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Messaggi - viator

#2416
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Civiltà occidentale
03 Novembre 2019, 21:25:37 PM
Salve Sari e salve Ipazia. Eh già! Come mai tutta questa frenesia velocistica che sembra abbia assalito l'manità ? Sembra innegabile che, con lo scorrere delle vicende umane, le stesse "quantità" di tempo vengano sempre più riempite da un crescente numero di eventi.
Cosa mai potrebbe generare un simile andamento ?.

Secondo me ci sono tre tipi di approccio che possono tendere a dare una risposta in merito.

Il primo tipo è di impronta giudizial-sintetica ed è quello usato da Ipazia.
Dal momento che il fenomeno riguarda soprattutto l'attualità (qualche decennio o qualche secolo) evidentemente il responsabile è vicino o addirittura tra di noi e sta pure continuando ad agire. Fatta una rapida indagine, Ipazia ha individuato la causa nei comportamenti di una certa classe sociale.......vi lascio indovinare quale.

Il secondo tipo di approccio, un pochetto più distaccato, è quello usato da Sariputra.
Egli ha dilatato i propri tempi di indagine sino ad includervi, almeno tendenzialmente, l'intera storia dei comportamenti umani. Purtroppo mi sembra che egli non abbia trovato un qualche argomento archetipico che dovrebbe giustificare quello che ai giorni nostri è diventato il motto "chi si ferma è perduto".

Il terzo tipo di approccio (ancor più distaccato al punto che qualcuno lo troverà – sbagliando – fuor della cosiddetta "Grazia di Dio") è quello usato da me all'interno di un mio recente intervento richiestomi da Hlodowig e che riguardava il senso dell'attuale (invece, secondo me, eterno) andamento della globalizzazione. Lo replico qui sotto :

""""""La globalizzazione è la semplice conseguenza di una tendenza naturale espressa dal mondo fisico (ben ben ben ben prima di quello umano!) già a livello elementare.

La tendenza - generata dalla direzione dell'entropia - a contrastare la diffusione troppo omogenea dell'energia con ciò che generi il suo opposto, cioè la concentrazione locale dell'energia stessa.

L'unica possibilità di impedire che l'energia, trasferendosi inesorabilmente da dove ve n'è di più verso dove ve n'è di meno, si "spalmi" ovunque in modo omogeneo facendo cessare gli scambi termici (tutte le forme di energia sono riconducibili e misurabili in calore), è fare in modo che il suo trasmettersi tra i componenti fisici dell'universo generi anche una loro incessante modificazione, trasformazione, complicazione, tale da costituire un fattore di rallentamento ed allontanamento del destino tendenziale finale costituito dalla "morte termica" di un universo il quale, una volta raggiunta la completa uniformità, non potrebbe che "cessare di vivere" poichè in esso sarebbero cessati gli scambi termico-energetici.

Ecco quindi che il senso di tutto quanto accade intorno e noi (ma anche in noi) non è altro che un incessante lavorio che deve produrre il cosiddetto "disordine" vitale che deve opporsi all'"ordine" mortale rappresentato da un eccesso di uniformità.

Quindi la globalizzazione, che prima della nostra comparsa è ciò che ha prodotto atomi, molecole, composti chimici, cellule, tessuti, organi ed organismi...............sta tuttora lavorando, ed ora semplicemente lo sta facendo in modi che, poichè ci convolgono in tempi sempre più stretti (scesi quindi alla scala umana e non più astronomica, geologica o genericamente evoluzionistica) sono diventati a noi stessi riconoscibili.

Il cosiddetto progresso umano infatti non è altro che la veste antropica del meccanismo entropico.

Forse che non siamo in grado di riconoscere, al suo interno, gli stessi fattori che hanno generato e fatto evolvere ciò che c'era e c'è fuori di noi ?

Aumento vertiginoso delle velocità di spostamento e di comunicazione, ridondanza di produzioni e di varietà, spreco di risorse (la natura - oltre alla diversificazione - ama e pratica la ridondanza - però sa anche riciclare !).........................

Si può anche essere contrari alla globalizzazione, ma in tal caso si combatterà la classica battaglia di retroguardia.

Una volta si sarebbe detto : "Dio lo vuole !"..........oggi potremmo solo dire : "l'Entropia lo richiede !" """"".

Saluti.
#2417
Tematiche Filosofiche / Re:Fisica e Tempo
03 Novembre 2019, 13:52:10 PM
Salve. Con l'incausazione mi sembra proprio che non ci siamo. Essa prevederebbe - quale origine dell'essere - l'inesistenza delle cause dell'essere, perciò il nulla considerato come origine dell'essere.

