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Messaggi - sgiombo

#2326
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo assoluto
13 Ottobre 2017, 16:03:22 PM
CARLO PIERINI, SE CI SEI BATTI UN COLPO!

(Spero di non aver contravvenuto a una regola del forum; e se é così porgo le mani alla bacchetta del Webmster e accetto di buon grado la cancellazione di questo "grido di dolore"), ma l' articolo di Fdisa mi sembrerebbe proprio un' obiezione ben argomentata alle sue fortissimamente coltivate convinzioni.
#2327
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo assoluto
13 Ottobre 2017, 15:55:32 PM
Citazione di: baylham il 13 Ottobre 2017, 15:52:29 PM
Citazione di: sgiombo il 13 Ottobre 2017, 15:36:07 PM
Ma non vedo come il fatto che ogni verità sia una credenza (ma non ogni credenza é una verità), e il fatto naturalissimo che le credenze (vere o false a seconda dei casi) siano predicati attribuiti alle sensazioni "brute" (i "dati", tutt' altro che "mitologici", non essendo affatto "le sensazioni necessariamente cariche di teoria", alla faccia di Sellars e di Mc Dowell, secondo me) possa essere considerato "una magia"

Accettare che i fatti, le sensazioni siano cariche oppure no di teoria è già una teoria.
CitazioneInfatti Accettare che i fatti, le sensazioni siano cariche oppure no di teoria non é un mero dato (privo di teoria e tutt' altro che mitologico) dell' esperienza cosicente, bensì un giudizio (ovviamente carico di teoria per definizione).
#2328
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo assoluto
13 Ottobre 2017, 15:52:49 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 12 Ottobre 2017, 21:51:26 PM
Citazione di: Sariputra il 12 Ottobre 2017, 20:54:47 PM...riflettici.

Nel forum risultano scritti 646 miei messaggi: sfido chiunque a trovarne anche uno solo in cui si trovino

- valutazioni sulle intenzioni delle persone
- giudizi di valore sulle persone o su quanto hanno scritto.

CitazioneCitazione da: sgiombo - 12 Ottobre 2017, 08:57:30 am
CitazioneCiò che tu insindacabilmente ritieni...

Angelo Cannata:
Non so da dove tu abbia dedotto che io ritenga "insindacabilmente"

Sgiombo:
(Anche se più che la valutazione di una mia intenzione mi sembra una distorsione).

Secondo me ha ragione (come quasi sempre) Sari e tu faresti bene a seguire il suo consiglio di stare attento e moderare la tua suscettibilità (con questo non voglio negare che qualcosa di simile é presente anche "nel mio occhio", oltre che nel tuo, "fratello").
#2329
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo assoluto
13 Ottobre 2017, 15:42:50 PM
Citazione di: viator il 12 Ottobre 2017, 21:29:18 PM
Infatti il mio atteggiamento circa ciò che mi circonda è semplicemente il seguente : "Il mondo mi ha fatto ed è quindi giusto che esso faccia di me ciò che più gli piacerà". E non esiste dichiarazione di umiltà più umile di questa.
CitazioneA me pare molto ingiusto: mi ha fatto correre il rischio (finora per fortuna sostanzialmente sventato e anzi sostituito da tante soddisfazioni e pochi dispiaceri; sono ottimista? Non lo so, ma se si: che culo!) senza potermi chiedere il mio  permesso.

Ti sembra giusto imporre a qualcuno una scommessa (con un premio se la vince e una pena se la perde) senza il suo consenso?

Dal punto di vista pratico, quotidiano, sbaglierà chi pensi che questa mia sia una dichiarazione rinunciataria e di sterile passività.

Infatti il riconoscere che ogni nostro atto o scelta risulterà - trascorso un tempo adeguato - vano, errato, inutile, non ci esime dal fare secondo coscienza e criterio personali.

Noi siamo i costruttori del mondo (almeno quello umano) ma dobbiamo costruirlo senza la presunzione di esserne i progettisti. Ne siamo solo la manovalanza.
CitazioneSu questo invece sono perfettamente d' accordo.


