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Messaggi - bobmax

#2371
Tematiche Filosofiche / Re:La mano e la moneta
30 Dicembre 2019, 06:46:19 AM
Citazione di: Ipazia il 29 Dicembre 2019, 20:26:06 PM
Dio, Tutto, Nulla sono fantastiche astrazione del prodotto evolutivo di un universo che attraverso la sua mente umana ha potuto riflettere su se stesso. Di reale c'è solo l'universo e la sua autocoscienza umana. L'unica che conosciamo e a cui possiamo attingere.

Non sono astrazioni, ma espressione della maggior concretezza possibile da parte della mente umana.

La consapevolezza del Nulla è presente in noi dalla nascita. Prima di ogni pensiero determinato. E ci accompagna in ogni istante di vita.

L'uni-verso è idea necessaria del Tutto. Altro che astrazione... È impossibile non avere questa idea, che è un'idea aperta.

Dimentichi di questi fondamenti del nostro stesso esserci, ci perdiamo nei "qualcosa"...
Scambiamo il Tutto per un qualcosa!

Mentre il Tutto non può essere assolutamente un qualcosa.
Il Tutto è infatti il nostro fondamento.

In definitiva, è ciò che noi siamo.
#2372
Tematiche Filosofiche / Re:La mano e la moneta
29 Dicembre 2019, 17:26:56 PM
Citazione di: Ipazia il 29 Dicembre 2019, 12:04:03 PM
Citazione di: bobmax il 29 Dicembre 2019, 11:46:29 AM
Ipazia, sento stridere le unghie sui vetri...

Salto quantico!
Cosa non ci si inventa pur di non guardare la nostra nullità...

Che poi questo salto quantico non ha niente di diverso, nella sostanza, rispetto all'intervento di un Dio creatore.

Era opportunamente tra virgolette, metaforico. La differenza tra l'intervento di un Nume è che il processo è avvenuto per motu proprio. L'universo ad un certo punto ha preso coscienza di se e l'ha fatto, per quel che ne sappiamo accidentalmente, attraverso un medium di sostanza biochimicofisica che si è preso anche il lusso di creare in proprio, imitando la natura dapprima e inventando, per il gusto d'inventare, poi. Tutto questo senza che l'ipotesi Dio fosse necessaria. Con grande soddisfazione filosofica, ma non teologica suppongo, del teologo Guglielmo.

Ma l'universo è la natura. Che poi è il Tutto.

Di modo che, se imita, imita se stesso. E se inventa, donde trae le sue invenzioni se non da se stesso?

Se l'universo è qualcosa, ciò che inventa non può che derivare dal qualcosa che già è.
Se è qualcosa non è perciò davvero libero di inventare. Perché condizionato da ciò che esso stesso è.

Almeno che con "universo" si intenda il Nulla...

Allora è effettivamente libero di creare e inventare.

Ma quel Nulla, Ipazia, è Dio.
#2373
Tematiche Filosofiche / Re:Si può prevedere il futuro?
29 Dicembre 2019, 15:56:02 PM
Ciao Eutidemo

Scusami ma nel tuo ragionamento vi è una fallacia logica, che ti sfugge.

In sostanza tu ipotizzi (vuoi considerare) di ricevere/avere una previsione di un qualcosa che farai di tua volontà ma che potresti allora non volere.

Per vedere la fallacia, è sufficiente avvicinare sempre più la previsione ipotizzata (voluta) fino a giungere al tempo presente.
Ti troveresti così a ipotizzare di fare qualcosa di tua volontà pur non volendolo!
E' un'ipotesi assurda!
Perché vuoi (ipotizzi di) non volere ciò che vuoi...

Proiettando questa fallacia nel futuro, la nascondi a te stesso, ma l'errore rimane inevitabilmente. Sebbene sia più nascosto.

***

Vorrei precisare che non credo che alcuna divinazione sia possibile.
Ma per motivi che nulla hanno a che fare con la logica.

Difatti, sono convinto che la logica non sia Verità assoluta, sebbene sia indispensabile per il nostro esserci.
La logica è un dono di Dio.
Ma sbagliamo, e di brutto, a considerarla legge assoluta! Quasi che Dio vi debba sottostare...

E' un dono, utile per la ricerca di Dio, ma non è Dio.

Il considerare il tempo un "continuum" è un'altra trappola, in cui cade la mente che vuole afferrare la Verità. Ma una trappola è pure il non considerarlo affatto come una pellicola cinematografica.
Sono tutte ipotesi della mente logico/razionale che vuole com-prendere.
Mentre... non vi è niente da prendere!

