Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - myfriend

#241
La Realtà (quella che noi chiamiamo "realtà visibile e materiale") prende forma sempre attraverso un processo evolutivo che si sviluppa nel tempo, a partire da un "nucleo" (seme) iniziale per arrivare alla piena manifestazione.
- c'è il seme dal quale nasce la pianta e poi arriva il fiore
- c'è l'organismo unicellulare dal quale nascono i pesci, poi i rettili, poi i mammiferi e infine l'homo
- c'è il nucleo di "singolarità iniziale" dal quale, attraverso il big bang, si sono svilluppate galassie poi i soli e poi i pianeti
- c'è la cellula fecondata, dal quale nasce il bambino che poi diventa homo adulto

Questo è un "modello di trasformazione" che ricompare sempre e ovunque nella Realtà.
E non è certo un caso.
Poichè il "caso" (inteso come evento che si verifica spontaneamente, senza una causa originaria, senza uno scopo e senza una logica che ne guida lo sviluppo) non esiste.

Perchè dunque la Realtà "prende forma" attraverso un processo evolutivo?
Qual è il "disegno intelligente" che sta dietro ogni processo evolutivo?
Il processo evolutivo è il modo attraverso il quale si manifestano le "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica che è alla base dell'Universo.
Queste "qualità" o "caratteristiche" sono GIA' tutte presenti nella Coscienza cosmica nel suo stato di pura Coscienza immateriale.
Ma sono tutte presenti solo in uno stato potenziale o latente.

La Realtà visibile (materiale) è la manifestazione delle "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica.
E queste "qualità" o "caratteristiche" si manifestano (e diventano ciò che noi chiamiamo Realtà...o Universo) attraverso "processi di trasformazione" ai quali noi abbiamo dato il nome di "evoluzione".

Cioè, attraverso l'evoluzione, la Coscienza cosmica "dà forma nella materia" alle sue "qualità" o "caratteristiche" (cioè manifesta le sue "qualità" o "caratteristiche").
Da quelle primordiali o di base a quelle più sofisticate e complesse.
L'Universo quindi è composto da tutte le "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica che si manifestano in varie "forme".
A queste "forme" noi diamo dei nomi: galassie, pianeti, soli, sassi, piante, animali, homo.
Ma in realtà tutte queste "forme" non sono altro che "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica che escono da uno stato solo potenziale o latente e si manifestano.

Che cos'è l'evoluzione della vita?
La risposta si deduce dall'osservazione del processo evolutivo stesso: organismi unicellulari, pesci, anfibi, rettili, mammiferi, homo.
Questo è il tronco portante e principale dell'evoluzione (costituito anche da molte "diramazioni secondarie" e anche da "rami morti")
Attraverso l'evoluzione, la Coscienza cosmica che è alla base dell'universo è partita col manifestarsi con "qualità" o "caratteristiche" primarie o di base (alla quale noi diamo il nome di organismi unicellulari) ed è arrivata - fino ad ora - col manifestarsi con "qualità" o "caratteristiche" assai complesse e sofisticate (alle quali noi diamo il nome di intelligenza, creatività, compassione, libero arbitrio) che si sono manifestate con l'homo.

Questo è, dunque, il "disegno intelligente" che sta dietro l'evoluzione della vita: manifestare le "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica.
E questo processo di manifestazione dà origine all'Universo e a tutte le forme di vita in esso contenute.

Che cos'è il processo evolutivo di ciascuno di noi (nascita, crescita, morte)?
Ciascuno di noi è una particolare vibrazione o frequenza o fluttuazione della Coscienza cosmica.
Nella nostra particolare "vibrazione" c'è già tutto quello che siamo. Ma questo tutto esiste, inizialmente, solo a un livello potenziale o latente.
E' grazie al processo che noi chiamiamo "nascita" e "crescita" che la vibrazione che noi siamo si manifesta nel Reale e manifesta le sue qualità o caratteristiche. La nostra "individualità" esiste GIA' nella Coscienza cosmica a un livello solo potenziale o latente. E si manifesta nel nostro corpo/cervello con quella che noi chiamiamo "nascita" e "crescita".
Noi siamo la manifestazione di una particolare vibrazione della Coscienza cosmica.
Quando moriamo, il processo di "manifestazione" termina e noi ci trasformiamo in qualcosa d'altro. Ma di certo non "scompariamo"...perchè siamo Coscienza cosmica. E la Coscienza cosmica non scompare.

L'evoluzione non è certo finita con l'homo sapiens.
Esistono altre "qualità" o "caratteristiche" della Coscienza cosmica che ancora devono manifestarsi.
Queste "qualità" o "caratteristiche" ancora più sofisticate della Coscienza cosmica si manifesteranno nei prossimi "cervelli", cioè nei prossimi step evolutivi. Più evoluti e sofisticati del nostro. E percepiranno e vivranno la Realtà in un modo completamente diverso dal nostro.
#242
Citazione di: myfriend il 15 Novembre 2019, 09:17:20 AM
Citazione di: bobmax il 15 Novembre 2019, 04:53:45 AM
@myfriend

Tu farai scienza, ma solo come erudizione, raccolta di dati. Senza riuscire nemmeno ad abbozzare una sintesi.

