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Messaggi - green demetr

#2341
Citazione di: 0xdeadbeef il 15 Marzo 2018, 14:40:23 PM
La negoziazione riguarda ormai la stessa categoria della giustizia.
Prendiamo ad esempio il "Jobs Act" varato dal governo Renzi. Il licenziamento per "giusta causa" c'è sempre
stato, ma c'è sempre stata la possibilità di ricorrere ad un giudice qualora si ritenesse che il licenziamento
fosse per "ingiusta causa".
Orbene, quel governo ha semplicemente sostituito la "giustizia" con il "mercato", dando a chi licenzia la
possibilità di scegliere di licenziare, anche per ingiusta causa, pagando qualche mese (ora non ricordo nemmeno
quanti) di stipendio.
La medesima cosa, pur senza quel clamore, si è verificata e si verifica un pò in tutto il "diritto" (almeno
stando a quanto affermava il compianto e valente giurista Guido Rossi).
Beh, a me la cosa pare di una gravità inaudita, e quando ci renderemo conto (se ce ne renderemo) di dove
questa deriva ci porterà (ma in parte ci ha già portati) sarà sempre troppo tardi.
Quello che ci aspetta è dunque un nuovo "totalitarismo"? A me sembra di non poterlo escludere.
Sia chiaro però che quella che è in crisi non è la politica, come tanti affermano, ma la democrazia. Se, infatti,
definissimo la politica in maniera "weberiana" (in sostanza la distinzione fra chi comanda e chi è comandato),
vedremmo molto chiaramente che il mercato tende a diventare, esso stesso, forza politica.
L'antica distinzione fra "oikos" (famiglia) e "polis" (città) era funzionale ad una concezione dell'"oikos"
come formazione nella quale i rapporti di forza erano pre-determinati dal "sangue" (per cui la "oekonomia",
l'economia, era intesa come "governo della famiglia"). E si contrapponeva, l'"oikos", ad una "polis" dove
invece i rapporti di forza erano da determinare (da qui la "polis" come "istituzione").
A mio modo di vedere, è chiarissimo che se l'"oekonomia" invade lo spazio della "polis" i rapporti di forza
non vengono "istituiti politicamente", ma sono essenzialmente gli stessi, pre-determinati, dell'"oikos", cioè
dell'"oekonomia" (e nell'economia che invade il campo politico comanda essenzialmente chi ha il potere economico).
Dunque in gioco c'è ben di più che non la sinistra o un'altra formazione politica. In gioco ci sono
nientemeno che i principi-cardine che hanno caratterizzato i momenti più "alti" della nostra civiltà, quali
appunto il sentimento di giustizia e la democrazia.
Non vedere questo concretissimo rischio (ma che già è realtà sotto molti aspetti) è, a parer mio, davvero
miope.
saluti

Non sono contrario in toto sia chiaro, ma l'idea del diritto alle famiglie è la maniera in cui comunità e liberazione con i loro convegno riminesi, stanno tentando di salvare il salvabile a DESTRA, e cioè via cattolica.

Bizzarro che oggi uomini di sinistra pensino come uomini di destra.

Non è il solo caso di Mauro.  :o

Secondo me Mauro, anche riascoltandoti in questi interventi, mi sembra che tu sia molto attacco all'aspetto sovrastrutturale, e non all'aspetto sociale.

Possibile che non ti accorgi, che proprio lo snocciolar numeri, come faceva al tempo il compagno Bertinotti risultava ancor più indigesto una volta poi che nei fatti, cominciò a frequentare i salotti romani, e sopratutto firmò l'intervento italiano nei balcani (mi sembra).

Credo sia ora di far luce più che sui numeri sulla proprio umanità: qualcuno in politica è in grado di farlo?
Chi deve smuover passioni, è appassionato? o è una mummia come Grasso, che a livello comunicativo ha distrutto l'ultimo avamposto di sinistra che tentava di essere ancora sinistra, seppure prendesse tutte decisioni di destra e contro la sinistra (capisco anche perchè la gente se ne è stufata).

Sopratutto essere appassionati oggi è intervinire a colpi di tweet?

No perchè la sociologia ci spiega che è esattamente così....ma questo significa cavalcare l'onda, e non domarla. Per fare una sciocca metafora.

Ovviamente la questione è ben più seria e radicale, e chiama in ballo la filosofia, che notoriamente influsice meno di zero su queste cose.

La cosa bizzarra è che esiste una intellettualità di sinistra, ma che non riesce a creare paradigmi di immagine sufficienti.