Vorremmo applicare la nostra umile logica per imbrigliare il Tutto!
Mentre la logica va tenuta ben ferma, costi quello che costi, ma non per com-prendere... il suo fine è un altro. Ed è quello di giungere al limite.

Che noi si stia nel cosmo, e non nel caos, è solo un dono di Dio.
Un dono che potrebbe dissolversi in qualsiasi momento!
Altro che divinazione...

Di modo che è senz'altro corretto e auspicabile la messa in discussione del libero arbitrio. Ma non per trarne delle conclusioni!
E' importante considerare che il libero arbitrio è presumibilmente un'illusione, per giungere al limite del comprensibile. Là dove ogni certezza, fino ad ora scontata, inizia a vacillare...
E noi con essa.

Caro Eutidemo ti auguro ogni bene, e la beatitudine che solo il Nulla può donare.
#2374
Tematiche Filosofiche / Re:La mano e la moneta
29 Dicembre 2019, 11:46:29 AM
Ipazia, sento stridere le unghie sui vetri...

Salto quantico!
Cosa non ci si inventa pur di non guardare la nostra nullità...

Che poi questo salto quantico non ha niente di diverso, nella sostanza, rispetto all'intervento di un Dio creatore.

Superstizione.
#2375
Tematiche Filosofiche / Re:La mano e la moneta
28 Dicembre 2019, 22:10:49 PM
Citazione di: viator il 28 Dicembre 2019, 21:33:44 PM
Salve Ipazia. Citandoti : "Perchè il trascendentale umano dovrebbe essere incommensurabile con il mondo fisico, da cui trae il materiale per la sua attività creativa ? Come "prova" basta un traliccio".

Poichè "trascendentale" dovrebbe definire ciò che si pone oltre/sopra ciò che si è appena nomimato quale riferimento del trascendere stesso, il "trascendentale umano" dovrebbe porsi oltre la condizione umana. Quindi sicuramente al di fuori dell'uomo.
Se però lo stesso"trascendentale umano" risultasse commensurabile con il mondo fisico, ecco che si troverebbe a farne parte.

Non afferro il riferimento al traliccio. Saluti.

Hai colto il cuore della questione!

Aggiungerei che se si inizia a tirare in ballo il "trascendentale" poi non ci si può più fermare a nostro piacimento.
Perché allora i vegetali trascendono i minerali e gli animali i vegetali e gli umani gli animali e gli dei...

O si tiene a bada il trascendente, e cioè lo si considera Nulla, oppure torniamo all'alchimia, alla magia.

Il traliccio è espressione di questo mondo fisico!
Che altro dovrebbe essere?

Tirare in ballo il trascendentale non è altro che un atto fideistico, cioè una superstizione.
#2376
Tematiche Filosofiche / Re:La mano e la moneta
28 Dicembre 2019, 18:14:40 PM
Citazione di: Ipazia il 28 Dicembre 2019, 14:41:20 PM
Il trascendentale umano si concretizza in speculazione razionale e produzione artificiale trascendendo il mondo fisico, così come lo concepiamo, incluso il suo deterministco divenire. Il rasoio è ricetta epistemologica, non dogma di fede o legge naturale. E' un etico invito alla sobrietà, come risulta dalla sua versione autografa:

Frustra fit per plura quod fieri potest per pauciora.

È inutile fare con più ciò che si può fare con meno.


Precetto antifrustrazione che rimanda ad Epicuro ed alla sapienza greca. E vale pure quando esercitiamo il nostro libero arbitrio, sollecitandoci al miglior dosaggio di ragione e desiderio.

Non vi è alcuna prova che la speculazione razionale e la produzione artificiale trascendano il mondo fisico.
Per affermare che lo trascendono occorre infatti una "prova" che dimostri la loro incommensurabilità rispetto ad esso.
Ma così non è.
Né potrà mai esserlo.
Per la semplice ragione che se ciò davvero avvenisse... il mondo fisico ne verrebbe esso stesso irrimediabilmente compromesso. Non più Cosmo, bensì Caos!

Questo voler credere a qualcosa di "trascendente" è il peccato originale di ogni religione, anche dello scientismo. E' superstizione.
Anche il voler credere nel libero arbitrio, non è che superstizione. Ossia una fede mal posta.

