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Messaggi - bobmax

#2416
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
05 Dicembre 2019, 13:24:15 PM
Citazione di: Ipazia il 05 Dicembre 2019, 09:54:05 AM
E con l'etica come la mettiamo ?

L'Etica non c'è!
Ipazia...

Nessuna regola, precetto, comandamento potrà mai essere assoluto.
E neppure nessuna "prova" definitiva può esservi di una Verità assoluta.

Perché la Verità è solo dentro di te.

Ma non come un qualcosa da tirar fuori...

Perché non è separata da te stessa.
Come potrebbe mai esserlo?

La Verità sei tu.
#2417
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
05 Dicembre 2019, 09:25:14 AM
Non vi è nessun mattone elementare su cui fondare la realtà fisica.

Se ci fosse sarebbe l'assoluto.
E l'assoluto non può proprio esserci...

Di modo che il riduzionismo, se non vuole essere superstizione (fermarsi ai quark è superstizione) deve necessariamente fondarsi sul nulla.

Meglio allora considerare il mondo fisico nella sua incommensurabilità.
Tutto si manifesta perché espressione di questo mondo fisico. Dove nulla può essere aggiunto, perché è tutto quello che c'è.

E se l'aggregazione della materia si manifesta come cervello, quel cervello non può avere nulla di più del mondo fisico che l'ha prodotto.
Senza bisogno di postulare entità trascendentali..

E questo è Ockham.
#2418
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
04 Dicembre 2019, 22:22:07 PM
Citazione di: Ipazia
Citazione di: bobmax
La matematica è espressione del nostro pensiero razionale, che a sua volta fa parte del mondo.
Non dovrebbe perciò stupire quanto la matematica sia coerente con la realtà fisica, e come addirittura formule astratte si rivelino in seguito conformi al mondo fisico.
E' infatti lo stesso mondo fisico a generare queste formule!

Direi proprio di no. Dietro ogni formula, da quelle di Archimede alle attuali, vi è un lungo lavoro di speculazione logico-matematica per riflettere le regolarità dell'universo in postulati teoretici con capacità predittive.

Ma il lavoro di speculazione non deriva da questo stesso mondo fisico?
Da dove se no?

Citazione
CitazioneAnche l'eleganza o l'estrema complessità con cui la matematica descrive la realtà, non fanno che rispecchiare il "sistema" mondo.
E' il mondo che guarda se stesso.

Appunto: rispecchiamento della parte del mondo autocosciente sul mondo. L'immagine nello specchio non sono io, ma è un artificio, un io virtuale. L'idealismo pensa che la causa dell'esistenza del mondo sia l'immagine nello specchio e non viceversa. In realtà l'immagine è sullo specchio, ma l'artificio è così potente che ce la fa apparire nello specchio. Su questi inganni "analogici" si regge l'idealismo.

L'idealismo qui non c'entra.
Rispecchiare nel senso che la matematica non è altro che l'espressione di ciò che già c'é.
Ne è la chiarificazione.
Ogni sapere deriva dal mondo stesso. E' già in esso, in ciò che è.
Non vi è alcun fuori.
#2419
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
04 Dicembre 2019, 16:01:06 PM
La matematica è espressione del nostro pensiero razionale, che a sua volta fa parte del mondo.
Non dovrebbe perciò stupire quanto la matematica sia coerente con la realtà fisica, e come addirittura formule astratte si rivelino in seguito conformi al mondo fisico.
E' infatti lo stesso mondo fisico a generare queste formule!
 
Anche l'eleganza o l'estrema complessità con cui la matematica descrive la realtà, non fanno che rispecchiare il "sistema" mondo.
E' il mondo che guarda se stesso.
 
Poiché nessun sistema è in grado di uscire da se stesso, vano sarebbe sperare di cogliere, nel mondo, la "prova" di ciò che lo regge.
La complessità, l'eleganza della matematica, altro non fanno che confermare questo nostro "sistema" mondo. Che si mostra con la propria coerenza razionale, nella certezza suo stesso esserci, ma di per se stesse queste formule nulla aggiungono a ciò che c'è. Solo lo chiariscono!
 