Ma perchè non la smettiamo di sbatterci gli attributi con 'ste storie del nulla, degli effetti privi di cause, del mai, e di tutti 'sti concetti di genere negazionistico che vorrebbero ostinatamente affermare la scoperta dell'acqua calda, cioè l'assenza di ciò che non può essere ?

Basta Lavoisier con il suo "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" per mostrarci la nudità del nulla ed affermare l'eterna universalità del divenire, no ?. Saluti.
#2418
Salve Ipazia."Per escludere l'osservatore e i suoi strumenti di misura é sufficiente creare sistemi sperimentali capaci di escludere le interferenze o ridurle a errori sperimentali accettabili".

Hai superficialmente ragione. Purtroppo della categoria degli "osservatori" fanno parte anche gli "interpreti delle risultanze delle applicazione dei sistemi sperimentali" i quali, invece del fenomeno, osserveranno gli effetti del fenomeno così come sensorialmente registrabili e mentalmente analizzabili.

Credo che l'unico modo per poter aver ragione su certe questioni sarebbe il lasciarsi prendere per il sedere dalla realtà del mondo. Saluti.
#2419
Salve. L'uomo avrebbe la presunzione di poter dominare il mondo attraverso la comprensione del suo funzionamento. In realtà, qualsiasi cosa noi si faccia o si creda, il mondo ogni volta si limiterà a "prenderci per il sedere".

Per fare in modo che l'osservatore non influenzi la situazione osservata, egli deve astrarsi da essa. Deve non-esistere nei riguardi di una situazione che egli vorrebbe misurare e che - correttamente - egli osservatore non sa se esistesse e quanto misurasse prima dell'osservazione stessa, e neppure se esisterà e quanto misurerà dopo l'osservazione stessa.

Inoltre è necessario che il tempo dedicato alla misura risulti rigorosamente istantaneo. Se non lo fosse, la osservazione-misurazione verrebbe falsata dai mutamenti che inevitabilmente intercorrerebbero tra l'inizio e la fine dell'osservazione.

A questo punto sorvolo su altre considerazioni marginali che dimostrano - secondo logica - che l'unico modo di realizzare misurazioni oggettive consiste nell'eliminare il soggetto che vorrebbe compierle.

A questo punto è secondo me chiaro non solo che il mondo ci prende per il sedere, ma anche che ai cultori della filosofia analitica piace un mondo prendersi da soli per il sedere.
#2420
Salve Hlodowig. Scusami ma sono assai ignorante in fatto di comunicazione "social". Figurati che non so cosa significhi esattamente il termine "quote" in linguaggio forumistico : forse "evidenziare", "rimarcare" ?.

La globalizzazione è la semplice conseguenza di una tendenza naturale espressa dal mondo fisico (ben ben ben ben prima di quello umano!) già a livello elementare.

La tendenza - generata dalla direzione dell'entropia - a contrastare la diffusione troppo omogenea dell'energia con ciò che generi il suo opposto, cioè la concentrazione locale dell'energia stessa.

L'unica possibilità di impedire che l'energia, trasferendosi inesorabilmente da dove ve n'è di più verso dove ve n'è di meno, si "spalmi" ovunque in modo omogeneo facendo cessare gli scambi termici (tutte le forme di energia sono riconducibili e misurabili in calore), è fare in modo che il suo trasmettersi tra i componenti fisici dell'universo generi anche una loro incessante modificazione, trasformazione, complicazione, tale da costituire un fattore di rallentamento ed allontanamento del destino tendenziale finale costituito dalla "morte termica" di un universo il quale, una volta raggiunta la completa uniformità, non potrebbe che "cessare di vivere" poichè in esso sarebbero cessati gli scambi termico-energetici.

Ecco quindi che il senso di tutto quanto accade intorno e noi (ma anche in noi) non è altro che un incessante lavorio che deve produrre il cosiddetto "disordine" vitale che deve opporsi all'"ordine" mortale rappresentato da un eccesso di uniformità.

Quindi la globalizzazione, che prima della nostra comparsa è ciò che ha prodotto atomi, molecole, composti chimici, cellule, tessuti, organi ed organismi...............sta tuttora lavorando, ed ora semplicemente lo sta facendo in modi che, poichè ci convolgono in tempi sempre più stretti (scesi quindi alla scala umana e non più astronomica, geologica o genericamente evoluzionistica) sono diventati a noi stessi riconoscibili.