P.S.: Ma chi aveva detto che il nuovo forum é più fiacco del vecchio?
Fatico a seguire le tante discussioni interessantissime attualmente in corso (anche l forum di filosofia hanno bisogno di culo).
#2330
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo assoluto
13 Ottobre 2017, 15:36:07 PM
Risposta a Fdisa:
 
La prima volta che la guardo gira in senso antiorario e continua così fin che non distolgo lo sguardo; la seconda gira, pure ininterrottamente fin che smetto di guardarla, in senso antiorario.
 
Ma non vedo come il fatto che ogni verità sia una credenza (ma non ogni credenza é una verità), e il fatto naturalissimo che le credenze (vere o false a seconda dei casi) siano predicati attribuiti alle sensazioni "brute" (i "dati", tutt' altro che "mitologici", non essendo affatto "le sensazioni necessariamente cariche di teoria", alla faccia di Sellars e di Mc Dowell, secondo me) possa essere considerato "una magia"
Né la consapevolezza (scettica) della fallibilità di ogni credenza umana e quella della relatività di ogni credenza.
(Rileggendo quanto fin qui scritto sulla "magia" dopo aver completato la lettura del tuo articolo, mi rendo conto che si tratta di una metafora o tutt' al più di un' iperbole; non cancello questa osservazione solo perché sono alquanto vanesio).
 
Mi dissocio dagli epiteti caricaturali attribuiti al razionalista (sia pure non conseguente fino in fondo) Avicenna, anche se concordo che perfino il principio di non contraddizione debba essere ritenuto (ma inevitabilmente, certamente, così come tutti i giudizi analitici a priori correttamente ricavati dalle rispettive premesse) vero solo relativamente (alle sue premesse: le definizioni di "essere" e "non essere" oppure quelle di "negazione" ed "affermazione"); peraltro come tutti i giudizi analitici a priori "paga" la sua certezza con la sua inevitabile sterilità autenticamente conoscitiva (cioè conoscitiva "di ciò che é o non é reale, che accade o non accade realmente"); mentre i giudizi sintetici a posteriori "pagano" inevitabilmente la loro "fecondità conoscitiva" con la loro inevitabile incertezza).
Ma i giudizi analitici a priori correttamente condotti sono veri (certamente; per definizione) non relativamente ad alcuna "autorità" che con consista puramente e semplicemente nelle loro premesse e nelle regole logiche arbitrariamente assunte (se vogliamo considerarle come distinte dalle premesse della deduzione).
 
Comunque da quanto dici circa il "ragionamento R" mi pare che concordiamo, anche se personalmente preferisco (anche per ragioni storiche) chiamare la consapevolezza di questi limiti insuperabili della conoscenza "scetticismo" piuttosto che "relativismo".
 

(L' articolo mi é molto piaciuto, e credo che frequenterò la rivista digitale).
#2331
Citazione di: baylham il 13 Ottobre 2017, 10:23:32 AM
Bailham:
Il principio contrasta con il secondo principio della termodinamica, il quale è molto più profondo e realistico.
Il principio perciò non è praticabile.
CitazioneIl secondo principio esprime la tendenziale evoluzione di sistemi fisici emodinamicamente isolati.
E non é assoluto: ammette che qua e là avvengano riduzioni dell' entropia e "costruzioni ordinate".


Viator:
La libertà è relativa.
Non sei libero dai vincoli della termodinamica come non lo sei da quelli della fisica in generale.

Il secondo principio della termodinamica spiega benissimo perché ciò che propone viator è impossibile: l'energia impiegata per creare o ricreare qualcosa implica una maggiore sottrazione di energia dall'ambiente.
Alla fine è chiaro che il mio metabolismo si scarica e inizia la dissoluzione del mio corpo etc., e quindi la morte, ma fino a quel momento sono libero dai vincoli della termodinamica.

CitazioneForse volevi dire che i vincoli (ineludibil) della termodinamica mi consentono (o almeno non necessariamente, sempre e comunque mi impediscono) la ricostruzione di ciò che distruggo.
Viator:
Ma il primo passo sarebbe il giungere a condividere tale principio.

