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Messaggi - Eutidemo

#2386
Percorsi ed Esperienze / Re: Eutidemo's dream
10 Novembre 2022, 11:44:02 AM
Citazione di: sapa il 08 Novembre 2022, 20:47:20 PMCiao Eutidemo, se il tuo sogno era, come dici, un bel sogno, permettimi però di dire che tale bellezza non sei proprio riuscito a trasporla nel video che hai realizzato! Anzi, direi che le dissonanze sono tali da configurare quasi un incubo....La bellezza non deve per forza servirsi dell'armonia, ma un sogno che si può definire bello è quello, secondo me, che si vorrebbe non finisse mai e dal quale svegliarsi dispiace. Il tuo video, invece, non si vede l'ora che finisca! O forse non ho capito bene io. Un saluto
Hai ragione, la sincronizzazione fa veramente pena; ma meglio di così non sono riuscito a fare :(
#2387
@Ipazia
L'art. 10 della Costitutuzione non prevede certo traffici "clandestini" di esseri umani mascherati da "finti profughi", "finti naufraghi", e "finte navi di salvataggio" che passavano di là per caso; ma le tue sono solo indimostrate "manifestazioni oniriche", più tenui dell'aria e più volatili del vento, perchè di esse non esiste la benchè minima traccia concreta.
***
Ed invero:
1)
L'art. 27, comma 2, della Costituzione afferma che nessuno può essere considerato colpevole sino alla condanna definitiva; e nessuna ONG è stata ritenuta colpevole di quanto tu gratuitamente asserisci.
Per cui, la tua è diffamazione bella e buona!
2)
A oggi, invero, non ci sono sentenze che abbiano condannato organizzazioni umanitarie per aver incentivato con le loro navi l'immigrazione irregolare.
Ed infatti, le ipotesi accusatorie di Zuccaro hanno ricevuto sonore bocciature dal GIP di Catania e dal tribunale del riesame di Ragusa; tant'è vero che, alla fine, lo stesso Zuccaro, non trovando alcuna prova delle sue illazioni, ha richiesto l'archiviazione delle proprie inchieste ancora rimaste in piedi.
***
Quanto, invece, alla "territorialità" delle navi ONG impiegate, nella tua frettolosità "contestazionista", non ti sei accorta che, a differenza di quanto sostengono la maggioranza dei giuristi, io avevo scritto che "sono d'accordo sia con Piantendosi sia con Nordio sul fatto che, secondo l'art.13 del regolamento di Dublino, dei naufraghi se ne dovrebbe fare carico lo Stato di bandiera della nave, in quanto, per il diritto internazionale marittimo, la nave è "territorio" dello Stato di appartenenza" (a dire il vero, io lo avevo sostenuto già da prima di Nordio).
Ma evidentemente tu mi contesti per principio, senza aver neanche letto e compreso il ragionamento complessivo del mio topic!
Che tristezza! :(
#2388
@Ipazia
Dire che il "pull factor" della flotta ong è "oggettivo", solo perchè tu pensi "soggettivamente" che lo sia, non trasforma certo le tue fantasie complottiste in una realtà "oggettiva".
E' solo una BALLA ideologica di destra!
***
Ed infatti, al di là degli slogan, non è mai stato dimostrato che le Ong siano un "fattore di attrazione dei migranti", detto PULL FACTOR; l'evidenza empirica non dà alcun sostegno a questa tesi, come periodicamente dimostrato da Matteo Villa dell'Istituto di Studi Scientifici per la Politica Internazionale.
***
A settembre 2020, inoltre, è stata pubblicata una ricerca realizzata da Eugenio Cusumano, ricercatore in Relazioni internazionali dell'Università di Leiden, nei Paesi Bassi, e da Matteo Villa, ricercatore dell'Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI).
I due ricercatori, aggiornando un loro studio del 2019, si sono chiesti, numeri alla mano, quanto fosse solida la teoria del PULL FACTOR.
E, per rispondere a questa domanda, hanno analizzato i dati delle partenze dei migranti dalle coste della Libia avvenute tra gennaio 2014 e l'inizio di gennaio 2020; le fonti di questi dati sono la Guardia costiera italiana, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr).
***
Secondo tale studio, gli unici fattori che nell'arco di tempo analizzato hanno avuto un impatto nell'aumento del numero delle partenze sono stati le "condizioni meteo" (quelle favorevoli incentivano le traversate in mare) e il livello di "instabilità politica" (calcolato usando l'andamento della produzione di petrolio in Libia), e non la presenza o meno delle ONG
***
"Pija, pesa, incarta e porta a casa!"
***
Quanto al fatto che il "pull factor ong" è solo "apparentemente" di modesta entità, mentre invece, secondo le tue indimostrate "fantasie oniriche", sarebbe di entità notevole, ti smentisce lo stesso ministro Piantedosi, nell'intervista con La Stampa, laddove ha onestamente dichiarato che, secondo i dati più aggiornati del Ministero dell'Interno, dal 1° gennaio all'11 agosto 2022 soltanto il 16 per cento dei migranti sbarcati in Italia è stato salvato da navi Ong; la quale è una percentuale in linea con quella registrata nello stesso periodo del 2021.
Il 16% è meno di un quinto del totale, per cui è "oggettivamente" di modesta entità, e non solo "apparentemente", come dici tu!
***
Quanto alla "verità giudiziaria", secondo me, vale molto più della "verità ipaziaria"; la quale non ha alcun riscontro nella realtà, nè nella logica e/o nel diritto!
***
#2389
Per non lasciare che i partecipanti al FORUM vengano "circuiti" dalla distorsione ideologico-propagandistica  della realtà dei fatti, con riferimento ad alcune considerazioni O.T. fatte nel mio TOPIC "La questione dei migranti si ripresenta", non posso esimermi dall'osservare, con autonomo topic, quanto segue riguardo a Frontex.
.
1)
Quelle di Frontex sono solo ipotesi generiche, non dimostrate e per nulla circostanziate; e comunque non riferite ad alcun episodio specifico.
