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Messaggi - bobmax

#2446
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
26 Novembre 2019, 06:05:52 AM
Ciao Paul11

Proprio non leggi ciò che scrivo.
Hai un pregiudizio che ti impedisce di vedere.

D'altronde l'inferno deve essere vissuto. Non può essere compreso razionalmente...

Ma il Bene chiama a sé.

In modo che noi si torni a essere quel nulla che da sempre siamo.

O con morte o con l'inferno.
#2447
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
25 Novembre 2019, 22:19:00 PM
Citazione di: paul11
ciao Bobmax,
Se ogni cosa che esiste ha una sua significazione, persino il lager, le bestialità, il male ha una sua necessità nella regola universale; anche lo stesso morire, il dipartire.

Tu dici che il Bene è assoluto, potrei essere d'accordo come estrema sintesi. E' la dimostrazione del pensiero che manca per arrivare a definire Bene. Potrei dirti che l'inferno è già qui e ora, essendo
la terra infero rispetto al supero universale, , essendo qui nelle esistenze, nella vita, dove si combatte il Bene e il Male dove è difficile scegliere il grano dalla gramigna.

Se il Bene è assoluto è eterno come la verità, ma il divenire del destino umano ci offre la manifestazione anche del male, noi stessi possiamo fare del male, deve esserci una relazione a questo male necessario rispetto a quel Bene assoluto ed è proprio nel piano della nostra vita, esistenza, esser-ci, che deve rivelarsi questa diatriba come rivelazione,come verità.
E' il superamento del male che può essere anche in noi per arrivare a quel bene assoluto?
Questo è già uno dei significati della nostra esistenza

Ciao Paul11

L'inferno non è quello che tu descrivi, è ben altro.

Perché l'inferno non ha nulla a che vedere con l'eterno conflitto tra bene e male.

L'inferno è il ritrovarmi colpevole senza speranza di redenzione. E' lo scoprire di essere, proprio io, il Male!
Questa constatazione, che è assolutamente vera, mi condanna ipso facto all'inferno.
E l'inferno è per sempre.

In questa assoluta desolazione, il Bene brilla come non mai!
Il Bene è ora certo, come certa e giusta è la mia condanna per l'eternità.

Vi è altro modo per sincerarsi del Bene?

Non lo so.
Ma mi sa che l'inferno sia il destino inevitabile di chi cerca la Verità.

Vi si entra di propria volontà. Senza alcuna speranza di salvezza. Perché è impossibile!

Ma per Dio tutto è possibile...


#2448
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
25 Novembre 2019, 08:46:53 AM
Ciao Paul11

Il Bene è il Fondamento!

Se ci limitiamo al pensiero razionale, continuiamo a scavare senza costrutto, perché dimentichi di ciò che fonda questo stesso nostro pensiero.

Occorre capovolgere completamente le premesse!

Il Bene non è qualcosa che appare o meno nell'esserci, dove viviamo nella contraddizione, dove c'è pure il male.
Nell'esserci vi è un po' di male e un po' di bene, ma mai il Bene assoluto!

Tu ti domandi cosa sia il Bene...
Questa tua stessa domanda mostra la dimenticanza dell'Essere.
Vorresti porre davanti a te il Bene a guisa di un qualcosa, per poter stabilire che cos'è!
Vorresti conoscere ciò che ti fonda!

Per avvertire l'assurdità di questa pretesa, occorre andare all'inferno.
Solo lì infatti il Bene è certo.
#2449
Ma Eutidemo, non vi è nulla di cui scusarsi! La mia era una battuta.
Ciò che scrivi si capisce comunque anche senza spulciare il dizionario. 
Per me il tuo è un vezzo simpatico, che incuriosisce. Soprattutto uno come me che vive nel poco sapere.