L'apparato simboloico di sinistra è morto, per come lo conoscevamo prima....
Forse è tardi, ma sarebbe delittuoso non provarci almeno a ricostruirlo.
#2342
Citazione di: paul11 il 14 Marzo 2018, 10:05:07 AM
....
Quando le cellule comuniste erano all'interno delle fabbriche ,l'azione cattolica agiva altrettanto nelle parrocchie dei territori.
I due partiti storici (PCI e DC)i erano dentro il tessuto economico sociale e i loro capi storici si formavano dalle associazioni giovanili sui territori.
E poi vale ancora la legge sociologica che il modo di produrre diventa la forma del modo di fare Stato, chi ha in mano i mezzi di produzione pretende che lo stato sia a sua immagine e somiglianza, meno diritti e più contrattazione

Già ma oggi chi produce più? Nel senso che il terziario ha ormai il controllo politico che siano banche, che siano agenzie di contrattazione (ne ho sentito per la prima volta parlare guardando i serial tv americani, ma non credo esistano già in Italia, o sbaglio?), che siano società che fanno giochi, che siano le poste, che siano le amministrazioni di ciò che fanno altre amministrazioni che non fanno altro che emettere leggi ampollose, auto-rimandantesi, autocontradditorie, come ha fatto di recente notare Tremonti, tornato intellettuale per un secondo, come quelle europee.
E' un fatto numerico, chi produce per davvero è infinitamente minoritario rispetto a chi fa altro.

E poi la parola contatto sociale che cosa vuol dire oggi?
Come forse sai io i sindacati li odio, mi hanno fatto male, molto male.
Vendere lucciole per lanterne è contatto sociale, preferisco farne a meno.

Una volta la gente era sincermanente preoccupata del buon funzionamento almeno delle cose, se non dei rapporti personali.

Oggi si è perso completamente anche il buon costume.

Si fà per tutto per i conti in tasca, ma personali.

A parte che sarebbe dovuto valere ieri (e poichè non lo è stato sono morte le ideologie) ma il tema della comunità, dell'interesse per le persone e non per le cose, dovrebbe essere finalmente percepito oggi come oggi.
E invece come acutamente analizzato da pensatori a sinistra come Zizek o Badiou, la gente trova sempre il modo di dare il peggio.

E' interessante vedere i 2 manifesti di Badiou, dal primo che allarmava sul da farsi, al secondo, che allarma sul rimanere svegli.

A me pare sempre più evidente il colasso intellettuale, oltre che quello spirituale (ma quello va bè, è per pochi).

Ci stiamo rimbambendo, chissà la libreria distopica quali nuove perle ci darà.

Per finire, sebbene non abbia molto seguito questo 3d, possiamo dire che non potersi dire di sinistra è quasi il sintomo di non potersi dire più niente di niente.

Così giusto per mettere un pò d'allegria nell'aria  ;D 

In verità ripeto è semplice: rimettere il tema comunitario al centro dell'attenzione.

Che poi è la stessa cosa che dice Paul mi pare (anche se lui intende in maniera politica, e va bene lo stesso! ci terrei a confermarlo)
#2343
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
15 Marzo 2018, 14:42:31 PM
Citazione di: Eutidemo il 15 Marzo 2018, 06:37:54 AM
Ciao Green Demetr,
anche a mio parere sono due i possibili destini a cui l'Italia può andare incontro:
1)
Una Europa socialdemocratica, in cui prevalga una direzione unitaria ed equa delle politiche comuni, che non privilegi le Nazioni-Regioni più forti rispetto a quelle più deboli; soluzione che sarà pure utopistica, ma che, almeno secondo, me non presenta alternative migliori, ed è molto meno illusoria.
2)
Una fuoriuscita dell'Italia dall'Europa, la quale, secondo me, non sarebbe assolutamente una "catastrofe"; ma un piccolo "disastro" sì.
Per quali ragioni dico questo?
a)
Se viviamo in un edificio condominiale, le decisioni della cui assemblea in genere non ci piacciono, non ci servirebbe assolutamente a niente "fuoriuscire" dal condominio stesso (ammesso che fosse possibile); ed infatti, vista l'oggettiva contiguità e la conseguente necessità della convivenza, in tal modo saremmo costretti comunque a subire le decisioni dell'assemblea, senza neanche poter fare sentire la nostra voce nelle riunioni!
Allo stesso modo, se l'Italia si trova nel Continente Europa, le decisioni delle cui assemblee in genere non ci piacciono, non ci servirebbe assolutamente a niente "fuoriuscire" dall'UNIONE; ed infatti, vista l'oggettiva contiguità geografica, economica e finanziaria,  saremmo COMUNQUE costretti  a "subire" le decisioni dell'assemblea, senza neanche poter fare sentire la nostra voce nel Parlamento Comune europeo!
b)
Inoltre, i cosiddetti "sovranisti", si illudono se pensano di riacquistare indipendenza ed autonomia uscendo dall'Europa (magari "giocando" con la moneta e i dazi, come nel secolo scorso), perchè la cosa, in un mondo ormai globalizzato, non sarebbe più assolutamente possibile, almeno per un piccolo Paese che ha una struttura fortemente "manufatturiera" come il nostro; ciò, a differenza, invece, della Svizzera e, in parte, dell'UK, le quali, essendo soprattutto "potenze finanziarie" (che, infatti, sono sempre rimaste estranee all'EURO) hanno molto meno problemi al riguardo.
c)
In terzo luogo, a proposito di "potenze finanziarie", quello che soprattutto esercita un controllo ed un condizionamento su nostro Paese, è la FINANZA SOVRANAZIONALE TRANSNAZIONALE GLOBALE, e <<NON>> l'istituzione UNIONE EUROPEA in quanto tale; la quale, anzi, sia pure in modo alquanto inefficiente (essendone anch'essa a volte influenzata), non ha spesso mancato di cercare di contrastare la prepotenza delle CORPORATIONS.
Per cui, una fuoriuscita dall'Europa, non solo non ci renderebbe più "sovrani" di prima, bensì ci renderebbe ancora più "succubi" di tale strapotente FINANZA SOVRANAZIONALE; ed infatti, saremmo ancora più "piccoli" ed "isolati" di prima per poterla contrastare efficacemente, e, per giunta, senza più nessuno "scudo", o, quantomeno, "filtro" europeo.
d)
Infine, a mio parere, in gran parte documentabile, la crisi del nostro Paese è imputabile non all'EUROPA (comodo alibi) ma soprattutto a NOI; o, meglio, agli scriteriati, corrotti e incompetenti governanti che hanno gestito il nostro Paese da più di trenta anni.
Ed invero, il colossale debito pubblico che ci ritroviamo sul groppone, è dovuto soprattutto a tali "sgovernanti", mica:
- all'Europa, che, anzi, ha sempre fatto di tutto per indurci a tenerlo sotto controllo;
- o all'EURO, il quale, pur indubbiamente svantaggiandoci sotto certi aspetti, ci ha però indubbiamente protetto durante le varie crisi economiche che hanno afflitto il globo.
Per cui, in effetti, non mi sembra proprio una buona idea fuoriuscire da un condominio che ci indispettisce con le sue regole troppo severe, per affidarci, al suo posto, al carismatico "paterfamilias" del nostro singolo appartamento; il quale, per risparmiare la quota condominiale del gas, si riduce  ad accendere falò in salotto. ;D

