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Messaggi - viator

#2371
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia politica
22 Novembre 2019, 23:51:14 PM
Salve Paul11. Mi colpì questa tua annotazione : "O il consumatore prenota al produttore, in questo caso all'agricoltore, o tutto ciò che sta fra produttore e consumatore è pura speculazione economica parassitaria".
Forse hai ragione ma se anche i consumatori regredissero verso costumi alimentari essenziali (pochi generi fondamentali) non credo proprio che si presentaranno alla ribalta produttori agricoli disposti a soddisfare tempestivamente ed esattamente le prenotazioni alimentari. La produzione agricola - indipendentemente dalla intermediazione - è tuttora soggetta ad andamenti non controllabili da parte delle imprese piccole e medie.

Solo grandissime imprese potrebbero gestire le fluttuazioni del prodotto rispetto al prenotato : avremmo quindi che al parassitismo della intermediazione si sostituirebbe il monopolio della produzione. Saluti.
#2372
Salve Isfrael. Ciò che pensavo del vizio quando lo praticavo (ad esempio il fumo) è rimasto ciò che ne penso ora che ho smesso.

I VIZI SONO QUELLA COSA CHE PORTA ALLA MORTE RIEMPIENDO LA VITA.

Tutti bravi a dire che questo o quello fanno male. Ed hanno pure dimostrabilmente ragione !
Ma gli aspiranti virtuosi non riflettono mai sul fatto che il voler star lontano dai pericoli (per i vizi nocivi o pericolosi), se attuato secondo raziocinio, buonsenso e virtù, porterebbe al eliminare il fumo, l'alcool, gli eccessi alimentari, il sesso non routinario, l'alpinismo, il motociclismo, le immersioni subacquee.............................................

Raziocinio e buonsenso dimostrano che l'unico modo sicuro di sfuggire a rischi e pericoli non necessari è l'inerzia. Ovvero il tapparsi in casa e non uscire mai. Attenti però agli incidenti domestici !.
In sostanza, l'unico modo per non morire consiste secondo me nel rinunciare a vivere !. Come compiango i virtuosi a tutti i costi !. Saluti.
#2373
Tematiche Spirituali / Re:Resurrezione
21 Novembre 2019, 21:24:34 PM
Salve daniele75. Citandoti : "ma io e te all'inizio eravamo uguali, identici, e così saranno le future generazioni".
Suggestivo ma sbagliato perchè spannometrico.
Io e te siamo portatori, alla nascita di almeno tre tipi di impronte :

  • quella genetica specistica, intesa come eredità biologica trasmessoci attraverso l'intero percorso evolutivo della vita almeno sino all'apparizione della nostra specie. Possiamo considerarla come l'unico contenuto che ci accomuna,  contenendo ciò che rende ciascuno di noi un meraviglioso "archetipo-prototipo" (definizione freudiana) sempre uguale ad un certo modello originario ("archetipo") che deve ogni volta venir riprodotto e poi sempre nuovo ("prototipo") perchè deve introdurre ogni volta una qualche variazione, diversificazione, progresso attraverso l'impronta individuale.
  • quella (direttamente) ereditaria, consistente in quanto trasmessoci dall'assortimento genico di cui sono stati portatori i nostri genitori.
  • quella individuale, intesa come insieme di quanto indirettamente trasmessoci dalla insondabile combinazione genetica dei contenuti di tutti i nostri progenitori, genitori esclusi.
A questo punto, nascendo, siamo pronti e disponibili per la definitiva differenziazione : quella che ci sarà fornita attraverso l'impronta dell'ambiente.

Quindi, alla nascita, risulterebbero "identici" i soli gemelli omozigoti. anche se ho dubbi anche per tale caso. Saluti.
#2374
CitazionePer esempio, questo argomento di discussione oppure in generale il forum Logos sono concludenti o inconcludenti?

Altra citazione


Per me hanno senso se concludono qualcosa, se scambiando le idee le moltiplicano. Altrimenti e chiacchiericcio, magari intellettuale. A qualcuno piace e i gusti non si discutono.


