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Messaggi - green demetr

#2311
Citazione di: Garbino il 08 Marzo 2018, 20:27:10 PM
Nietzsche: l' uomo e il suo diritto al futuro.

Per prima cosa non posso sorvolare sul fatto che oggi è l' otto Marzo e quindi esprimo un grande augurio a tutte le donne.

Devo sinceramente confessare che la lettura de La Volontà di potenza (frammenti postumi ordinati da Peter Gast e la sorella Elisabeth) mi sta impegnando a fondo, e quando mi siedo per scrivere un post mi ritrovo quasi sempre la testa vuota.

Ho tralasciato di rispondere all' ultimo argomento dal momento che lo considero irrilevante. Infatti non credo che possa essere importante stabilire l' utilità o il danno di qualsiasi messaggio filosofico dal momento che è un argomento che non fa testo. Se poi aggiungiamo che l' argomento aveva una caratteristica personale e non generale, la possibilità di interesse si riduce ancora di più. Forse sarebbe interessante fare uno studio sul modo in cui ciascun filosofo è stato ritenuto utile o dannoso nel corso della Storia, ma lo ritengo un  argomento molto complesso da trattare. Anche perché in ogni periodo ciascun filosofo è stato interpretato diversamente, e come ad esempio accade ancora con Nietzsche anche nello stesso periodo. Ma questa è una sorte che si ripete e si è ripetuta per tutti i grandi. E che continua ancora oggi sicuramente per Socrate, Platone ed Aristotele.

La mia opinione comunque è che l' importanza di un filosofo, come la sua utilità in senso generale, non dovrebbe basarsi sull' utilità o il danno che può provocare su un individuo o su di un intero periodo storico, ma proprio su quanto il filosofo abbia contribuito alla conoscenza.

La conoscenza. Filosofia: Amore per la conoscenza. Eppure sembra incredibile che uno degli argomenti più profondi svelati da Nietzsche riguarda proprio la conoscenza. Il dramma e la tragedia che contornano la conoscenza. Non dimentichiamo infatti che proprio la sua affermazione che non è possibile la conoscenza in un mondo che diviene è al tempo stesso una delle affermazioni filosofiche più importanti. Una delle affermazioni più geniali e al tempo stesso, paradossalmente, uno dei più grandi contributi alla conoscenza stessa.

Grazie per la cortese attenzione

Garbino Vento di Tempesta.

Ciao Garbino, felice di sentire che sei ancora al lavoro sul nostro.

Penso che questo contributo non sia minimamente capito dalla scienza moderna.

Che continua imperterrita a definirsi astorica. Denotazione e già mai Connotazione.

A informare dei fatti, e non sui fatti.



#2312
Tematiche Filosofiche / Re:La vita fa schifo?
06 Marzo 2018, 16:12:28 PM
Citazione di: epicurus il 06 Marzo 2018, 14:43:56 PM
Grazie a te per gli stimoli molto interessanti. Come ti scrissi, ho apprezzato molto il modo in cui hai affrontato la questione. E, in fondo, dopo delle chiarificazioni linguistiche da entrambe le parti, è uscito che la pensiamo sostanzialmente allo stesso modo.  :D

Eh Bravi i miei robottini preferiti.  ;D  che la produzione si conformi!
#2313
Citazione di: Kobayashi il 05 Marzo 2018, 16:24:16 PM
No, non ho letto Rifkin, su questi temi recentemente ho letto soltanto i saggi di Dardot e Laval.
Mi pare che anche Negri e Hardt anni fa avessero parlato di fine imminente del capitalismo, poi però siam sempre qua con le grandi multinazionali che fanno quello che vogliono etc...
Cercherò di leggere Rifkin.

Il problema di Negri, come giustamente Preve ha fatto rilevare è che crede che la moltiplicazione dei prodotti faccia colassare gli Stati, che sono l'organo di controllo di potere militare.
Questa cecità è dovuta al fatto che egli è figlio del movimento operaista che vide con successo nel veneto il modello del credito alle aziende popolari, cosicchè se un industriale faceva soldi, non li investiva nell'incremento della sua produzione, ma rifinanziava altre aziende, in una forma di cooperazione socialista.

Questo modello in sè mi pare, buono, e fin che è durato, come la banca del commercio equo e solidale, fattibile.

Il problema è però che il capitalismo è quello marittimo, come Schmitt aveva oracolizzato.
(cui il potere iperstatale di terra, ossia il nazismo doveva combattere).

Ovvero, poichè il traffico internazionale non può essere regolamentato, (ci vorrebbe uno stato ipercentrale, globale, appunto un nazionalismo delirante, improponibile, visto i dissidi anzitutto reliiosi e poi a seguito anche di costumi), e visto che il nazismo è fallito...lievemente maniaco di grendheure....

Dunque il capitale estero puà "inquinare" termine tecnico che dice tutto, qualsiasi struttura aziendale socialista.(ed è quello che è successo alla banca solidale)

In generale può inquinare qualsiasi struttura finanziaria, basta vedere cosa hanno fatto alla grecia.


Dunque l'idea dell'attacco al palazzo d'inverno del terzo mondo, è palesemente infantile e ridicolo.

E ovviamente come contrappasso, questo infantilismo si riversa nei deliri di dominio nazionale, dalla Polonia, a Singapore, dal Venezuela a l'Islanda....e certo anche la nostra adorata Italietta.

Ovviamente tutti risolti quando va bene, con il colasso delle loro forze di emissione finanziaria, vedi i paesi scandinavi, con l'eccezione forse della Islanda...ma stento a crederci, e mi aspetto prima o poi di sentire che anche l'Islanda si è inchinata.

Certo l'Islanda è come Bergamo mi sa.....ma va beh.....

Che il capitalismo stia morendo è ovviamente una bufala collossale...si stanno per aprire mercati mondiali.....il capitalismo sta per diventare globale.

Ah ecco tanto per intenderci, Marx e Engels, e Kaustski già lo sapevano....VOGLIO DIRE....

Bisogna attendere che l'imperialismo crolli....okkei...direi che almeno altri 1500 anni come minimo dobbiamo ancora darli per certi.....MA VOGLIO DIRE NON é OVVIO?? se nel solo mercato europeo, a partire dal medioevo, è durato così tanto....e dura tutt'ora....quando gli acquirenti si moltiplicano così tanto....e a proposito i calcoli parlando anche di incremento della pololazione.....


Insomma chi dice che il capitalismo è al gancio....è chiaramente un imbecille.

Ma poi quale capitalismo??? LOL ormai dovrebbero saperlo anche gli allocchi che il capitalismo non è mai esistito.
Il capitalismo è libero mercato....ma se l'intero mondo è dominato da TRUST VERTICALI E ORIZZONTALI!!!

DI che stiamo parlando???? LOL.

Vabbè torniamo al modello sociale.


Io dico che si può ancora fare, magari ripartendo dall'ABC....l'uomo è un essere che colleziona...diceva Marx.....EH GIA' !

Ma perchè colleziona caro Hegel?  Perchè Il soggetto NON è mai Il SOGGETTO, poichè il soggetto è sempre e solo il RESTO dell'azione dello SPIRITO....

Ecco ricominciamo dall'ABC del marxismo....che in testa aveva l'alienazione, non i rapporti di classe.

Eh sì che Engels, come ha fatto notare anche Sgiombo, si accorse, che forse la seconda parte del capitale andava riscritta, in base ai tempi storici....

VOGLIO DIRE siamo alle banalità!

Ma non per quanto riguarda le relazioni umane.

Il progetto politico di MARX, era un progetto per L'UOMO e non per la MACCHINA....

Questa era l'assunto della sua grandezza, ascoltando gli intellettuali di sinsitra, mi pare che si sono rincitrullito di brutto.

E allora aveva ragione Preve a chiamarli CANI DELL'IMPERO.


Certo Preve mi fa tenerezza: crede ancora nello Stato Platonic (vabbè non è il solo, un ceto Badiou, considerato, il massimo filosofo vivente...PURE!)