Infatti al di fuori di esso resta solo il male.
Il quale, come dovrebbe essere noto, non esiste.
Nel senso che esso male non consiste in qualcosa ma - come avviene per il buio, il nulla, la solitudine etc. etc. - ma consiste nell'ASSENZA, magari solo parziale, del suo opposto.

Perciò male, buio, nulla, solitudine etc. consistono nella MANCANZA di bene, luce, qualcosa, compagnia etc.
CitazioneBeh, non é che "dovrebbe essere noto" (e condiviso da tutti; casomai da chi segua Agostino e forse -sono piuttosto ignorante in materia- il neoplatonismo).

P.S.:
Scusa, Sari, non avevo ancora letto al tua risposta. (aggiunta delle 14,57)
#2332
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo assoluto
13 Ottobre 2017, 14:38:33 PM
Si, ma (per quanto possa sembrare effettivamente un po' inelegante) non credo sia vietato dalle regole del forum.

Scusa, non avevo ancora letto l' intervento iniziale, ma solo la "pag. 2".
#2333
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo assoluto
13 Ottobre 2017, 10:32:20 AM
Non capisco a cosa sia riferita l' osservazione.
#2334
Citazione di: davintro il 13 Ottobre 2017, 01:58:54 AM



l negare concetti innati in quanto non ricavabili dalla verificazione esterna sensibile e nel pensare tale tipo di verificazione come l'unica possibile vuol dire cadere in un circolo vizioso argomentativo

Ma non negarli in quanto non ricavabili dalla verificazione interna.
#2335
Citazione di: Jacopus il 12 Ottobre 2017, 22:23:08 PM