Il cosiddetto progresso umano infatti non è altro che la veste antropica del meccanismo entropico.

Forse che non siamo in grado di riconoscere, al suo interno, gli stessi fattori che hanno generato e fatto evolvere ciò che c'era e c'è fuori di noi ?

Aumento vertiginoso delle velocità di spostamento e di comunicazione, ridondanza di produzioni e di varietà, spreco di risorse (la natura - oltre alla diversificazione - ama e pratica la ridondanza - però sa anche riciclare !).........................

Si può anche essere contrari alla globalizzazione, ma in tal caso si combatterà la classica battaglia di retroguardia.

Una volta si sarebbe detto : "Dio lo vuole !"..........oggi potremmo solo dire : "l'Entropia lo richiede !". Saluti.
#2421
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Civiltà occidentale
01 Novembre 2019, 21:04:36 PM
Salve. Per Freedom : "I genitori lo farebbero perché i figli sono pezzi e core. Tutti i genitori lo sanno".
Quasi commovente (non per me che sono un cinico bestiale). E profondamente vero.....solo che questo non è un forum sentimental-psicologico, altrimenti potremmo dilungarci sul perchè per alcuni genitori partenopei (e non) i figli siano pezzi 'e core mentre per altri siano dei semplici scarrafoni.
Poi occorrerebbe precisare : Non è che tutti i genitori lo SAPPIANO. E' che tutti i genitori lo SENTONO. Sentire, credere, capire, sapere ..............................che confusione viene fatta tra questi quattro verbi !.

Poi : "E' veramente singolare attribuire maggiore piacevolezza o meno dolore alla scelta di chi si fa torturare a morte piuttosto che dire un nome. Singolare e, temo, irreale". Singolare certamente, irreale non credo poichè se così fosse dovremmo escludere l'esistenza di Santi che considerassero meno dolorosa la tortura e la morte rispetto alla prospettiva della perdita dell'eterna beatitudine. Idem nel caso di laici che ritenessero indegno il continuare a vivere dopo aver nuociuto o tradito ai propri principi. Saluti.
#2422
Salve Freedom. : Citandoti : "C'è tutta una serie, discretamente numerosa, di valori ideali che, anche per un non credente, superano l'importanza della sopravvivenza biologica. Penso ai genitori che scambierebbero la loro vita con quella dei figli; penso a tutte quelle persone che, pur torturate sino alla morte, hanno barattato la propria esistenza per non tradire gli altri; al sacrificio militare cosiddetto eroico; penso anche ad innumerevoli casi, (sport estremi, scommesse idiote ma reali, etc.) anche patologici (anoressia) nei quali il principio assume valore assoluto, irrinunciabile e dunque superiore a qualsiasi altra cosa".
Volendo analizzare un poco più profondamente, secondo me sarebbe che lo scambiare la propria vita con quella dei figli rappresenta proprio quello che vorrebbe o dovrebbe superare. Cioè un lampante esempio di istinto di sopravvivenza generazional-collettivo-di specie, quindi una manifestazione ancora superiore al più basso ISTINTO di SOPRAVVIVENZA INDIVIDUAL-EGOISTICO.

Per quanto riguarda gli altri casi (i "più alti" valori ideali, l'abnegazione, l'eroismo, lo stoicismo, le proprie personali scelte, convinzioni, ossessioni...........a parte l'esistenza - in natura - delle perversioni le quali sembrano talvolta voler contraddire meccanismi e "scopi" naturali.............dovrei dirti che - sempre secondo me - finisce sempre per trattarsi do scegliere la prospettiva più piacevole (l'abnegazione pùò risultare piacevole per il masochista) o, quanto meno, quella MENO DOLOROSA tra quelle che ci prospettiamo.

L'abnegazione assoluta, incondizionata, totale, autonullificante è in realtà impossibile da affrontare poichè l'uomo non ha la capacità di annullare il senso della propria esistenza. Saluti.
#2423
Salve Hlodowig. Cosa intendi per "specifico" ? Il problema della globalizzazione ?...................quello della immigrazione senza controllo ?. Chiariscimi. Grazie e saluti.
#2424
Salve. La famiglia è un altro bel tabù che non bisogna smuovere troppo altrimenti si solleva troppa polvere.

