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Messaggi - Jacopus

#2371
Tematiche Spirituali / Re:Cristo-Anticristo-Gnosi
16 Gennaio 2020, 20:24:18 PM
CitazioneSulla trasformazione dei martiri in boia, poi, attendo precisazioni: Tu credi nella resurrezione dai morti?
Non so cosa intende davvero Ipazia, ma quello che ho inteso io si può riassumere nell'espressione popolare: "il meglio è nemico del bene".
Nel momento in cui si crede di avere la verità in tasca e di essere dalla parte del giusto, si possono fare le più tragiche nefandezze pensando ad un bene superiore che "aliena" dalla vita nuda. Si può così pensare che credere in Dio sia un "meglio" superiore alla stessa vita, come insegna Arnaldo di Citeaux.
#2372
Tematiche Spirituali / Re:Cristo-Anticristo-Gnosi
15 Gennaio 2020, 17:20:22 PM
Parlare bene/male, in modo assoluto, della Chiesa cattolica ha la stessa funzione paranoide di parlare bene/male dei migranti, del liberismo, del comunismo, del carcere, della scienza, della democrazia o della psicoanalisi.
Tra l'altro la Chiesa cattolica ha 2000 anni di storia. Se fosse solo malvagità, sarebbe già scomparsa.
Invece, per come la vedo io, la Chiesa ha avuto un forte ruolo di contenimento della violenza. In assenza della chiesa il medioevo sarebbe stato probabilmente più selvaggio. Ciò non significa che la Chiesa cattolica sia e/o sia stata il regno della bontà e della fratellanza. In realtà c'è una parte di verità in ciò che scrive Abraxax, ma io lo interpreto così: la parte istituzionale della Chiesa è sempre stata quella più concentrata sul potere, sul fasto, sulla violenza. Ma accanto a questa parte, la Chiesa è sempre stata intelligente dal tollerare quella parte movimentista, che invece si è sporcata le mani ed ha offerto il suo servizio alla comunità.
Si può obiettare che questa parte serva a legittimare quella "teocratica". È possibile, ma ciò non toglie che all'interno della Chiesa  vi sia e vi sia stato autentico altruismo e autentica compassione.
#2373
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
14 Gennaio 2020, 17:46:49 PM
Che coincidenza. Ho sul comodino "il canone occidentale". Lo sto rileggendo. Sono arrivato a Cervantes. Pur reputandomi a pieno titolo, membro della scuola del risentimento, si tratta di uno dei libri che amo di più. Un antagonista che si rispetta insomma.
#2374
Come fa notare Ipazia, l'irrisorietà delle cifre erogate è ormai tale da far ritenere che in realtà la critica a questo strumento sia emotiva e culturale.
#2375
Attualità / Re:L'aereo ucraino abbattuto in Iran
13 Gennaio 2020, 15:38:11 PM
Eutidemo. Quando ti leggerò discettare sui pittori del gotico fiammeggiante, potrò finalmente essere certo della tua identità: la reincarnazione di Pico della Mirandola. A parte gli scherzi.
Se la tua ipotesi fosse vera, perché gli Usa avrebbero scelto un aereo ucraino? Avrebbero fatto molto più danno nello scegliere un aereo turco o egiziano o russo.
#2376
Viator. La filosofia direttamente o indirettamente ha mosso eserciti, agiti degli uomini, creato istituzioni e distrutto altre. Gli uomini hanno bisogno di legittimazione per "credere" di agire bene e la filosofia come ogni sapere fornisce ciò. Il tuo paragonare la filosofia ad una cyclette può essere un motto di spirito simpatico ma che può essere smentito da qualsiasi libro di storia.
#2377
Citazioneattività alla quale la filosofia ha sempre fornito un contributo immenso.
Per quanto ti possa sembrare anomalo è proprio così. Questa "attività" è stata svolta e viene svolta tuttora da una disciplina specialistica della filosofia, già nota agli antichi greci, che la chiamavano praxis per distinguerla dalla theoria. In Italia viene chiamata Filosofia pratica, e di filosofi interessati a questa disciplina ne puoi contare quanti ne vuoi. La filosofia di per sè non è certo una dottrina introspettiva o spirituale, o perlomeno non solo.
#2378
Ti dico come la penso Viator e poi la chiudo lì. Ritengo che uno stato di diritto così come me lo immagino io, dovrebbe garantire gli stessi diritti sia ai coniugi eterosessuali che ai coniugi omosessuali e fra questi diritti ovviamente discendono il diritto all'eredità, la reversibilità della pensione, persino il diritto di prendersi cura del gatto di famiglia. Se poi non lo vogliamo chiamare matrimonio ma "unione legale fra senzienti" a me non cambia nulla. L'equiparazione non ha solo un valore di tipo "materiale", in ogni caso, ma serve per raffigurare agli occhi della società e dell'opinione pubblica che l'omosessualità non è una malattia e che gli omosessuali hanno diritto ad essere riconosciuti anche nella loro eventuale unione pubblica, visto che il matrimonio, fra le tante conseguenze giuridiche, è anche un atto pubblico, un impegno reciproco a vivere insieme, nella buona e nella cattiva sorte.
Non capisco la posizione come la tua, Viator. Di fronte ad atti iniqui di ben altra portata, camorra, evasione fiscale a livelli da terzo mondo (solo la provincia di Padova evade come tutta la Svezia), la tua mi sembra una battaglia moralistica adatta più ai tempi di Giulio II che ai tempi attuali, oppure è (ovviamente non nel tuo caso, preservo la tua buona fede e il tuo desiderio di discutere del tema in modo amichevole) una delle tante "armi di distrazione di massa".
#2379
Citazione Riguarda l'iniquità di dover riconoscere - da parte della Società e dello Stato, dei benefici a chi decida di sposarsi solo per godere eventualmente DELLA PROPRIA  SOPRAVVIVENZA AL CONIUGE.

