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Messaggi - Jacopus

#2461
Attualità / Re:RILASCIO DI CAROLA RACKETE
03 Luglio 2019, 15:03:20 PM
Eutidemo tu pretendi troppo. Una volta, neanche tanto tempo fa, i politici conoscevano bene il diritto e lo consideravano una preziosa forma di tutela della democrazia.
Gli altri, i non addetti ai lavori, ammettevano la loro ignoranza e accettavano i discorsi giuridici specialistici.
Oggi, invece, come puoi osservare, i politici non hanno mai letto il saggio di Weber, sul politico come professione, e quindi vanno a briglia sciolta seguendo gli umori della gente e sobillando sulla loro parte più emozionale e irascibile.
Dall'altro lato "gli elettori" sono tutti diventati tuttologi, fisici, ingegneri, medici, criminologi, strateghi, e soprattutto odiatori seriali.
I tuoi interventi echeggiano un mondo ottocentesco, proteso verso la tutela di una certa razionalità argomentativa, fondata sulle istituzioni dell'uomo e sulle sue tradizioni, ed in campo giuridico le nostre tradizioni sono maestose.
Peccato che nel mondo attuale la tua flebile voce razionale è sommersa da un immenso mare di grida sconnesse e irrazionali, protese a sfogare la propria rabbia verso gli obiettivi sbagliati.
#2462
Cara Ipazia, la falsa coscienza in realtà mi sembra che non manchi neppure a te. Non capisco in cosa consista il tuo marxismo a questo punto. Probabilmente tutti i marxisti sono uguali ma ci sono marxisti più uguali degli altri.
#2463
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
01 Luglio 2019, 06:30:04 AM
Ciao Acquario. Alla tua domanda rispondo: sì, siamo ancora in democrazia, proprio perché questi scandali vengono a galla e sono perseguiti (purtroppo, spesso perseguiti blandamente). Nei paesi autoritari e fascisti questi scandali non avvengono o meglio avvengono ma non ci sono possibilità di smascherarli. Mio zio fece la campagna di Grecia. Sai cosa succedeva? Che i bidoni di benzina contenevano per metà carburante e per metà acqua. Erano gli stessi burocrati dell'esercito in Italia (pezzi grossi benvoluti dal governo) ad "annacquare" i rifornimenti per guadagnare sul mercato nero, già fiorente. Non scoppiò mai nessuno scandalo e l'esercito in Grecia si arrangio' come tutti sappiamo.
I tuoi timori di attacco alla democrazia io, personalmente, li rivolgo a proposito dell'attuale ministro degli interni che cavalca il populismo e i sentimenti più arcaici dell'elettorato. È l'ennesima recente dimostrazione che la politica ha dismesso ogni velleità pedagogica.
Sulla vicenda della Sea Watch, infine, hai ragione, è scandaloso e antidemocratico che ogni tipo di merce non abbia bisogno di nessun permesso per arrivare al nostro tavolo, mentre persone che sperano in un futuro migliore vengono minacciate, ostacolate in tutti i modi, insultate, comprese le persone che invece cercano di aiutarle.
#2464
Chiedo anch'io, come moderatore, ad Eutidemo, che di solito è molto sobrio, di evitare toni svalutanti sulle persone. Grazie.
#2465
Il cervello è comunque un organo composto di materiale biologico come una gamba, ma non credo che con un ipotetico trapianto di cervello si riesca a mantenere la stessa identità. Pertanto l'io non è indipendente dal corpo e risiede principalmente in quel chilo e mezzo di frattaglie chiamato cervello umano (Ma non solo). Strumento nobile ma pur sempre parte del nostro corpo. Pertanto sono del parere, ma forse anche tu, che l'io, con il quale possiamo indicare il nucleo più profondo e stabile della nostra identità, risieda nel cervello.
Ma questo non basta. Il nostro cervello non può essere paragonato ad un semplice Pc, o meglio dovrebbe essere paragonato ad una rete di pc. È Internet la metafora adatta per pensare al cervello umano, se proprio vogliamo scomodare la tecnologia e quindi alla coscienza.
A proposito del termine coscienza, inoltre, va fatta una distinzione. Nel linguaggio comune si dice "coscienzioso", o "è senza coscienza". La coscienza in questo senso indica delle doti morali che volgono verso il bene. Ma coscienza per me significa essere vigili e consapevoli di sé e della propria presenza psicofisica nel tempo e nello spazio. Una condizione che non è definibile in termini on/off, "c'è non c'è", ma secondo una scala di maggiore o minore coscienza, cioè presenza a sé stessi, quella che viene definita con il solito parolone "propriocezione". Si va da un minimo nei casi di coma profondo o schizofrenia, fino alle alterazioni temporanee, o alle personalità fragili/dipendenti, fino ai soggetti dotati di una identità saldamente gestita, grazie a una condizione favorevole di salute fisica e psichica.
#2466
Salve Viator. Libero di pensare come vuoi ma non credo proprio che sia così. L'innamoramento esclusivamente egoistico può esserci solo su una base di potere asimmetrico. L'amore di solito non gradisce i rapporti di potere.
Ti potrei consigliare qualche lettura ma so che sei fautore di una visione teorica autonoma, che si potrebbe definire il viatoranismo.
#2467
Scusami Viator ma in che cosa consisterebbe l'io indipendente dal corpo? A cosa o a quale teoria ti riferisci? Di solito la differenza io/me è data dalla differenza fra io come insieme del corpo e coscienza di esistere con date qualità individuali ( quindi corrisponde al tuo me), e me come percezione riflessiva ed autoriflessiva dell'io in rapporto con tutti gli altri io. Il me quindi come parte sociale e socializzante dell'io.
#2468
CitazioneSalve. Stiamo parlando di innamoramento, cioè di un fenomeno che coinvolge il lato soggettivo ed egoistico dell'amore.

