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Messaggi - Jacopus

#2461
Caro Eutidemo, sei meglio del Sole 24 ore. In un post mi hai illuminato su una questione importante, che non avrei mai approfondito di mia volontà. Aggiungo solo che in questo modo, oltre ai benefici agli evasori, il carico dei processi penali aumenta, rallentando ancora di più i processi penali aperti per altre tipologie di reati. Si tratta quindi della solita "campagna mediatica" da offrire in pasto agli elettori?
E se invece di questi continue riforme, spesso inutili e controproducenti, non si pensasse ad aumentare l'organico non tanto dei giudici, ma di tutti coloro che fanno funzionare la macchina della giustizia, quelli umili: i messi, gli ufficiali giudiziari, gli autisti, gli operatori di cancelleria?
In questo modo però la "campagna mediatica" non funziona. Anzi è controproducente: "nuovi fannulloni assunti", me lo immagino già il titolo di "Libero".
#2462
Storia / Re:Dal di fuori o dal di dentro.
12 Ottobre 2019, 15:31:05 PM
buongiorno Viator. E' vero che circoscrivi l'oggetto agli ultimi 160 anni, ma per capire questi ultimi 160 anni, in relazione alla tua tesi, bisogna fare un passo all'indietro. In sostanza, condivido la tua tesi: "la storia italiana è quasi sempre plasmata dal di fuori da noi".  La responsabilità principale risiede, a mio parere, a partire dalla Chiesa cattolica ed a partire da ben 1300 anni fa, allorquando sarebbe già stato possibile creare un regno unitario in Italia, sulla spinta dell'unione che si stava realizzando fra i vari ducati longobardi. Nel 773 DC, Carlo Magno, chiamato dal Papa Adriano I, entrò in Italia, iniziando un copione che si sarebbe mantenuto per circa un millennio, fatti salvi alcuni periodi e alcuni territori.
Identica sorte toccò all'altro tentativo reale di unificare l'Italia all'inizio del XVI secolo, ancora in tempo, per restare collegati temporalmente con gli altri processi di unificazione che stavano avvenendo in quell'epoca (Francia, Spagna e Gran Bretagna). Venezia, arricchita enormemente dai suoi traffici con l'Oriente, puntava ad ottenere un vasto retroterra, già sentendo il pericolo delle nuove rotte atlantiche. Il papa proclamò la guerra santa e la battaglia di Agnadello, nel 1506, chiuse questo secondo tentativo.
Il fatto di essere gestiti al di fuori di noi e della nostra responsabilità, nasce quindi, a mio parere, da questi processi che si sono sedimentati nei secoli. Per la chiesa infatti era ovviamente più funzionale alla sua dottrina, avere un potere imperiale unico con cui si doveva confrontare come unico potere spirituale. Una volta superata questa dicotomia alto-medievale, al papato non è restato altro che gestire il territorio italiano, favorendo le divisioni e l'intervento esterno, quando una potenza stava per rompere l'equilibrio delle potenze regionali.
Una volta che i commerci si sono spostati dal Mediterraneo all'Oceano, l'importanza dell'Italia e del papato sono diminuite drasticamente, così come il loro potere economico, politico e militare, diventando terra di conquista, anche senza l'imprimatur papale, come dimostrarono nei successivi 350 anni, prima i francesi e gli spagnoli e successivamente gli austriaci.
Detto questo, va fatta anche una sostanziale differenza fra il nord e il sud Italia, poichè al nord, ricco della cultura comunale cittadina, l'autogestione del potere, durata anche secoli non è mancata, ed anche le dominazioni straniere (tranne quella spagnola in Lombardia) ne hanno dovuto tener conto e ne hanno fatto anche tesoro, migliorando anche alcuni caratteristiche (la dominazione austriaca è stata paternalistica ma non certo razziatrice o colonizzatrice come quella spagnola).
Pertanto, limitandoci ai 160 anni di storia dell'Italia unita, potrei sottolineare altri processi che invece vanno nella direzione opposta.
