Ciao Anthony.

Hai perfettamente ragione nel sostenere che, se il tragitto di Moro veniva cambiato ogni giorno, questo sarebbe verificabile controllando:
- la regolamentazione delle scorte di quel tipo (Moro non era certo il solo ad essere scortato);
- le registrazioni radio di tutti gli altri giorni dei percorsi di Moro.
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Al riguardo, preciso quanto segue:
a)
Quanto alla regolamentazione delle scorte di quel tipo, almeno a quanto ne so ed a quanto (almeno qualche volta) ho visto personalmente, la "variazione del percorso", almeno sui tragitti abitudinari dei personaggi importanti, era, ed è, la regola; non è che ciò avvenisse "necessariamente" tutti i giorni, però avveniva in modo casuale e "randomico" così frequente, che, salvo complicità ed accordi preventivi, era tecnicamente impossibile sapere in anticipo, con certezza, il tragitto che avrebbe fatto Moro il 16 marzo 1978.
Questo anche considerando che molto spesso il "servizio percorsi", variava il tragitto dei soggetti controllati non solo per ragioni di sicurezza, ma anche nel caso di ingorghi, manifestazioni ecc.
b)
Quanto alle registrazioni radio di tutti gli altri giorni dei percorsi di Moro, onde verificare "se" e "quanto spesso" essi venissero variati, a quanto ne so su di essi è calato una sorta di "segreto di Stato"; ed infatti non solo non è stata esaudita la richiesta della Commissione d'inchiesta di poter visionare almeno le registrazioni del 16 marzo 1978, ma non mi risulta che siano mai stati resi note neanche quelle degli altri giorni.
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Ufficialmente si è solo dichiarato "anapoditticamente" che "Moro era solito fare sempre lo stesso percorso", però:
- tutti coloro che facevano con lui tale percorso, sono stati assassinati, e, quindi, non potranno mai rivelare se questo era vero o meno;
- le registrazioni radio di tutti gli altri giorni dei percorsi di Moro, che avrebbero potuto rivelare se questo era vero o meno, non sono mai state rese note.
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QUALCHE RAGIONAMENTO DEDUTTIVO
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1)
Ora, ragionando deduttivamente, se veramente Moro non variava mai il suo percorso, coloro che hanno fatto tale gratuita affermazione, ben potevano :
- esibire le le registrazioni radio di tutti gli altri giorni dei percorsi di Moro, che avrebbero potuto confermare la loro affermazione;
- oppure sostenere che tali registrazioni, nel caso di Moro, non erano mai state eseguite (spiegando il perchè).
Ma coloro che hanno affermato che Moro non variava mai il suo percorso, non hanno mai fatto nessuna delle due cose, limitandosi a prendere per buone le dichiarazioni dei brigatisti; i quali, stranamente, sono stati rilasciati dalle carceri in tempi insolitamente brevi (come se avessero fatto un "accordo" con le autorità che erano in grado di concederglielo).
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2)
Sempre ragionando deduttivamente, se veramente Moro non variava mai il suo percorso, qualora fosse vero che i brigatisti hanno fatto "tutto da soli", senza nessuna complicità dei "servizi di Stato", è OVVIO che, per assicurarsene, i brigatisti avrebbero dovuto "pedinare automobilisticamente" il convoglio di Moro per parecchio tempo.
Altrimenti come avrebbero potuto sapere che faceva sempre la stessa strada?
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Ora, una "regola ferrea" di tutte le scorte del mondo, sia se variano il percorso, e, a maggior ragione, se non lo variano, è di controllare se sono seguiti o meno; per cui, a mio parere, è da escludere che la scorta di Moro non si sia resa conto che, da parecchio tempo, il loro convoglio era seguito da vetture sospette.
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Pur non avendo mai partecipato ad una scorta, io stesso conosco molti modi per scoprire se qualcuno sta seguendo la mia macchina; il più semplice è mettersi a girare intorno ad uno stesso isolato, e controllare se c'è qualche automobile che ci segue facendo lo stesso insensato girotondo (ma ci sono molti altri metodi, ancora più efficaci).
Per cui, a meno che la scorta di Moro non fosse composta da suore orsoline intente a recitare il rosario, secondo me è "impensabile" che nessuno degli agenti di scorta si sia reso conto che, da parecchi giorni, il loro convoglio era seguito da vetture sospette; anche perchè, si solito, uno degli agenti di scorta, appositamente addestrato allo scopo, ha tale compito esclusivo.
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3)
Per cui, ammesso e non concesso che il convoglio di Moro facesse sempre (stoltamente) lo stesso percorso, i casi sono due:
- o i brigatisti lo sapevano per averlo seguito, ma allora è davvero molto improbabile che la scorta di Moro non se ne sia accorta;
- oppure i brigatisti lo sapevano perchè qualcuno che doveva proteggere Moro, e che quindi conosceva tale suo abituale percorso, lo aveva tradito, rivelandolo loro.
"Tertium non datur"!
"Tertium non datur"!
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Quanto a come sia possibile mantenere la menzogna, in una versione ufficiale, su una cosa del genere, questa non sarebbe certo la prima volta che accade in Italia.
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Un saluto!

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