E' a mio avviso estremamente importante considerare che solo di un "chiarimento" si tratta, mai della Verità.
La matematica, così come ogni altro sapere umano, contribuisce al "chiarimento" di ciò che c'è. Ma non fornisce alcuna risposta al perché c'è. Nè cosa sia davvero.
 
Ogni volta che ci azzardiamo a vedere, in ciò che è soltanto chiarimento, una "verità" assoluta, ecco che cadiamo nella superstizione!
 
Diverso è invece l'inoltrarci nel mondo, e quindi anche nel sua "matematica", alla ricerca del limite.
Il limite, dove naufraga inevitabilmente il pensiero razionale, che va alla ricerca del Vero.
 
Occorre però consapevolezza del limite.
Se manca questa consapevolezza, cadiamo nella superstizione. Ossia nel credere Vero ciò che è soltanto "cifra".
 
Un esempio di questa caduta può essere il teorema di Cantor, che nella sua dimostrazione attualizza l'infinito! Una pretesa assurda, che deriva dalla presunzione di trattare l'infinito come cosa tra le cose.

Mentre l'infinito non è affatto una cosa! L'infinito è un'idea aperta...
#2420
Scienza e Tecnologia / Re:Il mondo del fotone…
04 Dicembre 2019, 08:53:02 AM
Non può esservi ragione.

L'Essere non può avere "ragioni" di sorta.

Non sarebbe Essere.

Non avendo ragioni, coincide con il Nulla.

Tuttavia... è esso stesso la Ragione.

Di modo che solo dentro me stesso posso trovare la ragione del Tutto.

Scavando nell'abisso del nulla metafisico.
Spinto dal dolore per tutto il male del mondo. Di cui sono responsabile.

Perché io sono l'origine.
#2421
Scienza e Tecnologia / Il mondo del fotone…
03 Dicembre 2019, 17:22:08 PM
S'i' fosse foco, arderei 'l mondo; s'i' fosse vento, lo tempesterei; s'i' fosse acqua, i' l'annegherei;

e s'i' fosse fotone... in che mondo sarei?
 
Il fotone ha un che di arcano.
Senza massa, corre per l'universo alla massima velocità possibile.
 
Così almeno appare a chi lo osserva.
Ma per il fotone come stanno le cose?
 
Esiste davvero un mondo per il fotone?
 
Perché con il suo galoppare instancabile, l'immensità del nostro universo è un puro nulla e i suoi miliardi di anni... mai esistiti!
 
Lo vediamo partire da una stella lontana, e viaggiare viaggiare sino a giungere sino a noi.
Ma in realtà, per il fotone, le cose sono ben diverse...
 
Lui non è prima partito, poi in viaggio, e infine arrivato. Non è questo ciò che ha vissuto.
Il fotone... è sia partito, sia arrivato, sia in viaggio in quello stesso unico istante che dura la sua vita!
 
Se ne sta beato in quel singolo punto che è l'universo senza tempo.
 
La luce, il fotone, pare essere messaggera di quel Nulla che fonda ogni cosa.
Messaggera di speranza, per chi come me si ritrova nel centro dell'universo. Sì, sono proprio nel centro.
Perché solo nel centro posso essere.
 
E allora mi coglie la Compassione, per tutto quello che c'è, e per me stesso.
#2422
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
02 Dicembre 2019, 04:54:04 AM
Viator,
con "esserci" è sempre implicita la compresenza di soggetto e oggetto.
Sia che ci si riferisca all'oggetto: quella cosa c'è, sia al soggetto: io ci sono.

L'oggetto è perciò separato dal soggetto, se ne sta "fuori".

Essendo la sua essenza questa separazione, non ha alcun senso ipotizzare un "dentro".
Tutto è oggetto, tranne il soggetto, che non può mai essere ridotto a oggetto.

