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Messaggi - niko

#2461
Tematiche Filosofiche / Re: Esiste il male assoluto?
09 Maggio 2022, 14:25:02 PM
A parte la speciosità della polemica politica di considerare Putin e Lavrov possibili esempi del male assoluto, tanto più nel contesto di una guerra che sarebbe meglio per noi, occidentali e Italiani in particolare, non combattere per procura tramite l'invio di armi e sanzioni boomerang che ci si ritorcono contro, ma semmai con altri mezzi, cerco di rispondere.

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Io considero il bene l'oggetto della volontà

(quello che si vuole, è bene).

e il male la volontà considerata in sé stessa priva di oggetto, quindi la volontà che vuole se stessa e che vuole all'infinito

(quando non otteniamo quello che volgiamo o quello che abbiamo ottenuto si rivela insoddisfacente, la volontà, in quanto priva di un oggetto voluto, in quanto priva di un voluto, si continua indefinitamente, e con essa la sofferenza: ovviamente propongo quindi anche l'equazione tra male e sofferenza).

Alla concordanza della volontà con un oggetto degno, penso anche che consegua la cessazione della volontà: le cose veramente buone, sono quelle che una volta ottenute non ci fanno più volere ulteriormente, diciamo le pochissime cose fuori dall'inganno schopenhaueriano per cui la volontà si continua sempre e comunque al raggiungimento dell'oggetto inducendo sofferenza, le cose veramente buone sono le pochissime cose che fanno eccezione a questo inganno, che è inutile stare a definire, variano da individuo ad individuo.

Il bene è ciò che ci mette in condizione di volere per non volere, quindi di avere un progetto dialettico interno alla nostra stessa volontà, in cui del tempo, che in tale processo rientra, si invoca non la capacità di conservare l'ente, ma di scatenare tra gli enti la danza degli opposti, il sovvertimento dei posti e dei ruoli.


Il male è tutto il resto, che ci mette in condizione di volere per volere, di avere a che fare con un tempo-risorsa ad uso esclusivo della "positività" della volontà, del suo voler essere; un tempo che serve solo per la sua sopravvivenza.

Il bene e il male stanno alla volontà come la finitudine, propria del bene, sta alla cattiva infinità, propria del male.

La parte migliore e più liberatoria della metafisica, anche se essendo nichilista io alla metafisica non mi fermo, è
l'essere-per-la-morte, il concetto che la vita sia preparazione alla morte, che si contrappone all'uso capitalistico del tempo come risorsa.

Il superamento anche della metafisica è comprendere che la volontà nella sua profonda ed intima essenza, non progetta né la sua cessazione né la sua continuazione infinita, non progetta e non vuole né il bene, né il male.
Quantomeno per quello che il bene e il male sono e significano per la volontà, per la relazione della volontà con il suo oggetto e con l'insieme dei suoi possibili oggetti, relazione che decide il destino stesso della volontà. Nell'essenza più istintiva e vitale della volontà non è veramente voluto né un destino di continuazione indefinita dello stesso, tramite l'assenza di oggetto, né un destino di finitudine, tramite la presenza di oggetto.

C'è un solo un grande calcio, al male e al bene per quello che vitalisticamente male e bene significano, un grande rifiuto.

La differenza stessa, tra presenza e assenza dell'oggetto del volere è tolta.

E qui non affermo che il bene e il male siano relativi, affermo proprio che l'uomo, e il vivente in generale, non è né buono né cattivo. E questo non cambierebbe, dunque, se il bene e il male fossero assoluti. E anzi, mi piace pensare che lo siano, assoluti una volta compreso che questo non fa comunque effetto condizionante sulla vita.

Io mi rifiuto di scegliere, tra il bene e il male, perché la vita non sceglie, perché l'istinto, non sceglie.

Noi non vogliamo l'identico per sempre e non vogliamo smettere di volere. Abbiamo una volontà diveniente. Per essere felici dobbiamo accettare il divenire, e il divenire è per noi soprattutto il divenire della nostra stessa volontà, che si muove tra gli estremi del bene e del male senza mai toccarli, senza mai essere, l'uno o l'altro.

Non ci auto-vogliamo in un facile quando tautologico accesso all'eternità, e d'altronde non possiamo smettere di volere. Siamo qui a volere una cosa qualsiasi diversa da noi stessi, quantomeno perché è in noi stessi, che si delinea il sentimento della mancanza della cosa voluta, per quanto amor proprio possiamo contemporaneamente provare. La volontà è estroflessa, è territorio, si muove verso il mondo. Vuole la volontà dell'altro. E può ottenerla sono se originariamente non è una, solo se la volontà dell'altro esiste, in un mondo che sia veramente molteplice, e sia pensabile solo, come molteplice.

Il divenire in genere, è un'alternativa terza, tra non-essere ed essere identico.

Il divenire della volontà, è l'alternativa terza tra non-essere ed essere identica a se stessa della volontà.

Per questo il divenire della volontà si sovrappone alla questione -in un certo senso dicotomica- del bene e del male, e considerarlo è secondo me l'unico modo, non semplicemente relativistico e relativizzante, per supere la dicotomia.


#2462
Citazione di: Eutidemo il 09 Maggio 2022, 11:36:36 AM@Nikita
Mi fa piacere che tu, sia pure implicitamente, ammetta che il test del cartello dimostra che c'è molta più "indipendenza" e "libertà" qui da noi, che non in Russia.
***
Quanto al fatto, invece, che il  test del cartello non valga nulla, laddove dilagano la "povertà" e l'esclusione sociale, sono d'accordo con te; solo che, anche su tale punto, tu sei completamente disinformato, in quanto il reddito medio italiano è più del triplo di quello russo.
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***
Non solo!
Ed infatti, nella distribuzione del reddito o della ricchezza, in Russia, il divario tra ricchi e poveri è molto più elevato di quello che c'è in Italia (che pure non scherza, in quanto a diseguaglianza sociale)
Ed infatti:
a)
In Italia l'"Indice Gini" è del 35,4%, il rapporto del decile più ricco verso il decile più povero è del 14,3, e il il rapporto del quintile più ricco verso il quintile più povero è del 7,0
b)
In Russia, invece, l'"Indice Gini" è del 37,7, il rapporto del decile più ricco verso il decile più povero è del 10,6, e il il rapporto del quintile più ricco verso il quintile più povero è del 6,6.
Detto in parole povere, c'è molta più diseguaglianza economica in Russia che non in Italia (e nella maggior parte dei Paesi occidentali).
Tanto per curiosità, la seconda nazione in classifica come eguaglianza sociale (dopo la Slovenia), è l'Ucraina; all'ultimo posto, invece, il Sudafrica.

***
Ma che in Russia regni la diseguaglianza sociale, non rappresenta affatto una novità, dato che da anni il Paese è indicato come "il meno equo" tra le maggiori economie mondiali; per cui non è da escludere che una crescente consapevolezza della disuguaglianza economica, insieme agli scandali riguardo alla corruzione dilagante ai vertici, possano rappresentare una miscela esplosiva per lo scoppio di nuove proteste.
***
Forse tu non hai capito che il "capitalismo degenerato", e, a volte "criminale", che sicuramente non manca in OCCIDENTE, in ORIENTE (Russia e Cina), è ancora più grave ed accentuato; ed infatti, ammesso che sia mai stato veramente applicato in qualche parte del mondo, attualmente il "vero" comunismo non c'è in  nessuna parte del mondo.
L'URSS era più povera dell'attuale Russia, ed anche allora, nel "comunismo reale", non mancavano gravi diseguaglianze economiche nella popolazione; però, almeno secondo la maggior parte degli studiosi, tale diseguaglianze si sono di gran lunga aggravate, dopo che in Russia c'è stato il "boom" del "capitalismo criminale" più sfrenato.
Di cui Putin e il suo colossale yacht "Scheherazade" sono gli emblemi.

