cit phil
"Non direi semplicemente "riscontro reale": Heidegger, ricordiamoci, parlava di "quadratura" fra cielo / terra / divini / mortali... per Rorty, la questione del reale non mi sembra pacificamente riconducibile al sensibile, costeggiando con noncuranza la questione dell'interpretazione di tale sensibile..."
E' vero che ho ragionato un pò oltre le apparenze del discorso heidegeriano, ma devo ancora approfondirlo.
Sono contento di leggere che si sia interessato a questa quadratura come la esponi tu Phil, sopratutto perchè è presente la terra, elemento che non ho mai trovato nella sua filosofia iper-metafisica.
Rorty non credo che sia nei miei piani a breve termine, anche se una lettura veloce la merita, non foss'altro perchè è l'unico apprezzato da Sini nella selva dei monismi americani.E quindi immagino abbia molto lavorato sulla modalità di risposta allo scientismo.
Per quel che mi riguarda invece intendo proprio il sensibile, rozzo senza ulteriori domande filosofiche. Se non quelle del paradigma Peirciano sulle inferenze.
cit phil
"Questo cercare-instillare è proprio lo scoprire-inventare a cui alludevo; è l'aporia del senso semantico che facciamo assurgere ad ontologico, senza però poter poi reggere il mistero di tale sublimazione (le conseguenze sono scandite dalla storia della metafisica... che non va rinnegata, perché è la rotta da cui ci muoviamo)."
Ma perchè usare la parola aporia? se vi è un resto vi è una risposta.
L'aporia non sono le domande che non possono avere risposta?
Il senso ontologico io non lo sento, quando mi accosto a questa tematica, mi sento svuotato interiormente.
Mi sembra che in fin dei conti sia un tentativo goffo di incasellare qualcosa di reale in qualcosa di semantico, solo per far vivere il semantico, il gioco di parole, dei cani derridiani.
In questo senso non credo di capire le tue parole, non ne trovo il filo rosso. Almeno in questa parte di discorso.
Certamente può essere utile per uscire dai pesi delle metafisiche idealizzanti, utilizzare l'arma dell'ironia, il coltellino svizzero per aprire i cieli nichilisti.
Anzi forse addirittura farne proprio il fine, il ludismo creativo che va assieme ai bernoccoli della realtà.
Sì questa parte del discorso la capisco benissimo.
Ottimo
Io ahimè, proprio non ci riesco.
(deve essere questione zodiacale, mi pare buona come scusa
)
O meglio a volte ci riesco molto bene, è che poi mi sento male.....mistero.... (o meglio non voglio dissipare qualche spettro, in fin dei conti innnocuo, a cui ormai sono affezionato
).
Sono soddisfatto di questo 3d, mi succede di rado...grazie
"Non direi semplicemente "riscontro reale": Heidegger, ricordiamoci, parlava di "quadratura" fra cielo / terra / divini / mortali... per Rorty, la questione del reale non mi sembra pacificamente riconducibile al sensibile, costeggiando con noncuranza la questione dell'interpretazione di tale sensibile..."
E' vero che ho ragionato un pò oltre le apparenze del discorso heidegeriano, ma devo ancora approfondirlo.
Sono contento di leggere che si sia interessato a questa quadratura come la esponi tu Phil, sopratutto perchè è presente la terra, elemento che non ho mai trovato nella sua filosofia iper-metafisica.
Rorty non credo che sia nei miei piani a breve termine, anche se una lettura veloce la merita, non foss'altro perchè è l'unico apprezzato da Sini nella selva dei monismi americani.E quindi immagino abbia molto lavorato sulla modalità di risposta allo scientismo.
Per quel che mi riguarda invece intendo proprio il sensibile, rozzo senza ulteriori domande filosofiche. Se non quelle del paradigma Peirciano sulle inferenze.
cit phil
"Questo cercare-instillare è proprio lo scoprire-inventare a cui alludevo; è l'aporia del senso semantico che facciamo assurgere ad ontologico, senza però poter poi reggere il mistero di tale sublimazione (le conseguenze sono scandite dalla storia della metafisica... che non va rinnegata, perché è la rotta da cui ci muoviamo)."
Ma perchè usare la parola aporia? se vi è un resto vi è una risposta.
L'aporia non sono le domande che non possono avere risposta?
Il senso ontologico io non lo sento, quando mi accosto a questa tematica, mi sento svuotato interiormente.
Mi sembra che in fin dei conti sia un tentativo goffo di incasellare qualcosa di reale in qualcosa di semantico, solo per far vivere il semantico, il gioco di parole, dei cani derridiani.
In questo senso non credo di capire le tue parole, non ne trovo il filo rosso. Almeno in questa parte di discorso.
Certamente può essere utile per uscire dai pesi delle metafisiche idealizzanti, utilizzare l'arma dell'ironia, il coltellino svizzero per aprire i cieli nichilisti.
Anzi forse addirittura farne proprio il fine, il ludismo creativo che va assieme ai bernoccoli della realtà.
Sì questa parte del discorso la capisco benissimo.
Ottimo
Io ahimè, proprio non ci riesco.
(deve essere questione zodiacale, mi pare buona come scusa
)O meglio a volte ci riesco molto bene, è che poi mi sento male.....mistero.... (o meglio non voglio dissipare qualche spettro, in fin dei conti innnocuo, a cui ormai sono affezionato
).Sono soddisfatto di questo 3d, mi succede di rado...grazie


, ma anche per molti che ho avuto la fortuna di conoscere...anche qui, si tratta sostanzialmente di distinguere il grano dalla pula...