Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Jacopus

#2446
Per Elia. É un po' come prendersela con i drogati invece che con gli spacciatori.
Secondo punto. La storia non passa impunemente. Immagino che sei a conoscenza del concetto di storia a lunga durata di Braudel, secondo cui anche romani e cartaginesi condizionano il nostro presente.
Terzo punto: Sulla tua interiezione "ma basta" ti prego di sforzarti ad usare l'emisfero cerebrale sinistro.
#2447
Buongiorno anthony. Mi fa sorridere questo paragone sui ladri, quando noi occidentali, proprio in Africa, abbiamo rubato di tutto, comprese le persone, vendute come schiavi. E non mi si dica che sono cose del passato e che é ora che si sveglino. È un insulto alla intelligenza o una strategia manipolatoria affermare una cosa del genere.
#2448
Condivido abbastanza tutto. Non a caso la democrazia antica e quella moderna sono nate nell'ambito di due nazioni di commercianti: le poleis greche e il commonwealth britannico. Ma non bisogna neppure mitizzarlo troppo questo sistema, poiché la storia non sempre segue lo stesso copione e non sempre i liberali-fautori del libero mercato sono stati fedeli alle loro idee di libera concorrenza. Inoltre spiegami come é possibile davvero una libera concorrenza se non si parte da posizioni uguali? Credi davvero che il nigeriano medio possa competere con lo svedese medio? Per questo occorrono meccanismi correttivi svolti da organi collettivi, che vadano al di là degli interessi dei singoli. Meglio ancora quando i singoli, che hanno avuto successo destinano parte dei loro proventi al riequilibrio sociale. In ogni caso il mondo attuale, dove domina il liberismo, é destinato ad essere squassato da profonde crisi se non vengono sanate le inverosimili diversità di reddito e di opportunità. Se il liberismo attuale permette che una persona guadagni 10.000 volte di più di un'altra, é inevitabile che, prima o poi, qualcuno inventi una ideologia per cui quella persona 10.000 volte inferiore é una non-persona, innescando cosí quei fenomeni autoritari e dispotici, che originariamente sono contrastati proprio dal libero mercato. In sintesi il libero mercato non é un concetto naturalistico immutabile ma va analizzato storicamente ed oggi qualche esamino della coscienza dovrebbe farselo. Ad ogni modo un bell'argomento Davintro.
#2449
Presentazione nuovi iscritti / Re:Buon pomeriggio
08 Luglio 2019, 17:41:16 PM
Ben arrivato. Da un fautore dell'Illuminismo come me, le tue illuminazioni sono le benvenute.
#2450
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
08 Luglio 2019, 08:04:09 AM
Ciao Anrhony. Per par conditio, occorre però evidenziare come lo stato é spesso intervenuto per coprire gli errori degli imprenditori privati, per evitare licenziamenti di massa e perdita di cultura industriale. Non capisco perché in questo caso va tutto bene e non si invoca il "mito delle api" o qualche altra metafora naturalistica (animal spirit?). Lo stato interviene quotidianamente nella struttura economica, quando decide di privilegiare le pmi invece che le grandi imprese, quando decreta l'ennesimo condono fiscale e cosí via. Possiamo anche essere d'accordo nell'usare esclusivamente "la mano invisibile" ma non solo in una direzione, cioè verso le tasche dei furbi e degli incompetenti.
Il capitalismo é stato un grande razionalizzatore delle risorse in qualche momento della sua storia, perché é riuscito a mediare fra le esigenze inevitabili del mercato (vedi il tuo esempio del caporalato) ed altre esigenze che venivano delegate al potere politico e che permettevano di mantenere una grande classe media come grande ammortizzatore sociale.
In questo momento storico, per varie ragioni, il capitalismo é entrato in una spirale autodistruttiva, che potrebbe avere, come prima conseguenza, l'avvio di governi autoritari, le cosiddette "democrature", le cui prime avvisaglie si sono già materializzate ( vedi il decreto Salvini sulla sicurezza).