Il regno Sabaudo, intanto, si è inserito in un contesto di forte richiesta di unione dell'Italia (Risorgimento) e dire che i Savoia fossero una dinastia straniera non è corretto. I Savoia trasferirono la capitale del loro regno a Torino nel 1563, pur mantenendone una seconda a Chambery. Diciamo che sono stati anche loro, un adattamento alle conseguenze della politica papale, poichè non potevano certo espandersi ad ovest, hanno scelto il più malleabile est.
Durante la prima guerra mondiale e negli anni precedenti, un fortissimo sentimento nazionalistico pervadeva gli italiani, al punto che per comprare le armi, le vedove e le donne coniugate donavano spontaneamente l'anello nuziale.
Nel nord Italia vi è stato un movimento di massa, che ha coinvolto milioni di persone, la Resistenza, che è stato uno dei valori dell'Italia post-fascista e che è un tipico esempio di "cambiamento dentro di noi".
Ma naturalmente il cambiamento con le "nostre forze" significa cambiare i rapporti di potere, significa responsabilizzare i soggetti, significa non delegare i capipopolo a pensare al posto nostro, significa anche offrire un lavoro dignitoso alle persone, e mantenere il collegamento lavoro-istruzione.
Oggi, l'unico modello che abbiamo per non continuare a pensarci "sotto tutela" è l'Europa. Al di fuori di essa, saremo sempre dei nani gestiti oggi dagli americani e domani dai russi o dai cinesi. Siamo 60 milioni di abitanti in profonda crisi demografica. Nulla di fronte ai 150 milioni di russi e ai loro 17 milioni di km quadrati di territorio (cioè circa 50 Italie, tanto per intenderci), o di fronte ai miliardi di cinesi e indiani.
#2463
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
11 Ottobre 2019, 20:52:28 PM
CitazioneC'è un capovolgimento simbolico evidente dal crocifisso all'obbligo del crocifisso, un passaggio quasi umoristico.
Risottolineo questo passaggio di Baylham, perchè è fondamentale per comprendere come il crocifisso, se davvero non rappresentasse il potere, non dovrebbe semplicemente esserci, per coerenza a sè stesso e al suo messaggio.
#2464
Nell'adolescenza non ci capisce nulla nessuno. Ormoni, mamme e papà, amici, omosessualità latente, sogni, cervello che si sviluppa. Non ci sono regole.
Dopo, dai 20 anni in su, la donna vuole un tipo affidabile che possa crescere con lei dei bambini. Fine della poesia. Inizio della prosa. Insomma la priorità non é più "che bono!" ma "come sa aggiustare bene il mobiletto!"
Una cosa che funziona sempre é comunque l'ironia e l'umorismo.
#2465
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
10 Ottobre 2019, 13:56:16 PM
Per Phil. Condivido molto di quello che hai detto, che conferma a mio parere la necessità dell'abolizione del crocifisso anche in una prospettiva cattolica "profonda".
Quel segnale sulla parete infatti é la conferma che il cattolicesimo, in Italia, è una copertina patinata e moralistica di un libro pornografico (basti pensare ai cattolici che augurano la morte per annegamento ai disperati).
Ciò che va tolta é l'ipocrisia di quel segnale e la simbologia giustificatoria, per quanto sbiadita, che richiama.
Ps: so bene che le madrasse sono un'altra cosa, ma anche le scuole francesi sono un'altra cosa e vorrei un piccolo passo verso la Francia (ma sono anche d'accordo che é preferibile una scuola efficiente con crocifisso piuttosto che una scuola con soffitto pericolante e senza crocifisso).
#2466
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
10 Ottobre 2019, 07:47:25 AM
Per Anthony. Cosa ne pensi della Cina? Il confucianesimo infatti non è una religione ma una dottrina di vita.
Inoltre il tuo discorso non regge. Se tu lo avessi fatto nel 1600 cambiando i termini del discorso, poteva suonare così: "portami un solo esempio di società umana che si é sviluppata senza la schiavitù e poi ne discutiamo".
La distinzione fra scuola e altre istituzioni pubbliche inoltre non ha senso. La religione ha molto a che fare anche con il governo politico, con la salute, con la giustizia. Crearle questo enclave lo ritengo illogico. O il crocefisso lo mettiamo ovunque oppure in nessun luogo   che rappresenta il potere pubblico.