Che dire Viator. Il reddito di cittadinanza è iniquo? Le pensioni minime sono inique? La legge 104 per l'assistenza ai propri familiari disabili è iniqua? La possibilità di avere agevolazioni sulla base del reddito è iniqua? L'esenzione dal ticket è iniqua?
A me pare che di iniquo vi sia una visione della società distorta, dove tutto viene riportato all'interesse, all'avidità, alla furbizia. Il bello (o il brutto, dipende dai punti di vista) del nostro modello evolutivo in quanto homo sapiens, è che più ce lo diciamo, più ci crediamo e più ci comportiamo di conseguenza.
#2380
Per Viator. Perchè mai i rapporti omosessuali non dovrebbero essere regolati dalle leggi, oppure perchè mai non dovrebbero potersi sposare, con tutte le conseguenze, anche legali, del caso? Quale sarebbe la logica che ritieni debba esserci? Sposandosi ad esempio, il compagno che sopravvive ha diritto alla pensione di reversibilità, cosa che è impossibile anche facendo i più bei patti privati. E ciò vale sia per le coppie etero che per quelle omo.
La logica qui non c'entra niente. C'entrano invece i diritti delle persone e la mentalità retrograda di questo paese.
Immagina la stessa scena al tempo del regno di Israele. Un Eutidemo Levi, inizia a dire che la schiavitù andrebbe superata, magari attraverso un contratto di lavoro che regolarizzi la prestazione. Giunge nel corso della discussione un Viator Beniamino che dice "Eh no. Magari facciano i loro patti personali, ma la logica vuole che la schiavitù esiste e sia regolata per legge, anzi addirittura è regolata dalla Bibbia (ad esempio Esodo 21-2). Chi non accetta la schiavitù liberi i propri schiavi, ma l'istituto della schiavitù fa parte della logica. Infatti è lo stesso termine "schiavo,"" che, e spesso ce ne dimentichiamo, indica lo stato di servitù.
#2381
Anthony. Faccio riferimento alla tua risposta #41.
Spesso mi sono domandato anch'io se le mie idee non fossero un po'  troppo contraddittorie. È possibile che tu abbia ragione e che le mie teorie moraleggianti siano in fondo fuori dal liberismo, o ipocritamente una "bandiera" senza baionetta, che vive al caldo del proprio "cachemire".
Faccio alcune considerazioni:
1) Nella storia umana solo due fasi hanno conosciuto una relativa libertà di esprimere la propria opinione. L'età d'oro ellenistica e il periodo del secondo dopoguerra, caratterizzato da democrazia e libero mercato.
2) in entrambi i casi è presente un conflitto sotterraneo, per cui quella libertà viene contemporaneamente proclamata esclusiva di una parte ed universalistica.
3) Storicamente, la conquista del potere da parte di regimi socialisti ha prodotto la perdita della libertà e la riproposizione di gerarchie e diseguaglianze (anche se in misura più attenuata).
4) Il liberalismo, da Locke ad oggi ha dimostrato una plasticità ed adattabilità straordinaria, riuscendo ad ospitare al suo interno ideologie di ogni genere, fino a sfiorare, da un lato, il socialismo reale e dall'altro il fascismo.
5) Nell'attuale momento storico il liberalismo è di fronte ad una nuova sfida, molto insidiosa, dovuta all'hybris. Non c'è un alter-ego valido al liberalismo, ideologicamente, e questo è un invito a premere l'acceleratore da parte di tutti i profeti degli "animal spirit".
6) Le contraddizioni del liberalismo, nella storia, si sono spesso aggiustate, scaricandole sulla natura o attraverso il colonialismo. Entrambi questi "devices" sono oggi inutilizzabili.
7) Alla luce di ciò, la mia domanda è: come salvare il liberalismo, che si sta evidentemente suicidando, da sé stesso?
È possibile che riesca a correggersi, come ha già fatto molte volte in passato, o ci consegnerà a nuovi regimi autoritari che già si stanno affacciando?