1) Si infatti

2) Non sarà mai una catastrofe come ha spiegato Bagnai sul suo blog goofyeconomics, con cui da 10 anni a questa parte argomenta scientificamente e ineccipibilmente contro tutti quelli che hanni paura della fuoriuscita dall'Europa.
Ti rimando volentieri a lui, perchè seppure avrò sentito una 30 ina di sue conferenze, non ho ancora il quando sotto controllo....troppi dati.... ;D, però quei pochi che ho in mente non fanno una grinza, in particolare l'hack degli stipendi fatto dalla Germania, che di fatto creano lo spread. (ho già dimenticato la spiegazione ben fornita da lui... ;))

Tra l'altro come l'economista già indicava, la salita di movimenti anti-europeisti, non porta a un attacco finanziario, perchè l'Italia non è la Grecia, se affonda l'Italia, affonda L'Europa.
Inoltre sentivo oggi alla Germania come la BCE stia già cambiando atteggiamento con l'Italia.
D'altronde Bagnai, Lega  e 5Stelle non sono veramente contro l'Europa, ma contro i trattamenti non paritari.

Prima che si formasse l'UE l'Italia era la 5 potenza mondiale.....(poi certo: delitto matteotti, eliminazione del socialismo craxiano etc...).

3 Giocare con la moneta....ma è quello che fanno tutti  :o.


Comunque L'Italia non sarà una potenza finanziaria, ma in quanto a PIL è un motore dell'Intera Europa.
In quanto all'export rivaleggiamo con la sola Germania.
(per una bizzaria del destino il made in italy è percepito come qualitativo)

4 Il colossale debito pubblico è normale per un paese democratico. Ti rinvio sia a Bagnai che alle teorie del monetarismo introdotte dal giornalista Barnard in Italia.


Comunque capisco quello che intendi, d'altronde anch'io per motivi geopolitici più che economici preferisco appartenere al blocco Europa.
Inoltre certo il tema degli sprechi delle amministrazioni pubbliche è noto da tempo.

Ma confondere i problemi di amministrazione con quelli di debito di Stato è e rimmarrà un errore storico che l'Italia ha pagato con la sua uscita dalla top 10 dei paesi più industrializzati.

Certo oggi nel mondo globalizzato e in cui il terziario ha preso il sopravvento anche politico (mentre fino agli anni 80 era solo economico), lo scenario è totalmente cambiato.

In questo senso come ancora recentemente Cacciari ha fatto notare, le sinistre del mondo ( e le destre in maniera minore) sono in grave difficoltà a rimettere in piedi un immaginario simbolico che permetta di sentirsi ancora di sinistra in un mondo detto ormai LIQUIDO, dove l'indifferenza regna sovrana.

E' un problema intellettuale ancora prima che politico.

In questo senso un analista sensibile (e polemico) come Zizek non può che essere pessimista.

In effetti è possibile che uno dei caposaldi dell'intera cultura occidentale che parte col positivismo e finisce nel grande impegno Marxiano, sia finito.
#2344
Tematiche Spirituali / Re:Karma e reincarnazione
15 Marzo 2018, 14:16:20 PM
Sul fatto dell'autorevolezza non mi hai come alleato, in quanto è considerato un errore logico.

Sul punto 1 devo dire che volevo proprio rimandarti alla teosofia che ha la particolarità di essere accompagnato da un apparato scientifico (che secondo i complottisti ha provocato diverse morti per oltraggio alle accademie reali della scienza officiale).
Sto parlando delle varie Besant o di Steiner.