La scissione soggetto/oggetto è infatti insuperabile.
#2423
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
01 Dicembre 2019, 20:28:24 PM
Viator,
"esistere" è un termine comune della lingua italiana. Per l'uso corrente coincide con "esserci".
 
Se invece lo vogliamo considerare nell'ambito della Filosofia dell'Esistenza, allora "esistere" è COMUNICAZIONE, ovvero coscienza della propria TRASCENDENZA.
 
Ma non scomoderei quest'ultima accezione per trattare della MATERIA.
#2424
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
01 Dicembre 2019, 20:21:31 PM
Ipazia,
non è questione di generosità o meno.
Ma di rispetto della logica.
Se si ammette l'inizio del tempo non si può poi chiedersi cosa c'era prima...
Occorre fermarsi, perché si è giunti al limite.
 
Se non si avverte il limite, e si pretende di continuare a ipotizzare... si fa un affronto alla logica!
Questo è un vuoto di pensiero purtroppo diffuso.
#2425
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
01 Dicembre 2019, 17:41:08 PM
Concordo Ipazia,
 
ma Carlo Rovelli per favore no...
Brava persona, senz'altro, e questo è di gran lunga l'aspetto più importante.
Buon divulgatore, può anche questo andare...
 
Ma certamente pure molto confuso!
Soprattutto quando si azzarda a fare filosofia.
 
Basterebbe l suo chiedersi pensoso su cosa c'era prima del Big Bang. Ossia cosa c'era prima del tempo!
(Non che il Big Bang sia verità assoluta, che diamine, ma se lo si mette come premessa...)
 
E poi la sua visione atomista, che altro non è che l'illusione di poter oggettivare l'assoluto!
 
Per farsi un'infarinatura è ottimo, ma poi occorre andare oltre.
 
Certo, è quello che passa il convento... Ma è un convento che sa di stantio.
Sembra che ci offra chissà che... e invece è una minestra riscaldata che non ci nutre quanto ci necessiterebbe.
#2426
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
01 Dicembre 2019, 15:34:28 PM
Ogni direzione che si segue nella ricerca della Verità ha senz'altro la sua nobiltà.
Ciò che importa è la nostra fede, fede nella stessa Verità, che si manifesta con la nostra volontà di essere il più possibile onesti intellettualmente.

Questa onestà non significa affatto una conoscenza della Verità, anzi! Significa invece proprio l'opposto: consapevolezza di non possederla.

La fisica può essere un'ottima occasione per la nostra ricerca.
Ma sempre e solo per la possibilità che ci offre di avvertirne il limite.

Per esempio, le equazioni di Maxwell sono meravigliose nella loro semplicità e profondità.
Una volta approfonditi i concetti di divergenza e di rotore, la nostra mente può restare affascinata dalla propagazione magica delle onde elettromagnetiche...

E lo stesso può capitare studiando le trasformazioni di Lorentz. Magari provando ad immedesimarsi in quel fotone di luce, per il quale il nostro universo non è che un punto e il suo tempo un istante...

Oppure valutando la teoria del Big Bang. Dove lo spazio e il tempo hanno inizio! Se questo è vero, dove sono io se non ancora in quell'istante iniziale?

Occorre però avvicinarci alla fisica con umiltà, perché le riflessioni che ne possiamo trarre sono sempre ipotetiche, mai Verità. Come potrebbero?

Un aspetto per esempio che dovrebbe essere tenuto presente, è il concetto di materia.

La materia infatti non coincide con la massa.
Sono due concetti diversi.

La massa ha che fare con la forza: F = m*a.

Mentre la materia ha a che fare con lo spazio. Lo spazio può essere pieno o vuoto.
Laddove è pieno là è la materia.

Si riteneva che la massa fosse una proprietà intrinseca della materia. Ma sia la relatività ristretta e sia, soprattutto, la fisica delle particelle, hanno messo in crisi questo legame materia-massa.