Direi che siamo alla frutta!!!! basta leggere i suoi ridicoli manifesti e ripensamento di manisfesto... che spingono sempre più a DESTRA.

Cioè sempre più all'uomo MACCHINA, al bio-potere, come già Nietzche aveva predetto, capito solo da Focault nel novecento, e ora da Agamben, ma con GRAND'HEURE da Sloterdijk.

Bolle, Sfera, Schiuma.  Gli ossi di seppia dell'umanità che resiste.

Capisce di cose di sinistra più un filosofo di DESTRA......Ormai il Mondo si è ribaltato....

All'uomo di sinistra che fare? beh direi anzitutto aprire alla psicanalisi, perchè le analisi sul feticcio le ha fatte sole lei...la filosofia del novecento si è rimbambita totalmente, creando deliri su deliri...ahimè doppiati dalla STORIA.

Se non si capisce che la funzione feticcio è la funzione del soggetto, che NON si vuole percepire come movimento dello SPIRITO, ossia come funzione di relazione.

Allora egli soggetto, spezzerà la funzione relazione, per darsi al suo oggetto, ossia per credersi un oggetto. ( e cos'altro avrà mai detto MARX se non questo nel suo PRIMO LIBRO del CAPITALE...che per inciso nella lettura sto analizzando ancora nel suo incipit....tanto che serve! mi sussurrano spettri amici, che so benissimo gran bastardi...ma va beh!)

Per diventare MACCHINA, non esiste miglior manifesto di TEMPI MODERNI DI CHAPLIN....l'unico manifesto che sarà degno di ricordarsi, visto che il delirio ci spinge di pensare di essere androidi.

Qualsiasi politica che non faccia i conti con questo, è una falsa politica, è mera ideologia, sopratutto se riguarda la sinistra, se non c'è vera uninone di intenti di relazione, se ci si affida agli DEI, che siano delle aberranti religioni, o quelli nuovi della civilità delle macchine, NON CAMBIA, come potremo MAI essere FELICI?

Eh sì! parola ormai sparita dal vocabolario Politico.

Almeno i Greci, persino nelle loro forme coatte di RES-PUBBLICA, ce l'avevano in testa.
CHE LA POLIS è VITA.......EUDAMONIA...okkei parolone, ma insomma era quello!


Qualcuno dice la Grecia perchè appunto è un messaggio in codice cifrato....
Che bastardi!  :-X

Ma ovviamente è solo complottismo.  ;D

Meno male....ma rimangono TEMPI BUJ.
#2314
Citazione di: 0xdeadbeef il 01 Marzo 2018, 20:16:29 PM
Dopo anni (anzi, ahimè dopo decenni...) passati nella militanza attiva in partiti della sinistra (cosidetta "estrema"), e dopo qualche anno di
riflessione "sabbatica", sono arrivato alla conclusione di non potermi più dire "di sinistra".
Sono ancora dalla parte dei più deboli, delle categorie più svantaggiate, degli operai, dei precari, dei pensionati al minimo etc. Il mio "problema",
se così vogliamo chiamarlo, è che non vedo più, nel frastagliato ed ormai ridotto ai minimi termini arcipelago della sinistra, nessuno in grado di
prendere le difese di suddette categorie.
Ma la faccenda è, per me, molto ma molto più grave, visto che sono arrivato a pensare che le suddette categorie non siano più difendibili con la
stessa teoria politica della sinistra: la sinistra, in altre parole, ha per me fallito "storicamente".
Non sto tanto parlando della situazione politica della sinistra nella stretta attualità (che è miserevole a dir poco); sto parlando della stessa
impalcatura "marxiana" della sinistra storica, che nell'attualità sta dimostrandosi totalmente avulsa dalle dinamiche sociali ed economiche in atto.
Il tentativo di Marx (che fino a prova contraria è stato l'unico pensatore "serio" in tutta la storia della sinistra...) di arginare il già montante
individualismo cercando di "surrogare" l'entità collettiva ideologica chiamata "popolo" con la medesima entità collettiva (ma materiale) chiamata
"classe" è fallito laddove il vincolo culturale della tradizione; della religione e financo del "sangue" si è mostrato ben più forte del vincolo
materiale ipotizzato da Marx.
Ciò che è fallita è, in altre parole, la costruzione di una "coscienza di classe"; ma questo, lungi dall'essere un particolare di poco conto, vuol
dire che è fallita la stessa sinistra che sul pensiero di Marx si è fondata.
Non meravigli, dunque, che oggi la sinistra si barcameni fra i liberisti del Partito Democratico (i quali, perlomeno, hanno almeno il buon gusto di
rifiutare l'etichetta di "partito di sinistra"); i liberali di Piero Grasso, ormai totalmente impegnati nella difesa delle libertà classiche dell'
individualismo di matrice anglosassone, e vari gruppuscoli insignificanti nel momento in cui mancano totalmente di una qualsiasi, e seppur debolissima,
analisi del reale (e Marx proprio sull'analisi del reale fondò tutta la sua teoria).
A parer mio, chi come ha coltivato e condiviso quelle tesi e quei valori si deve arrendere al seguente argomento: per opporsi efficacemente all'
individualismo mercatistico oggi dominante ci si deve rivolgere a quella entità collettiva chiamata "popolo".
Fuori dall'entità collettiva chiamata "popolo", vi può essere solo l'individuo, e quindi quel "contrattualismo" che dei rapporti fra gli individui è
la forma più efficace: vi può cioè essere solo il Mercato, ovvero l'odierna ed estrema forma che il capitalismo classico ha assunto.
Si rende dunque necessaria una ripresa "identitaria"; una ripresa del concetto di "nazione"; perchè quel "diritto" che, solo, può arginare il Mercato
e tutelare le classi svantaggiate, può sorgere solo ed esclusivamente all'interno di una entità collettiva culturalmente omogenea.
saluti


Sì ecco la sinistra è morta ufficialmente. Ho un lutto al braccio.

Ma era già morta da tempo....allora che facciamo? diventiamo di destra e votiamo i nazionalisti della lega?????

Ma daiiiiiii.


MAI!!

Numero uno perchè fa ridere: L'Itali per posizione geografica è destinata ad essere terra di passaggio.
La storia lo dimostra. Dai norreni agli arabi, la nostra nazione è un cavolo di melting pot.

L'ideologia dello Stato allo stato attuale delle arti, e cioè nella vita reale e non nella testa dei teorici alternativi, è da tempo alla frutta.

Il progetto capitalista è di mettere i proprio CEO a capo di tutte le istituzioni statali e di creare nuove all'uopo.

Ma questa è roba vecchia, dagli anni 50 del secolo scorso.

Certo ora è avvenuta previo fallimento dell'ideologia marxista, che pensa il capitale SENZA AVER LETTO IL PRIMO LIBRO DEL CAPITALE, che è la condizione sinequa non, vi possa essere qualsiasi forma di socialismo che poi permetta nel delirio del suo autore di arrivare al comunismo.(ma chi lo vuole il comunismo????).

I socialismi europei, che avrebbero dovuto improntarsi alla terza internazionale, lo hanno fatto, tramite il compromesso storico di Karl Kautsky, il che mi pare corretto ideologicamente, ma storicamente abbiamo visto come la socialdemocrazia riformista sia implosa.
Proprio perchè ideologia e non realtà, indagata filosoficamente.

La sinistra avrebbe dovuto ragionare a fondo sul concetto di feticcio: non lo ha mia fatto, e per questo è perita, sotto la disperazione della gente.

Mi è toccata vederla proprio tutta questa lenta agonia, il tradimento dei compagni fatto dai compagni, il prevalere dell'interesse personale, la perversione del potere sindacale, lo sbiadirsi intellettuale fino al torpore parassita dei suoi ridicoli leader.

Lo snocciolare numeri di Bertinotti che poi vota per la guerra....

Per arrivare a Rizzo che ancora non ha capito niente e continua a parlare di classe.....


La CLASSE è FINITA....eh sì che Engels e Kautsky l'avevano capito un pò prima.

