Citazione di: Koba II il 25 Dicembre 2023, 09:08:41 AMUn noto manuale di teologia giustifica l'esistenza della teologia fondamentale come la riflessione necessaria per "dare risposta a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi", citando la nota la frase della prima lettera di Pietro.Anche senza essere teologi, e senza teologia, si può tentare una risposta.
Io ho speranza che il continuo processo di presa di coscienza di se, che è la strada evolutiva che stiamo percorrendo, sia la strada giusta.
I condizionamenti a cui siamo sottoposti ci dicono molto di noi se siamo curiosi di conoscerli, ma non possiamo conoscerli a fondo senza sperimentarli.
Si pongono quindi due alternative individuali:
1. Superarli.
2. Restare ''felicemente'' invischiati.
Perchè in fondo felicità è essere se stessi, senza però commettere l'errore che di quel che siamo tutto è stato sviscerato. Osserviamoci mentre agiamo, come osservassimo altro da noi. Facciamo tesoro di questo indagarci, senza sottovalutarci ne sopravvalutarci.
siamo solo un essere vivente fra tanti, ma allo stesso tempo siamo esempio di vita non secondo a nessuno.
Io spero di superarli questi condizionamenti , ma non è possibile superarli senza viverli. Quindi viviamoli per quanto possibile con serenità.
il fatto stesso che l'uomo cattivo, il bau bau, o il capitalismo, per i più di questo forum, ci sottoponga a questi condizionamenti in modo così pesante, è segno che la nostra natura entra sempre più nel dominio della coscienza umana.
La tecnologia ci mette alla frusta, ma questo è un problema solo per chi non ha fiducia nell'uomo, per chi non ha fiducia in se stesso, per chi ha dimenticato quanta in sè ne ha già inglobata di tecnologia, e alla quale non rinuncerebbe senza sentirsi snaturato.
Siamo leone e gazzella in un corpo solo.
E' nel nostro interesse quindi cercare di capire le ragioni dell'uno e dell'altra, opposte, ma complementari.
Siamo una contraddizione con cui convivere in pace.
Non c'è bisogno di isolarsi in una vita contemplativa, ma il trucco è vecchio come il cucco: prendersi ogni tanto una pausa per pensare, per osservarsi.
Smettere di lagnarsi dell'uomo cattivo e del bau bau, del capitalismo, come fossero altro da noi.
Correggere l'uomo cattivo che è in noi, non perchè ciò è giusto, ma perchè ciò ci dà felicità.
In parole povere:
ascoltare tutte le sirene legandosi a un palo, e poi sciogliersi e decidere cosa fare.
Io ho speranza che chi ha fiducia in sè farà la scelta giusta, e potrà criticare le scelte altrui, ma comprendendole per averle prima vagliate.
Chi non ne ha di fiducia in sè, potrà solo lamentarsi delle scelte altrui.


