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Messaggi - iano

#2386
Varie / Re: I fuggiaschi
05 Gennaio 2024, 03:12:00 AM
Citazione di: Jacopus il 30 Dicembre 2023, 12:10:47 PMPotrebbe essere il titolo di un romanzo avventuroso e invece no.
O anche si. ;D
Lo scriviamo ogni giorno noi, a puntate.
#2387
Varie / Re: I fuggiaschi
05 Gennaio 2024, 02:35:35 AM
Parlando di fughe credo si dia connotazione negativa al normale andare.
Mi concentrerei di più sul  restare, (come fatto eccezionale), resistendo al desiderio di ''fuggire''.
Questo resistere di alcuni di voi, specie i tentavi di fuga irrisolti, mi sono particolarmente cari.
Penso che fuggano con più facilità quelli che hanno veramente qualcosa da dire, e quanto più lo credano.
Cioè quelli che lo sanno in partenza cosa hanno dire, perchè hanno tratto forti convinzioni da letture particolari o altro.
Il problema è allora, indipendentemente dall'udienza che troveranno qui, cosa dovrebbero continuare a fare qui, una volta che l'avranno detto?

Poi magari andandosene ritengono di dover dire quale sia il motivo, ma il motivo è che hanno già detto quel che avevano da dire.

Io questa tentazione di fuggire, purtroppo per voi ;D , non l'ho mai avuta,
perchè sono sempre curioso di vedere cosa avrò da dire alla prossima tornata sapendo ciò che dirò solo parola dopo parola.
Che poi tutto ciò abbia origine non originale lo dò per scontato anche in mancanza di bibliografia, perchè tutti frequentiamo la scuola della vita.

Si, più ci penso,( perchè prima di scriverlo non sapevo di pensarlo) , credo che restare sia una qualità eccezionale.

Resistere, resistere agli altri, finché non diventiamo un poco loro, di modo che anche quando fuggissero da noi, con noi pur resteranno.



UN AUGURIO DI BUON ANNO TUTTI INSIEME ANCORA IN LIVE...POSSIBILEMTE.

#2388
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
05 Gennaio 2024, 01:24:06 AM
Credo che, se il ''mondo in cui viviamo'' non sia la realtà, ma un interfaccia con la realtà, allora viviamo ''di fatto'' in esso, e a tutti gli effetti, solo credendolo vero.
Perciò ritengo che più che la verità, sia fondamentale la capacità di credere, senza la quale ''non avremmo'' letteralmente ''un mondo in cui vivere''.