Tu farai scienza, mentre nel mio caso faccio davvero. Essendo ingegnere da una vita, ho agito nel mondo facendo.

Così ho ben presente cosa significhi fare, e pure sbagliare.
Chi fa infatti, davvero, se ne guarda bene dal proclamare verità. Scientifiche o meno.

Sei in continua contraddizione con te stesso. Parli di Coscienza assoluta che è il Tutto, senza coglierne minimamente le implicazioni.
Eviti di affrontare i temi che minerebbero la tua costruzione antropocentrica, come il libero arbitrio.
Trascuri completamente l'Etica.

E non hai alcuna idea di cosa significhi Filosofia.

Sì la tua non sarà chiacchiera da bar, ma solo perché è peggio:
Superstizione scientifica!

La sintesi c'è eccome. Te l'ho pure fatta in un post precedente.
Noi siamo manifestazione della Coscienza cosmica che è alla base della materia...di ogni forma di materia.
In noi (homo) si sono manifestate delle specifiche qualità della Coscienza cosmica (quelle della nostra natura superiore).
Tuttavia, siccome noi siamo il risultato di un processo evolutivo, in noi sono contenute anche le qualità della Coscienza cosmica che si sono manifestate nei livelli evolutivi precedenti al nostro (la nostra natura inferiore).
Ciò porta l'homo a vivere il conflitto tra la sua natura inferiore e la sua natura superiore.
Scopo della crescita spirituale è, prima di tutto, maturare la consapevolezza che noi siamo Coscienza cosmica (una particolare manifestazione della Coscienza cosmica).
E, in secondo luogo, favorire la crescita e lo sviluppo della nostra natura superiore in modo da "illuminare" la nostra natura inferiore.
La nostra natura inferiore non è un male di per sè. In essa sono contenuti gli istinti alla procreazione, alla nutrizione, alla sopravvivenza senza i quali non potremmo vivere e ci estingueremmo come specie...ma sono anche contenuti gli istinti alla violenza, sopraffazione, aggressività, divisione, territorialità, egoismo, paura, gioia etc etc
Scopo della crescita spirituale è quello di "illuminare" la nostra natura inferiore sviluppando e coltivando la nostra natura superiore.
Questo si ottiene con un lavoro su di sè. "Conosci te stesso" dicevano i saggi di una volta. Questa è la crescita spirituale.
E ognuno può farlo autonomamente con un lavoro di approfondimento su se stesso: coltivare e sviluppare la nostra natura superiore per mettere la nostra natura inferiore al servizio della natura superiore. Questo è il "bene".
Non abbiamo bisogno di un "ente esterno" che ci dica qual è l'etica da seguire. Non abbiamo bisogno di Tavole della Legge, non abbiamo bisogno nè di papi, nè di guru, nè di religioni, nè di dottrine, nè di filosofie, nè di dogmi.
Ciascuno di noi è Coscienza cosmica...solo che non ne siamo consapevoli perchè siamo troppo succubi della nostra natura inferiore (il lato istintivo e animale che c'è in ciascuno di noi...la "caverna di Platone" nella quale siamo incatenati). La crescita della consapevolezza (sviluppo della nostra natura superiore) è il lavoro che ciascuno dovrebbe fare: "Conosci te stesso e cresci in consapevolezza....e l'etica verrà da sè".
#243
Citazione di: bobmax il 15 Novembre 2019, 04:53:45 AM
@myfriend

Tu farai scienza, ma solo come erudizione, raccolta di dati. Senza riuscire nemmeno ad abbozzare una sintesi.

Tu farai scienza, mentre nel mio caso faccio davvero. Essendo ingegnere da una vita, ho agito nel mondo facendo.

Così ho ben presente cosa significhi fare, e pure sbagliare.
Chi fa infatti, davvero, se ne guarda bene dal proclamare verità. Scientifiche o meno.

Sei in continua contraddizione con te stesso. Parli di Coscienza assoluta che è il Tutto, senza coglierne minimamente le implicazioni.
Eviti di affrontare i temi che minerebbero la tua costruzione antropocentrica, come il libero arbitrio.
Trascuri completamente l'Etica.

E non hai alcuna idea di cosa significhi Filosofia.

Sì la tua non sarà chiacchiera da bar, ma solo perché è peggio:
Superstizione scientifica!

