Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Pio

#241
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
27 Febbraio 2024, 10:25:39 AM
Citazione di: anthonyi il 27 Febbraio 2024, 09:38:29 AMAnche Hitler ha posto la Germania al centro della storia, questo non ha fatto di lui un personaggio ricordato come un grande governante. La tua tesi non mi convince Pio, anche per un tiranno come Putin é importante saper governare e rafforzare il proprio stato, e questo Putin non lo sta facendo.
In questa folle guerra con l'Ucraina ha dilapidato un patrimonio bellico e di immagine militare accumulato in decenni e adesso, bisogna dirlo, la Russia fa molto meno paura di prima.
Questo é un bene per il resto del mondo, ma un male per la russia. Quando sei debole e bisognoso gli amici non sempre restano tali, e i segni di allontanamento sia dell'India che della Cina sono evidenti da tempo. Dal primo di questo mese le istituzioni russe non godono più di credito finanziario in Cina, ci sono limitazioni anche alle altre operazioni finanziarie, anche il petrolio dato a prezzi stracciati, che oltretutto adesso é sempre di meno per i danni arrecati dagli ucraini ai terminal petroliferi, é sempre meno importante rispetto alle rogne internazionali generate dall'abbraccio mortale con la Russia.
Il grande gasdotto tra la siberia e la Cina si é fermato, i cinesi hanno deciso di non finanziario più perché hanno visto che non gli conviene.
Non so se sei molto aggiornato , ma solo pochi giorni fa un articolo dell'Huffpost parlava proprio dei rapporti commerciali sempre più stretti tra Cina e Russia; " Il colosso cinese ha sostituito l'Ue negli scambi commerciali con Mosca. L'export di veicoli è salito dell'800% in pochi anni, ma pure di macchinari, tech e beni di consumo. Senza l'aiuto del Dragone la macchina da guerra in Ucraina si incepperebbe". Seppur avvolto dal silenzio è duro come il ferro il patto tra la Russia e la Cina. Alla luce dei dati commerciali degli ultimi due anni, appare sempre più difficile sostenere la neutralità di Pechino nel conflitto ucraino che ha appena compiuto il suo secondo anniversario. Colpita la Russia con sanzioni senza precedenti arrivate al tredicesimo pacchetto, l'Unione Europea oggi fa i conti con un impatto delle misure adottate tristemente sovrastimato, alla prova dei fatti chiaramente sotto le attese, vanificato in gran parte dalle falle lasciate aperte, dalle triangolazioni commerciali e dalla capacità dei mercati globalizzati di adattarsi al nuovo panorama geopolitico.scusate il maiuscolo. Effetto del copia incolla
#242
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
27 Febbraio 2024, 08:23:46 AM
C'è da dire una cosa, dopo due anni di guerra: Putin ha riportato la Russia al centro della storia. Dopo la caduta del muro si era praticamente ridotta a dei gasdotti e degli oleodotti con delle bombe atomiche attaccate attorno, non si sapeva bene nemmeno quante funzionanti ancora. Adesso tutto l'Occidente/Nato lavora a pieno ritmo e paga, paga , paga gli Ucraini perché resistano ai barbari ubriaconi, che si fanno il segno della croce al contrario, sperando si stufino e si fiacchino . Zelensky avvisa Trump che i barbari non si fermeranno a dividere la vodka con gli ucraini, ma invaderanno il mondo e come Attila arriveranno alle porte di Roma. Sempre naturalmente se a il biondo venisse la pessima idea di ridurre soldi e armi per l'Ucraina. Le bombe atomiche, che dicono abbiano garantito pace e prosperità (all'Occidente solo ) per 70 anni, saranno inutili, perché il conflitto ucraino ha mostrato che alla fine, se si vuol far guerra, si può sempre far finta che non ci siano, ben sapendo che tutti invece sanno che ci sono, e tantissime. Blinken va dai cinesi e da Modi per spaventarli con fantomatici ordigni spaziali russi di nuova generazione che esplodendo rovinerebbero anche i loro satelliti. Le armi di distruzione di massa di Saddam nel taschino. Sperando di dividerli dalla Russia. Loro stringono la mano, ringraziano, sorridono.:-X in America ci si chiede intanto se val la pena pagare gli ucraini, visto che l'esercito russo scarseggia miseramente di mezzi navali, che sono invece la forza Yankee e anche se Kamala fa qualcos'altro, oltre che la badante di Biden, quando al vecchio prendono quei due tre minuti e se ne sta con la mano tremante due cm sopra il bottone rosso
#243