Per questo, cercando di configurarmi il nichilismo, perchè in effetti ho difficolta a immaginare cosa sia, esso è quando questa capacità di credere non riesce, o smette di riuscire a configurare un mondo in cui vivere.
La verità è bella finché dura, ma siccome non dura in eterno, riesco a immaginare il nichilismo solo come una necessaria fase di transizione fra un mondo e un altro, verso il quale, il mondo nuovo, è banale provare avversione, dato che nel nuovo mondo che nasce noi non ci saremo.
Quindi l'avversione al nichilismo nasce secondo me come incapacità di spostare se stessi del centro dell'attenzione.
Il paradosso è che noi non siamo centralità, ma non possiamo altro che immaginarci come tali, perchè più che un errore di prospettiva ciò è una necessità vitale.
Quindi credo che anche quando ci sforziamo di decentralizzarci, credendo di esserci riusciti ( la terra non è più al centro etc..., etc...), siamo traslati solo ad  altro centro al momento ignoto, e quindi potenzialmente vero, in quanto non contraddicibile di fatto. E' vero ciò che non si può contraddire...finchè non ci si riesce.
Andare alla scoperta di questi nuovi centri, se in ciò si prova diletto, è certamente qualcosa di potenzialmente destabilizzante...una tendenza nichilistica appunto. Perchè spostarsi da un posto confortevole per andare alla ricerca di posti nuovi per il solo diletto di farlo?
Immagino che ciò sia nella nostra natura e siccome personalmente questo diletto provo, le fasi nichilistiche le trovo molto eccitanti, pur con tutti i rischi che sò di correre, come inquisizioni varie, perchè questi fasi mettondo alla frusta la nostra umanità, e ponendo su essa i riflettori, ci fanno sentire pienamente umani, cioè meno automi, nel senso in cui automi in parte lo siamo, perchè è nel momento di transizione da ciò che siamo ciò che saremo che possiamo pienamente osservare ciò che siamo.
Verrà anche il tempo allora in cui si instaurerà una autorità non autoritaria che si ponga a governo del nuovo mondo che verrà, ma sarebbe un peccato non godere di una fase di transizione per arrivarci in cui tutti siamo potenzialmente autorità.
Non ritengo inoltre che una fase sia superiore all'altra, per cui io proverei a godermele umanamente tutte.
Cioè proverei a godermi l'essere uomo in tutte le sue fasi, perchè perdersi una fase è come essere un uomo a metà.
Cero ciò comporta uno sdoppiamento non facile da gestire, ma d'altronde, allora, cosa si è filosofi a fare?
#2389
In sostanza credo che l'essenza di tutti i paradossi stia nel fatto che ciò che traiamo dalla nostra interazione con la realtà sia sempre duale, ma la sua descrizione non lo è, perchè essa richiede di assumere un punto di vista che non può essere duale.
Se la nostra descrizione di queste dualità è geometrica,  paradossalmente però non possiamo fare centro col compasso su due punti diversi contemporaneamente.
Quindi si fà centro su un polo, decretandone così una esistenza di grado indubitabile, e si ricava poi l'altro come esistente di  grado minore, soggetto a eterna discutibilità. Ma il loro grado di esistenza, qualunque sia, non può che essere lo stesso, quindi se non si può evitare di assumere  un unico punto di vista per volta, però non dovremmo mancare di assumerli tutti in successione, e se non lo facciamo ijn modo preventivo è solo perchè l'averne assunto solo uno sembra funzionare.
Funziona in effetti, ma solo finché non saltano fuori i paradossi, e che saltino fuori è solo questione di tempo.
Ad esempio facendo centro sui corpi, dandovi certa esistenza, si ricavano le fantasmagoriche azioni, più o meno a distanza, ma adesso credo sia maturo il tempo di fare il viceversa, anche perchè più la scienza indaga la solida materia, più ci trova dentro il vuoto esistenziale.
#2390
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
24 Dicembre 2023, 12:53:51 PM
Citazione di: niko il 24 Dicembre 2023, 12:06:02 PMIo direi che il tempo ha un suo ritmo e lo spazio ha un suo metro.

Siamo oltre, la banale affermazione che ogni istante e' divisibile in istanti piu' piccoli e ogni distanza e' divisibile in distanze piu' piccole.

Bisigno proprio capire che, a certe condizioni l'entita' minima di spazio e tempo esiste, e quello che c'e' nell'intevallo, nell'entita' subminima, e' indeterminato.

Anzi, in ogni condizione, anche se spesso non ce ne accorgiamo.

Ci vuole tempo perche' passi il tempo, e ci vuole una certa lunghezza e cadenza di passo perche' "passi" lo spazio.

Il tempo non e' altro, che la variazione della velocita' di scorrimento del tempo nel tempo, il ritmo, e lo spazio non e' altro che la variazione di spazio nello spazio, il contrarsi e l'estendersi di qualcosa, che non e' un mezzo, ma non e' neanche un nulla.

L'assenza di un intermedio intelligibile in un mondo fatto di unita' minime cangianti ma sempre presenti indica non un atomismo e un mondo dei discreti, ma una necessita' della sovrapposizione e un mondo di dualita', e di molteplicita', sovrapposte.

Non esistono interazioni istantanee, non perche' c'e' sempre un medio tra due estremi (Zenone), o perche' un contatto, tra contigui, e' necessario a mediare ogni interazione (atomisti antichi), ma perche' i due estremi, privi di medio, sono sempre definiti dall'andare e il tornare di un qualcosa, quindi ogni spazio deve essere, almeno, doppiamente attraversato.
In sostanza credo che se vogliamo salvare il concetto di esistenza, dovremo però rinunciare all'esistenza individuale.

Se vogliamo salvare il concetto di ''esistenza'' credo che dovremmo riattualizzarlo, rinunciando a una esistenza individuale.
Non c'è esistenza senza dualità allora.