Salve Viator. Ti ringrazio per l'interpretazione autentica del pensiero di Davintro, ma anche se così fosse, credo di avere il diritto di dire come la penso e io penso che non sia possibile sezionare l'innamoramento in parte egoistica e parte eventualmente altruistica. Questo è un modo di pensare piuttosto irrealistico. Se così fosse, non si tratterebbe di amore o se preferisci di "innamoramento", ma semplicemente di qualcosa d'altro. E' ovviamente possibile, anzi è certo, che la mia interpretazione dell'innamoramento sia sostanzialmente diversa dalla tua, ma non credo che l'innamoramento sia esclusivamente un fatto egoistico. Anche perchè la controparte in questo modo in che posizione si localizza? Un altro/a egoista? O un passivo/a sottomesso/a all'egoismo altrui?
#2469
Ciao Viator. Se vuoi, puoi anche teorizzare il tuo sistema/coscienza. Ma invece, se ti interessa, ti posso assicurare che  "memoria diverso da coscienza." La coscienza è la percezione di sentirsi vivi e presenti a sé stessi nel tempo e nello spazio. Condizione che manca non tanto a chi è privo di memoria ma a chi è in coma oppure in stati alterati dovuti a gravi patologie neuropsichiatriche. Solo una completa assenza di ogni tipo di memoria ( descrittiva, procedurale, a breve termine, inconscia) produrrebbe uno stato catatonico simile all'incoscienza, ma di solito assistiamo a lacune localizzate ad una parte di queste memorie. Se volessimo fare un discorso teorico, ipotizzando una perdita completa di ogni tipo di memoria di cui ci serviamo, la nostra propriocezione (percezione di noi nel tempo e nello spazio), sarebbe molto menomata ma ho dei dubbi sulla assenza di una coscienza. La quale permarrebbe anche in presenza di gravi patologie come l'halzheimer. Non esiste a mio parere un discorso digitale on-off sulla coscienza, ma esistono diversi gradi e livelli di coscienza di sé, che possono essere condizionati e migliorati dai processi mnemonici senza ridursi ad essi.
#2470
A Ienablindata:
Ecco una serie di link dove invece si dicono cose molto diverse:
https://www.linkiesta.it/it/article/2019/03/28/italia-evasione-fiscale/41577/

