Ciao Eutidemo.
Replico alla tua critica al solo scopo di non lasciare intendere di avvallarla in qualche modo con il mio silenzio.
* Se per te la memoria, l'intelletto, l'autocoscienza sono sufficienti perché vi sia un "io", ne prendo atto.
Per me non è così, perché si tratterebbe invece di un soggetto, ma non di un io.
Comunque la questione non cambia: chi decide di desiderare o non desiderare, volere o non volere, se non vi è libero arbitrio?
* Con "condizionata" intendevo evidentemente che non fosse per niente incondizionata. Anche qui come altrove ci si aggrappa ai cavilli... Basterebbe un po' più di buona volontà, che non vedo: la manifestazione dell'Uno in te nol consente...
* La pellicola cinematografia non c'entra nulla! Altro errore del processo euristico...
Con un po' di logica, che la pellicola non c'entri dovrebbe essere evidente.
Non è il determinismo che nega la libertà. Può intervenire anche il caso, la questione non cambia.
Noto an passant che anche questo aspetto esula dalla questione, che riguarda l'esistenza dell'io nel caso il libero arbitrio fosse un'illusione.
E non dell'esistenza del libero arbitrio in quanto tale!
* La considerazione, che essendo "io" qui a parlare ciò dimostri che sono un io, mi lascia davvero perplesso.
Lo pensi davvero?
Cosa diavolo c'entra?
Guarda che il termine "io" è imposto dal linguaggio per comunicare.
*Il fatto che si possa parlare di un io a fasi alterne già dovrebbe far sospettare qualcosa...
*Riguardo alla "palese contraddizione in termini" di cui sarei conscio. In sostanza mi stai dando del bugiardo.
Sfrutti i limiti che il linguaggio impone, quindi il vocabolo "io", tanto per fare un esempio, per denigrare ciò che cerco di esprimere.
Un comportamento che implica la mancanza delle condizioni per un pur minimo confronto.
Triste, ma questa è la volontà dell'Uno. Che si manifesta attraverso di te e pure attraverso di me.
Replico alla tua critica al solo scopo di non lasciare intendere di avvallarla in qualche modo con il mio silenzio.
* Se per te la memoria, l'intelletto, l'autocoscienza sono sufficienti perché vi sia un "io", ne prendo atto.
Per me non è così, perché si tratterebbe invece di un soggetto, ma non di un io.
Comunque la questione non cambia: chi decide di desiderare o non desiderare, volere o non volere, se non vi è libero arbitrio?
* Con "condizionata" intendevo evidentemente che non fosse per niente incondizionata. Anche qui come altrove ci si aggrappa ai cavilli... Basterebbe un po' più di buona volontà, che non vedo: la manifestazione dell'Uno in te nol consente...
* La pellicola cinematografia non c'entra nulla! Altro errore del processo euristico...
Con un po' di logica, che la pellicola non c'entri dovrebbe essere evidente.
Non è il determinismo che nega la libertà. Può intervenire anche il caso, la questione non cambia.
Noto an passant che anche questo aspetto esula dalla questione, che riguarda l'esistenza dell'io nel caso il libero arbitrio fosse un'illusione.
E non dell'esistenza del libero arbitrio in quanto tale!
* La considerazione, che essendo "io" qui a parlare ciò dimostri che sono un io, mi lascia davvero perplesso.
Lo pensi davvero?
Cosa diavolo c'entra?
Guarda che il termine "io" è imposto dal linguaggio per comunicare.
*Il fatto che si possa parlare di un io a fasi alterne già dovrebbe far sospettare qualcosa...
*Riguardo alla "palese contraddizione in termini" di cui sarei conscio. In sostanza mi stai dando del bugiardo.
Sfrutti i limiti che il linguaggio impone, quindi il vocabolo "io", tanto per fare un esempio, per denigrare ciò che cerco di esprimere.
Un comportamento che implica la mancanza delle condizioni per un pur minimo confronto.
Triste, ma questa è la volontà dell'Uno. Che si manifesta attraverso di te e pure attraverso di me.