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2)
Frontex ha detto che: "...*tutte le parti* coinvolte nelle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo centrale contribuiscono *senza volerlo* ad aiutare i criminali a raggiungere loro obiettivi".
A parte il fatto che tale affermazione è assolutamente contestabile, in ogni caso, anche se fosse vera, "tutte le parti" significa che, secondo Frontex, non solo le Ong ma anche la Guardia costiera, Frontex stessa e le altre navi militari impegnate in operazioni di pattuglia "contribuiscono *senza volerlo* ad aiutare i criminali a raggiungere loro obiettivi".
"Tutte le parti" sono tutte le parti, e non solo le Ong!
.
3)
Frontex, peraltro, non ha mai usato il termine "taxi del mare", che proviene invece da un video anti-Ong girato da uno studente universitario, Luca Donadel; il quale, a sua volta aveva usato informazioni diffuse da un "think tank" di ispirazione sovranista, vicino all'estrema destra, che da anni diffonde tesi complottiste.
Il video di Donadel è analizzato (e smontato) con cura da "VICE Italia".
.
4)
Al di là degli slogan, non è mai stato dimostrato che le Ong siano un "fattore di attrazione dei migranti", detto PULL FACTOR; l'evidenza empirica non dà alcun sostegno a questa tesi, come periodicamente ricorda Matteo Villa dell'Istituto di Studi Scientifici per la Politica Internazionale.
***
A settembre 2020, inoltre, è stata pubblicata una ricerca realizzata da Eugenio Cusumano, ricercatore in Relazioni internazionali dell'Università di Leiden, nei Paesi Bassi, e da Matteo Villa, ricercatore dell'Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI).
I due ricercatori, aggiornando un loro studio del 2019, si sono chiesti, numeri alla mano, quanto fosse solida la teoria del PULL FACTOR.
E, per rispondere a questa domanda, hanno analizzato i dati delle partenze dei migranti dalle coste della Libia avvenute tra gennaio 2014 e l'inizio di gennaio 2020; le fonti di questi dati sono la Guardia costiera italiana, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr).
***
Secondo tale studio, gli unici fattori che nell'arco di tempo analizzato hanno avuto un impatto nell'aumento del numero delle partenze non sono state le ONG, ma sono stati le "condizioni meteo" (quelle favorevoli incentivano le traversate in mare) e il livello di "instabilità politica" (calcolato usando l'andamento della produzione di petrolio in Libia).
Inoltre, i due ricercatori hanno calcolato che tra giugno 2018 e agosto 2019, quando durante il primo governo guidato da Giuseppe Conte le operazioni delle navi Ong nel Mediterraneo sono state osteggiate, è aumentato il rischio di morire in mare per i migranti.
.
5)
Lo stesso ministro Piantedosi, nell'intervista con La Stampa, ha onestamente dichiarato che, secondo i dati più aggiornati del Ministero dell'Interno, dal 1° gennaio all'11 agosto 2022 soltanto il 16 per cento dei migranti sbarcati in Italia è stato salvato da navi Ong; la quale è una percentuale in linea con quella registrata nello stesso periodo del 2021.
.
6)
A oggi non ci sono sentenze che abbiano condannato organizzazioni umanitarie per aver incentivato con le loro navi l'immigrazione irregolare.
Ed infatti, le ipotesi accusatorie di Zuccaro hanno ricevuto sonore bocciature dal GIP di Catania e dal tribunale del riesame di Ragusa; tant'è vero che, alla fine, lo stesso Zuccaro, non trovando alcuna prova delle sue illazioni ha infine richiesto l'archiviazione delle proprie inchieste ancora rimaste in piedi.
***
                   
#2390
Ciao Jacopus. :)
Un tema come quello dei migranti può essere affrontato sotto diversi aspetti:
- etico;
- sociologico;
- politico;
- giuridico
ecc.
Chi apre un topic, però, soprattutto se l'argomento è molto vasto, può benissimo limitarsi a voler esaminare uno solo di tali aspetti; e, chi interviene, se non altro a titolo di cortesia, dovrebbe limitarcisi anche lui.
***
Il che, però, non significa certo che costui non possa aprire un autonomo topic per  esaminare un aspetto diverso (più o meno esteso) della tematica immigrativa; questo è nel suo pieno diritto, perchè sia in Italia che su questo FORUM vige completa libertà di espressione e di pensiero.
***
Purtroppo, però, è prevista anche la libertà di sparare fantasiose balle "terrapiattiste" a fini meramente "ideologici-propagandistici"; le quali castronerie "omnes unius aestimemus assis", e che non ritengo neanche degne di replica.
***
Ma non mi riferisco certamente a te!
***
Ed infatti, quanto alla tua osservazione (perfettamente IN TOPIC) circa i "limiti geografici corrispondenti ai diversi sistemi giuridici", rilevo quanto segue:
a)
All'interno del nostro Paese, esistono delle "leggi ordinarie nazionali", soprattutto penali, che devono essere rispettate non solo dai cittadini, ma da chiunque si trovi sul nostro territorio; ad esempio, se un cittadino tedesco commette un omicidio a Roma, verrà giudicato da un Tribunale italiano ex art.8 CPP ("locus commissi delicti").
b)
All'interno del nostro Paese, però, esistono anche delle "leggi costituzionali" le quali subordinano le  nostre "leggi ordinarie nazionali" alle "leggi internazionali".
Ed infatti, l'art.10 della nostra Costituzione, che i nostri "ignorantioti" sovranisti ignorano, sancisce quanto segue:
"L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute; la condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali."
***
Un saluto! :)
***
#2391
Citazione di: Ipazia il 09 Novembre 2022, 14:49:44 PMDirei anch'io che la prima cosa da mettere a posto nella giurisprudenza internazionale è quella che è diventata la bufala macroscopica del "salvataggio in mare" spacciato per tale a fronte di un florido commercio di traghettamento sponsorizzato dagli oligarchi dai filantropi con flotta a disposizione delle ong. Gratis et amore dei ?

