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Messaggi - Jacopus

#241
In che senso lo riporti in topic, Inverno? I migranti sono oggi un costo? E quindi? I vecchi sono un costo? I bambini sono un costo? I malati? I detenuti? Le foreste che si incendiano? I meridionali che ancora non si integrano al nord, alla terza generazione? I pazzi? I poveri? Le strade da asfaltare? I poliziotti da mantenere? Il 110 per cento? I contribuiti ai contadini (tipo il gasolio per la campagna usato per tutto o altre amenità)?
#242
Citazione di: anthonyi il 03 Gennaio 2025, 10:06:04 AMIl problema, jacopus, é che in te c'é sempre una visione del potere come alieno, ci sono sempre dei "loro" che non forniscono un'istruzione adeguata, o che ti presentano partiti opachi, ma magari sei solo tu che li vedi cosí.
In realtà i partiti sono l'espressione dell'essere di un dato popolo, se il popolo é ignorante, così saranno i suoi rappresentanti. Prendi un Salvini o un Di Maio, abbastanza incompetenti, opportunisti ideologici, cioè pronti a sventolare il vessillo dei principi che più gli conviene (a loro, non al paese), non sono modelli perfetti dell'italiano standard celebrato anche dal grande Alberto Sordi.
E anche Putin, in fondo é espressione del suo popolo. Quando é stato invaso il kursch sono uscite fuori le immagini di quei cittadini del kursch che, all'inizio dell'operazione speciale, festeggiavano le truppe russe che andavano ad invadere i loro vicini ucraini, gli stessi cittadini che allora dovevano sfollare perché arrivavano gli ucraini.
Sul potere bisognerebbe aprire un capitolo a parte. L'opacità del potere dipende molto dal tipo di società sottostante. Gli Arcana imperii erano un meccanismo inventato durante l'assolutismo, distinto dagli arcana iuris, i secondi sono quelli che determinano in modo manifesto i principi universali del potere, i primi sono quelli che devono essere coltivati dalla ristretta cerchia di coloro che detengono il potere per non farsi spodestare e che sono caratterizzati dalla loro segretezza. Questa distinzione è stata destrutturata dalle rivoluzioni borghesi del XVII e XVIII secolo, ma non è mai venuta meno. Vi sono società più o meno capaci di tenere sotto controllo quella parte opaca del potere attraverso una opinione pubblica attenta e competente. In Italia, per ragioni storiche, lunghe da descrivere, la fragilità di ogni opposizione e controllo sugli arcana imperii ha determinato una fragilità delle stesse strutture democratiche. Il nostro paradosso, sulla democrazia italiana, riguarda la constatazione che essa è rimasta viva e vegeta più per cause esogene (il controllo USA) che per cause endogene. L'italiano medio non è democratico ed ora concepisce la democrazia come una sorta di "liberi tutti", a suo uso e consumo e non come bene prezioso da tutelare attraverso il senso del dovere di ognuno di noi.

Sul fatto che i politici rappresentano l'elettorato è vero, ma i politici, a loro volta, sono l'espressione di una data società e dei meccanismi di potere che l'attraversano. Torno brevemente alla storia. Finchè il potere non è stato saldamente in mano alla borghesia, la borghesia stessa, in fase ascendente, ha promosso ogni iniziativa per sviluppare la conoscenza e l'istruzione, perchè questi erano suoi validi alleati contro l'oscurantismo delle classi che doveva ancora sconfiggere del tutto, aristocrazia e clero. Una volta che queste classi si sono ridotte ad un ruolo di subalternità rispetto alla borghesia, i principi universalistici di sviluppo e di formazione non sono più stati necessari e l'istruzione è tornata ad essere elitaria, concedendo alle classi medio-basse il solito panem et circenses.
Platone, più pessimista di me, aveva risolto il problema, definendo come miglior forma di governo, l'aristocrazia, lasciando la plebe al suo ruolo di plebe, con confidando in qualsivoglia possibilità di emancipazione (ed in fondo era un aristocratico anche lui e difendeva la sua classe). Rispetto all'attuale forma di governo, penso che in Italia sarebbe sicuramente migliore l'aristocrazia, ma ancora una volta non è una regola generale. In Norvegia stanno applicando, attraverso la democrazia (e non l'aristocrazia) piani ventennali di ristrutturazione dell'economia, fatto reso semplice dagli enormi introiti dati dal petrolio, da una popolazione non numerosa e da una coesione sociale invidiabile.