Troppo difficile ed imbarazzante anche per una istituzione sovranazionale il definirla in chiave di diritto come "l'unione legale di un minimo di due persone una delle quali è genitore biologico od adottivo di almeno uno degli altri membri".
Uomo e donna coniugati ma senza figli non sono una famiglia, bensì una coppia (poi esisterà il Diritto delle Coppie).
Due uomini coniugati (se previsto dal locale Diritto) accanto ai quali conviva almeno un figlio biologico (o un figlio adottivo - se previsto dal locale Diritto) di uno del due, formano una famiglia.
Idem, nel caso di due donne.
Un vedovo od una vedova con almeno un figlio biologico (oppure legalmente riconosciuto dal coniuge defunto, oppure adottato) sono una famiglia. Qualcuno per secoli e secoli ha preteso, sostenuto, suggerito la coincidenza tra MATRIMONIO, SESSO, AMORE e FAMIGLIA allo scopo di mantenere il potere dei propri funzionari addetti alla celebrazione matrimoniale.
Saluti.
#2425
Salve. Ecco allora perchè certe etnie ne fanno di tutti i colori per arrivare nell'Europa o comunque dall'uomo bianco ! : "Voi uomini bianchi pretendete che noi ariamo la terra, che tagliamo l'erba, che da questa otteniamo del fieno e lo vendiamo, affinché diventiamo ricchi. Voi uomini bianchi conoscete solo il lavoro. Io non voglio che i miei giovani uomini diventino uguali a voi. Gli uomini che lavorano sempre non hanno tempo per sognare, e solo chi ha tempo per sognare trova la saggezza"..................................
E' perchè, nella loro saggezza, invece di lavorare hanno sognato di trasferirsi in un posto in cui ci sia poco da lavorare e molto da sognare........facendosi mantenere da chi lavora troppo per i loro gusti !. Saluti.
#2426
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
29 Ottobre 2019, 12:42:06 PM
Salve Sari. La pulsione all'avere secondo me merita un piccolo approfondimento esistenziale.
Il problema è la divaricazione tra l'essere e l'avere, nel senso che dal punto di vista della "necessità" psichica a nessuno di noi interesserebbe l'avere, il quale notoriamente è il regno della precarietà, della relatività, della caducità e dell'imprevedibile mutevolezza dei valori.
Purtroppo però ciò che ci interessa veramente (l'essere, cioè il consistere stabilmente come valore autosufficiente) non è alla portata di tutti.

Ecco allora che chi è consapevole di "non essere abbastanza"è costretto, come minimo, a "sembrare di essere abbastanza", cosa che avviene appunto attraverso lo sfoggio di ciò che si ha.

Quindi avremo che "meno si è.............più si avverte il bisogno di apparire (attraverso ciò che si possiede)".

E' questa considerazione - ad esempio - quella che io uso per giudicare le persone quando mi vengono presentate: più chiassosa sarà la loro apparenza, più fiacca la loro sostanza. Saluti.
#2427
Tematiche Filosofiche / Re:Metafisica ed energia
28 Ottobre 2019, 21:22:12 PM
Salve Ipazia. Approvo, vedendo che sei tutto sommato d'accordo con me anche se  secondo significati assai più giocosi. Saluti.
#2428
Tematiche Filosofiche / Re:Metafisica ed energia
28 Ottobre 2019, 13:39:15 PM
Salve Jacopus. Secondo me la fisica è il regno della materialità nei suoi aspetti sensorialmente percepibili e mentalmente organizzabili.
La metafisica, quello di tutto il resto (cioè tutto ciò che noi possiamo sentire interiormente senza poterlo capire, tutto ciò che possiamo liberamente concepire senza poterlo dimostrare (convenzionalmente) vero, tutto ciò che esiste essendoci ignoto (e finchè resti ignoto)................in pochissime parole la fisica è il regno del sapere, la metafisica quello del sentire (interiore) e dell'essere.

Purtroppo con ciò credo di non riuscire ad essere chiaro, ma sfortunatamente con il tempo sono diventato sempre meno resistente nell'illustrare punti di vista particolarmente elaborati.

Quanto sopra, comunque, riguarda la delimitazione culturale attuale e convenzionale tra fisica e metafisica. Infatti un tempo l'ambito fisico era, per la nostra cultura, immensamente più ristretto ed il suo progressivo ampliamento storico dovrebbe semplicemente mostrarci che il rapporto tra scienza fisica e mondi metafisifici è solamente quello tra il noto (NOTO non significa necessariamente VERO) e l'ignoto che prima o poi ci diventerà noto.

Circa il percorso evolutivo (o cronologico o gerarchico) secondo il quale le manifestazioni energetiche della biologia siano via via apparse in forme diverse (dalle più "semplici" alle più "evolute" perchè più complesse) che si sono sovrapposte le une alle altre, ciò a me pare di una evidenza elementare.

