Ciao Eutidemo,
mi sembra di capire che ciò che desideri sia il "non esserci": Non vuoi più esserci!
Ma il Nulla a cui mi riferisco ha poco a che vedere con il non esserci...
Il non esserci è un prodotto del pensiero logico-razionale. Per il quale le cose ci sono, oppure... non ci sono.
Ma il Nulla assoluto non riguarda tanto il pensiero logico, piuttosto riguarda l'Etica!
Tanto è vero che il Nulla è una possibilità ineludibile che prescinde dall'esserci o dal non esserci.
Posso benissimo continuare ad esserci, sebbene in balìa del Nulla!
Perché niente ha in definitiva valore. Il Bene è solo una pia illusione. Non vi è alcuna Verità!
E pure il mio non esserci non cambierebbe le cose di una virgola...
Il "cupio dissolvi" l'ho spesso riscontrato in persone nobili. Nelle quali ritengo si manifesti a causa del loro desiderio insoddisfatto di purezza. Questa insoddisfazione è infatti naturale in un'anima sincera afflitta dal nichilismo.
Certamente la brama del non esserci può anche essere semplicemente dovuta all'insopportabilità dell'esserci mondano. Tante sono le situazioni nell'esserci che ci invogliano a lasciarlo...
Comunque sia, ho l'impressione che difficilmente il "cupio dissolvi" possa consistere in un effettivo desiderio del Nulla assoluto. Anzi, secondo me questa aspirazione è impossibile.
Piuttosto, la brama di annichilimento potrà essere anche totale, ma sotto sotto vi è sempre implicita la speranza in una futura rinascita...
Dove le bruttezze del presente saranno superate. Il non esserci è cioè necessario per ripartire di nuovo.
La frase "Dio ha bisogno di me" può essere intesa almeno in due modi ben distinti.
1) Se con "Dio" intendiamo l'ente Dio, creatore e signore ecc... Ebbene questo ente necessita dell'uomo, è infatti una sua invenzione.
2) Viceversa se con Dio intendiamo il Bene, la Verità, l'Uno, ossia l'assoluto... che non c'è... allora l'Assoluto ha bisogno di me perché sono chiamato in causa direttamente!
Si tratta dell'Assoluto! Come potrei non essere coinvolto in prima persona?
Qui l'umano non c'entra niente.
Tutta la realtà mi chiama ad essere ciò che sono.
Quando dici che Dio non è "NIENTE di tutte le cose" con quel "di tutte le cose" hai già perso l'occasione.
NULLA ed ESSERE sono il medesimo!
Che il Nulla sia fonte d'infinite possibilità (Essere) piuttosto che il Nulla assoluto, dipende solo da te.
Non è possibile "convincerti" che non esisti. Chi dovrebbe essere convinto?
Tuttavia può intervenire la Grazia.
Attraverso la lancia di Achille, che guarisce laddove aveva ferito.
E' la rinuncia a noi stessi.
Che essendo poi lo svelamento dell'illusione, non dipende anch'essa da una nostra libera volontà, che non esiste, ma, come notavo con Vannini, dalla volontà dell'Uno.
mi sembra di capire che ciò che desideri sia il "non esserci": Non vuoi più esserci!
Ma il Nulla a cui mi riferisco ha poco a che vedere con il non esserci...
Il non esserci è un prodotto del pensiero logico-razionale. Per il quale le cose ci sono, oppure... non ci sono.
Ma il Nulla assoluto non riguarda tanto il pensiero logico, piuttosto riguarda l'Etica!
Tanto è vero che il Nulla è una possibilità ineludibile che prescinde dall'esserci o dal non esserci.
Posso benissimo continuare ad esserci, sebbene in balìa del Nulla!
Perché niente ha in definitiva valore. Il Bene è solo una pia illusione. Non vi è alcuna Verità!
E pure il mio non esserci non cambierebbe le cose di una virgola...
Il "cupio dissolvi" l'ho spesso riscontrato in persone nobili. Nelle quali ritengo si manifesti a causa del loro desiderio insoddisfatto di purezza. Questa insoddisfazione è infatti naturale in un'anima sincera afflitta dal nichilismo.
Certamente la brama del non esserci può anche essere semplicemente dovuta all'insopportabilità dell'esserci mondano. Tante sono le situazioni nell'esserci che ci invogliano a lasciarlo...
Comunque sia, ho l'impressione che difficilmente il "cupio dissolvi" possa consistere in un effettivo desiderio del Nulla assoluto. Anzi, secondo me questa aspirazione è impossibile.
Piuttosto, la brama di annichilimento potrà essere anche totale, ma sotto sotto vi è sempre implicita la speranza in una futura rinascita...
Dove le bruttezze del presente saranno superate. Il non esserci è cioè necessario per ripartire di nuovo.
La frase "Dio ha bisogno di me" può essere intesa almeno in due modi ben distinti.
1) Se con "Dio" intendiamo l'ente Dio, creatore e signore ecc... Ebbene questo ente necessita dell'uomo, è infatti una sua invenzione.
2) Viceversa se con Dio intendiamo il Bene, la Verità, l'Uno, ossia l'assoluto... che non c'è... allora l'Assoluto ha bisogno di me perché sono chiamato in causa direttamente!
Si tratta dell'Assoluto! Come potrei non essere coinvolto in prima persona?
Qui l'umano non c'entra niente.
Tutta la realtà mi chiama ad essere ciò che sono.
Quando dici che Dio non è "NIENTE di tutte le cose" con quel "di tutte le cose" hai già perso l'occasione.
NULLA ed ESSERE sono il medesimo!
Che il Nulla sia fonte d'infinite possibilità (Essere) piuttosto che il Nulla assoluto, dipende solo da te.
Non è possibile "convincerti" che non esisti. Chi dovrebbe essere convinto?
Tuttavia può intervenire la Grazia.
Attraverso la lancia di Achille, che guarisce laddove aveva ferito.
E' la rinuncia a noi stessi.
Che essendo poi lo svelamento dell'illusione, non dipende anch'essa da una nostra libera volontà, che non esiste, ma, come notavo con Vannini, dalla volontà dell'Uno.