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Messaggi - InVerno

#2431
Tematiche Filosofiche / Lo starec Zosima
25 Giugno 2021, 06:54:01 AM
Secondo me, nelle intenzioni dell'autore, c'era la volontà di elevare il personaggio di Zosima ben oltre a queste dispute, che nel romanzo vengono esemplificate chiaramente: da una parte i laici che accusano i monaci di non fare niente e "non pagare l'imu" e i religiosi che si appigliano a incredibili sciocchezze come decidere o meno la santità attendendo se il cadavere dell'anacoreta puzza o non puzza. Zosima e le sue parole godono di una luce che intende trascendere tutto questo "pour parler", e se anche sono ancorate ad un certo contesto, ambiscono ad una universalità sensuale e palpabile, come si confà ad un mistico. Il tema secondo me, più che il peccato originale, è quello dell'uomo che si chiude in sé stesso e che smette di sentirsi responsabile dell'umanità, tema che a volte iconograficamente a volte viene dato con l'immagine dell'uovo entro il quale l'uomo si può chiudere dentro, o anche "l'orticello" per dirla all'italiana a cui il proprio sguardo autolimitare, e la conseguente soluzione proposta è cattolica, non nel senso di fazione di testoni religiosi, ma nel senso vero della parola.
#2432
A me pare un modo fallace di interpretare la questione. Per esempio nell'altro topic mi hai risposto (riferisco a Jean) chiedendomi se "anche" la morte della giovane ragazza ligure fosse "statisticamente irrilevante", ma il punto non è questo. Non nascondo che provengo dallo stesso paese (Città?) e che conoscevo per vie traverse la famiglia, e che è un lutto che si è "sentito" personalmente e come comunità, questo tuttavia non ha niente a che fare con la statistica. L'idea che da una parte vi siano freddi calcolatori di statistiche che macinano tabelle e percentuali e dall'altra uomini di cuore sensibili al sibilo dei refoli di vento tra le foglie, è una semplice revisione di un ragionamento per binomi già frullato e rifrullato intorno ad altri concetti chiave in termini di pro e contro...Nulla è irrilevante, e ci sono diverse euristiche a disposizione, alcune più adatte a certi contesti che ad altri.
#2433
Percorsi ed Esperienze / YOUTUBE è forse telepate?
21 Giugno 2021, 14:50:52 PM
Sottovaluti il numero di persone che possono aver fatto quel tipo di ricerche. I motori di ricerca possono essere usati sfruttando le loro funzioni (cioè attraverso una sintassi della domanda specifica per comunicare con il motore) oppure "di traverso" scrivendo "pezzi di informazione" non adeguatamente formattati, ma che il motore proverà comunque a completare. La mia sensazione (suffragata da nulla) è che la maggior parte delle persone utilizzi la seconda funzione e quindi il database di google sia pressochè pieno di questo tipo di "queries", particolarmente di pezzi di testo di canzone. E' anche una tecnica di comunicare con il motore, chiedendo espressamente un determinato risultato, senza però alterare la sintassi della ricerca. Penso anche che i dati che google ha di te possono essere interpolati per chiudere il cerchio (per esempio la data di pubblicazione media della musica che generalmente cerchi) e altre funzioni incrociate che possono fornire profili abbastanza precisi su di te, senza che tu le abbia esplicitamente mai espresso nulla a riguardo.
#2434
Tematiche Filosofiche / Filosofi nel 2021
14 Giugno 2021, 12:00:16 PM
Beh innanzitutto chi sono i filosofi? Non ricordo una volta aver sentito qualcuno esser chiamato con questo appellativo, a meno che non avesse qualche titolo di studio in storia della filosofia, un requisito che restringe il campo drasticamente, praticamente equiparandolo salvo rarissime eccezioni (addirittura chiamare qualcuno "filosofo" senza che esso abbia un titolo di studio, può essere anche una neanche troppo velata presa per il culo). Perciò ce ne sono tanti, la maggior parte lavora nella costellazione di qualche accademia, si esprime principalmente a favore e nel tentativo di impressionare questo ristretto circolo, e ambisce magari o a essere ricordato nei corsi a venire, dove un sempre minore numero di pubescenti vorrà partecipare con la promessa di diventare novelli Socrate, ma nella migliore delle ipotesi, anzichè scendere in strada e parlare con la gente, finirà a insegnare la materia che hanno appena imparato . E' un pò quello che succede (mi han detto) a egittologia. Fusaro non ha paura del torbido, e in questo lo apprezzo, nel resto meno.
#2435