Quando finiremo per renderci conto che solo una può essere l'autentica fede?
Che ogni altra non è che superstizione?
L'unica possibile fede è fede nella Verità.
#2377
Tematiche Filosofiche / Re:Si può prevedere il futuro?
28 Dicembre 2019, 17:18:30 PM
Ciao Eutidemo

Citazione di: Eutidemo
... se io prevedessi non solo che scriverò una determinata frase, ma prevedessi pure che lo farò "spontaneamente" con libera determinazione nel momento in cui la scriverò, dovrei aver pure previsto che in futuro saprò che lo avevo previsto; previsione, questa, per la quale non mi serve la chiarroveggenza, perchè mi basta la logica per prevedere che, in futuro, ricorderò sicuramente ciò che è avvenuto in passato, e, cioè, che nel passato avevo previsto che nel futuro avrei scritto quella frase.

Non riesco a vedere il legame tra la previsione dello "scrivere" e della sua "spontaneità" con la previsione del "sapere"...
Perché il futuro "sapere" dovrei prevederlo e perché dovrei necessariamente sapere di averlo previsto?
Inoltre, perché "ricorderò sicuramente"?

Sono tutte condizioni non necessarie.
Potrei ricordarmi dopo di aver scritto liberamente, che quel fatto lo avevo comunque già previsto.
Senza neppure alcun bisogno di dover prevedere quando "saprò" di aver previsto. Semplicemente lo saprò, quando lo saprò. Prima o dopo lo scrivere che importa?

Quale logica può darti la sicurezza che un domani ricorderai qualcosa?

Secondo me, non c'è "sapere" o "ricordare" che tenga.

Invece logica vorrebbe che se la previsione è corretta, semplicemente scriverai spontaneamente quella frase. A prescindere da eventuali ricordi, conoscenze, ecc...
Che se presenti non faranno che appunto far avvenire ciò che era stato previsto.
#2378
Tematiche Filosofiche / Re:La mano e la moneta
28 Dicembre 2019, 10:40:03 AM
Applicando il rasoio di Ockham, dovremmo convenire che probabilmente il libero arbitrio è un'illusione.

In quanto la sua eventuale esistenza richiederebbe la presenza di elementi che trascendano il mondo fisico, così come lo concepiamo.

Elementi solo supposti, ma che non hanno alcuna conferma nelle leggi fisiche che abbiamo sviluppato e sulla cui base, senza eccezioni, ci inoltriamo nel mondo.

Anche solo per semplicità, sarebbe meglio almeno provare a considerare fasulli questi elementi.
#2379
Tematiche Filosofiche / Re:Si può prevedere il futuro?
28 Dicembre 2019, 10:21:46 AM
Ogni evento non è che l'effetto di cause precedenti.
Escludendo gli eventi puramente casuali.

Ogni evento avvenuto prima e tale da poter influire sull'evento attuale non può essere escluso come sua possibile causa.

Di modo che la predizione di un evento è essa stessa possibile causa dell'evento stesso.
Inclusa evidentemente la volontà di fare o non fare.

La predizione di scrivere una frase volontariamente non può perciò mai essere esclusa del tutto. Non si può cioè considerarla a priori falsa.

Perché se "vera" non vi è alcuna possibilità che la frase non sia scritta o lo sia contro la propria volontà.

***

A prescindere dalle divinazioni, posso affermare con sicurezza, che tutte le volte che ho giocato al lotto ho vinto!
#2380
Non penso che si possano trasmettere i propri pensieri tra una mente e l'altra.

Perché i pensieri non sono "cose" definite, ma dialoghi continui.

Per pensare mi devo scindere in due, solo così, dialogando tra me e me posso pensare.

Solo "cosificandolo" in suoni, gesti, parole, si può cercare di suscitare nell'altro un pensiero simile al nostro.
Che non sarà mai tuttavia identico al nostro.

Ma non per questo la nostra mente è allora proprietà esclusiva del nostro io.
Tutt'altro!

Dalla mia esperienza ho potuto constatare che, in situazioni particolari, sia possibile ritrovarsi nell'altro. Essere l'altro.
Con i suoi pensieri che sono ora nostri, il suo corpo che è ora nostro... Rimanendo tuttavia consapevoli di non essere lui.
#2381
Scienza e Tecnologia / Re:La "velocità" del tempo
22 Dicembre 2019, 10:15:11 AM
In effetti la relatività non è per niente ovvia. Richiede, almeno da parte mia, un continuo sforzo intellettuale. 
Ritengo comunque di averne compreso qualche concetto di base, pur non essendo un fisico.

Non vi è alcun tempo assoluto.

Tuttavia il tempo è oggettivo. 
Sia il tempo nel sistema di riferimento X dell'osservatore A, sia il tempo nel sistema di riferimento Y sempre per A.
Sono tutti tempi oggettivi, non soggettivi. Sebbene non assoluti.

Sono oggettivi perché il comportamento di ogni cosa che esiste riflette il suo stato di moto. E quindi il proprio sistema di riferimento.