Come in ogni fatto umano, si creano spesso circoli viziosi e circoli virtuosi, dati dalla mimeticità dell'agire umano.
#243
CitazioneMai mi sognerei di pensare che il sistema liberale é il "migliore dei mondi possibili", il sistema liberale é un processo nel quale gli individui scelgono, nei limiti del possibile, il mondo nel quale vogliono vivere, se poi sia migliore o meno non lo giudico io.
Questa è una affermazione interessante. Per due ordini di motivi. "Gli individui scelgono". Bene, affinché scelgano occorre stabilire i presupposti di quella scelta e inserire quel "scelgono" nella società di appartenenza. Se non è stato fornito loro senso critico, una istruzione di base, una condizione economica accettabile, un quartiere adeguato ed un lavoro che permetta loro di aggiornarsi su ciò su cui devono scegliere, la loro scelta è viziata fin dall'inizio. E poi scelgono su cosa? In Texas e in Svizzera fanno mini referendum anche su decisioni minime, come costruire una scuola, allargare il porto, aumentare le tasse della spazzatura. A noi chiedono un voto una tantum su partiti politici opachi come l' ardesia.
Secondo punto. Hai ragione, mantengo una posizione didattica di tipo illuministico. Anche perché la tua di posizione si presta a molte aporie: "se i cittadini decidono liberamente di farsi governare da un Putin qualsiasi, allora lo dobbiamo accettare? Basta che il sistema continui a funzionare?
#244
La fai semplice Anthonyi ma apprezzo il tuo tono diplomatico e aperto (stai facendo un corso di mindfulness?). Sono d'accordo con te solo rispetto alla prevalente negatività di ogni cambiamento totale, come dopo una rivoluzione. Di solito non cambia niente. I cambiamenti avvengono lentamente e devono essere strutturati nel tempo per consolidarsi. Ma pensare che la democrazia sia solo votare e poi chi vince detta le regole del gioco è estremamente riduttivo. Immagina un popolo lasciato ad un livello tale di ignoranza e povertà ma libero di votare. Che razza di democrazia sarebbe?
Nella costruzione delle più recenti ragnatele di significato in Occidente, si è data la priorità a certi valori a svantaggio di altri e questo ha portato all'attuale società i cui caratteri fondamentali sono la concorrenza spietata, l' individualismo, la difficoltà a mettersi nei panni degli altri, la ricerca del denaro come fine, la popolarità come mezzo per essere riconosciuti come individui.
La condivisione, l'aiuto puro senza secondi fini, il riconoscimento di una patria comune, il rispetto delle regole, l'ambire alla conoscenza, il considerarsi tutti seduti sulla stessa barca sono valori che vengono praticati in poche e sperdute riserve indiane.

Il pensare secondo principi a priori è inevitabile e riguarda anche te, visto che consideri il sistema liberale come il "migliore fra i mondi possibili", ma non è così. Ammesso che lo fosse, serve osservarlo sempre con occhio critico poiché altrimenti quel "migliore fra i mondi possibili" diventa in fretta una caserma.
Ripeto quello che ho detto: il capitalismo è la borghesia hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'Occidente. Basti pensare all' emancipazione da ogni costrizione ideologica dovute alle religioni. Il pensiero scientifico è intimamente connesso con l'ascesa del capitalismo. Ma oggi il capitalismo o se vuoi il liberalismo non è più la soluzione al problema ma il problema. Se a livello globale il liberalismo saprà affrontare questa sfida, è possibile che questo sistema socio economico continui a restare fra di noi, altrimenti è destinato ad essere sostituito ma non da ipotetici imperi euroasiani, o da repubbliche del bene, dove tutti saranno felici. Al contrario, prevedo forme sociali autoritarie e peggiori del liberalismo attuale ma è il liberalismo/capitalismo attuale che ci sta conducendo verso quella direzione.