Discorso un pò troppo ridondante il tuo, a mio parere.
In un certo senso, usando mentalità matematica, l'azione a distanza esiste, ma solo in un caso, quando la distanza è zero.
In questo modo non abbiamo risolto il problema, ma lo abbiamo traslato a ''come si fà a misurare una distanza con tale precisione da poter determinare con certezza quando la sua estensione sia nulla?'' . Quando cioè due corpi si toccano?
E la risposta potrebbe essere che lo si può stabilire in maniera indiretta.
La distanza sarà zero quando fra i due corpi non sarà possibile rilevare alcuna azione.
O, il che è lo stesso, quando i due corpi sono da considerarsi uno.
Il paradosso dell'azione immediata a distanza di Newton fra due corpi, è che è possible solo se i due corpi non ci sono, o sono uno.
Forse l'ho detto a mia volta in modo ridondante, ma quello che intuisco è che le descrizioni delle azioni fra corpi conterranno necessariamente sempre un pò di vaghezza che è figlia di una definizione vaga di corpo.
Perciò dovremmo spostare la nostra riflessione su ''cosa è un corpo''.
Proporrei che intanto un corpo da solo non è tale. Ce ne vogliono almeno due.
Poi continuerei con l'ipotizzare che fra due corpi cè sempre un azione.
Quindi, viceversa, ci sono almeno due corpi quando c'è un azione.
In sostanza credo che ammettere che possano esserci corpi in mancanza di un azione non ci aiuta a capire le cose, producendo paradossi logici.
#2391
Citazione di: Ipazia il 24 Dicembre 2023, 07:58:08 AMLa realtà è fatta di interazioni che comprendono anche l'osservatore. La riproducibilità del fenomeno supera teoreticamente la necessità dell'osservatore, sostituito dal calcolo.

Se il calcolo è esatto la sonda arriva su Marte anche in assenza di osservatore.
Sintesi ''perfetta'' la tua, e anche quando non si tratta di una sonda le cose si presume vadano ''come'' devono andare. Però la sonda su Marte non ci arriva se non c'è un osservatore che ce la manda.
Come si producono gli eventi?
Non c'è un come.
Il come non serve a produrli, ma a riprodurli.
Sono un pò provocatorio, lo sò, ma ho come l'impressione che ci sia una sottigliezza che ci sfugge.
Dire che i fenomeni obbediscono alle leggi naturali ha un che di stonato, ma non saprei neanche dire bene perchè mi suona così.
Forse vi sento ancora un eco fuori tempo dei magici tempi andati.
Quello che intuisco è che, o rivalutiamo in parte il pensiero magico, oppure la natura non obbedisce a formule scritte o pronunciate.

 


#2392
Conoscendo le leggi fisiche posso interagire con la realtà, ma per conoscere le leggi fisiche devo interagire con la realtà.
Questo è un esempio di dualità paradossale. Forse neanche felice.
Voi potete fare anche meglio.
Ma comunque ogni volta che di una dualità faremo, di uno dei due poli, il nostro punto di vista, necessariamente, perchè non possiamo assumerli contemporaneamente entrambi, questa assunzione ci farà vedere quella dualità in modo paradossale.
#2393
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
24 Dicembre 2023, 06:16:20 AM
@Daniele 22
Quando descriviamo l'azione fra due corpi poniamo l'accento sui corpi, in quanto essi esistono indipendentemente dall'azione secondo noi, mentre l'azione non esiste indipendentemente dai corpi.
Senza azione ci sono i corpi, ma senza corpi non c'è azione.

Quando tocco un corpo come faccio a dire che non esiste, che è un illusione?
Ma allo stesso tempo come faccio a dire che esiste finché non lo tocco?
Che esistono corpi finché non si verifica un azione, perchè toccare significa provocare un azione fra due corpi, uno dei quali sono io?

Vengono prima i corpi o l'azione?
Inizio a sospettare che sia lo stesso problema dell'uovo e della gallina.
La soluzione è che vengono insieme. Non c'è uno senza l'altro.