Il mio parere lo sai già. Il crocefisso al pari della nomina del vescovo degli insegnanti di religione é una regola che ci avvicina più ai paesi dell'islam che all'Europa.
#2467
Tematiche Culturali e Sociali / La Grande Frattura
09 Ottobre 2019, 19:35:49 PM
Riflessione, l'ennesima. Il mondo sembra aver perso la direzione. O meglio sembra aver perso una testa, che sia capace di mediare fra i "tanti" e condividere cosí una direzione accettata e razionale.
Parto da lontano. Dalla praxis. Dal buon agire politico. Qual'è la differenza fra l'agire etico dei moderni e quello degli antichi? Sostanzialmente é il dominio della technè, che rende molto più complesse le scelte etiche, poiché é aumentato il potere dell'uomo. Ora l'etica politica per essere razionale dovrebbe essere crono-etica (gli effetti della technè si sviluppano nel tempo), topo-etica (si sviluppano nello spazio), eco-etica (non riguardano solo i rapporti fra gli umani ma anche fra questi e il suo ambiente), tecno-etica ( riguardano anche le continue applicazioni tecniche che modificano il nostro stare al mondo, aborto, genetica, fine-vita, diritti degli animali, modifica di sesso, ecc.).

Il mondo capitalistico si illude di governare questo incremento di complessità etica in due modi: 1. scaricando le tensioni dovute all'incapacità di gestire questo mutamento  nel cosiddetto terzo mondo; 2. Gestendo, nel primo mondo, questa differenza etica attraverso la stessa tecnica, ovvero con i famosi "tecnici", dotati degli strumenti cognitivi (Platone docet) per fare potenzialmente le scelte giuste ( efficaci proprio perché c'è un vasto territorio, il terzo mondo, che può essere usato come soluzione di ripiego, una sorta di valvola di sicurezza).
Qui, nel primo mondo, subentra però un altro mutamento più recente: la frattura sempre più evidente fra ricchi e poveri che é anche frattura fra chi ha degli strumenti culturali e chi non li ha. Le risorse economiche infatti sono detenute da chi ha risorse culturali.
Avviene così che una sempre più grande maggioranza non comprende, anche nel primo mondo, le scelte etiche tecniche, e anche ragionevolmente, visto che quelle scelte tecniche in realtà non aiutano la sua condizione materiale.
Si materializzano cosí le premesse per l'emersione del populismo che capta questo malcontento del primo mondo e si avvita su sé stesso, poiché rifiuta quelle scelte tecniche, che potrebbero in qualche modo fronteggiare la maggiore complessità delle scelte etiche, dovute proprio all'estensione della technè nell'ambito di queste scelte.
Il progressivo arricchimento di una risicata minoranza, a sua volta, é un'ulteriore elemento critico.
Il sistema nel suo complesso é disarmonico sostanzialmente per due motivi:
1) una divisione primo-terzo mondo, che è anacronistica in un mondo globalizzato per cui milioni di persone si spostano, le correnti d'aria calda pure e il co2 pure.
2) un primo mondo dove sopravvivono istituzioni democratiche universalistiche, in un mondo che tende a tornare ad essere per alcuni aspetti, dominato da una sempre più piccola minoranza, che non vuole ovviamente rinuciare al suo potere, ma che viene messo in discussione dal fatto che il diritto di voto é ancora universalistico, così come il diritto d'opinione. In un mondo però, dove il pensiero critico, e capace di fronteggiare la complessità della neo-etica, si restringe, proprio a causa della frattura sempre più forte fra élite e "masse" (queste ultime con "coscienza consumistica" e non più proletaria).
Voi cosa ne pensate?
#2468
Percorsi ed Esperienze / Re:La Grotta
08 Ottobre 2019, 19:10:07 PM
Bentrovato Inverno nel tuo spazio. Vedo che hai ben arredato la tua grotta. Falsi idoli ovunque, una raccolta di vini e di tè speciali, libri. Un pozzo al centro per l'acqua. Legna vicino al camino per riscaldarsi e cucinare, un letto a baldacchino, graffiti in stile Lascaux. Direi che non manca nulla per iniziare.