La sintesi c'è eccome. Te l'ho pure fatta in un post precedente.
Noi siamo manifestazione della Coscienza cosmica che è alla base della materia...di ogni forma di materia.
In noi (homo) si sono manifestate delle specifiche qualità della Coscienza cosmica (quelle della nostra natura superiore).
Tuttavia, siccome noi siamo il risultato di un processo evolutivo, in noi sono contenute anche le qualità della Coscienza cosmica che si sono manifestate nei livelli evolutivi precedenti al nostro (la nostra natura inferiore).
Ciò porta l'homo a vivere il conflitto tra la sua natura inferiore e la sua natura superiore.
Scopo della crescita spirituale è, prima di tutto, maturare la consapevolezza che noi siamo Coscienza cosmica (una particolare manifestazione della Coscienza cosmica).
E, in secondo luogo, favorire la crescita e lo sviluppo della nostra natura superiore in modo da "illuminare" la nostra natura inferiore.
La nostra natura inferiore non è un male di per sè. In essa sono contenuti gli istinti alla procreazione, alla nutrizione, alla sopravvivenza senza i quali non potremmo vivere e ci estingueremmo come specie...ma sono anche contenuti gli istinti alla violenza, sopraffazione, aggressività, divisione, territorialità, egoismo, paura, gioia etc etc
Scopo della crescita spirituale è quello di "illuminare" la nostra natura inferiore sviluppando e coltivando la nostra natura superiore.
Questo si ottiene con un lavoro su di sè. "Conosci te stesso" dicevano i saggi di una volta. Questa è la crescita spirituale.
E ognuno può farlo autonomamente con un lavoro di approfondimento su se stesso: coltivare e sviluppare la nostra natura superiore per mettere la nostra natura inferiore al servizio della natura superiore. Questo è il "bene".
Non abbiamo bisogno di un "ente esterno" che ci dica qual è l'etica da seguire. Non abbiamo bisogno di Tavole della Legge, non abbiamo bisogno nè di papi, nè di guru, nè di religioni, nè di dottrine, nè di filosofie, nè di dogmi.
Ciascuno di noi è Coscienza cosmica...solo che non ne siamo consapevoli perchè siamo troppo succubi della nostra natura inferiore (il lato istintivo e animale che c'è in ciascuno di noi). La crescita della consapevolezza (sviluppo della nostra natura superiore) è il lavoro che ciascuno dovrebbe fare: "Conosci te stesso e cresci in consapevolezza....e l'etica verrà da sè".
#244
@Anthonyi
Ciao myfriend, resto abbastanza perplesso nel leggere questa sintesi, che farebbe inorridire qualsiasi antropologo.
Quella che tu chiami neocorteccia umana ha una genesi molto più antica, che comunque segue l'evoluzione di tutti i primati. Oltretutto oggi è messo in discussione il fatto stesso che Homo sapiens sapiens sia una specie viste le dimostrate confusioni genetiche con altri ominidi.
Quello che però è discutibile è soprattutto il metodo rappresentativo, quello che T. Pievani definisce della scala a gradini, per il quale la neocorteccia umana sembra sia il segno di un salto di qualità. Così non è, i tre cervelli si evolvono nel tempo, singolarmente e tra di loro, e quelli che possono essere definiti i tratti della specialità umana (La comunicazione simbolica e altro) non sono direttamente riferibili all'uno o all'altro.


Primo. T. Pievani non è un antropologo, ma è un filosofo. E io non faccio filosofia, ma faccio scienza. Che è cosa ben diversa.
Secondo. E' ovvio che la schematizzazione del cervello che ho riportato (di MacLean) è solo, appunto, una schematizzazione di massima....non è questo il luogo per sviscerare in tutti i dettagli la visione di MacLean. Il discorso è, ovviamente, più articolato (ti rimando a documenti dello schema di MacLean che puoi facilmente reperire in rete per un approfondimento sull'argomento). La neocorteccia (in senso generale), ovviamente, ha seguito anche lei un processo evolutivo (quello dei primati). Ma la neocorteccia umana è comparsa con l'homo sapiens 200mila anni fa. A meno che tu non sostenga che la neocorteccia umana (con le sue specifiche e uniche caratteristiche) sia comparsa prima dell'homo sapiens. Il che è ovviamente ridicolo ( ;D ).

Per quanto riguarda gli antropologi che, secondo te, inorridiscono....bè...è davvero curioso.
Io sono un uomo di scienza, non mi occupo di filosofia. E di quello che dice Pievani, che è un filosofo, mi importa assai poco.
Prima di fare una affermazione studio. Non parlo tanto per parlare.
E allora vediamo cosa dice la scienza...l'antropologia... a proposito di quanto tu hai detto...che francamente non so da dove tu lo abbia dedotto (ah già! lo hai dedotto da un filosofo  ;D ).