Gli innumerevoli difetti e problemi dell'agricoltura tradizionale non sono in discussione. A differenza della Cattaneo le mie critiche al "bio"  non hanno come effetto secondario quello di rivalutare il tradizionale, al contrario, affermo che il bio fà ancora troppo poco per essere un vero e proprio modello alternativo, che dovrebbe riguardare anche le dimensioni d'azienda, le metodologie e altre questioni estrinseche, anche etiche,  e spingersi molto oltre, come requisiti, obbiettivi e aspirazioni, per far risaltare ancora di più vantaggi che ad oggi sono ancora modesti principalmente per assenza di coraggio e leva economica. Non ho nessuna intenzione di "smascherare" il bio, al massimo il bio della pubblicità, ma vorrei che ciò che diversifica due metodologie non sia solamente una questione di sensazioni. Quando ero piccolo, molti venivano a comprare il vino dal mio vicino,  il ragionamento era semplice "se lo beve lui, figurati se ci mette le schifezze, non lo fa per profitto, ci starà attento" ovviamente ci metteva i peggio anticrittogamici anche qualche giorno prima della vendemmia, mentre quello "tradizionale" che lo vendeva al supermercato, non otteneva la fiducia dei vicini, ma era sicuramente più controllato e pulito. Fortunatamente il biologico si basa su un disciplinare, e quindi in teoria, per trovare prodotti migliori non bisogna più affidarsi alla "sensazione che il vicino è un buon uomo"... o forse si? Si, più ci allontaniamo dai fatti e torniamo alle sensazioni, così come la sensazione che questo vino "a cornoletame" è più sano di un altro. Forse lo è, perchè è biologico, l'unico nesso causale che il biodinamico ad oggi è riuscito a dimostrare è quello di aumentare il prezzo di vendita e l'appeal commerciale, perciò l'unica cosa che possiamo affermare sia dimostrata è che si tratti di una ingegnosa tecnica di branding:pubblicità. E' sovrapponibile al biologico? Probabile, ma non per perizia agronomica, ma semplicemente perchè al profeta non è venuto in mente che il napalm è ottimo nella relazione con Andromeda, altrimenti nel disciplinare biodinamico tutti userebbero il napalm. Un metodo dovrebbe avere una logica, intepretare le parole di un profeta è religione, e questo è uno stato laico.
#2436
Citazione di: sapa il 12 Giugno 2021, 13:15:09 PM
Ciao Inverno, per dirla tutta io certifico il biologico per un OdC storico dal 2000, ma dal 1985 ad oggi la mia principale attività è la consulenza fitoiatrica alle aziende agricole, visto che sono laureato in Scienze Agrarie con specializzazione post-laurea in fitopatologia. Inoltre, collaboro con 2 laboratori analisi specializzati sulle colture agrarie, per cui mi sono fatto nel tempo una discreta esperienza sui residui di fitofarmaci  su matrici alimentari da agricoltura convenzionale e biologica. Detto questo, mi dispiace molto che il tuo approccio al bio sia stato così "maltrattato", un certificatore che ti dà il consiglio di acquistare agrofarmaci per giustificare le tue coltivazioni è al limite del delinquenziale ,perchè invece che da "incaricato di pubblico servizio", si comporta da consulente. A questo punto, è meglio che non sappia per quale OdC lavora, perchè farei fatica a non denunciarne le nefandezze. Riguardo al piretro naturale, posso dirti solo che c'è una bella differenza con i piretroidi di sintesi e non solo perchè questi contengono, tra gli eccipienti, il piperonil-butossido, ma anche perchè sono più persistenti nell'ambiente.
