Circola ora questo neologismo: "accelerazionista", che nasce dalla fiction fantascientifica ma arriva sulle tavole della filosofia politica come approccio a due cardini, il primo una visione ciclica della società, il secondo un aspetto strategico che suggerisce di "accelerare" i processi per essere i primi a raccogli i frutti di un nuovo ciclo. Anche senza Hegel, che i moderni acceleratori pensano sia una marca di maionese, appena si costruisce una visione ciclica della storia si è immediatamente portati all'idea di voler girare la ruota del tempo per primi e schiacciarci i secondi, sembra la strategia migliore, eppure la storia insegna che generalmente gli "accelerazionisti" sono i primi a prendersela sui piedi la ruota del tempo, la girano così forte che si stacca dall'albero motore. I marxisti che tifano Putin e Trump dovrebbero comprarsi un paio di scarponi con la punta di ferro, perchè più che "la borghesia e il capitale" saranno loro i primi a subire le conseguenze del voler accelerare oltre al numero di giri consigliato.