Ian Tattersall (Regno Unito, 1945) è un antropologo inglese naturalizzato statunitense, dal 1971 al 2010 curatore della divisione di Antropologia dell'American Museum of Natural History di New York, e autore di molti libri e articoli.
Tattersall è cresciuto in Africa orientale. Ha studiato presso l'Università di Cambridge Archeologia e Antropologia, e poi presso l'Università di Yale geologia e paleontologia dei vertebrati. Nel 1971 ha conseguito il dottorato a Yale. Ha lavorato come docente presso la New School for Social Research e presso la City University di New York, proseguendo la carriera nell'insegnamento come professore alla Columbia University e alla City University di New York. Fondatore della Hall of Human Biology and Evolution dell'American Museum, i suoi studi sul campo si sono svolti in Madagascar, Comore, Mauritius, Borneo, Nigeria, Niger, Sudan, Yemen, Vietnam, Suriname, Guyana francese, Réunion e Stati Uniti.

Il suo recente Becoming Human ha vinto il prestigioso premio W. W. Howells dell'American Anthropologican Association.

Il suo lavoro di ricerca principale è, da un lato sui primati del Madagascar, dall'altro, sulla documentazione fossile umana.

Ecco cosa dice Ian Tattersall...ecco cosa dice la Scienza:

Non è un segreto che qualcosa ci renda profondamente diversi da tutti gli altri organismi, compresi quelli che ci sono più vicini nel grande albero della vita.
Esiste pertanto una netta discontinuità, un profondo abisso qualitativo, tra il modo in cui gli altri organismi gestiscono l'informazione e il modo in cui lo facciamo noi.
L'emergere della consapevolezza dei moderni esseri umani ci pone di fronte ad un profondo mistero, forse il più grande affrontato dalla scienza . E' chiaro infatti che il nostro modo di far funzionare la mente non rappresenta semplicemente il prodotto di un miglioramento incrementale di altre forme cognitive esistenti.
La differenza è qualitativa e non tanto quantitativa: non abbiamo semplicemente un po' più della stessa cosa che hanno tutti gli altri esseri viventi.

La cosa che veramente ci distingue e ci fa sentire così diversi da tutti gli altri esseri viventi è il modo di elaborare le informazioni nel nostro cervello. Quello che solo noi esseri umani facciamo è disassemblare mentalmente il mondo che ci circonda in un vocabolario sterminato di simboli mentali. Questa capacità unica si palesa in ogni aspetto delle nostre vite.

Per comprendere le caratteristiche di questo nuovo fenomeno è importante ricordarsi che l'Homo sapiens con capacità cognitive moderne non è semplicemente un'estrapolazione di tendenze precedenti. I ritrovamenti archeologici mostrano piuttosto chiaramente che noi non facciamo le stesse cose che facevano i nostri predecessori, solo un po' meglio: ricreando mentalmente il mondo noi di fatto facciamo, nella nostra testa, qualcosa di completamente nuovo e diverso.

Questa innovazione è emersa non come adattamento, ma come exattamento, cioè un adattamento nato per assolvere a una certa funzione e che poi finisce per assolvere anche o soprattutto un'altra funzione indipendente da quella originaria.
Queste nuove potenzialità, che hanno fornito il sostrato biologico per la cognizione simbolica, sono rimaste «in sonno» fino a quando, sotto l'impulso probabilmente di uno stimolo culturale, non si sono concretizzate. La mia idea è che questo stimolo è stato l'invenzione del linguaggio, cioè l'attività simbolica per eccellenza.

Qui dunque vediamo la vera grandezza, la vera dignità, dell'uomo.
Considerando queste sue eccezionali facoltà non si può negare che perfino color che reclamano per lui un posto indipendente, quale un ordine, una classe o un sottoregno, abbiano qualche ragione.
L'uomo è veramente un essere a sé stante.
#245
@bobmax
Il pensiero razionale necessariamente distingue per poter svilupparsi.
E così ritiene vi siano una natura inferiore e una superiore, un'autocoscienza e un libero arbitrio (tra l'altro appannaggio esclusivo dell'uomo) e così via...
Tante distinzioni, con le quali il pensiero costruisce un modello del mondo.



Te lo ripeto...io non faccio filosofia. Faccio scienza.

Struttura - a tre strati - del cervello umano secondo Mac Lean (medico statunitense specializzato nelle neuroscienze, che diede importanti contributi nel campo della psichiatria).




Natura inferiore:
Cervello rettiliano: deriva dai pesci-rettili (500milioni di anni fa)
Cervello limbico: deriva dai primi mammiferi (200 milioni di anni fa)

Natura superiore:
Neocorteccia umana: primo homo sapiens (200mila anni fa)

Non facciamo filosofia. Facciamo scienza.
#246
Citazione di: Ipazia il 14 Novembre 2019, 22:36:21 PM
Citazione di: myfriend il 14 Novembre 2019, 22:02:13 PM
@Ipazia
Non mi sembra che Einstein, Planck, e tutti gli altri appartengano alla New Age.
Ma questo lo sa chiunque abbia studiato un po' di fisica.
Chi non conosce la fisica mette insieme concetti che non c'entrano nulla....esattamente come hai fatto tu.

Loro no, ma tutti i diversamente newage li hanno arruolati di forza. Il fatto che non siano tornati a protestare è ulteriore supporto al totale annichilimento di coscienza della morte.
Primo principio della termodinamica: Nell'Universo l'energia non si crea e non si distrugge, ma cambia forma.