In proposito ho una mia idea secondo la quale l'egoismo si sviluppa in massimo grado e per motivi diversi ai livelli più alti e più bassi della società, mentre nel centro di essa continuano ad esserci ancora regioni integre di reciprocità e di empatia, regioni che progressivamente vengono però erose dal modello unico del capitalismo, che ormai paradossalmente, pur avendo nella concorrenza una sua bandiera, non deve più competere con altri modelli sociali, al punto di doversi creare ad hoc dei nemici occasionali e piuttosto patetici se confrontati con i nemici di un tempo, che perlomeno avevano un certo e reale potere deterrente.
Tutto ciò però riguarda il momento attuale, una storia di qualche decennio, mentre la storia della morale e dell'ethos è vecchia di qualche millennio in termini storici e di qualche centinaia di migliaia di anni dal punto di vista genetico.
CitazioneSenza pretendere di aprire una discussione in merito (che sarebbe molto difficile da condurre proficuamente data la vaghezza e la complessità della questione) ma per sottoporre alla riflessione autonoma dei frequentatori del forum, affianco a questa tua una convinzione mia, secondo la quale, poiché la storia avanza non linearmente ma "a zig zag", nei periodi di reazione (come l' attuale "Restaurazione.2") tendono a prevalere irrazionalismo e d egoismo), nei periodi di progresso e ancor più di rivoluzione tendono a prevalere razionalismo e altruismo.
#2336
Citazione di: Jacopus il 12 Ottobre 2017, 21:56:41 PM
Non credo si tratti di un referendum pro o contro Nietzsche. Gli studi antropologici, sociologici e anche neuroscientifici ci dicono da almeno un secolo che l'altruismo esiste. Non si tratta neppure di buonismo contro cattivismo. Esiste in effetti un modello definito il modello Hobbes-Freud che definisce come l'uomo sia intimamente egoista e capace di fare le peggiori nefandezze per riempirsi lo stomaco (le soluzioni adottate dai due a questo problema differiscono alquanto), senza bisogno di far riferimento al cristianesimo. La specie Homo sapiens ha dei tratti egoistici molto profondamente radicati perché innestati nella parte più primordiale del nostro cervello. Accanto ad essa la specie homo sapiens ha anche sviluppato nel corso della filogenesi una parte molto più empatica e sociale, che ci ha permesso di colonizzare il mondo. Se fossimo rimasti a quella parte egoistica non ci saremmo certo evoluti tecnologicamente come invece è accaduto grazie al nostro essere un "sistema sociale complesso".
Esiste pertanto una dualità per cui l'homo sapiens non è nè un angelo, nè un demone, ma un essere animale estremamente plastico e flessibile, capace di adottare strategie diverse anche in relazione alle diversità socio-ambientali che deve fronteggiare.
Questa è la realtà.
Ovviamente sottolineare una dimensione piuttosto che un'altra ha anche delle ricadute sia in termini economici che in termini ideologici, perché data la complessità della natura umana e delle sue costruzioni sociali, e data l'enorme capacità di generare risorse del mondo moderno, si pone il problema di come distribuire queste risorse e l'eterna diatriba dell'uomo egoista oppure altruista si presta in modo eccellente per spostare queste risorse da un lato o dall'altro dei commensali.
Inoltre c'è il solito problema che si discute del carattere dell'homo sapiens da parte di membri di quella stessa specie e questo non aiuta nel percorso della conoscenza, che presupporrebbe neutralità ed oggettività. Sicuramente potrebbe descriverci meglio una specie aliena.
Altro problema deriva dal fatto che pur avendo un codice generale di comportamento, questo codice può essere profondamente modificato dall'ambiente, che finisce anche per modificare il nostro stesso codice genetico, nell'ambito della nostra stessa ontogenesi (vita singola). Questo per dire che un bambino allevato in un ambiente estremamente egoista e competitivo avrà quelle caratteristiche, ma in ogni caso dovrà aver avuto un gruppo di riferimento in-group in cui riconoscersi e riversare il proprio egoismo verso un out-group. Pertanto un modello empatico, altruistico, di mutuo-aiuto esiste sempre nelle società umane. Un carattere esclusivamente egoistico che non si riconosce in nessun gruppo di supporto è esclusivamente quello del carattere narcisistico o del soggetto psicopatico, ovvero di un soggetto fortemente disturbato, come del resto era anche F. Nietzsche (basta leggere qualche biografia sull'illustre filosofo, curato da un famoso psichiatra dell'epoca Otto Biswanger, padre di uno dei più importanti psichiatri e psicoanalisti, L. Biswanger).
E su quest'ultimo aspetto si potrebbe aprire un altro discorso, perchè vi sono sempre più indizi di un malessere generalizzato e diffuso, che ha come tratti riconoscitivi proprio il narcisismo e la psicopatia che si stanno trasformando da modelli negativi a modelli neutri o positivi.
CitazioneDissento solo sulla affermazione che (se ho ben capito) il comportamento degli animali meno evoluti dell' uomo presentasse solo aspetti egoistici e non anche altruistici (mi scuso per la pignoleria).
#2337
Citazione di: green demetr il 12 Ottobre 2017, 21:12:45 PM
cit sgiombo
"Stalin e Mao (e Lenin, e prima Robespierre, e tanti altri) hanno anche compiuto scelte drammatiche e dure, ovviamente (avendo cambiato il mondo; malgrado le rispettive restaurazioni) nella sostanza e complessivamente più che giustificate"

Ovviamente??????
CitazioneSi, proprio "ovviamente", per chi (credo fra l' altro poco o punto nietzcheanamente) non sia un ridicolo buonista, un' "anima bella" che crede che si possa cambiare (molto in meglio, nella fattispecie) la storia senza "sporcarsi le mani" ("mettete dei fiori nei vostri cannoni", come strimpellava un mediocre complesso musicale ai tempi della mia gioventù).

Per uno che apprezza i gulag, trovo imbarazzante sentirgli nominare la parola altruismo.
CitazionePrescindendo da ovviamente inevitabili eccessi ed errori che mi guardo bene dal negare (ma anche dall' assolutizzare), per -fra l' altro- contribuire ad emancipare (altruisticamente) le plebi dell' Impero Russo dalla miseria zarista e dal macello capitalistico-imperialistico della prima guerra mondiale e dalle guerre che vi sono succedute era necessaria anche una dura repressione dei nemici del popolo (come giustamente venivano definiti riprendendo un termine della rivoluzione francese). 

