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Messaggi - baylham

#241
Citazione di: anthonyi il 11 Ottobre 2022, 15:39:00 PMperché quel reddito lo ha generato l'imprenditore, con la sua intelligenza.

Reddito generato soprattutto con l'intelligenza dei dirigenti strapagati che suppliscono a quella del capitalista, spesso erede e nullafacente.

#242
Forse non ti è chiaro che il capitale porta a ridurre la forza-lavoro necessaria per la produzione delle merci.
Ma questo non fa affatto diminuire i profitti, semmai li fa aumentare.
#243
Citazione di: Ipazia il 11 Ottobre 2022, 07:10:58 AMGià bisognerebbe chiedersi che cosa si nasconda dietro proprietà private ed eredità ma, tralasciando tale dettaglio, per quale taumaturgico processo il capitale, consacrato dalle mani dell'imprenditore, riesce a moltiplicare se stesso ?

Il capitale implica un processo di innovazione di prodotto, di processo, di mercato, che produce profittti che autoalimentano l'espansione e la crescita dell'impresa. La produttività delle risorse impiegate nel processo produttivo aumenta grandemente in termini di quantità e di qualità del prodotto. Se poi consideriamo le economie di scala e di serie si comprendono meglio le dimensione ottimali, piccole o grandi, assunte dalle imprese.
Le dinamiche del mercato spiegano il sorgere del profitto, della rendita e degli interessi sul capitale.
Lapalissiano.
#244
Citazione di: Ipazia il 10 Ottobre 2022, 21:24:33 PMCertamente, come possono derivare da rapine, estorsioni, saccheggi, espropri. Il capitale da dove emerge ?

Ai miei tempi si studiava la nascita del capitalismo in Inghilterra su un ottimo testo di storia economica "La prima rivoluzione industriale", autrice Phyllis Deane, di cui riporto un brevissimo estratto delle oltre 400 pagine ben documentate dell'edizione italiana: "In pratica, gli innovatori ricorrevano alle proprie risorse o a quelle di amici. Capitava spesso che una persona industriosa riuscisse a mettere in piedi un'industria con un capitale molto scarso e accumulare risorse personali finché esse fossero sufficienti ad attrarre l'interesse di chi aveva più soldi. Robert Owen, ad esempio, comincio prendendo a prestito 100 sterline dal fratello e associandosi con un meccanico che costruiva telai. James Watt contrasse un piccolo prestito dall'amico dott. Black e poi si associò con Boulton, che aveva ereditato un'eredità familiare. Arkwright cominciò contraendo un prestito da un amico oste e più tardi si associò con Strutt, che era un fabbricante di maglierie già affermato. ... Quando la nuova impresa cominciava a rendere, la sua continuazione e la sua espansione venivano finanziate solitamente reinvestendo i profitti o ricorrendo nuovamente agli amici dei proprietari"
#245
Citazione di: anthonyi il 10 Ottobre 2022, 19:56:40 PMSu interesse e rendita siamo d'accordo, baylham, ma il profitto, cioé l'utile imprenditoriale, quello deriva dalle capacità dell'imprenditore.
Le semplificazioni sugli agenti economici e sulle relative categorie di reddito sono ottime per modelli economici astratti dell'economia, ma nella realtà sono molto sfumate, mescolate. Oggi l'imprenditore è sempre più un soggetto collettivo, un gruppo di dirigenti, e il reddito d'impresa è un misto di profitto, interesse e rendita.
#246
Citazione di: Ipazia il 10 Ottobre 2022, 14:52:52 PMDa dove emergerebbe il plusvalore/profitto se non dallo schiacciamento del valore della forza lavoro al livello  di sussistenza della medesima ? Eventualmente socializzandone il più possibile la sopravvivenza in modo da trarre ulteriore profitto dalla "fiscalizzazione degli oneri sociali" fino ad azzerare del tutto il costo della forza lavoro ?

Dal marxismo revisionato della sinistra fucsia che ha scoperto la natura taumaturgica dell'imprenditore ?

Il profitto, l'interesse e la rendita emergono semplicemente dal capitale, la migliore spiegazione è per me quella di Schumpeter, per questo l'ho citato.

Se invece secondo il marxismo il valore deriva dal lavoro e il profitto dal suo sfruttamento, dal sovralavoro, dall'eccesso di lavoro rispetto ai mezzi di sussistenza del lavoratore, non si capisce allora a che cosa serva il capitale, una società di schiavi andrebbe benissimo per arricchire i signori. Ma il capitalismo non è una società schiavista.
#247
Mi sembra che per Marx la violenza e la guerra oltre che lo sfruttamento fossero delle costanti della storia (lascio perdere il comunismo come promessa futura di liberazione da queste perchè è illogico e incoerente con la sua stessa filosofia).
Quindi considerare la guerra come una caratteristica peculiare e necessaria del capitalismo è una sciocchezza, può funzionare benissimo senza alcuna guerra. Perciò la distruzione creatrice di cui scrive Schumpeter non è affatto la guerra, ma l'innovazione tecnologica, di prodotto, di processo, ciò che contraddistingue il capitalismo da tutti i sistemi economici statici precedenti.

