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Messaggi - viator

#2386
Salve myfriend. Lasciamo pure perdere le mie qualifiche. Non son filosofo, non son matematico. Sai che il mio titolo di studio ufficiale si ferma alla terza media inferiore ? (ai tempi della scuola media "non ancora unificata", quella in cui era presente ancora il latino).

Ma lo sai che gli ignorantoni come me un vantaggio almeno possono coltivarlo? Si chiama verginità intellettuale e permette di usare liberamente la propria testa senza dipendere da totem, tabù, feticci culturali confezionati da altri che poi ci si sente costretti pure a citare.. Ciò anche a costo di dire castronerie. Ma io lascio tranquillamente che chi mi legge giudichi ciò che scrivo.

Tu parli di caso e gli contrapponi l'intelligenza (faresti meglio a chiamarla intenzione).
Ma il caso non esiste. Persino in matematica esistono inumeri "PSEUDOcasuali". Ciò perchè noi chiamiamo casuali quegli eventi (cioè quelle sequenze causa-effetto) delle quali non abbiamo compiuta conoscenza. Ciò come logica conseguenza di una visione deterministica del mondo. Che mi sembra non sia la tua.

Il problema che affligge una grandissima parte delle possibili speculazioni sui massimi sistemi è tanto ovvio quanto culturalmente trascurato : si chiama involontario capovolgimento dei rapporti di causa-effetto, e la tua trattazione della questione ne è un esempio.

Quelli come te pensano che una intelligenza a loro estranea abbia generato una intelligenza (quella umana) che non è in grado di conoscere sè stessa (il problema dell'io, dell'identità, della coscienza continua a sfuggirci) ma sarebbe in grado di riconoscere una intelligenza-madre a noi esterna che avrebbe generato la nostra interna.

Secondo te Dio (o un'intelligenza superiore) creò il mondo e quindi poi l'uomo.

Secondo me il Mondo creò l'uomo il quale, una volta acquisita la coscienza, prese a porsi delle domande alle quali poteva rispondere solo una intelligenza superiore alla propria. Ecco confezionato il concetto di Dio. Saluti.
#2387
Salve myfriend. Forse giova (ma no....sarà inutile !) sottolineare che la quantistica è tuttora SOLAMENTE UNA COSTRUZIONE TEORICA che non dimostra una bella mazza al di fuori dei presupposti RIGOROSAMENTE SOGGETTIVI E CONVENZIONALI (cioè di matrice umana) che essa stessa si dà.

Poi, citandoti : "E' più corretto affermare: "Poichè esiste intelligenza in Natura - leggi matematiche che governano la fisica dell'Universo, le "informazioni biologiche" contenute nel DNA, l'intelligenza umana - questa non può essere altro che il risultato di un disegno intelligente. Poichè l'intelligenza può derivare solo da una "mente" intelligente."
In natura non esistono leggi. Siamo noi a dar nome di legge alle sequenze di causa-effetto che incontriamo e che troviamo risultare prevedibili. Non sono i meccanismi causa-effetto ad essere creati da una intelligenza, è il loro insieme immensamente concatenato che ha infine generato l'unica intelligenza possibile : quella biologica, evolutasi poi sino alla umana intelligenza mentale e culturale.

Ricordo che l'intelligenza biologica - base di tutte le altre forme - consiste nella superiore capacità di adattarsi all'ambiente in cui si vive.
Stiamo quindi attenti a non coprirci di ridicolo parlando di intelligenze esterne alla nostra intelligenza, perchè sarebbe come farsi un selfie, ingrandirlo, posizionarlo sulla pubblica piazza e mettersi poi ad urlare con il megafono di aver trovato il prototipo oggettivo, originario ed extraumano della bellezza. Saluti.
#2388
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
13 Novembre 2019, 21:34:22 PM
Salve my friend. Per il mondo fisico è come dici. La morte non lo riguarda. Essa consiste in un fenomeno relativo e del tutto specifico che riguarderebbe solo i viventi in possesso di coscienza. Quindi l'uomo, quando tratta della morte non si occupa di una prospettiva reale, bensì solamente di un aspetto che egli teme sopra ogni altro : la perdita definitiva della coscienza di sè.