Purtroppo non mi sono ancora addentrato in quei territori, e sarò felice se mi vorrai dare qualche anticipazione.

Sul punto 2 devo dire che potremmo tirare in ballo l'intero pensiero filosofico occidentale, perchè se è vero che la scienza oggi e le sue idiozie riduzioniste prevalgono nei discorsi pubblici e privati, c'è stato un lunghissimo tempo in cui erano Dio e l'Uomo ad avere un significato centrale. Quindi ogni filosofo propone un senso.

Ora forse poichè non hai specificato, intendi riguardo il discorso sulla reincarnazione.

Abbiamo ragionato insieme in questo forum, sul tema della resurrezione dei corpi lato cristiano.

Abbiamo accertato come in effetti era un pensiero piuttosto diffuso nel mondo pre-filosofico.

E' normale che o è vero quello, e quindi che ogni corpo è immortale come l'anima. O solo l'anima è immortale.

Ma non vedo nel primo caso una mancanza di senso.

Anche se per parte mia, credo possa essere più interessante la seconda ipotesi, proprio perchè come dici, scioglie qualche nodo in più.
#2345
Attualità / Re:Elogio dell'incoerenza
14 Marzo 2018, 16:56:58 PM
Citazione di: epicurus il 14 Marzo 2018, 14:58:28 PM
Citazione di: baylham il 14 Marzo 2018, 11:46:21 AM
La domanda è perché la coerenza è considerata un valore in politica mentre l'incoerenza no?
Perché non mantenere le promesse non è solo considerato dai più sbagliato moralmente, ma anche e sopratutto perché se io ti voto in base a quanto dici e poi ti comporti diversamente, allora mi sento giustamente tradito.

Quindi sicuramente il totale disallineamento tra ciò che si fa e ciò che si prometteva è totalmente indesiderabile. Però un minimo disallineamento è inevitabile per i meccanismi democratici e negoziali di cui parlavo più sopra. E anche: se cambio continuamente idea non sono affidabile; però se ogni tanto mi rendo conto di aver sbagliato ma non cambio idea per rimanere "coerente" sono ugualmente colpevole.

Citazione di: baylham il 14 Marzo 2018, 11:46:21 AM
Perché il popolo ha con coerenza bisogno dei politici?
Perché siamo in troppi e le questioni sono troppo complesse per avere una democrazia diretta.  ;)

Dagli un paio di giorni e si sono dimenticati di tutto.

Il problema secondo me è che invece i problemi stanno diventando già materiali...e questo non è previsto...perchè la miseria della realtà ti fa ricordare che sei considerato meno di niente.
#2346
Attualità / Re:Il dilemma del PD!
14 Marzo 2018, 16:53:57 PM
A mio parere sono 2 destini diversi quello dell'Italia e del partito socialdemocratico

Per quello dell'italia sarebbe auspicabile la fuoriuscita concordata dell'europa.
O sennò ingoieremo i resti del cavallo germania-francia.

Utopicamente, ma seriamente, il PD deve pensare a proposte concrete per una socialdemocrazia Europea.

Per ora il tutto è sulle spalle sapienti, ma non so fino a che punto potenti del professor Bagnai della Lega.

Visto quello che stanno facendo all'Inghilterra e quello che hanno fatto alla Grecia.

Prevedo l'ennesimo governo istituzionale tecnico Gentiloni.....magari dopo essere passati dopo un altra votazione ballotaggio, che non andrà in porto comunque: e così sono 20 anni di governo non costituzionale....ma sì la costituzione che barzelletta...nevvero?

Sono qui per essere smentito...non c'ho azzeccato la gente che votava sì, non c'ho azzecato che il m5 perdesse voti.
Speriamo di essere ri-smentito e che 5stelle e lega facciano un governo CONSAPEVOLE....con i primi 2 mi è andata bene...vediamo!  ;)
#2347
cit Suttree
"Cosa poi possa significare questa filiazione non ne ho la più pallida idea. "


Questo a mio parere è perchè sei concentrato più sull'uomo che sul messaggio.
Come la teologia protestate già capiva ad inizio del secolo.
(in fin dei conti la scienza stava raggiungendo successi sempre più evidenti, e il cambio di paradigma ermeneutico, stavo facendo fuggire via di paura, i falsi fautori dello spiritualismo).

Ma anche questo è un sintomo dei tempi buj che corriamo.  :(

cit Suttree
"E soprattutto il primato dell'amore su tutto il resto, nemici e pagani compresi."

Se si legge Giovanni in maniera più attenta si capisce che l'amore è in realtà un messaggio secondario.

In questo forum eravamo rimasti io, inverno ed angelo a rimarcare come l'importanza dell'amicizia era il fatto di ribadire che LUI era il RE. Alias che il Re è lo scopo dell'amicizia.

Siccome per me il messaggio di Giovanni è "tramite me, arriverete a lui". Lo devo rileggere a lunga gittata.

Comunque la cosa è più complicata della favoletta che arriva all'ateo comune di strada.