Quella di Draghi (ammesso e non concesso che sia di sua proprietà), invece, al confronto è una barchetta.

***
Mi dispiace che tu "deperisca per la fame, gli stenti e l'ignoranza"; ma, quanto a quest'utima, potresti facilmente rimediare informandoti meglio, e senza spendere niente.
Oggi puoi avere accesso a migliaia di libri, completamente gratis.
https://www.liberliber.it/online/
***
Dovresti leggerti soprattutto dei libri di logica, quando scrivi "Quindi tutti i comizi che voi fate con il test del cartello,  per sostenere che il mondo si divida in democrazie e dittature sono tutti respinti al mittente."
Ed infatti tu stesso hai giustamente osservato che il test del cartello non serve di sicuro per accertare le "diseguaglianze sociali" che ci sono in un determinato Paese; però hai così implicitamente riconosciuto che è un test ottimo per scoprire (a proprie spese), dove c'è uno "Stato liberale e democratico" e dove, invece, c'è uno "Stato illiberale e antidemocratico".
***
Così come leggerti dei libri di logica, quando scrivi: "Il mondo si divide in oppressi e oppressori, che stanno, trasversalmente sia presso le democrazie che presso le dittature."
Ed infatti, è senz'altro vero che singoli oppressi e singoli oppressori ci sono sia nelle democrazie sia nelle dittature (basti pensare ai negozianti taglieggiati dai "racket"), ma la differenza è che nelle democrazie lo Stato non manda in galera i cittadini che protestano, i quali possono mandare in parlamento i candidati che preferiscono (e, quindi, cambiare governo), mentre, invece, nelle dittature  questo non è possibile.
***
Dovresti anche leggerti qualche libro di filosofia, onde evitare di confondere Schopenhauer con Marx; quanto al velo di Maya, poi, si riferisce all'illusorietà del mondo "fenomenico", non certo a quello "economico" e "politico".
Cerchiamo di non buttarla in caciara!
***
Ed infatti, quanto al "velo di Maya, stupido e folle, secondo cui il mondo si divide in dittature e democrazie", in realtà, solo chi è realmente "stupido e folle" può negare che nel mondo ci siano "democrazie" e "dittature"; semmai, talvolta, ci sono quelle vie di mezzo dette "democrature", la cui analisi richiederebbe un TOPIC a parte.
***
Chi nega che nel mondo ci siano "democrazie" e "dittature", secondo me, più che una (supeflua) confutazione argomentativa, avrebbe bisogno di una seria terapia psichiatrica.
***
Quanto all' "ἀλήθεια",  non c'è bisogno di scrivere "a-leteia", in quanto si scrive tutto intero; però, il fatto che tu abbia appositamente evidenziato l'"alpha-steretikon", per mettere in evidenza il "prefisso privativo", mi lascia capire che tu conosca molto bene il greco.
Quanto a questo, i miei (sinceri) complimenti!
***
A parte questo, temo che tu sia travolto più dalle tue "cavolate" che non dalle mie; ed infatti, affannarsi a negare l'evidenza, mi sembra davvero una grande "cavolata".
***
Ed infatti non c'è dubbio alcuno che repubbliche del Donbass sono senz'altro "stati fantoccio", governati da "pupazzi" di Mosca, in quanto:
- i referendum in base ai quali sono nati erano abusivi, e, quindi non riconosciuti dalla comunità internazionale;
- sono avvenuti senza alcun controllo di osservatori indipendenti;
- sono stati inficiati da numerosi brogli e dalla pressione armata delle forze filorusse;
- gli elenchi dei votanti erano vecchi di oltre due anni;
- non era richiesta un'affluenza minima perché il risultato risultasse valido;
- la scheda non conteneva segni di riconoscimento tali da evitarne la possibile duplicazione. 
- esiste l'intercettazione di una telefonata tra un esponente del governo russo e un leader dei ribelli di Donetsk, nella quale il russo invitava il suo interlocutore a falsificare il risultato.
ecc. ecc.
***
Per cui i referendum in questione non sono stati reali, ma fasulli; li ha riconosciuti solo Mosca e suoi servi scemi!
***
La tua non è "verità storica", ma semplice "propaganda russa"; ed infatti non è affatto vero era l'Ucraina a bombardare il Donbass, ma, semmai, ci sono stati bombardamenti "reciproci" tra le forze di resistenza delle truppe ucraine e le forze infiltrate filorusse, che volevano abusivamente appropriarsi del territorio.
***
E se è vero che tra le forze di resistenza delle truppe ucraine c'erano dei "neonazisti",  ad esempio nel battaglione *AZOV*, Putin, per appropriarsi militarmente del Donbass, si serviva e tutt'ora si serve del gruppo *WAGNER*, il cui capo *Utkin* porta tatuate sulla clavicola destra le mostrine delle *SS naziste*, sulla sulla clavicola sinistra le mostrine di *generale delle SS naziste*, e sul petto l'Aquila con la "svastica nazista".
Eccoli insieme in una foto di gruppo!

***
Senza contare che anche nelle altre  truppe mercenarie filoputiniane del Donbass, pullulano "neonazisti"  di tutte le nazionalità; e, in buona parte, si tratta di "neonazisti" italiani!
Al riguardo, infatti, è bene ricordare:
a)
I mandati di cattura emessi nel 2018 dal Gip del Tribunale di Genova, Ferdinando Baldini, nei confronti di sei uomini, di cui quattro italiani, per associazione a delinquere finalizzata al reclutamento di mercenari "neonazisti", da inviare nelle milizie filorusse che combattono nel Donbass.
Altro che "neonazisti" coperti dalla NATO"; i veri "neonazisti" nel Donbass combattono al soldo di Putin!
b)
Tra questi spicca la figura del noto criminale "neonazista" Andrea Palmeri, già leader del gruppo "Bulldog 1998" e di Forza nuova, resosi latitante nel maggio 2014 dopo una condanna per associazione a delinquere; e finito a combattere nel Donbass tra i mercenari nazisti filorussi agli ordini di Putin.
Eccolo in una foto di gruppo con altri mercenari nazisti filorussi agli ordini di Putin; lui è il primo a sinistra, con numerosi tatuaggi nazisti sul corpo (per fugare ogni dubbio circa la sua fede)