Conclusione:
Non credo che una difesa d'ufficio del liberalismo serva al liberalismo, se non a farmi risuonare in mente la canzone "ho visto un re". Non c'è bisogno di agiografia, poiché i lavoratori vedono scritta nella loro stessa carne la condizione di schiavi. Ovviamente nessuno è libero e tutti lo siamo. Ciò che cambia è il grado di disponibilità di questa libertà. Einaudi, non esattamente un rivoluzionario, riteneva che il liberalismo era identificabile in quel regime che permetteva a tutti di partire da "pari" nella gara della vita, e che poi vinca il migliore.
Quanto questo ideale sia stato tradito è sotto gli occhi di tutti.
E se per dimostrare questo tradimento occorrono categorie marxiste, non vedo cosa ci sia di scandaloso. Marx è stato l'artefice indiretto di un capitalismo illuminato, quello chiamato "renano" che ha avuto il suo apice 30-40 anni fa, nell'Europa centro-settentrionale.

Oggi quel modello è proponibile? E se non lo è, perché non è proponibile?
Come vedi, Anthony, non mi sento al di fuori del pensiero liberale, ma di sicuro sono il fautore di un pensiero critico liberale, che ancora auspica una modifica degli attuali sistemi, senza far ricorso alla rivoluzione proletaria o al passo d'oca.
Ma forse sono solo un sognatore.
#2382
L'argomento di niko è  così  lapalissiano da rendere opprimente, incomprensibile e vagamente inquietante il continuo ripetere in ogni contesto i ragionamenti che Niko stigmatizza.
Una ipotesi che lancio per capire questo stravolgimento della logica comune riguarda lo spaesamento che produce questo flusso continuo di migranti con tradizioni, culture, abbigliamento, cibo diversi. La paura spesso inconfessabile che le loro idee siano più retrograde e che ci costringano a venerare con la forza idoli stranieri, e così  via.
Ma accanto a questa interpretazione culturale ne aggiungerei una seconda. Ovvero l'identificazione del migrante come di colui che è "oggi", ciò che noi saremo "domani". Vorremmo tornare ad un mondo di "residenti" e l'idea non sarebbe così  sbagliata. Non stavano forse così  bene gli hobbit nella loro contea prima che i Nazgul andassero a molestarli?
I Nazgul odierni però sono in grado di spostare merci, energia, posti di lavoro, dati, apparati culturali, istituzioni, forza militare da un continente all'altro, possono requisire un'area perché ricca di cobalto e costringere gli abitanti ad una prima migrazione verso la metropoli più vicina  oppure, come ha fatto un noto imprenditore Veneto, acquistare milioni di ettari di terreno per allevare pecore e cacciare da quei terreni popoli che ci vivevano da secoli.
Siamo di fronte all'ennesimo "gatto di Schrodinger". Le migrazioni vanno bene se c'è  una multinazionale occidentale a volerla, altrimenti vanno contenute, bloccate, contingentate, e ai miseri cenci umani che arrivano sulla soglia è sufficiente un cinico "peggio per loro", talvolta pronunciato da soggetti dichiaratamente cattolici (ecco un altro gatto di Schrodinger).
#2383
Citazioneil farsi vanto della propria superficialità, del proprio seguire irrazionalmente ogni istinto animale, spacciando queste cose come prerogative delle persone "vere" e "genuine" "coraggiose", e al contempo disprezzare il pensiero, la riflessione, l'approfondimento, considerandole, anziché come nobili prerogative specifiche dell'essere umano, come inutili perdite di tempo o paranoie mentali da noiosi, vigliacchi, persone costruite e "finte". Confondere la verità col semplicismo.