#245
Qualche volta in passato mi veniva voglia di scrivere una discussione intitolata "capitalismi", perché nella storia non tutti i capitalismi sono stati uguali. In alcuni momenti il capitalismo e la sua classe d'elezione, la borghesia, hanno avuto un grande ruolo emancipatore. Il doppio shock, crisi di Wall street del 29 e totalitarismi, permise di inserire nei meccanismi del capitalismo dei bilanciamenti che resero le società occidentali molto prospere e più giuste di quelle attuali. Dagli anni '80 del secolo scorso il capitalismo ha nuovamente mutato fisionomia (ed è tipico di tutti i modelli culturali, ma il capitalismo è molto adattabile e flessibile - in questo risiede il suo successo -). Le parole d'ordine divennero quelle di liberare gli "animal spirit", di "colpevolizzare i poveri per responsabilizzarli", di considerare la società come un semplice insieme di individui in concorrenza fra di loro. Con la caduta dell'Urss e la globalizzazione, questo processo si è intensificato. I fattori fortemente positivi del libero mercato (ad esempio libero mercato e libertà di espressione e di opinione sono fortemente connessi. Non esiste democrazia senza libertà di mercato), sono finiti sullo sfondo. Il capitalismo (o il liberalismo) è sempre più diventato autoreferente, poiché nulla si pone come alternativa possibile e come ben sai, in un mercato monopolistico, di solito si creano condizioni parassitarie. Ma in questo caso non è solo una questione di mercato monopolistico, ma il pensiero "economico" ha colonizzato tutti gli altri tipi di pensiero. In questo modo si erode il senso della collettività, perché si suppone che io ti debba dire buongiorno solo se mi paghi. Pensare ad una riserva di significato attraverso le religioni è un pio desiderio. Nello stesso momento in cui tu lo descrivi come una specie di "correttore di senso", lo funzionalizzi ancora una volta al monoteismo del Dio Denaro. Ti ripeto, non sono contrario al denaro, al libero commercio, anche alla capitalizzazione. È stata la capitalizzazione a creare le premesse della nascita dei grandi imperi all'alba dell'Occidente. Ma oggi quel tipo di pensiero, quella "ragnatela", direbbe Geertz, ha soppiantato o sta per soppiantare ogni altro tipo di pensiero. Anche attraverso questa lente è possibile leggere i continui attentati integralisti, così come gli attacchi alle ONG (associazioni che non ci guadagnano? Impossibile) o il famoso caso di Bibiano (ecco perché i bambini vengono dati in affidamento, non certo per loro tutela). E ovviamente questa lente permette di leggere l'uso strumentale della ricerca in campo medico, ben lontana da avere un orientamento etico puro ma alla ricerca del denaro, così come molti altri meccanismi sociali odierni. Reali colonizzazioni del senso d'agire in senso capitalistico e presunte colonizzazioni creano l'attuale desolante panorama.
Il denaro e il capitalismo sono straordinari metodi di misurazione del valore e delle capacità di ognuno di noi, ma come in una sorta di società delle ideologie, hanno bisogno di altre modalità culturali per confrontarsi e non autoerigersi ad unico valore, poiché in questo caso, si ricreano prima o poi, le condizioni per un pensiero autoritario (è quello che sta accadendo, non serve Nostradamus).
#246
Il problema Anthony è che il meccanismo economico è diventato totalitario e guida ogni decisione. Non sembra più possibile che vi siano possibilità di scelta estranee al denaro. Il denaro fagocita l'arte, la religione, la medicina, i rapporti interpersonali, l'amore, il tempo libero, l'amicizia. Distrugge la possibilità che vi siano rapporti non fondati su una contropartita e questo è profondamente distruttivo in ogni società. Le conseguenze sono gravi, perché nessuna società può fondarsi esclusivamente sul denaro.
#247
Tematiche Filosofiche / Ragnatele di signficato
01 Gennaio 2025, 22:57:25 PM
C. Geertz è stato uno dei più famosi antropologi. Oggi mi sono imbattuto in una sua frase interessante: "L'uomo è un animale appeso a ragnatele di significato da lui stesso costruite". La nostra peculiarità è tutta qui. Siamo biologicamente animali e non possiamo pretendere uno statuto speciale, eppure lo statuto speciale lo otteniamo nel momento in cui costruiamo (unici nel mondo animale) delle ragnatele di significato, così complesse ed estese, da sovrapporsi e appannare la nostra originaria identità animale.
Il mondo dei segni non è quindi solo una "skill", un attrezzo tecnico che ci ha permesso di accelerare il nostro sviluppo, ma è una mappa che orienta e ci dice chi siamo. Questo discorso è molto importante dal punto di vista etico, perchè può esserci la ragnatela che prescrive di uccidere la propria figlia se mangia cibo impuro oppure la ragnatela che promuove la possibilità di donare la propria moglie all'ospite che ci viene a trovare. In un mondo caotico come il nostro, accade allora che queste ragnatele sono tantissime e rendono difficile l'azione, poichè ognuno di noi è appeso a molte ragnatele diverse e talvolta antitetiche.