#2469
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
08 Ottobre 2019, 07:22:56 AM
Anthony. Ti ricordo che Socrate fu condannato a morte per empietà, perché non insegnava i valori religiosi tradizionali in nome della razionalità. Di istinti animaleschi in Socrate non ne ho mai visti. Nel vescovo religiosissimo che disse "uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi", vedo invece una malvagità profonda.
Qualsiasi religione non é il sacrario della bontà. La tua é una concezione opposta all'illuminismo. L'uomo deve diventare maggiorenne. Se si comporta bene per minore età, lascerà ai suoi "maggiori", ecclesiastici o funzionari di partito, il monopolio del male.

Per il post cancellato, riassumo. Uno stato che pone su una parete simboli religiosi che in qualche modo legittimano il potere pubblico presenta una cultura vicina a quella islamica piuttosto che a quella europea.
#2470
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
06 Ottobre 2019, 20:00:54 PM
Le tue paure, Davintro, non sono peregrine. Quest'anno sono stato a Fontenvraud. Una splendida abbazia, al cui interno c'è, tanto per dirne una, la tomba di Riccardo Cuor di Leone. All'indomani della Rivoluzione francese, fu smantellata e ridotta prima a caserma e poi a penitenziario. I lavori per riportarla all'antico splendore, hanno richiesto svariati decenni. La furia iconoclasta ha distrutto il famoso Budda di Banyam. Ricorrono (ora un pò meno) proclami per distruggere i palazzi con simbologia fascista.
Ma occorre distinguere le opere d'arte o architettoniche dai simboli di potere. Roma EUR è una grande opera architettonica, anche se fu costruita secondo un supposto stile "fascista". Il Crocefisso di Cimabue è una grande opera d'arte, ed inserita in una chiesa o in un museo, non mi sognerei mai di obiettare alla sua presenza. Anzi sono il primo che chiede che sia tutelata come patrimonio pubblico e testimonianza della nostra storia.
Ma i crocefissi nelle scuole, seppure richiamano alla nostra tradizione, sono un simbolo di potere, un "forte" simbolo di potere, da Costantino ai Templari, fino a Cristoforo Colombo che legittimò il potere spagnolo delle Americhe come opera di conversione.
Il potere dello stato moderno si fonda sulla separazione rigorosa fra mondo privato e mondo pubblico. Nel mondo privato è possibile professare qualsiasi fede, opinione, credenza, nei limiti in cui queste manifestazioni non nuocciano agli altri. Ma nel mondo pubblico resto dell'avviso che non sono ammissibili simbologie religiose o politiche e tutte le simbologie che "potenzialmente" possono separare e creare un confine fra "noi" e "loro". L'assenza del crocifisso dalle pareti delle scuole (richiesta fra gli altri anche da un certo don Milani), quindi non è un "incipit" verso l'iconoclastia, ma è il riconoscimento della natura di stato laico dell'Italia.
Il paradosso è che questa difesa del crocifisso è maggiore proprio fra coloro che abbaiano contro l'Islam e i mussulmani, non sapendo neanche pensare che stanno, in un altra battaglia, proprio difendendo un valore islamico, ovvero la commistione fra potere politico e potere religioso.
#2471
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
06 Ottobre 2019, 00:53:36 AM
Davintro. La tua proposta mi ha fatto sorridere. Credo che siano necessarie pareti molto lunghe e anche discussioni molto lunghe per e su cosa appendere.
La soluzione invece é molto semplice. Uno stato non confessionale non dovrebbe porre simboli di qualunque confessione e ideologia ( quindi neppure foto di Marx o Mussolini) sulle proprie pareti per una semplice ragione: é lo stato di tutti. I suoi funzionari devono osservare la Costituzione e le leggi dello stato italiano. Per questo, ripeto, sarebbe molto più coerente porre sulle pareti una bella bandiera dell'Italia.