Questi tuoi termini non sono massi che ostacolano il sentiero (come possono essere invece le mie semplici parole) ma solo lo abbelliscono. Lo rendono più simpatico. E di questo ti ringrazio.
#2450
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
24 Novembre 2019, 18:49:36 PM
@Paul11

Ciò che chiami "nulla" è semplicemente non esserci.
Prima non c'ero, ora ci sono, in futuro non ci sarò.
Questa è la nostra realtà.
Un'inestricabile combinazione di esserci e non esserci.
 
Ossia scissione originaria soggetto/oggetto.
Dove ciò che c'è, prima non c'era e poi non ci sarà.

Occorre prestare massima attenzione a quel "ci" o a quel "vi"!

Non vi è nessun Essere di per sé!
Vi è solo questo gioco: esserci – non esserci.
 
Se il tuo desiderio è quello di sconfiggere il nichilismo, occorre attraversarlo! Non c'è altra strada.
E per attraversarlo bisogna vedere le sue carte.
E le sue carte dicono inequivocabilmente, attraverso la logica a te tanto cara... che nulla ha valore!
 
Perché la questione, ciò che è in gioco, è il Bene!
Non la sopravvivenza eterna, l'immortalità... che sono solo fughe dal nichilismo.
 
Il nichilismo ha però i piedi d'argilla.
Perché... il nulla valoriale che il nichilismo proclama si nutre dell'idea che l'esserci sia Verità assoluta!
E' infatti vano rincorrere un Essere che dimostri indiscutibilmente una durata eterna. Perché ciò non intacca minimamente, anzi aggrava la "verità" nichilista.
 
Viceversa, è proprio la constatazione che, seppur paradossalmente, l'Essere non c'è, a darci la possibilità di superare il nichilismo.
Togliendo alla radice ogni sua ragion d'essere.
E poiché ciò che non c'è possiamo ben chiamarlo Nulla... l'Essere è lo stesso Nulla.

Quindi... noi siamo nulla.

Ed è qui l'autentica libertà!
 
Ma se tu rimani ancorato all'esserci, allora pretendi che il Nulla debba essere "entificato" per poterlo considerare. Mentre il Nulla è l'annullamento di ogni possibile ente.
 
L'Essere non può esserci, proprio perché E'!
#2451
Tematiche Filosofiche / Re:Dei pregiudizi dei filosofi
24 Novembre 2019, 18:09:30 PM
Citazione di: donquixote
È molto più probabile che fornisca un'interpretazione corretta dello Zarathustra un induista o un buddhista  che non sa nulla di filosofia occidentale che non un occidentale che ha passato la vita a studiare Nietzsche; anzi un induista o un buddhista, o un saggio pellerossa (di quelli capaci, s'intende, non il primo che passa) sarebbero in grado di comprendere il pensiero di Nietzsche meglio di Nietzsche stesso e chiarirgli i punti oscuri e controversi,

E ciò la dice lunga su di chi fosse davvero quel pensiero...
#2452
Citazione di: Eutidemo
e ci avviamo al meritato declino di tutte le "onagrocrazie"!

Eutidemo sei tremendo...
Per fortuna bastano pochi click per cercare il significato di un termine.
Un tempo mi avresti fatto sfogliare il dizionario fino alla sua consunzione. :D 
#2453
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
24 Novembre 2019, 16:57:57 PM
Citazione di: paul11 il 24 Novembre 2019, 11:37:32 AM
Citazione di: bobmax il 23 Novembre 2019, 16:55:20 PM
Ma noi siamo già ora nulla.

E non lo vogliamo ammettere, soprattutto a noi stessi.

Perché ci siamo persi in questo esserci, e lo abbiamo scambiato per la realtà, l'unica realtà...
E invece la realtà è il Nulla.

Solo nell'istante in cui tutto l'esserci si trasfigura, e si mostra per quello che è: l'amato, affiora in noi la consapevolezza di essere Nulla.

Ogni cosa si mostra allora nella sua veracità: manifestazione dell'Amore assoluto.