***
Per cui parlare solo del battaglione AZOV (che, almeno, difende il suo territorio), e ignorare quanti nazisti russi e filorussi stavano combattendo in Ucraina (e adesso stanno invadendo l'Ucraina"), mi sembra un discorso assurdo.
***
Secondo i report di Amnesty International, infatti, nel Donbass, da otto anni, si commettono crimini di guerra da entrambe le parti: unionisti ucraini e separatisti filorussi.
In particolare, mentre le forze ucraine hanno principalmente compiuto pestaggi ed arresti abusivi di militanti e mercenari filorussi, i separatisti filorussi hanno commesso principalmente rapimenti, torture e uccisioni di civili ucraini.
Tanto per fare un esempio tra i tanti, a Slovyansk il pastore di una chiesa locale,  due dei suoi figli e  due persone che assistevano alla messa, sono stati rapiti dai "separatisti filorussi", i quali  avevano chiesto un riscatto equivalente a 50.000 dollari; la comunità locale era riuscita a raccogliere la somma richiesta, ma, nel frattempo i cinque ostaggi erano già stati uccisi dai "separatisti filorussi" rapitori.
E potrei farti altri esempi; ma se tu fossi in buona fede, non avresti difficoltà a trovarne a bizzeffe!
***
Come dici tu, la sostanza dei fatti non si può negare!
***
Dire che Putin sia nemico del mondo intero, forse è esagerato; perchè, in effetti, qualche altro dittatore criminale (come Assad e Kim Jong-un) che gli tiene bordone indubbiamente c'è (5).
Però non puoi negare che la quasi totalità dei Paesi del mondo (141) non ha riconosciuto gli "stati fantoccio" del Donbass, e, inoltre, ha condannato l'aggressione all'Ucraina.
Come pure ha fatto la "Corte Internazionale di Giustizia"!
***
Quanto al mio esempio del furto domestico, volevo semplicemente dire che, se uno Stato riceve armi da un altro Stato, può forse ritenersi che intraprenda una "guerra per procura" dello Stato fornitore se è lui ad aggredire un'altra nazione (come fece l'Iraq con l'Iran); ma non certo se è lui ad essere aggredito, ed usa tali armi solo per difendersi, come sta facendo l'Ucraina con la Russia.
Ed invero, i Russi bombardano tutti i giorni le città ucraine;ma, almeno finora, gli Ucraini non hanno bombardato neanche una città russa.
Vorrà pure dire qualcosa, o no?
***
Sinceramente, mi sembra che in te non parli la "ragione" e il "buon senso", bensì, principalmente il "rancore", l'"astio" ed il "livore" per il fatto che tu non versi in buone condizioni economiche; il che può anche essere "comprensibile", e, forse, addirittura "giustificabile", però non c'entra assolutamente NIENTE con l'iniqua guerra di aggressione della Russia all'Ucraina (attualmente in prima persona, e non certo per procura).
***
Circa il fatto, poi, che non fa molta differenza se ti trovi a morire di fame in una democrazia o in una dittatura, questo mi sembra abbastanza ovvio, e non ha alcun senso starne a discuterne; così come non fa molta differenza se ti trovi a morire di cancro in una democrazia o in una dittatura.
***
Ma questo non c'entra niente:
- nè "in particolare", con riguardo alla guerra in Ucraina;
- nè "in generale", perchè se non stai morendo nè di fame nè di cancro, è senz'altro meglio vivere in una libera democrazia piuttosto che sotto un'oppressiva dittatura.
Se poi uno è masochista, allora è un altro discorso!
*** 
Poi bisognerebbe verificare, in concreto, se siano state davvero le nostre istituzioni che personalmente ed empiricamente non ti hanno dato indipendenza dalla povertà materiale e spirituale; oppure se è per colpa tua che non sei riuscito ad acquisire nè l'una nell'altra.
Soprattutto la seconda, quella "spirituale"; perchè non vedo proprio cosa c'entrino le istituzioni.
***
Stendere un "velo pietoso" sul piano Marshall, che sia stato fatto o meno  per interesse, significa essere completamente ignoranti in storia dell'economia; ed infatti, in ambito economico, non si fa niente per pura generosità, ma l'importante è che si ponga in essere una operazione proficua per tutti.
Come, indubbiamente, è stato per il Piano Marshal, i cui positivi effetti in Italia e nella mia famiglia ho potuto "constare di persona"; per cui non ci sarà mai nessun ideologo imbecille che potrà mai convincermi del contrario.
***
Quanto al tuo farneticante e prolisso "pistolotto" sulle "guerre", non ci ho capito molto, perchè è senza capo nè coda (e comunque OT).
Ed invero;
- alcune cose che scrivi le condivido al 100%, ad esempio che qualsiasi guerra è qualcosa di ORRIBILE, in cui ci vanno di mezzo soprattutto i poveracci, per cui la cosa migliore sarebbe di evitarle;
- altre cose che scrivi, invece,  le condivido di meno, perchè se è vero qualsiasi guerra è qualcosa di ORRIBILE, in cui ci vanno di mezzo soprattutto i poveracci, per cui la cosa migliore sarebbe di evitarle, è pur vero che se in guerra "ci vieni trascinato a forza", come è accaduto all'Ucraina a seguito dell'invasione russa, in quel caso ti devi per forza difendere come meglio puoi.
***
In tal caso, infatti, come si dice dalle mie parti: "Chi rifugge dalla lotta, è 'n gran fijo de na mignotta!"; perchè si tratta di difendere non tanto e non solo il proprio territorio, ma anche le proprie case e le proprie famiglie.
Quindi gli Ucraini fanno benissimo a difendersi combattendo, perchè è la loro patria ad essere invasa; e, quindi, non combattono certo "per procura", bensì per un evidente e sacrosanto "interesse proprio".
***
Circa l'opportunità o meno di inviare loro delle armi per difendersi:
- "giuridicamente" noi Italiani non siamo affatto tenuti a fornirgliele, perchè l'Ucraina non fa parte del nostro sistema di alleanze;
- "moralmente", visto che si tratta di una democrazia (come lo è la nostra) aggredita da una dittatura (come quella russa), secondo me è buona cosa fornirgliele per salvaguardare la sua indipendenza e integrità territoriale.
***
Allo stesso modo, se il mio vicino mi informasse che ha ricevuto minacce di morte, e che la polizia non ha abbastanza uomini per proteggerlo, io gli presterei senz'altro una delle mie pistole; ovviamente spiegandogli molto bene come funziona.
E se poi quello la usasse per difendersi dal suo aggressore, voglio vedere se c'è qualche imbecille che possa sostenere che gli ha sparato "per mia procura"!
***
                                        AVVERTENZA
Questa non solo è l'ultima volta che ti rispondo, ma è anche l'ultima volta che commetto l'errore di leggere quello che scrivi; ed infatti sono sempre pronto a confrontarmi con le "opinioni" altrui (soprattutto se sono diverse dalle mie), ma non con le "insulsità" altrui (soprattutto se cozzano contro l'evidenza dei fatti)
Ed infatti:
- se quello che scrivi è "in buona fede", la cosa mi provoca un tale stato di depressione e di sconforto, che resto di malumore tutto il giorno;
- se, invece, quello che scrivi è "in malafede", la cosa mi provoca un tale stato di irritazione e di collera, che resto incazzato tutto il giorno.
Per cui, d'ora in poi, eviterò accuratamente di leggerti, per cui ti invito a non citarmi e a non rivolgerti più a me.
Te lo chiedo per cortesia!
Grazie!
***

Citazione di: Eutidemo il 09 Maggio 2022, 12:11:11 PMIo sono sempre pronto a confrontarmi con le "opinioni" altrui (soprattutto se sono diverse dalle mie), ma non con le "insulsità" altrui (soprattutto se cozzano contro l'evidenza dei fatti).
Le tue, che siano più o meno condivisibili, sono "opinioni" senz'altro degne di considerazione; quelle di Niko, invece, solo soltanto o "insulsaggini" OT, o infami "menzogne" della propaganda russa, per cui, d'ora in poi, mi asterrò di prestare loro qualsiasi attenzione e considerazione.
La Verità non esiste...ma le cose vere e le cose false sì!



Va bene Eutidemo, allora mi raccomando, continua a stabilire per ogni discussione che apri dai 20 ai 30 criteri in elenco puntato finemente dettagliati e ossessivi compulsivi per sancire con precisione assoluta ciò che considererai OT manco fossi un moderatore, e che in realtà (oltre il velo di Maya...) sono esclusivamente finalizzati a indurre chi ti risponde a dare ragione a te, o al limite a darti torto in maniera così superficiale e irrilevante da far risplendere comunque le tue, di opinioni.

Tu fai ampio uso della persuasione occulta e della selezione a priori delle opinioni socialmente ammissibili in un dibattito, stai quindi bene dove stai: in una moderna democrazia.










#2463
Citazione di: viator il 08 Maggio 2022, 19:09:29 PMSalve niko ed Eutidemo. Francamente non vedo perchè state a farla tanto lunga. Vi sentite entrambi missionari inviati dalla Verità a convertire il prossimo vostro ?.

Citando da niko : "Il mondo si divide in oppressi e oppressori, che stanno, trasversalmente sia presso le democrazie che presso le dittature".

Eccola, la semplice verità. Voi due pensate di star parlando di ideologie umane, mentre invece vi state occupando di una IMMUTABILE verità stabilita non dagli oppressori o dagli oppressi, bensì contenuta dalle LEGGI DI NATURA.

Buon proseguimento, mi raccomando. Saluti.