L'inesistenza della massa nulla ha che vedere con l'inesistenza della materia.

Perché la materia è la negazione del vuoto, e il vuoto a sua volta è negazione della materia.
Materia e vuoto donano significato uno all'altra in un gioco senza fine.

Ma non vi sono di per sé stessi! Cerco la materia? Trovo vuoto. E viceversa cerco il vuoto e mi ritrovo qualcosa che sembra materia...

Che la materia non esista di per sé, così come il vuoto di per sé, è una considerazione squisitamente filosofica.

Infatti, uno spazio pur piccolo a piacere, occupato da "vera" materia, ossia materia che non si rivelerà mai composta da vuoto ad un'indagine più approfondita, renderebbe impossibile il divenire!
Sarebbe il classico granello di sabbia che incepperebbe il divenire del mondo.
E lo stesso avverrebbe nel caso di uno spazio assolutamente vuoto!

L'assoluto non può sussistere con il relativo.
Ne basterebbe infatti un'infinitesima porzione, per legare a sé e assolutizzare l'intero universo.
#2427
Citazione di: myfriend il 01 Dicembre 2019, 12:57:29 PM
Citazione di: bobmax il 01 Dicembre 2019, 12:22:33 PM
Citazione di: myfriend
E' vero che TUTTO è UNO.
Ma ognuno ha un proprio grado di consapevolezza o inconsapevolezza rispetto a questo fatto.

La vedi la contraddizione?
Guarda che tutto è UNO.
Ma se vai nella savana a piedi e incontri un leone, quello ti MANGIA.
Perchè, anche se tutto è UNO, lui non ne è consapevole.
Tu puoi raccontargli quello che vuoi.
Lui ti mangia lo stesso.

Insisti nella tua contraddizione.
Una contraddizione abissale, molto meglio sarebbe non nominarlo proprio l'Uno!

Ma certo che il leone mi mangia!

Non c'entra nulla la consapevolezza, questa è la coerenza con cui l'Uno si manifesta, è il suo amore.
Perché potrebbe non esserci affatto il Cosmo, neppure il leone che mi mangia...

Invece c'è.
E questo è l'unico autentico miracolo: esserci.

Un esserci coerente con se stesso, con i leoni e tutto il resto.

Un esserci, che tuttavia è puro nulla.
#2428
Citazione di: myfriend
E' vero che TUTTO è UNO.
Ma ognuno ha un proprio grado di consapevolezza o inconsapevolezza rispetto a questo fatto.

La vedi la contraddizione?
#2429
Ma il Gesù storico non ha nessuna importanza!
Può pure non essere mai esistito, non cambia nulla.

È il messaggio che conta, non il messaggero.

E il messaggio ha valore solo dentro di noi, nella profondità del nostro essere.

D'altronde l'esistenza è comunicazione.
Pura comunicazione, che prescinde dai poli che paiono comunicare.

Perché questi poli non esistono!
Non vi è infatti nessuna effettiva separazione.

Anche se ciò può risultare paradossale. Non vi è nessuno che comunichi, vi è solo Comunicazione!

Che poi altro non è che l'Esistenza che diventa consapevole della propria Trascendenza, dell'Uno.
#2430
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
01 Dicembre 2019, 09:27:25 AM
Come ogni rito, anche il Natale è senz'altro espressione concreta dello slancio esistenziale verso l'Assoluto.

Tuttavia questa "concretezza" ha un prezzo: l'inevitabile caduta nella superstizione.

Nella ricerca, spesso inconsapevole della Verità, queste superstizioni devono essere superate.

L'ateismo è sovente un modo, ingenuo, di metterle in discussione.

Ingenuo, perché non si avvede di essere esso stesso una superstizione, non diversa da quelle che vuol combattere.

Solo quando quel giovane si ritroverà all'inferno, se ne avrà la fortuna, potrà constatare la banalità del proprio ateismo.