Citazione di: Eutidemo il 03 Marzo 2018, 17:59:54 PM
Caro Green Demetr,
in primo luogo ti ringrazio per l'apprezzamento che hai avuto la gentilezza di manifestare per il mio commento, per la verità molto "alla buona", del dibattito (o meglio, "battibecco") tra Socrate e Trasimaco.![]()
Quanto all'"eudaimonia", non ho assolutamente nulla contro di essa, in quanto la ritengo una modalità di vita a cui tutti dovremmo aspirare; nel mio commento, intendevo soltanto dire che non mi sembra che quello "eudaimonistico" sia il parametro più adatto per identificare cosa sia la giustizia, e cosa no.
Ed infatti, almeno secondo me, la "giustizia" è un bene etico da desiderarsi di per se stesso, come un FINE, e non come un MEZZO per trarre una (sia pur legittima) soddisfazione o autogratificazione per il fatto di sentirsi "giusti".
Detto questo, è sicuramente vero, come egregiamente scrivi tu, che la giustizia è il luogo di inveramento delle istanze storiche sociali, a seconda del particolare periodo epocale che l'umanità sta attraversando; ed è pure vero che le istanze storiche sociali dovrebbero essere progressive e non reazionarie o restaurative, se vogliamo proprio parlare di una idea di giustizia etica.
Non sono invece molto d'accordo sul fatto che Il capitalismo sia l'inveramento delle pretese <<"eudaimonistiche">>, in quanto penso che, piuttosto, esso costituisca la piena realizzazione delle mere aspirazioni <<"edonistiche">> dell'uomo; che sono cosa ben diversa!
Ed infatti, l'<<"eudaimonismo">> e l'<<"eudaimonìa">> derivano dal greco "εὐδαιμονισμός" e "εὐδαιμονία" che significa vivere guidati da un buon "δαιμον"(che, in greco, non significa "demonio", bensì "buon genio", "spirito guida"), il quale ci insegna come vivere in piena <<"felicità">> la nostra vita; ed invece, nonostante la quasi omofonia, l'<<"edonismo">> ha un significato, anche etimologico, completamente diverso, in quanto deriva dal greco antico "ἡδονή", che significa "piacere", e NON "felicità", che in greco si dice "ευτυχία" (le quali sono due cose completamente differenti, sebbene non necessariamente incompatibili tra di loro)!
Ed il capitalismo, a mio avviso, tende in modo esasperato a procurarci il primo, cioè il "piacere", cercando di illuderci che esso sia l'unico mezzo per procurarci la seconda, cioè la "felicita"; mentre invece, almeno secondo me, non è affatto così!![]()
Per cui, come dicevo sopra, per me il capitalismo è precipuamente a sfondo "edonistico", e non affatto "eudaimonistico"!![]()
E' vero che i greci intendono la vita come eudamonia, ma proprio a scapito dell'edonismo.
Una eudamonia che faccia a meno dell'edonismo è solo ideologia. E della peggiore.
Quindi sono d'accordo con te che però il solo edonismo non garantisce alcuna eudamonia.
(ma mi sembra che infatti l'avevo specificato).
Proprio per questo il progetto di comunità di amici, è di là da venire.
Non siamo minimamente vicini a quell'orizzonte, siamo ancora qui a contare i buoni e i cattivi.
Siamo ancora qui a fare politiche del nemico (o dell'amico che è la stessa cosa, vedi Schmitt), e non politiche comunitarie.
Frattanto non si capiscono nemmeno cose come legalità e legittimità (sempre Schmitt credo, ma ho ripreso l'idea da Nereo Villa) ipotesi su cui nei mesi scorsi sto riflettendo, anche spinto dalle tue osservazioni di qualche post di mesi fa, riguardo le preleggi.
In effetti è con la lettura di Glucksman che ho inteso meglio il rapporto tra politica e giurisdizione.
O meglio tra rivoluzione e messa in leggi delle ipotesi rivoluzionarie.
Leggi che richidedono una nuova rivoluzione etc....
Credo che il punto di Hackeraggio intellettuale, sia proprio all'interno del concetto di legge.
Se infatti si trovasse una legge che producesse infinite rivoluzioni che riportano alla stessa legge, si avrebbe la vittoria definitiva dello status quo.
Credo che questa cosa fu intuita molto bene da Rabelais almeno secondo il Glucksman.
Ossia una legge che prevede infinite rivoluzioni ma solo all'interno della stessa legge.
Una legge che illuda la rivoluzione ma che poi fa delle rivoluzione una parte stessa della legge.
Il progetto di repubblica platonica mi sembra un chiaro esempio di totalitarismo.
Totalmente desueto, mi fanno pena i filosofi, i molti filosofi, che tentano di riprendere quel progetto.
Il vero progetto di legge che prevede la sua immanente accettazione, è proprio quello capitalista.
Che produce illusione di rivoluzione, perchè effettivamente rivoluziona per davvero l'edonismo.
Ma ad un prezzo carissimo, l'accettazione del mors tua vita mea.
E' una sorta di Leviatano evoluto. Non un mostro, ma piuttosto un avvenente donna che dona piaceri.
Ma che ti tiene al laccio dei suoi capricci.
Il problema non sono tanto i capricci, quanto quel laccio.
Invece anche i pochi, pochissimi, ok solo Zizek, che l'hanno capito, ancora che puntano il dito contro i capricci.
Ma è lo stesso errore di Platone! Siamo da capo.
Socrate mi ripugna!

: al male non c'è mai fine.
"
) cosa si intende per EGO nel buddismo