https://www.ilsole24ore.com/art/gli-europei-evadono-225-miliardi-giorno-record-pro-capite-danimarca-italia-esclusa-ABOyjliB

https://quifinanza.it/fisco-tasse/in-italia-evasione-fiscale-vale-270-miliardi-di-euro-maglia-nera-in-europa/79326/

Il ministero delle finanze ha stilato nel 2011 una tabella sul valore medio del reddito dichiarato da alcune categorie di liberi professionisti:
1)  Noleggio autovetture: 5300 euro all'anno,
2) Negozi abbigliamento: 6500 euro;
3) Istituti di bellezza: 7200 euro;;
4) Tintorie e lavanderie 9.200 euro;
saltiamone un pò e arriviamo a gioiellerie: 17,300. Mediamente, attenzione, mediamente, un gioielliere guadagna 1300 euro al mese, più o meno come un manovale.

Ecco un'altra chicca:

"Se gli italiani avessero evaso, dal 1970 in poi, le imposte tanto quanto gli americani, il debito pubblico in Italia nel 1992 sarebbe stato appena superiore all'80% del Pil, cioè all'incirca il 30% in meno del livello del 1992 (108%). Se gli italiani avessero evaso tanto quanto gli inglesi, il debito pubblico sarebbe stato appena superiore al 60% del Pil, non lontano dal limite previsto dagli accordi di Maastricht; e cifre in questo intervallo si ottengono se si effettua il confronto con altri Paesi" (Alberto Alesina e Mauro Marè "Evasione e debito", 1996)."

Andiamo ai tuoi punti:
L'evasione fiscale al 10 per cento è irreale. L'economia sommersa vale in Italia circa il 20 per cento del PIL.
La pressione fiscale in Italia è al 42 per cento. Gradirei che fornissi le fonti circa il dichiarato 70 per cento.
Questa è la fonte del 42 per cento:
https://www.wallstreetitalia.com/pressione-fiscale-italia-sesta-in-area-ocse-maglia-nera-alla-francia/