Sottoscrivo che il vero dio, per gli esseri umani è il potere. Proprio per questo non butterei la croce addosso alle religioni e in particolare a quelle che detesti: i monoteismi. La religione nei secoli delle crociate, ma anche dopo, era soprattutto cultura. C'era ben poco di spirituale, anche se proprio in quel periodo abbiamo un san Francesco. I papi erano nobili romani che si spartivano il papato tra loro. La fede che avevano non credo fosse superiore a quella dell'imperatore o di Baldovino di Fiandre. Erano dei player politico economici come gli altri potentati dell'epoca. Però esistevano realtà spirituali autentiche, come la nascita del sufismo nell'Islam. Spesso perseguitate dalle istituzioni religiose stesse, o "cannibalizzate" per renderle innocue. Quindi una storia complessa, un miscuglio di potere, economia e (anche) fede. Però non è che prima dell'avvento del monoteismo la cultura antica, quella che i cristiani definivano pagana, fosse meno violenta e crudele, anzi. Si stima che al 264 a.C. al 435 d. C. Solo per schiavitù, giochi gladiatori, sacrifici umani persero la vita 3 milioni e mezzo di persone nell'impero romano. Romani la cui crudeltà era leggendaria verso gli sconfitti. Le crociate, tutte insieme,1095-1291, si stima causarono 4 milioni di vittime circa. La sola seconda guerra del Congo, 1998-2002, fece 3,8 milioni di morti in nemmeno quattro anni. Dell'Oriente antico non si hanno stime, ma abbiamo poemi che narrano di gigantesche battaglie tra i regni indiani. La guerra è la bestiale costante dell'umanità. Probabilmente abbiamo iniziato a litigare e ammazzarci tra noi appena scesi dagli alberi. Forse ci tiravamo addosso le noci di cocco prima ancora di scendere.La religione,  nel caso delle crociate, era quella che oggi chiameremmo propaganda.(abbocchi sempre all'amo diceva Battiato 😐 )
#244
Si conferiva l'indulgenza dei peccati per chi partecipava alle spedizioni militari in Terra santa, non per chi stuprava, ammazzava bimbi, ecc. Bisogna anche contestualizzare i fatti storici. L'Islam era in piena fase espansionistica e minacciava Bisanzio e l'Europa stessa. Fu l'imperatore Alessio Primo a chiedere l'aiuto di papa Urbano II inviando emissari al Concilio di Nicea , minacciato dall'avanzata dei Selgiuchidi. C'era poi lo "sviluppo esuberante dei ceti aristocratici europei nell'Europa occidentale della seconda metà del XI secolo è stato il primo fattore che ha determinato l'inizio delle crociate."(studenti.it). Si doveva trovare sbocco di possedimenti territoriali all'esubero di nobili. La Terra santa era considerata terra cristiana occupata e si andava per riconquistarla. In quanto ad atrocità i musulmani non avevano nulla da imparare dai cristiani all'epoca. Le incursioni dei saraceni terrorizzavano le coste intere dell'Europa meridionale. Era una epoca di grande violenza. Anche affascinante, in un certo senso, per questa commistione di sacro e profano; di poverelli eremiti e cavalieri con spadone e scudiero.Non si può certo ridurre la storia a semplici slogan.
#245
Comunque le guerre di religione non esistono più da secoli. Anche il conflitto israelo-palestinese non è una guerra di religione, ma una più prosaica guerra per la terra, ossia per la "roba". È sempre stato così dopo tutto. I crociati partivano allettati da improbabili tesori da depredare in Terra santa o da concessioni territoriali o titoli nobiliari . La religione è sempre stata usata per scopi politici o economici. Serviva a dare una bella patina alle nefandezze delle varie guerre per la "roba". Adesso che è andata in disuso si usano altre motivazioni nobili: l'esportazione della democrazia, per esempio :-[
#246
Tu ci scherzi, ma sembra che, dal 2004, sia in atto globalmente una drastica inversione di tendenza del celebre "effetto Flynn", cioè l'aumento nel valore del quoziente intellettivo medio della popolazione nel corso degli anni. Insomma sembra che stiamo diventando stupidi. Una delle cause sembra l'abuso dei social. Pensiero critico che però dovrebbe reggersi su un sapere solido. Ma chi ha più tempo, nelle società industrializzate, per far "maturare" un pensiero solido? Visto anche lo stato in cui versa l'educazione?😕 Una massa di gente stupida o che si sta progressivamente instupidendo può far comodo ai potenti, salvo lamentarsi se poi votano cani e porci. Da gente sempre più stupida, social dipendenti, non viene purtroppo uno straccio di pensiero veramente nuovo, che possa cambiare questa deriva.
