L'apprendimento avviene solo tramite la ripetizione.
Si fanno passi avanti solo attraverso la paziente rielaborazione dello stesso tema nelle sue infinite sfumature.
È certamente un processo faticoso. Che quindi deve essere imposto. Sta all'abilità dell'insegnante renderlo il meno arido possibile. Cioè bilanciare la frustrazione della costrizione con un immaginario lussureggiante: le avventure nella conoscenza, i mondi lontani, ma anche la competizione tra compagni e una votazione realistica che restituisce il senso di un lavoro eccellente.
Lasciare libertà agli studenti di costruire il proprio percorso formativo significa favorire coloro che sono più dotati, più interessati alla conoscenza, più capaci di starsene da soli a giocare con il sapere.
Ma è proprio questo ciò che va trasmesso: insegnare ai meno svegli, fantasiosi, ricchi di energie interiori, a sviluppare interesse per la conoscenza in modo che riescano prima o poi a sopportare il lavoro dell'apprendimento.
Rinunciare all'imposizione di una disciplina è in fondo rinunciare alla responsabilità che gli adulti hanno nei confronti delle nuove generazioni.
È come se la mancanza di sicurezza nella propria cultura fosse tale da impedire di imporre dei valori precisi che rispondano al problema della crescita e dello sviluppo di un essere umano.
Il conformismo si batte attraverso un super lavoro critico il cui presupposto è l'autodisciplinamento. In mancanza di questa capacità di imporre a se stessi una condotta specifica sulla lunga durata, la rinuncia, un vero e proprio ascetismo, restano all'individuo, debole di spirito perché mai addestrato, solo i consueti percorsi globali dell'allevamento degli umani.
Si fanno passi avanti solo attraverso la paziente rielaborazione dello stesso tema nelle sue infinite sfumature.
È certamente un processo faticoso. Che quindi deve essere imposto. Sta all'abilità dell'insegnante renderlo il meno arido possibile. Cioè bilanciare la frustrazione della costrizione con un immaginario lussureggiante: le avventure nella conoscenza, i mondi lontani, ma anche la competizione tra compagni e una votazione realistica che restituisce il senso di un lavoro eccellente.
Lasciare libertà agli studenti di costruire il proprio percorso formativo significa favorire coloro che sono più dotati, più interessati alla conoscenza, più capaci di starsene da soli a giocare con il sapere.
Ma è proprio questo ciò che va trasmesso: insegnare ai meno svegli, fantasiosi, ricchi di energie interiori, a sviluppare interesse per la conoscenza in modo che riescano prima o poi a sopportare il lavoro dell'apprendimento.
Rinunciare all'imposizione di una disciplina è in fondo rinunciare alla responsabilità che gli adulti hanno nei confronti delle nuove generazioni.
È come se la mancanza di sicurezza nella propria cultura fosse tale da impedire di imporre dei valori precisi che rispondano al problema della crescita e dello sviluppo di un essere umano.
Il conformismo si batte attraverso un super lavoro critico il cui presupposto è l'autodisciplinamento. In mancanza di questa capacità di imporre a se stessi una condotta specifica sulla lunga durata, la rinuncia, un vero e proprio ascetismo, restano all'individuo, debole di spirito perché mai addestrato, solo i consueti percorsi globali dell'allevamento degli umani.