Il Primo principio della Termodinamica non è New Age.
Tu conosci il Primo principio della Termodinamica?
#247
@bobmax

Ad un'analisi più approfondita possiamo infatti notare come, ad esempio, non vi sia mai una differenza "sostanziale" tra l'uomo e un qualsiasi altro animale, se non quantitativa, mai qualitativa. Non abbiamo mai davvero un'esclusiva.

Io sono un uomo di scienza, non mi occupo di filosofia.
Prima di fare una affermazione studio. Non parlo tanto per parlare.
E allora vediamo cosa dice la scienza a proposito di quanto tu hai detto...che francamente non so da dove tu lo abbia dedotto.

Ian Tattersall (Regno Unito, 1945) è un antropologo inglese naturalizzato statunitense, dal 1971 al 2010 curatore della divisione di Antropologia dell'American Museum of Natural History di New York, e autore di molti libri e articoli.
Tattersall è cresciuto in Africa orientale. Ha studiato presso l'Università di Cambridge Archeologia e Antropologia, e poi presso l'Università di Yale geologia e paleontologia dei vertebrati. Nel 1971 ha conseguito il dottorato a Yale. Ha lavorato come docente presso la New School for Social Research e presso la City University di New York, proseguendo la carriera nell'insegnamento come professore alla Columbia University e alla City University di New York. Fondatore della Hall of Human Biology and Evolution dell'American Museum, i suoi studi sul campo si sono svolti in Madagascar, Comore, Mauritius, Borneo, Nigeria, Niger, Sudan, Yemen, Vietnam, Suriname, Guyana francese, Réunion e Stati Uniti.

Il suo recente Becoming Human ha vinto il prestigioso premio W. W. Howells dell'American Anthropologican Association.

Il suo lavoro di ricerca principale è, da un lato sui primati del Madagascar, dall'altro, sulla documentazione fossile umana.

Ecco cosa dice Ian Tattersall...ecco cosa dice la Scienza:

Non è un segreto che qualcosa ci renda profondamente diversi da tutti gli altri organismi, compresi quelli che ci sono più vicini nel grande albero della vita.
Esiste pertanto una netta discontinuità, un profondo abisso qualitativo, tra il modo in cui gli altri organismi gestiscono l'informazione e il modo in cui lo facciamo noi.
L'emergere della consapevolezza dei moderni esseri umani ci pone di fronte ad un profondo mistero, forse il più grande affrontato dalla scienza . E' chiaro infatti che il nostro modo di far funzionare la mente non rappresenta semplicemente il prodotto di un miglioramento incrementale di altre forme cognitive esistenti.
La differenza è qualitativa e non tanto quantitativa: non abbiamo semplicemente un po' più della stessa cosa che hanno tutti gli altri esseri viventi.

La cosa che veramente ci distingue e ci fa sentire così diversi da tutti gli altri esseri viventi è il modo di elaborare le informazioni nel nostro cervello. Quello che solo noi esseri umani facciamo è disassemblare mentalmente il mondo che ci circonda in un vocabolario sterminato di simboli mentali. Questa capacità unica si palesa in ogni aspetto delle nostre vite.

Per comprendere le caratteristiche di questo nuovo fenomeno è importante ricordarsi che l'Homo sapiens con capacità cognitive moderne non è semplicemente un'estrapolazione di tendenze precedenti. I ritrovamenti archeologici mostrano piuttosto chiaramente che noi non facciamo le stesse cose che facevano i nostri predecessori, solo un po' meglio: ricreando mentalmente il mondo noi di fatto facciamo, nella nostra testa, qualcosa di completamente nuovo e diverso.

Questa innovazione è emersa non come adattamento, ma come exattamento, cioè un adattamento nato per assolvere a una certa funzione e che poi finisce per assolvere anche o soprattutto un'altra funzione indipendente da quella originaria.
Queste nuove potenzialità, che hanno fornito il sostrato biologico per la cognizione simbolica, sono rimaste «in sonno» fino a quando, sotto l'impulso probabilmente di uno stimolo culturale, non si sono concretizzate. La mia idea è che questo stimolo è stato l'invenzione del linguaggio, cioè l'attività simbolica per eccellenza.

Qui dunque vediamo la vera grandezza, la vera dignità, dell'uomo.
Considerando queste sue eccezionali facoltà non si può negare che perfino color che reclamano per lui un posto indipendente, quale un ordine, una classe o un sottoregno, abbiano qualche ragione.
L'uomo è veramente un essere a sé stante.