#2451
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
07 Luglio 2019, 20:43:43 PM
Per Anthony. Che l'economia abbia delle sue proprie leggi é vero solo in parte. Basti pensare a quante disparate teorie si sono succedute nei secoli, ognuna delle quali provava a dire l'esatto contrario di quella precedente. Almeno le teorie scientifiche, se anche cambiano, mantengono una loro direzione, sintetizzabile in una sempre migliore visione del mondo ( materiale). La scienza economica é invece la precettrice del potere economico, nulla di più.
Io non nego di certo il capitalismo e l'attuale assetto, ma proprio nell'interesse del capitalismo, non é più possibile tollerare che la stessa ricchezza di dieci persone sia la stessa di 3 miliardi di persone. Il capitalismo sta divorando sé stesso, se non sarà in grado di riformarsi, anche tenendo conto delle condizioni umane, poiché, tra l'altro, é un principio economico fondamentale. Si chiama "capitale umano", se proprio non vogliamo scomodare l'etica.
Del resto questa deriva di odio verso tutti, non é altro che la soppressione di quel capitale e la riduzione di ogni comportamento dell'uomo a finalità "interessate". Se il lucro é la legge universale é inevitabile tornare alla "guerra di tutti contro tutti".
#2452
I comportamenti illegali sarebbero quelli che salvano vite umane?Complimenti. Anche le leggi antiebraiche del 38 erano addirittura leggi, neppure decreti. Capisco ora molte cose sul concetto di totalitarismo di Hanna Arendt.
I fiancheggiatori togati? Ma di cosa stai parlando? Conosci come funziona il diritto oppure hai scambiato questo forum per una pagina sovranista di facebook?
#2453
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
07 Luglio 2019, 10:53:44 AM
La tua risposta Anthony é la chiara conferma che il capitalismo odierno (forse ogni capitalismo) pone al centro il profitto e non l'uomo. L'uomo é considerato un oggetto. Altrimenti la spropositata ricchezza che la tecnica ha prodotto, potrebbe servire proprio per specializzare l'umanità non specializzata. Oppure a svolgere lavori non specialistici ma necessari, manutenzione scuole, verde pubblico, raccolta differenziata. In realtà questo sistema, pieno di "volontà di potenza", sta divorando sé stesso, e ancora una volta, piuttosto che cedere parte del suo potere, si affiderà a movimenti politici che in realtà disprezza, ma in grado di far distogliere lo sguardo dai veri problemi e dalle vere soluzioni.
#2454
Non credo che vi siano differenze importanti fra un siciliano e un lombardo. O meglio ciò che ci accomuna é l'individualismo, lo scarso capitale sociale di cui siamo portatori cone società. Siamo una terra di mezzo anche in questo. Prima di sentirci italiani ci sentiamo membri della nostra famiglia, e allora poco importa se a comandare é l'imperatore o il re de Franza, "purché se magna".
Quindi siamo molto più diversi, rispetto alle diversità, pur esistenti, fra un provenzale e un parigino.
C'è un archetipo "individualistico" che ormai é stato acquisito geneticamente.
Non dimenticherei neppure la capacità di una lingua, a renderci più omogenei, anche se bisogna riconoscere che questo processo ha solo 60 anni, ovvero dalla diffusione della televisione.
Un terzo elemento di omogeneità é dato dalla cultura cattolica che, nel bene e nel male, è l'imprinting di tutti gli italiani, anche degli atei, dei marxisti, degli anarchici e dei buddisti. Il cattolicesimo ha plasmato secoli della nostra storia e non possiamo non dirci cattolici (parafrasando Croce).
A fronte di ciò, dalla Toscana in giù, molte cose cambiano.
Intanto esiste una minore libertà, dovuta a una cultura ancora molto patriarcale, alla scarsità di strumenti materiali di welfare (ad esempio sono note a tutti le migrazioni sanitarie da sud a nord), alla presenza di una criminalità organizzata funzionale al potere economico e politico sia pubblico che privato.
Il sud per certi aspetti é ancora tribalizzato. Lo stato di diritto e lo stato sociale sono periferici. I problemi si risovono perché "ho un amico che mi fa pagare poco", "ho un amico che mi toglie la multa", "mio cugino mi ospita a casa sua", "mia zia mi affitta in nero la casa".