Io parto da alcuni presupposti discutendo, che magari saranno pure dibattibili, ma per non finire attorcigliati nella lana caprina. Uno di questi è che  chi si dichiara bio effettivamente è bio (anche se a mezzanotte erano arrivati camion carichi di "altro"). Un altro, è che se un certo residuo fitosanitario  è considerato innocuo per la salute, lo è per davvero, e quindi equivale a zero. Sono approssimazioni, ma servono. Ci sono una serie di studi aggregati che dimostrano che le differenze tra residui non sono molte, ma siccome mescolano protocolli e contesti diversi (sono aggregati) lasciamo perdere, e che lavare ciò che si compra ha un grande effetto nel "ripulire" alimenti di qualsiasi provenienza. Allo stesso tempo lasciamo perdere che gli studi sono stati svolti sulle qualità nutrizionali non rivelano grosse differenze (se non saltuariamente un pò di potassio) perchè  non è l'oggetto di discussione (nonostante il marketing bio su questo punto ci batta pedissequamente),  e che le differenze organolettiche siano perlopiù soggettive (anche se io queste personalmente credo esistano e siano effettivamente marcate). Taglio fuori tutto ciò, perchè ripeto che l'unica dimensione del problema NON è quella tra produttore e consumatore, ovvero che se il prodotto è sano da mangiare i problemi non sono finiti, che è lo stesso metro che applico al biodinamico per cui faccio notare altri rilievi. Personalmente penso che il biologico sia preferibile al tradizionale, ma per motivi che non c'entrano nulla con la salvezza del nostro sacro deretano. Se ci limitiamo ad osservare il minimo sindacale del "non muore chi lo mangia", beh, è come sia arrivati QUI, di sicuro non ci porterà via di qua. Per questo secondo me l'intervento della senatrice mette in piedi un  equivalenza potenzialmente corretta o verosimile, ma riduzionistica. Le differenze colloquiali o legislative tra "naturale" e "chimico" non hanno nessun valore scientifico, eppure costituiscono gran parte della retorica imbastita sul bio, ed è un modo di procedere che prima o poi dovrà per forza confrontarsi con i rilievi di persone (come la Cattaneo) che avendo un certo registro, non si fanno imbambolare dalle foto di una mano che accarezza l'insalata. ANCHE per questo, e per far si che l'agricoltura del futuro non sia popolata da un coacervo di hippy della domenica che vengono presi a schiaffoni dalla letteratura scientifica, rischiando di mettere a rischio la reputabilità e la credibilità dell'intero progetto di ricerca di una agricoltura alternativa, e foraggiare chi vorrà fare le ERRATE (perchè riduzionistiche) conclusioni della Cattaneo, preferirei che qualsiasi sia il nome che gli si vuole dare (magari più intelligente di quelli attuali) e qualsiasi sia il disciplare, si basi su fatti osservabili.
Non sono scemo, ho capito il tuo tipo di rilievo formale e logico, ed è corretto dal punto di vista professionale magari, ma siccome parliamo di legge dello stato, secondo me questa discussione dovrebbe chiamarti ad uscire dalla tua professione ed intepretare un legislatore che dovrebbe avere come prerogative, al di là della coerenza delle frattaglie legali, il futuro di questo paese, con che mezzi raggiungerlo, e come contribuire al futuro di questo pianeta, con anche un certo senso dell'urgenza. E in questo, "biodinamico" è un brand commerciale, e non c'azzecca una fava su una legge,così come non ha enso mettersi a fare la lista dei brand o dei gruppi di brand che seguono il protocollo bio, equipararlo significa dargli la dignità di essere un metodo, mentre invece fino a prova contraria, è tutta pubblicità, anche se chi lo pratica pensa di farlo per altri motivi. E anche il bio dovrà mettersi in riga, perchè finchè si tratta si una di scelta opzionale per persone che guadagnano un pò di più, va tutto bene, ma la sfida del biologico dovrebbe essere quella di essere un opzione per sfamare il mondo, e quando sarà il momento delle decisioni, conteranno i fatti.
#2437
Sei tu che non la racconti tutta, e mi sembra strano visto che sei un certificatore, il biologico fa uso fitofarmaci, semplicemente di "origine naturale". Il piretro ad esempio può essere fatto dai semi di crisantemo, o in maniera di sintesi, se hai delle preferenze riguardo a quale dei  due vorresti bere fammelo sapere, io starei alla larga da entrambi. Sopratutto gli ultimi anni, c'è la "versione bio" di qualsiasi prodotto, sono magari prodotti più semplici da "smaltire" per via del fatto che sono meno complessi, ma ne servono anche quantità maggiori perchè sono meno potenti.