L'unica idea positiva era l'unione delle socialdemocrazie.

Ok come nome esiste ancora dalla Merkel a Renzi, ci sono ancora....manca completamente l'apporto culturale nuovo.

Non è certo con il motto "potere al popolo" del leninismo revanchista di Zizek, l'unico intellettuale che sa cosa sta dicendo, comunque sia, si risolve qualcosa.

Ripeto caro Mauro, ma cosa è il feticismo per Marx?

Quanti corsi su youtube partono con: poichè il primo libro di marx è troppo difficile, iniziamo col secondo..... :-X


MA COMEEEEEEEEEE  :'(  , e poi ci si chiede come mai la sinistra sia morta?

Si educa il popolo non parlandogli delle premesse per cui dovrebbe essere educato????

(a parte che non credo nell'educazione) ma che follia è MAI QUESTA???????
#2315
Citazione di: InVerno il 04 Marzo 2018, 15:28:57 PM
Visto il tuo modo di argomentare didascalico, cercherò di fare a punti

a) Bah, il topic è iniziato dal punto di vista tassonomico, ma la tassonomia deve essere un mezzo non il fine.. Io personalmente lascerei la diatriba tassonomica a chi ha i dati più accurati dal punto di vista del DNA;visto che poi dal punto di vista tassonomico il delta è quello. Ma il discorso a quel punto sarebbe chiuso (in attesa di ulteriori ritrovamenti) e Ghouram centrebbe come i cavoli a merenda.. Allo stesso modo penso che riferirsi semplicemente a "umano" sia riduttivo, penso che dovremmo riferirici a diversi stadi di umanità, che tutt'ora non hanno un nome. Come si nota dai prefissi "habilis" "sapiens" "erectus" inizialmente era entrato nella tassonomia anche una buona dose di comportamentismo, ad oggi mi pare che le discussioni di questo tipo esulino completamente dalla tassonomia, risultando in una difficoltà generale di immaginare un avanzamento per gradi, anzichè un "big bang" mentale che ha generato tutto. 

Esulano dalla tua testa malata di androide...ma già invece c'entrano, eccome se c'entrano.
Grazie al cielo non devo farti da badante...solo rilevo una gran confusione nel tuo cervello.
Ma per te non era importante il mito????????
E il mito cazzo è: DNA????
Scusate lo sfogo....ma insomma un minimo di contegno!

Citazione di: InVerno il 04 Marzo 2018, 15:28:57 PM
b) Non sono d'accordo con la discriminante del riutilizzo, tutto è riutilizzo anche il "primo uso", invece il luogo di raduno degli oggetti è un dettaglio importante su cui però ho conoscenze solo riguardandanti periodi ben più recenti (neolitico etc) e che ha a che fare con  la formazione dei primi "avamposti di scambio" di popolazioni perlomeno semisedentarie (che se ne fanno i nomadi Neandarthalis?) 

Perchè i nomadi non hanno armi e suppellettili ??? ma come ragioni???


Citazione di: InVerno il 04 Marzo 2018, 15:28:57 PM
c) La cultura è tutto ciò che è segno, sono d'accordo, ma devo farti notare che ti sei appigliato male al mio discorso nel senso che io parlando di memoria comunicativa\culturale la discrimino per "efficacia di contagio" (direbbe un "memetico") nel tempo (generazioni) e nello spazio (numero di persone), ovvero in relazione, non in senso assoluto. Ovvero la tua premessa "non importa se decorativo, religioso o educativo" invalida il mio argomento a priori. Sull'evoluzione dei segni tuttavia come per il punto b, penso che ci riferiamo ancora al neolitico (e a sapiens) perchè non mi risultano documentato nulla del genere per neandarthalis. 

Che vuoi che ti dica, se l'africanus ce li aveva...e veniva MOOOOOLTO prima, perchè è così strano che il neandertal non ce li avesse? (non mi sono documentato comunque, e non ricordo la posizione di leroi sul quella scimmia  ;D )

Ma la memoria collettiva, è l'evoluzione culturale, che è avvenuta necessariamente dopo.

Non è che invalido il tuo ragionamento, dico solo che c'è un prima e un dopo. Necessariamente, al di là che i deliri (visto che non c'eravamo, e una manciata di sassi e di ossa non dice proprio un bel niente) antropologici siano sostenibili o meno.


Citazione di: InVerno il 04 Marzo 2018, 15:28:57 PM
z) mi sorprende che in questo topic nessuno abbia menzionato anche per sbaglio i "giganti" biblici, che è la "fanta teoria" del momento riguardo a questo argomento..

Preferivo gli elohim  ;D  che le teorie che l'uomo è solo il suo DNA.  :(
#2316
Tematiche Filosofiche / Re:La vita fa schifo?
06 Marzo 2018, 14:19:17 PM
Perchè citare Nietzche se non lo si capice?  ::)




Certo la vita non ha senso.


Ma questo è solo un dettaglio, e il più irrilevante.


Eh sì che Nietzhce lo dice fin dalla prefazione di Umano Troppo Umano:


La vita chiede di essere vissuta.


Vissuta non vuol dire affidata alla macchina progammabile dell'uomo.


Perchè la programmabilità dell'uomo è essa stessa un senso, pessimista, e quindi morale.


E che in realtà fingendo di porre l'attenzione sul pessimism della vita, in realtà afferma con bassa morale, che l'uomo è una macchina.


Ma l'uomo che non sa cosa è la vita, è normale che pensi la vita non abbia senso, e che dunque per una lora contorta e delirante PRESUNZIONE (una presunzione infinita) che l'uomo sia una macchina.
Il Ligotti è solo uno dei suoi innumerevoli lacchè.
Gente che non sa cosa sia la vita, e per questo pensa di potersi arrogare il diritto di dire COSA è vita......

Mi faccio solo una grassa risata


Cari androidi vi SFIDO!
#2317
Citazione di: Eutidemo il 05 Marzo 2018, 06:17:33 AM
Io sono "giusnaturalista", per cui il "positivismo giuridico" di Socrate e di Platone mi aggrada poco; secondo me, infatti, l'uomo non è fatto per servire la legge, bensì è la legge che è fatta per servire l'uomo (Vangelo di Marco 2,27). ;)
E' vero che, se le leggi (nomoi) ci potessero parlare, ci direbbero che, se i privati (idiotai) rendessero le norme prive di autorità (akuroi) e facessero ognuno come gli pare, come sostiene Socrate l'intero ordine civile verrebbe sovvertito; però è anche vero che non di rado, delle norme inique l'ordine civile l'hanno gravemente tradito (come, ad esempio, le "leggi razziali", ma non solo).
Buon post-voto! :)


Buon post voto mica tanto....La sinistra è morta e sepolta.

Ormai non è valso più nemmeno il voto politico della sinistra degli impresentabili, dalla Boldrini a Civati. Con il molto enigmatico (a sentir Travaglio, e mi fido) Grasso a seppellirli per sempre.

Non si vota più per "area", si vota il nome.

Oddio questo era già vera nel ventennio berlusconiano.

Poi sono arrivasti i funestatori d'Italia, con in capo Monti (e sì che lo diceva di non essere un buon comunicatore...), i governi tecnici.

Poi è arrivato il governo di Renzi. E la cosa del "nome" è passata a sinistra pure.

Certamente già lo sapevo da tempo. Da molto tempo. Ma è pure sempre uno di quei passaggi storici a cui assisto allibito.

Il passaggio di Bagnai alla Lega forse ne è stato il testimonial più lampante.

E ora? Ora sono contento per i 5 stelle, il loro programma principale è ineccebile.

Ma qui fanno tutti finta che non sia mai esista la p2, le trattative stato-mafia, lampedusa, la presa lampo della Libia.

Già lo so, da lungo tempo, che quel programma sarà disatteso...mi rimane la curiosità di vedere come la disperazione del sud (che evidentemente non posso conoscere essendo di Milano...e Milano è messa male male...Non oso nemmeno immaginare) rileggerà questa impossibilità storica.