Non c'è credo nessun buon motivo di credere che la realtà sia duale.
La realtà è una, ma duale è il modo in cui ci si presenta ogni volta che la sollecitiamo, come fosse fatta di opposti inseparabili.
Forse è inevitabile assumere uno dei due opposti come punto di vista, perchè non è possibile assumerne due in contemporanea, ma poi, se abbiamo trascurato di farlo, l'analisi logica dei fatti col tempo inevitabilmente ci solleciterà ad assumere anche l'altro.
E qui la fisica non c'entra nulla. E' pura filosofia.
#2394
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
24 Dicembre 2023, 05:16:32 AM
Citazione di: niko il 23 Dicembre 2023, 10:27:10 AMIn realta', io ho letto e sentito dire spesso da fisici veri, che la gravita' enisteiniana falsifica, non (solo) corregge, la gravita' newtoniana. 




Ho dei dubbi sul fatto che la falsifichi, perchè non mi pare che ci sia un caso in cui la gravità di Newton non funzioni, anche se in ''ogni caso'' occorrono correzioni, come ben dici. Oppure hai ragione invece tu, perchè è stata falsificata l'azione istantanea a distanza. Si potrebbe dire con una certa presunzione poetica, che lo spazio fra due corpi equivalga a tutti gli effetti a un ritardo temporale dell'azione reciproca, e questo secondo me induce a rinnovare una riflessione su cosa sia un corpo.

L'intento di Einstein era di dimostrare che non è possibile l'azione a distanza Newtoniana, e c'è riuscito in parte direi, in quanto Einstein ha riempito quella distanza col campo gravitazionale che intermedia l'azione fra  due masse, che non sono quindi più separate da uno spazio, ma unite da un campo.
L'horror vacui non ha più motivo di esser provato, per quanto ormai non terrorizzava più nessuno da un pezzo. :))
Ma in effetti mi sembra più un ibrido fra azione locale e non locale, in quanto il campo non ha le stessa natura delle masse, e quindi non c'è una azione locale per contatto fra simili. Come fanno infatti a toccarsi enti di natura diversa?
Il campo è un falso, per venire incontro a Daniele.
Per me non è un falso, volendo invece dispiacere Daniele, ma allo stesso tempo è qualcosa che, se esiste, rivoluziona il concetto di esistenza, per cui quelli che noi consideriamo dissimili, materia e campo, in effetti sono simili.
Allora, quello che viene messo in crisi, secondo me, è il concetto di ''pieno'', perchè se già sapevamo che lo spazio vuoto contiene la materia, non avremmo mai potuto immaginare quanto spazio vuoto contenga la materia.
Quello che allora mi sembra interessante da notare è che noi continuiamo, nonostante le nuove evidenze, ad usare il concetto di pieno come prima, come ancora usiamo quello di ''su' e giu''' anche se ormai sappiamo che ''non esistono'' in assoluto.

Solo delle figure geometriche possiamo dire con certezza che sono piene o vuote, e solo perchè siamo noi a decidere se sono piene o vuote.
Non è tanto quindi che le astrazioni geometriche hanno fatto oggi invasione di campo in fisica. E' che è sempre stato così, e solo adesso iniziamo a prenderne coscienza. Il mondo in cui viviamo è geometrico, però non è la realtà, ma ciò che si interfaccia fra noi e la realtà.
Si potrebbe dire allora che viviamo dentro una falsità,
e credo proprio che ciò sia vero.
Però, se le cose stanno così, l'accezione negativa che attribuiamo alla falsità, andrebbe rivista, caro Daniele, credo io.

#2395
Perché come dicono i fisici,
di cui noi  tanto si parla,
non si può conoscere una rosa,
senza pertubarla,
#2396

Soluzione
dell'enigma dei santi:
basta contare se adesso son diciannove,
che eran venti.
Questo puoi dirlo tu Eutidemo,
perchè io non c'ero.
Anzi no, mi correggo,
perchè son zero,
se dopo quella soffiata,
la rosa,
si è tutta spampanata. :))
#2397
Ma come hai fatto a capire che non c'era Agostino
fra quelli assisi, se nessuno portava il cartellino? :)
A già, è vero, li  nomina Dante mentre tu li additi,
 ma allora con Dante chi li ha traditi?
Qualcuno che rosica escluso dalla rosa?
Un santo di quelli che si nota?
E quanti erano quelli della rosa,
 uno, dieci, venti?
O è stato uno di loro a spifferare?
 