Questa è la verità scientifica.
Tutto il resto sono chiacchiere da bar.
E io faccio scienza. Non chiacchiere da bar.
#248
@Ipazia
Non mi sembra che Einstein, Planck, e tutti gli altri appartengano alla New Age.
Ma questo lo sa chiunque abbia studiato un po' di fisica.
Chi non conosce la fisica mette insieme concetti che non c'entrano nulla....esattamente come hai fatto tu.
Questa non è filosofia. Questa è fisica.
#249
@Viator

La Coscienza cosmica è Dio.
E' un ente di pura Coscienza immateriale, autoconsapevole, intelligente, a-spaziale e a-temporale ed eterna.
Dalla Coscienza cosmica prende forma - istante per istante - la materia in tutte le sue forme....cioè l'Universo nella sua interezza.
Cioè la materia (galassie, pianeti, soli, buchi neri, piante, sassi, animali, homo sapiens) è la manifestazione - istante per istante - della Coscienza cosmica.

Questo è lo schema. Il Campo unificato - che è alla base della materia - è la Coscienza cosmica. E si trova al livello della scala di Planck....cioè a 10^-33 cm.
Col "creazionismo" non c'entra nulla.
E' un concetto che col "creazionsimo" non c'entra nulla.
Noi SIAMO la Coscienza cosmica...come lo è un sasso, una pianta, un cane, una galassia, un atomo, un elettrone.
Più di così non so come dirtelo.
La Coscienza cosmica non è altro da noi...poichè noi SIAMO la Coscienza cosmica...TUTTO è Coscienza cosmica (TUTTO è manifestazione - istante per istante - della Coscienza cosmica)...anche la sedia, e gli atomi, sui quali sei seduto.

Per dirtelo con un esempio...prendi la tua sedia (o un cane o il tuo corpo), la rompi e osservi le molecole. Prendi le molecole le rompi e osservi gli atomi. Prendi gli atomi li rompi e troverai elettroni, protoni e neutroni. Prendi elettroni, protoni e neutroni li apri e alla base trovi la Coscienza cosmica...da cui TUTTO prende forma e si manifesta in varie forme nei vari livelli di realtà - istante per istante.

#250
@viator
Quelli come te pensano che una intelligenza a loro estranea abbia generato una intelligenza (quella umana) che non è in grado di conoscere sè stessa (il problema dell'io, dell'identità, della coscienza continua a sfuggirci) ma sarebbe in grado di riconoscere una intelligenza-madre a noi esterna che avrebbe generato la nostra interna.
Secondo te Dio (o un'intelligenza superiore) creò il mondo e quindi poi l'uomo.

Non è così...non ho mai detto questo.
Non sono un "creazionista". Non credo in un Dio "creatore".
Potresti almeno prenderti la briga di leggere quello che ho scritto nei post precedenti in questo 3d.
Almeno evitiamo che tu mi attribuisca dei concetti che io non ho mai detto.....ed evitiamo di discutere del nulla.
Non è obbligatorio discutere con me eh....non l'ha ordinato il medico.
Ma almeno...se vuoi discutere con me, verifica prima il mio pensiero. Lo puoi trovare in questo 3d...sono pochi post. Non è uno sforzo sovraumano. Ce la puoi fare.  ;D
#251
Citazione di: bobmax il 14 Novembre 2019, 17:48:37 PM
Citazione di: myfriend il 14 Novembre 2019, 11:30:19 AM
@Ipazia

"Poichè il disegno intelligente è più intelligente di un'evoluzione casuale, pensare il disegno intelligente è più intelligente che pensare un'evoluzione casuale"

Non è così.
E' più corretto affermare:
"Poichè esiste intelligenza in Natura - leggi matematiche che governano la fisica dell'Universo, le "informazioni biologiche" contenute nel DNA, l'intelligenza umana - questa non può essere altro che il risultato di un disegno intelligente. Poichè l'intelligenza può derivare solo da una "mente" intelligente. A meno che tu mi dimostri come si possa generare l'intelligenza casualmente. Cioè come può generarsi "casualmente" un comportamento o legge fisica che segue complicate equazioni differenziali e integrali. Solo chi non conosce la complessità e la sofisticatezza della matematica può affermare che un legge fisica che segue un complicato sistema di equazioni differenziali si è creata per caso".

L'intelligenza razionale c'è, e la matematica è forse ciò che la esprime al meglio.

Tuttavia, a mio avviso, questo fatto di per se stesso non è sufficiente a spiegare alcunché della nostra realtà.
Che potrebbe essere frutto di un disegno intelligente, oppure questa intelligenza potrebbe essere sempre esistita. Ma che importa?

In entrambi i casi infatti, la domanda di senso resta senza alcuna risposta.

Occorrerebbe invece chiederci il motivo per cui questa intelligenza c'è. A prescindere da una sua eventuale origine.

Questa domanda è squisitamente etica!

E la risposta non può che giungere da noi stessi.

Dove l'aut-aut è radicale: o il Bene è, oppure niente ha valore.

E se decidiamo che il "senso" è il Bene, allora lo scopo dell'intelligenza non può essere che quello di inoltrarci nel mondo, alla ricerca di noi stessi, alla ricerca di Dio.