Se non risolviamo questo bubbone giuridico, con adeguati strumenti repressivi, incluso il sequestro e sanzioni inimpugnabili - perché di attività criminale di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina si tratta - tutti gli accordi internazionali si risolvono in cetrioli infilati dove sappiamo bene, per chi sta in prima linea come l'Italia. Mi rendo conto che occorre vincere la resistenza, ideologica e autolesiva, oggettivamente collusa, di una fetta consistente di magistratura europea, per cui ben venga un governo capace di imporre la sterzata con leggi rigorose. E se si va a referendum ... :D

Fresco di pubblicazione un documento Frontex che conferma il ruolo di pull factor della flotta negriera.

Risolto ciò, disarmata la flotta e il ciclo criminale, dalla fonte all'approdo, si può cominciare a ragionare in termini equi ed umanitari di cosa fare per l'Africa e le aree asiatiche critiche. Meglio ancora "in" piuttosto che "per". Milioni di giovani, e meno giovani, italiani in fuga lo gradirebbero. E residenti che non hanno la residenza a Capalbio o in Vaticano.

AVVERTENZA
Difficile curare il cancro se si escludono tutte le pratiche mediche note, e ci si limita alla cura della condizione alberghiera dei reparti oncologici e a pannicelli giuridici caldi: un inutile passatempo
.
Non ti rispondo per niente, in quanto:
- sei andata completamente OFF TOPIC;
- le tue considerazioni sono pura e semplice FUFFA PROPAGANDISTICA salviniana, senza alcun costrutto nè logico nè giuridico.
Leggi al riguardo la mia risposta ad Anthony.
#2392
Ciao Anthony. :)
Io non ho affatto scritto  che le "presunte" (e indimostrate)  relazioni illecite delle navi ONG con scafisti non hanno attinenza con la responsabilità dei rispettivi Paesi; io, invece, avevo scritto che tale questione non è attinente al mio TOPIC, che è una cosa diversa.
E qui lo ribadisco!
***
Comunque, sebbene dovrei evitare di lasciarmi trascinare OFF TOPIC, non posso esimermi dall'osservare quanto segue:
a)
Le presunte (e indimostrate)  relazioni illecite di "alcune" navi ONG con scafisti non avrebbero comunque attinenza con la responsabilità dei rispettivi Paesi, in quanto la responsabilità penale è "personale"; altrimenti se un mafioso italiano compisse un reato in Francia, questo reato dovrebbe interessare l'Italia, e far ricadere su di Lei la responsabilità degli effetti del reato del mafioso.
b)
Negli "Stati di Diritto", ed anche per la Corte Internazionale di Giustizia e la Corte Penale Internazionale:
- l'onere della prova della commissione di un reato, spetta a chi formula l'accusa, e non a chi la respinge (principio, questo, che valeva già dai tempi dell'antica Roma, in base al brocardo: "Onus probandi incumbit ei qui dicit, non ei qui negat")
- vige la "presunzione di innocenza" fino ad una sentenza di condanna passata in giudicato.
c)
Quanto al ragionamento "salviniano": "Buona parte dei "salvataggi" che fanno sono completamente ignoti alla guardia costiera libica, e a volte manca persino la prova di un SOS lanciato. Come fanno, le ong a essere, magicamente, sempre al posto giusto all'insaputa di tutti?", ti rispondo che:
- non c'è alcuna "prova" che tutto questo accada, trattandosi di mera propaganda  "salviniana";
- anche se accadesse, si tratterebbe soltanto di un mero "indizio", insufficiente a sostenere qualsiasi accusa.
***
Un saluto! :)
***
P.S.
Ti ho risposto per mera cortesia, però ti prego cortesemente di non insistere su questo o su altri argomenti O.T. ;)
#2393
Attualità / La questione dei migranti si ripresenta
09 Novembre 2022, 12:45:14 PM
Con il nuovo governo la questione dei "migranti" si ripresenta in tutta la sua attualità e gravità; ma, secondo me, tale questione è mal posta dai media, i quali, come al solito, tendono a fare "di tutta l'erba un fascio".
Ed infatti, parlare genericamente del "problema" dei "migranti", è una forma di estremo e qualunquistico semplicismo; ciò in quanto tale fenomeno presenta molti diversi "aspetti", che sono indubbiamente, connessi tra di loro, ma si presentano ben distinti l'uno dall'altro.
E' quindi necessario fare un po' di chiarezza al riguardo, perchè qui intendo trattare uno solo di tali molteplici aspetti.
***
In primo luogo, per chiarezza, occorre distinguere tra:
.
1)
MIGRANTI REGOLARI
In base alla legge nº40/1998 (cosiddetta "Legge Turco-Napolitano"), la regolamentazione dei flussi di ingresso dei migranti in Italia prevede due passaggi:
a)
Un documento triennale (detto Documento Programmatico) per pianificare i flussi migratori in ingresso in Italia nel corso di 3 anni.
b)
Un decreto (decreto flussi) del Presidente del Consiglio dei ministri per programmare annualmente, entro il 30 novembre dell'anno precedente a quello di riferimento, le quote massime di stranieri da ammettere nel territorio italiano (per lavoro subordinato, autonomo e per i ricongiungimenti familiari).
***
Al riguardo il Decreto Legge n. 73/2022, in vigore dal 22 giugno 2022, ha introdotto importanti novità per i flussi d'ingresso per lavoro in Italia e notevoli semplificazioni delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro, che consentirà l'attività lavorativa in Italia.
L'Ispettorato Nazionale del Lavoro, che farà controlli a campione in collaborazione con l'Agenzia delle entrate, ha diffuso la Circolare INL n.3/2022, in riferimento all' art. 44 del D.L. n. 73/2022, "semplificazione delle verifiche per l'ingresso di personale extracomunitario", dando indicazioni sulla procedura di "asseverazione", ossia la procedura di verifica dei requisiti dei datori di lavoro che verrà eseguita da consulenti del lavoro e organizzazioni datoriali.