Al di là dell'esserci e non esserci, noi siamo Nulla, e allo stesso tempo Tutto.
Il tuo nulla è metaforico e poco chiaro se non viene descritto, definito.
Il mio nulla è logico.Non ci può essere nulla prima dell'esistenza, di ciò che è e ciò che è non può sparire nel nulla.
La trasformazione termodinamica esplicata da Severino nela famoso la legna e la cenere, non toglie l'essenza dell'essere in ciò che è della legna che si trasforma in cenere con il fuoco. Perchè ciò che era PRIMA non può non-essere DOPO.La legna è e non puà non-essere più quando appare la cenere.Sono due entità diverse.Noi crediamo che la sostanza porti con sè la forma, ma non è così.Anche l'acqua sublima in ghiaccio ed evapora in vapor acqueo.Gli stati fisici non sono leggi eterne, sono apparenze di uniche sostanze.

Verità logica?

Non esiste nessuna verità che provenga dalla logica!
La logica non è sorgente di Verità!

La logica serve, è indispensabile, per inoltrarci nel mondo.
Ma non offre in sé alcuna verità!
Permette di costruire un modello di come il mondo funziona. Un modello utile, importante, ma che non è la Verità.

Il tuo nulla logico è solo il risultato di presupposti che dai per scontati, e che scambi per "verità".

Come l'intendere con "essere" ciò che è semplicemente "esserci"

La logica di per se stessa è una legge vuota.
Che occorre alimentare ogni volta con ciò che stabiliamo essere "vero".
Un "vero" però sempre relativo.
Come l'essere della tua legna o i principi della termodinamica.
Sono tutti gradini, utili, indispensabili, per la nostra ricerca. Ma che MAI sono la Verità.

Davvero una strana fede la tua, a ben guardare...
Vorresti l'Assoluto, e poi questo Assoluto dovrebbe sottostare a leggi che tu consideri a loro volta assolute...

E poi, vuoi le definizioni?
Definizioni dell'Assoluto?

Davvero sei convinto che non esistano caposaldi del pensiero, che lo reggono e, proprio per questo, non possono essere definiti, ma solo vissuti?
#2454
Tematiche Filosofiche / Re:Amor fati
24 Novembre 2019, 15:47:43 PM
Secondo me, per avere un'idea dell'amor fati è necessario essere stati colti, almeno una volta, dalla compassione. Compassione per tutto il mondo e compassione... per noi stessi.
Questa è, ne sono convinto, la massima manifestazione possibile dell'Amore nel nostro esserci mondano.
 
Perché ciò che siamo soliti chiamare amore, in realtà non è mai "puro" amore, vi è sempre un'ombra, un'ambiguità sotterranea, un interesse magari inconsapevole. Un'imperfezione che sovente nulla toglie alla sostanziale nobiltà del sentimento, ma che non permette, pena la nostra ipocrisia, di dichiararlo "vero" amore.
 
Viceversa la compassione può essere totalizzante. Senza ombre.
 
E' come se fossimo l'origine di tutte le cose.
E tutte le avvolge la nostra sconfinata compassione.
 
L'amor fati è perciò questa stessa compassione.
E non consiste tanto in "amore per il destino", ma amore per ciò che c'è, c'era e ci sarà. Amore per ciò che è avvenuto, avviene e avverrà. E ciò a prescindere dal "destino".
Perché l'amore è slegato da qualsiasi altra considerazione.
 
Sono parimenti convinto che il Padre nostro esprima questo stesso amore.
La differenza è solo nella forma, in quanto qui è usata la seconda persona, ma la sostanza è la medesima.
 
Negli stoici, così come in Plotino, l'Assoluto è impersonale perché prevale la componente intellettuale, mentre in Gesù è la passione a imporsi. Ma all'origine di entrambe le modalità vi è la Compassione.
 
 In entrambe, infatti, è come se l'io si sublimasse, annullandosi.
 