E comunque....e lo dico a tutti:

Non capire che il mondo occidentale è alla deriva proprio perchè non esiste un discorso sull'altruismo, o sul pensiero dell'altro, o sul comunitarismo.
Mi fa male, e ci soffro.
CitazioneSinceramente mi dispiace per le tu sofferenze.
E anche per le lucciole che prendi per lanterne.

Le ideologie sono morte, è ora di aprire un nuovo discorso sulle ideologie (semmai).
CitazionePerfetta esposizione dell' ideologia corrente "della fine delle ideologie"!


Cari amici, cosa volete che mi freghi, se volete posso fare il buonista e dire con voi tutti che tutti ci vogliamo bene....
Non è minimanete così. (possibile che sia l'unico pessimista del 3d? sono veramente allibito, se non fosse che so benissimo che il concetto di altruismo è uno delle infernali ideazione del cristianesimo).
CitazioneTipica "infernale invenzione" del nichilismo nietzcheiano.

(Ma personalmente sono alquanto pessimista sul futuro dell' umanità, e mi sembra di averlo sostenuto più volte anche qui nel forum; ma non per questo smetto di lottare, nel mio piccolo).


PS

Sono d'accordo con Sgiombo che morale ed etica siano la stessa cosa, in verità.
CitazioneAccidenti, é proprio vero che nessuno é perfetto!

Di solito le uso per indicare nell'etica un presupposto più rigido e nella morale uno più morbido ( che però cela in sè terribile verità.)

E infatti mi pare che da bravi cristiani buonisti voi vogliate dire che in fin dei conti nella più morbida morale, l'altruismo esiste.
Quando sareste pronti a far fuori il vostro vicino, come provocatoriamente canta il rapper FIBRA.
Citazione"Cristiani (e soprattutto) buonisti" un corno, almeno per quanto riguarda (parole tue) "uno che apprezza i Gulag come me"!

Troppe troppe volte ho visto la cattiveria della gente in atto, gente che si proclama altruista, anzi che fa dell'altruismo il suo unico credo.
Pronto a portarlo a domicilio, sfondando le porte se necessario....
CitazioneAnch' io.
Ma dedurne che l' uomo é per natura egoista é un paralogismo "di spettacolare scorrettezza logica"; e per non accorgersi che esiste in natura e nella civiltà umana (anche) l' altruismo bisogna avere spessissime fette di salame sugli occhi.

Naaaa troppo immaturo sto forum per capire Nietzche....
CitazioneMeno male!
#2338
Citazione di: Angelo Cannata il 12 Ottobre 2017, 13:15:36 PM
Citazione di: sgiombo il 12 Ottobre 2017, 08:57:30 AMCiò che tu insindacabilmente ritieni...
Non so da dove tu abbia dedotto che io ritenga "insindacabilmente". Una delle mie principali cure, direi perfino un mio orgoglio, è di ritenere tutte le mie idee totalmente discutibili, sono orgoglioso di non avere alcun tipo di dogma, al punto da essere pronto a dubitare dei miei stessi dubbi, e poi del dubbio sui miei dubbi, all'infinito. Per questo mi suona strano essere percepito come uno che ritenga qualcosa "insindacabilmente". Sfido chiunque, nel mio interesse, a individuare una qualsiasi mia idea che io non sia disposto a mettere in discussione.
Citazione(Pretesa) Risposta assolutamente fuori luogo!

Per favore leggi con calma e cerca di capire, prima di sparare sentenze e lanciare "sfide" donchisciottesche!
Ed evita di ritagliare tendenziosamente le affermazioni altrui per alterarne profondamente il significato, id est: falsificarle!
Non ho affatto scritto (e da che ci siamo ti sfido a provarlo!) che tu ritieni insindacabili (ovvero indiscutibili) da parte di altri le tue affermazioni.

Bensì che tu, come me, come chiunque altro, hai il diritto, insindacabile da parte di chiunque, di dedicarti agli interessi che più ti aggradano e di ignorare, ritenendoli un' inutile perdita di tempo,  quelli dei quali, per dirlo un po' volgarmente, nun te ne può fregà dde meno.