Nessuna singola discussione od intervento risultano concludenti. Ovvio. Le eventuali conclusioni, se qualcuno vorrà trarle, verranno estratte dall'insieme di una certa moltepicità di discussoni ed interventi.
Quali conclusioni raggiungono l'arte o la scienza o la volontà di avere dei figli ?
Tutti gli artisti, gli scienziati, gli aspiranti genitori fanno ciò che fanno nella speranza, fiducia, desiderio, presuntuosa certezza di giungere alla conclusione che si prefiggono.
Ma il raggiungimento del loro scopo non è loro opera. Le conclusioni di quello che hanno fatto - se saranno riconosciute - saranno opera del destino o di chi giudicherà le loro opere.

Perciò noi dobbiamo continuare a discutere, a fare arte, a studiare, a copulare senza aspettarci conclusioni. Le quali però verranno al di là di ogni nostra specifica aspettativa in proposito. Saluti.
#2375
Salve Ipazia. Citandoti, inserisco qualche mia puntualizzazione : "Per la filosofia è diverso. Le due "sostanze" originarie della filosofia sono materia e spirito.Preferirei materia e forma; lo spirito (che rappresenta una forma immateriale particolare) lo inserirei nella metà della filosofia che si occupa di metafisica (l'altra metà si occupa appunto del regno materiale).
Quindi la questione (con viator) è se l'energia, di cui la scienza e la pratica quotidiana ci danno riscontro, sia da attribuire alla materia o allo spirito. L'energia in sè - questa sconosciuta - facciamola immateriale (giustamente, ripeto, non-materia) e mettiamola nella metafisica (superfluo evidenziare che meta-fisico significa "oltre la fisica" e non necessariamente "estraneo alla fisica"). Gli EFFETTI dell'energia mettiamoli invece nella fisica (come negarlo ??!!). In questo modo possiamo rappresentare la "magica" dimensione energetica quale "ponte"tra materia e forma, fisica e metafisica, stare (l'essere) e mutare "il divenire). viator preferisce trovare il link nel carattere impalpabile, "immateriale" dell'energia per arruolarla nella sua "fenomenologia dello spirito" (come da me appena commentato) dove anche l'entropia trova posto in una deriva se non nichilistica, sicuramente pessimistica (trovi ??). Invece altri che Ipazia ritiene che essendo energia e massa strettamente correlate e non separabili l'una dall'altra in nessun fenomeno (FISICO !) esperito, l'energia gli effetti dell'energia vadano ascrittai all'ambito della materia . Sussumendo, con spiccata propensione imperialistica, anche le due categorie filosofiche gemelle di essere (equivalente scientifico:massa) e divenire (e.s.: energia) nella categoria del "materiale" (brava, tu sì che capisci ANCHE QUELLO CHE NON TI PIACE O NON TI INTERESSA !). Realizzando alfine il suo, ovvero mio, sistemone metafisico materialistico. Dopodichè, in sede filosofica, ce la giochiamo con chi di filosofia ci capisce qualcosa.

Una frecciatina per myfriend : se la filosofia è aria fritta (verissimo!) la scienza è cervello in umido (altrettanto vero !). Ovvero gli ingredienti giusti per cuochi spericolati. Saluti.
#2376
Salve myfriend. Quando affermavo che siamo di fronte ad una duplicità dell'essenziale non intendevo affatto negare la fondamentale origine monistica di tutti gli aspetti dell'esistente.

Intendevo che, essendoci la momade umanamente negata, irraggiungibile (concepibile ma non percepibile o dimostrabile) NOI UMANI possiamo solo trattare dello sdoppiamento di tale monade che sempre ci presenterà - al minimo - delle duplicità. Saluti.
#2377
Salve myfriend. Ecco. Finalmente ci siamo : "La materia è intrinsecamente costituita da un'entità immateriale".
Sia la scienza che la metafisica che la filosofia, alla fine di tutti i discorsi (o forse, all'inizio di essi) si trovano di fronte la bivio della duplicità fondamentale.