Sulla guerra Malthus ha ancora qualcosa di valido da apprendere.
#248
Citazione di: niko il 09 Ottobre 2022, 20:19:06 PMSentiti libero di fartelo spiegare da un operaio di Teramo con la terza media che, dopo aver visto la simpatica bolletta dell'eurozona del nuovo millennio capira' subito che dovra', delle due,

* o lavorare in acciaieria venti ore al mese di piu' del suo solito (teoria marxiana del valore lavoro)

* o levarsi il pane di bocca (concetto marxiano del salario come capitale variabile),

al nobile fine di continuare a campare e di continuare a mantenere con il suo lavoro industriali, palazzinari, banchieri, quattrinai, signori della guerra, giornalisti ed economisti postmoderni laureati ad Harward, perche' ce lo chiede l'Europa e soprattutto perche' ce lo chiedono i poveri bambini ucraini.

Se non ti picchia con le sue manone.

L'operaio di Teramo potrebbe essere leggermente alterato perche' dei suoi, di bambini, in questo paese non gliene frega un cavolo a nessuno.

Gli donerò Stato e rivoluzione di Lenin per farlo sentire felice con la solidarietà di classe e la dittatura del proletariato.
#249
Citazione di: Ipazia il 09 Ottobre 2022, 20:01:03 PMEra evidente fin dai tempi di Marx, e lo scrive sul Capitale e in ogni dove, l'interesse capitalistico ad azzerare il valore-lavoro pur sfruttandolo.

Ennesima affermazione insensata che attribuisci a Marx.
Il resto consegue.
#250
Citazione di: green demetr il 09 Ottobre 2022, 22:18:15 PMMa veramente la caduta del saggio di profitto è proprio quello che sta attirando di più l'attenzione degli economisti marxisti, oggi Sraffa è studiatissimo.
Io sono novizio quindi non riesco ancora a poterne fare una critica analitica, e quindi ad indicarti chiaramente il tutto, anche perchè tutto ciò si trova nel 3 libro del capitale...quindi forse tra un paio d'anni ti saprò dire.

Sul fatto di Keynes, forse non l'ha detto esplicitamente (anche se mi pare l'abbia proprio detto in una intervista dell'epoca), ma in sostanza è quello che accade nel mondo, fattene una ragione.


Infatti sei un principiante, lo dimostra quello che scrivi, come io lo sono di filosofia o fisica e tante altre cose. 

Attaccarsi al modello astratto di Sraffa è veramente il segno della disperazione teorica del marxismo, associare poi il modello di Sraffa alla caduta tendenziale del saggio di profitto significa non avere le minime basi di quello di cui discute.

Di distruzione creatice scriveva giustamente Joseph Schumpeter in "Teoria dello sviluppo economico" riferita all'innovazione come caratteristica precipua, motore del capitalismo e spiegazione del profitto.
Keynes certamente non ha detto o scritto cavolate come "distruggi e ricostruisci".







#251
Citazione di: green demetr il 08 Ottobre 2022, 17:45:13 PMRipeto questo 3d si chiede invece di tutte quelle astrazioni che la pseudo-sinistra moderna effettua proprio per oscurare la vera teoria socialista marxiana (leninista-trotskiana).

Per ora sono già emersi Keynes ed una economia ingenua.

Non so che cosa sia la vera sinistra. Comunque la cosidetta "pseudo-sinistra" è sicuramente più efficace nella direzione di  una realizzazione di una società socialista democratica dell'inesistente, inconsistente teoria marxista dello stato e dell'economia. La teoria marxista è ancora ferma alla critica del capitalismo, con strumenti di analisi scientifica del capitalismo totalmente obsoleti e infondati come la teoria del valore lavoro o la caduta tendenziale del saggio di profitto.
La teoria politica o filosofica marxista non risolve le inadeguatezze della teoria economica del marxismo: con le rivoluzioni politiche non si va da nessuna parte se non c'è un modello, un progetto economico sostenibile di società: la collettivizzazione dei mezzi di produzioni e la pianificazione non funzionano affatto, sono fallimentari per ovvi motivi economici come la storia dell'Unione Sovietica ha dimostrato.
Quindi non c'è proprio nulla da oscurare, il marxismo è buono per l'archeologia dal punto di vista economico e politico. Il marxismo piace tanto ai letterati, ai filosofi e ai politici che di economia conoscono e capiscono ben poco.
Sono curioso di sentire una spiegazione marxista delle variazioni all'insù del prezzo del gas e degli extraprofitti con la teoria del valore lavoro.