#247
Citazione di: anthonyi il 23 Febbraio 2024, 13:43:08 PML'unica vera corsa al riarmo globale é quella che si realizza tra USA e URSS nel secondo dopoguerra, e non é sfociata in un conflitto.
Per la seconda guerra mondiale mi pare che la spinta al riarmo fosse solo dalla parte dell'asse, e ne abbiamo visto gli effetti tragici nella prima parte della guerra.
Patrizio, tu hai ragione sul punto che poi c'é qualcuno che pensa di averne di più e allora attacca, ma questo lo si risolve con una buona informazione, che faccia capire che la guerra non conviene anche a quelli che non lo capiscono, ma per farglielo capire le armi devi dimostrare di averle.
Si al disarmo, ma che sia contemporaneo tra le parti avversarie, come fu fatto per gli accordi sul disarmo nucleare.
La corsa al riarmo dopo la seconda guerra mondiale non si risolse in guerra per la deterrenza nucleare. Fu soprattutto un riarmo basato sul l'arsenale nucleare infatti e su ciò che ruotava attorno. Ma ci fu anche un forte riarmo negli anni trenta. Non solo Germania e Giappone, ma anche Francia e Polonia , preoccupati dell'ascesa militare e politica nazista, iniziarono a riarmarsi pesantemente. La Francia costruì la linea Maginot e rafforzò l'esercito. Lo rafforzò tanto che, numericamente, allo scoppio della ostilità era superiore a quello tedesco per numero e mezzi. Solo che erano mezzi obsoleti ormai è la politica difensiva si basava ancora sull' esperienza maturata nella prima guerra mondiale. La Polonia arrivò al 1 settembre '39 con un esercito di quasi un milione di uomini, che crollò miseramente (cavalleria contro panzerdivisionen). Solo l' Inghilterra ebbe una politica attendista, ma nell'isola era stranamente forte una ben nascosta "simpatia" verso Hitler e ancor di più verso Benito. Non si pensava che sarebbero arrivati a tanto. Hitler commise il primo grosso sbaglio quando "attese" l'evacuazione dell'esercito inglese a Dankerque. Un favore che pensava avrebbe predisposto le parti ad un armistizio. Poteva annientarli. Ma non lo fece.
Per tornare all'oggi. Una notizia passata in sordina, ma che è indicativa dei tempi pericolosi che andremo a vivere: l'Australia ha approvato il progetto di costruzione della più grande flotta navale da guerra che abbiano mai avuto. Scusate se ho paura. Penso che i  governanti globali siano di nuovo entrati  nel tunnel chiamato FORZA, che sappiamo dove porta.
#248
Citazione di: Ipazia il 23 Febbraio 2024, 18:18:03 PMSi vive benissimo anche dopo aver scoperto (disincanto) che Babbo Natale (incanto) non esiste e sono i genitori (realtà) a mettere i regali sotto l'albero.

Non necessariamente si passa da un incantesimo all'altro. Esiste pure la realtà,  infinitamente più ricca e seducente di tutti gli incantesimi: nuda Veritas.

Non so se hai figli, ma l'illusione dell'esistenza e dell'attesa di Babbo Natale è una gioia per i bambini. Magari non per tutti, ma per la stragrande maggioranza si. Perché privarli di questa gioia per la nuda verità ,  poco poetica, che sono i genitori ad andare in negozio? Perché andare vestiti da  illusorio Spider-Man in ospedale per sollevare dalla sofferenza i bimbi oncologici e non dirgli invece la nuda verità, che soffriranno e probabilmente non usciranno vivi da lì? Voglio dire: cosa rimane pper molti della vita se togli ogni illusione? E cosi torniamo agli ospedali , ai macelli, agli ospizi (e ai cimiteri) di cui scriveva Koba2
#249
Citazione di: iano il 23 Febbraio 2024, 17:45:11 PMCredo che il disincanto sia molto praticato oggi, ma credo anche che questa pratica non possa che portare al pessimismo se il risultato non è una rivalutazione della illusione, se cioè il risultato non è un ribaltamento dell'opinione negativa  che finora ne abbiamo avuto.