"Sia fatta la tua volontà" non è a ben guardare neppure una invocazione, ma una constatazione, che dobbiamo fare proprio a noi stessi.
Si usa il tu, come a chi è "altro" da noi stessi, ma in realtà quel "tu" serve solo per annullare il nostro io.
 
L'io scompare, per fare posto a Dio.
#2455
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
23 Novembre 2019, 16:55:20 PM
Citazione di: paul11
Veniamo forse da un nulla, da un niente?
Essendo gettati nel mondo e non ne abbiamo ricordo, a meno che si creda alla metampsicosi
e qualcuno sappia raccontare di esistenze precedenti, e anche qui è un mistero........., noi guardiamo al dopo, al fatal destin.
Mi sembra del tutto logico chiedersi che l'esistenza fisica in sé e per sé non racchiuda verità, siamo attimi rispetto ai grandi cicli universali. Fermarsi all'esistenza in sé e per sé, non dà un senso, un percorso, una significazione, almeno dal punto di vista logico.
Ma perché mai essere virtuosi, morali, etici, se tanto è l'agone dell'esistenza presa per sé, in quanto con la morte......puff....tutto svanisce in un nulla?

Ma noi siamo già ora nulla.

E non lo vogliamo ammettere, soprattutto a noi stessi.

Perché ci siamo persi in questo esserci, e lo abbiamo scambiato per la realtà, l'unica realtà...
E invece la realtà è il Nulla.

Solo nell'istante in cui tutto l'esserci si trasfigura, e si mostra per quello che è: l'amato, affiora in noi la consapevolezza di essere Nulla.

Ogni cosa si mostra allora nella sua veracità: manifestazione dell'Amore assoluto.

Al di là dell'esserci e non esserci, noi siamo Nulla, e allo stesso tempo Tutto.
#2456
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
22 Novembre 2019, 16:54:35 PM
Tuttavia, Ipazia, in che termini l'amor fati può essere considerato "il punto più alto della riflessione nicciana"?
 
Secondo me, solo come necessaria conclusione del pensiero nichilista.
 
Un pensiero cioè che s'immagina di cercare la Verità, ma che invece è implicitamente convinto di conoscerla già dall'inizio della ricerca stessa!
Perché incomincia a riflettere avendo già ben chiari e "certi" i presupposti. E questi presupposti sono per esso l'implicita Verità da cui tutto discende.
 
La grandezza di Nietzsche è infatti, a mio parere, questo voler portare il pensiero razionale fino alle sue estreme conseguenze. Quindi con coraggio, passione, ma non certo con particolare lungimiranza...
Perché date certe premesse, se si mantiene fermo il pensiero, senza permettergli di scartare di qua e di là, le conclusioni sono inevitabili.
 
E le premesse sono in sostanza l'io, il divenire e l'oggettività in sé.
 
Premesse che lo stesso Nietzsche ha senz'altro percepito, in più occasioni, non essere del tutto affidabili. Un dubbio che tuttavia non ha ascoltato, forse per il timore di auto ingannarsi.
 
Così abbiamo, con l'amore per il destino, il trionfo dell'io. Un io che seppur svuotato affronta impavido il divenire.
 
Se viceversa, mettiamo in forse ogni presupposto, non abbiamo più amore per il destino ma il destino espressione dell'Amore.

Dove non vi è più un io, ma Compassione.
#2457
Tematiche Spirituali / Re:Resurrezione
22 Novembre 2019, 13:44:08 PM
Sì, Sariputra, la dualità raggiunge l'apice proprio in quel momento di grande sofferenza.
 
Quando si spalanca l'inferno. E il Bene è perduto per sempre.
 
Il giudice che mi condanna all'inferno... sono io stesso. Perché così è giusto.
 
E perciò non vi può essere salvezza per me, per il mio io.
 
L'io brucia all'inferno.
E in effetti ciò che deve annullarsi, deve bruciare.
 
Può allora succedere l'impossibile, una rinascita.
 
Che a mio avviso non è però mai definitiva, alcune scorie sono state eliminate, ma ne restano altre, che necessitano di un nuovo inferno.
 