(me ne sono reso conto solo alcuni anni fa)  ;)


cit Suttree
"Direi che la terza ipotesi fa paura a tutti"

Vengo a questa tua terza ipotesi, la più interessante e che ha catturato la mia attenzione.

E' vero, a parte quello che dici tu, riguardo alla falsità della gente.

Mi è venuta l'illuminazione (in realtà il mio subconscio ci sta lavorando da tempo, da Dicembre).

La paura non è in sè sulla supposta esistenza o meno di gesù, perchè appunto non esiste alcun gesù nella nostra vita.

La vera paura è che esista il fantasma di Gesù (che ha i caratteri del persecutorio, e degli orrori intorno a noi).

BRAINSTORMING (ad uso personale, se ne sconsiglio la lettura  ;D )

Ma questa paura è la paura del fantasma tout court.

Ossia è sintomo che siamo nel contraccolpo fantasmatico della civiltà psicopompa cristiana, dove ognuno di noi è cristiano, che lo ammetta o meno.
E infatti è il colpo del fantasma di peccato.

In questo senso fra totem feticcio del Gesù psicopompo e il suo tabù del gesù arcangelo gabriele, che protegge un luogo che NON ci appartiene.

Ossia il tabù è il tabù dell'angoscia (la casa che non  è casa, di freudiana memoria, L'umwelcht, per proseguire sul tema del giardino paradisiaco imposto da Dio, noi che eravamo nati dalla e per la terra).

Ma ovviamente tutto ciò è sua volta sintomo che esista un fantasma ancora più originario.

Un fantasma che fuggiamo tutta la vita che si chiama DIO.

E che appunto NON HA NOME. Siamo noi che lo chiamiamo, e per questo ne ABBIAMO PAURA!

Abbiamo paura perchè abbiamo nominato qualcosa che non va nominato, perchè nominarlo significa sconfessarlo.
Ossia non credere in lui.

E' bizzarro questo peccato che viene prima del peccato.

E che scopro solo ora mentre scrivo....

Ci devo pensare su.

Forse è proprio il soggetto...il soggetto è infatti scabroso.
Noi neghiamo di essere ciò che siamo.
Negandolo esistiamo.
E cioè non viviamo.

Sto pensando alla via di fuga, o all'estinzione di questo fantasma.
Dovrebbe essere chiaro.

mmmmm....allora se il fantasma di morte è la messa in scena della paura della morte, ossia della sua oggettivazione.....

mmmm....allora forse comincio a capire in che senso Heidegger intenda la nullificazione.

Non a mò di tecnica crematoria dei corpi, anche se lui rifiuta i corpi, mmm.....i dubbi su di lui, sul suo fantasma rimangono.

mmmmmm.....bizzarro si è bloccato...forse è il mio fantasma....

Alle prossime.
#2348
cit  jsebastianB
"E' quanto mai difficile "staccare" la mente dalle irresistibili / quanto seducenti "Tentazioni" (alquanto illusorie, labili, provvisorie, effimere.. transitorie / impermanenti ) quelle stesse che (purtroppo) condizionano pesantemente il nostro comportamento, il nostro agire.."

Ma è proprio perchè i fantasmi sono illusori che sono irresistibili, essi infatti fanno parte della stessa sostanza della nostra mente.
E siamo dentro ad una illusione continua.
Non è tanto quello il problema, ossia non è in sè quello il problema.

Ciò che invece ci impoverisce spiritualmente è negare l'esistenza di Dio.
Infatti ogni storia nasce dalla spinta verso ciò che manca.

Ora la differenza radicale tra cristianesimo ed ebraismo è a detta del filosofo Cacciari, la questione se Dio si raggiunga tramite le LEGGI, o tramite la LIBERTA'-

Ovviamente non parlo della comunità cristiana, che è idiota, perchè credendo nel Gesù salvatore, fa di esso un Tramite di Salvezza.
Ossia ne fa un oggetto. Nè più nè meno che le leggi scritte ebraiche.

Sto parlando invece del messaggio illuminato che ogni religione porta con sè e che solo gli illuminati, ovvero molte poche persone, possono intendere.

Ora il punto Jseb è se tu sia una di quelle. 

E' chiaro che le comunità e le loro falliche rappresentanze, si piglino a ceffoni.
E chissenefrega! (cavoli loro,evidentemente di sparger morte non han ancora finito)

il punto è capiscono almeno la questione della teologia negativa, del Dio che non c'è. Ossia che Dio NON è un OGGETTO?

Non si può parlare di DIO si può parlare del proprio delirio di arrivare a lui.
Ossia del senso che a Lui noi attribuiamo, VIVENDO.

Ora Paolo devo ancora leggerlo, ma so che è il male incarnato.
Esattamente come Matteo, entrambi sono persecutori del sesso.

In Giovanni questo non c'è. In Giovanni il messaggio è ultraterreno COME DEVE ESSERE.

Esattamente come lo è nella Genesi, che ho iniziato a leggere insieme ad Angelo.

Che Gesù sia storico o meno, non ha alcuna rilevanza.

A Febbraio ho iniziato a leggere la Storia della Teologia nel 900.

