***
Un saluto! :)
***
P.S.
Da giovane, invece, avevo una visione solipsistica di tipo classico; credo molto simile alla tua!
#2293
Le vostre sono tutte considerazioni molto interessanti, alcune più condivisibili altre meno; ma sono talmente tante, che mi manca il "tempo" per rispondere a tutte, e non voglio far torto a nessuno! :)
#2294
Citazione di: daniele22 il 12 Dicembre 2022, 09:51:21 AMBeh, non sapevo proprio del risvolto tragicomico dell'osteria sull'onda del cogli l'attimo, grazie per la risposta Eutidemo
Prego :)
E' sconvolgente pensare che, se l'autista della vettura di testa avesse scelto, a caso, un'altra strada, forse non sarebbero scoppiate nè la prima nè la seconda guerra mondiale, e ci saremmo risparmiati Mussolini, Hitler e Stalin.
O forse sarebbe successo tutto egualmente, ma in modo diverso!  ::)
#2295
Ciao Daniele22 :)
Hai perfettamente ragione nel dire che l'omicidio Moro sembra uno di quei casi che, in un certo senso, sarebbero dovuti accadere quasi a prescindere da chi poi di fatto li abbia compiuti; ed infatti lo stesso Moro, nel 1977, disse testualmente ai suoi studenti, che gli predicevano la Presidenza della Repubblica: "Ma credete che io non lo sappia che sono destinato a fare la stessa fine di Kennedy?"
Guai a chi cercava di alterare l'equilibrio del "Patto di Yalta"!
***
Quanto al doppio attentato nella stessa giornata all'arciduca Ferdinando a Sarajevo, in quel caso:
- il primo attentato, andato a vuoto, era stato programmato;
- il secondo attentato, andato ad esecuzione, fu invece puramente casuale.
***
Ed infatti, dopo il primo attentato, andato a vuoto, Gavrilo Princip rimasto solo e deluso,  se ne andò in un bar a prendere un caffè, sul lato esterno del lungofiume Appel all'altezza del Ponte Latino.
Francesco Ferdinando, invece, visto il rischio corso, "variò" il percorso previsto, e, per prudenza decise di cancellare il programma stabilito che prevedeva l'attraversamento dei tortuosi vicoli in direzione del museo; nè volle ripercorrere, sempre per prudenza, la strada fatta in precedenza.
Così l'autista della vettura di testa lasciò il lungofiume come da programma, inoltrandosi in una stradina laterale verso il museo, tirandosi dietro il resto delle auto; e per puro caso, il corteo rallentò in curva proprio in prossimità di Gavrilo Princip...il quale colse al volo l'inaspettata occasione, e fece fuori l'Arciduca e la moglie.
***
Quanto alla sciatteria nella gestione degli archivi della Polizia (almeno negli anni '70), hai ragione anche in questo; ma che siano sparite proprio le registrazioni del sequestro Moro, mi sembra molto sospetto.
Ed infatti la "radio-mobile" dell'Alfetta di Scorta doveva essere rimasta sicuramente accesa anche durante la fase dell'agguato; per cui, secondo me, deve esserci stata una registrazione audio anche dei momenti della sparatoria (95 secondi).
***
Un saluto! :)
***