Ciao Anthony
Alessandro Barbero è uno degli storici (e delle persone) che stimo di più.
Ed infatti è:
- informatissimo;
- intelligentissimo;
- assolutamento privo di "spocchia"
- simpaticissimo.
Inoltre non ho mai visto uno che riuscisse a fare così bene "divulgazione", fornendo però, nel contempo, informazioni storiche così precise ed accurate.
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Nel caso del tragitto di Moro, lui non ha fatto altro che attenersi alla "storia ufficiale" divulgata al tempo; uno storico, legittimamente non esperto di come funzionava e tutt'ora funziona il "servizio scorte", non poteva fare altrimenti.
Ma, in questo caso, non per sua colpa, ha fornito una indicazione, che, almeno secondo me, è assolutamente inesatta.
Ed infatti occorre tenere conto di due fattori:
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A)
LA LOGICA
Moro, così come Barbero, era un professore universitario, per cui, probabilmente, non si è mai posto il problema "tattico" di eventuali agguati; ma gli agenti della sua scorta, e, soprattutto, il loro capo, sapevano benissimo di girare per Roma con un bersaglio appeso sulla loro schiena.
Per cui, se sei costretto a girare per Roma con un bersaglio appeso sulla schiena (cioè dovendo trasportare un pezzo da novanta come Moro), il minimo che puoi fare è rendere difficile il lavoro agli eventuali sicari variando il tragitto ogni giorno (o quasi) per evitare che essi si appostino lungo un percorso arcinoto.
Almeno per quanto riguarda i percorsi più frequenti, come quello dalla casa di Moro verso il Parlamento.
E' una regola logica universale, che vale sia per le scorte "pubbliche" che per quelle "private".
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B)
IL PROTOCOLLO
Il "protocollo" è figlio della logica, o, almeno, dovrebbe esserlo, per cui il tragitto dei "personaggi sotto scorta" veniva (e tutt'ora viene) variato e monitorato via radio quasi ogni giorno dalla "centrale percorsi" della polizia, coadiuvata dai servizi segreti; e di tali comunicazioni via radio si conservava memoria sui nastri magnetici (ora su "file").
Ed infatti la "Commissione di inchiesta sul sequestro Moro 2" ha richiesto l'esibizione dei nastri magnetici del 16 marzo 1978, ben sapendo che ne era obbligatoria la conservazione; però gli è stato risposto che di tali nastri non si trovava più traccia negli archivi della polizia.
Vedi, al riguardo, quanto al riguardo riferito da Gero Grassi, membro della "Commissione di inchiesta sul sequestro Moro 2":
E, almeno secondo me, è molto strano che siano spariti proprio i nastri magnetici sui quali erano registrate le trasmissioni radio tra la centrale operativa e le macchine del convoglio di Moro; perchè così non sapremo mai quale percorso era stato ordinato alla scorta.
Nè si può dimostrare che gli fosse stato ordinato di svoltare proprio in via Fani, che era in direzione opposta al percorso per Montecitorio.
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Oltretutto non è ben chiaro perchè, nonostante le proteste della sua scorta:
a)
Il convoglio non sia stato dotato di macchine blindate; come quelle di altri "pezzi da novanta" della DC.
Secondo Cossiga fu Moro a rifiutarle; il che mi sembra strano, perchè un conto è fregarsene della propria pelle, ed un altro conto è fregarsene di quella degli uomini della propria scorta.
Ed infatti la famiglia di Moro nega che fu lui a rifiutarle.
b)
Il convoglio, nonostante le vibrate e ripetute proteste del capo scorta, sia stato organizzato dai nostri servizi di "intelligence" con l'alfetta di scorta a distanza troppo ravvicinata alla 130 Fiat di Moro; posizione pericolosissima in caso di agguato.
Come dimostra:
- il rapimento avvenuto il 5 settembre 1977 del presidente della Confindustria tedesca Hanns Martin Schleyer ad opera della "Rote Armee Fraktion" (RAF), di cui quello di via Fani fu l'esatta replica (con il tamponamento delle troppo ravvicinate macchine del convoglio);
- il tamponamento avvenuto il 15 marzo 1978 delle stesse due macchine del convoglio Moro in piazza Galeno, che sembra quasi essere stata una "anteprima" di prova, del sequestro avvenuto il giorno dopo il 16 marzo 1978.
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Per cui, almeno secondo me, è evidente che l'agguato a Moro era stato accuratamente programmato, e, di sicuro, non solo dalle Brigate Rosse; le quali avrebbero potuto programmarlo da sole, solo se il convoglio fosse stato tanto "fesso" da avere costantemente un percorso "fisso".
Il che, a mio avviso, è "impensabile"!
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Un saluto!
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