Cosa buona  e giusta ho letto che fin dal primo novecento, la teologia cristiana, ossia la teologia luterana, oggi chiamata evangelica (il che mi sorprende gli evangelici che conosco io sono gente che NON é a posto), si è resa subito conto che fissarsi col Gesù storico voleva dire perdere contatto con quello Divino.
In quei preti era forte sia il significato PURO e LODEVOLE di salvare la parte METAFISICA del discorso, sia, con mia somma sorpresa, Il DISDICEVOLE E MALEDETTO, significato di PERDERE IL POTERE, e in particolar modo IL POTERE della CHIESA (pur loro essendo critici con essa).

E' così che sono partite le diverse teologie.

E' così che il tema della teologia, che mi pare ci stia caro, caro Jseb, sia diviso e composto di ENTRAMBE le parti.

OSSIA di quella legati alle FALLICHE presunzioni, e quello legato invece alla LIBERTA' di trovare il DIO che è in NOI.

Una cosa è certa il Dio è in noi.

Ora mi pare che il delirante Paolo, con le sue evidentissime manie persecutorie, colpo del fantasma, e anatemi corporali, contracolpo fantasmatico.
Non sia che UNO, di una massa che subisce gli stessi meccanismi psicologici, che è diventato famoso.
Ossia è normale che tutti adorino Paolo, e non  capiscano NIENTE di Giovanni (che invece è quello che tratta la puttana in maniera tranquilla!).

Colpo del fantasma e contracolpo fantasmatico: la società dello spettacolo.
Ossia lo schizo-paranoidismo della società capitalista.

Paolo ne è il suo martire, il suo scudo e spada.

Certo non ho ancora idea della dimensione di questa fenomenologia storico-sociale, ma è evidente davanti a me.  :o

Il punto però caro Jeseb è che OK! dobbiamo uscire da questo delirio: mi chiedo e ti chiedo dunque se tu ti renda conto che Dio è una parte importante del percorso di "uscita" (dal delirio).

Mi dicevi di Osea e dell'amore, ma la tua frase sopra riportata, mi puzza di morale contro i costumi.  :(

Gesù se ne fregava dei costumi (ma quale Agapè!)

voglio capire se c'è spazio per un apertura del discorso.  :-[
#2349
cit cannata
"Capisco che l'astrologia possa anche essere assunta come linguaggio mitologico valido; anch'io in questo senso ho grande stima delle superstizioni, se considerate come linguaggi che hanno molto da insegnarci riguardo alle sensibilità profonde che albergano nell'animo umano. Sia chiaro che non mi riferisco a sensibilità in grado di indovinare il futuro, ma alle paure, le emozioni, insomma, le superstizioni hanno molto da dirci se trattate nello stesso modo in cui la psicologia tratta i sogni.

Ciò che trovo criticabile è attribuire ad una sapienza qualsiasi, sia essa astrologica, psicologica, scientifica, critica, atea, credente o di qualsivoglia genere, la comprensione giusta o migliore dell'esistenza o del mondo.

Ben vengano le critiche da qualunque origine provengano, ma le critiche, anche se preziosissime nello smascherare falsità, incoerenze e problemi di qualsiasi genere, non garantiscono affatto che il criticante possieda la comprensione giusta delle cose. Non esistono critici che siano immuni a loro volta da critiche.

Quindi che senso ha parlare di salvezza? Salvezza significa ritenere che da qualche parte ci sia la comprensione giusta delle cose. Ma c'è qualcuno in questo mondo in grado di dire e dimostrare dove stia la comprensione giusta delle cose?

Ben venga Nietzsche, ma nulla ci assicura che Nietzsche sia il depositario della comprensione giusta. Ben vengano tutti e tutto, ma nessuno è in grado di risultare convincente quale depositario della comprensione giusta delle cose.

Altrimenti che facciamo, creiamo nuovi déi? Vogliamo mettere Nietzsche sugli altari?"

Ok un pò di tempo sta passando rispetto alle elezioni, momento sempre tragico per me, perchè riflette esattamente lo stato mentale della gente.
E niente mi tocca parlare di psicologia!
Perciò provo con questa distinzione ad affrontare i temi posti.

Anzitutto sulla verità delle "storie", caro Angelo, l'unica verità è che sì, sono solo storie.
Che importanza ha la realtà, o la pretesa scientificità di essa?
Saranno sempre e solo storie.

Per questo credo, e ormai ne sono certo, che tu da quello stare in equilibrio sulla bicicletta, ne fai la "tua" storia.

In questo senso la tua storia si scontra con la mia.
Perchè la mia è anzitutto una presa di posizione del soggetto.
E il soggetto è sempre una storia raccontata.
Ora cosa è interessante rispetto a questa posizione?
Che non continua a chiedersi se la storia sia epistemicamente corretta. Se mi facessi domande su questo, starei facendo il cane che si morde la coda, il soggetto non può ergersi a essere la sua episteme: il soggetto fa episteme.
E dunqe l'episteme non esiste. Esiste l'epistemologia.
Ma la "logia" il logos, è quello del soggetto.
Non mi interessa tanto il logos, se prima non mi metto d'accordo con il soggetto che ho davanti.
E' una questione comunicativa anzitutto.
Perciò prima della religione, viene necessariamente la psicologia.