Caro Eutidemo se la filosofia positivista fascista, chiaramente fascista, con l'articolazione dello Stato in esercito, governo, mercanti, educatori ed educati, è qualcosa di irrealizzabile e sbagliata fino al midollo.
La filosofia giusnaturalista è l'apoteosi del MALE.

Lo si capisce d'altronde dal tuo puerile senso di giustizia che si rifà a S. Paolo, dal tuo senso quasi illuminista che non sa proprio a meno di NON fare i conti con la realtà.

Lo sanno tutti che il giusnaturalismo è quello appoggiato dalla chiesa...già quella chiesa che in nome del DIO-NATURA, si è macchiata dei peccati contro l'uomo e la morale (come l'edonismo di cui su si parlava).

Già perchè quello che la gente non  capirà mai è che non esiste il giusto e lo sbagliato.
Che sono solo convenzioni.

Inoltre il tabù dell'incesto che in altro 3d tu riferisci a livello biologico...strano perchè una volta il matrimonio tra cugini era considerato normale, nel periodo delle grandi famiglie nobiliari europee, è invece, dicevo, proprio a livello strutturale, come Levi-Struss sul metodo Mauss ha DIMOSTRATO.

Poi è arrivata la feccia inglese, il puritanesimo e tutto il MALE che dilaga a tutt'oggi.

Ma appunto se si vuol credere a S.Paolo, allora non oso ascoltare quello che pensi dei gay.
( e lo dico davvero, preferisco il silenzio).

Per inciso il diritto che si crede riferito alla natura, è una boiata, infatti si chiama natura, quello che è una presa di posizione formale, del tutto arbitraria.

(evoluzione a salti? evoluzione genetica? evoluzine in base ai luoghi?) quale gius (lol) naturalismo????


E dunque è nè più nè meno che positivismo e quindi fascismo (ripeto esercito-governo-mestieri-educatori-educati IN NOME di qualche boiata).


No non ci siamo proprio Eutidemo  :'( , e sì sono balzato sulla sedia! perchè poi pensi alla colf paragonata ad un uomo di neandertal....e allora forse non era uno scherzo come pensavo.

Ma cosa c'entra con la fine della sinistra, e quindi della politica tout court....perchè la destra al massimo difende degli interessi particolari, o meglio fa finta, per aiutare solo gli amici.

C'entra perchè nei programmi del 5stelle di secondaria importanza, vi sono perle di giusnaturalismo, come il fatto che esiste una GIUSTA DIETA.......

Cari amici arriveremo presto a questi deliri. (5stelle o meno, i semi sono stati lanciati già tempo fa con le cavolate bio-etiche).

Frattanto il manuale diagnostico di psichiatria si arricchisce spropositatamente di sintomi nuovi, deliri nuovi, blocchi mentali impensabili in una civiltà povera, ma dignitosa nelle sue credenze popolari, rurali (vedi alla voce Pasolini).

I tempi sono BUJ, e diventeranno sempre più BUJ.

E come dice CB, il popolo sarà preso a calci sui denti, dal popolo stesso....


La filosofia che già conta pochi outsider, ormai è alla frutta.

Come dice Sloterdijk godiamoci questi ultimi lampi di calore di un sole morente: quello della libertà di pensiero.

Me li sto godendo tutti.

Ciao a tutti  ;D



#2318
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Capitalismo
04 Marzo 2018, 15:59:25 PM
Citazione di: paul11 il 24 Febbraio 2018, 17:13:38 PM
Citazione di: green demetr il 24 Febbraio 2018, 13:40:06 PM
Caro Paul,

Certo le tue argomentazioni sono ampiamente condivisibili.

Ma se il finale deve essere "affidarsi all'amore", permettimi di sospettare che non riesci nemmeno a sollevare lo sguardo sul quel terribile serpente.

La sovranità è il problema, non la mancanza di un sacralità della fisica.

Fleishmann  e Pons, Maiorana e Tesla.
Sono più che dei semplici nomi.

Inoltre quando vorrai guardare il serpentone, ricordati che anche l'uccisione è una forma di travaso di energie.

Non basta superare la sovranità, va superata anche la sacralità del nomus, del nome.
Per poter tornare alla naturalità, all'utilità della trasformazione delle energie.
E al rispetto di conservare quella forma particolare energetica che è, anche, l'uomo.

Ps 
se vi deve essere un sacro è quello della comunità degli amici.

ciao Green,
se ritieni che il sacro stia nella comunità di amici, su cosa fondi il tuo giudizio?
Perchè non scegli l'egoismo? Cosa ti spinge ad una scelta e ad un giudizio sulla forma costitutiva di un'organizzazione umana?

Il nomos è la legge e il basileus è il re, quest'ultimo rappresentava gli dei nella sacralità del nomos.
Eraclito afferma che tutti i nomos umani si alimentano di un unico nomos,quello divino.Il nomos divino è fondato sull' ordine cosmico che entrò in conflitto con il "nomos delle città"nel quinto secolo a.C.,costruendo la relativizzazione delle multiforme interpretazioni di nomos,espressa nell'"Antigone" di Sofocle, Da quì entra la contrapposizione fra nomos e physis.
Platone cercherà di mettere ordine contro la concezione sofistica della legge,che seguendo la legge di natura voleva la legge del più forte.
Questa contrapposizione è storica millenaria, è nei ceti sociali, nella diviisone sociale delle conoscenze, nelle divisioni delle scienze, nella divisone del lavoro: è nella frammentazione del cosmos.
Che cos'è il simbolo della Torre di Babele biblica se non il delirio di sostituirsi a Dio che genera divisioni anche nei linguaggi e ognuno parla lingue diverse?

punto 1

Perchè la comunità degli amici è per me importante? mi inviti a nozze caro amico:

Posso anche essere felice di mangiarmi un babbà con la figa dei miei sogni accanto a me.
Ma se poi questa figa non ha la minima idea di cosa sia la felicità delle relazioni, l'importanza dell'accettazione delle idee altrui, la capacità di amare chi proprio non ce la fa a non essere noioso, violento, vuoto.
Bè allora è già da moooooolto tempo che mi sembra di vivere un film mal scritto, senza trama, senza mordace, senza felicità. Fatto di risentimento.
Caro Paul tu non sai nemmeno quanto RISENTIMENTO il mio scandagliometro personale ha rilevato nella mia vita.
Un muro del pianto senza disperazione (che la disperazione è altro), il vero spleen baudeleriano.

La sacralità è quella di capire che ogni singolo essere umano è per noi caro, perchè nihil humanus est me puto alienum.

Perchè come faccio a capire chi sono se nessuno vuole essere capito? se nessuno vuole capire?
Non si può giocare sempre in difesa, anche se sembra che questa sia la sola ed unica istanza.

D'altronde come Nietzche affermava solo una cosa oggi conta più di tutte: saper resistere.

Questa resistenza è sacra, perchè rispetta la vera trascendenza. Quella che vuole che diventiamo uomini, ossia testimoni di una volontà di oltre-passamento (il super uomo). Ossia di reinvenzione continua di se stessi, di ampliamento delle nostre topografie sentimentali, oltre che intellettuali.

Se la religione dice "tu se quello",  io controbatto " tu sei l'altro".

Poichè ogni Quello, ogni Dio è INFATTI sempre ALTRO, sempre trascendenza.


punto 2

si il basileus è re, in nome del nomos, ossia in nome del nome, ossia PER SEMBIANTE, ossia incarnando il FANTASMA. (ossia una delle forme di fissazione della paura in quanto violenza sull'altro, la presunzione è che uccidendo, la morte non mi raggiunge, come anche gli studi antropologici sul dio-animale hanno confermato.  Siamo passati ahimè dall'uccidere animali, all'uccidere uomini....d'altronde SE l'uomo è un animale.....è di questo che parla l'ottimo Agamben!...da lì alla bio-politica il passo è ahimè per noi imminente. Spero sempre di non doverlo vivere...richiederebbe una resistenza resiliente...e sono stufo di soffrire).


punto 3

gli dei certo, ma gli dei erano animali, devi specificare: se no non si capisce il totem sacrale che ripara dal tabù originario della morte, dell'angoscia.

punto 4

si accetto la tua formulazione, il nomos-logos (che però è già quello che non crede più negli animali e perciò è già delirio) va contro il physis-logos (che ha il merito di uscire dal delirio del primo logos). prima che il physis diventi il logos....per intenderci...(perchè è già tornato delirio).

punto 5

Platone stesso era un sofista....quando lo capiremo?

punto 6

mi spiace paul sono radicalmente contrario.

la schizofrenia capitalista come l'aveva chiamata deleuze (senza per altro averci capito niente...intanto l'ho appurata sta cosa) è frutto della schisi con il DIO ORIGINARIO.