Tale duplicità è quella tra la materia e l'energia (per la scienza), la materialità e l'immaterialità (per la metafisica), la cosa in sè e gli effetti dell'esistenza della cosa in sè (la filosofia).

Ipazia non gradirà ma io credo proprio che l'entità immateriale consista, per tutti e tre gli ambiti citati sopra, nell'energia.

Certo io, se fossi in lei, mi troverei imbarazzato nel considerare l'energia come NON IMMATERIALE. Vorrebbe dire (delle due l'una, anche se lei preferisce dire "tertium non datum") che l'energia è invece materiale. In tal caso però in che modo sistemiamo la precisa individualità di una materia materiale e quella di una energia pure materiale ?.

Provocatoriamente mi permetto di far notare : ma quando mai qualcuno ha mai dimostrato l'esistenza materiale dell'energia ? Quelle che abbondano sono invece le prove scientifiche DEGLI EFFETTI DELL'ENERGIA una volta che essa, dopo essersi irradiata immaterialmente nello (spazio ?) viene ad interferire con della materia esistente, venendo riflessa oppure assorbita da essa materia.
Ma la supposta doppia natura (ondulatoria e corpuscolare) della luce non suggerirebbe proprio una simile interpretazione ?. Saluti.
#2378
Salve niko. Citandoti : "Non vince chi combatte meglio, bisogna giungere a un livello di giustizia, cioè di equidistribuzione, per non stare tutti peggio".
Con la massima naturalezza tu e - per convinzione o per distrazione - moltissimi altri considerano il concetto di giustizia coincidente o sinonimo di equità.

Ti faccio un esempio : la distribuzione equa (egualitaristica, indiscriminatamente uguale) delle risorse secondo te realizza la giustizia quando riguardi una massa di persone alcune delle quali le hanno generate mentre alcune altre si limitano a rivendicarle senza aver contribuito NON IMPORTA PER QUAL MOTIVO a produrle ?

Se io producessi beni per 100 persone e, distribuendoli a 100 persone che ne hanno bisogno o che li richiedono, mi accorgessi che solo 50 di loro mi pagano, cosa farei ?
Secondo te dovrei far finta di niente, vero?.

E i 50 che non possono o non vogliono pagarmi, secondo te come reagirebbero ?.
Credo che questi ultimi penserebbero : "Questo ha talmente tanta roba che può permettersi di regalarcela !...........facciamo girare la voce che abbiam trovato una persona veramente GIUSTA" (giusta per che cosa, indovinalo tu). Saluti.
#2379
Salve myfriend. Dal mio punto di vista invece non ci siamo proprio. Lo scoprire la funzione manifesta l'inutilità della ricerca di un senso "umano".

Poichè la funzione è "sovrumana" (estranea alla sensibilità umana e precedente ogni e qualsiasi manifestazione umana).

Per quelli come te (cioè quasi tutti) sembra che alla base del mondo ci sia l'uomo, non che alla base di tutto ciò che è umano ci sia il mondo. Si chiama visione solipsistica. Saluti.
#2380
Salve myfriend : Citandoti : "Qual è il senso della vita, o della vita organica in generale? Rispondere a questa domanda implica comunque una religione. Mi chiederete, allora, ha senso porla? Io rispondo che l'uomo che considera la propria vita e quella delle creature consimili priva di senso non è semplicemente sventurato, ma quasi inidoneo alla vita".
Qual'è il senso del termine "senso" ? Semplicemente la ricerca - effettuabile solo dall'uomo - di ciò che risulti umanamente comprensibile.
Ci sono un sacco di cose prive di senso che ci circondano. Inutile soffermarsi sui limiti che ci impediscono di trovar senso su di queste.

Al di fuori della nostra ottica noi dobbiamo invece trovare LA FUNZIONE (e non il senso) della vita e di tutto il resto che non possiamo capire o che non ci piace.