Perciò quando mi rispondi, non puoi rispondermi sul logos, e pretendere che ti possa rispondere, in quanto il tuo logos è l'episteme stesso, che tu cerchi da tempo.
Ma credere che il logos sia l'episteme, o meglio ricercarlo, è sintomo del fantasma paranoico.
Infatti non esiste alcun episteme.
Perciò la tua stessa domanda gira vuoto: è ovvio che non trovandolo per te astrologia e Nietzche, siano solo pezzi secondari del puzzle che vai cercando.
Un puzzle immaginario, che forma la tua storia.
In cui ovviamente nè astrologia nè nietzche troveranno mai lo spazio assolutamente vitale che nella mia storia che essi assumono.
#2350
Ho problemi con https://www.riflessioni.it/logos/login2/

mentre accedo regolarmente solo da https://www.riflessioni.it/logos/login/

non riesco a rimare connesso, e dopo un pò mi butta fuori, così devo fare sempre dei fastidiosi copia e incolla per non perdere i messaggi.

Questo da Dicembre almeno....insomma da un pò!

Prima invece entravo tranquillamente dalla scorciatoria https://www.riflessioni.it/logos/login2/

e rimanevo connesso.


non sono problemi gravi, ma indubbiamente fastidiosi.

se avete tempo e voglia potreste testare come mai?

grazie.
#2351
Citazione di: InVerno il 07 Marzo 2018, 10:43:55 AM
Dalle tue risposte, assumo che non hai capito ciò che ho scritto, non lo dico per fare ironia, evidentemente c'è un divario lessicale che ti fa leggere male e io non so che altre parole usare per spiegarmi. Capita, tra sapiens, non sarebbe capitato tra sapiens-neanderthal, cioè sarebbe stato un divario ancora più drastico (ti saresti meritato una clavata), questo esclude che tu sia un neanderthal (o io un androide), perchè bene o male hai risposto a quello che ho detto, ma facendo leva su questioni che io non ho posto :)

Scusami Inverno, sta storia delle elezioni mi ha scombussolato un pò  :-[

Tra un pò mi ripiglio!  ;)
#2352
Citazione di: Sariputra il 08 Marzo 2018, 13:35:49 PM
Mi rendo perfettamente conto che ho lanciato un tema "evanescente", quasi fatto della stessa materia impalbabile dei sogni. Sembra poggiato sopra una di queste nuvole primaverili che si rincorrono veloci nel cielo...non saprei nemmeno bene come svilupparlo... :( 
Una materia impalpabile in un forum composto in massima parte da "palpatori"... ;D.
Un'impresa impossibile direi...
Mi fermo qui.

Mica tanto evanescente.

Come hai giustamente segnalato, almeno in campo diagnostico, è evidente che esistano fenomeni paranormali.

Quelli che più mi interessano sono la scrittura automatica, e la telepatia.


Io stesso purtroppo dopo la morte di un mio amico, ho assistito al ritrovamento di oggetti che il medium a cui la madre si era rivolta, ha saputo indicare con precisione dove si trovassero...erano disegni che testimoniavano della sua fede e del suo atto.
La madre mi parlava spesso perchè ero pressochè l'unico a non rimanere sorpreso.
(ovviamente ho registrato parecchi altri giochetti, rivoltanti, ma in fin dei conti a fin di bene per la madre, psicologici, per dire che non tutto è oro ciò che luccica)


Non mi capacito poi di come alcune persone conoscano eventi della vita di altre persone senza averle mai conosciute. (ecco questo sì che è un problema! la psicanalisi post-lacaniana ha però notato che questa particolare capacità risiede in soggetti completamente dominati dal fantasma della "madre morta". Che permette ai telepati di riscrivere la storia delle persone davanti a loro. La bizzarria è che ci riescono....da brividi! ma lasciamo perdere...brrrr).

In provincia di Como sono numerose le segnalazioni diagnostiche, e quindi psichiatriche...voglio dire dati alla mano...


Fino alle ipotesi scientifiche dell'etere fatte dall'antroposofia. Su cui so ancora molto poco.

Ora come si innesta la questione della dukka.

A me pare ovvio caro Sari....Ma certo che incide quello che fai o non fai.

Ti ripeto se nel monastero ti danno o prendi tu l'iniziativa di fare qualcosa per il tempio.

Lo devi fare proprio per dimostrare il tuo distacco da quello che fai.


Le stesse tecniche tantriche sessuali servono proprio a prendere distanza da te stesso, addirittura mentre fai sesso.

Questo è l'intero insegnamento dell'oriente.

In chiave occidentale, io lo chiamo il superamento del fantasma materno.

Ossia che la vita abbia senso.....la vita NON ha senso....è proprio quello il suo senso!!!

noi siamo spettatori del gioco divino di maya.....certo maya è cattiva, è illusione, MA è comunque GIOCO DIVINO.

Se vogliamo uscire dal suo gioco karmico, o in chiave fenomenologica dai fantasmi di paura della nostra mente....dobbiamo vita dopo vita...imparare ad accettare il nostro ruolo....

per questo le caste non cambieranno mai....se nasco soldato...devo fare bene il mio ruolo di soldato...e se nasco povero....devo accettare la sofferenza di essere povero.