La consapevolezza è però quella di sapersi dire che è a partire dai costruttori di ragnatele, dei loro riparatori e dei loro difffusori, che si promuove o meno una certa visione dell'uomo. Se l'uomo X è appeso alla ragnatela dell'Homo homini lupus, le sue azioni si accorderanno a quella visione. Se l'uomo Y è appesa alla ragnatela dell'altruismo, allora anche lui cercherà di adeguarsi a quella ragnatela. Tutto ciò ha come ulteriore conseguenza, il fatto che noi siamo i responsabili delle nostre ragnatele di significato e non più la tradizione. O meglio: la tradizione crea la ragnatela di significato ma essa perde il suo valore di immutabilità. La sua trasmutazione è compito della responsabiiità degli uomini.
Il problema attuale, visto da questa prospettiva, è la presenza di molteplici ragnatele di significato, che vengono ormai considerate anch'esse un elemento come altri, da sottoporre al vaglio del mercato. Anche le ragnatele divengono merce e si moltiplicano, rendendo difficile sviluppare una ragnatela di significato condivisa e "buona", "eudaimonica".
#248
In Sudamerica, a differenza che in Africa, gli esempi di rottura degli schemi sono sostanzialmente due, Cuba e Venezuela. Quindi se il tuo teorema fosse corretto, da quei paesi si sarebbe dovuto assistere a una diaspora, mentre gli altri paesi, più omogenei ai diktat dei vecchi(Spagna)nuovi(USA) padroni, avrebbero dovuto mantenere dentro le loro frontiere i loro compaesani. Poi, aggiungo che in questo campo, geopolitico parlo da "molto più dilettante" che in altri campi e quindi spesso ascolto (anzi leggo).

Chiudo con una citazione da Terzani, per sottolineare come la critica all'ideologia capitalistica non sia solo una roba da veteromarxisti, ma una critica che gli stessi fautori del pensiero liberale e capitalistico dovrebbero prendere molto sul serio (e in effetti alcuni di essi lo fanno).

"Seduto a poppa, mi chiedevo quanto ancora potrà durare un mondo così, retto esclusivamente da criteri disumani e immorali dell'economia. Scorgendo l'ombra di isole lontane me ne immaginavo una ancora abitata da una tribù di poeti tenuti in serbo per quando, al termine di questo secondo Medioevo, l'umanità dovrà ricominciare ad utilizzare altri valori per vivere".

Un augurio di buone ricerche anche a te, e a tutti i frequentatori del forum.
#249
Quindi una equazione che funzionicchia per l'Africa ma non per il SudAmerica. Inoltre in Algeria, dopo la rivoluzione, c'è stato un passaggio soft del potere, nonostante la scelta pseudo-socialista di allora. E in Marocco il passaggio fu ancora più soft, così come in Egitto, ma non mi sembra che in questi paesi siano così casalinghi.
#250
Citazione di: InVerno il 01 Gennaio 2025, 14:41:26 PMFede no, vediamo benissimo le prove di quel che diciamo, ma religione certamente si, l'occidente non è una regione geografica, ciò che importa è l'occidentalismo come appunto religione, ed in questo si nasconde l'impossibilità dell'integrazione con appartenenti ad altre..

Mi devo munire di modestia, ma ho scoperto ieri sera mentre facevo rassegna con gli amici del 2024 che il premio Nobel per l'economia è andato a chi la pensa come me riguardo al colonialismo : https://www.nobelprize.org/prizes/economic-sciences/2024/popular-information/

Ovvero che i paesi che hanno occupato le istituzioni coloniali e le hanno reinterpretate senza distruggerle oggi non scappano dai loro paesi, chi ha raso al suolo tutto preso dalla furia sacra dell'anticolonalismo oggi sta con le pezze al culo e scappa. Ovviamente gli economisti sono più eleganti nel dirlo, ma il succo è quello che dico da anni, e nessuno mi vuol dare manco una medaglia di cioccolata.

Mah. Mi sembra una interpretazione poco fondata. Hai dei dati in proposito? Perché ad esempio, in Sudamerica, dove vi è stata una occupazione delle istituzioni coloniali e nessuna furia iconoclasta, la fuga dei cittadini continua ad essere epica. Anzi sono forse i paesi che hanno cercato più di differenziarsi dalle politiche colonialiste a registrare tassi di emigrazione più contenuti (un dato che potrebbe però essere condizionato dagli strumenti polizieschi e repressivi di quei paesi).
