Vera, insieme ad altre immagini, altrettanto vere, che colgono del labirinto altri aspetti. Per esempio la simmetria, se si trattasse del labirinto dell'Overlook Hotel di Shinning...
				
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Mostra messaggi MenuCitazione di: Alberto Knox il 27 Luglio 2024, 21:11:29 PMla mia tesi l avevo già esposta in "immagina di essere una mosca" ed è la seguente:La nostra esperienza del mondo è naturalmente diversa da quella di una mosca o di un bruco.
La tesi è che la tua vita, il tuo tempo, il tuo spazio ..non sono determinazioni oggettive della realtà cui la nostra mente si adegua ma, al contrario, sono schemi mentali (kant le chiama appunto "forme a priori" ) che precedono, condizionano e strutturano ogni nostra percezione del mondo esterno.
per approfondire prendiamo lo spazio, noi sappiamo che c'è uno spazio intorno a noi, e lo consideriamo oggettivo e di fatti è oggettivabile ma se noi non avessimo nella nostra mente quella facoltà dell orientamento spaziale e dell ordinare spazialmente le cose , cosa sarebbe per noi lo spazio? immagino il caos. Ad esempio il disorientamento spaziale e temporale lo si può riscontrare nel morbo di parkinson o in quella che viene definita sindrome da neglicenza spaziale unilaterale.
Citazione di: Ipazia il 25 Luglio 2024, 17:32:33 PMLa questione non si supera contrapponendo due riduzionismi: scientismo e idealismo etico, ma prendendo atto che l'etica non può che germogliare dall'ethos, ovvero dalla rigorosa conoscenza etologica della nostra specie (evolutivamente determinata) e che essa non è un'automatica applicazione di riduzionismi fisicistici, ma realizzazione di progetti razionali sulla base di ciò che la natura rende possibile e desiderabile.
Quindi nessuna contrapposizione, ma sintesi dialettica tra necessità e libertà.
Ritengo impossibile per la filosofia costruire un discorso teoretico a priori, ignorando ciò che a priori c'è davvero: la natura.
Da non confondersi con la scienza tout court, su cui la filosofia esercita un controllo critico attraverso lo strumento epistemologico, superato il quale la filosofia non può non tenere conto del dato ontologico affluente dalle scienze naturali.
Sulle quali si innesta in modo razionale l'universo delle scienze umane, il nostro margine di libertà esistenziale ed etica, teorica e pratica.
Citazione di: Ipazia il 24 Luglio 2024, 15:04:37 PMAbbiamo bisogno dei filosofi per tutte le cose (etica, estetica, politica, norma,...) che non trovano risposta nell'ambito delle scienze naturali. Wittgenstein l'ha esplicato benissimo nel Tractatus.
Mentre le scienze naturali si occupano di tutto ciò che è a priori delle nostre concettualizzazioni e classificazioni. Ovvero il mondo, gli stati di fatto. Con i loro criteri oggettivi (fino a prova contraria"), di verità.
Citazione di: bobmax il 04 Luglio 2024, 06:44:40 AML'ontologia consiste nell'illusione di studiare l'essere attraverso categorie.L'Essere, così come accennato da te, sembra un Dio sconosciuto che non può essere mai raggiunto, definito, ma solo contemplato.
Mentre le categorie si riferiscono sempre all'esistere, mai all'essere.
L'ontologia è perciò in realtà sempre e soltanto una sistemazione della interpretazione di ciò che esiste. Mai di ciò che è.
L'ontologia è analisi dell'esistente che procede, in quanto analisi, tramite distinzioni.
Per comprendere occorre infatti separare per poi relazionare.
La separazione è indispensabile per dare un senso alla esistenza.
Perché solo sulla base della separazione è possibile poi valutare le eventuali relazioni.
Ma se questo approccio, fondamentale per il pensiero razionale, viene poi inteso come ontologia, ossia studio dell'essere, ecco che siamo perduti lungo il sentiero della notte.
Ben altra è la strada della ricerca dell'Essere.
Che non consiste nell'analisi, nella separazione, cioè nell'avanzare nell'esistente. Si tratta invece di fare un passo indietro e ascoltare.
È l'apertura che è richiesta.
Non il possesso, ma l'accettazione.
Perciò non l'ontologia, ma la periecontologia (Jaspers), che è apertura all'Essere
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 08 Luglio 2024, 06:32:32 AMGrazie per la risposta "filosofica". Vorrei sapere: si tratta di tua esperienza personale o lo hai letto da qualche parte? Se sì, dove? In questo post io sto esponendo i miei progressi nel campo della conoscenza di me stesso, sto raccontando, passo dopo passo, tutto ciò che mi accade, con lo stesso stupore di un bambino di fronte ad ogni scoperta che un adulto ha fatto a suo tempo, ma forse non se ne ricorda. Io credo, giovedì scorso, di aver messo un altro mattone, nella costruzione della mia esistenza, anche di quella che oggi non ricordo, ma che sicuramente è esistita. Se quella non lo fosse, non lo sarebbe nemmeno la mia attuale vita.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 04 Luglio 2024, 15:39:29 PMBuongiorno, oggi è una data molto importante per la mia evoluzione spirituale: questa mattina una canalizzatrice ha aperto i miei registri akashici [...]
Citazione di: bobmax il 23 Giugno 2024, 14:32:41 PMLa fede nella Verità può essere messa a dura prova quando si tratta di affrontare il male.Se il libero arbitrio non esiste, se siamo tutti condizionati a fare ciò che facciamo, allora la verità del mondo è la necessità. Non è il bene, ma la necessità.
La Verità può essere il Male?
Non vi è nulla che mi possa rassicurare che la Verità è senz'altro il Bene.
Se non... me stesso.
Solo io, in perfetta solitudine, posso affermare: "Il Bene è!"
La Verità è il Bene!
La guerra è un male, tra i tanti, che sfida questa mia fede.
Non vi è proprio lì, indubitabilmente, il male?
Se perciò mi ingannassi?
Se la mia fede non fosse che una pia illusione?
Cosa devo fare per confermare a me stesso, nonostante tutto, di essere invece comunque nel giusto?
Devo approfondire la mia ricerca della Verità.
Anche a costo di sprofondare vieppiù nell'orrore.
Perché se in aggiunta il libero arbitrio individuale non esiste, questo male, questa guerra, assumono una colorazione ancor più orrenda.
Ma è davvero così?
O non è invece che proprio qui incomincio a percepire una luce, pur flebile, in fondo al tunnel del male...?