.
2)
MIGRANTI IRREGOLARI
In realtà, quando si parla del "problema dei migranti", non ci si riferisce ai primi, bensì precipuamente ai secondi; i quali, a loro volta, possono essere distinti in due categorie di diverso genere:
.
A) Status
Una categoria riguarda il loro "status" (cioè, la loro condizione giuridica), in quanto:
a)
Alcuni migranti anche se giungono irregolarmente in Italia, hanno tuttavia  il "diritto" di restarci, in quanto sono:
- "profughi di guerra", in base all'art.33 della Convenzione di Ginevra, recepita dall'art.10 commi 1 e 2 della nostra Costituzione;
- "rifugiati politici", in base all'art.10 comma 3 della nostra Costituzione, il quale prevede che : "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della nostra Repubblica."
b)
Altri migranti che giungono irregolarmente in Italia, invece, non hanno affatto  il "diritto" di restarci, in quanto:
- non rientrano nè nella categoria dei  "profughi di guerra", nè nella categoria dei "rifugiati politici";
- rientrano, invece, nella categoria dei "migranti economici", che hanno "bypassato" le regolari procedure del "decreto flussi" di cui sopra, alle quali invece si sarebbero dovuti attenere.
In questo secondo caso, devono essere "rispediti al mittente", affinchè si mettano regolarmente "in fila", come tutti gli altri, per fare la prevista domanda di immigrazione ex Decreto Legge n. 73/2022.
Fin qui le cose sarebbero (relativamente) semplici, ma vengono complicate dalle loro "modalità di arrivo".
.
B) Modalità di arrivo
Una categoria riguarda le "modalità di arrivo" dei soggetti "irregolari", in quanto, purtroppo, arrivano "mescolati tutti insieme" (chi ha il diritto di restare e chi no):
a)
O "irregolarmente" e "clandestinamente", cioè, di nascosto, sulle nostre coste non sorvegliate; di solito trasportati lì da organizzazioni criminali straniere di scafisti, in combutta con organizzazioni criminali nostrane del "lavoro nero", o addirittura di "lavoro criminale" (spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione ecc.)
b)
Oppure "irregolarmente" ma "manifestamente", cioè nei nostri porti, sia con mezzi propri, sia salvati in mare da nostre navi o navi ONG.
.
3)
GESTIONE DEI MIGRANTI
Quando oggi si parla dei "problema dei migranti", in genere ci si riferisce non tanto a quello "generale", bensì, in particolare, a quello del punto 2) B) b); e, cioè, a quelli che giungono "manifestamente" nei nostri porti, salvati in mare da navi ONG battenti bandiera straniera.
Questo è il tema specifico del TOPIC, da cui vi pregherei di non "deragliare"
***
Al riguardo, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, ha fatto la seguente dichiarazione, che in parte condivido e in parte no:
"Le persone che hanno i requisiti possono sbarcare, ci facciamo carico di ciò che presenta problemi di ordine assistenziale e umanitario senza derogare al fatto che gli obblighi di presa in carico competono allo Stato di bandiera. Gli altri devono tornare fuori dalle acque territoriali e se ne deve fare carico lo Stato di bandiera. Noi saremo fermi su questo principio senza venire meno agli obblighi umanitari su cui non faremo mai marcia indietro.
Gli organismi di competenza - ha aggiunto il ministro - accerteranno chi versa in condizioni di vulnerabilità e di questi ci faremo carico a prescindere dalle regole internazionali che noi riteniamo essere chiare. Dopo di che la nave dovrebbe lasciare con tutto il resto del carico le acque nazionali".
***
Circa tali argomentazioni osservo:
a)
Non è assolutamente vero che Piantedosi ha fatto sbarcare "le persone che avevano i requisiti per sbarcare"; ed infatti non mi risulta che lui abbia fatto una cernita tra chi aveva il requisito di "profugo di guerra" o il requisito  di "rifugiato politico", i quali avevano "il diritto giuridico" di sbarcare e di restare in Italia.
b)
Piantedosi, a dire le cose come stanno, non ha affatto concesso di  sbarcare "alle persone che avevano i requisiti per sbarcare", bensì soltanto a coloro che "avevano necessità di sbarcare per ricevere soccorso" (il che è una cosa assolutamente diversa); questo, onde evitare di finire sotto processo per il reato di "omissione di soccorso" di cui all'art.593 del Codice Penale.
c)
Inoltre, secondo me, la conclusione del suo discorso costituisce la parte più "infelice" della sua non eccelsa "performance" oratoria: "Dopo di che la nave dovrebbe lasciare con tutto <<il resto del carico>> le acque nazionali".
Ed infatti, definire i "naufraghi" (o i "passeggeri" che dir si voglia) come semplice "carico" della nave, costituisce una eclatante aberrazione sia "semantica" che "giuridica"; per non parlare dell'aspetto "umanitario".
d)
Però:
- a differenza di quanto sostengono la maggioranza dei giuristi, sono invece d'accordo con Piantendosi sul fatto che, secondo l'art.13 del regolamento di Dublino, dei naufraghi se ne dovrebbe fare carico lo Stato di bandiera della nave, in quanto, per il diritto internazionale marittimo, la nave è "territorio" dello Stato di appartenenza;
- a differenza di quanto sostiene Piantendosi, però sono invece d'accordo con quanto sostengono la maggioranza dei giuristi, sul fatto che, secondo il Safety of life at sea (Solas) del 1974 che riguarda la Convenzione Internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare, la Sar firmata ad Amburgo nel 1979 e che affronta il tema della sicurezza della navigazione,  la convezione Salvage firmato a Londra nel 1989, e, infine, l'art.98 della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos), sebbene dei naufraghi se ne debba fare carico lo Stato di bandiera della nave, in quanto la nave è "territorio" dello Stato di appartenenza, tale nave non deve però necessariamente sbarcare i naufraghi in tale Stato, bensì nel porto "più vicino" e "più sicuro", anche se appartenente ad un altro Stato;
- nel caso dei migranti provenienti dalla Libia, nessun porto libico, benchè "vicino", può ritenersi "sicuro" per i migranti, in quanto è stato accertato dall'ONU e dall'UE che quelli sbarcati lì finiscono in dei veri e propri "lager", per cui risulterebbe illecito (e criminale) riportarli lì.
