Vagabondando in rete mi sono imbattuto nella neuroestetica, ovvero lo studio delle attività cerebrali connesse alla creazione e alla fruizione dell'arte.
Sembra che il godimento estetico attivi alcune aree del cervello (mentre "il brutto", altre aree), per cui, ancora una volta, lo studio del cervello demistifica le sensazioni dell'animo/a, immanentizzandole a reazioni neurofisiologiche; "il sublime" è probabilmente solo una combinazione di stimoli neurali.
Inoltre, pare che ci sia un'empatia "a specchio" fra la forma percepita con lo sguardo e la connessa reazione neurologica:
"Ponendo degli osservatori dinanzi all'immagine di uno dei quattro Prigioni di Michelangelo – la famosa scultura "incompleta" dello schiavo detto Atlante [...] è emerso che la risposta empatica è valida anche davanti all'opera d'arte rappresentativa: il cervello ha riprodotto in termini motori il movimento di torsione del busto della statua.
Nel dicembre 2012 [...] l'oggetto preso in esame è stato per la prima volta un quadro informale, uno dei noti "concetti spaziali" di Lucio Fontana, più volgarmente ricordato come il "taglio". Grazie all'ausilio dell'Elettroencefalografia, degli spettatori sono stati stimolati con tale immagine e quanto è emerso è stato incredibile: la percezione di quel tratto di tela squarciato è stata interpretata dal cervello in termini senso-motori ossia di ricostruzione del gesto del pittore." (fonte: http://www.scienze-ricerche.it/?p=3294)
Se anche voi siete digiuni in materia, e volete rompere il ghiaccio con l'argomento, possono giovare queste brevi (e simili) introduzioni
http://www.neuroestetica.org/contents/ticini-connessioni.pdf
http://www.rotaryrimini.org/wp-content/uploads/sites/20/2014/10/Beatrice-Viti.pdf
Chiaramente di materiale in rete ce n'è molto altro, anche più dettagliato (http://jn.physiology.org/content/91/4/1699.long), magari se ne potrà discutere in seguito...
A proposito, qualcuno di voi ha già familiarizzato con l'argomento?
Sembra che il godimento estetico attivi alcune aree del cervello (mentre "il brutto", altre aree), per cui, ancora una volta, lo studio del cervello demistifica le sensazioni dell'animo/a, immanentizzandole a reazioni neurofisiologiche; "il sublime" è probabilmente solo una combinazione di stimoli neurali.
Inoltre, pare che ci sia un'empatia "a specchio" fra la forma percepita con lo sguardo e la connessa reazione neurologica:
"Ponendo degli osservatori dinanzi all'immagine di uno dei quattro Prigioni di Michelangelo – la famosa scultura "incompleta" dello schiavo detto Atlante [...] è emerso che la risposta empatica è valida anche davanti all'opera d'arte rappresentativa: il cervello ha riprodotto in termini motori il movimento di torsione del busto della statua.
Nel dicembre 2012 [...] l'oggetto preso in esame è stato per la prima volta un quadro informale, uno dei noti "concetti spaziali" di Lucio Fontana, più volgarmente ricordato come il "taglio". Grazie all'ausilio dell'Elettroencefalografia, degli spettatori sono stati stimolati con tale immagine e quanto è emerso è stato incredibile: la percezione di quel tratto di tela squarciato è stata interpretata dal cervello in termini senso-motori ossia di ricostruzione del gesto del pittore." (fonte: http://www.scienze-ricerche.it/?p=3294)
Se anche voi siete digiuni in materia, e volete rompere il ghiaccio con l'argomento, possono giovare queste brevi (e simili) introduzioni
http://www.neuroestetica.org/contents/ticini-connessioni.pdf
http://www.rotaryrimini.org/wp-content/uploads/sites/20/2014/10/Beatrice-Viti.pdf
Chiaramente di materiale in rete ce n'è molto altro, anche più dettagliato (http://jn.physiology.org/content/91/4/1699.long), magari se ne potrà discutere in seguito...
A proposito, qualcuno di voi ha già familiarizzato con l'argomento?