Escludendo il fatto che io sia un genio cosmicamente innovativo, la (da te asserita) assenza di riscontri scientifici in proposito non può venir imputata che a qualche genere di ulteriore fraintendimento fra noi.

Mi dispiace ma, a tal punto, non posso ripartire dai fondamenti (distinzione tra psiche e mente che tu mi sembra dai per poco chiara) per illustrare il percorso che colleghi la fisicità di un organismo alla metafisicità dei contenuti di una mente ospitata dal medesimo organismo. Cari saluti.
#2429
Tematiche Filosofiche / Re:Metafisica ed energia
27 Ottobre 2019, 18:41:05 PM
Salve Jacopus. Mi sembra che tu della metafisica abbia una visione esclusivamente culturale, cioè che essa secondo te consista solamente in ciò che di umano non è scientificamente descrivibile e fisicamente canonizzabile. Non sono certo d'accordo.

Poi, citandoti: "Per quanto riguarda la tua teoria evoluzionistica, Viator, direi che non è possibile accettarla, se non come provocazione, poichè tutti i processi che hai descritto sono contemporanei e non possono essere posti in una scala gerarchica". ..................................non comprendo dove si porrebbe la contemporaneità - all'interno di una evoluzione biologica - della comparsa di aspetti chiaramente correlabili all'interno di una progressiva diversificazione e complicazione multimilionaria (in anni) quali il metabolismo, la sensorialità, gli apparati motorii, le funzioni psichiche e quelle mentali. Saluti.
#2430
Tematiche Filosofiche / Metafisica ed energia
26 Ottobre 2019, 18:06:39 PM
Salve. Un'altra mia piccola provocazione intellettuale basata su di una mia debolezza : la presunzione di riuscire a spiegare cosa possa essere la metafisica.

Consideravo come il nostro modo di vivere sia sempre più condizionato dalla disponibilità di energie (di fonte artificiale) intorno a noi. Ciò per quanto riguarda l'attualità. Passando però in esame tutti i possibili modi di vivere mi accorgevo anche che – tutto sommato – TUTTE le modalità del nostro vivere risultino condizionate dall'energia, in forma evidente o nascosta, naturale od artificiale.

Infatti ciò è anche intuitivamente giustificato dal punto di vista filosofico, per il quale accanto all'essere (attributo e dimensione della materia) il necessario contrappunto è costituito dal divenire (attributo e dimensione dell'energia).

Notavo anche che, dal punto di vista ontogenetico, le manifestazioni energetiche che permettono il vivere biologico, hanno conosciuto una evoluzione che le ha viste apparire – attraverso il tempo – nelle loro diverse forme.

Siamo passati quindi dalla fase in cui la vita era basata sulla sola energia chimica (metabolismo), a quella in cui apparve quella elettrochimica (impulsi nervosi), poi quella meccanica (impulsi muscolari), quindi ancora a quella psichica (energia psichica intesa come sequenze di impulsi generanti la base dello psichismo, cioè i comportamenti e le reazioni connesse con l'istinto di sopravvivenza), poi, avviandosi verso le "sfere" della sempre più complessa IMMATERIALITA', l'energia cerebrale a base elettrica ha iniziato a generare comportamenti ed effetti sempre meno basati sulla materialità (per carità....sempre presente ed indispensabile !) dei suoi supporti e costituentisi in specifiche strutture e funzioni FORMALMENTE indipendenti dal resto. In sostanza, quando ha cominciato a manifestarsi la nostra capacità di astrazione.
Secondo me è stata questa l'evoluzione che ha portato, attraverso la mente e la cultura, a generare il concetto stesso di METAFISICA.

E' successo quando abbiamo constatato che le nostre nozioni di fisica non ci permettevano di razionalizzare, concretizzare su base fisica ciò che - pur prodotto dalle nostre funzioni psichiche e mentali – non abbiamo la capacità di riconoscere quale manifestazione "energetica" troppo profonda e complessa.

Forse che con il progressivo dilatarsi delle conoscenze fisiche non abbiamo assistito all'assorbimento, da parte delle stesse, di innumerevoli manifestazioni precedentemente trovate inspiegabili e classificate come appartenenti alla metafisica, all'ultraterreno, allo spiritistico......................?.

La METAFISICA, miei cari, secondo me è solamente quell'insieme di manifestazioni energetiche endocraniche che risultano di esito più complesso di quanto certe altre nostre manifestazioni energetiche endocraniche (mentali, razionali, intellettuali, mnemoniche etc. etc.) riescano a poter giustificare e comprendere. Saluti.