La ricerca può avviarsi anche nello sforzo di giungere ai limiti di questa stessa intelligenza, vivendone lo smacco.
Una cosa per volta.  ;D


Prima occorre affermare che la realtà materiale è la manifestazione della Coscienza intelligente che è alla base della materia.
In secondo luogo occorre affermare che la Coscienza manifesta, nelle varie forme di materia, le sue "qualità" o "caratteristiche" che, al livello della Coscienza immateriale, esistono già tutte allo stato potenziale e latente.
In terzo luogo affermiamo che la realtà fisica inanimata manifesta determinate qualità della Coscienza tra le quali ci sono la forza e la potenza di un buco nero o di un sole, il calore e la luce del sole, la solidità di un sasso o l'adattabilità dell'acqua...ma, in generale, la realtà inanimata manifesta un certo tipo di intelligenza della Coscienza cosmica che possiamo riscontrare nelle leggi matematiche che governano la fisica dell'universo inanimato.
E poi c'è la vita. La vita manifesta altre qualità della Coscienza cosmica: la bellezza in un fiore, la forza, la potenza, la violenza, l'aggressività in un lupo o in un leone. La paura, l'agilità in una gazzella.
Queste sono tutte caratteristiche della Coscienza cosmica che si manifestano nelle forme di vita prive di autocoscienza.
Nella vita in generale, ovviamente, si manifesta anche un'altra forma di intelligenza della Coscienza cosmica che potremmo chiamare "equilibrio": le api collaborano con i fiori, gli erbivori mangiano l'erba, i carnivori mangiano gli erbivori...tutto manifesta l'intelligenza dell'equilibrio che permette alla vita non-autocosciente di svilupparsi e di perpetuarsi attraverso la legge dell'equilibrio.

E, infine, c'è l'homo.
L'homo è il risultato di un processo evolutivo (come tutto del resto). Nell'homo è presente sia la parte non-autocosciente - il lupo e la gazzella che sono dentro di noi...codificati negli strati inferiori del nostro cervello...la nostra parte istintiva e animale - che la parte autocosciente.
L'homo manifesta quindi delle qualità specifiche della Coscienza cosmica: intelligenza, autoconsapevolezza, libero arbitrio, compassione....che non esistono nelle specie precedenti della scala evolutiva (cioè non sono manifestate nelle specie precedenti).
Ma manifesta anche le qualità della Coscienza cosmica che si sono manifestate nei mammiferi-rettili-pesci che ci hanno preceduto nella scala evolutiva (procreazione/sessualità, aggressività, violenza, egoismo, paura, gioia, dolore, senso di appartenenza al branco, sottomissione al capo, protezione dei cuccioli, attacco e fuga). Tutte queste cose sono "codificate" nel nostro cervello.


Il problema dell'homo - il dualismo dell'homo - è che in esso sono presenti sia le qualità della Coscienza cosmica presenti nei mammiferi, rettili e pesci che ci hanno preceduto nella scala evolutiva (e cioè procreazione, aggressività, violenza, egoismo, paura, gioia, dolore, senso di appartenenza al branco, sottomissione al capo, protezione dei cuccioli, senso del territorio, attacco e fuga etc ....la nostra "natura inferiore"...o la parte istintiva-animale) - che le qualità specifiche della Coscienza cosmica che esistono solo nell'homo (intelligenza, autoconsapevolezza, libero arbitrio, compassione...la nostra "natura superiore").


Ora...mentre è del tutto normale che il lupo faccia il lupo (nessuno direbbe che il lupo compie il "male" quando uccide e divora un agnello)...noi viviamo il dualismo tra la nostra "natura inferiore" e la nostra "natura superiore".
Cioè, nel nostro cervello, noi abbiamo una "natura inferiore" (la parte di noi che deriva dai pesci, rettili, primi mammiferi) e una "natura superiore" (la parte di noi tipica dell'homo).
La nostra "natura inferiore" è codificata negli strati più interni del nostro cervello (cervello rettiliano e cervello limbico).
La nostra "natura superiore" è codificata nello strato più esterno del nostro cervello (la neocorteccia).


L'homo, quindi, vive il conflitto di questo dualismo.


Possiamo dire, per semplificare, che le azioni e i comportamenti intenzionali (escludendo le azioni puramente istintive) che partono dalla nostra natura inferiore sono il "male".
Le azioni e i comportamenti intenzionali che partono dalla nostra natura superiore sono il "bene".
O, in altre parole, quando mettiamo la natura superiore al servizio della natura inferiore compiamo il male.
Quando mettiamo la natura inferiore al servizio della natura superiore compiamo il bene.
#252
Citazione di: viator il 14 Novembre 2019, 13:17:38 PM
Salve myfriend. Forse giova (ma no....sarà inutile !) sottolineare che la quantistica è tuttora SOLAMENTE UNA COSTRUZIONE TEORICA che non dimostra una bella mazza al di fuori dei presupposti RIGOROSAMENTE SOGGETTIVI E CONVENZIONALI (cioè di matrice umana) che essa stessa si dà.