Con questo però non bisogna neppure dimenticare i grandi valori dell'accoglienza al sud, ora inspiegabilmente in crisi. Ricorderò sempre in mio viaggio a Messina, durante il quale in ogni pasticceria che andavo (ebbene sì, sono goloso), mi offrivano da assaggiare molte più paste di quelle che avrei comprato, e solo la mia discrezione evitava la discesa agli inferi colesterolici. In cambio però dovevo un po' parlare di me, da dove provenivo, che ci facevo a Messina, cosa pensavo della Sicilia. Un'esperienza unica. Se il sud sfruttasse a livello turistico questa sua propensione, sarebbe più bello e ricco del nord.
#2455
Cartesio é stato superato dagli studi neuroscientifici in modo definitivo. Resta un grande testimone della sua epoca. Pensare che le teorie di Cartesio siano ancora valide é una illusione astorica.
#2456
Per Viator. Quella che tu definisci non è pietà, ma pietismo. Quello di chi, vedendo uno storpio dice, poverino, e prosegue per la sua strada. La pietà invece è carica di compassione, cioè del "sentire lo stesso" e sentire lo stesso significa sentire, che nel nucleo profondo del nostro essere, possiamo metterci nei panni degli altri, senza pregiudizi e visioni distorte. Nessuno ci verrà a chiedere conto dei morti affogati nei mari del mondo a causa delle vomitevoli differenze di ricchezza oggi presenti, ma almeno non tenetemi nel conto di quelli che volevano i porti chiusi e che parlano di mafia delle ONG. Sono discorsi che mi fanno semplicemente ribrezzo, perchè l'altra faccia di questa medaglia è rappresentata da una persona, dico una persona, che nel 2020, deterrà la stessa quantità di ricchezza della metà più povera degli abitanti della terra. Ed è solo il caso più eclatante. Queste persone all'apice della scala sociale, ha attorno una comunità un pò più vasta che possiamo chiamare astrattamente "Occidente" formato da circa 1 miliardo di persone e per ognuna di esse vi sono 7/8 schiavi a pieno servizio, anche se non ce ne rendiamo conto.
Quando gli schiavi vorrebbero migliorare appena un pò la loro condizione, magari semplicemente per non saltare in aria, a causa dei milioni di mine italiane, con cui sono state disseminate tanti territori, ecco che insorgiamo e parliamo di principi assurdi, di esercito di riserva, di fine dei nostri diritti, di meticciato. Certo il fenomeno migratorio è una grande sfida, ma dobbiamo affrontarla con un principio di umanità o dobbiamo lasciarci travolgere da questa ondata deumanizzante?
Una accusa che mi lascia interdetto è quando si accusano questi flussi come un progetto architettato da club, massonerie, protocolli di saggi.
I flussi sono le conseguenze di fatti molteplici, primo dei quali la tecnologia, secondo dei quali, la diffusione e mitizzazione del mondo occidentale, terzo dei quali, il bisogno economico (motivo per cui è veramente ridicola la distinzione fra migranti economici e richiedenti asilo, come se morire di fame per povertà sia ammissibile, o anche solo voler migliorare la propria condizione). A questi motivi si sta aggiungendo un quarto motivo, che potrebbe anche riguardarci come futuri migranti, il cambiamento climatico.
#2457
Tematiche Filosofiche / Re:ANTIGONE
03 Luglio 2019, 23:34:37 PM
Per Lou. Fra Socrate ed Antigone vi sono ovviamente affinità e diversità. Entrambi si oppongono al potere ed entrambi sono sconfitti ed offerti in sacrificio. Entrambi sono ricordati in eterno, anche se l'uno è un personaggio storico e l'altra un personaggio di una tragedia di Sofocle.
La vicenda di Socrate è quella di una condanna contro un uomo che osava troppo, perchè insegnava agli ateniesi ad essere liberi e a dubitare in modo critico di ogni avvenimento del mondo, fino a dubitare di se stessi come metodo principe della filosofia maieutica (γνῶθι σαυτόν).
La condanna proviene da un potere legittimo, ma già corrotto ed in decadenza, che tende a cristallizzarsi dentro regole vuote, piuttosto che rinnovarsi. In modo paradossale la morte di Socrate richiama un mondo che vorrebbe rinnovarsi, perchè è innovativo l'insegnamento di Socrate ma è anche un tentativo sacrificale per riscoprire le antiche virtù greche, per le quali la vita di un singolo può tranquillamente essere sacrificata per il bene di tutti.
