Mi pare un modo riduttivo di intendere la filosofia. Sarebbe come limitare la critica delle religioni ai testi sacri senza potersi occupare del tipo di organizzazioni religiose che da quei testi sono nate, spesso discordanti tra loro per motivi che oltrepassano la sfera teorica.
Con la scienza scientistizzata la critica filosofica è ancor più costretta ad entrare nei meandri del funzionamento delle singole discipline, se non altro per motivi etici, di fronte ad una scienza medica o sociale che vuole imporre alla filosofia la sua visione del mondo. Piacerebbe anche a me un mondo di politici che fanno i politici e scienziati che fanno solo ricerca, ma mi trovo invece politici e scienziati che pretendono di legiferare in campo etico e quindi, quantomeno, mi devo chiedere con quale legittimazione lo fanno. I risultati delle scienze, e di alcune in particolare, cambiano i modi di vita e i contesti valoriali ben oltre l'ambito specialistico di cui si occupano e talvolta lo fanno con arroganza, propria di un'ideologia totalitaria che non fa prigionieri.
Abbiamo interlocutori per i quali non esistono piani di realtà oltre il limite della scienza stessa e quindi non resta che difendere i propri spazi vitali, anche teoretici, o soccombere.
Con la scienza scientistizzata la critica filosofica è ancor più costretta ad entrare nei meandri del funzionamento delle singole discipline, se non altro per motivi etici, di fronte ad una scienza medica o sociale che vuole imporre alla filosofia la sua visione del mondo. Piacerebbe anche a me un mondo di politici che fanno i politici e scienziati che fanno solo ricerca, ma mi trovo invece politici e scienziati che pretendono di legiferare in campo etico e quindi, quantomeno, mi devo chiedere con quale legittimazione lo fanno. I risultati delle scienze, e di alcune in particolare, cambiano i modi di vita e i contesti valoriali ben oltre l'ambito specialistico di cui si occupano e talvolta lo fanno con arroganza, propria di un'ideologia totalitaria che non fa prigionieri.
Abbiamo interlocutori per i quali non esistono piani di realtà oltre il limite della scienza stessa e quindi non resta che difendere i propri spazi vitali, anche teoretici, o soccombere.