Anche io quando sono entrato nel bio pensavo fosse un modo per valorizzare quello che già facevo (meno interventi fitosanitari possibili, quasi niente) poi un giorno mi ha chiamato il certificatore e mi ha detto "senti, dovresti andare a comprare un pò di fitosanitari e farti fare fattura, perchè altrimenti risulta che non gli dai niente, e non se la crede nessuno".. Con molta probabilità, e con grande delusione, finite alcune necessità burocratiche uscirò dal bio, in fondo non vendo granchè e non mi serve fare marketing.
#2438
Partendo dal pressupposto che anche il biologico è zeppo di pensiero che non mi azzarderei a definire magico, ma perlomeno senza solide fondamenta scientifiche.. Il punto è quanto si vuole ridurre l'analisi, certo uno può vederla come una normale transazione tra consumatore e produttore, sacro incontro tra domanda e offerta, oppure interessarsi di uno spettro un pò più ampio, che è quello che dovrebbe interessare lo stato in quanto pianificatore, investitore etc. Il passo tra credere nella memoria dell'acqua delle rape e la memoria dell'acqua dei vaccini è molto breve (anzi, sarebbe incorente non farlo questo passo), salvo che quando poi le cose si fanno serie, avere in giro un grosso numero di credenti nella memoria dell'acqua, crea grossi problemi (in realtà sono già serie, vista la necessità urgente di trovare metodi di produzioni migliori). Far finta che il tutto si risolva con l'emissione dello scontrino è una riduzione di un certo grado..che si può accettare nell'ottica di uno stato mero osservatore dei fatti economici, dove l'unica regola è basata dalla domanda. Però a quel punto bisorrebbe fare grosse scuse a Wanna Marchi. Non so, sull'orlo del collasso ecologico sarei curioso di vedere cosa penseranno i nostri nipoti sapendo che ci intrattenevamo a far sentire la musica classica al vino anzichè comportarci seriamente, sono responsabilità che certe persone si prendono, e sono liberissime di farlo, ma in quanto "stato" io ci penserei tre volte prima di accreditare certe pratiche o magari finanziarle, anche a tutela della credibilità delle persone, delle metodologie "equiparabili" etc. Ribadisco: la questione non è dal punto di vista del consumatore, che comprava prima e comprerà dopo (se vorrà).
#2439
Citazione di: Eutidemo il 11 Giugno 2021, 13:43:48 PM