Io sono accetto le leggi di natura, solo che mi chiedo come farle funzionare a mio vantaggio, come nella tradizione umanista e illuminista...

Alla natura si comanda -solo- obbedendole.

#2464
Citazione di: Eutidemo il 08 Maggio 2022, 13:14:16 PM
@Nikita
Finalmente, al terzo tentativo, sei riuscito a postare una replica che fosse IT; la trovo perfettamente perspicua e pertinente, per cui stavolta merita una risposta.
***
*** eccetera, devo tagliare quello che tu hai scritto per ragioni tecniche ma quello che tu hai scritto, sta scritto sopra, e chiunque può leggerlo.

Sgombriamo il campo da questo equivoco, che definisce precisamente la differenza tra l'essere genericamente "di sinistra" ed essere comunisti:

Il test del cartello non vale nulla, laddove dilagano la povertà e l'esclusione sociale.

Io posso anche scrivere quello che voglio sul mio bravo cartello, ma se non posso acquistare il minimo necessario per vivere e accedere condizioni di vita dignitose, la mia vita sarà un inferno lo stesso, con o senza cartello.

La corretta attribuzione di valore al test del cartello finché esiste il capitalismo e quindi la violenza intrinseca del mercato sull'essere umano, cioè nulla, zero, (mentre voialtri gli date un valore esteso/infinito) è fondamentale, altrimenti, tra due "pianeti" diversi, non si dialoga

Io non ho bisogno di essere pestato o incarcerato da cinque poliziotti perché il mio cartello in un certo contesto è sgradito, per manifestare il culmine del disagio e della sofferenza umana, se tanto poi deperisco lo stesso per la fame, gli stenti, l'ignoranza, il non accesso a un mondo che esclude l'accesso ai poveri. E Il completamento naturale e necessario tra questione politica e questione sociale.

Quindi tutti i comizi che voi fate con il test del cartello,  per sostenere che il mondo si divida in democrazie e dittature sono tutti respinti al mittente.

Il mondo si divide in oppressi e oppressori, che stanno, trasversalmente sia presso le democrazie che presso le dittature.

Il filosofo di riferimento qui è Schopenhauer, insieme a Marx, perché siamo al velo di Maya: la realtà che il mondo si divide in oppressi e oppressori, nel nostro occidente, in maniera assolutamente evidente da dopo la mobilitazione mediatica seguita alla crisi ucraina, è stata nascosta dal velo di Maya, stupido, folle, secondo cui il mondo si divide in dittature e democrazie.

Doppiamo vedere la divisione finta, e schierarci secondo la divisione finta, per non vedere quella vera, e non schierarci secondo quella vera.

Solo la filosofia come a-leteia, come squarcio del velo, può avere la meglio su tale somma mistificazione.

Chiarito, spero, che cosa me ne faccio io personalmente dei vostri test del cartello, espressione della falsa dicotomia democrazia/dittatura in un contesto capitalistico, non so come continuare, per quanto sono travolto dalle tue cavolate...

Le repubbliche del Donbass non sono stati fantoccio, sono stati reali, che in un modo o nell'altro sono dovuti sorgere perché il governo centrale di Kiev non rispettava certe divisioni etniche (divieto di parlare una certa lingua, di consultare alcuni media, violenza, abbattimento e vandalismo di monumenti eccetera) corrispondenti al rifiuto, di alcune etnie e non solo, di allinearsi al blocco euroatlantico...

Questo è verità storica, non credo sia discutibile... genocidio può essere una parola grossa perché non ogni politica etnicista è genocidio, ma la sostanza dei fatti non si può negare... inizialmente Non era il Donbass a bombardare l'ucraina, era l'Ucraina a bombardare il Donbass... una vita non vale una vita, evidentemente, per alcuni...

La metafora dei regali di natale per chi regala armi all'ucraina è insulsa, nella relazioni internazionali contano gli interessi, non la generosità, quindi chi "regala" armi ha interesse a farlo, i "regali" principali vengono da stati uniti, europa e gb, gli altri avranno regalato qualche pistolina, e lo sappiamo bene come è allineato il Giappone negli equilibri internazionali pur non facendo parte della nato, o come si è allineata la Svezia dopo il fatto stesso dell'invasione, quindi rimane la mia verità, le armi arrivano dal blocco euroatlantico e pochi altri stati ad esso collegati, contro le vostre insalate di parole, secondo cui le armi arriverebbero da tutto il mondo perché Putin sarebbe il nemico del mondo (vedere anche argomento statistico, in fondo).

Poi, avete sostenuto che anche la guerra della Russia sia per procura, e ok, vero ma allora?

La guerra è per procura sia considerando le cose dalla parte della Russia, che dell'occidente, questo sostengo io da sempre, non potete contro argomentare dimostrando che sia per procura anche da parte della Russia, a meno che non vi piaccia provare a vincere facile, rendendovi però ridicoli.

Poi, è stato Eutidemo a proporre l'equazione interesse proprio uguale integrità e indipendenza, lo rimando a quanto detto sopra sul test del cartello, se non c'è indipendenza dalla povertà, per il singolo e per le masse di singoli, me ne infischio della indipendenza giuridica e formale degli gli stati, non è la mia di indipendenza che mi possa interessare.

Non difendo istituzioni che personalmente ed empiricamente non mi hanno dato indipendenza dalla povertà materiale e spirituale, quindi non mi metto l'elmetto per il "mio" blocco euroatlantico e occidentale, che dovrei "difendere" senza un vero perché; guardatevi gli elmetti che avete in testa voi, e giudicatevi secondo la vostra, scienza e coscienza.

Velo pietoso sul piano Marshall, ogni cosa a livello internazionale si fa' per interesse, e voi giudicate la generosità e l'equiparazione a babbo natale degli Stati Uniti.

Velo pietoso anche su quello che potrebbe essere l'argomento puramente statistico dirimente sulla questione della guerra:

abbiamo l'insieme A, con duecento trilioni di elementi, che rappresenta l'insieme dei conflitti, dalla preistoria ad oggi, le cui ragioni sono sfumate e i cui contendenti hanno entrambi le loro ragioni, risultando quel tale conflitto in un bagno di sangue inutile per i poveracci e le ultime ruote del carro che lo combattono, sia da una parte, che dall'altra, risultando semmai tali conflitti, in un solo ed esclusivo vantaggio per le elites sociali dei vincitori, contro le elites sociali degli sconfitti.

Poi abbiamo l'insieme B, con dentro direi massimo dieci venti conflitti, sempre dalla preistoria ad oggi, in cui sono chiare le ragioni e i torti in campo, e in cui la vittoria di un contendente sull'altro può potenzialmente apportare beneficio all'intera umanità, giustificando il sacrificio di sangue e materiale che la parte potenzialmente vincente può essere chiamata ad affrontare per sostenere e vincere quel tale conflitto. Beneficio che, essendo generalizzato, essendo B il caso opposto di A, vale per le elites dei vincitori, quanto per le classi popolari dei vincitori, in quanto valevole simbolicamente, o meglio ancora materialmente per tutta l'umanità, quindi, finanche, a lungo termine, per i perdenti stessi, che si vedono in qualche modo "liberati" e non solo "violentai" o "annientati", dai vincitori.

Versiamo le palline che metaforicamente rappresentano i singoli conflitti dell'insieme A, diciamo che queste qui sono le palline bianche, con le palline dell'insieme B, diciamo che queste qui sono le palline nere, mischiamo bene in un sacchetto tipo quello della tombola, ed estraiamo una pallina a caso, appunto per rappresentare quello che, nella fenomenologia storica concreta, potrebbe essere un conflitto a caso.