Copio/incollo:

"Ciò che tu insindacabilmente ritieni una sterile perdita di tempo (ma come mi ricordi in questo un certo Carlo Pierini, il quale definiva Popper un "ozioso chiacchierone" -e anche peggio- che invece di dedicarsi alla ricerca scientifica la criticava razionalmente! Il che nulla toglie ovviamente all' insindacabilità delle tue scelte di vita), altrettanto insindacabilmente per me é uno degli interessi e una delle fonti di soddisfazione più forti e appaganti della (mia; aggettivo pleonastico) vita".
#2339
Tematiche Filosofiche / Re:sull' etica
13 Ottobre 2017, 09:18:42 AM
Citazione di: paul11 il 12 Ottobre 2017, 16:28:45 PM
Taglio corto............scusa,

Tu stesso fai la differenza fra mente e cervello: siamo organismi viventi  o siamo meccanismi biochimici soltanto?
Dovresti mettere  d'accordo l'empirismo di Hume sull'indimostrabile e quel pò di metafisica che non ti fa essere un  riduzionista, ma che in questa discussione invece tendi ad esserlo.
CitazioneI chiarimenti che qui seguono hanno lo scopo di  dimostrare (noiosamente per chi non ne sia interessato, cioé per lo meno "quasi tutto il mondo" se non di più, me ne rendo conto) la coerenza delle mie convinzioni.

Ma i ragionamenti da me precedentemente svolti in questa discussione su determinazione intrinseca e libero arbitrio (= casualismo) valgono anche astrattamente, indipendentemente da tutto ciò.
Con questi ragionamenti intendevo solo affermare che il libero arbitrio é incompatibile con l' etica e invece questa richiede come conditio sine qua non il (una qualche forma per lo meno debole o probabilistica-statistica di) determinismo (e non affermare anche che il nostro divenite é deterministico). 




Comunque rispondo:

Ho sempre affermato che non esiste solo la res extensa, ma anche la res cogitans, alla res extensa non riducibile, che dalla res extensa non emerge, che alla res extensa non sopravviene (qualsiasi cosa significhino questi termini), entrambe fenomeniche: "esse est percipi".
Dunque per me siamo sia (in quanto osservati come fenomeni "dall' esterno", da altri soggetti di sensazioni da noi stessi diversi) sia organismi viventi materiali (misurabili e intersoggettivamente constatabili, e dunque per questo aspetto conoscibili scientificamente in senso stretto) inseriti nella natura materiale, e in quanto tali perfettamente riducibili alla "materia in generale" e al suo divenire fisico; sia, inoltre, (in quanto osserviamo noi stessi "riflessivamente dall' interno", come soggetti-oggetti di sensazioni) pensiero (ragionamenti, sentimenti, ecc. solo soggettivamente avvertibili e non misurabili, e dunque in questo non conoscibili scientificamente in senso stretto).
E questo in quanto sia il divenire della res cogitans sia il divenire della res extensa entrambe fenomeniche corrispondono biunivocamente al "divenire*" della cosa in sé o noumeno, e transitivamente si corrispondono biunivocamente fra loro.
Ne consegue che al divenire della res extensa e al suo determinismo (indimostrabile; e necessaria conditio sine qua non sia della conoscenza scientifica sia dell' etica) necessariamente corrispondono biunovocamente il divenire della res cogitans e il "divenire*" della cosa in sé o noumeno.

(Asterisco e virgolette stanno ad evidenziare che si sta parlando di cosa in sè e non di fenomeni coscienti, e dunque inevitabilmente in maniera molto oscura, ambigua, non letteralmente uguale a come se si parlasse in questi termini dei fenomeni).



Non confondiamo le restrizioni di libertà soggette a regole naturali ,ma anche giuridiche e comunque sociali (come si fa ad essere parimenti liberi se non siamo uguali come condizione sociale o giuridicai?) come fa Epicurus., perchè le regole prescrittive hanno comunque teorie alle base per essere diventate prescrittive e sanzionatorie.

ciao
CitazioneDaccordo, ma mi sembra di non fare questa confusione.

(E mi pare che nemmeno Epicurs sostenga questo ma solo che in questa discussione non si occupi di questo problema), come me d' altra parte.