***
Mi rendo conto che le mie considerazioni sub a),b),c) e, soprattutto sub d), sono un po' ardue da "masticare" e da "digerire", in quanto in parte io condivido le argomentazioni Piantedosi, ed in parte no; tuttavia è necessario leggerle e comprenderle bene (giuste o sbagliate che esse siano), per capire dove voglio "andare a parare".
***
Ed infatti, almeno secondo la mia interpretazione del combinato disposto:
- del citato molteplice diritto internazionale circa il diritto di sbarco dei naufraghi nel porto "più vicino" e "più sicuro";
- dell'art.13 del regolamento di Dublino, circa la competenza dello Stato a cui appartiene il "territorio-nave" per l'esame della domanda di protezione internazionale;
i migranti dovrebbero essere fatti tutti sbarcare in Italia (perchè è il porto "più vicino" e "più sicuro"), ma poi dovrebbero essere spediti in treno o in aereo nel Paese di appartenenza della nave, al fine di valutare la richiesta di asilo di ciascun migrante (perchè, secondo me, la competenza al riguardo spetta non a noi, ma a tale Paese).
***
Il guaio è che:
- in linea di diritto la tesi del "territorio-nave", è condivisa da me e da Piantedosi, ma non dalla maggioranza dei giuristi;
- in linea di fatto, comunque, una volta sbarcati i migranti in Italia, i Paesi a cui appartiene la nave si rifiuterebbero di riceverli da noi per via ferroviaria e/o aerea.
Per cui temo che resteremmo con un palmo di naso.
***
Secondo me, quindi, quello che è assolutamente da modificare è il trattato di Dublino, in quanto, occorre apportare ad esso tre sostanziali modifiche:
a)
Una dovrebbe riguardare l'"accoglienza provvisoria" di tutti i "migranti irregolari", da qualsiasi parte provengano, al fine di  valutare la richiesta di asilo di ciascun migrante; la quale "accoglienza provvisoria" dovrebbe essere razionalmente e proporzionalmente ridistribuita fra "tutti" i Paesi dell'UE, a prescindere da come sono sono arrivati fin qui (da soli sui gommoni, ovvero raccolti da navi ONG, dalla nostra guardia costiera ecc.).
c)
Una seconda modifica, invece, dovrebbe riguardare l'"accoglienza definitiva" dei "migranti irregolari", la cui richiesta di asilo è stata accolta; la quale "accoglienza definitiva" dovrebbe pure essere razionalmente e proporzionalmente ridistribuita fra "tutti" i Paesi dell'UE, e non necessariamente  assegnata ai Paesi che hanno effettuato la valutazione.
d)
Una terza modifica, infine, dovrebbe riguardare il "respingimento" dei "migranti irregolari", la cui richiesta di asilo è stata rigettata; nel qual caso dovrebbe essere l'EU a trattare unitariamente e direttamente i rientri nei Paesi d'origine.
***
Mi rendo conto che è una strada molto ardua da percorrere, ma, sinceramente, non vedo molte alternative.
***
In effetti, con l'accordo di Bruxelles del giugno 2018, si era fatto un "piccolo passo" in tale direzione, laddove l'art.6 sancisce quanto segue: "Nel territorio dell'UE coloro che vengono salvati a norma del diritto internazionale, <<dovrebbero>> essere presi in carico sulla base di uno sforzo condiviso e trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli Stati membri, <<unicamente su base volontaria.>>"
Ma è stato un passo davvero "piccolo", in quanto è da notare il condizionale <<dovrebbero>>, e la precisazione <<unicamente su base volontaria>>.
Il che, secondo me, costituisce:
- un piccolo passo in avanti "teorico", in quanto la disposizione prevede la ridistribuzione in Europa di <<TUTTI>> quelli che arrivano, e non solo di quelli che hanno già riconosciuto il diritto di asilo;
- un possibile stallo "pratico", in quanto la disposizione prevede che tale ridistribuzione in Europa sia solo su base volontaria.
***
Bisogna sicuramente proseguire su tale strada, e pretendere che tale ridistribuzione avvenga su base "obbligatoria"; ma la vedo molto dura!
***
                                     AVVERTENZA
Il presente TOPIC riguarda esclusivamente il caso specifico della "competenza" dei vari Stati Europei, e delle relative navi, a gestire gli arrivi dei "migranti irregolari", e non non la questione dell'immigrazione in generale; nè altre specifiche questioni connesse al caso specifico trattato, ma ad esso non strettamente attinenti (come alcune presunte, ma indimostrate, relazioni illecite di alcune ONG con gli scafisti).
Grazie a tutti per la cortesia!
#2394
Ciao Anthony :)
Il fatto che un "bastone", sia più o meno "arrotondato", non ha alcuna rilevanza; ed infatti, giuridicamente, è considerata "arma contundente", qualsiasi oggetto "non tagliente" atto produrre lesioni interne anche gravi, se usato con violenza.
Peraltro l'art. 4, della legge 110/1975 stabilisce che "...non possono essere portati, fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa, armi, mazze ferrate o bastoni ferrati, sfollagente, noccoliere, storditori elettrici e altri apparecchi analoghi".
Ad esempio questo mio "arrotondato" randello  d'acciaio rivestito in fibra di vetro, può essere legittimamente detenuto nella propria abitazione, ma è assolutamente proibito portarlo fuori di essa (anche avendo il porto d'armi da fuoco); ed infatti è legalmente considerato una "mazza ferrata" che non ha altra funzione se non quella  "di produrre lesioni interne anche gravi, se usato con violenza".