Se Dio diventa la sua schiera angelica, e le sue leggi. Allora siamo già dentro la schisi.

Tu invece vedi la scepsi quando la cultura ebraico-agnosticoa collide con la grecia.

Ma entrambe le culture erano già sbagliate, fin da prima.

Dare la colpa della scepsi alla tecnica, è non capire come la tecnica sia già nel fantasma originario, ossia quello della MADRE, prima che i giudei lo facessero convertire nel PADRE.

Il fantasma origianrio è quello della MADRE, che garantisce la vita eterna.
Ma non esiste alcuna MADRE, e figuriamoci PADRE....allora meglio mille volte la MADRE...per intenderci.

Il sacro non è la madre, e se lo fosse, come lo è, allora il sacro è il problema!
Ed è esattamente quello che dice Agamben.

Se vogliamo invece capire, l'originario del sacro.

Quand'anche fosse biologico, e a proposito, ho capito infine che per Nietzche è biologico!

Il problema dell'originario biologico è che noi lo vediamo nella vita di tutti i giorni come gerarchico.

Questa cosa l'hanno capito solo Nietzche e Leopardi.

Gli altri ancora che pensano alla NATURA come MADRE.

L'ironia di Leopardi che si spinge fino alla presa in giro di queste illusioni, se la natura è madre, a me sembra matrigna, dirà...un grande!

E invece la sacralità dell'originario è proprio nel fatto che noi siamo dentro a questa gerarchia.

Del più forte che vince sul più debole.

Si tratta di guarda in faccia questa condizione e di agire in conseguenza al fatto, che l'uomo, se non è vittima del suo fantasma originario, NON è gerarchia.
L'uomo è comunità, perchè si ritrova proprio NELL'ALTRO.

Elevandosi dal suo stato originario, ossia della paura di soccombere al fulmine, egli guardano il fulmine che rischiara, intuisce in lui la possibilità di spezzare quell'ordine.
E tutti gli ordini fantasmatici che da essi derivano.
L'economia essendo uno di quelli.
#2319
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Capitalismo
04 Marzo 2018, 15:09:58 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 24 Febbraio 2018, 16:17:59 PM
Citazione di: green demetr il 18 Febbraio 2018, 16:28:46 PM
Credo che ti confondi: per Severino la tecnica, il cui scopo è quello di migliorarsi, è la vera volontà di potenza, infatti si autopotenzia, a scapito dell'uomo.

Dunque la volontà di potenza dell'uomo che tu vedi come problema, in Severino è succube di una potenza più grande.

Al di là del problema della tecnica, che poi diviene il problema dell'inadeguatezza dell'uomo e porta ai deliri, alle fantasie della nuovo cività delle macchine.

Rimane il problema dell'altro, del suo controllo. (a cui mi sembra di conseguenza dovrebbe virare il tuo discorso, se lo volessi approfondire).

Riprendo una tua risposta di qualche giorno fa, che mi era sfuggita e che mi incuriosisce.
Cosa intendi con "problema dell'altro" (e del suo controllo) e, come altrove, "non riconoscimento degli altri"? E come si relaziona questo problema con
quel concetto di "comunità" di cui discutevamo?
In attesa di una tua risposta, faccio qualche considerazione qua e là su quanto scrivi (anche altrove).
La norma è sì teologica, ma solo da un certo punto di vista. Se con "teologica" si intende "assoluta" sì, lo è (in quanto ha validità per tutti).
Teologica dal punto di vista propriamente religioso no, non lo è (in quanto può essere convenzione).
In realtà nel pensiero di Severino vi è una potenza più grande di tutte, e cioè la necessità di rimediare all'angoscia suscitata dal divenire delle
cose. Però una tale considerazione ci rimanda direttamente alla ricerca dell'utile, una ricerca che sotto certi aspetti può definirsi come volontà
di potenza (come spiego nell'ultima mia risposta a Paul11).
Sulla moneta infine vedo che vi riferite (mi pare sia tu che Paul11) spesso ad una produzione sulla base delle riserve aurifere: perchè?
L'attuale produzione non è forse riferita al PIL? Poi, certo, che di fatto si stampi moneta ben oltre il PIL è un altro discorso...
saluti

punto 1

Si relaziona al concetto di sovranità: per ridurre ancora di più rispetto quanto ho già detto sopra con Paul, potrei dire così che se la comunità non si mette in testa, che ogni membro della stessa, presunta, vuole la morte dell'altro....non si va da nessuna parte! (storicamente tutte le ideologie di sinistra sono fallite per quello, ossia nel potere di uccidere ad uno in nome di tutti, a proposito di controllo).
O ci mettiamo in testa che gli altri sono nemici, sempre, oppure non riusciremo MAI ad avere amici.
Gli amici sono coloro che viaggiano nella tempesta, su questo fronte sto lavorando insieme al filosofo Nietzche, l'unico che l'abbia capito a fondo, ben più di quanto potrò mai fare io.

punto 2
Sulla teologia politica: no! non si tratta di un potere assoluto, ma della REPLICAZIONE delle istanze di violenza gerarchica esattamente come il cristianesimo e non solo le ha redatte.
(la scala angelica, equivale alle cariche politiche, militari, religiose).
Ossia del principio di violenza (o volontà di potenza che dir si voglia).

Questa cosa andrebbe, o meglio è quello che faccio, riletta in chiave psicanalitica: il problema del sembiante: dell'uomo come animale. (MA L?UOMO NON è UN ANIMALE, insisto!)

Entrambe queste ricerche sono state effettuate dall'ottimo Agamben.

punto 3

No stai fraintendendo Severino ancora una volta! L'angoscia originaria è quella da cui l'uomo cerca di fuggire, SBAGLIANDO!!!! L'uomo dovrebbe smettere di delirare dalla paura, smettere di credere in un DIO che non esiste e seguire il DESTINO CHE LUI é, ossia ANNICHILAZIONE TECNICA. (e fin qui anche Heidegger)
Ma questo destino è in realtà un illusione, in quanto noi siamo da sempre salvati, in quanto ESISTENTI.
L'annichilazione è semplicemente la conseguenza della paura originaria, di credere che si muore.
(semplicemente ironico visto che questo è il cuore pulsante della filosofia).
Ma nessuno può morire per davvero. Noi siamo esistenti da sempre e per sempre.
(deliro di severino o meno? mi rimane il dubbio).


punto 4

Nel senso che per molti la ricchezza equivale alla produzione.
E che la moneta sia solo un equipollente di qualcosa di prodotto, ossia nel caso storico dell'oro.
Ma questa equipollenza fu abolita dopo la grande crisi amaricana di inizio novecento.

Le teorie keynesiane e della scuola austriaca ancora si illudono che vi sia equipollenza tra ricchezza  e moneta.

Ma questo è falso.

Lo dimostra in lungo e in largo il fatto che il mercato è finanziario, non è più dei prodotti.

La teoria economica è quella del ceo della bridgewater che vi ho linkato sopra.

DI certo non è questione di PIL, come già il presidente Kennedy aveva detto, perchè lo sapeva, che era solo uno specchio per le allodole, presidente protamente ucciso ovviamente.

Non sia mai negare la base di qualsiasi teoria economica!

Ma ormai i tempi sono cambiati, non c'è più bisogno di mentire, l'ideologia si è evoluta talmente tanto, che è gente stessa a mettersi gli specchi per le allodole.