CitazioneGreenDemetr:


cit paul

"Dovresti mettere  d'accordo l'empirismo di Hume sull'indimostrabile e quel pò di metafisica che non ti fa essere un  riduzionista, ma che in questa discussione invece tendi ad esserlo."

Il fatto è che lui è un dualista solo dei fenomeni. (res cogitans)

Mentre è un monista della res extensa.
CitazioneSgiombo:
Per me, come più volte ripetuto, sono fenomeni, sia la res cogitans che la res extensa.

E sono un monista né della res extensa, né della res cogitans (poiché entrambi sono fenomeni, circa i quali sono dualista), bensì un "monista neutro" della cosa in sé o noumeno.


Perciò per lui esiste un determinismo, e crede anche che si possa, ragionevolmente provare.
CitazioneSgiombo:
Ho affermato a chiarissime lettere un' infinità di volte che non si può provare (né logicamente, né empiricamente):


Il che ovviamente è il solito delirio di potenza degli uomini di scienza del nostro tempo.
CitazioneSgiombo:
Il che ovviamente é delirio tout court.


Nel senso che sarà dimostrabile, solo quando le elite istiituzionali della Scienza Decideranno che lo sarà

CitazioneSgiombo:
E questo é prosecuzione del delirio tout court.
E ci si arriverà. Visto la china.E l'ossesione morbosa con cui gli scienziati si occupano del corpo umano. Del Korpen, e non del non mi ricordo il termine tedesco per indicare il corpo vivente.   
CitazioneSgiombo:
Idem.


Considerazioni che la filosofia conosce già a inizio del novecento con gente come Schleimarcher (o come si chiamo....non ancora letto   )
#2340
Citazione di: Angelo Cannata il 12 Ottobre 2017, 02:22:40 AM
Mi sembra che si siano creati due doppioni, due discussioni parallele sulla stessa questione, una è questa, l'altra quella aperta da sgiombo, sull'etica.

Non credo che sia produttivo distinguere morale ed etica: nello Zingarelli trovo queste due definizioni che ne mostrano l'identità:

etica 1 Parte della filosofia che studia i problemi e i valori connessi all'agire umano.

2 Insieme delle norme di condotta pubblica e privata seguite da una persona o da un gruppo di persone.

morale 1 Parte della filosofia che studia i problemi relativi alla condotta dell'uomo.

2 Complesso di consuetudini e norme che regolano la vita pubblica e privata.

Se si gira su internet è possibile trovare varie discussioni che tentano di distinguerle, ma si tratta sempre di distinzioni localizzate, cioè limitate alla trattazione di qualche autore o di qualche libro. Non esiste una distinzione sufficientemente condivisa al punto da far valere la pena di considerarle due cose diverse.
CitazioneQuesta é sempre stata anche la mia opinione: i "mores" (alla latina) e l' "ethos" (alla greca) sono sostanzialmente la stessa cosa, avente implicazioni sia sociali-pubbliche sia personali-private.


Entrando nel merito della discussione, trovo che diventa sterile se s'impantana nel mondo delle definizioni, perché si va a finire dritto nel problema del determinismo e dell'esistenza o meno della libertà, cioè questioni teoriche che sicuramente non possiedono alcuna forza movente in grado di farci entusiasmare a favore del bene. Muoversi nel mondo delle definizioni contiene il rischio di allontanarci da una percezione che personalmente considero molto più fruttuosa: accettare la nostra storicità. Storicità significa preferire un'attenzione verso l'esperienza dentro cui siamo nati e viviamo, piuttosto che inseguire idee teoriche che dovrebbero confortare il nostro desiderio di accusa, o giustificazione (siamo tutti cattivi, homo homini lupus) o, all'opposto, di compiacimento e conforto (il bene c'è, c'è quindi motivo di essere ottimisti).
CitazionePer chi, come me, trova nella ricerca della conoscenza di sé e del mondo in cui vive uno degli interessi più forti e sentiti della propria esperienza vitale, quella del determinismo/libero arbitrio é una delle questioni più importanti, interessanti, coinvolgenti.
Inoltre da razionalista non voglio limitarmi ad accettare acriticamente l'esperienza dentro cui sono nato e vivo (mi trovo a vivere non per mia scelta, "mio malgrado") o a seguire acriticamente le indicazioni di percezioni che spontaneamente sento dentro di me, ma invece ci tengo a sottoporre tutto ciò al vaglio del dubbio metodico e ad analizzarlo criticamente.