Poi consideriamo un paese, come L'Italia, in cui diverse decine di milioni di "gonzi da gratta e vinci", molti dei quali già di loro passano la vita a comprare gratta e vinci e a giocare alle macchinette, dimostrando così eccessiva emotività e scarsa conoscenza della statistica, indottrinati dai media negli ultimi due mesi, ritengono altamente plausibile e probabile che il conflitto Russo-Ucraino sia stato estratto, dalle mani della Storia o di Dio, o dalle "mani" del semplice caso, dall'insieme B, e non dall'insieme A, quindi dall'insieme dei dieci venti elementi, contro quello dei duecento trilioni, di elementi.

La possibile vittoria dell'Ucraina contro la Russia, viene spacciata per un bene "di tutta l'umanità" un progresso tutta la civiltà in generale, in nome del quale tutti, dovrebbero fare sacrifici.

Tutte caratteristiche delle palline che ricordiamo, nella classificazione iniziale, si trovavano in B.

Per questo fanno il tifo, per una delle due parti in conflitto, che sentono essere la loro, come se fossero allo stadio.

Io li guardo da fuori, con una buona dose di distacco, questi invasati da un fervore combattivo e guerriero che a me personalmente non mi ha invasato, e mi dico tra me e me che essi, o hanno davvero pescato una delle venti palline nere tra le miliardi e miliardi di palline bianche nella dicotomia principale della catalogazione possibile dei conflitti, e allora sono allocco io, o sono loro, un po' allocchi.

#2465
Attualità / Re: I sostenitori di Putin
07 Maggio 2022, 17:40:12 PM
O forse la stragrande maggioranza dei cosiddetti "sostenitori di Putin" fuor di metafora sono solo i rappresentati incarnati e i sostenitori di quelli che da questa guerra hanno tutto da perdere: gli sfruttati e gli emarginati del "paradiso in terra" del blocco euroatlantico, in nome del quale dovremmo tutti metterci l'elmetto ed essere pronti a combattere. 

Persone che con l'aumento dei prezzi e delle sanzioni diventeranno sempre più emarginate, e sempre più sfruttate.

Che sono appese a un filo, e che cadranno.

E non mangeranno cose che magari all'occhio di alcuni sbrilluccicano e all'orecchio fanno belle musichette ma tecnicamente non si mangiano, e non coprono dal freddo, tipo gli ideali fantasmagorici della democrazie e dell'indipendenza made in usa o made in ue. 

E lo hanno capito.

E non accettano più che si dica un grande "chissenefrega" su di loro e sulla loro condizione.

Persone che, magari "grazie" al punto di vista più realistico dischiuso da una condizione difficile, hanno capito che non c'è niente da guadagnare in una guerra, tanto più in una tra opposti imperialismi. A differenza di molti loro simili.

Queste persone, vengono oggi bollate come sostenitori di Putin.

Per la facile ragione che Putin è un potente.

E per chi non ha compreso è sempre meglio illudersi di vedere, e di avversare, un potente, piuttosto che una massa di oppressi.


#2466
Citazione di: Eutidemo il 07 Maggio 2022, 05:22:37 AMChe cosa ce le metto a fare le AVVERTENZE, persino evidenziate in NERETTO, se poi c'è chi se ne frega altamente mettendo in campo temi completamente diversi da quelli in discussione?
Il tuo intervento, che non sta certo a me censurare, lo considero però totalmente "IRRICEVIBILE" da parte mia in quanto:
1)
E' completamente e irrimediabilmente OFF TOPIC;
2)
Ripete ignorantemente pedissequamente e ottusamente le solite ridicole e insulse "fregnacce" ideologiche della propaganda russa, la cui totale e grossolana falsità ho già ampiamente dimostrato in altri miei TOPIC, ai quali cortesemente ti rinvio;  ammesso che sia necessario dimostrare la palese "mendacità" e abissale "stupidità" di certa propaganda.
Grazie! ;)


Odio citare wikipedia, ma, da wikipedia...


"Una guerra per procura o guerra delegata[1] è un conflitto armato tra due stati o attori non statali che agiscono su provocazione o per conto di altre fazioni che non sono direttamente coinvolte nelle ostilità.[2] Affinché un conflitto sia considerato una guerra per procura, ci deve essere una relazione diretta e duratura tra gli attori esterni e i belligeranti coinvolti.[3] La suddetta relazione solitamente prende la forma di finanziamenti, addestramento militare, armi o altre forme di assistenza materiale che assistono una fazione belligerante per sostenere il suo sforzo bellico"

-----------------------------------------------------




Quindi la guerra in Ucraina è palesemente una guerra per procura:

(corrisponde perfettamente alla descrizione di cui sopra: fornitura di armi, finanziamento, addestramento militare, provocazione esterna, ruoli tutt'altro che pacifici assunti dalla diplomazia internazionale e delle istituzioni internazionali, ad esempio esclusione della Russia dal g8, mancato rispetto degli accordi di Minsk, propaganda martellante in generale su tutto il "fronte occidentale" e "sanzioni" e chi più ne ha più ne metta).

Quindi tutti i miei post fino ad ora sono palesemente in tema, perché sono volti a mostrare l'ignoranza di alcuni in materia.

Ci possono essere anche ignoranti che usano belle parole, che nelle loro insalate di parole (sempre pronte a mutarsi nello slogan indimostrabile appena si chiede loro la minima resa di ragione) appaiono colti, senza citare nessuno.

La propaganda, in questo caso occidentale, porta alcuni ad ignorare, appunto, la realtà.

La guerra è per procura.


Ma mettiamo per assurdo e per ipotesi che esista in tutta questa vicenda un interesse proprio, mettiamo ancora di più assurdo e per ipotesi che questa guerra coincida con il perseguimento di interessi propri e quindi non sia una guerra per procura (diciamo che mi sbaglio io...), e mettiamo per assurdo cosmico universale che Eutidemo abbia le competenze e la neutralità di giudizio per definire questo interesse proprio così come in effetti scritto:

integrità territoriale e indipendenza.


Sull'integrità territoriale ok, non c'è il minimo dubbio, che l'Ucraina lotti attualmente per l'integrità territoriale.

Sull'indipendenza, è un atto di fede, che finire nella sfera di influenza russa sia peggio che finire nella sfera di influenza del blocco euroatlantico, ma, anche una volta fatto e preso per buono l'atto di fede, in nessuno dei due casi è salvaguardata l'indipendenza, quindi non si vede come l'indipendenza possa essere ottenuta tramite la guerra e coincidere con la realtà e con l'ideologia di una delle due parti opposte nella guerra.

Se la vostra tesi in merito è che noiatri qui siamo "indipendenti" sotto l'Europa e sotto la nato, e che quindi questa palpabile e realistica  "indipendenza" - tale per cui non possiamo nemmeno decidere di battere moneta e di mantenere un minimo di proprietà pubbliche e di stato sociale- è translabile per simmetria o per analogia all'Ucraina e al destino a lungo termine dell'Ucraina, consentitemi solo di disegnare tanti pupazzetti che ridono

  :D :D :D


A me sta a cuore l'interesse proprio degli oppressi e degli sfruttati, e la nato il loro interesse proprio non lo fa.

Come non lo ha fatto per tutto il secondo dopoguerra.

E l'ue non lo fa.

Come non lo ha fatto da quando esiste.

Non penso in termini di interesse proprio nazionale e nazionalista, anche se incidentalmente qui basterebbe, e basta, argomentare prendendo per buona la realtà e la validità l'interesse nazionale e nazionalista, per dimostrare la tesi, comunque e in ogni caso di facilissima dimostrabilità, che la guerra è per procura.


Il consiglio, sincero, che posso dare a chi mi irride, è di occuparsi meno di politica internazionale, e guardare quanto costano i fagioli, la luce e la benzina. Immaginando la sorte di chi veramente, non ce la fa e non ce la fa più, o non ce la farà in un prossimo futuro.

Forse si resetta mentalmente sul concetto di "violenza" (violenza del mercato sulla persona umana), e poi su quello di "autonomia", e di "indipendenza".