La funzione della vita animata od inanimata (quindi del mondo biologico, noi inclusi) è quella di contribuire a generare (quando nacque) ed a mantenere (ora e sempre) un sempre maggiore grado di diversificazione e complicazione dei contenuti del mondo.
Cioè di generare e mantenere un certo qual grado di disordine (in natura disordine, caos, diversificazione, complessità, apparente casualità sono TUTTI fattori VITALISTICI) che si opponga - generando un complessivo equilibrio dinamico - all'ordine che si stabilirebbe se l'uniformità (cioè la fine dell'entropia e la morte termica dell'universo) riuscisse ad imporsi.


Infatti tale immortale equilibrio dinamico non è altro che la VITA (anzi, addirittura l'ESISTENZA del mondo). Saluti.
#2381
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
16 Novembre 2019, 22:32:24 PM
Per Davintro. Citandoti : "ma tutto ciò non nega l'idea per cui la coscienza ricaverebbe la propria energia psichica anche da fonti immateriali".
Sembrerebbe quindi che secondo te o qualcun altro esisterebbero - del tutto distinte ed a quanto sembra pure incompatibili - una energia fisica ed una energia psichica.
Tu - credo - chiami energia psichica l'esistenza noumenica dello spirito, contrapponendola ad una pretesa "energia fisica", quella cioè che mostra i propri effetti sulle cose.
Esiste secondo me invece una sola energia, ed è immateriale (altrimenti dovremmo chiamarla materia). Quella che viene chiamata energia fisica non è l'energia in sè, ma solo l'insieme degli effetti, delle interazioni dell'immateriale (ma non per questo meno sostanziale e fisico !) con il materiale.

E' come dover distinguere tra la cosa in sè e gli effetti dell'esistenza della cosa in sè. Saluti.
#2382
Salve myfriend. Esiste un problema - tra i tanti - a questo mondo. La maggiore o minore apertura mentale. Tirato per i capelli ti faccio notare che la statua del Mosè di Michelangelo sarà certo stata fatta da qualcuno di simile a noi prima che noi passassimo dove la troviamo.
Questo secondo te vuol dire che tutta la vita, la natura, le entità fisiche che ci circondano, poichè le scopriamo dopo che esse sono state generate, sono opera di qualcuno di simile a noi che ci ha preceduto o di qualcosa di ESCLUSIVAMENTE o almeno SPECIFICAMENTE nostro (intelligenza, volontà, intenzione etc.) che esisteva prima delle realtà che ci circondano ? Saluti.
#2383
Saluti myfriend. Purtroppo, come stai notando, in questo forum esistono utenti culturalmente poco formati (come me) o poco aggiornati (come me ed Ipazia). Cerca di sopportare. Per parte mia intervengo per un'ultima volta sull'argomento "coscienza cosmica" ovvero "causa intelligente", poi mi ritirerò poichè non amo ripetermi continuamente.

Tu trovi - giustamente - che i meccanismi (o eventi) naturali, nella loro sfolgorante variegatezza e nel loro riuscire a mantenere vive le realtà che ci circondano, siano qualcosa di stupefacente che supera i poteri di qualsiasi intelligenza umana.
Quindi ne desumi che tutto ciò - mostrandosi ammirevole per un'intelligenza "inferiore" come la nostra sia stato generato da una intelligenza a noi "superiore".

Di qui il concetto di "causa (o disegno) intelligente".

Il problema però è che tale causa non la conosciamo, quindi sarebbe inappropriato il trovare intelligente o stupido chi o ciò che ignoriamo.

Nell'altro argomento (Dio, affermazioni.....etc.) ti avevo parlato del curioso ed imperversante fenomeno del capovolgimento confusionario tra le cause e gli effetti di certi scenari.
Ecco, siamo tornati ancora a quello.

La causa è quindi ignota, gli effetti sono noti, sono sotto i nostri occhi e sono meravigliosi. MA ALLORA SONO GLI EFFETTI AD ESSERE INTELLIGENTI !!

Il problema purtroppo è che il mondo è esistito per miliardi di anni in assenza dell'uomo. Prima della nostra comparsa non c'erano nè intelligenze nè intenzioni nè disegni nè coscienze.