Socrate, ci dice Platone, ha sempre professato la necessità di non violare mai la legge, al punto che preferisce morire, piuttosto che evadere, possibilità che gli era stata offerta dagli stessi carcerieri.
Socrate è quindi una freccia verso il futuro, con una punta fatta di antiche virtù.
Antigone ci dice altro. Il suo messaggio è ambiguo ed è per questo molto più immortale di quello della morte di Socrate. Intanto è la figlia di Edipo. Una parentela scomoda e la sua storia ricalca per certi versi quella del padre. La storia è nota, lei preferisce la legge degli dei (ἄγραπτα νόμιμα) "agrapta nomina" alla legge degli uomini, il (νόμος ) "nomos". E la legge degli dei si scatenerà su tutta la città di Tebe, con la furia delle Erinni, allorquando Creonte, detentore del potere della legge positiva, non vorrà scendere a patti con la legge degli dei. Morirà Antigone, morirà il figlio di Creonte e morirà la moglie di Creonte. Creonte resterà solo, raffigurando così nel modo migliore la solitudine del potere. Creonte è il vero antagonista di Edipo, ma come lui soffre la perdita dei suoi cari a seguito di proprie azioni. Edipo perchè ha sete di conoscenza, Creonte perchè ha sete di potere. Edipo perderà volontariamente il potere, Creonte lo manterrà.
In Socrate il conflitto viene sublimato e superato dalla morte ben accettata dal filosofo, che ribadisce la superiorità della legge alla sua vita. In Antigone, le morti si moltiplicano e la superiorità della legge viene pagata non da un sacrificio festoso, come con Socrate, ma da una vendetta divina.
Antigone è quindi una freccia rivolta al passato, con una punta fatta di antiche maledizioni.
Siamo a cavallo tra trascendente ed immanente in una affascinante cavalcata polisemantica, rispetto alla quale, il Critone, che racconta la morte di Socrate è un semplice quadretto appena abbozzato.
#2458
Ipazia. Ma davvero vuoi paragonare il problema della criminalità organizzata con il problema dei migranti? Parli realmente? Perché di fronte a ciò mi sembra davvero di avere a che fare con qualcuno che si prende gioco di me. In realtà invece so che sei seria, e questo mi rende davvero triste, perché sei una persona seria, colta, intelligente, e se una come te, la pensa così, si può solo immaginare con orrore, cosa si pensa nelle periferie delle grandi città. Direi che siamo abbastanza fottuti.
P.S. l'immigrazione va gestita, i flussi vanno condivisi, ma i tuoi interventi non partono da considerazioni razionali e non offrono alcuno spazio alla pietà. É questo che mi suscita tristezza
#2459
Tematiche Filosofiche / Re:ANTIGONE
03 Luglio 2019, 18:14:37 PM
Antigone é stata contrapposta a Socrate. Socrate infatti accettò la sentenza di morte anche se era consapevole che fosse ingiusta perché era la decisione "etica" della collettività ateniese, a cui doveva sottomettersi il soggetto singolo.
Se il discorso di Eutidemo ha una sua validità, vorrei aggiungere un altro argomento, grazie a Socrate: il diritto ad opporsi alle regole positive (leggi) è sicuramente legittimato se le leggi sono state promulgate da un governo autoritario o dittatoriale. Nel caso di un governo eletto democraticamente, le giustificazioni scemano grandemente. Ci si può impegnare a cambiare quelle leggi, opporre vizi da eccepire in sede di giudizio, ma la legge dovrebbe essere rispettata, nei limiti in cui quella legge non va contro una legge superiore e la legge massima in Italia è la Costituzione.
#2460
Sostituire i poteri della magistratura con quelli dell'esecutivo. Interessante proposta per stravolgere lo stato di diritto ed avvicinarci ad un regime, un regime però, alla luce dei fatti, che non sarà tenera con i marxisti. Attenuera' la pena solo l'esposizione di questi tuoi interventi. Forse.
Ad ogni modo, le speranze di risollevarci decentemente sono ridotte di fronte ad una unanimità cosí diffusa verso la deumanizzazione.