#2467
Attualità / Re: I sostenitori di Putin
06 Maggio 2022, 20:09:57 PM
A parte le prove empiriche di quello che si afferma, che già, qualora inesistenti, delimitano il campo semantico ed esistenziale della paranoia e della demenza, io vorrei sentire certi conformisti patetici esprimersi con argomenti tali per cui da A consegua B, invece che per slogan.

Invece che bla, bla, bla, a ripetere le parole della tv di stato e di regime.

Ci sarebbe da ridere.

Gente che oramai potrebbe stare sui cartelloni pubblicitari e manifestarsi tramite il megafono di un orario dei treni, gente che ormai fa parte dello sfondo.

E vorrei sapere io, che provo empatia principalmente per me stesso quando vedo il prezzo della pasta e la bolletta del gas, in che "categoria" (del lager sociale), dovrei essere messo.


#2468
Citazione di: anthonyi il 06 Maggio 2022, 15:07:13 PMSarebbe interessante capire cosa rappresenta il voi di questo post, e magari anche il correlativo noi.
Magari anche considerando la frase centrale, sui russi che la conoscono, la guerra per procura, si potrebbe supporre:
Voi=gli occidentali
Noi=i russi.


o magari semplicemente "voi" tutti quelli che qui hanno detto che sono ot... chissà...
#2469
Citazione di: Eutidemo il 06 Maggio 2022, 06:05:08 AMChe cosa ce le metto a fare le AVVERTENZE, persino evidenziate in NERETTO, se poi c'è chi se ne frega altamente mettendo in campo temi completamente diversi da quelli in discussione?
Il tuo intervento, quindi, lo considero totalmente "IRRICEVIBILE" in quanto:
1)
E' completamente e irrimediabilmente OFF TOPIC;
2)
Ripete pedissequamente le solite ridicole "fregnacce" della propaganda russa, la cui totale e grossolana falsità ho già ampiamente dimostrato in altri miei TOPIC, ai quali cortesemente ti rinvio.
Grazie! ;)





Cosa pensi di poter dimostrare?

Che le truppe e le compagini ucraine non siano da almeno otto anni dei pupazzi filoguidati?

Che i provvedimenti del governo golpista di Kiev non erano razzisti e persecutori nei confronti dei russofili/russofoni/ortodossi russi?

E con cosa, di grazia, lo vorresti dimostrare?

Con i nostri tg che da due mesi leccano loro i piedi?

Ma fammi il piacere, tu che quando ti viene dimostrato del rispetto per le tue opinioni con interventi che cercano di non far degenerare la discussione lo scambi per offtopic...

Voi non conoscete il concetto base minimo di guerra per procura, parlate di quello che non conoscete, e, come nella migliore tradizione del dibattito politico nella polis marcia e corrotta, vorreste giudicare se quello che dicono altri a proposito di cose che voi non conoscete, sia attinente o no...

I russi sì che invece la conoscono, la guerra per procura, fin dal 1917. Hanno combattuto contro tutte le grandi potenze d'Europa, contro tutto ciò che nel senso occidentale del termine era il "mondo", per difendere la loro rivoluzione. Mondo che interferiva in una guerra "interna", alla Russia, per ottenere degli assetti di potere ad esso favorevoli globali, esterni.

E hanno continuato a combattere per difenderla da buona parte del mondo, i russi, la loro rivoluzione nel 1941, dato che il nazifascismo complessivamente come fenomeno storico fu la reazione della borghesia dei paesi europei più turbolenti (Germania) o arretrati (Italia, Spagna, portogallo) al comunismo.

La rivoluzione dunque. La questione sociale. L'unica cosa che può dischiudere un punto di vista sul mondo prescindente dalla dicotomia tra pace e guerra.

E questo spiega perché i nazionalisti ucraini stavano dalla parte sbagliata della storia: ci stavano nel 1917 e ci stavano nel 1941. E per quanto mi riguarda ci stanno tutt'ora. Coccolati, armati e pagati dal blocco euroatlantico. Fin da molto prima della guerra attuale, o meglio, fin da molto prima della fase attuale della guerra. E non mai completamente denazificati.

Ma che cavolo ne potete sapere voi.




#2470
Come al solito, tu non inizi a considerare la vicenda dal 2014, con i bombardamenti sulle due repubbliche del Donbass, costrette di fatto a secedere dalle politiche etniciste e razziste del nuovo governo golpista ucraino, insidiatosi dopo la protesta violenta, e infiltrata, e filoguidata, dell'euromeidan.

Zelensky, pur essedo asceso al potere in un contesto oggettivamente più democratico e stabilizzato del suo predecessore, non ha saputo porre fine alla guerra finché essa era ancora una guerra locale e gestibile, cioè non ha saputo riconoscere la giustizia, e la giustezza, delle richieste finanche territoriali dei suoi effettivi nemici, che all'epoca non erano ancora la (grande) Russia, ma solo le (piccole) repubbliche autonome del Donbass.

E se non risolvi un problema finché è piccolo, c'è il rischio che esso diventi grande (fuor di metafora: che la Russia entri in guerra), come di fatto è successo.

Noialtri osservatori da tutto il mondo, da tutto il resto del mondo non direttamente coinvolto nella vicenda dell'euromeidan intendo, avremmo dovuto intuire che qualcosa di grosso e di potenzialmente nefasto era successo nel 2014, perché nel 2014 la Russia venne estromessa dal g8, e il g8, l'istituzione che aveva rappresentato il fasto del neoliberismo e degli otto grandi stati industrializzati del mondo, la causa diretta degli accordi di Pratica di Mare, cessò di esistere.

Un cambiamento storico obbiettivamente grande e globale, seguito alla crisi di Ucraina e Crimea, che avrebbe dovuto far riflettere tutto il mondo sul fatto che la crisi di Ucraina e Crimea avrebbe avuto, con ogni probabilità, conseguenze grandi e globali, e non solo locali.

E invece il mondo se ne è altamente fregato. Anche quando le immagini filmate della strage di Odessa mostravano chiaramente chi aveva ragione e chi aveva torto, in tutta la questione. Abbiamo penso tutti o quasi pensato che quella lì fosse una delle tante micro-guerre a bassa intensità, incapace giammai di incidere sugli assetti internazionali che contavano e sulle nostre vite. Beh, ci eravamo sbagliati. E abbiamo continuato a sbagliarci per otto anni.

La guerra è per procura, perché come quelli dell'euromeidan nel 2014 non sarebbero durati cinque minuti senza Stati Uniti, oggi Zelensky contro i russi, non sarebbe durato cinque minuti senza  Gran Bretagna e Stati Uniti.

Un gioco pericoloso, che deve finire al più presto.

I cosiddetti "nazionalisti" ucraini di oggi, affondano le loro radici nello schieramento bianco della guerra civile russa e nella vicenda storica del nazismo.

Schieramento bianco che vide nell'invasione nazista dell'urss il suo glorioso "secondo round", la sua seconda occasione di rivalsa contro l'odiato nemico comunista, e per grande fortuna non solo mia, ma direi di tutto il mondo, fu sconfitto, e rimandato a casa con la coda tra le gambe, anche alla sua seconda occasione, anche al suo secondo round.

Il nove maggio i russi festeggiano non solo la loro vittoria nella seconda guerra mondiale, la loro vittoria contro i nazisti come fenomeno storico di relativamente breve durata, ma, per chi ha nozione e senso della storia, anche la loro piena e definitiva vittoria nella guerra civile, la loro definitiva chiusura dei conti contro un certo tipo di nemico, espressione diretta del capitalismo e pagato, e armato, dalla borghesia internazionale fin dal 1917.

Io sono per la pace. Ma se ci sarà il terzo round, tra feccia reazionaria e forze che siano minimamente espressive di un progresso per l'umanità, non avrò il minimo dubbio, su con chi schierarmi.