Esaltare l'unicamente l'utile, a discapito di tutto ciò che si pone come piacere gratuito, di cui si può godere come un bene in sé, l'arte, la contemplazione filosofica...

Il porre come valore superiore un bene materiale rispetto all'inviolabilità di ogni vita umana, il considerare "eroe" un negoziante che uccide un rapinatore INSEGUENDOLO MENTRE STA SCAPPANDO, esultando per la morte di un essere umano che seppur criminale restava comunque una persona potenzialmente rieducabile, in nome della difesa di oggetti materiali che, a differenza di una vita umana, possono sempre essere riacquistati/recuperati

la pena di morte, la tortura, ogni crudeltà gratuita applicata a chi sta scontando una pena, la vendetta spacciata per giustizia
Davintro. Condivido ogni singola parola. Non avevo intenzione di partecipare a questa discussione, ma mi hai quasi letto nel pensiero.
#2384
Per Anthony. L'economia politica, quella di Smith e Fergusson, nasce anche come disciplina "etica" per sottolineare la necessità  che il lavoro e la ricchezza siano più  equamente distribuite rispetto ai meccanismi della nascita e del lignaggio, tipici dell'ancien  regime.
Questa visione etica, nei momenti di monopolio ideologico viene progressivamente meno, facendo emergere una visione dell'uomo come strumento mercificato  del capitale, sia nel ruolo di forza-lavoro che in quello di consumista, fino a diventare parte di ricambio, numero, verme che può  schiantarsi da un ponte senza manutenzione, in nome del dio denaro.
Ed oggi, da quando è  caduto il socialismo reale, si assiste al più alto grado di monopolio ideologico. L'unico pensiero alternativo inizia ad essere quello "ecologico", che non a caso è visto talvolta, dai ceti meno evoluti, come un ostacolo alla ricchezza.
#2385
Per Anthony.
L'equilibrio del dopoguerra di cui parlo è  quello molto conosciuto anche nell'ambito  economico, riassumibile con il termine "new deal". Vi furono tra il 1945 e il 1985 delle condizioni storiche e sociali che favorirono il controllo delle disuguaglianze e dei processi di concentrazione.
Sul fatto che oggi nel mondo occidentale ci sia una concentrazione della ricchezza in un numero sempre più  stretto di persone, non ci sono dubbi e non credo bisogna essere esperti per constatarlo. Il differenziale fra lo stipendio di un operaio e quello del suo dirigente ha assunto proporzioni vergognose.
Ovvio che a livello globale le proporzioni cambino. Il Marocco sta vivendo uno splendido boom economico, così  come la nota Cina.
Ma quello che va sottolineato è  che solo nel mondo occidentale si è  affermata una salda tradizione democratica. In Marocco la polizia può  picchiarti in pubblico se lo crede, solo perché  stai baciandoti in pubblico con la tua ragazza.
Per alcuni decenni, se non per alcuni secoli, liberalismo, democrazia e sviluppo economico sono andati di pari passo, con alti e bassi anche di un certo spessore.
Il binomio liberalismo-democrazia è  stato più sano quando ha avuto dei concorrenti, che si chiamassero nobiltà, fascismo o comunismo, poco importa.
In fasi di monopolio ideologico, invece questo binomio tende a sfaldarsi.
A questo punto esistono due strade che possono essere imboccate, anche contemporaneamente: l'ideologia populista, un cui anello è  la creazione ad hoc di minacce evanescenti  ma emozionalmente vive, è  la prima.
La seconda è scaricare le contraddizioni di questo modello nella natura, ma assistiamo tutti alla impossibilità  di proseguire su questa strada, pena la fine "reale" della agiatezza occidentale (presumibilmente senza la fine delle disparità).
Sottolineo che tutto questo lo denuncio in difesa del liberalismo, perché sono consapevole che si tratta di un modello che comunque potenzialmente ci offre la libertà, ma se questo modello non è  più  in grado di autocorreggersi, allora le conseguenze potrebbero essere molto gravi.
Le politiche economiche di cui tu parli, Anthony, fanno parte della capacità  del sistema di compensare, ma visti i risultati, direi che si è trattato di dare l'aspirina ad un malato grave.
Un possibile rimedio molto potente potrebbe essere vera "unione" europea, in termini non solo economici, ma anche fiscali, militari, politici.