***
D'altronde la "clava" preistorica era tutta di legno e  molto "arrotondata"; ma non per questo era meno "contundente"!
***
Un saluto  :)
***
P.S.
#2395
Nel nostro Paese è praticamente proibito il "porto" di quasi qualsiasi arma di difesa personale, anche se non letale; questo, a differenza di quasi tutti gli altri Paesi del mondo, i quali , in maggiore o minore misura, ne consentono l'utilizzo sia dentro casa propria, sia fuori la propria abitazione.
***
Al riguardo, la legge distingue tra:
a)
Armi "proprie", il cui fine è specificamente quello di ferire o di uccidere; come, ad esempio, un "pugnale" (corta arma bianca a punta acuta e a doppia lama).
Se si viene trovati con un'arma del genere, non ci sono scuse che tengano; si finisce dritti in galera ai sensi dell'art.699 C.P.
b)
Armi "improprie", il cui fine non è specificamente quello di ferire o uccidere; come, ad esempio, un "coltello" da caccia, da cucina ecc. (che è anch'esso a punta, ma ha rigorosamente "una sola lama" e non due).
Riguardo al porto di tali oggetti la legge 18 aprile 1975, n. 110, ad eccezione delle autorizzazioni previste dall'art. 42 comma 3° del TULPS, stabilisce che non possono essere "portati" fuori casa salvo che non vi sia un "giustificato motivo"; ad esempio un "coltello" da caccia alla cintura di un cacciatore in una tenuta di caccia, ovvero un "coltello" da cucina appena acquistato, ed ancora nella sua confezione con lo scontrino d'acquisto.
***
Per quanto riguarda i "bastoni", vale lo stesso discorso di cui al punto b); cioè non possono essere portati fuori dalla propria abitazione se non per un motivo specifico, in quanto sono oggetti atti ad offendere.
Però, se la "forma" e lo "scopo specifico" è quello di "appoggio" e/o "passeggio", che la polizia non può contestare (soprattutto se chi lo porta ha una certa età), il porto è senz'altro consentito.
***
Pertanto, essendoci libera scelta del bastone da passeggio che si desidera, non è affatto vietato dotarsi di un robusto bastone in legno di rovere o in altro tipo di legno particolarmente robusto, pesante e resistente; la polizia non potrà mai contestarvene il "porto"!
***
In una eventuale situazione critica, se alzate il bastone in "posizione di guardia", difficilmente verrete aggrediti; ovviamente se gli aggressori non sono troppi, se non sono armati, e se ci tengono alla loro incolumità personale.
Ed infatti, sin dai tempi della preistoria, un bastone nelle mani di un uomo che lo sa usare appropriatamente, è sempre stata un'arma micidiale; sia contro l'aggressione di animali sia contro l'aggressione di altri uomini.
***
#2396
Percorsi ed Esperienze / Eutidemo's dream
07 Novembre 2022, 06:15:00 AM
Stanotte, cosa che accade di rado, ho fatto un bel sogno, che, appena sveglio, ho cercato di rendere con il seguente videoclip.
Purtroppo i sogni sono figli di una mente vagabonda, ricolmi soltanto di vana fantasia, e fatti di una sostanza lieve come l'aria e più incostante del vento; però noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e la nostra breve vita è intrisa di sonno. :)
#2397
Attualità / Le armi proibite usate in Ucraina
05 Novembre 2022, 14:00:33 PM
A mio parere non c'è alcun dubbio che in Ucraina si stiano ripetutamente violando la Convenzione di Ginevra ed altri numerosi trattati internazionali:
- sia usando in modo improprio armi consentite;
- sia usando armi proibite.
***
Ad esempio.
.
1)
ARTIGLIERIA CONVENZIONALE USATA IN MODO IMPROPRIO
I razzi ed i proiettili di artiglieria, la cui traiettoria non può essere "guidata" una volta lanciati (come nelle due ultime guerre mondiali), per la Convenzione di Ginevra possono essere usati soltanto come "armi da campagna" contro i soldati nemici; ed invece i Russi ne hanno fatto e ne stanno facendo un uso massiccio contro obiettivi civili, bombardando indiscriminatamente le città ucraine.
***
L'utilizzo di queste armi può costituire un crimine di guerra se non vengono prese sufficienti cautele per evitare di arrecare danni alla popolazione civile; ma, antigiuridicamente, i militari russi, e soprattutto i mercenari da loro assoldati, non ci fanno molto caso!
***
Per quanto concerne gli Ucraini, invece, visto che è l'Ucraina ad essere stata invasa e non la Russia, non sono materialmente in grado di usare l'artiglieria in modo improprio; ed infatti, anche volendo, le città russe (Belgorod a parte) non sono alla portata dei loro cannoni, e quelle ucraine occupate da Russi, per ovvi motivi, non le cannoneggiano.
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2)
BOMBE A GRAPPOLO
Il 30 maggio 2008, a Dublino, è entrata in vigore la Convenzione sulle "bombe a grappolo", che ne vieta sia la produzione che l'utilizzo; l'apertura alle firme degli Stati sottoscrittori è avvenuta il 3 dicembre 2008 a Oslo.
A tutt'oggi, 110 Paesi hanno firmato la convenzione, ad eccezione di:
- Russia;
- Ucraina;
- Stati Uniti (che però, almeno così dicono, hanno eliminato la gran parte delle munizioni a grappolo dal loro arsenale, anche se prima del 2008 ne hanno usata qualcuna).
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Tali "munizioni", contengono un certo numero di "submunizioni" ("bomblets"), che, all'apertura dell'"ordigno principale" ("cluster"), vengono disperse a pioggia sull'obiettivo, facendo una vera e propria strage di chi ci si trova sotto.
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La cosa più pericolosa delle bombe a grappolo, è che fino al 20 per cento delle submunizioni rilasciate può arrivare a terra senza esplodere, restando così pericolose anche per anni.