#2471
I Simpson: ecco come sarebbe Homer se fosse umano


quest'altro quadro è per quando si sarà diradata la coltre di propaganda qui, eh...
#2472
Tematiche Spirituali / Re: OLTRE SCHOPENHAUER
03 Maggio 2022, 01:25:53 AM
Citazione di: PhyroSphera il 02 Maggio 2022, 21:24:36 PMSchopenhauer dice l'opposto: che neppure per la materia inerte la volontà è nulla (è affermazione aporetica). Il desiderio infinito dipende dalla volontà che vuole se stessa ed è condizione che termina col subentrare della Noluntas alla Voluntas.

MAURO PASTORE

L'oggettivazione minima della volontà è nelle forze della natura (gravità, magnetismo eccetera), il "sasso" è solo un nome che gli uomini danno a una conseguenza locale e singola di queste forze.

Avendo capito di cosa si parla, di forze che possono ben influenzare un sasso, quanto un animale o un uomo, capirai anche che la vita non può esistere senza un mondo, e che nell'ambito dell'auto-volizione della vita è implicita anche l'auto-volizione del suo stesso mondo, vivo e non vivo, senza che tu debba considerare tutto questo come un pan psichismo, ma solo, semmai uno psichismo.

L'alienità del minerale non può alla prova della ragione a testimoniare di una volontà radicalmente altra creatrice del minerale, perché è come un castello di carte: se cade il minerale, cade la pianta, se cade la pianta, cade l'animale, se cade l'animale cade l'uomo, e l'uomo sa, di essere un vivente così definito fin nei minimi dettagli e così dotato di memoria da essere cambiato per sempre dal fatto di trovare o non trovare un sasso lungo la sua via, quindi, specchiandosi nello specchio del mondo, egli si amerà, anche in funzione del sasso, o si odierà, anche in funzione del sasso.

Il sasso è un nome, le forze creatrici del sasso sono parte della totalità auto-volentesi.



#2473
Tematiche Spirituali / Re: OLTRE SCHOPENHAUER
02 Maggio 2022, 20:41:38 PM
In Schopenhauer l'inanimato è il termine ultimo della volontà come in Plotino la materia è il termine ultimo dell'anima in quanto terza ipostasi.
Non c'è una volontà (animistica) della materia, c'è solo un terminare e un finire universale (abbastanza compatibile con il senso comune e con l'istinto) della volontà nella materia e presso la materia.
Ovvero l'inanimato, il morto, repelle e avversa il vivente in generale in quanto nessun vivente vuole per sé la morte, e, proprio per questo, il vivente individuato vuole per sé la materia per vivificarla (il suo corpo, il suo nutrimento), o per manipolarla
(il suo territorio, il suo "progetto") quindi per non lasciarla essere come essa è, quantomeno perché il vivente, mentre vive, presagisce la morte come la tendenza opposta alla vita che, qualora prevalesse, a sua volta non lo lascerebbe essere, quello che esso è.

O noi o la morte: noi vogliamo presso la morte e limitati solo dalla morte, quindi il morto, l'inanimato, è ciò che in generale la volontà vuole rifiutare, e può rifiutare solo volendolo quanto più possibile per sé ad altri fini, facendone un mezzo.

Quelli che coscientemente sono i fini, soprattutto qui intendo i fini di autorealizzazione e di appagamento, che il vivente si dà, sono tendenzialmente irrealizzabili, perché "il nulla", ovvero il nulla di volontà che è la materia inanimata, ne è il mezzo, quindi il mezzo fallimentare, e nolente, e quindi inerte, per definizione.

Quindi la materia non è voluta dall'altro dalla vita (e quindi da un ipotetico Dio creatore nella tesi di Mauro Pastore), semplicemente perché è già voluta dalla vita, dall'unico lato, dall'unica origine di un esercizio di forza, in una questione solo potenzialmente duplice, di cui è possibile assumere il punto di vista.

Il voluto schopenhaueriano non soddisfa mai il volente, colui che lo vuole, perché è solo un negativo del presente, e in quanto negazione astratta, finisce per duplicare e determinare quello che in teoria vorrebbe negare.

E' un'opposizione sterile e continuativa al presente che "sdoppia" e "rende nitido", il presente, per questo la volontà si
auto-vuole e il tempo non esiste.

Nella realtà, ci siamo dentro fino al collo -in modo formalmente e sostanzialmente necessario- noi che desideriamo; proprio nel senso che la realtà non sarebbe la stessa, e non sarebbe se stessa, senza tutte le sue parti animate e non, e tutti i rapporti tra le sue parti animate e non nella loro esattezza considerati, quindi anche senza di noi, che in essa soffriamo e desideriamo.

Quindi non si può desiderare contro la realtà, ma solo per la realtà, a favore della realtà, e questo rende irrilevante l'uomo o il vivente individuato: vi è solo una volontà di vivere universale, e una colpa o responsabilità universale.

Il nostro desiderio fa essere la realtà, questa realtà così come essa è e resta, e non il voluto in quanto contenuto apparente e soggettivo del desiderio vissuto, che quindi non si realizza mai, tanto meno come alternativa della realtà o suo completamento.

Senza vita, non ci sarebbe mondo, perché non ci sarebbe rappresentazione. Il mondo è pensato come contenitore della vita, e comincia a valere l'equivalenza semantica tra essere e valore, la valutatività dei giudizi come prospettiva unica di significato e di senso: non ci sarebbe essere, senza valore, dunque non ci sarebbe mondo, senza vita.

In Schopenhauer la volontà è una ed è l'unico contenuto del mondo, non è realmente (ma solo illusoriamente) suddivisa in tante volontà, da cui la noia e il dolore: tale volontà, non può che volere se stessa.

Non può che desiderare se stessa perché nel sistema filosofico proposto c'è solo essa stessa e non c'è altro, è una volontà volente nel nulla, e il fatto di auto-volersi deriva direttamente dal fatto di non poter volere il nulla, di non poter volere l'unico non-oggetto ad essa complementare.

Perché si torni, se non ad una prospettiva più ottimista, quantomeno ad una più realista, è necessario credere che le volontà siano davvero plurali, credere alla dolce illusione del principio (in quanto principio... sempre incompleto) di individuazione.

In una danza di più volontà, è possibile che ognuna voglia l'altra, e dunque che ognuna soffra, e si annoi, di meno.



#2474
Tematiche Filosofiche / Re: Filioque
02 Maggio 2022, 19:04:08 PM
Il filioque è un tentativo di attribuire al Cristo un potere e una dignità pari a quella del Dio padre: al Cristo, quindi fuor di metafora all'uomo, quindi ancor più fuor di metafora all'apostolo Pietro, quindi, ancor più fuor di metafora al papa di turno.

Non si possono non vedere in controluce, nella questione del filioque, i giochi di potere del "vicario di Cristo" per assicurarsi il controllo e la pertinenza sullo "spirito", e quindi sulle reali e concrete coscienze umane, o meglio la ghiotta possibilità di essere con-causa dello spirito, naturalmente insieme alla pari col Padre, che tanto, in quanto personaggio immaginario, poteva avere ben poco in contrario.

Di solito, secondo me, la società tende ad essere più aperta e liberale quanto più il controllo centralizzato delle umane coscienze resta, ad un personaggio immaginario, e quindi irreale.

Tra il Padre, e il figlio, per me, per quanto mi concerne, è meglio dunque che il controllo delle coscienze resti sempre al padre, in quanto il più remoto come possibilità di immischiarsi in affari terreni, e il meno "esistente" dei due, quello che dei due è più chiaramente un personaggio immaginario.

Quando poi la figura del  papa si scompone nella pluralità dei reverendi e dei liberi esaminatori protestanti, sempre maschi, possiamo solo dire che è pienamente compiuto il passaggio da un patriarcato a un fratriarcato; da una discendenza, temporale, a un orizzonte, temporale.

Ci sono argomenti per sostenere la tesi che il filioque sia stato in generale, nella storia e nella storia del pensiero, causa di dispotismo, almeno quanti ce ne sono per sostenere la tesi opposta, che il monopatrismo, sia stato causa di dispotismo.