Poi, citandoti : "E' più corretto affermare: "Poichè esiste intelligenza in Natura - leggi matematiche che governano la fisica dell'Universo, le "informazioni biologiche" contenute nel DNA, l'intelligenza umana - questa non può essere altro che il risultato di un disegno intelligente. Poichè l'intelligenza può derivare solo da una "mente" intelligente."
In natura non esistono leggi. Siamo noi a dar nome di legge alle sequenze di causa-effetto che incontriamo e che troviamo risultare prevedibili. Non sono i meccanismi causa-effetto ad essere creati da una intelligenza, è il loro insieme immensamente concatenato che ha infine generato l'unica intelligenza possibile : quella biologica, evolutasi poi sino alla umana intelligenza mentale e culturale.

Ricordo che l'intelligenza biologica - base di tutte le altre forme - consiste nella superiore capacità di adattarsi all'ambiente in cui si vive.
Stiamo quindi attenti a non coprirci di ridicolo parlando di intelligenze esterne alla nostra intelligenza, perchè sarebbe come farsi un selfie, ingrandirlo, posizionarlo sulla pubblica piazza e mettersi poi ad urlare con il megafono di aver trovato il prototipo oggettivo, originario ed extraumano della bellezza. Saluti.
Io capisco che la maggior parte dei filosofi in matematica è un po' scarsino....ma qui stiamo esagerano.  ;D

In generale, per una distribuzione continua di carica si ha:[9]
 
Questa è una delle leggi matematiche relative alla Legge di Coulomb.
La materia/energia si comporta secondo - o seguendo - questa legge (o equazione) matematica.

Ecco.....dimmi in un modo che non mi faccia ridere a crepapelle - se ce la fai - come spieghi il fatto che un fenomeno fisico che si sarebbe prodotto casualmente possa comportarsi seguendo questa equazione matematica (e quindi l'intelligenza che essa rappresenta).
Come? Sei un filosofo e non conosci la matematica e quindi non sai cosa significhi quel formalismo? E quindi non conosci il sofisticato e tremendo razionalismo che c'è dietro quel formalismo e la quantità sterminata di intelligenza e di logica che c'è dietro a quel formalismo?
E allora di che parli? Di aria fritta....
Ah ecco. L'aria fritta è un'ottima specializzazione.  ;D
#253
Citazione di: InVerno il 14 Novembre 2019, 11:37:22 AM
Mi pare, ma non vorrei sbagliare, che quello che si definisce in questo topic, più che essere il famoso orologiaio è il cosidetto Dio dei vuoti https://it.wikipedia.org/wiki/Dio_dei_vuoti. Storicamente non è stata una grande tattica quella di accostare Dio alla propria ignoranza, una volta dipanata l'ignoranza si è dovuto spostare Dio ancora più in la, ormai risiede in una quarta dimensione subatomica quantistica volatile.. strano che la gente non ci crede più!
In effetti la cosiddetta "realtà" scaturisce dal "vuoto quantistico".
Quel "vuoto quantistico" è la Coscienza universale dalla quale prende forma - istante per istante - la materia.
#254
@Ipazia

"Poichè il disegno intelligente è più intelligente di un'evoluzione casuale, pensare il disegno intelligente è più intelligente che pensare un'evoluzione casuale"

Non è così.
E' più corretto affermare:
"Poichè esiste intelligenza in Natura - leggi matematiche che governano la fisica dell'Universo, le "informazioni biologiche" contenute nel DNA, l'intelligenza umana - questa non può essere altro che il risultato di un disegno intelligente. Poichè l'intelligenza può derivare solo da una "mente" intelligente. A meno che tu mi dimostri come si possa generare l'intelligenza casualmente. Cioè come può generarsi "casualmente" un comportamento o legge fisica che segue complicate equazioni differenziali e integrali. Solo chi non conosce la complessità e la sofisticatezza della matematica può affermare che un legge fisica che segue un complicato sistema di equazioni differenziali si è creata per caso".
#255
Citazione di: Ipazia il 13 Novembre 2019, 23:25:29 PM
Io credo che rivoltare la frittata possa renderla più saporita, ma per quanto intelligente sia la girata, sempre una frittata rimane.
Tu davvero pensi che ciò che percepisci col tuo cervello sia il "reale" e sia tutto il "reale" possibile?
Non sai che il cervello lavora solo all'interno di una gamma ristretta di frequenze e percepisce solo una gamma ristretta di frequenze e crea una "realtà virtuale" a partire dalle frequenze che percepisce?
Ti sei mai chiesta perchè il tuo cervello non vede gli atomi e le molecole che pure sono tutti intorno a noi?
Ti sei mai chiesta perchè il tuo cervello non sente gli ultrasuoni e non percepisce la luce ultravioletta?
Davvero pensi che ciò che vedi e percepisci sia il "reale"?
Che cos'è il "reale"?

Prova a riflettere su questo....