Mettersi idee false è il principio morale di questi tempi buj.

Ripeto non esiste economia, esiste solo chi prende e a chi viene tolto.
Debitori - Creditori! le motivazioni sono del tutto futili, se non proprio risibili, se non proprio senza senso (vedi il discorso sull'europa ce lo chiede di Bagnai). Ossia sono convenzionali.

Ma non della convenzioni di trattati mercantili, ma per i capricci di chi è al potere.

Per questo qualsiasi economia è l'ennesimo specchio del delirio tecnico.
Si lavora per il lavoro. SI fanno convenzioni formali, per formalismo.

Non c'è nessuna utilità reale.  E anche questo Nietzche lo aveva predetto per noi.
#2320
Citazione di: InVerno il 01 Marzo 2018, 14:50:15 PM
Riguardo alle pitture rupestri io ho un dubbio a monte della questione (e non solo io) ovvero se servissero, o non servissero. Tendiamo a considerare "arte" ogni reperto senza un utilità riconoscibile (e questo è già un problema, perchè magari non comprendiamo noi e chiamiamo arte ciò che invece era "utile") e delle pitture, sia di sapiens che di neanderthal la questione rimane appunto se avessero un utilità (alcuni ipotizzano come antesignani dei libri di scuola) o se invece non l'avessero e fossero per l'appunto pura arte, presa per buona una delle due, la prospettiva sul ritrovamento cambia enormemente. Se per esempio le pitture rupestri fossero state fatte per il solo scopo di "decorare" un ambiente utilizzato comunemente, per renderlo più "accogliente", potremmo delineare una netta separazioni con le "decorazioni" che a volte gli animali pongono intorno ai loro giacigli? E' evidente che il tipo di decorazione ricorda maggiormente quello che poi si è sviluppato nei sapiens, ma questo da solo ricade in una fallacia logica.. infatti se vogliamo ritornare al punto centrale della tua questione (su cui avevo glissato con una certa faciloneria, "sa di sapere") rimane il dubbio su quale sia il "marker" che ci fornisce "assoluta certezza" di umanità. Spesso anche molti comportamenti animali ci sembrano "umani" per il semplice fatto che li ricollochiamo in un contesto umano "al mio cane manca la parola", ma al Neanderthal mancava la parola? E quale parola? Conosceva la parola "io"? ovvero aveva distinto se stesso dal mondo? Celebrava altri "io"? Le sepolture rituali sembrerebbero dire di si, anche se ancora una volta ricadiamo nelle possibili congiunture con il mondo animale. Il fatto che florensis assomiglia alla tua colf non deve sorprendere, l'importante è non farsi abbindolare da quegli schemini a cascata che venivano mostrati a scuola, la gran parte di queste "specie" hanno convissuto, e la gran parte stava sviluppando caratteri fisici comuni alle necessità della vita bipede. Ciò è che certo, perlomeno, è che la gran parte di queste specie di hominidi vivevano al di fuori da quello che potrebbe essere considerato lo "stato ferale", e le loro caratteristiche fisiche di conseguenza si andavano "umanizzando". Alcuni però andavano a velocità diversa degli altri, alcuni hanno interrotto il loro "percorso" o altri lo hanno interrotto per manifesta superiorità. Il problema allora sta nel dividere hominidi che potenzialmente sarebbero potuti diventare "umani" (e che quindi mostravano le prime avvisaglie di questo cambiamento) da quelli che lo sono diventati effettivamente, i sapiens sapiens, gli unici a sopravvivere al pleistocene, arrivare all'olocene, ed eventualmente rinominandolo 13mila anni dopo "antropocene". Posto che generalmente gli umani si sovrastimano enormemente pensandosi anni luce dalle scimmie elucubrando e discettando di questioni meramente metafisiche, mentre non lo sono per niente, non sono nemmeno d'accordo con quegli scienziati che con perfetto aplomb ci considerano generici "mammiferi" per dimostrare un apertura mentale che non hanno. Come tutti ben sanno l'uomo è qualcosa di più che un mammifero, l'uomo è il dominatore incontrastato del globo terrestre sin da quando l'ultima glaciazione è terminata (questo riconfermato dalla ridatazione della colonizzazione delle americhe). E questo, per quanto mi riguarda è il marker, antiscientifico e storicista, dell'umanità: chi ha dato inizio all'antropocene. Perchè da quel dominio incontrastato nasce l'uomo, prima che lo possedesse anche i sapiens non erano poi cosi distanti dalle altre specie, ma una volta ottenuto, si aprono le praterie dell'evoluzione culturale e sopratutto c'è una trasformazione mnemonica, la cosidetta "memoria comunicativa" (costretta biologicamente a tratti non più ampi di 3-4 generazioni) diventa "memoria culturale" e attraversa i millenni. Per farla breve: penso che le pitture neanderthal ma anche quelle sapiens datate al pleistocene siano ancora memoria "comunicativa" e non "culturale", in barba al fatto che alcuni esempi di queste pitture siano giunte fino a noi (per fortuite condizioni) non furono fatte a questo scopo, dovevano servire pochi individui di poche generazioni di qualche tribù, manca ancora il carattere sacrale, ovvero l'abilità dell'uomo di manipolare l'informazione e di trasformarla in vettore. Se tassonimicamente si vuole mettere neanderthal nei sapiens, ben venga, rimanga tuttavia "sapiens-sapiens" .. (o per gli amanti della teoria dei giochi "homo ludens") a distinguere chi ha trasformato la memoria comunicativa in memoria culturale, perchè senza quel passaggio, "col cazzo" che eravamo qui a parlare di antropecene :D .

P.s. certo che in tempo di carestia ogni buco è galleria, ma se qualche sapiens è andato a letto con il florensis, bisogna anche evidenziare che evidentemente ci fu una GRANDE carestia :D

P.s.s. Guido Barbujani scrive: " Ogni naturalista che abbia avuto la sfortuna di intraprendere la descrizione di un gruppo di organismi altamente variabili ha incontrato casi percisameente simili a quelli dell'uomo, e se dotato di cautela finirà per riunire tutte le forme che sfumano l'una nell'altra in una stessa specie perchè dira a se stesso che non ha alcun diritto di dare nome a oggetti che egli stesso non può definire"

Esatto, se ora provi a pensare alla pittura come segno, non importa se decorativo, religioso o educativo, capirai che anche la pittura è già cultura.

La cultura è tutto ciò che è segno.

Questa è l'acquisizone principale del novecento filosofico, da Saussurre in poi.
(non che l'importanza dei segni non fosse nota prima, per esempio il sommo Peirce indicava nel medioevale paolo uccello, il primo trattato serio sull'argomento, mi riferisco sopratutto in termini di produzione intellettuale, cioè storia della diffusione della idea, appunto la semiotica si diffonde e prende di assalto tutte le altre scienze)