Poichè in entrambi i casi... piacere e dispiacere sono solo giochi divini, maya legge cosmica...



Appunto FENOMENO ---- LOGIA

ossia ciò che lega ciò che APPARE.

ma ciò che appare non è in sè.

infatti la reicarnazione è una ruota, e prima o poi se ne esce.....

Insomma, anche telepatia e scrittura automatica...e altre bizzarie...SONO ILLUSIONE....E' sempre maya che si diverte a legarci a DUKKA!!!

Certo è telepate...ma è il più legato a DUKKA!!!!  alla nostra mente scientifica sembra un controsenso...ma dati diagnostici NON è così....più credi ai fantasmi, più non c'hai capito niente.

La mente va tenuta ATTENTA E PULITA....questo insegna la meditazione....questo è il ruolo degli YOGIN.


Possiamo benissimo fare i filosofi...ma con consapevolezza....che siamo servi di DUKKA.

Per questo la tua ironia, o la tua saggezza, aiutano tanto, perchè aiutano a smorzare i toni.

Insomma a dire, in fin dei conti, l'importante è farsi una bella risata, di tutte le nostre sfighe, e anche fortune..... :)  ;)  ;D
#2353
Citazione di: Phil il 07 Marzo 2018, 17:36:58 PM
P.s.
In fondo, anche "proletari di tutto il mondo unitevi" voleva essere una forma di globalizzazione metaculturale, no? ;D


Ma globalizzazione è intesa infatti del mercato, non delle nazioni.

A mio parere l'internazionalismo è ancora molto importante.

Ma il dibattito pubblico, che seguo tramite Zizek, è alquanto modesto, e legato alle poltrone.

Per esempio il problema della immigrazione è noto da moltissimo tempo.

Ma quei pochi intellettuali di sinistra che hanno spinto ad affrontarlo sono stati tacciati di filo-capitalismo....

In realtà è solo che non volevano affrontare un tema tabù che normalmente era nella faretra della ideologia di sinistra. Per mantenere la poltrona.

Li fai fessi una, due tre volte, alla quarta la sinsitra è sparita  repentinamente in tutta europa!!!

E non vedo proprio come possa ricostituirsi...sono fermi agli anni 70. Concordo con Paul....

Figurati se si mettono lì a ragionare (e a recuperare 50 anni di critiche scomode, e riconsiderarle poi....ma sai che affronto!)....fa da sfigato!....meglio diventare altra cosa....ossia populisti migliori degli altri.....

Che la giostra cominci.....io i pop corn li ho già presi  ;D

temo che finirò alla scheda bianca...o comincerò a votare partiti sotto il 3%.

Oddio ad oggi non ne vedo nemmeno uno...ma non si sa mai.  ;)   (è pur vero che non li conosco tutti).
#2354
Citazione di: Lou il 07 Marzo 2018, 17:56:08 PM
La discussione si è assai sviluppata, io mi chiedo se sia possibile considerare che il fronte globalizzazione non implichi di per sè la idea di uniformizazzione e omogeneità di "visioni" e annichilimento delle differenze, ma possa anche essere considerato quale latore della idea di pluralità, esagerando - di "comunità plurale". Forse perchè non sono del tutto convinta che la comunità sia necessariamente legata all' essere omogenei.

Ti pare che in Arabia la pensino come noi???

No la tua preoccupazione è eccessiva.
#2355
Citazione di: paul11 il 07 Marzo 2018, 19:23:33 PM
Il mercato "odia" la stagnazione e l'uniformazione.,Vige la teoria fisica  idraulica ed elettrica, differenze di potenziale, differenze di volumi, di livelli diversi, affinchè si renda dinamico, "si muova" il mercato speculativo.

....Ma è chiaro che le culture tendono a difendersi, i quartieri cinesi, marocchini, africani, sono difese di identità culturali, baluardi verso l'esterno.E' del tutto normale questa forma di resistenza.La storia degli ebrei e delle loro comunità "chiuse"fino al ghetto  è un esempio millenario.


Concordo con tutto quanto hai detto finora.

Il punto è che il mercato non è una specie di entità fantasma.

Il mercato è il desiderio feticista della gente.

Il problema non è tanto gestirlo, quanto sorpassarlo. Credo che in fondo di questo si occupi Marx quando prova l'ipotesi della abolizione della proprietà privata.

Ora non mi sembra che l'ipotesi della fine della storia di Marx-Hegel, sia cosa carina da dirsi.

Che facciamo aspettiamo che la gente si dissolva da sè? Ma intanto dissolve il Mondo, come spesso piace dire a Sgiombo.


Certo che fin quando pensiamo al mercato come entità a se stante...non siamo certo nemmeno sul tavolo della discussione politica.
Poi se la socialdemocrazia mette a capo Macron in Francia, e ora il capo dell'ILVA in Italia....non saprei.

In Francia ha funzionato...ma in ITALIA la vedo dura.

Periodo complicato per le menti grige che vogliono vendere fumo.....

E comunque il problema intellettuale rimane, cosa fare?