1 I miei geni (in senso biologico)
2 L'ambiente in cui sono nato
3 Il mio Io
4 L'ambiente in cui sono cresciuto
5 I libri
2 L'ambiente in cui sono nato
3 Il mio Io
4 L'ambiente in cui sono cresciuto
5 I libri
Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.
Mostra messaggi MenuCitazione di: InVerno il 04 Giugno 2017, 13:48:07 PMMa io non ho detto - o comunque non intendevo - che la criminologia si ferma al mostro, questo accade nell'opinione pubblica. È una forma di protezione della coscienza che piuttosto che pensare che il criminale sia un uomo come noi, preferisce chiamarlo mostro. È ciò che metaforicamente succedeva nelle arene dei gladiatori dove c'erano i vari personaggi del reziario, del mirmillone, del trace che erano vestiti da alieni, rappresentavano il barbaro, il diverso che diventa razionale - agli occhi del civilizzato - soltanto sotto le sembianze di mostro.
Quello che dici è vero, ma non so quanto sia realistico aspettarsi il contrario. Le comunità vivono di antagonismo ai "mostri" tanto quanto per conservare i propri sistemi valoriali, i "mostri" sono necessari alla narrativa per stare in piedi, per definire i propri limiti. Dal punta di vista criminologico non so, ma l'esempio dei kamikaze poi è specialmente buono per dimostrare il contrario della tua tesi. Il kamikaze mette a disposizione la propria vita, la fa strumento di un messaggio, e lo fa in maniera cosi netta e plateale che costringe ad un analisi del messaggio in se. Non è un caso se ci si è sperticati in "lodi" riguardo alle abilità comunicative dell'ISIS, perchè fondamentalmente il messaggio passa oltre ai gesti dei singoli essendo comunicato in maniera cosi violenta. E sono fiorite decine di narrative occidentali, da quella anti-islamica a quella terzomondista, per cercare di razionalizzare il messaggio contenuto nei corpi dei kamikaze. Quindi mi pare infondato sostenere che l'analisi si sia fermata al "mostro" solo perchè non c'è un forte interesse per la persona, d'altro canto è il kamikaze stesso a imolarsi a favore di un simbolo e a considerare superflua la sua persona. Questo non significa che non dovremmo, ma che servirebbe una società estremamente matura per rifiutare la proposta di un "mostro autoproclamato" quando già è difficile costruire una narrativa coerente intorno al suo messaggio.