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Dagli osservatori internazionali sono stati rilevati:
a)
Ben 60 episodi in cui l'esercito russo ha utilizzato questo tipo di munizione (la PFM1 sovietica, la AO 2,5RT sovietica e la AO1SCh sempre sovietica),  la metà delle quali lanciata in campagna e l'altra metà lanciata su città ucraine.
b)
Un solo caso in cui  questo tipo di arma è stato usato da parte delle forze armate ucraine (una PFM1 sovietica); ovviamente in campagna, perchè le città ucraine possono essere bombardate come vogliono dai Russi, ma le città russe non possono essere bombardate dagli Ucraini (con nessun tipo di bomba) in quanto fuori portata.
.
3)
MINE ANTIUOMO
Le "mine antiuomo"  sono vietate da un trattato del 1997 firmato da 164 nazioni, tra cui anche l'Ucraina; la quale, infatti, non ne ha mai fatto uso.
Tale trattato, però, non è stato firmato nè dagli USA né dalla Russia; la quale ne ha fatto un uso massiccio in Ucraina.
***
Sono stati infatti individuati diversi casi in cui l'esercito russo ha utilizzato mine e trappole esplosive.
Ad esempio:
a)
Le più semplici, sono quelle disseminate sul territorio dai russi in ritirata, costituite da bombe a mano la cui spoletta è stata legata ad un cavo a trabocchetto; ricoprendo il tutto con erba e fogliame, il primo che passa urtando il cavo col piede, estrae la spoletta e la bomba esplode (essendo stata previamente privata della "leva di ritenzione").
b)
Le "bombe trappola" di cui sopra risalgono alla guerra del Vietnam; ma il "bicchiere di plastica esplosivo", è un'esclusiva invenzione russa, mai usata prima in nessuna guerra.
c)
Un altra arma proibita esclusiva dei Russi è la "mina antiuomo Pom-3", un dispositivo molto avanzato, dotato di sensore di movimento che scatta soltanto quando un essere umano si trova nei pressi, riuscendo a distinguerlo dagli animali.
A quel punto, una prima carica di esplosivo proietta la mina a circa un metro e mezzo di altezza, dove la detonazione di una seconda carica distribuisce tutto intorno schegge letali fino a una distanza di circa 30 metri.
d)
Ma le "mine antiuomo" più perfide, sono le bombe trappola mascherate da giocattoli; delle quali, purtroppo, sono stati trovati alcuni esemplari nei villaggi abbandonati dai russi.
.
4)
FLECHETTE
Un altra arma molto crudele sono le "flechette";  le quali, però, non sono una  esclusiva dei Russi, in quanto Stati Uniti e Israele in passato le hanno già utilizzate durante i combattimenti in aree urbane.
Si tratta di normali proiettili per cannone, in genere in dotazione ai carri armati, riempiti non di esplosivo convenzionale, ma di piccole freccette di metallo; queste munizioni sono in genere utilizzate in ruolo anti-fanteria per via della loro capacità di saturare una vasta area, ma i Russi le hanno sganciate sulla popolazione civile di Kiev.
Non si tratta di un'arma specificamente proibita dalle convenzioni internazionali, però, secondo alcuni, questo tipo di munizioni potrebbe causare una "inutile sofferenza" alle vittime, e, quindi il loro utilizzo potrebbe essere classificato in ogni caso come un crimine di guerra.
 .
5)
BOMBE AL FOSFORO
L'Ucraina accusa la Russia di aver utilizzato le bombe al "fosforo bianco" che sono vietate dalla Convenzione di Ginevra; ma, al riguardo, si stanno ancora valutando le prove di tale accusa; che la Russia, per ora, respinge al mittente.
.
                                    AVVERTENZA
Il presente TOPIC riguarda "esclusivamente" l'aspetto tecnico e/o giuridico dell'uso delle armi da me citate, con esclusione di qualsiasi altra questione riguardante la guerra in Ucraina, anche se connessa all'uso di tali armi; eventuali commenti connessi possono infatti essere meglio trattati sull'apposito TOPIC aperto da Inverno, al quale rinvio. https://www.riflessioni.it/logos/attualita/guerra-in-ucraina-ii/
                       
#2398
Ciao Anthony.
E' molto probabile che sia per questo che i Russi stanno facendo scarsissimo uso degli aerei e degli elicotteri in questa guerra; ed infatti sembra che su due che sorvolano il territorio ucraino, gliene abbattano uno.
Per i Russi è molto più conveniente massacrare l'Ucraina con  i missili superficie-superficie, conosciuti anche come SSM (dall'inglese: Surface to Surface Missile) o GGM (Ground to Ground Missile); molti vengono intercettati, ma non sono pochi quelli che raggiungono e distruggono il bersaglio.
Purtroppo non sono molto precisi, il che sta provocando anche una strage di civili; compresi donne e bambini!
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Un saluto! :)
***
#2399
Su INTERNET mi è capitato di trovare dei filmati in cui si vedono dei missili ucraini che inseguono degli aerei russi,  i quali cercano di sfuggirgli volando a zig-zag; ma si tratta soltanto di simulazioni, o di spezzoni di film.
Ed infatti se un missile inseguisse veramente le evoluzioni di un aereo, vorrebbe dire che le loro velocità sono in qualche modo comparabili; mentre, invece, la velocita di un moderno missile SAM (Surface-to-Air-Missile, missile superficie-aria) o anche di un moderno missile aria-aria, chiamato AAM (Air to Air Missile, missile aria-aria) è incomparabilmente superiore a quella di qualsiasi aereo.
Per cui sarebbe come se una Ferrari cercasse di raggiungere una bicicletta che cerca di sfuggirgli correndo a zig-zag. :D
***
A meno che, ovviamente, non si tratti di un missile di cinquanta anni fa ("pure pursuit"), che cerca di colpire un aereo di ultima generazione; il che è molto improbabile.
***
Attualmente, invece, gli aerei cercano di difendersi dai missili in altro modo, ben diverso dalle acrobatiche virate che si vedono nei film.
Ad esempio, con una o più delle seguenti tecniche.
.