#2472
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
05 Ottobre 2019, 16:10:43 PM
Ipazia. Non possiamo e non dobbiamo semplificare. C'è sempre forte in noi questa tendenza a scindere tematiche così complesse, a polarizzarle.
Il cristianesimo può essere ragionevolmente interpretato come un precursore dell'illuminismo.
L'universalismo, la pari dignità di tutti i popoli, la superiorità della praxis sulla theoria, l'autoriflessività (la famosa pagliuzza), il rivolgersi agli ultimi. Sono tutti discorsi che si sviluppano nei Vangeli canonici e che saranno ripresi dall'illuminismo.
Giustamente citi il pensiero greco come precursore dell'illuminismo. Ma non c'è niente di più vero nel dire che il cristianesimo non è altro che un sincretismo di ellenismo e giudaismo.
Ciò che bisogna indagare é, ovviamente, anche la diversità fra cristianesimo e illuminismo. Una diversità che effettivamente é grandiosa e si ricongiunge direttamente al pensiero greco: il "sapere aude", l'autonomia dell'uomo e la sua necessaria responsabilizzazione, il passaggio da una minore età ad una età adulta, stabilita una volta per tutte, ma che ancor oggi é contrastata per motivi che non approfondisco (siamo già abbastanza o.t.).
#2473
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
04 Ottobre 2019, 22:12:45 PM
Il dovere morale ci deve permettere di saper distinguere. Questo lo diceva già un certo Platone. La Chiesa cattolica non è la malvagità assoluta, così come neppure la bontà assoluta.
Il discernimento inoltre impone di separare cosa noi giudichiamo ( in questo caso la Chiesa cattolica, ed in senso negativo) e cosa noi siamo. Noi siamo le relazioni che si sono stratificate nel corso degli anni e se sei vissuta in Italia, ti sarai relazionata con italiani, cattolici, figli di italiani cattolici, nipoti di italiani cattolici.
Dentro di noi il cattolicesimo è "grande", perché si muove attraverso vie emotive, ricordi, affetti. É una corrente sotterranea con cui dobbiamo fare i conti. Abbiamo certo il dovere morale di comunicare l'ipocrisia, l'oscurantismo, il perbenismo di tanto cattolicesimo, ma non si può cancellare con un colpo di spugna. Anche perché ciò che si rimuove prende vita subito dopo, sotto altra forma.
Sarebbe molto più intelligente servirsi di quanto c'è di positivo nel cattolicesimo e utilizzarlo per una nostra visione del mondo, più appropriata e rispettosa della dignità di ognuno.
#2474
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
04 Ottobre 2019, 18:16:17 PM
Per Ipazia e Baylham. Spiacente ma 1900 anni di "hard cattolicesimo" non passano invano. Potete anche fingere che vi siete emancipati e forse voi ( e forse anch'io) vi siete realmente emancipati ma vivete in Italia. E come al solito non bisogna buttare il bambino insieme all'acqua sporca. Basterebbe citare Agostino d'Ippona per rammentare l'importanza del pensiero cristiano (e quindi cattolico).
#2475
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
04 Ottobre 2019, 15:31:11 PM
Vorrei fare una distinzione essenziale. I valori del cristianesimo sono importanti e sanciscono una tappa fondamentale della storia dell'uomo. Inoltre come italiani "non possiamo non dirci cattolici".
Ma questo non significa che bisogna accettare un tutoraggio manipolatore, per quanto nella forma di un simbolo culturalmente sbiadito.
La rigorosa separazione fra Stato e Chiese é una conquista che differenzia il mondo occidentale dal mondo islamico. In Italia, secolare periferia dell'Occidente, sopravvivono schegge arcaiche, pensieri medievali. L'uomo italiano é un po' come quello rappresentato da Le Goff per descrivere quello medievale: "un uomo che cammina in avanti con la testa rivolta all'indietro".
Per Anthony: sul fatto che noi possiamo liberamente parlare grazie al crocifisso, ho fondati dubbi, basati su molti dati storici, alcuni anche banali, dai quali si apprende che il libero pensiero era duramente colpito dalla Chiesa cattolica e che ora ha semplicemente fatto "buon viso a cattivo gioco".