Il resto che scrivi è assolutamente una serie di luoghi comuni che non dovrebbero neanche avere ingresso in un forum serio. Che lo stato sprechi il denaro pubblico è innegabile, ma la cosa va a braccetto con la scarsa considerazione della "res publica", che c'è in Italia, per cui, tu libero imprenditore giustifichi l'evasione o l'elusione fiscale e lo stato giustifica il suo lassismo e senso di irresponsabilità. Questo accade dal lustrascarpe all'esimio professore primario e dal bidello al sottosegretario.
Come tu, che hai le tue ragioni, dici, io evado perchè lo stato fa schifo, lo stato potrebbe replicare, io faccio schifo perchè tu evadi. E anche vero che il pagamento luterano di tutte le tasse non garantisce che quei soldi finiscano per essere spesi nel modo giusto, ma nella tua esperienza personale hai solo visto magagne da parte dei servizi pubblici? Io personalmente ho visto dei gran furbastri e persone che si dannano l'anima con pochi mezzi e poche soddisfazioni, esattamente come ci sono liberi professionisti che provano ad essere onesti e magari non ci riescono perchè altrimenti devono chiudere la baracca e liberi professionisti gran furboni con domicilio fiscale alle Seychelles.
Credo che per ottenere un cambiamento bisognerebbe pensare ad una rivoluzione morale che riguardi tutti gli italiani, invece di fare questo solito giochino "è colpa degli altri". E rivoluzione morale riguarda la necessità di pagare le tasse e battersi eventualmente per modificare il sistema di tassazione. I furbi di questo paese andrebbero seriamente sanzionati, sia nel settore pubblico che nel settore privato, ma questa esigenza è solo di una minoranza di questo paese, che preferisce trastullarsi in un senso di generica irresponsabilità, sotto la legge non scritta più importante della penisola: "Fatti i casi tuoi" (ho usato un eufemismo).
#2471
Il discorso sul emersione dei più dotati ha senso. Ma razionalmente si dovrebbe, al termine della propria vita donare i proprio beni, accumulati grazie alle proprie doti ad un fondo comune, che lo utilizzerà per investimenti pubblici. Nel frattempo, affinché emergano le qualità intrinseche delle persone, andranno abolite le scuole private d'eccellenza, i quartieri a rischio, le guerre nei paesi del terzo mondo, i pregiudizi razziali, culturali e di genere.
Alla fine se il capitalismo volesse fare sul serio, avrebbe la possibilità di farlo e in realtà nei paesi del nord-europa c'è un'etica in questo senso, basti pensare che le tasse sulla successione sono molto più basse o inesistenti nei paesi latini. L'italia come al solito è un ibrido: per metà democrazia liberale, per metà feudalesimo applicato al capitalismo.
#2472
Amare significa, come hai già detto, riconoscimento e accettazione senza contropartita. Il paradosso che si crea è, se l'amore è corrisposto, che l'individuazione si paga con un sentimento di fusione con l'altro, a cui cediamo parte della nostra identità.
#2473
Attualità / Re:I minibot
22 Giugno 2019, 07:41:33 AM
È evidente che si parla di minibot come se fossimo avulsi dal resto del mondo. In questo la mentalità da "paesello" dell'italiano medio, per il quale Roma è ancora caput mundi, la fa da padrona.
È come se dicessi a persone serie, che non si fanno prendere in giro facilmente: " stampo pezzi di carta molto simili ai soldi ma che non sono soldi, i quali rappresentano il debito che ho fatto nel corso degli anni. In questo modo pago il debito con altro debito. Ma non lo faccio nel modo classico, chiedendo liquidità sui canali finanziari ma direttamente, immettendo liquidità spendibile."
Allora. Se questi titoli iniziano a circolare diventano massa monetaria. Lo stato avrà il presumibile vantaggio che molti si dimenticheranno di incassare gli interessi alla scadenza. Un vantaggio risibile di fronte agli svantaggi. Infatti l'aumento di massa monetaria comporterà inflazione interna, con erosione del reddito fisso e possibile svalutazione dell'euro, se saranno distribuiti in euro, con conseguente aumento del prezzo delle materie prime ed ulteriore Inflazione. Gli effetti inoltre potrebbero essere sentito anche al di fuori dell'Italia, poiché in giochetto del genere può essere l'innesco di manovre speculative sull'euro, o pensate che i detentori di dollari e le loro istituzioni siano dei fessi?
Senza dimenticare che i danni che stanno facendo questi idioti al governo da circa un anno, non li pagheremo noi, ma i nostri figli.
D'altra parte mi rendo conto che sono parole al vento. Confidiamo ancora una volta nella combo "ricatto + irresponsabilità".
#2474
Per Ox. Sull'ultimo punto da te toccato sono perfettamente d'accordo. L'uomo non è né divino, né diabolico. Egoismo e altruismo coesistono necessariamente. Che l'individualismo possa essere pensato come bildung necessaria della storia dell'uomo mi lascia invece perplesso. Passare dalla inevitabilità del comunismo, come credeva Marx, all'inevitabilitá dell'individualismo come processo di potenziamento mi sembra faccia parte, in entrambi i casi, di un discorso ideologico. Ribadisco, anzi, che l'uomo nasce filogeneticamente più altruista che individualista. L'individualismo del resto non è mica una brutta cosa. Ha significato prendere coscienza della propria separatezza dagli altri e pensare un mondo possibile a partire da sé stessi. È possibile che la stessa arte abbia avuto bisogno, per crearsi come concetto, di persone estremamente individualiste.
Ma una volta accettato il fatto che siamo individui, irripetibili, e proprio per questo dotati ognuno di una propria dignità unica ed uguale, riemerge il problema dell'agire collettivo, come problema etico, che può essere risolto o accettando di essere anche parte di istituzioni e legami che trascendono la vita singola e quindi disponibili a cedere parte della nostra individualità, oppure sottolineare l'individualismo come processo che erode progressivamente ogni altro diverso approccio, ha un significato ideologico, nella fattispecie, rientrante nella sfera del sempre redivivo  darwinismo sociale.
#2475
Lasciando da parte, per un momento, la riflessione di Ipazia, tuttavia valida, mi concentrerei sulle obiezioni di Ox, le quali non mi sembrano tutte rivolte all'affermazione dell'individualismo. Ad esempio la democrazia non mi sembra un esempio valido di affermazione dell'individualismo, o meglio, contiene sia aspetti di individualismo che di collettivismo, ma li sposta ad un livello superiore. Mentre la monarchia esplicitava il suo unanimismo/collettivismo attraverso il potere tirannico, la democrazia cerca l'unanimismo/collettivismo attraverso l'isomorfismo. Idem per cristianesimo. E' vero che la colpa diventa individuale, ma il cristianesimo, per la prima volta, ci dice che siamo tutti uguali: il collettivismo allargato all'universalità ( καθολικος ). Se vogliamo, l'emergere dell'individuo, innegabile, si accompagna all'emergere della considerazione che gli altri sono "come noi" e che hanno gli stessi nostri diritti, fino al punto che ormai siamo di fronte alla proliferazione dell'isonomia applicata oltre che agli esseri viventi particolari (stati di coma, feti) anche agli animali e alle piante e ben presto anche alle strutture geologiche.
C'è però un ulteriore riflessione da fare che da ragione sia agli individualisti che ai collettivisti e mi servo in questo caso di G.H.Mead che scrisse:
"Le idee etiche, entro qualsiasi società umana, sorgono nella coscienza dei singoli membri di quella società dal fatto della comune dipendenza sociale di tutti questi individui l'uno dall'altro".