Lo spirito è il femminino di Dio, in senso psicoanalitico l'irrompere del figlio nella coppia padre-donna è di fatto un Edipo, una scena primaria, uno sporco segretuccio. Non era progressivo lo stato posteriore, a cotanta irruzione, e non fu progressivo lo stato successivo, soprattutto, oserei dire, per la condizione donna stessa.

Il figlio è il Dio rivelato, dire che lo spirito non procede dal figlio, significa dire semplicemente che il dio nascosto è più grande, e più potente, del dio rivelato.

Il limite del Verbo, Verbo che è la rivelazione del Dio di amore, Eracliteanamente, è ciò che ama, nascondersi, è la natura come contraddizione in atto, tra la rivelazione e l'amore.

Il figlio opera nella creazione del mondo, ma la potenza di Dio non è detto che si esaurisca, nella creazione del mondo.

C'è sempre la possibilità dell'infinità dei mondi, dell'infinità degli infiniti.

E' come dire che il livello di realtà in cui Dio è sottoposto, alla matematica e alla logica, e non può fare cerchi quadrati, discende dal superiore livello di realtà in cui Dio non è sottoposto a nulla, neanche alla matematica e alla logica, e può fare, in teoria, davvero tutto e finanche cerchi quadrati.

Il mondo, o anche, ogni mondo, è una autolimitazione di Dio.

A noialtri che soffriamo in questa valle di lacrime tendenzialmente non interessano più di tanto le elucubrazioni sui cerchi quadrati, interessa la differenza tra un livello logico-stoico del reale in cui l'intelligibilità del bene dipende dalla presenza anche del male, e un potenziale livello superiore in cui potrebbe esistere (ma non essere umanamente intelligibile) il bene puro.

Il velo di Maya (non l'ape...) secondo cui il mondo si divide in democrazie e dittature, dovrà presto cadere. Rivelazione come a-leteia.


#2475
Tematiche Spirituali / Re: Spirito e materia
30 Aprile 2022, 21:59:43 PM
La questione è che i materialisti pensano che la materia sia causa dello spirito.

Gli spiritualisti che lo spirito sia causa della materia.

Queste due categorie di persone rimarranno in disaccordo per sempre?

Esiste una terza, via, o un terzo modo di porre la questione, o addirittura un modo per metterle d'accordo?

Dalla dicotomia/dilemma, se ne esce solo pensando il rapporto tra spirito e materia come un rapporto non-causale e 
non-formale, insomma come qualcosa di radicalmente diverso da un rapporto di causazione (rapporto tra causa ed effetto, alla metodo scientifico moderno) o di formazione (rapporto forma e sfondo/materia, alla Aristotele).

Quindi si tratta di vedere quali rapporti disponibili al tentativo di pensare il nesso tra spirito e materia rimangono, una volta esclusi quelli tipicamente causali, e quelli tipicamente formanti/formali, e vedere se per caso qualcuna di queste "rimanenze" concettuali è illuminante, o sembra andare bene alla risoluzione , o quantomeno al progresso, della nostra questione.

Una delle rimanenze più importanti nella storia del pensiero è stata quella olografica e consustanziale alla maniera di Spinoza, ovvero spirito e materia sono due attributi della stessa sostanza, sembra una pippa mentale incredibile ma invece è relativamente semplice, immaginate un gatto che corre, una telecamera che lo riprede da un punto, ad esempio da destra, e una che lo riprende da un altro punto non perfettamente simmetrico ma comunque spazialmente e temporalmente compatibile, quindi diciamo non da sinistra, ma per esempio, da dietro.

Sviluppiamo i due filmati, e abbiamo il filmato A e il filmato B.

Ora, secondo voi, sarebbe anche solo vagamente sensato affermare che il filmato A è la causa, o la forma, o tanto meno il fine pratico o etico, del filmato B ?

Spero abbiate tutti risposto di no, Il gatto è la causa dei filmati A e B, i quali, considerati solo nel loro rapporto biunivoco che intrattengono tra di loro, quindi considerati prescindendo dal gatto, sono chiaramente connessi, ma altrettanto chiaramente connessi non causalmente.

Non sono lo stesso filmato, e non sono due filmati completamente separati e con niente a che spartire tra di loro, il nesso è evidente, ma l'affermazione che l'uno è causa dell'altro si "annullerebbe" nella contraddittoria possibile che l'altro è causa dell'uno, e sostanzialmente il vero nesso è un elemento terzo che li produce entrambi, quindi A e B sono delle "parti", ma a ben vedere non sono nemmeno parti di un tutto, sono parti di un non-tutto, parti di una mera maggiore parte, finché non si riconosce l'elemento terzo: C= la corsa reale del gatto, che è stata filmata. 

La contraddizione di ogni possibile nesso causale tra spirito e materia è ancora più profondamente radicata nel fatto che una causazione nel senso stesso del termine richiederebbe una diacronia, la causa prima dell'effetto, quindi la consustanzialità/olografia che qui vorrei proporre è una contemplazione simultanea e istantanea di spirito e materia che deduce la natura non causale del loro nesso dalla sincronia: niente viene prima e niente viene dopo, ad esempio, tra la decisione di alzare un braccio e alzare un braccio, (esempio celebre, questo del braccio, che servirà poi a Schopenhauer per contemplare la volontà come qualcosa di dato al di fuori delle categorie kantiane, ad esempio, in questo caso, della categoria di tempo).

Ora, tornando però a Spinoza, possiamo ricondurre il filmato A, al corpo, e il filmato B allo spirito, e avere idea di questo nesso non causale, consustanziale.

Questo significa che la serie degli spiriti e degli eventi presso lo spirito, la serie dei ragionamenti e dei pensieri è auto-causata, la serie dei B, mostra di avere tutte cause, e tutti effetti, nel senso stretto del termine, implicante, come abbiamo visto, precedenza e successione, ricadenti in B, cosa non particolarmente nuova o originale nella filosofia occidentale, spesso arrovellatasi in una mistica della ragione o in una metafisica della ricerca della cause del fisico presso l'intelligibile, ma comporta anche che tuta la serie dei corpi, e dei movimenti, e delle aggregazioni, e delle disgregazioni, di tali corpi, è 
auto-causata, corpi viventi assolutamente compresi e attività di tali corpi viventi assolutamente compresa; tutti gli A, hanno causa nel senso stretto del termine, implicante precedenza e successione, ricadente in A.

Quindi, tornando alla domanda che avevo fatto anche nel post precedente, che cosa può un corpo?

Un corpo può tutto quello che può secondo ragione e secondo esperienza comune anche senza spirito e questa è la vera originalità, il filmato A, il gatto ripreso nel prato da destra, che abbiamo metaforicamente accostato al corpo, in linea ipotetica e virtuale chiaramente non può esistere senza gatto ed azione reale del gatto (C), ma ben può e potrebbe esistere senza filmato B, metaforicamente lo spirito, quello che era il gatto ripreso nel prato da dietro.

Questo apre la porta agli sviluppi successivi di una filosofia centrata sugli istinti e sulle autonomie e i processi spontanei dei corpi, quindi direi irrazionalismo di Nietzsche e Schopenhauer, materialismo dialettico di Marx, finanche la stessa psicoanalisi; insomma la sincronizzazione della materia con lo spirito non è il rifiuto o l'odio cinico dello spirito, è un trovare nuovo senso e nuovi percorsi alla spirito, orfano della sua pretesa di causare o formare in qualche modo la materia.

B, rispetto ad A, per quanto questo vi abbia fatto ridere perché evidentemente prima non mi ero spiegato bene, è sia sovrabbondanza, che legame necessario.

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@iano, non ti rispondo specificamente, perché il fatto che la vita emerga dalla complessità, sebbene io lo abbia scritto, non era la cosa principale che volevo dire e non c'entra molto in questa discussione.