Io sono me stesso anche se vengo privato di tutte le mie parti, delle quali non posso (in realtà : non voglio) seguire il destino. D'altra parte la paura della morte svolge benissimo un proprio preciso ruolo biologico : assecondare l'istinto di sopravvivenza. Saluti.
#2389
Salve. La quantità percentuale di spazzatura contenuta da quel certo media dipende anzitutto dalle intenzioni di chi usa e genera quel tal media : se il media esiste per realizzare un qualche lucro, ad esempio, ovvio che, per coinvolgere indiscriminatamente il maggior numero possibile di utenti, esso dovrà occuparsi di argomenti eterogenei, evitare gli approfondimenti, sollecitare gli interessi più superficiali del pubblico, fargli sognare realtà improbabili............................

Nel caso della televisione si tratta semplicemente di strumentalizzare qualsiasi contenuto rendendolo appetibile allo scopo di potervi inserire della pubblicità.

L'aspetto più grottesco è quello costituito dalla multimedialità. Il sogno di ogni comunicatore di massa consiste nella realizzazione di messaggi che contengano la più ampia varietà possibile di sollecitazioni psicosensoriali.

Di qui - ad esempio - il fatto che nella televisione non possano esistere immagini senza sonoro ma non possano nemmeno esistere sonori e commenti non accompagnati da immagini. Un giorno avremo la completa realtà virtuale completa di odori !

Il problema di ciò però consiste (ma al pubblico gliene può fregar de meno!) che il sommarsi dei diversi stimoli comunicativo-sensoriali esalta ed enfatizza i contenuti più superficiali di un messaggio ma deprime quelli più profondi ed essenziali.

E da quando in qua un brano musicale decente avrebbe bisogno di scenografie scintillanti e coreografie demenzialmente agitate per poter venir goduto ? La cornice dei videoclips va benissimo per vendere la musica spazzatura o per eccitare lo spirito demenzial-gregario del più immaturo dei pubblici, no? Saluti.
#2390
Scienza e Tecnologia / Re:Scienza e maree
12 Novembre 2019, 21:38:34 PM
Salve. Capisco che la cosa finisce in burletta. La deformazione della crosta terrestre ha sicuramente valori ridicoli. Considerare che la viscosità del terreno è migliaia di volte superiore a quella dell'acqua ed il suo peso specifico medio è intorno alle 7-8 volte. Saluti.
#2391
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia politica
11 Novembre 2019, 21:56:17 PM
Salve Paul11: Tutto sommato, io la vedo come questione legata all'esistenza (o meno) del libero arbitrio.

Se il libero arbitrio non esiste, qualsiasi differenza tra gli umani per come essi individualmente nascono e diventano deve essere accettata come in sè fatale e non potrà nè colpevolizzare nè assolvere alcuno, qualsiasi scelta costui operi (in realtà quindi : qualsiasi scelta egli creda di compiere autonomamente).

Se invece esiste, sarà assurdo e vano chiedere a tutti coloro che risultano avvantaggiati per un qualsiasi motivo (origine, fortuna, merito) di rinunciare a qualche aspetto della loro fortuna per favorire - a scopo di astratta giustizia - la condivisione dei loro vantaggi innati od acquisiti con altri i quali magari non sarebbero neppure in grado di sfruttarli.

L'intraprendenza dell'imprenditore (avvantaggiato dalle proprie doti) comporta per i suoi operai sia il vantaggio che lo sfruttamento.

In quale misura il rinunciare allo sfruttamento da parte dell'imprenditore (condividendo le risorse) genera la riduzione o l'eliminazioe del vantaggio retributivo di cui godono i dipendenti ?.
(Non sfruttare non significa solo accontentarsi di giusti utili ma anche dover spendere di più per il benessere dei dipendenti).

In realtà qualsiasi imprenditore (gli imprenditori sono tutti convinti di possedere il libero arbitrio) mai delegherà ad altri l'uso degli strumenti e dei benefici che egli possiede convinto (giustamente, da libero imprenditore) che nessun altro abbia il diritto e la capacità di condurre le cose come egli sa fare. Se non fosse così, mai si sarebbe sognato di fare l'imprenditore. Avrebbe fatto il dipendente il quale si sarebbe rassegnato al non saper inseguire successo ed utilità sociale (l'imprenditore considera sinonimi tali due termini). Saluti.
#2392
Salve. A parte le polemiche (e mi sentirei di dar ragione a niko a proposito di certi apprezzamenti ed ipotesi di anthonyi che trovo essere espressione - come minimo - di un certo manicheismo), anch'io sarei non certo per la liberalizzazione selvaggia di certe sostanze, ma per la depenalizzazione del loro uso, la loro distribuzione monopolizzata e controllata dallo Stato, il divieto di libero commercio.