Se il disincanto ci ha portato ad escludere che attraverso i sogni potessimo prevedere il futuro, dovremmo però concludere che ci porta a conoscere il nostro presente, quel che siamo, un accumulo di illusioni, appunto.
Se però poi rifiutiamo questa conoscenza, se la respingiamo perchè non ci piace, allora non ci resta che il pessimismo.
Non possiamo più opporre l'illusione alla realtà, perchè la realtà in se è inaccessibile.
Inaccessibile ma non inesperibile, e il risultato dell'esperienza di realtà è un illusione, ma è una illusione vitale, è letteralmente il mondo in cui viviamo e senza il quale non possiamo vivere.
Giunti a queste conclusioni, rifiutare l'illusione oggi significa rinunciare al mondo, rinunciare alla vita.
Può anche essere che questa minestra che ci siamo serviti da soli non ci piaccia, però bisogna anche considerare che il gusto non è un assoluto, ma un prodotto dell'abitudine.
Penso anche che non bisogna dimenticare che siamo natura e cultura. E come scrivi giustamente alcune illusioni sono necessarie per sopravvivere. Io le chiamerei allora delle super-illusioni😀. Poi non è detto che dalle illusioni nascano necessariamente cose negative. Dall'ideale illusorio che abbiamo tutti diritto alla libertà è finito che è stata abolita la schiavitù, che era basata su altre illusioni, ecc. Nemmeno il più saggio conosce tutti gli esiti dice Gandalf .
#250
Citazione di: bobmax il 23 Febbraio 2024, 15:46:18 PMInfatti non è il disincanto la soluzione.
Che è soltanto un malcelato cinismo.

Occorre invece proprio l'incanto!

Cioè ricercare il puro incanto.
Senza mai accontentarsi di ciò che non soddisfa del tutto, che non è ancora proprio il vero incanto.
E avanzare, incantati per la meraviglia.

Seguendo il nostro amore per il Vero.
Trovo anch'io che il disincanto nasconda il cinismo. È un pericolo reale. Almeno lo considero tale, ma so che molti nel mondo attuale si fanno un vanto di essere "disincantati". Buon pro gli faccia. Forse è anche la reazione al fallimento di molti ideali politici o religiosi. Cioè delusione. Serpeggia in tutti. Quindi mettiamoci la corazza del disincanto. Magari non si soffre più.(ma non ci credo molto). In realtà sono anch'io disincantato verso le cose del mondo, mentre mi incanto ancora per qualcosa che non so dire.
#251
Citazione di: Phil il 23 Febbraio 2024, 16:31:02 PMNella citazione ho messo in grassetto due parole che tracciano un tipico travisamento del disincanto e della decostruzione: non sono un «prodotto» o un «sistema», ma sono anzi un processo e un metodo (basta metterle in pratica per constatarlo).
Per questo ricordavo a Koba la radice critica del disincanto: se pensiamo che esso sia fatto di valori, confondiamo il come con il cosa (e il perché). Pensa al disincanto e alla decostruzione come a un setaccio: se non ci metti dentro qualcosa, non "produce" nulla. A differenza di prospettive autonome ed autoreferenziali, si ha "disincanto da x" e "decostruzione di x"; senza la x, disincanto e decostruzione non dicono nulla e non possono essere una prospettiva sul mondo, perché, come tutti i metodi e i processi critici, vivono della loro applicazione ad altro da loro.
Anche quando si tratta di parlarne in generale, come avrai notato, il modo migliore è fare esempi (anche se i miei sono stati decisamente scialbi), ma bisogna comunque guardarsi dal confondere il risultato del disincanto con un punto di arrivo, pronto per essere considerato definitivo e "sacro". Nulla vieta che se il "disincanto da x" produce y, si possa (non è detto sia facile, né sia possibile farlo a comando) praticare un successivo "disincanto da y".
(Si potrebbe anche modificare il metodo stesso del disincanto, con una sorta di meta-disincanto, ma non complichiamo troppo il discorso.)