Il fatto è che non è MAI stato dimostrato, in nessun modo, se non con affermazioni "anapodittiche", che l'"agricoltura biodinamica" produca un "prodotto migliore"; ed infatti non esiste in tal senso nessuno studio di nessun tipo e di nessun genere, ma solo "vuote chiacchiere!"

Diciamo pure che neanche che i prodotti biologici siano migliori è mai stato dimostrato, almeno non in maniera inequivocabile e conclusiva, non è questo il punto, il punto è che succede al contesto che subisce determinate pratiche, perchè non c'è solo il problema di quello che ci mettiamo in bocca. Tutta questa descrizione di Alexander sul ciclo chiuso più che con la agricoltura biologica ha a che fare con la permacultura, che risponde agli stessi obbiettivi e problemi ma al netto di salsicciotti astrali e musica sui cavoli.. Diciamo che le basi della permacultura sono un tantino più solide, sopratutto perchè funziona dimostrabilmente e non è stata sponsorizzata dai nazisti. Poi uno può anche pensare che il fine giustifica i mezzi, se il prodotto  è parimenti "biologico" (termine letteralmente assurdo) la gente può anche ballare nuda sui tetti. Ma occhio, che ci stanno di mezzo dei finanziamenti in queste equiparazioni, e scelte politiche su investimenti. Ci sta di mezzo la cultura generale, le differenze tra capre e cavoli. Ci sta di mezzo che direzione si vuole intraprendere per il futuro e quali siano le basi per deciderle. E ci sta anche di mezzo la protezione del consumatore, innanzitutto da rincari senza senso ma anche da altro. Libertà di impresa e di opinione, con attenzione a chi si premia, perchè premiare uno vuol dire lasciare all'asciutto qualcun altro.
#2440
Fidati, i senatori non avevano bisogno di leggere, sapevano benissimo di cosa stavano parlando, la commedia semmai è che sono serissimi. Tu parla pure di stonehenge, ma la verità è che la biodinamica è un metodo sicuro in efficacia, al massimo sono un pò tradizionalisti con sto benedetto cornoletame (dove si prendono tutti sti corni? Forse dai mariti, non so) con la tradizione vai sul sicuro ma non interpreti al massimo le possibilità.
Io suggerisco: Prendere budello di vacca (deve essere ancora caldo) e appoggiarlo all'ano di un toro, aspettare che il toro defechi e riempa il budello (occhio che scalcia) dentro aggiungere: bacche di goji, sale viola dell'himalaya, mirtilli essicati. Una volta preparato il composto soffiare dentro con la bocca gonfiando il budello di aria, poi chiudere con spago (rigorosamente canapa). Mettere in freezer il venerdì santo, tirare fuori a pasquetta, un passaggio veloce sulla griglia, e gli si racconta anche una poesia di Leopardi (attenzione, il salsicciotto deve essere perfettamente scongelato, altrimenti l'acqua si dimentica delle vibrazioni recanatesche). A mezzanotte si va in giardino e si fa un buco in direzione dell'orsa maggiore, larghezza 5 cm lunghezza massimo 30 e si sotterra il salsicciotto di feci poetiche. Ah, dev'essere luna piena quando si sotterra, e si tira fuori qualsiasi giorno con il nome di un santo che finisce con la O (perchè la O rappresenta la nostra galassia), mentre lo si tira fuori bisogna ripetere venti volte la formula latina: "Ego sum Equus Africanus Asinus" (meglio con un intonazione liturgica). Alternativamente si può fare tutto questo processo anche un giorno di eclisse, con l'unica precauzione di fare tutte le operazioni guardando il centro dell'eclisse rigorosamente senza occhiali protettivi, ovviamente è una "scorciatoia" adatta solo ai maestri perchè devono svolgere tutte le operazioni senza guardare, ma non si può pretendere tutto e subito.

#2441
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
10 Giugno 2021, 17:17:14 PM
Citazione di: baylham il 09 Giugno 2021, 11:24:33 AM
InVerno, la discussione sull'anarchia, per quanto mi riguarda, ha come riferimento le teorie ed i movimenti anarchici sorti nell'Ottocento, certamente non l'etimologia della parola.
Lascerei Aristotile e Gesù alla storia della filosofia e della religione, sono irrilevanti in un discussione sull'anarchia.
Sono consapevole che lo Stato è una istituzione relativamente recente, la cui invenzione considero nel complesso un progresso e non un regresso.
Degli esempi di comunità che hai portato mi piacerebbe conoscere come venivano o vengono regolati i conflitti, i dissidi interni.
Per quanto riguarda la democrazia sono gli stessi teorici anarchici a contestarla come incoerente con i loro principi: su questo sono in sintonia con loro.

PS l'episodio dell'adultera di Gesù è un falso, un'aggiunta successiva a una storia già ampiamente contraffatta. Un episodio tipico dell'ipocrisia, ambiguità cristiana che lascerei volentieri all'archeologia culturale, come la pratica della lapidazione e in generale la condanna a morte.
Non ti atterrai all'etimo della parola, ma hai una visione piuttosto ristretta di quella che è più che altro una tendenza che anche solo contando i casi di anarchia riconosciuta (da storici o studiosi) ha avuto le più disparate attuazioni a seconda di decine di parametri, e che nella maggior parte dei casi ha nessuna o poca attinenza con la linea di pensiero originatasi nell'ottocento. Per esempio non penso che la teoria del "Swaraj" (auto-governo) di Ghandi abbia niente a che fare con Bakunin e compagnia, ma è pur sempre nel solco di cercare la maggior decentralizzazione possibile attraverso l'autogovernodi comunità autarchiche sia economicamente che politicamente, ed in parte è un progetto che sopravvive ancora oggi in diverse forme che contano milioni di persone, risolvendo i conflitti..in qualsiasi modo a loro disponibile, pur sempre cercando la minor centralizzazione possibile. Nessuno distribuisce patenti di anarchia o democrazia, i modi in cui i principi vengono perseguiti e la soglia critica per ritenerli attinenti al principio generale cambia nei tempi e nei luoghi, la ricerca della maggior decentralizzazione possibile è una tendenza che si attua non per rivoluzioni immediate quanto estemporanee, ma prendendo sempre una direzione coerente ogni volta che si incontra un bivio, e guardando dove si arriva, e spesso si arriva a forme di organizzazione molto simili alla democrazia diretta, checchè ne pensino "gli anarchici" di professione.