#2321
Citazione di: Eutidemo il 01 Marzo 2018, 06:43:25 AM
Caro Inverno,
giustamente tu scrivi: "Personalmente penso che per considerare uomini queste specie, dovremmo fare dei rinvenimenti di arte (capacità avanzata di linguaggio) a loro attribuibili."
A dire il vero, ne abbiamo già fatti parecchi di tali ritrovamenti, tra cui quello di cui al seguente LINK è solo uno dei più recenti:
https://www.greenme.it/vivere/costume-e-societa/26796-uomo-neanderthal-pittura-rupestre
Quanto al flauto di Divje Babe, a cui accenni tu, se ne parla in quest'altro LINK.
http://storia-controstoria.org/paleolitico/flauto-di-neandertal-musica/
Tutti questi ritrovamenti, però, almeno a mio modesto parere, non ci danno la "certezza assoluta" che l'uomo di Neanderthal avesse davvero i requisiti minimi necessari per poter essere considerato un uomo come noi (sia pure molto primitivo), perchè alcuni reperti sono di dubbia interpretazione; diciamo però, che, almeno allo stato attuale della paleontologia, ce ne danno comunque una "certezza quasi assoluta".
Il che è già tanto! :)
Comunque anche io, al momento, penso che, forse, l'unica "specie" gettonabile (anche per la questione genetica) sia proprio quella di Neanderthal; però ho qualche dubbio anche per altre "specie". ::)
Ed invero, nel 2004, nell'isola di Flores, è stato rinvenuto un cranio di uomo primitivo risalente ad appena 18.000 anni fa, e, cioè, in epoca "protostorica";  esso, da parte di molti studiosi  è stato interpretato come la scoperta di una nuova specie umana, denominata "Homo Floresiensis".
Avevano un cervello davvero minuscolo, ma questo non ha molta rilevanza, perchè, per esempio, il Neanderthal aveva un cervello più grande del nostro, ma ciò non vuol dire che fosse più intelligente di noi; ed invero, utensili litici rinvenuti nel sito, assieme ai reperti paleontologici suggeriscono che questi uomini avessero sviluppata una forma di cultura, nonostante le piccole dimensioni del loro cervello.
Per altri ricercatori questi resti sono invece opera della specie di " homo erectus" vissuta anche essa sull'isola.
Si tratta di una specie talmente recente, che alcuni antropologi ritengono che sparuti gruppi di "Floresiensis", denominati "Hobbit" dagli indigeni per le loro piccole dimensioni, possano ancora vivere in regioni forestali isolate dell'isola (Could 'Hobbit' Species Still Exist? Villagers Speak Of Small, Hairy Ebu Gogo, Villagers speak of the small, hairy Ebu Gogo - Telegraph, Dispatches From Turtle Island: More Hobbit Fossils Confirm Existence Of Species).
Io ne dubito fortemente; però, vi assicuro che la mia "colf filippina" potrebbe essere facilmente confusa con una "foemina floresiensis". ;D

Questa sopra, ovviamente, non è la foto della mia colf, che (per ragioni di privacy) non posso certo pubblicare qui, ma è la ricostruzione della "foemina floresiensis"...che è praticamente UGUALE!!! (Se vedeste la foto della mia colf, vi assicuro che mi dareste piena ragione!) :D
Voi la definereste un "animale", se la incontraste per strada, vestita di tutto punto? ::)
Ne dubito...anche se, spesso, l'apparenza inganna!

LOL eutidemo!! che scivolone di stile.

Ma povera Colf!
#2322
Citazione di: InVerno il 26 Febbraio 2018, 13:59:11 PM
Citazione di: green demetr il 24 Febbraio 2018, 14:11:47 PM1) Sì certo. Il Neanderthal era un uomo.
Non capisco come si possa asserire serenamente che si è certi esso fosse "umano", nel senso non che "sapeva", ma che sapeva di sapere, quello è il traguardo di cui parliamo e che li renderebbe "umani". Ci dev'essere stato un punto dove la capacità linguistica si è trasformata, i suoni hanno smesso di dominare l'uomo ma l'uomo ha dominato i suoni e li ha resi intellegibili. Ci sono una serie di teorie riguardo al Neanderthal, portate avanti a volte da paleontologi direttamente collegati con il successo turistico di alcune zone... Tutto bello e culturalmente valevole, meglio dei video della Nappi, ma per grandi teorie servono grandi prove, e non mi sembra che i rivenimenti Neaderthaliani attuali possano confermare che fossero capaci di linguaggio avanzato. Le tumulazioni rituali forse sarebbero il più importante indizio (molto più dei flauti), ma la verità è che esistono anche nel mondo animale tra gli elefanti e persino gli uccelli e.... indovina chi?

La notizia dell'ibridazione ha dato adito alle solite teorie del buon selvaggio, alcuni sostengono che l'estinzione dei neandarthalis sia avvenuta "dolcemente" tramite pressione sociale\ecobiologica, e l'ibridazione sia solo un esempio del fatto che le due specie vivessero in armonia e amore. In tal caso tuttavia la componente neandarthaliana del nostro DNA dovrebbe essere decisamente maggiore a testimonianza di lunghe e folli notti di sesso consenzienti, quella misera percentuale invece testimonia o la bassa fertilità delle coppie (incompatibilità genetica, altra specie), o il fatto che fossero "stupri di guerra" o altri eventi sporadici. Mi pare che non ci sia nessuna prova migliore del fatto che essi NON fossero umani del fatto che essi siano stati sterminati. Sapiens è sociale, collaborativo, con chi riesce a comunicare con lui.. gli "altri"vengono sistematicamente sterminati, e con neandarthalis non ci siamo fermati a zone linguistiche circoscritte, li abbiamo stermitati
tutti in tutta l'eurasia, non ne è rimasta nemmeno una sacca perduta in una palude della Siberia. Erano evidentemente dei concorrenti direttissimi alle fonti energetiche, come tanti altri gruppi di sapiens "altri" che parlavano altri idiomi, ma diverse culture sapiens sono rimaste, dei neanderthal nemmeno una traccia. Che altra prova si vuole di una incomunicabilità di fondo, ovvero della loro non-umanità?

Inverno io dell'uomo ho una idea che è ben più articolate rispetto ad una ipotetica tassonomia.

Ma qui stiamo parlando di tassonomie.

Riprendendo il discorso di Leroi-Ghouram, la tassonomia più antica non è come di solito si intende quella delle tumulazioni: le tumulazioni sono in fin dei cosi cosa recente, per forza di cose credo.

Interessante la tua proposta che invece sia il linguaggio il delta discriminante.

Ma il linguaggio è un segno. E questo intanto il mio primo pensiero, al di là di come sia nato il linguaggio, che è poi la vera domanda filosofica originaria.

Ma i segni sono molto più che il linguaggio.

E' per questo che Leroi_Ghouram prende come delta discriminante la presenza di luoghi dove gli oggetti vengono radunati.

La differenza principale tra animale e uomo, è dunque la capacità di RIUTILIZZO degli strumenti che esso incontra casualmente nella sua strada.

Se qualcosa viene riutilizzato E' CERTO che quell'animale ha un linguaggio simbolico UMANO.

Da questa intuizione originaria (che ritroviamo uguale in Heidegger, ossia aniamli poveri di mondo e ricchi di mondo) Leroi_Ghouram procede per la sua ipotesi evoluzionistica particolare.

Ossia che l'evoluzione nell'uomo è tecnica.

Fino ad arrivare ovviamente al cambiamento di modello "naturale", nel suo modello implementabile "culturale".


Fino a dimostare che l'evoluzione tecnica è spaventosamente più veloce di quella naturale.
Fino a dimostrare che gli ultimi 3 mila anni equivalgono ai 7 milioni precendenti....

In che termini? Appunto in termini di acquisizione simbolica.(ossia segnica per intenderci)

Ora se il primo simbolo è quello degli avamposti con suppelletili e sopratutto armi, allora senza dubbio il neadertal era umano!!! Anzi era un umano assai sviluppato, molto simile al sapiens, troppo simile per non sterminarlo!!! Non credo che c'entri il linguaggio quanto proprio il dominio simbolico, poteva essere certo il linguaggio, ma anche altro, che non possiamo ricostruire con certezza. La proposta che fai comunuqe è affascinante. Bene così.