#2398
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
21 Dicembre 2023, 01:44:34 AM
Citazione di: daniele22 il 20 Dicembre 2023, 21:45:42 PMCiao iano, io e te siamo molto simili, uguali, ma contrari. La terra è sempre quella, ma bisognerebbe stabilire come usarla, penso. Democraticamente.
Hai perfettamente ragione. Io ho provato a mettere un centro, anzi, molti. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi
Si, c'è una certa anarchia di base, a causa della quale dobbiamo mettere in conto che a volte non ci rispondano nemmeno...quando sono ben educati.  :D
Non sò come tu mi vedi, ma io ti vedo come uno che si aspetta di essere sempre compreso , essendo che esiste la trasmissione telepatica.
Io non starei tanto a ricordare quanti centri abbiamo proposto, ma se fra una proposta e l'altra  siamo cresciuti dentro questa bella compagnia.
I centri sono fatti perchè noi ci si possa decentrare, ma per poterli superare prima bisogna prenderne coscienza.
O quantomeno questo è il compito filosofico che mi sono assegnato, portare anarchia di pensiero quando ogni cosa sembra assodata, e ancor meglio, accelerare, prevenire, quello che è un processo del divenire naturale.
#2399
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
21 Dicembre 2023, 01:36:05 AM
Prendiamo dunque in seria considerazione la possibilità di essere capaci di vivere in mondi diversi dentro la stessa realtà, perchè che siano uno o tanti, noi siamo capaci, su questo non ho dubbi, di abitarli tutti .
Questi diversi mondi trovano comunque in noi unità, perchè sono i nostri mondi.
#2400
Tematiche Filosofiche / Re: La falsità della fisica
21 Dicembre 2023, 00:58:10 AM
Citazione di: green demetr il 20 Dicembre 2023, 22:07:18 PMAscolta Alberto tu vivi in 2 mondi diversi?
Come fai a dire che vivere in solo mondo sia speculazione?
Non si tratta che una delle 2 è errata, perchè sono corrette matematicamente, evidentemente vi è come dici tu una superteoria che le accorpa. (appunto la teoria del tutto).

Se di più teorie ne facciamo una abbiamo tutti da guadagnarci, fisici o meno, per cui le motivazioni per farlo non mancheranno mai, e fino a un certo punto le cose sono pure andate così.
Newton ha unificato la fisica terrestre con quella celeste,  fondendo due mondi in uno.
La fisica quantistica ora ce ne ripropone due, e io prenderei in considerazione la possibilità che questa volta non sia possibile ricomporli, o quantomeno, assumendo ciò come pura ipotesi di lavoro per filosofi, cercherei di trarne le conseguenze.
Noterei intanto che mondo terrestre e mondo celeste erano dello stesso ordine di grandezza, sfera più, sfera meno, e che magnetismo ed elettricità insistono sugli stessi circuiti,  condividendo ancora lo stesso ordine di grandezza.
Ma fra macro e micro fisica è proprio l'ordine di grandezza che cambia, come fossero due mondi che convivono separati in casa.
Penso che se tu in una discussione con un batterio difendessi la fisica classica e lo spazio euclideo contro la sua fisica quantistica e uno spazio ben strampalato, chi non si sarebbe aspettato questa divergenza di opinioni?
E' quindi una colpa essere riusciti ad assumere il punto di vista del batterio?
Secondo me non c'è un solo mondo, ma una sola realtà, e i mondi in cui crediamo di vivere sono tutte interfacce possibili fra noi e la realtà.
La nuova ''terra al centro'' che Daniele ci chiede di trovare potrebbe essere  una  ben vetusta centralità, che sta nel credere di avere un rapporto diretto con la realtà.
Basta aprire gli occhi e la realtà si presenta per quel che è, come se dietro a questa rappresentazione non ci fossero miliardi di anni di tocchi e ritocchi del quadro che ci appare, arrivati noi , da alga e batterio che eravamo, saltando da un mondo a un altro, fin qui.
Diversi mondi oggi si uniscono in noi, arricchendoci, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno.
E a volerla dire tutta non è neanche una novità...
E' solo che non ci appare più separato ciò che l'abitudine col tempo ha cementato.