AVVISTAMENTO DEL PERICOLO MISSILISTICO
Esso può avvenire tramite:
1)
Sensori RWR (Radar Warning Receiver), i quali avvisano il pilota quando l'aereo è "illuminato" da un radar; il che, di per sè, non vuol dire che sia già sotto attacco.
Però, per guidare i missili contro gli aerei, i radar cambiano modalità di funzionamento; e questo può essere rilevato dall'RWR che avvisa il pilota che potrebbe presto subire un attacco missilistico.
2)
Sensori IR/UV,  i quali rilevano il lampo causato dall'accensione del motore del missile (prima ancora che parta) e riescono a tracciarlo;  si tratta di sistemi molto moderni e sono in grado di rilevare sia missili a guida IR che radar.
3)
Avvisato dai Sensori RWR e/o IR/UV, se  l'aereo è ancora abbastanza lontano può anche provare ad uscire dal raggio d'azione del missile: il che, però, funziona solo se l'aereo si trova al di fuori della della NEZ (No Escape Zone) del missile, altrimenti sono guai seri.
.
EVITAMENTO DEL PERICOLO MISSILISTICO
Esso può avvenire in modo "attivo" o "passivo", e, cioè:
1)
Se un aereo è dentro la NEZ (No Escape Zone del missile), la difesa attiva classica, consiste nel cercare di distruggere con un missile ASM (dall'inglese: Air to Surface Missile) oppure AGM (Air to Ground Missile), la base missilistica che lo ha illuminato con il radar, prima che essa possa lanciare il missile.
2)
Altrimenti, se il missile è già partito, l'aereo può cercare di difendersi con le CHAFF; le quali sono strisce di materiale "radar riflettente" che possono ingannare i radar e nascondere il bersaglio.
Ma, se si tratta di missili IR (a guida infrarossa), non servono a niente.
3)
L'aereo, allora, può cercare di difendersi anche con le FLARES (in italiano letteralmente fiaccole o vampate) per cercare di ingannare i sensori ottici a guida infrarossa (IR) dei missili; le quali sono delle piccole "torcette" che bruciano ad elevata temperatura e possono ingannare tale tipo di missili.
Però tali contromisure hanno sempre meno efficacia, dato che i missili antiaerei di ultima generazione  sono in grado di capire se una traccia IR è un aereo o un "flare"; se ne accorgono in base alla velocità e alla forma.
4)
Gli aerei più moderni sono dotati anche di DAS, i quali sono potenti laser che consentono di abbagliare il sensore IR del missile, accecandolo per il tempo necessario all'aereo tagliare la corda; e, in alcuni casi sembra che riescano anche a mettere fuori uso il sensore del missile.
Però sembra che i velivoli russi non dispongano di tale tecnologia.
5)
Gli aerei più moderni sono dotati anche di  JAMMER, i quali consistono in sofisticati sistemi che possono accecare i radar nemici, fornire false informazioni o generare falsi bersagli emettendo degli impulsi radio sulle frequenze del radar nemico.
Quello sopra è un pod Sky Shadow utilizzato dai tornado Inglesi; ma non sembra che i velivoli russi ne siano dotati.
6)
Gli aerei più moderni sono dotati anche di TOWED OWL  (Civetta rimorchiata),  la quale è un falso bersaglio che viene rilasciato dall'aereo e trainato tramite un cavo ad una certa distanza simulando un aereo con una traccia radar molto maggiore; in combinazione con gli altri sistemi può attirare il missile su di sé ed è comunque equipaggiato con sistemi ECM per tentare di deviare il missile.
Quello sopra è un Ariel montato sui Typhoon; ma non sembra che i velivoli russi ne siano dotati.
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Tutti i sistemi di difesa antimissile di cui sopra, però, non servono assolutamente a niente, se non interviene anche il "FATTORE C"!
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#2400
Ciao Anthony. :)
I Cartaginesi sicuramente raggiunsero le Azzorre,  in quanto a metà del Settecento nell'Isola di Corvo fu trovato uno scrigno contenente monete puniche.
Tuttavia:
- non ci sono testimonianze scritte riguardo questo viaggio;
- non ci sono tracce di un insediamento stabile.
Per cui potrebbe essersi trattato di un viaggio da cui forse non fece ritorno nessuno; ed infatti, altrimenti, prima o poi qualcuno sarebbe tornato lì a riprendersi il denaro.
***
Ci sono invece testimonianze scritte di Diodoro Siculo (I secolo a.C.) il quale riferisce che alcuni marinai di Gades furono colti da una tempesta molto forte, con venti che soffiavano contrari alla loro direzione;  per cui furono spinti su una grande isola, identificata dagli studiosi come Madera, quasi 550 km a ovest delle coste africane.
Anche Plutarco parla di questa vicenda e chiama queste "Isole Fortunate"; ma non risulta che furono mai colonizzate.
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Nell'America del Sud e in quella Centrale sono state trovate alcune presunte iscrizioni fenicie, però:
- alcune potrebbero essere false;
- altre potrebbero essere autentiche, ma portate lì a bella posta in epoca moderna, per suffragare la tesi dei contatti fenici.
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Quello che è certo, è che nell'America  del Nord è stato trovato un insediamento vichingo databile intorno all'anno 1000; ed infatti gli scavi degli anni Sessanta ad Anse-aux-Meadows, hanno riportato alla luce diverse abitazioni in pietra sicuramente vichinghe, tra cui anche un'officina per la riparazione delle loro tipiche navi.
Nell'America Centrale e del Sud, invece, pur essendoci alcuni indizi di contatti con i Punici, almeno a a quanto mi risulta non è stato trovata alcuna traccia di "insediamenti stabili" degli stessi; nè di altre popolazioni mediterranee.
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Ed infatti, la sussistenza di qualche indizio dell'attività di marinai fenici sulle isole e coste americane, non costituisce affatto anche un indizio di colonie e insediamenti stabili da parte loro; il che, però, non escude affatto la possibilità che possano esserci stati.
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Un saluto :)
***