Poi siamo arrivati noi e tra noi qualcuno che pretende che le nostre origini risultino il frutto di attributi (appunto intelligenze, intenzioni, disegni e coscienze) da noi sviluppati dopo la nostra comparsa !! E QUESTO APPUNTO E' UN'ALTRO ESEMPIO DI CAPOVOLGIMENTO TRA CAUSE ED EFFETTI. Saluti ed auguri.
#2384
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
15 Novembre 2019, 12:08:34 PM
Salve. Per Ipazia : citandoti: "L'energia che anima le funzioni superiori della psiche è prodotta biologicamente in complessi processi bio-chimico-fisici la cui "staratura" comporta ineluttabilmente il venir meno della coscienza, la quale dimostra in tal modo di non poter sussistere senza il substrato materiale che la contiene. Basta una banale anestesia per averne la dimostrazione. L'unità psico-somatica è particolarmente elastica e l'organismo umano, anche attraverso forme di difesa biologica innate, è in grado di sopportare stili di vita e situazioni molto variegati ed estremi. Psiche e soma si evolvono congiuntamente. Le condizioni di vita di popolazioni allo stato di natura sono insopportabili per un modello metropolitano. E viceversa. Ma quando si stacca la spina, e il supporto materiale non offre i "nutrimenti" necessari alla psiche, non vi è differenza che tenga. Tutto il vissuto psichico scompare "come lacrime nella pioggia".
Entusiasmante "lectio elementaris". Brava e saluti.
#2385
Salve myfriend. Ti ho riletto e riassumo :

  • già inizialmente dicevo di non capire i rispettivi ruoli-significati di un Dio e di una Coscienza cosmica. Tu li dai come coincidenti ma non viene chiarito il significato di coscienza, cioè di un aspetto-ente che io trovo tipicamente umano e limitato ai contenuti umani dell'esistenza.
  • secondo te - mi sembra - la Coscienza cosmica si incarnerebbe nell'Intelligenza cosmica, nel senso che tu troveresti che i contenuti, le manifestazioni del cosmo sarebbero organizzati in maniera che noi possiamo trovare "intelligente", e ciò quindi dovrebbe confermare che l'intelligenza "suprema" sta nel cosmo prima ancora che in noi.

Se questa è la tua visione, osservo :

  • il fatto che noi troviamo "intelligente" ed "ordinato" il cosmo deriva dal fatto che noi possediamo una certa attitudine (che chiamiamo intelligenza UMANA) che ci consente di valutare - dal nostro soggettivo punto di vista - cosa appaia ordinato e bello (e quindi fatto da qualcuno che apprezza come noi ordine e bellezza) e cosa invece risulti incomprensibile, caotico, misterioso, inutile, pericoloso, doloroso etc. etc etc. (tutti aspetti che secondo i nostri parametri sono estranei alla (nostra) intelligenza).
          In sintesi, noi troviamo intelligente solo ciò che è all'altezza della nostra intelligenza.

  • la tua convinzione di trovarti dinnanzi ad un cosmo-natura frutto di una intelligenza estranea e superiore alla nostra è secondo me espressione di una visione creazionistica piuttosto classica per la quale, ragionando sul fatto che il mondo sembra fatto per accoglierci, si pensa ad un "padrone di casa" che l'abbia allestito avendo presenti necessità e desideri dell'ospite umano cui il mondo veniva destinato.
  • a questo punto subentra l'effetto di inversione causa-effetto di cui parlavo nella mia precedente risposta. Non è che il mondo sia stato fatto per noi, dicono i materialisti-evoluzionisti.......... è che il mondo ci ha fatti a sè compatibili attraverso la diversificazione illimitata ed incomprensibile dei suoi contenuti, uno dei cui risultati PSEUDOcasuali siamo noi. Tale seconda ipotesi presenta però il problema di essere terribilmente complessa nei suoi particolari, perciò da respingere da parte di chi ami la semplicità rassicurante del creazionismo. Saluti.