La forza di Lorentz, per esempio, la constata l'osservatore A per ogni carica in moto. Questa forza è dovuta al fatto che nel sistema della carica in moto vi sono cariche elettriche, che viceversa sono neutre nel sistema di riferimento di A.

Non esiste uno spazio tempo assoluto.
L'assoluto è il Nulla. E la luce ne è messaggera.
#2382
Myfriend, occorre distinguere tra "fede" e semplice "credenza".

Molteplici sono le credenze, che consistono tutte nel voler credere in "qualcosa". 
Non importa se questo qualcosa è spirituale o meno, si tratta sempre di superstizioni.

Viceversa l'autentica fede è una sola, ed è fede nella Verità. È perciò fede nel Nulla.

Questa è la stessa fede che anima la scienza. Senza questa fede non si può essere autentici scienziati.

Nessuna conoscenza raggiunta può sostituire questa fede.
Proprio perché il fondamento è etico, non logico!

E questo lo puoi verificare di persona, chiedendoti cosa conta per te davvero.

Ed è il Bene!
Che non c'è, che non conosci, ed è perciò Nulla.
Eppure è il Nulla rispetto al quale ogni cosa del mondo non può che sbiadire.
#2383
Citazione di: myfriend il 20 Dicembre 2019, 15:55:54 PM
Ma il problema è che l'io non si dilegua per magia.
Nè tantomeno si può far sparire l'io seguendo un'etica.
Se uno segue un'etica che gli dice di far sparire l'io senza averla compresa (cioè senza averla interiorizzata nelle proprie mappe di riferimento interiori attraverso un processo di maturazione interiore (consapevolezza)), si ottiene un solo risultato: l'ipocrisia (come ti ho già ampiamente spiegato).

L'io sparisce attraverso un processo di crescita della consapevolezza.
Più si cresce in consapevolezza e più l'io sparisce.

Certamente non ha alcun senso seguire "un'etica". Consisterebbe nel voler credere in una superstizione.

E neppure si può sperare di far scomparire l'io attraverso un atto della nostra volontà: riaffermerebbe inevitabilmente l'io.

Occorre perciò muoverci alla ricerca della Verità, non dando nulla per scontato. E senza aggrapparci a qualcosa che, lungo la strada, finisse per apparirci assolutamente "Vero", perché cadremmo inevitabilmente in superstizione.

Ora, la ricerca della Verità possiamo pure chiamarla crescita di consapevolezza...

Tuttavia, è importante secondo me intenderci sul significato del termine "consapevolezza".

Perché se con "consapevolezza" intendiamo un sapere dato per definitivo... allora cadiamo ancora nella superstizione, scientifica o religiosa non fa differenza.

Se viceversa la "consapevolezza" è coscienza dell'Etica, ossia del Bene assoluto, allora la crescita di consapevolezza non consiste in un accumulo di un "sapere" oggettivo, ma del nostro avvicinarci all'Uno.
Diventiamo cioè consapevoli della nostra Trascendenza. Ma non come sapere "provato", bensì solo attraverso la nostra fede nel Bene.

La "prova" di essere sulla giusta strada può essere solo Etica.
Attraverso la Compassione, così come con il nostro ritrovarci all'inferno...
#2384
Non penso che si tratti tanto del bisogno di ricavarne un senso di sicurezza...
Vi è dell'altro.
 
Al di là dei vari motivi plausibili, che ci vedono protagonisti del nostro comunicare, vi è pure una ragione di fondo che ci trascende.
Questa ragione è la stessa Esistenza che vuole manifestarsi. Attraverso di noi, umili strumenti per il suo scopo.
 
L'Esistenza si manifesta infatti come comunicazione. E così nascono i pensieri, che sono "miei" proprio allo scopo di comunicare con me stesso e... con gli altri.
 
L'altro è infatti altrettanto necessario!
Perché standomene solo ben difficilmente potrà nascere qualche "nuova" idea.
 
E allora interagiamo, interveniamo sul Forum. Ma non siamo davvero "noi", è l'Esistenza che è alla ricerca della propria Trascendenza.
 
Di modo che, da un verso non siamo neppure calamite, perché proprio non siamo, ma dall'altro... siamo Esistenza!
#2385
Percorsi ed Esperienze / Re:La bontà
19 Dicembre 2019, 20:18:08 PM
Voglio l'impossibile.
 
Perché ciò che davvero voglio è liberarmi dal male.
Mentre io stesso sono il male...
 
E anche se riuscissi a liberarmene, resterebbe il male fatto. Che è per sempre.
 
Invece che desiderare di essere più buono, dovrei accettare il mio destino: l'inferno.