Verrebbe da augurare: "Buon inferno a tutti!", ma immagino che pochi gradirebbero questo auspicio... :D
#2458
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
22 Novembre 2019, 05:35:02 AM
Citazione di: Hlodowig il 22 Novembre 2019, 02:39:42 AM
Oppure, più semplicemente, il tentativo di comprenderne e concepirne da se stesso e per se stessa. (o/e viceversa)

La morte e di conseguenza, l' esistenza nelle sue innumerevoli forme, ne è il mezzo e ne è il prezzo.

Grazie ✋

Ritengo sia molto probabile.

La morte ne è il prezzo.

Ma è pure possibile vi sia qualche sconto anche in vita... :)
#2459
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
21 Novembre 2019, 22:47:12 PM
Ma Ipazia, anche se comparisse Dio e mi dicesse: "Hai ragione!" non sarebbe comunque sufficiente...
 
Perché subito mi chiederei: "...Siamo certi che intendiamo la stessa cosa? E poi siamo sicuri che si tratti proprio di Dio? E se davvero lo è, come posso esserci ancora io?"
 
Insomma, ciò che conta è percepire il limite.
 
Poi non c'è ragione che tenga. Occorre fare il salto.
 
E il salto è sempre in una direzione: l'Amore.
#2460
Tematiche Filosofiche / Re:La morte
21 Novembre 2019, 21:44:16 PM
@Niko
 
Non ti seguo proprio perché vuoi relativizzare la Verità.
Cioè appiattisci tutto all'esserci, anche ciò che può avere soltanto un significato metafisico.
 
Essere e Nulla, per esempio, alludono entrambi all'Assoluto, alla sua possibile ambivalenza, ma non hanno alcun significato nel nostro esserci mondano.
Noi diciamo "essere" ma intendiamo "esserci"!
Così come diciamo "nulla" ma intendiamo "non esserci".
 
Perché siamo sempre a valle della scissione soggetto/oggetto. E a valle di questa scissione è esserci. Mentre dell'Essere, ossia a monte della scissione, non sappiamo proprio un bel niente. L'Essere infatti equivale al Nulla.
 
Ora mi pare evidente dal tuo discorso che con nulla tu intendi il non esserci di qualcosa che "avrebbe potuto" esserci.
Di modo che tutto il tuo discorso resta appiattito sull'immanenza. Che è la composizione inestricabile di esserci e non esserci.
Magari parli di essere e nulla, ma intendi sempre esserci e non esserci.
 
In questo modo non riesci evidentemente ad avvertire l'assurdità della famosa domanda: "Perché c'è qualcosa e non piuttosto il nulla?".
Che non è affatto fondamentale come si è voluto far credere, è infatti una domanda vuota. Perché dà per scontato il significato di qualcosa e di nulla, ossia esserci e non esserci, e poi si pone la questione!
Ma è una questione finta!
E così si perde completamente la profondità metafisica che si cela dietro il Nulla.
 
Allo stesso modo, quando affermi: "Il nulla nel mondo non c'è!" non è che una frase vuota, perché intendi: non esserci = non c'è. Ma il non esserci è proprio il non c'è!
 
Vedi come il pensiero si contorce su se stesso?
Ciò avviene perché s'illude di comprendere. Mentre non vi è proprio niente che si possa "prendere"!
 
Ben diverso è l'approccio metafisico.
Dove, affermare: "Il Nulla non c'è!" può essere denso di significato.

Ma in quanto non siamo più mero esserci!
Ossia consapevoli del limite, per cui possiamo pure affermare "L'Essere non c'è!" con la stessa intensità.
Perché avvertiamo come l'Essere sia oltre la dicotomia esserci-non esserci. Cioè oltre la scissione originaria soggetto/oggetto.
 
(Non so Ipazia se condividi questa mia replica, ma anche se ciò non fosse, mi sa che non siamo poi tanto distanti uno dall'altra...)