Ps. Conosco la storia del passaggio, è presente su manoscritti anche molto antichi, in ogni caso non stride per niente con il resto della narrazione di un personaggio che fù messo a morte per non aver riconosciuto il potere statuale del tempo e del luogo, se è un falso, è un falso che non toglie o aggiunge ma consolida.

#2442
Sono pressochè d'accordo su ogni punto, a parte la rilevanza che dai al fatto che i cinesi non si fanno investigare.. per due motivi:
a) Non si fanno investigare neanche sull'altezza a cui tagliano l'erba dei prati, il loro concetto di trasparenza verso l'estero è pressochè nullo, perciò di per sé non mi sembra qualcosa che balza all'occhio.
b) Dubito fortemente ci sia rimasto qualcosa da investigare. E' vero che la burocrazia cinese è così articolata che da qualche parte lascerà delle tracce, ma se è mai esistito qualche documento veramente scottante io penso sia più probabile cercare nella cenere in cielo anzichè in Cina. E se qualcuno un giorno se ne uscisse fuori con la scoperta di un documento "Caro diario, oggi ho inventato il covid19" penso che anzichè della Cina ci sarebbe da dubitare di chi l'ha trovato.

In ogni caso, tra cimici, vespe, cavallette, alghe, batteri e virus animali e vegetali, l'idea che per aumentare i controlli sanitari delle importazioni dal sud est asiatico serva trovare l'origine del covid mi pare dello stessa risma di un ufficiale che avendo in mano il mio passaporto, ritenesse necessario telefonare a mia madre per sapere quando sono nato. Diversa è la questione dei dazi, che hanno una valenza di politica economica, dal mio punto di vista di altrettanta autoevidente necessità, ma si sa, vuoi trovare un politico che annunci alla popolazione che ora non potranno più cambiare telefono una volta all'anno, il "diritto al cambio del telefonino" e altre amenità consumistiche ormai sono così radicate nella popolazione occidentale, che ho come l'impressione che i dazi non si faranno neanche se scoprissero che i Cinesi stanno gestendo dei lagher para-nazisti e che sono i primi esportatori di organi umani (spoiler: lo stanno facendo, e lo sanno tutti)
#2443
Tematiche Filosofiche / Filosofia dell'anarchismo
08 Giugno 2021, 19:26:26 PM
Citazione di: baylham il 08 Giugno 2021, 09:05:20 AM
Sono d'accordo che lo Stato non sia necessario per la formazione delle regole, la mia obiezione all'anarchismo non è l'assenza di regole sociali. Infatti non dubito che molte regole siano condivise unanimemente da una collettività proprio perché l'interesse individuale converge con l'interesse collettivo. La mia obiezione all'anarchismo riguarda i casi in cui gli interessi sono confliggenti, conflittuali. Su questi vorrei una risposta coerente con i principi anarchici, che non implichi la costrizione e la violenza: restando nel caso della rotatoria, vorrei capire come gli anarchici gestiscono gli scontri che avvengono nella rotatoria.


Anche sulla democrazia vorrei una risposta anarchica sul problema sollevato: dato che le decisioni sono prese a maggioranza, non all'unanimità, come si concilia con i principi dell'anarchia che contesta ogni forma di costrizione, sopraffazione? Come si giustifica la stessa imposizione della democrazia con le sue regole per un anarchico che rifiuta ogni imposizione?

