Salve myfriend. Lasciamo pure perdere le mie qualifiche. Non son filosofo, non son matematico. Sai che il mio titolo di studio ufficiale si ferma alla terza media inferiore ? (ai tempi della scuola media "non ancora unificata", quella in cui era presente ancora il latino).
Ma lo sai che gli ignorantoni come me un vantaggio almeno possono coltivarlo? Si chiama verginità intellettuale e permette di usare liberamente la propria testa senza dipendere da totem, tabù, feticci culturali confezionati da altri che poi ci si sente costretti pure a citare.. Ciò anche a costo di dire castronerie. Ma io lascio tranquillamente che chi mi legge giudichi ciò che scrivo.
Tu parli di caso e gli contrapponi l'intelligenza (faresti meglio a chiamarla intenzione).
Ma il caso non esiste. Persino in matematica esistono inumeri "PSEUDOcasuali". Ciò perchè noi chiamiamo casuali quegli eventi (cioè quelle sequenze causa-effetto) delle quali non abbiamo compiuta conoscenza. Ciò come logica conseguenza di una visione deterministica del mondo. Che mi sembra non sia la tua.
Il problema che affligge una grandissima parte delle possibili speculazioni sui massimi sistemi è tanto ovvio quanto culturalmente trascurato : si chiama involontario capovolgimento dei rapporti di causa-effetto, e la tua trattazione della questione ne è un esempio.
Quelli come te pensano che una intelligenza a loro estranea abbia generato una intelligenza (quella umana) che non è in grado di conoscere sè stessa (il problema dell'io, dell'identità, della coscienza continua a sfuggirci) ma sarebbe in grado di riconoscere una intelligenza-madre a noi esterna che avrebbe generato la nostra interna.
Secondo te Dio (o un'intelligenza superiore) creò il mondo e quindi poi l'uomo.
Secondo me il Mondo creò l'uomo il quale, una volta acquisita la coscienza, prese a porsi delle domande alle quali poteva rispondere solo una intelligenza superiore alla propria. Ecco confezionato il concetto di Dio. Saluti.
Ma lo sai che gli ignorantoni come me un vantaggio almeno possono coltivarlo? Si chiama verginità intellettuale e permette di usare liberamente la propria testa senza dipendere da totem, tabù, feticci culturali confezionati da altri che poi ci si sente costretti pure a citare.. Ciò anche a costo di dire castronerie. Ma io lascio tranquillamente che chi mi legge giudichi ciò che scrivo.
Tu parli di caso e gli contrapponi l'intelligenza (faresti meglio a chiamarla intenzione).
Ma il caso non esiste. Persino in matematica esistono inumeri "PSEUDOcasuali". Ciò perchè noi chiamiamo casuali quegli eventi (cioè quelle sequenze causa-effetto) delle quali non abbiamo compiuta conoscenza. Ciò come logica conseguenza di una visione deterministica del mondo. Che mi sembra non sia la tua.
Il problema che affligge una grandissima parte delle possibili speculazioni sui massimi sistemi è tanto ovvio quanto culturalmente trascurato : si chiama involontario capovolgimento dei rapporti di causa-effetto, e la tua trattazione della questione ne è un esempio.
Quelli come te pensano che una intelligenza a loro estranea abbia generato una intelligenza (quella umana) che non è in grado di conoscere sè stessa (il problema dell'io, dell'identità, della coscienza continua a sfuggirci) ma sarebbe in grado di riconoscere una intelligenza-madre a noi esterna che avrebbe generato la nostra interna.
Secondo te Dio (o un'intelligenza superiore) creò il mondo e quindi poi l'uomo.
Secondo me il Mondo creò l'uomo il quale, una volta acquisita la coscienza, prese a porsi delle domande alle quali poteva rispondere solo una intelligenza superiore alla propria. Ecco confezionato il concetto di Dio. Saluti.