L'esperienza storica in cui siamo nati e viviamo ci ha forniti di certe sensibilità che possiamo confrontare tra di noi: è questo che secondo me è in grado di portarci da qualche parte, il confronto delle sensibilità, non i ragionamenti, la ricerca di definizioni o di teorie. Le sensibilità sono storiche e vale la pena di lavorarci perché ci siamo dentro e condizionano pesantissimamente i nostri comportamenti. Dunque, credo che il tempo della nostra brevissima esistenza dedicato alla ricerca di definizioni sarebbe molto meglio impiegato su un tentativo di lavoro sulle nostre sensibilità.
CitazioneDa razionalista non posso che analizzare razionalisticamente (quindi anche sottoponendole a definizioni e ad analisi razionale onde scartare quelle che fossero contraddittorie, come ad esempio reciprocamente lo sono quelle di "libero arbitrio" e di "merito o colpa morale"): per agire bene credo di dover conoscere bene, e non avvalermi di convinzioni errate.
Ma comunque non ho alcuna intenzione di costringere nessuno che abbia altri interessi, "più pratici", a seguirmi, confrontarsi con me ed aiutarmi in questa ricerca razionale: ciascuno segua pure liberamente le proprie inclinazioni!


Questo significa che non importa se il bene può anche essere determinato da motivi egoistici: se io nella mia vita decido di lavorare su di me, nel tentativo di favorire la mia inclinazione al bene e la mia capacità di farlo concretamente, cosa volete che importi se uno poi verrà a dirmi "Sì, ma lo fai per un determinismo egoistico"? Gli risponderò: "Sarà pure per qualche determinismo egoistico, ma almeno ho impiegato queste poche decine di anni della mia vita nel tentativo di allontanarmi dall'egoismo e inclinarmi sempre di più al bene. Tu invece come hai impiegato i tuoi anni?".
CitazioneE infatti ripeto quanto più volte ho già affermato con decisione: che non vedo proprio perché mai la consapevolezza di agire bene (o anche male) deterministicamente e non liberoarbitraiamente dovrebbe essere in qualche modo di ostacolo all' agire bene (o anche male). 

E non mi pare che chi invece non si ponga di questi problemi impieghi tutto il suo tempo esclusivamente a far del bene (sarebbe umanamente impossibile), nè che necessariamente ne impieghi di più di chi si dedica anche ad analizzare razionalmente il fare del bene e il fare del male. 


Storicità significa anche questo: non possiamo permetterci troppo discettare teorico, soprattutto se si profila improduttivo, perché intanto la nostra vita passa e io personalmente non sarei tanto orgoglioso di averla sprecata in ricerche che io stesso percepivo sterili.
CitazioneCiò che tu insindacabilmente ritieni una sterile perdita di tempo (ma come mi ricordi in questo un certo Carlo Pierini, il quale definiva Popper un "ozioso chiacchierone" -e anche peggio- che invece di dedicarsi alla ricerca scientifica la criticava razionalmente! Il che nulla toglie ovviamente all' insindacabilità delle tue scelte di vita), altrettanto insindacabilmente per me é uno degli interessi e una delle fonti di soddisfazione più forti e appaganti della (mia; aggettivo pleonastico) vita.

Se non lo facessi mi priverei di un' immensa fonte di soddisfazione e felicità (non per niente sono un assiduo -al limite, e per qualcuno oltre il limite, della fastidiosità- frequentatore di questo "forum di flosofia").

Nella vita vi sono interessi che sono mezzi per altri scopi e interessi che sono fini a se stessi (e dunque per chi li avverta sono tutt' altro che perdite di tempo): ciascuno coltivi liberamente i propri (ovviamente nel rispetto degli altri e dei loro diritti)!