Ok, avevo capito in parte quello che intendevi. Ma la mia considerazione era: per giungere a cosa? Se non serve a nulla, perché la decostruzione non può che richiamarne altra in un processo "a ritroso", che alla fine deve fissare punti che possono essere indimostrabili (cioè assunti indebitamente come veri. Decostruisco la casa è trovo mattoni. Ma i mattoni sono "veri")?
#252
Citazione di: Phil il 23 Febbraio 2024, 13:48:42 PMRiprendendo la tua metafora direi che maneggiare mattoni non è come maneggiare un muro, così come per rompere un muro bisogna iniziare a rompere mattoni, oppure per restaurare un muro è necessario disporre dei mattoni giusti, etc. comunque, senza lasciarci fuorviare dalle metafore, non sottovaluterei il ruolo pragmatico del disincanto e della decostruzione.
Per fare alcuni esempi banali e lampanti: se hai decostruito il concetto di dio, nessuno può spingerti a muovere una piuma (o uccidere qualcuno) in "nome di dio" o perché «Dio lo vuole»; se hai una visione disincantata della politica, sarai diffidente quando qualcuno ti proporrà programmi elettorali "troppo belli per essere attuabili" o quando qualcuno propone di "esportare la democrazia" a sue spese; se hai decostruito con disincanto i proclami di chi si presenta come soluzione di tutti i tuoi problemi e angosce, ti sarai già evitato ulteriori problemi e angosce; etc.
Ciò ovviamente non sminuisce affatto le considerazioni sul "gioco di società" o sulla "natura umana" che ci caratterizza sin dalla notte dei tempi; tuttavia, stando anche solo agli esempi precedenti, non concluderei che decostruzione e disincanto siano solo uno sterile "gioco intellettuale"; o almeno, non sempre e non per tutti.
Il disincanto, per me, non significa appiattire tutto in valori indifferenziati, ma nemmeno credere che possano essere totalmente rivoluzionate la natura e la società umana; per decostruire questi due estremi "incantati" serve... disincanto.
Ma siccome siamo costruiti dalle illusioni, temo che anche il sopravvalutato "disincanto" non ne sia che l'ennesimo prodotto. Ancora più insidioso delle altre perché culla nell'illusione di "aver scovato le radici" dell'illusione. Così mi creo un sistema di pensiero che sveli l'incanto, e me ne incanto 😘 scusate il gioco di parole. In realtà magari nego a me stesso che decostruisco perché provo odio o avversione verso quel concetto. Naturalmente non ammettero' facilmente che è un'altra illusione che mi muove:magari è l'idea che sbarazzandomi di quel particolare concetto vivrò in un mondo migliore, più giusto, più libero ecc. Un' altra illusione, più nascosta, appare e mi muove.
#253
È utile pervenire ad un disincanto verso la realtà è la bolla di illusioni che forma la nostra vita è le nostre credenze. Il decostruire dovrebbe portare a questo. Quello che si nota è però la sterilità di questo processo. Posso cioè decostruire, per esempio, il mito del potere e della forza che da sempre avvinghia l'essere umano. Posso disporre davanti a me tutti i "mattoni" che lo compongono: l'avidità, la paura, il sadismo, ecc. Fatto questo però riprendo tutto come se il processo di decostruzione fosse stato solo un gioco intellettuale. Voglio dire, verificato il continuo  e sostanziale ripetersi dei fenomeni umani : i mattoni sono più forti del disincanto. Il disincanto svanisce di fronte ai mattoni che formano le illusioni. Perché sono le illusioni il tessuto della nostra realtà e nemmeno la consapevolezza che può darci una decostruzione delle stesse, ci libera dal loro potere. Ma è una Verità già intuita da Shakespeare: "Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni".
#254
È la corsa al riarmo globale che è pericolosa. Tutti i precedenti storici di corse al riarmo sono sfociati in conflitti. Il più classico e studiato è stato quelli dei primi del novecento. Tutti dicono di riarmarsi per la difesa e per la deterrenza, ma alla fine c'è quello che pensa di averne di più e allora magari pensa alla famosa difesa preventiva, attaccando.
#255
C'è il rischio reale che per non vedere l'orrido e l'impermanenza si volti lo sguardo da un'altra parte facendo finta di niente, di non vedere.