Per inciso " Keynes era a favore del distruggi e ricostruisci" è una cavolata.
#252
Citazione di: InVerno il 06 Ottobre 2022, 11:02:52 AMGli ultimi trenta anni di scoperte archeologiche ribaltano diametralmente la prospettiva marxista sulla nascita della società che erano prima largamente accettate. Le società organizzate nascono come conseguenza della religione, non è la religione una sorta di epifenomeno per controllare il plusvalore, in assenza di una progettualità e di obbiettivi culturali, non c'è società organizzata, c'è l'anomia/archia. Cambiata la chiave di violino, lo spartito si legge capovolto. Durante quello che viene chiamato "periodo assiale"  si sviluppano nelle conche fertili una serie di nuove religioni, quelle che noi chiamiamo "tradizionali" principalmente in risposta al generarsi di mercati mondiali, non solo la maggior parte di essere trattano i mercanti come feccia, ma si preoccupano principalmente di fornire una risposta alle consenguenze dei mercati, per esempio cercando di irregimentare in maniera rigida la sessualità in risposta al allora eccessivamente fiorente mercato della prostituzione. Non diversamente, a mio avviso, ci troviamo in un periodo molto simile, ciclicamente accade continuamente, solo in maniera più articolata ogni volta. In nessun caso uno stato può sostituire ciò  che può fare una religione, salvo che si tratti di uno stato totalitaristico, gli stati democratici non possono interessarsi dell'etica, al massimo dare qualche spruzzatina morale. Abbiamo bisogno di nuove religioni, nuovi profeti, nuove culture. La tentanzione di appaltare allo stato questo bisogno, nonostante le migliori intenzioni, non può che creare stati totalitari.
La lettura del tuo intervento mi suscita la concezione opposta, che sia la biologia e l'economia a determinare la religione.
#253
Citazione di: niko il 04 Ottobre 2022, 20:20:14 PMDemocrazia significa rappresentativita' delle maggioranze. La prima minoranza a dover essere schiacciata in una (vera, e non farlocca, come quella attuale) democrazia, e' sempre la minoranza al potere. Con le sue bombe e i suoi diamanti.

La democrazia è un regime politico in cui le scelte sono decise a maggioranza dei cittadini che hanno uguale potere decisionale. Per motivi sostanzialmente economici e facilmente comprensibili la democrazia è normalmente rappresentativa, non diretta. La democrazia, a differenza dei regimi dittatoriali, non è quindi un regime politico di una minoranza, ma della maggioranza dei cittadini, che infatti lo sostiene.
La politica c'è perchè alla base c'è una differenza, un conflitto di interessi tra i cittadini, altrimenti basterebbe un regime amministrativo, non politico. Perciò non c'è un bene, un interesse, una volontà comune dei cittadini. Perciò il lavoro non può realizzare quello che non c'è, anzi il lavoro stesso è motivo di divisione e di conflitto perchè non è generalmente di per sè gratificante, divertente, gioioso. Infatti la maggioranza degli uomini preferisce il tempo libero, libero dal lavoro.
#254
Citazione di: Vigione il 06 Settembre 2022, 18:38:23 PML'etica di Spinoza è ancora valido come testo? ...

... Per me l'etica di Spinoza può benissimo essere letta in chiave cristiana

Il contenuto dell'Etica di Spinoza può essere condiviso o no, ma è sicuramente modernissimo, attuale.
Ma la sua modernità, attualità consiste in un panteismo non finalistico e non antropocentrico che è sostanzialmente areligioso, come infatti i religiosi hanno ben compreso e respinto. Peccato e salvezza cristiana sono perciò estranei alla filosofia di Spinoza.
#255
Attualità / Re: L' Italiota trionfa
29 Settembre 2022, 09:30:46 AM
Citazione di: Ipazia il 29 Settembre 2022, 07:14:48 AMEsistesse un inferno, sarebbe pieno degli ignavi di sinistra che ignorano:

le flotte negriere e il disagio economico-sociale dell'immigrazione clandestina (poco visibile da Capalbio);

le giullarate lgbt... con l'utero e i genitali delle donne povere, spargendo incenso pure sulla pedofilia;

Il clericalismo della $cienza che fa lucrosa carne da stabulario degli umani e non risparmia neppure i bambini;

la corte dei miracoli di miliardari "filantropi", con lupanare influencer al seguito, che sponsorizza la sinistra e i suoi traffici di carne umana da guerra, sfruttamento e sperimentazione sociale e biotech.

Insomma: se destra piange, sinistra non ride.

Un'ottima rappresentazione della concezione della sinistra dell'operaio, del lavoratore destrorso, leghista o postfascista, che una volta era comunista e votava PCI. Gli opposti fascismi, rosso e nero, che si incontrano.

Spero che il marxismo, non Marx, finisca nel cestino della storia, di danni in tutti i sensi ne ha fatti fin troppi.