#251
La differenza sta nell'applicazione dell'ordinamento. Leggevo qualche giorno fa che Giovanni Agnelli nel 1980 andò ad operarsi dopo un infarto alle Molinette e il suo letto era accanto a quello di un metalmeccanico. Al di là degli articoli di giornali e della funzione politica fiutata da Agnelli, l'Avvocato non si sarebbe mai fatto operare in un ospedale non sicuro. La differenza è questa. Quando Briatore andrà ad operarsi in un ospedale pubblico, avremo fatto un passo verso la direzione da me desiderata. Il neo/liberismo è invece dominato da due demoni distruttivi: individualismo e ricerca del profitto in ogni campo, senza curarsi del costo indiretto di questo profitto (ambientale, personale).
#252
Sono molto d'accordo con la descrizione della decadenza della democrazia. Un po' meno sulle strade che può prendere la sinistra, che Inverno riduce a due, quella liberale e quella neocomunista. Ritengo invece auspicabile una terza via che è quella del ripristino dello stato sociale in una cornice di rispetto della proprietà privata. Quella che una volta veniva definita "socialdemocrazia". Forse non ce ne sono più i presupposti, minati da attacchi a destra e a sinistra, oltre che da un generale cedimento culturale, ma le alternative non sono di sicuro migliori.
#253
Citazione di: anthonyi il 29 Dicembre 2024, 21:39:54 PME che sara mai fare il"sepolcro imbiancato", io non lo so, è secondo me neanche tu lo sai, solo che dovevi far vedere che il Vangelo l'hai letto.
Certo da un forum non ti puoi imporre, ma il tuo é comunque un atteggiamento assolutistico di chi pensa di avere solo lui la verità, per cui si permette di dire ad un altro che non ha capito niente.
Certo io affronto i problemi in maniera semplice, lo considero un valore aggiunto, questo non vuol dire che non so interpretarne la complessità.
E in questa complessità c'é un qualcosa che dalla tua posizione ideologica tu non puoi concepire né accettare, cioè la possibile mala fede sia degli immigrati, sia degli operatori del settore, entrambe  sono categorie interessate alla questione immigrazione per calcolo di convenienza, sarebbe cosí assurdo supporre che possano essere spinte a mentire per questioni di convenienza?

Vedere cosa significa "sepolcro imbiancato" è molto semplice, in effetti si può anche evitare di leggere il vangelo, almeno da quando c'è internet. Se tu vedi in me un atteggiamento assolutistico mi dispiace, ma si da il caso che i migranti li vedo e li tocco da trenta anni. Ascolto le loro storie, le profonde ingiustizie che devono sopportare, talvolta per razzismo e talaltra per semplice accidia, o tutte e due le cose insieme. Ti racconto un fatto professionale. Accompagno in comune un ragazzo che ha appena raggiunto la maggiore età ed essendo nato in Italia ha diritto alla cittadinanza. In Comune troviamo un usciere indisponente che non vuole farci accedere all'Ufficio che ci dice, in tono di sufficienza di ripassare. La madre e il ragazzo spaesati sono quasi tentati di andarsene. Mi tocca impormi con "chiacchiera e distintivo" per farmi parlare con la funzionaria che si occupa delle pratiche per il rilascio della cittadinanza. Storia a lieto fine. Ma se non ci sono questi aiuti, i migranti, specie quelli più marginali, non conoscono neppure i loro diritti ed allora per rivalsa finiscono per diventare ancora più emarginati, e combinano sciocchezze che li renderà ancora più emarginati. Quante storie di questo tipo ti potrei raccontare. Da un lato ci sono storie di sangue, di sofferenza, di morte vissuta vicino, di violenze e di malattie che noi non riusciamo più neppure a pensare. Poi ascolto i discorsi attorno a me, che parlano ironicamente di "risorse", di richiesta di impiccagioni di "dagli al maghrebino". Stiamo perdendo semplicemente umanità, siamo sempre più semplici strumenti del denaro, il vero Dio dei nostri tempi disgraziati. Anche rispetto al tuo passaggio finale. La mala fede degli immigrati la vedo dura. Provengono da paesi di merda, dove la Polizia entra a casa tua e ti ruba tutto, oppure dove le donne sono dei semplici strumenti