In altri termini e generalizzando si può dire che la nostra razionalità, compresa la scelta fra individualismo e collettivismo è sempre presa in termini cooperativi, essendo noi, come altri primati a noi simili, ζοον πολιτικον. In questo senso teniamo conto del fatto che 1) aiutare il nostro prossimo quando è possibile è la cosa giusta da fare, 2) che gli altri sono ugualmente degni dello stesso rispetto che riserviamo a noi stessi 3) che un noi creato da un impegno sociale prende legittime decisioni per sè e per gli altri.
Tutto ciò non deve farci dimenticare che l'uomo non è per sua propria natura nè egoista/individualista nè altruista/collettivista. Sono le innumerevoli immagini del mondo a determinare e influenzare la nostra visione del mondo, e di conseguenza il nostro comportamento. Detto questo, se non fosse a causa della cooperazione e quindi di sforzi collettivi, oggi ci sogneremo di vivere in questo modo così confortevole e staremmo drignando i denti verso qualche altra creatura feroce (in questo caso la qualità dell'aria sarebbe comunque notevolmente migliore).

Questi sono solo alcuni slegati ragionamenti sull'argomento, ma potrei trovare altri innumerevoli reperti sulla moralità collettivistica dell'uomo che ovviamente, al suo interno, ha anche motivazioni egoistiche, questo non è da mettere in dubbio. Ciò che metto in dubbio, e posso fornire tutte le prove che volete, è che ci sia questa specie di autostrada dell'egoismo e dell'individualismo, che conduce ancora una volta all'homo homini lupus, senza pensare che si tratta di una mera ideologia per giustificare a posteriori rapporti di potere fondati sulla forza e non su un destino già scritto.