Tutti i maggiorenni risultanti in grado di intendere e di volere potranno accedere alla droga di stato a prezzi calmierati.
Per accedervi dovranno accettare di sottostare a controlli periodici delle loro condizioni psicofisiche.

Nel caso vengano trovati non più - anche parzialmente - in grado di intendere e di volere, dovranno d'autorità venir allontanati dalla società e sottoposti a rieducazione-disintossicazione coatta.

Ciò sulla base del principio per il quale costoro - avendo scelto per intenzione e volontà originarie di darsi al piacere a scapito del dovere - una volta si ritrovino privi di intenzione e volontà libere e compiute a causa della loro tossicodipendenza - perderano (almeno temporaneamente) il diritto alla libertà che così sciaguratamente hanno utilizzato. Saluti.
#2393
Salve Ipazia. A dire il vero mi sono incarnato tra i "cattivisti" solo per per replicare in modo coerente alla secca (rozza?) divisione di ruoli previsti da niko. In realtà io mi considero semplicemente un fisicista realista.

L'etica naturale in effetti sarebbe concetto discutibile. Io uso tale espressione per intendere l'insieme dei comportamenti (non l'intenzione di comportarsi bensì l'effetto del comportarsi) della natura priva della componente umana.

Riguardo la tua osservazione rivolta ai lettori teutonici (non mi dirai per caso che hai il vezzo di citare in lingua originale i concetti originali degli autori originali, vero ??!), dovresti ormai sapere che la mia visione del mondo è fondata sugli effetti da me riconoscibili dell'andamento entropico.

Si tratta secondo me di argomentazione rocciosamente fisica che però - a causa della sua contiguità con l'essenziale che governa il mondo - con un semplice saltello può dare la stura alle più eteree e trascendenti considerazioni metafisiche. Saluti.
#2394
Salve Jacopus. Prendo atto del tuo punto di vista circa la mia posizione. Sapessi però quanto mi frega l'essere aggiornato circa una qualsiasi altrui ideologia !! Saluti.
#2395
Attualità / Re:Solidarietà per i cinghiali
10 Novembre 2019, 16:42:13 PM
Salve Sariputra : bravo! piacevole elegia. Sapevamo già che concetti quali sacralità della vita, pari dignità dei viventi, rispetto delle differenze (razziali o di specie), tutela della biodiversità..................e un sacco di altri, attraverso i quali l'uomo si fa "etico", "superiore", "illuminato" hannno valore e significato solo finchè corrispondono all'egoistica comodità umana. Saluti.
#2396
Salve niko. Eccomi : "Vorrei sapere a questo punto quali sono le tradizioni e i riferimenti filosofici (e magari religiosi) dei (da me, da ora in poi) cosiddetti cattivisti".
Come "cattivista" io sono completamente privo di tradizioni culturali, filosofiche, ideologiche, inoltre dal punto di vista fideistico mi considero un panteista.


Diciamo che sono anche un isolato, un marginale, un quasi asociale e che tutte le mie opinioni sono frutto di autonome cogitazioni fondate su non troppe letture di contenuti un pò troppo eclettici.


Quello che gli idealisti come te non capiranno mai è che la natura (cioè l'insieme del mondo fisico e di quello biologico) privilegia inesorabilmente - per tutelare la propria sopravvivenza - la diversificazione dei propri contenuti, opponendosi in tutti i modi all'instaurazione degli egualitarismi, dal momento che essi costituirebbero l'affermazione dell'opposto della diversificazione stessa.

Il fatto è che gli idealisti pensano pure che l'uomo non faccia parte della natura oppure che - rappresentandone il vertice evolutivo - egli risulti più "intelligente" della natura o che abbia completa potestà su di essa (equivoci dovuti ad un eccesso di positivismo).

Perciò pensano e vorrebbero sostituire all'etica naturale (sopravvivere ad ogni costo attraverso la diversificazione) una opposta etica umana che trova giusto imporre od auspicare una qualche forma di egualitarismo (che in sè - tra l'altro - non potrà mai realizzarsi spontaneamente ma solo per imposizione totalitaria), trascurando il fatto che le società egualitarie saranno certo meno conflittuali ma anche infinitamente meno efficienti in quanto :