Non so se sto dando l'impressione di essere uno che difende o propugna l'anarchia, anche se fosse, non mi pare di esserci ancora arrivato, e fino ad ora mi è parso di passare il tempo semplicemente a fare luce su luoghi comuni e leggende che girano intorno a questa parola, in particolare quella che vorrebbe l'anarchia come il rifiuto sistematico di qualsiasi forma di organizzazione, ma penso di non esserci ancora riuscito, e probabilmente non ci riuscirò. Perciò, anzichè spremermi con la fantasia per rispondere alla tua domanda, ti risponderò nel modo più semplice possibile: con un tribunale. E tu ti strapperai i capelli dicendo che un tribunale è antinomico all'anarchia, e Aristotele si strapparà i capelli a sentire che una democrazia si possa esprimere per rappresentanza, e un nord koreano ti assicurerà (abitando egli la Repubblica Democratica di NordKorea) che l'unico modo per far si che governi il popolo è dare retta agli editti di KimJonHun. E' così difficile capire che i principi racchiusi in un etimo di per se non dicono assolutamente nulla della possibili attuazioni e della loro corrispondenza ai principi stessi? Come hanno fatto i Celti a sopravvire senza uno stato per duemila anni che li aiutasse a dirimere le rotatorie? Come hanno fatto in Catalogna durante il periodo della guerra spagnola a sopravvivere così a lungo senza un governo? Come gestiscono le rotatorie gli abitati della Zomia nel sud asiatico, sono milioni, popolano una regione grande come l'Europa, non hanno uno stato, i cinesi non ce la fanno  a controllarli, e hanno le rotatorie. Cosa pensava di fare alle rotatorie Gesù, quando disse "chi è senza peccato scegli la prima pietra?"
Quale di questi esempi è "vera anarchia" e chi è, ma questa volta sul serio, il famoso "vero scozzese" che tutti stanno cercando? Continuiamo a girare in tondo..

Non rispondo alla tua seconda domanda, perchè tu non hai risposto alla mia, non per ripicca, ma facciamo le cose per ordine se le dobbiamo fare.
#2444
Tematiche Spirituali / Riflessioni sul suicidio.
08 Giugno 2021, 12:55:34 PM
Uno dei motivi che mi tiene ancorato vicino alla natura è poter assistere al fenomeno che forse ritengo più affascinante di tutti, molto più della coscienza il cui mistero sembra tutti abbagliare, ovvero l'istinto di sopravvivenza. Osservare un albero appigliato per poche radici ad una roccia tentare di sopravvivere alle folate di vento, o tastare il cuore di un animale sventrato tentare di battere ancora dopo diversi minuti dopo la morte, è un privilegio unico per chi ha la possibilità di apprezzarlo. Ritengo che l'istinto di autoconservazione sia forse una delle forze più potenti dell'universo, capace persino di sconfiggere la gravità che muove i pianeti. Per questo ne ho immenso rispetto, e per questo ho anche immenso rispetto per una forza sufficiente forte da annullare cotanta potenza. Proverei probabilmente a discutere con un aspirante suicida, non tanto per fargli cambiare idea quanto per essere di servizio e cercare di portare luce dove magari egli si fosse dimenticato di illuminare, ma di fronte alla decisione presa o al fatto avvenuto, penso che l'unica cosa da fare sarebbe tacere, di fronte a qualcosa che evidentemente ha superato le mie possibilità di comprensione, anche se istinti suicidi mi hanno temporaneamente attraversato, mai hanno vinto, perciò.. Le religionI (non ci sono solo i cristiani) possono continuare a lanciare anatemi e condanne sui morti, possono sempre prendersela con la scienza per il calo di consenso, anzichè affrontare la realtà di essere uomini piccoli piccoli che si difendono con giustificazioni minuscole..
#2445
Attualità / Il valore della libertà
07 Giugno 2021, 16:25:59 PM
Citazione di: Jean il 07 Giugno 2021, 13:05:37 PM
"In tutto siamo a 502 morti e 87.207 vittime di gravi allergie, oltre a 43 ciechi."
https://www.alessandriaoggi.info/sito/2021/03/14/il-governo-britannico-rende-noto-che-in-seguito-alle-vaccinazioni-sono-morte-502-persone-ma-per-mamma-rai-non-e-vero/
In tutto.. siamo ancora a dover dividere cause e correlazioni, dei 209 ciechi (al 26 maggio, l'articolo è di marzo) e persino dei 3 che hanno perso tutti i denti (ho spulciato le 105 pagine del report), perchè se è vero che in UK ogni anno vengono registrate come "cieche totalmente o parzialmente" 24mila persone, vuol dire che ci sono molti modi per diventare ciechi, e che la cecità non è che si prende qualche giorno di pausa dopo il vaccino per non disinformare, quella dovrebbe essere prerogativa dei giornalisti, sopratutto di quelli che chiosano saputelli, senza aver uno straccio di studio scientifico, fosse persino pubblicato a pagamento, a provare il nesso causale che vanno sostenendo.