sessuali e riproduttivi, oppure dove la libertà di pensiero non esiste e, ad esempio, un forum come questo, sarebbe chiuso da qualche autority nel giro di qualche nanosecondo. Provengono da storie di povertà assoluta e rischiano la vita per arrivare fin qui con viaggi che sembrano l'Odissea. Ci saranno anche spacciatori e tipi strani, ma quelli non sono una prerogativa dei migranti. Noi stessi, come italiani, abbiamo fatto faville all'estero. Rispetto alle ONG, sicuramente ci potrebbero essere quelle che ci guadagnano, ma si tratta di un guadagno in termini di prestigio, come la Rackete che ora è eurodeputato. Non credo che ci sia un passaggio di denaro dagli scafisti alle navi che recuperano i migranti. Se ciò fosse accaduto, si sarebbero aperti subito i processi, e quando sono stati aperti effettivamente i processi, tutti si sono chiusi con un nulla di fatto, come nel caso di Bibiano, un surreale evento paranoico. E ti dico anche perchè accade questo. Sempre per la colonizzazione del Dio Denaro in ogni campo, per cui risulta del tutto impossibile e magari contronatura che vi siano persone che si occupano di altre persone senza volere nulla in cambio. Effettivamente se non l'estinzione, grosse catastrofi sono potenzialmente all'orizzonte.
Aggiungiamo a tutto questo la massima "aiutamoli a casa loro". Non è semplicemente possibile, perchè per aiutarli a casa loro dovremo aiutarli a strutturare un sistema non solo economico ma anche culturale, perchè i migranti non vengono qui per lavoro, certo anche per quello, ma poi sono affascinati dal livello di libertà di cui godono qui. Altro aneddoto. Nei paesi arabi ricchi, gli arabi poveri possono andare a lavorare abbastanza facilmente, peccato che possono essere bastonati dagli indigeni per spasso, oppure se sono in coda devono lasciare il posto ai cittadini di quel paese per non parlare del comportamento della polizia di quei posti. Tutte storie sentite, ma non ho alcun motivo di dubitarne.
#254
Citazione di: anthonyi il 29 Dicembre 2024, 19:24:02 PMHo fatto esempi estremamente concreti, so di cosa parlo, sei tu che non sai cosa rispondere.
Non ho nessuna coscienza da ripulire, e oltretutto non stavo certo parlando di etica ma rispondendo all'affermazione di niko.
Ma poi basta con questa storia dell' "essere cristiano". Gesú ha detto "date a Cesare quel che é di Cesare, date a Dio quel che é di Dio" sancendo la separazione tra la ragione politica e la ragione di fede, perché la ragione di fede riguarda l'individuo, mentre la ragione politica riguarda un rappresentante che deve agire tenendo conto delle volontà di tutti, non può certo imporre la sua visione morale agli altri, come cerchi di fare tu, indipendendentemente dal fatto che la tua morale rappresenti una interpretazione corretta del Vangelo.
A parte che ho offerto almeno un paio di soluzioni (leggere i precedenti post) Questo tuo ultimo intervento conferma che non sai di cosa parli nè rispetto al problema delle migrazioni, che affronti con una semplicità stucchevole, ma neppure al messaggio evangelico. Se poi intendi affrontare il problema secondo la "ragion di stato" benissimo, ma evita di fare il "sepolcro imbiancato". Per quanto riguarda la mia volontà di imporre qualcosa, non sai anche qui di cosa parli. Pensi che posso imporre qualcosa da un forum? Mi sopravaluti. Esprimo la mia opinione come tutti ma so benissimo che è una posizione minoritaria. Ma la maggioranza non ha sempre ragione, come dimostra la storia.
#255
Citazione di: anthonyi il 29 Dicembre 2024, 18:09:18 PME cosa é Piú dignitoso per un cittadino africano tra l'entrare clandestinamente in Europa e poi stare a elemosinare alle porte delle chiese o raccogliere i carrelli della spesa, o vendere fazzolettini ai semafori e poi andare alle mense Caritas o usufruire dell'assistenza sociale, oppure rimanere nel proprio paese impiegando le proprie capacità per renderlo migliore?
Non sai di cosa parli Anthony. Bello pulirsi la coscienza in questo modo, tra l'altro da parte di uno che si professa cristiano. Ma l' hai mai letto attentamente il vangelo?