  • distribuiranno sì democraticamente a tutti i benefici attualmente disponibili.....
  • .......ma purtroppo risulteranno quasi sterili nei confronti di ogni genere di progresso, mancando ogni genere di incentivo all'intrapresa creativa e speculativa.
Comunque gli idealisti hanno la facoltà di provare a sostituire l'etica naturale (umanamente ingiusta ma indispensabile alla sopravvivenza) con quella umana (giusta e consolante ma troppo pericolosa per la sopravvivenza delle società umane, delle specie biologiche, del mondo nel suo complesso............).
Solamente, consiglio loro di non avrere troppa fretta evitando di mettere in piedi soluzioni frettolose (il socialismo reale insegna) poichè la cosa potrebbe richiedere diversi milioni di anni. Saluti.
#2397
Salve Eutidemo. Ben trovato e degna del tuo acume. Faccio combaciare tale definizione con quella dell'Assoluto : "Tutto include, da null'altro è incluso", Saluti.
#2398
Scienza e Tecnologia / Re:Scienza e maree
09 Novembre 2019, 14:08:36 PM
Salve Kephas. Un mio ripensamento, temendo di aver interpretato male la questione da te posta circa gli spostamenti di marea.

Il "mistero" sarebbe quindi forse costituito dal fatto che nessuno ha mai registrato importanti movimenti d'acqua imputabili a flusso verso (o da-) regioni di grandi maree ?.
Ma come è possibile registrare tali movimenti ?

Anzitutto occorrerebbe discernere le relative correnti secondo la loro origine : di ventilazione (vento), termiche, mareali.

Una volta che si potesse individuare ed isolare la pura e semplice componente mareale di una corrente (superficiale e/o profonda!), la sua misurazione sarebbe impossibile perchè la sua velocità dovrebbe risultare inestimabilmente bassa.

Per quanto ampia sia la zona in cui l'acqua di marea affluisce o defluisce, per quanto alta sia la sua escursione, la relativa quantità risulta del tutto trascurabile a quella che costituisce la massa di mare aperto soggetta a generare le maree costiere. Saluti.
#2399
Tematiche Filosofiche / Re:Fisica e Tempo
09 Novembre 2019, 00:47:16 AM
Salve Paul11 : "Non c'entra nulla Dio, c'è proprio un anticristianesimo galoppante..................................
L'Essere filosoficamente non è necessariamente relazionato a Dio, e adatto che siamo nel forum di filosofia......."
.
Ma guarda che hai ragione! Io infatti mi riferivo al Dio dei filosofi, certamente non a quello dei preti !. Secondo me il concetto filosofico di Dio è sinonimo di Assoluto e di Essere.

Poi : "A tuo parere la monetina resta perfettamente in bilico fra causa ed effetto?"
Sicuramente. Senza fallo.

Infine: "E se aristotelicamente dicessi "motore primo" al posto di causa prima? Tu diresti biella e manovella? O magari chiamiamo l 'addetto alle pompe di benzina?".
Vedi, il quesito (filosofico) circa il "motore primo" richiama l'annoso problema (fisico) del "moto perpetuo".
Come di nessun moto potrà mai dimostrarsi la perpetuità (finchè un motore gira sarà pure impossibile dimostrare la caducità del suo moto), così di nessun motore filosofico si potrà dimostrare il primato. Saluti.
#2400
Salve Niko. Hai voglia discuterne tra di noi. Impossibile intendersi poichè tu e molti altri affrontano questi problemi armati di buoni sentimenti e pieni di attenzione per i (comprensibilissimi e rispettabilissimi) problemi esistenziali dei SINGOLI COINVOLTI.
In poche parole, voi privilegiate il particolare, l'umano, il sentire.

Io e qualche altro - invece - pur consapevoli che risulteremo ingiusti od offensivi per i singoli, ci concentriamo sul problema sociale COLLETTIVO, senza riguardo per casi singoli, poichè il problema nel suo insieme NON SI PUO' RISOLVERE ACCONTENTANDO TUTTI QUELLI CHE HANNO BISOGNI, ALTRIMENTI SI SPARGE LA VOCE E NEL GIRO DI UN PAIO DI ANNI ARRIVEREBBERO TRE O QUATTROCENTO MILIONI DI PROFUGHI, TUTTI - secondo il vostro punto di vista - bisognosi e meritevoli di tutto quello che a casa loro manca.

L'atteggiamento pietistico rappresenta solamente il suicidio sociale, demografico, economico del Paese che lo adottasse.

Ecco perchè questi problemi vanno affrontati come i tanti altri argomenti di ampio respiro che una politica, un'etica, un governo dovrebbero affrontare. IN MODO POSSIBILMENTE EQUO PER TUTTI MA SENZA BADARE AI CASI PERSONALI DI NESSUNO.
Si chiama dura lex sed lex. Saluti.