#2323
Citazione di: Eutidemo il 03 Marzo 2018, 17:59:54 PM
Caro Green Demetr,
in primo luogo ti ringrazio per l'apprezzamento che hai avuto la gentilezza di manifestare per il mio commento, per la verità molto "alla buona", del dibattito (o meglio, "battibecco") tra Socrate e Trasimaco. :)
Quanto all'"eudaimonia", non ho assolutamente nulla contro di essa, in quanto la ritengo una modalità di vita a cui tutti dovremmo aspirare; nel mio commento, intendevo soltanto dire che non mi sembra che quello "eudaimonistico" sia il parametro più adatto per identificare cosa sia la giustizia, e cosa no.
Ed infatti, almeno secondo me, la "giustizia" è un bene etico da desiderarsi di per se stesso, come un FINE, e non come un MEZZO per  trarre una (sia pur legittima) soddisfazione o autogratificazione per il fatto di sentirsi "giusti".
Detto questo, è sicuramente vero, come egregiamente scrivi tu, che la giustizia è il luogo di inveramento delle istanze storiche sociali, a seconda del particolare periodo epocale che l'umanità sta attraversando; ed è pure vero che le istanze storiche sociali dovrebbero essere progressive e non reazionarie o restaurative, se vogliamo proprio parlare di una idea di giustizia etica.
Non sono invece molto d'accordo sul fatto che Il capitalismo sia l'inveramento delle pretese <<"eudaimonistiche">>, in quanto penso che, piuttosto, esso costituisca la piena realizzazione delle mere aspirazioni <<"edonistiche">> dell'uomo; che sono cosa ben diversa!
Ed infatti, l'<<"eudaimonismo">> e l'<<"eudaimonìa">> derivano dal greco "εὐδαιμονισμός" e "εὐδαιμονία" che significa vivere guidati da un buon "δαιμον"(che, in greco, non significa "demonio", bensì "buon genio", "spirito guida"), il quale ci insegna come vivere in piena <<"felicità">> la nostra vita; ed invece, nonostante la quasi omofonia, l'<<"edonismo">> ha un significato, anche etimologico, completamente diverso, in quanto deriva dal greco antico "ἡδονή", che significa "piacere", e NON "felicità", che in greco si dice  "ευτυχία" (le quali sono due cose completamente differenti, sebbene non necessariamente incompatibili tra di loro)!
Ed il capitalismo, a mio avviso, tende in modo esasperato a procurarci il primo, cioè il "piacere", cercando di illuderci che esso sia l'unico mezzo per procurarci la seconda, cioè la "felicita"; mentre invece, almeno secondo me, non è affatto così! >:(
Per cui, come dicevo sopra, per me il capitalismo è precipuamente a sfondo "edonistico", e non affatto "eudaimonistico"! ;)

E' vero che i greci intendono la vita come eudamonia, ma proprio a scapito dell'edonismo.

Una eudamonia che faccia a meno dell'edonismo è solo ideologia. E della peggiore.

Quindi sono d'accordo con te che però il solo edonismo non garantisce alcuna eudamonia.
(ma mi sembra che infatti l'avevo specificato).

Proprio per questo il progetto di comunità di amici, è di là da venire.

Non siamo minimamente vicini a quell'orizzonte, siamo ancora qui a contare i buoni e i cattivi.

Siamo ancora qui a fare politiche del nemico (o dell'amico che è la stessa cosa, vedi Schmitt), e non politiche comunitarie.

Frattanto non si capiscono nemmeno cose come legalità e legittimità (sempre Schmitt credo, ma ho ripreso l'idea da Nereo Villa) ipotesi su cui nei mesi scorsi sto riflettendo, anche spinto dalle tue osservazioni di qualche post di mesi fa, riguardo le preleggi.

In effetti è con la lettura di Glucksman che ho inteso meglio il rapporto tra politica e giurisdizione.

O meglio tra rivoluzione e messa in leggi delle ipotesi rivoluzionarie.
Leggi che richidedono una nuova rivoluzione etc....

Credo che il punto di Hackeraggio intellettuale, sia proprio all'interno del concetto di legge.
Se infatti si trovasse una legge che producesse infinite rivoluzioni che riportano alla stessa legge, si avrebbe la vittoria definitiva dello status quo.
Credo che questa cosa fu intuita molto bene da Rabelais almeno secondo il Glucksman.
Ossia una legge che prevede infinite rivoluzioni ma solo all'interno della stessa legge.

Una legge che illuda la rivoluzione ma che poi fa delle rivoluzione una parte stessa della legge.

Il progetto di repubblica platonica mi sembra un chiaro esempio di totalitarismo.

Totalmente desueto, mi fanno pena i filosofi, i molti filosofi, che tentano di riprendere quel progetto.

Il vero progetto di legge che prevede la sua immanente accettazione, è proprio quello capitalista.
Che produce illusione di rivoluzione, perchè effettivamente rivoluziona per davvero l'edonismo.
Ma ad un prezzo carissimo, l'accettazione del mors tua vita mea.

E' una sorta di Leviatano evoluto. Non un mostro, ma piuttosto un avvenente donna che dona piaceri.
Ma che ti tiene al laccio dei suoi capricci.

Il problema non sono tanto i capricci, quanto quel laccio.

Invece anche i pochi, pochissimi, ok solo Zizek, che l'hanno capito, ancora che puntano il dito contro i capricci.

Ma è lo stesso errore di Platone! Siamo da capo.

Socrate mi ripugna!
#2324
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia e vita vissuta
04 Marzo 2018, 13:45:47 PM
Caro Sgiombo,

sono contento che sei riuscito a riprenderti, intanto quello, che per quel poco che conta è tutto quello che conta, e poi spero sarai pronto per altre "mille" battaglie intellettuali. ;)

intellettualmente anche noi siamo tuoi figli...ricordalo!  :-[
#2325
cit eutidemo
"Cioè, mi sembra alquanto incongruo confondere la condizione patologica con quella fisiologica; sarebbe come dire che, per respirare, i polmoni hanno bisogno della ventilazione artificiale anche quando funzionano perfettamente per conto loro.
Ma vediamo dove vuole andare a parare Socrate."

Siamo molto d'accordo.

Ma qui conviene anche l'approfondimento, che ho conosciuto tramite l'intellettuale psicanalista Calciolari, ossia che nella tavola dei veleni risiede anche quella dei rimedi.

Ossia che il rimedio è posteriore ad un veleno, quello che nella grande filosofia di Nietzche viene chiamato risentimento, imposto.
Mai veramente "contratto per caso".

Il duo Socrate-Platone è pessimo, non l'ho mai apprezzato, proprio per via dei dialoghi psicopompi, che decidono apriori cosa sia giusto e cosa sia bene: insomma un delirio di onnipotenza, come quelli rilevasti per l'ennesima volta in questa miserabile campagna elettorale, e ancora più esecrabile accompagnamento giornalistico, ormai relegatosi a suscitatore di scandali per casalinghe e casalinghi frutrati, piuttosto che a luogo di pensiero.
A luogo dell'odio piuttosto che a luogo dell'intellettualità.

Ma lo diceva già Carmelo Bene, il problema principale dell'Italia è il giornalismo. (che informa dei fatti e non sui fatti).

Platone con i suoi libretti d'odio al paragone era un principiante.

cit eutidemo
"E' vero, anche se, come ho detto sopra, il parametro eudaimonistico non mi sembra il più congruo per identificare cosa sia la giustizia, e cosa no."

Non sono affatto d'accordo. La giustizia è semplicemente il luogo di inveramento delle istanze storiche sociali.

Ma le istanze storiche sociali dovrebbero essere progressive e non reazionarie o restaurative, se vogliamo proprio parlare di una idea di giustizia etica.

Il capitalismo è l'inveramento delle pretese eudamonie.
Ma l'edamonie pretese individualmente come inizio, risultano poi divenatre solo in un malesere diffuso e generale.

Ovviamente la soluzione non è negare le eudamonie iniziali, ma risolverle in forme sempre più plurali e ottimiste.

Come la grande filosofia di Nietzche insegna.

Purtroppo siamo ancora a dire agli altri cosa è bene e cosa è male.

E cos'altro non è se non essere tanti piccoli socrate invidiosi e moralisti?

E Nietzche lo ha ribadito più volte.

Trovo sempre patetico unire Platone e Nietzche, quando è evidente che siamo proprio agli antipodi.

Certo qualcosa che li unisce c'è ed è proprio la eudamonia.

l'esser felici in quanto uomini.

Ma i risultati sono pochi.

Ora se dobbiamo dare peso (e ce l'hanno) che l'intera storia del pensiero sia il frutto di quel diabolico duo che è platone ed aristotele capiamo che siamo agli antipodi del vero filosofare.

Meno male che ancora c'è qualcuno che legge platone e non si fa vergogna nel dire quanto sia somaro.
Grazie Eutidemo.

Buon voto a tutti.